progetto di ristrutturazione e riqualificazione … · 2 – relazione tecnica ... quale una...
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Provincia di Udine
COMUNE DI FIUMICELLO Ufficio Tecnico
tel. 0431 972724 – fax 0431 970709
PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE E RIQUALIFICAZIONE
FUNZIONALE DELLA SEDE MUNICIPALE
PROGETTO PRELIMINARE
RELAZIONE TECNICO-ILLUSTRATIVA
Progettista: arch. Giuliana Clementi Collaboratori: geom. Giorgio Pozzar p.i. Pierlugi Scuotto
Fiumicello, agosto 2007
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INDICE
1 – RELAZIONE DESCRITTIVA ............................................................................................... 3
INTRODUZIONE .................................................................................................................... 3
STATO DI FATTO .................................................................................................................. 4
IDEA DEL PROGETTO.......................................................................................................... 5
2 – RELAZIONE TECNICA........................................................................................................ 7
A - DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI EDILIZI ............................................................. 7
B - DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI IMPIANTISTICI................................................ 9
3. PREFATTIBILITA’ AMBIENTALE..................................................................................... 15
4. COMPATIBILITA’ URBANISTICA .................................................................................... 17
5 – CONTENUTI DEL PROGETTO PRELIMINARE ............................................................. 19
6 – INDIRIZZI PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PROGETTO DEFINITIVO.................... 20
7 – CRONOPROGRAMMA....................................................................................................... 20
8 - Legge 26 ottobre 1995, n°447 - “Legge Quadro sull’Inquinamento Acustico” e D.P.C.M.
5 dicembre 1997 - “Determinazione dei Requisiti Acustici Passivi degli Edifici”.
Adempimenti............................................................................................................................... 21
9 - SICUREZZA IN GENERALE E PREVENZIONE INCENDI IN PARTICOLARE ........... 21
10 - D. LGS. 494/96.................................................................................................................... 21
11 – RELAZIONE RELATIVA ALLE BARRIERE ARCHITETTONICHE ........................... 22
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Provincia di Udine COMUNE DI FIUMICELLO
Progetto di ristrutturazione e riqualificazione funzionale della Sede Municipale
RELAZIONE TECNICO-ILLUSTRATIVA
1 – RELAZIONE DESCRITTIVA
INTRODUZIONE
Il presente progetto preliminare nasce dall’esigenza, manifestata dall’Amministrazione
Comunale, di operare una riqualificazione del Palazzo Municipale, con interventi rivolti
sia all’aspetto architettonico esterno, mirati a valorizzare e riadattare l’insediamento
comunale al contesto nel quale si colloca, rafforzando e rendendo più leggibile il ruolo
di sede dell’attività politica ed amministrativa dell’immmobile, sia rivolti alla
ristrutturazione funzionale interna, mediante una ridistribuzione degli spazi ed uno
studio più attento dei percorsi distributivi
L’attuale Sede Municipale trova dimora in un edificio progettato nei primi anni ’70
dall’architetto Arnaldo Zuccato di Udine. L’immobile è caratterizzato da una
planimetria semplice, composta sostanzialmente da due corpi di fabbrica posti in
parallelo.
Il corpo posteriore, sino ad oggi adibito a Magazzino Comunale, risulta attualmente
inutilizzato, in quanto il servizio è stato rilocalizzato in una nuova sede a Papariano.
Il corpo di fabbrica antistante, prospettante sul piazzale dei Tigli, è nato come edificio
in cui far coesistere vari servizi di carattere pubblico, quali la biblioteca, l’ufficio del
lavoro, gli ambulatori, la sala consiliare polifunzionale e i servizi amministrativi.
Questa molteplicità funzionale si è andata man mano riducendo nel tempo,
essenzialmente a causa della sempre maggiore necessità di spazi da adibire ad uffici
municipali e spazi dedicati ad attività specifiche. La conseguenza di tale iniziale
impostazione è una disposizione delle zone interne disarticolata, in contrasto con le
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esigenze di funzionalità, dimensione e semplicità distributiva richieste dall’attività
gestionale dell’Ente e dai cittadini.
Anche all’esterno l’attuale edificio presenta condizioni di forte degrado dei materiali
edilizi e dalle finiture che lo caratterizzano.
L’obiettivo del progetto, pertanto, è soprattutto quello di “rileggere” il significato del
luogo, sintetizzandolo in un disegno che trasmetta importanza all’identità e razionalità
distributiva ai servizi che contiene.
STATO DI FATTO
L’edificio è realizzato mediante un sistema strutturale prefabbricato, con una
distribuzione planimetrica legata ad una griglia con modulo quadrato di cm. 62,5 e su di
un reticolo strutturale di cm. 750x750.
Le strutture portanti orizzontali e verticali dell’edificio sono costituite da elementi in
calcestruzzo armato, con paramento in laterizio (mattoni faccia a vista) sul prospetto
principale verso la piazza e pannelli di tamponamento tipo ”sandwich” sui prospetti
secondari.
Lo stato dei materiali e delle finiture risulta considerevolmente deteriorato. Dal
rivestimento esterno in mattoni “faccia a vista”, ormai giunti ad uno stato di continuo
sfaldamento sempre più profondo, ai serramenti inclinati che, posti anche a copertura
degli ambienti sottostanti, sono sempre più soggetti ad infiltrazioni e ammaloramenti
del telaio metallico e, non da ultimo, a tutte le lattonerie e tamponamenti di calcestruzzo
a vista tinteggiato, che ormai abbisognano di manutenzione, anche per evitare lo
scoprimento dell’armatura interna.
Da punto di vista igienico-sanitario, si evidenzia la pericolosità delle piastrelle in
amianto vinilico dei pavimenti e dei sedili della sala Consiliare.
Le aperture finestrate metalliche sono del tipo “a nastro” e , seppur con diversa altezza,
corrono lungo tutte le facciate dell’edificio. Rimane per la maggior parte cieco
unicamente il corpo di fabbrica più avanzato sulla piazza, attualmente adibito a servizi
igienici..
Dagli elaborati grafici del progetto Zuccato, risulta che le opere fondazionali sono
costituite da travi di fondazioni continue a T rovescio, con una larghezza, nei tratti più
sollecitati, di circa m. 1,60. Le travi di fondazione risultano posizionate su un getto di
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magrone, con un fondo scavo di circa - 2,00 metri e circa –1,20 metri nelle parti meno
sollecitate.
I numerosi accessi all’edificio sono posti su tutte le facciate ad eccezione di quella
Ovest e si presentano, pertanto, poco riconoscibili all’utenza; anche la distribuzione
interna su tutto il piano terra appare disgregata, con una considerevole entità di spazi di
risulta inutilizzabili.
Nella Sala Consiliare risulta spinta all’eccesso la valenza di “multifunzionalità”, tanto
che lo spazio appare privo di una qualsiasi connotazione tipologica e tipizzazione
dell’importanza del ruolo che detiene.
IDEA DEL PROGETTO
L’idea progettuale può sintetizzarsi in due elementi principali:
la riorganizzazione degli spazi interni:
si basa su criteri di organizzazione ed ottimizzazione delle funzioni, che vengono
ripensate per coniugare al meglio spazi di lavoro luminosi e razionali da un lato, e
percorsi interni lineari e facilmente leggibili anche dall’utenza dall’altro.
A cominciare dal nuovo spazioso atrio d’ingresso, che funge da perno distribuito sia in
senso orizzontale sia verticale
Tale atrio diverrà l’unico accesso pubblico alla struttura e servirà da “ingresso-punto di
aggregazione” verso la Sala Consiliare, nonchè da fulcro distributivo agli uffici del
piano terra e verso la scala di accesso al primo piano. Unicamente un ufficio al piano
terra avrà accesso diretto dalla piazza, onde consentire l’insediamento un servizio
differenziato.
Viene prevista la demolizione dell’attuale scala, che viene riprogettata provvista di una
rampa più spaziosa “a vista”. L’attuale dispositivo per il superamento delle barriere
architettoniche (servoscala) viene sostituito mediante la previsione di un ascensore, da
localizzarsi “a vista” presso l’ingresso principale al Municipio.
Si è proposto il ridimensionamento della volumetria destinata alla Sala Consiliare, con
lo spostamento dell’accesso principale sull’ampio atrio centrale.
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Al piano superiore si è ricercata una formale separazione degli spazi con ruolo uffici e
servizi da quelli con vocazione di “pratica del governo”.
il “vestito”: consegue dal giudizio sullo stato di evidente degrado dei materiali edilizi e
delle finiture che caratterizzano l’edificio.
Il progetto propone di operare un radicale risanamento di tutte quelle parti che, vuoi per
l’esposizione alle intemperie, vuoi per le caratteristiche tipologiche e costruttive, non
assolvono più con sufficienza allo scopo per il quale sono state originariamente previste.
La proposta è un rivestimento di facciata, con pannelli a finitura in alluminio, legno e
vetro, quale sistema costruttivo esterno al tamponamento primario dell’edificio, con
funzione essenzialmente di barriera isolante e di qualifica estetica.
Non da ultimo, si è voluto porre rimedio alle problematiche correlate ai serramenti
inclinati che, posti anche a copertura degli ambienti sottostanti, sono sempre più
soggetti ad infiltrazioni e ammaloramenti del telaio metallico, alle quali tutti gli
interventi manutentivi succedutisi negli anni non hanno posto rimedio.
Viene prevista la demolizione delle vetrate inclinate e la realizzazione, in loro vece, di
un prolungamento del solaio di copertura con il relativo tamponamento verticale
Inoltre, si è cercato di rendere immediatamente percepibile l’accesso principale,
attualmente arretrato rispetto alla linea frontale dell’immobile e difficilmente
identificabile dalla piazza, mediante l’inserimento di un “segno”, quale una pensilina in
vetro e acciaio
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2 – RELAZIONE TECNICA
A - DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI EDILIZI
Demolizioni e ricostruzioni:
si procederà alla demolizione completa della porzione di copertura finestrata, sia al
piano terra sia al primo piano;
verranno realizzati i prolungamenti dei solai di copertura, sul lato sud per la formazione
di una linda, sul lato nord per la sostituzione, unitamente alla costruzione di una
porzione di muro di tamponamento, dell’attuale copertura vetrata;
verranno demolite le pareti divisorie della zona uffici del piano terra e le pareti
dell’attuale atrio d’ingresso;
si prevede lo smantellamento di tutti i servizi igienici del piano terra e del servizio
igienico del primo piano;
viene progettata la demolizione e ricostruzione della scala principale.
viene prevista la realizzazione di un ascensore per garantire l’accessibilità al piano
primo, posto sul prospetto principale;
come operazione particolare va indicata la bonifica del pavimento e dei gradoni della
Sala Consiliare in amianto vinilico.
Opere interne:
al piano terra, ala est, viene prevista una nuova distribuzione degli uffici;
l’atrio principale viene ampliato e corredato da una pensilina sporgente sulla piazza;
la sala Consiliare viene ristretta, sino alla terza fila di sedute, per complessivi posti a
sedere in numero di 60;
nell’ala ovest vengono individuati Uffici per servizi differenziati, l’U.R.P., nonché la
sala per i Gruppi Consiliari;
al piano primo trovano collocazione i nuovi Uffici del Sindaco, del Segretario e degli
Assessori e la Sala Giunta;
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viene diminuita la superficie della Sala Conferenze per ricavare la nuova Sala Giunta;
viene demolito il bagno esistente e vengono previsti due nuovi blocchi di servizi, uno
nell’ala est e uno nell’ala ovest;
finiture esterne:
il progetto propone l’utilizzo di un rivestimento di facciata ventilato, applicato
meccanicamente alla struttura edilizia e da essa opportunamente distanziato in modo da
ottenere un’intercapedine d’aria tra i due elementi. Nell’intercapedine areata si prevede
l’aggiunta di un pannello isolante.
I pannelli di rivestimento in legno saranno di tipo BAK, ad alta densità, comporto da
anima di fibre di cellulosa impregnate in resine fenoliche termoinduribili e superficie di
legno naturale bachelizzato.
I pannelli di rivestimento in metallo saranno del tipo in lamiera di alluminio monostrato
o in pannelli irrigiditi, colore Silver.
Il sistema costruttivo sarà esterno al tamponamento rimario dell’edificio e non
comporterà opere di demolizione.
I criteri da seguire nella scelta dei componenti del rivestimento dovranno basarsi sui
seguenti requisiti, in funzione della finalità: esigenze estetiche – esigenze di funzionalità
– esigenze di sicurezza – esigenze di durabilità.
Vengono, inoltre, previsti il rifacimento di tutti i serramenti con telaio in alluminio o
PVC e vetro termocamera a taglio termico,
Finiture interne :
verranno completamente rifatte le pavimentazioni e gli intonaci; le pareti dei servizi
saranno rivestite in piastrelle ceramiche.
Serramenti:
i serramenti interni ed esterni verranno sostituiti.
Copertura:
viene prevista la manutenzione dell’impermeabilizzazione del solaio di copertura
Lattonerie:
verranno sostituite con pluviali, mantovane, scossaline ecc. in lamiera di rame.
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B - DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI IMPIANTISTICI
PREMESSA
Viene prevista la completa ristrutturazione degli impianti idrico e sanitario, termico,
raffrescamento, elettrico. Verranno recuperati gli impianti già installati, in particolare il
gruppo termico a gas metano a temperatura scorrevole con le relative strumentazioni di
regolazione, tutti i vetilconvettori, gli accessori comprese le linee di distribuzione che
saranno utilmente recuperabili dal piano di posa esistente. Tutte le apparecchiature
recuperate verranno riposizionate e verificate per l’impiego sulla scorta del nuovo
progetto esecutivo.
Tutti gli impianti saranno perfettamente rispondenti alle prescrizioni vigenti.
Il calcolo di dimensionamento degli impianti verrà eseguito con particolare riguardo alle
norme per il contenimento dei consumi energetici negli edifici. Gli impianti interni sono
previsti in modo da renderne autonomi i singoli locali, in base all’uso, nei riguardi delle
temperature di funzionamento e dei volumi di aria di rinnovo, quali zone autonome,
realizzando un buon livello di comfort con caratteristiche di scelta individuali.
Il livello di pressione sonora, durante il funzionamento degli impianti, sarà conforme
alle prescrizioni di cui al DPCM 01.03.1991. tutte le unità eventualmente poste
all’esterno dell’edificio saranno installate nella sola versione silenziata.
L’impianto a vetilconvettori (riutilizzando tutti i terminali già esistenti) prevede
l’utilizzazione della linea di regolazione e comando centralizzata costituita da unità
periferica a microprocessore con orari prestabiliti. Ogni terminale è dotato di termostato
ambiente E/I per la regolazione individuale del livello termico operante.
Viene recuperata l’esistente centrale termofrigorifera posta presso l’attuale C.T.. La
produzione del vettore frigorifero sarà, come ora, assicurata da un gruppo refrigerante
con condensazione ad aria, posizionato sul tetto della C.T.
Tutti gli impianti e quadri elettici saranno conformi a quanto prescritto dalle vigenti
norme CEI. gli impianti, inoltre, saranno eseguiti in maniera rispondente alle vigenti
Leggi in materia antinfortunistica.
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B.1 - DESCRIZIONE TECNICA IMPIANTO ELETTRICO:
La presente specifica descrive in via preliminare le opere ed i materiali necessari
per la realizzazione degli impianti elettrici di illuminazione, forza motrice ed
impianti speciali delle opere di ristrutturazione della sede municipale di
Fiumicello
RISPONDENZA A NORME, LEGGI E REGOLAMENTI
Gli impianti realizzati dovranno essere conformi:
• alle prescrizioni delle Autorità locali, comprese quelle dei Vigili del Fuoco;
• alle prescrizioni ed indicazione dell'ENEL;
• alle prescrizioni ed indicazioni della TELECOM;
• alle norme UNI;
• alle norme CEI.
PRINCIPALI NORME CEI DI RIFERIMENTO
• CEI 64-8 quinta edizione 2003:
• 64-8/1 "oggetto scopo e principi fondamentali";
• 64-8/2 " definizioni";
• 64-8/3 "caratteristiche generali";
• 64-8/4 "prescrizioni per la sicurezza";
• 64-8/5 "scelta ed installazione dei componenti elettrici";
• 64-8/6 "verifiche";
• 64-8/7 "ambienti ed applicazioni particolari";
• varianti V1 e V2 del gennaio 2001;
• CEI 64-9 (prima edizione): impianti elettrici utilizzatori negli edifici a
destinazione residenziale e similare;
• CEI 64-7 (1986): impianti elettrici di illuminazione pubblica e similari;
• CEI 11-17 (1992): impianti di produzione, trasmissione e distribuzione
dell’energia elettrica. Linee in cavo;
• CEI 81-1 (terza edizione): protezione delle strutture contro i fulmini;
• CEI 31-30: principi generali per la classificazione dei luoghi con pericolo di di
esplosione;
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• Guida CEI 31-35: procedimenti operativi e formule per applicare i precetti
della norma CEI 31-30;
• Guida CEI 31-35/A e CEI 31-33: impianti elettrici nei luoghi con pericolo di
esplosione;
• CEI 64-50 guida per l'integrazione nell'edificio degli impianti elettrici
utilizzatori, ausiliari e telefonici.
PRINCIPALI LEGGI DI APPLICAZIONE
• D.P.R. 27 aprile 1955 n.547; norme per la prevenzione degli infortuni sul
lavoro;
• D.L. 626/94 sulla sicurezza ed igiene sul lavoro;
• Legge 1 Marzo 1968 n.186: disposizioni concernenti la produzione di
materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed
elettronici;
• Legge 18 settembre 1977 n.791: attuazione della dir.CEE n.73/23 relativa alle
garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere
utilizzato entro alcuni limiti di tensione;
• Legge 5 Marzo 1990 n.46: norme per la sicurezza degli impianti.
• Decreto Legislativo 626/96 con il quale la direttiva 93/68 viene ufficialmente
adottata in Italia ed impone l’obbligo della marcatura CE per il materiale elettrico
a B.T. prima dell’immissione in commercio. Dal 1° gennaio 1997 tutto il
materiale elettrico immesso in commercio deve portare la marcatura CE.
DISTRIBUZIONE DELL'ENERGIA
Il complesso fruirà di alimentazione ENEL in bassa tensione trifase a 400V -
50Hz , pertanto le valutazioni saranno eseguite per impianti di 1° categoria senza
propria cabina di trasformazione, SISTEMA TT.
Il complesso potrà essere messo fuori tensione manualmente, agendo sul comando
del sezionatore generale o tramite pulsanti a rottura vetro, posti in prossimità delle
uscite o in altre posizioni strategiche e segnalati da appositi cartelli. La
distribuzione sarà sia monofase che trifase. La sezione dei conduttori, così come
le caratteristiche delle apparecchiature sono riportate nei grafici e nei calcoli
allegati nonché specifiche tecniche.
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Il dimensionamento delle linee è eseguito in osservanza alle norme CEI e la
C.D.T. massima nel punto più sfavorito non supera il 4%.
DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO
L’impianto elettrico prevede l’esecuzione delle seguenti categorie di lavori:
• esecuzione di linee elettriche;
• quadri elettrici;
• punti luce interrotti, deviati e parallelo;
• punti presa ripasso;
• quadretti prese per postazione con videoterminale;
• plafoniere fluorescenti dark light;
• lampada di emergenza;
• impianto di terra ed equipotenziale;
• impianto di allarme wc disabile;
• impianto centralizzato TV e videocitofonico;
• impianto di rivelazione degli incendi;
• impianto di cablaggio strutturato;
• verifiche e collaudi.
B.2 DESCRIZIONE TECNICA IMPIANTI IDRICO-SANITARIO E DI
CLIMATIZZAZIONE:
La presente specifica descrive in via preliminare le opere ed i materiali necessari
per la realizzazione dei seguenti impianti meccanici:
• impianto idrico sanitario;
• impianto rete fognaria e scarichi;
• impianto di climatizzazione.
SCARICHI E CANNE
Gli scarichi verticali sottomalta per le acque nere, bionde e meteoriche saranno in
Geberit tipo “silent”.
La rete esterna della fognatura, compresi gli allacciamenti alla rete urbana, sarà
eseguita in pvc pesante; i pozzetti di raccordo, di ispezione e cassette sifonate,
saranno in cemento vibrato, le colonne di sfiato, le colonne per l’estrazione
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dinamica dell’aria dei bagni ciechi saranno realizzate con tubi in PVC serie
leggera che potranno servire anche piu’ servizi igienici contemporaneamente.
Saranno realizzate inoltre le canne per gli impianti tecnici separati dei locali per la
ventilazione degli ambienti tecnici.
IMPIANTO IDRICO-SANITARIO
La rete di distribuzione sarà costituita da un montante principale in tubo di acciaio
zincato che andrà a servire la CT e, con passaggio nella stessa intercapedine
utilizzata dalle tubazioni dell’impianto termico, alimenterà i gruppi servizi.
Ad ogni piano la tubazione principale sarà sempre in acciaio zincato, mentre la
derivazione per ogni servizio igienico dell’impianto sarà costituita da tubazioni in
materiale plastico.
APPARECCHI SANITARI
Nei gruppi servizi saranno installati sanitari di primaria marca (Idealstandard,
Catalano, ecc.) costituiti da: lavabi in vetrochina con semicolonna da cm. 65 x 50
completo di gruppo miscelatore e piletta automatica, vasi a cacciata completo di
cassetta di sciacquamento a pulsante tipo Geberit e tavoletta in plastica.
IMPIANTO DI RISCALDAMENTO E CONDIZIONAMENTO
L’impianto di riscaldamento sarà del tipo centralizzato, progettato secondo criteri
di funzionalità e risparmio energetico ottemperando alle disposizioni della
Legislazione vigente (L. 46/90, L. 10/91, DPR 412/93).
La centrale termica, esistente al piano terra, sarà oggetto dei lavori necessari ad
adattare il nuovo impianto, con fornitura e posa in opera degli accessori quali:
valvola deviatrice, sdoppiatore, collettore, pompe di circolazione alta e bassa
temperatura, centralina climatica, sonda esterna, collegamenti elettici ed idraulici.
composta da un generatore di calore formato da una caldaia in acciaio del tipo "ad
alto rendimento" secondo quanto definito dalla normativa vigente (Legge 10/91).
Nello stesso locale si troveranno i collettori con le pompe a servizio dei vari
circuiti, che in linea di massima saranno ripartiti come segue:
• circuito radiatori (solo caldo) per i servizi igienici ed i locali accessori;
• circuito fan-coil (riscaldamento-rafrescamento) a servizio dei locali uffici;
• circuito aria primaria per il ricambio igienico.
Dal collettore, le tubazioni arriveranno ai piani ed in corrispondenza di ogni
stanza, o locale, sarà praticata la derivazione per i fan-coil e per i radiatori.
I radiatori di nuova applicazione saranno in acciaio tubolare (tipo IRSAP od
equivalente, realizzati in tubo di acciaio di qualità sp.1.5mm, con verniciatura
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antiruggine eseguiti mediante fosfatazione ed essicazione a 180°C) saranno
installati a muro mediante apposite mensole, e saranno dotati di valvole
termostatiche .
A servizio delle sale, uffici, saranno installati ventilconvettori, a parete o a soffitto
(tipo AERMEC o IRSAP), adatti per il riscaldamento ed il raffrescameno dei
locali. Ogni ventil sarà comandato da termostato ambiente con commutatore di
velocità. I fan coil saranno inoltre dotati di scarico della condensa che si allaccerà
all’impianto di scarico dei servizi igienici.
Sarà installato un sistema di aria primaria di ricambio igienico e relativo impianto
di estrazione di aria esausta. La quantità di aria primaria sarà calcolata in funzione
del numero massimo di persone previste nei locali trattati considerando un
apporto di aria di ricambio pari a 25 mc/h per persona, realizzato mediante
installazione di unità di ventilazione ed estrazione posizionate nel controsoffitto,
canalizzazioni principali e diffusori sempre da controsoffitto.
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3. PREFATTIBILITA’ AMBIENTALE
Variazioni della qualità e del regime delle acque:
Le opere in progetto non interagiscono con i regime idraulico delle acque superficiali,
né interferiscono con il regime ordinario delle acque sotterranee
Variazioni della qualità e disponibilità di spazi:
In considerazione della tipologia dell’intervento, non sussistono modifiche alla qualità e
disponibilità degli spazi.
Variazioni del paesaggio e della visuale:
Le caratteristiche dell’intervento sono tali da non apportare variazioni sostanziali al
paesaggio ed alla visuale. Infatti l’intervento si realizza su strutture esistenti ed a lavori
compiuti l’aspetto dei luoghi, pur rimanendo lo stesso, si presenterà rinnovato
esclusivamente nell’immagine, rimanendo immutato nella sua visione d’insieme.
Verifica delle caratteristiche geologiche dell’area di intervento:
Vista la relazione geologica allegata al Piano Regolatore del Comune, le caratteristiche
geologiche del terreno consentono di adottare la tipologia di lavori prevista dal progetto,
in quanto, come evidente, presenta un’invasività pressoché nulla nei confronti del suolo
esistente.
Disponibilità delle aree:
L’area di intervento risulta di proprietà Comunale ed appare servita dai pubblici servizi.
Indicazione di cave e discariche:
Il progetto prevede l’utilizzo di materiali inerti ed il loro reperimento potrà avvenire
nelle cave di prestito autorizzate presenti in zona.
E’ previsto, inoltre, l’utilizzo di materiali frantumati di riciclo (inerte) che potrà essere
reperito in stabilimenti autorizzati nella zona.
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Preesistenze archeologiche
Non ci sono nell’area importanti preesistente archeologiche rilevate dagli strumenti
urbanistici, anche se ci troviamo in un luogo molto importante dell’abitato di San
Valentino, dove sono localizzati gli edifici più significativi. Il corpo di fabbrica confina
anche con la zona della chiesa di San Valentino, nello specifico con il fabbricato
denominato Casa Bison, su un confine obliquo che segue, probabilmente, l’antico
tracciato della centuriazione romana.
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4. COMPATIBILITA’ URBANISTICA
Nel Piano Regolatore Generale Comunale vigente, l’area dell’intervento risulta
classificata come “Area per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico” – UA –
Uffici Amministrativi e Locali”
L’articolo 178 delle Norme Tecniche di Attuazione prevede:
ARTICOLO 178 - Aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico
1) Trattasi delle aree destinate alle attrezzature ed ai servizi pubblici e di interesse collettivo previste dal P.R.G.C. anche in ossequio a quanto disposto dal D.P.G.R. 20/04/1995 n. 0126/8 Pres.
2) Il P.R.G.C. perimetra tali zone e ne caratterizza l'uso mediante l'apposizione delle seguenti sigle :
… omissis…
Culto, vita associativa, cultura:
C : Chiese, case canoniche, oratori, sale per riunioni
UA : Uffici amministrativi locali
CC : Centro civico e sociale
B : Biblioteca pubblica
AA : Attrezzature assistenziali e sociali
VAC : Attrezzature per vita associativa e cultura
…omissis…
3) In tali aree sono consentite esclusivamente le strutture necessarie e di supporto al funzionamento dei servizi previsti per le specifiche destinazioni d’uso compresi garages, tribune, palchi, attrezzature per il verde, per lo sport e per gli spettacoli all'aperto, servizi igienici e simili.
4) I fabbricati destinati alle attrezzature ed ai servizi devono risultare finiti in tutte le loro parti ed osservare una tipologia costruttiva che li ponga in armonia rispetto al contesto urbanistico/ambientale circostante. Anche gli arredi devono essere realizzati con materiali adeguati all’ambiente secondo modalità che garantiscano la sicurezza delle persone.
5) Nelle aree destinate alle funzioni di culto, le destinazioni d’uso ammesse comprendono anche le attrezzature sportive, culturali e ricreative connesse con l’attività parrocchiale.
6) In tali ambiti territoriali le previsioni operate dal presente P.R.G.C. si attuano mediante interventi rispettanti i seguenti indici e parametri:
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a) H (max) = ml.10,00 fatta eccezione per le chiese ed i campanili, eventuali serbatoi d’acquedotto, ed antenne per le telecomunicazioni ove ammesse.
b) Q (max) = 0,5 mq/mq c) DC rispetto a proprietà private : non inferiore a quanto stabilito dal Codice Civile d) DS : non inferiore a quanto stabilito dal Codice Civile
7) Alla luce di quanto disposto dall’art.41 della L.R. 19 novembre 1991, n.52, l’eventuale realizzazione di opere pubbliche può avvenire in deroga ai parametri edilizi di cui al presente articolo.
…omissis…
Questo livello di ricognizione accerta la compatibilità dell’intervento con la
strumentazione urbanistica in atto.
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5 – CONTENUTI DEL PROGETTO PRELIMINARE
Il presente progetto preliminare viene redatto ai sensi della L.R. 14/2002 e relativo
regolamento di attuazione. E’ finalizzato a definire le caratteristiche qualitative e
funzionali dei lavori, il quadro delle esigenze da soddisfare e delle specifiche
prestazioni da fornire e consiste in una Relazione illustrativa delle ragioni della scelta
della soluzione prospettata in base alla valutazione delle eventuali soluzioni possibili, in
una previsione di costi, nonché in schemi grafici per l’individuazione delle
caratteristiche speciali, tipologiche e funzionali dei lavori da realizzare.
Nel dettaglio, la documentazione di progetto consiste nei seguenti elaborati:
- Relazione tecnico-illustrativa, Studio di prefattibilità ambientale, Calcolo
sommario della spesa;
- Elaborati grafici dello Stato di Fatto e dello Stato di Progetto;
- Relazione illustrativa del Piano di Sicurezza;
Si ritiene di non dover procedere alla stesura della Relazione Geologica, nonché alle
indagini preliminari idrogeologiche, geotecniche, idrogeologiche, idrauliche, sismiche,
archeologiche in quanto la tipologia dell’intervento e la Relazione Geologica Generale
del Comune sono compatibili.
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6 – INDIRIZZI PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PROGETTO DEFINITIVO
La progettazione definitiva dovrà approfondire tutti gli argomenti trattati nel presente
progetto preliminare. In particolare dovranno essere approfonditi gli aspetti tecnici
riguardanti le caratteristiche costruttive di tutti gli impianti da realizzarsi. Dovrà, inoltre,
essere effettuata una verifica statica di tutte le parti strutturali interessate dai lavori in
progetto.
7 – CRONOPROGRAMMA
In linea di massima, vengono indicate le seguenti fasi attuative con l’indicazione dei
tempi massimi di svolgimento delle varie attività suddivise:
- progettazione definitiva: entro 90 giorni dalla data di comunicazione di
concessione definitiva del contributo regionale assegnato.
- progettazione esecutiva: entro 60 giorni dalla data di comunicazione di
approvazione del progetto definitivo;
- procedura di appalto: conclusa con l’aggiudicazione entro 90 giorni
dall’approvazione del progetto esecutivo;
- stipula del contratto: 30 giorni dal provvedimento di aggiudicazione;
- inizio lavori: entro 45 giorni dalla stipula del contratto;
- esecuzione appalto: 210 giorni naturali e consecutivi dal verbale di inizio lavori
- collaudo e regolare esecuzione: entro tre mesi dalla data di fine lavori.
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8 - Legge 26 ottobre 1995, n°447 - “Legge Quadro sull’Inquinamento Acustico” e D.P.C.M. 5 dicembre 1997 - “Determinazione dei Requisiti Acustici Passivi degli Edifici”. Adempimenti.
Le opere edili realizzate risponderanno ai requisiti acustici passivi minimi richiesti dalla
normativa vigente, nello specifico, sulla base dei principi dettati con Legge 26 ottobre
1995, n°447 - “Legge Quadro sull’Inquinamento Acustico” si prevederanno opere nel
rispetto dei parametri di riferimento introdotti con il D.P.C.M. 5 dicembre 1997 -
“Determinazione dei Requisiti Acustici Passivi degli Edifici”.
Tali parametri saranno rispettati tanto per le nuove partizioni interne che per quelle
esterne garantendo, sulla base della normativa tecnica specifica vigente (UNI EN
12354-1, UNI EN 12354-2, UNI EN 12354-3), della soluzione architettonica e dei
materiali utilizzati, i valori previsionali di isolamento acustico.
9 - SICUREZZA IN GENERALE E PREVENZIONE INCENDI IN PARTICOLARE
Sulla base della normativa vigente per i luoghi di lavoro in trattazione, per quanto
attiene sicurezza in generale ed antincendio in particolare, nello specifico:
• D.Lgs.626/94 e succ. mod. ed int.;
• D.M. 10 marzo 1998;
• D.M.22.02.2006 (su G.U. d.d.02.03.2006, n°51) - “Approvazione della
regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio di
edifici e/o locali destinati ad uffici”
Verrà data compiuta risposta, nell’ambito delle opere in progetto, a tutti quegli aspetti
pregnanti la sicurezza al fine della corretta realizzazione delle stesse.
10 - D. LGS. 494/96
In adempimento al D.Lgs.494/96 e succ. mod. ed int. si predisporrà il previsto piano di
sicurezza e coordinamento e relativo fascicolo informazioni specifico delle opere in
progetto per i futuri interventi di manutenzione.
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11 – RELAZIONE RELATIVA ALLE BARRIERE ARCHITETTONIC HE
Essendo l’edificio a prevalente destinazione pubblica, saranno rispettate le norme
relative all’accessibilità delle persone disabili.
Sarà garantito un livello di accessibilità degli spazi interni tale da consentire la fruizione
dell’edificio sia al pubblico, sia al personale in servizio secondo le disposizioni di cui
all’articolo 3 del Decreto Ministeriale 14 giugno 1989, n° 236.
In generale, il presente progetto preliminare risulta conforme alle norme di cui al
Regolamento emanato con D.P.R. n° 503 del 24.07.1996 in merito al superamento delle
barriere architettoniche, come si evince dalla tavola grafica n.3.
Nella fattispecie, il complesso progettato soddisfa, per gli spazi interni ed esterni, il
requisito di ACCESSIBILITA’ secondo quanto disposto dall’art.3 punto 3.3.b) del D.M.
n°236 del 14.06.1989, in quanto, tutti i locali sono accessibili, come inoltre sono fruibili
gli spazi di relazione resi idonei alle necessità delle persone con ridotta od impedita
capacità motoria.
Il percorso esterno è formato dalla viabilità pedonale pubblica, costituita da parcheggi
per disabili e marciapiedi, nonchè dalla viabilità pedonale interna al lotto con percorsi e
rampe con pendenza mai superiore all'8%.
Le soglie degli accessi principali, saranno realizzate entro il dislivello di cm 2 dalla
pavimentazione esterna secondo il disposto 7° comma punto 8.2.1 del D.M. n°236/89.
Le porte di accesso principale, avranno dimensioni adeguate, avendo larghezza netta
mai inferiore a cm 120, rispettando il minimo prescritto di cm 80 come disposto al
punto 8.1.1. del D.M. n° 236/89.
Tutti i disimpegni hanno dimensioni adeguate, nel rispetto della larghezza minima di cm
100 e quant’altro disposto al punto 8.1.9 del D.M. n° 236/89.
Tutte le porte interne hanno dimensioni adeguate, avendo larghezza netta di cm.80
minimo (luce architettonica cm 80), nel rispetto del minimo prescritto di cm 75 come
disposto al punto 8.1.1. del D.M. n°236/89.
I pavimenti, allo stato di progetto, sono previsti a norma secondo il disposto punto 4.1.2
del D.M. n°236/89.
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I terminali degli impianti, allo stato di progetto, saranno a norma del punto 4.1.5 del
D.M. n°236/89 (tali indicazioni saranno riportate negli elaborati specifici degli impianti
elettrici e di riscaldamento che saranno regolarmente trasmessi prima dell’inizio
lavori).
I gruppi servizi igienici, sono comprensivi di due bagni per disabili, uno per piano e
distinti per sesso, accessibili secondo quanto prescritto al punto 8.1.6 del D.M.
n°236/89.
Si allegano le piante dei piani (tav 3) con individuati gli interventi per il
soddisfacimento del requisito della ACCESSIBILITA’, ai sensi del disposto del D.M.
n°236/89.