scienza&coscienza 51
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S & C , M a c r o S o c . C o o p . , F e b b r a i o 2
0 1 5 , n . 5 1 , P o s t e I t a l i a n e
S P A , S p e d . i n A b b . P o s t . D L 3 5 3 / 2 0 0 3 ( C o n v . i n L . 2 7 / 0 2 / 0 4 a r t . 1 C o m m a 1 . D
C B F o r l ì n . 6 7 / 2 0 0 9
Rivista Trimestrale N. 51 - Gen./Feb./Mar. 2015 - € 6,90
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Cari amiciiniziare il 2015 offrendovi questo nuovo numero diScienza e Conoscenza dedicato alla medicina quantistica è per noi motivo di grande orgoglio: si trattadi un tema estremamente nuovo e in continuo divenire, in cui gli studi pionieristici di tanti scienziati emedici convergono verso la messa a punto di nuovi strumenti diagnostici e terapeutici.
Alla base di questo nuovo approccio c’è una visione dell’uomo che lo rimette al centro, nella sua unità dicorpo, mente, spirito ed emozioni, visione avvalorata scientificamente dalle recenti scoperte della fisica
quantistica e della biofisica sui campi elettromagnetici emessi dalla materia vivente. Inormazione, energia, vibrazione, rapporto mente-materia, coerenza sono le parole chiave del mondo della medicina quantistica.Lasciandovi alla scoperta di questo numero, vogliamo accompagnarvi nel nuovo anno augurandovi ditrovare nuove strade di conoscenza e comprensione di voi stessi e del mondo.Fatevi ispirare da queste bellissime rasi scelte per voi: che siano i vostri ari sul cammino verso una nuovaconsapevolezza!
Marianna & Romina
Più ti sintonizzi sullacoscienza più ti sciogli nella pacee nella felicità.Non fermarti solo allenuvole: la tua vera naturaè al di là del cielo.
Amrit Sorli- La Fisica dell’Attimo Presente -
U n o d e i pr obl e m i pi ù c on s i s t e n t i
c h e s on o a l l a ba s e d e i l i m i t i d i og n i
d i s c i pl i n a è l o s pe c i a l i s m o s t r e t t o, l a
s pe c i a l i zza zi on e c h e h a c on t r a d d i s t i n t
o
f i n or a t u t t a l a s c i e n za – m
e d i c i n a e
ps i c a n a l i s i i n pa r t i c ol a r e .È pa r a d os s a l e c h e a
n c or a og g i c i
s i a u n “ m e d i c o d e l l ’a n i m a ” ( l o
ps i c a n a l i s t a o ps i c ot e r a pe u t a ) c h e poc o
o n i e n t e c on os c e d i bi ol og i a , c h i m i c a
e a n a t om i a , e u n m e d i c o t ou t -c ou r t
c h e n on s a n u l l a d i ps i c h e e a n zi
a d d i r i t t u r a l a r i f u g g e .
An t on i o Be r t ol i - Le O r i g i n i d e l l a M
a l a t t i a -
Tutto quello che abbiamo
imparato sulla materia viventeci dice che dobbiamoessere pronti ad accettare l’ideache il suo funzionamentonon sia riducibile alle leggiordinarie della fisica.
Erwin Schrödinger
I l c or po è u n m i r a c ol o c h e a s pe t t a
d i a c c a d e r e : ba s t a c h e l o a i u t i a m o a f a
r e
c i ò c h e g l i v i e n e n a t u r a l e .
Ad e s s o s o c h e c os ì f u n zi on a i l c or po.
Se n e l l a n os t r a v i t a c i s on o c om pon e n t
i
poc o s a n e , s i a t t i v a n o l e r e a zi on i d i s t
r e s s
e i l c or po c om i n c i a a bi s bi g l i a r c i .
Se n e a s c ol t i a m o i s u s s u r r i , a c c e t t i a m
o
l a s u a v e r i t à e o pe r i a m o qu e i c a m bi a m e n t i
c h e r i d u c on o l e r e a zi on i d i s t r e s s e
a t t i v a n o qu e l l e d i r i l a s s a m e n t o, pos s i a
m o
i m pe d i r e a i s u s s u r r i d i t r a s f or m a r s i i n
m a l a t t i e v e r e e pr o pr i e .
Li s s a R a n ki n - La M e n t e Su pe r a l a
M e d i c i n a -
2015 BUON INIZIO!
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Scienza e Conoscenzaè un marchio di proprietàdi Gruppo Editoriale Macro.www.gruppomacro.com
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Direzione EditorialeRomina Alessandri Direttore Responsabile
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Responsabile Uff. AbbonamentiAlice BottarelliTel. 0547 [email protected]
Comitato Scientifco
Fiamma Ferraro (Medico)Urbano Baldari (Medico)Valerio Pignatta (Naturopata)Davide Fiscaletti (Fisico)Luigi Maxmilian Caligiuri (Fisico)Paolo Giordo (medico) Guido Paoli (Fisico)Carmen Di Muro (psicologa)
RevisioneEmanuele [email protected]
Immaginiwww.shutterstock.comwww.sxc.hu - www.istockphoto.com
StampaLineagrafca, Città di Castello
Distribuzione in edicolaME.PE. (Milano)
Hanno collaboratoa questo numero:Elsa Masetti, Valerio PignattaGioacchino PagliaroNicola e Marta Del GiudiceLivia Bidin, Luigi Cavanna,Luca Pagaiani, Manlio CasiniVincenzo PrimitivoPiergiorgio SpaggiariSimone Caramel, Sergio StagnaroCarmen Di MuroLuigi Maxmilian CaligiuriLaura Gabrielli, Gianpaolo GiacominiPierluigi Lattuada
Autoriz. Trib. ForlìN. 21 dell’8 luglio 2002
Numero 51- Gennaio/Marzo 2015
DisclaimerQuesta rivista ha solo uno scopo inormativo e non intende ornire consigli medici o terapeutici.
Ogni decisione relativa all'inizio/cessazione/modifica nell'assunzione di preparati armaceutici,
integratori o altri trattamenti dev'essere presa solo dopo consiglio del proprio medico curante o di
medici di fiducia abilitati all'esercizio di questa proessione. Né gli Autori degli articoli né l'Editorerispondono di eventuali problemi causati dal atto di non aver seguito questa raccomandazione.
Akasha: ologramma del tutto 4
Una medicina per il futuro 10
Energia materia e mente creatrice 12
Omeopatia:medicina quantistica 20
Quando il suonoparla alle cellule 26
Il Campo del Punto zeroe la Guarigione 32
Le meraviglie dellamedicina quantistica 37
La Terapia Quantistica,secondo il dott. Stagnaro 40
Quanti di Anima 43
Il cervello umano comesupercomputer quantistico 50
Il tempo dell'equilibrio 58
Il Movimento della Vita 62
Coscienza Transpersonale 68
INDICE
Rivista stampata su cartaecologica certificata
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Akasha: l'ologramma
del tuttoErvin Laszlo ci racconta che cos'è il campo di energia informata chetutto sottende, accompagnandoci alla scoperta delle intuizioni piùavanzate della nuova scienza
Elsa Masetti
T
utto a suo tempo.Sebbene, pare, lo spazio-tempo sia una delle
proiezioni dell’Akasha – la realtà proonda chesottende tutte le cose – un suo espediente evolutivo.Della unzione ondante di questo etere, altro modo dichiamare il quinto elemento o Akasha, aveva già parlatoil grande esla. Invano? Si a per dire. In questo tessu-to, archivio akashico, tutto giace simultaneamente, inun movimento verso l’ordine, la coerenza. Niente cessae tutto ritorna… Ops, uscite un attimo dal paradigmatemporale. Intendo, torna all’attenzione, che se è totaleè nel senza tempo.Le parole di Ervin Laszlo sono state per me un’inusionedi fiducia. Mi auguro che lo siano anche per voi.
» Intanto mi piacerebbe che si presentasse, sebbenenon sia nuovo alla nostra rivista. Si definisce unfilosofo della scienza, un teorico sistemico o, conparole più pratiche, di esperienza umana: che nomedarebbe al suo mestiere? Se dovesse dire io faccioquesto mestiere, come lo direbbe?Un uomo che ama indagare e sapere, conoscere di più.Solo questo. Non ho un mestiere specializzato, anzipotrei dire che il mio mestiere è quello di non essere unospecialista. Non ho mai intrapreso una disciplina pura,sebbene abbia insegnato filosofia in diverse università
dell’America, del Giappone, in Europa, perché questomi ha dato la massima libertà di andare dove volevo, di
viaggiare. Di atto io indago, sono curioso e in questa vita che ho a disposizione voglio veramente sapere chi
sono io, che cos’è il mondo e dove stiamo andando , col-lettivamente.
» Mi pare, ed è evidente nel suo essere scrittore, chenon solo ami conoscere per sé, ma che soprattutto simetta al servizio della comunità umana condividendole sue esperienze, le comprensioni ricevute, inuovi orizzonti della scienza quale terreno fertileper spiegare le innumerevoli potenzialità dellacoscienza…Sì, naturalmente, se trovo qualcosa che so di essere d’in-teresse per gli altri, lo scrivo e se nel rileggerlo ha un
senso, lo divulgo. Questo condividere con gli altri ha giàavuto inizio negli anni Sessanta, con il mio primo libro.
» A suo avviso l’informazione porta già in sétrasformazione o c’è piuttosto bisogno di una praticadi ciò che si dice (e si legge), di quello che s’insegna?È necessario praticare, naturalmente, e per me unapratica trasormativa è quella che va oltre il paradigmadominante, attuale. Cerco sempre il senso di quello cheho intorno, di quello che sperimento e questa ricerca disolito mi porta oltre la conoscenza dominante, condivi-sa dai più. endo sempre ad andare oltre, perché credo
che la scienza – come la filosofia, come tutti i sistemi diconoscenza – debba indagare, evolvere e non limitarsi a
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quello di cui ci rendiamo conto nella nostra coscienzadi tutti i giorni. Una parte rimane al di là per raggiun-
gerci in modo spontaneo e non può essere ormalizzatain parole o in numeri. Arriva come una supposizione ese abbiamo il coraggio di seguirla è il nuovo in diveni-re. L'intuizione è parte dell'esperienza umana sebbene ilparadigma ufficiale non la riconosca come legittima. Mail seme del raccolto delle idee di domani, è nelle intui-zioni di oggi.
» Come è arrivato a utilizzare la visione e l’ideadell'Akasha quale nuovo paradigma per il “substratoultimo della realtà”? Che significato dà all'Akashanella sua esperienza?Originariamente l'Akasha è uno dei modi per indicareche cosa accade nell’oltre, nel proondo, che è al di là deinostri sensi organici.
Secondo gli antichi Rishi (colui che Vede) di oltre tre-mila anni a, l'Akasha è il quinto elemento nell'universo.
ripetere quello che esiste. Indagare, ricercare il senso, inmodo da andare un passo sempre più avanti.
» Quali sono gli strumenti che lei usa per questaindagine?Leggere, discutere e pensare. Questi sono gli strumentiprincipali. Io pratico quello che penso ma la pratica èsempre ristretta alla persona, al momentaneo, mentre ilpensiero va molto al di là dell'immediato e oltre quelloche c’è intorno.
» Ho visto che spesso, e non è certo comune nelmondo scientifico, lei usa il termine intuizione e ne haanche scritto ampiamente. In che modo secondo lei
l'intuizione si coniuga con l'indagine scientifica?L'intuizione è alla base della teoria della scienza, cometutte le teorie basate sull'esperienza. L'intuizione a partedell'esperienza umana. La chiamo intuizione perchénon ho ancora trovato il modo di esprimerla come unaconoscenza legittimata dal senso comune della scienza.Essa è un’inormazione, che arriva a noi in modo spon-taneo, senza essere ricercata: come hanno detto Einsteine Young l'intuizione è sempre il nucleo di un pensieroche poi sviluppiamo.
» Si tratta, in pratica, di una capacità naturale?
Sì. Lo scopo, il raggio d’inormazione che ci raggiun-ge attraverso il cervello è molto più ampio e grande di
Il seme del raccoltodelle idee di domani,
è nelle intuizioni di oggi
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» Intende l'etere, quello che è chiamato etere?Sì, si può dire anche etere, la luce che brilla e che avvolgetutto il resto. L'Akasha è il ondamento ed è eguagliabi-le al regno-dominio platonico delle idee che proiettanoorme e che Plotino ha chiamato Uno. utta la storiadella filosofia e della metafisica sostiene, in modi diversi,
quest'idea: ondamentalmente quello che sperimentia-mo è la maniestazione di qualcosa di più proondo. Perdirla con gli Indù è Brahama e ciò che noi sperimen-tiamo è leela, il gioco cosmico. Questa dimensione piùproonda, senza darle connotazione specifica, è quelladell'Akasha.
Più recentemente, nel nostro tempo, il noto fisico DavidBohm ha parlato di ordine implicato e dell’esplicatoquale sua maniestazione ed espressione. Questa, pos-siamo dire, è un'intuizione che ha attraversato tuttii tempi e sta entrando sempre più nella scienza. Nellascienza naturale, nella fisica non si può concepire unarealtà governata da leggi – regole – diverse da quel-le portate ed evidenziate nella sperimentazione, nellamisurazione. La metaora del computer può essercid’aiuto. L'hardware è ciò che ci permettere di vedere,
toccare quello che appare sullo schermo. Ed è anche vero che c'è un sofware, quello che dirige, quello chedetermina come si comporta questo hardware. Parlandodell'Akasha, quello che possiamo sperimentare diretta-mente come sofware di solito non si vede, non si puòtoccare, sappiamo solamente che agisce sull'hardware.Nella Natura, il sofware non l’abbiamo creato noi maesso esiste sotto tutte le sue leggi. Sotto tutti i campi, leregole c'è una realtà che determina come un elementointeragisce con un altro. Questo universo non è atto acaso. È molto coerente, molto ordinato. Einstein stessoha ammesso che la cosa più rimarcabile nella Natura è
che essa è coerente.
» Potrebbe parlarci più ampiamente di quest'ordine.Possiamo dire che si tratta di un ordine cosmico?Cosmico, sì. Probabilmente, i due livelli della realtà – illivello maniesto dell'universo fisico e quello più proon-do – sono lo stesso cosmo, lo stesso universo, solo a unlivello di vibrazione diversa. Noi siamo dei ricevitori,come una radio, una tv e come tali riceviamo un certolivello di onde, di requenze e le altre che non coglia-mo, che non vediamo, le possiamo raggiungere a livellidiversi, magari a requenze più ampie, più basse, in stati
alterati di coscienza diciamo così, quando siamo più sin-tonizzati con ciò che è intorno a noi. Quello della moda-
Intervista a Ervin Laszlo
lità fisica, che è un modello basilare di realtà, agisce inmaniera olografica, come un ologramma. Secondo que-sto punto di vista tutte le inormazioni sono date e sonopresenti dappertutto. Muoversi da una parte all'altradell'ologramma non è muoversi in uno spazio-tempo,perché in esso tutto è già dato simultaneamente dapper-
tutto, quindi non c'è spazio-tempo. Secondo la nuovafisica lo spazio-tempo stesso è una creazione di questolivello più proondo. Quando l'universo nasce con ilcosiddetto big bang – il nostro universo, perché ce nesono sicuramente altri – si creano questi rapporti tra glielementi, tra le particelle. Essi sono decodificati comeunità quadridimensionali, dette spazio-tempo. Questanon è la base dell’universo, piuttosto una maniestazio-ne che emerge nell’evoluzione dell’universo.
» La comprensione di questa visione trova resistenzanella scienza accademica?
No, non nella scienza avanzata, perché la scienza avan-zata lo sa, molto bene. La novità, da parte mia, che vaun po’ oltre quello che è ora la nuova scienza, è il direche questo livello proondo dell’universo è anche la sededella coscienza. Essa è olografica, unica nel mondo, per-
Non c’è altro nell’universo, nelmondo, non esiste altro cheenergia inormata
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ché è un ologramma che comprende tutte le altre mani-estazioni, tutte le altre orme di coscienza sono unaproiezione di quest’ologramma cosmico dell’universo.L’esplorazione qui va un po’ al di là. Nel mio ultimolibro (Immortal Mind , Inner radition, ottobre 2014) iocerco di dimostrare in maniera plausibile per la scienza
che questa concezione è perettamente sensata, accetta-bile. Non è un caso che questa grande concezione che lacoscienza – la Mente – è Uno come ha detto Plotino, econ lui molti greci, gli indù e altri, stia ora riemergen-do, sempre più, anche nella fisica. Un paio di decennia anche Schrödinger aveva già affermato che non cisono coscienze al plurale, solo una singola coscienza etutte le altre sono parti di questa. Anche Jung ha par-lato allo stesso modo dell’Unus Mundus, che si da allastessa maniera. Posso dire, quindi, che si tratta di un’in-tuizione di qualche migliaio d’anni che risorge ora nellaquantistica.
» Per la scienza avanzata, dunque, equiparare ilvuoto quantico al Campo Akashico sta diventandoaccettabile?Sì. Il “vuoto” quantico è un grande errore come denomi-nazione. L’hanno chiamato vacuum pensando che, nonessendoci massa nell’universo, allora c’è vuoto, dedu-zione “non c’è niente”. Con la nuova scienza vediamoche l’energia virtuale nello spazio è anche più densa che
nelle particelle, quindi non c’è vuoto, non è un vacuumc’è un plenum. E questo ci avvicina alle grandi intuizionidegli orientali che hanno parlato di un plenum cosmico,nel buddhismo ad esempio. Ed ecco che questa idea staprendendo di nuovo piede nella scienza e nella cosmo-logia.
» Di che cosa è pieno?Energia e inormazione, non può essere pieno di altroe qui posso essere abbastanza categorico. Non c’è altronell’universo, nel mondo, non esiste altro che energiainormata, strutturata in tal modo che un punto di que-
sta energia è in rapporto con altri punti in maniera pre-cisa. Come ho detto, l’universo non è a caso.
» Allora l’energia informata è quella base da cuiemergono le forme?Essa produce le particelle. Le particelle quantiche, iquarks, non sono altro che un’energia localmente inor-mata, che si unisce a un punto e questi punti sono, dopoi quark, anche tra le particelle, le molecole, i cristalli… A
poco a poco il sistema si a più complesso, fino a costru-ire quest’architettura del cosmo dove non c’è materiaperché finalmente possiamo vedere che il supporto con-siste in atomi, nuclei, particelle. E che cosa sono le par-ticelle? Sono energia strutturata (inormata) in manieraprecisa. L’inormazione è basilare nell’universo.
» Questo nuovo paradigma nella scienza fisica, comesi traduce nelle scienze applicate, in particolar modoin medicina?L’inormazione, nell’organismo, è ciò che regola comele cellule cooperano tra di loro. Il numero di cellule
nell’organismo umano, inatti, è superiore a quello dellestelle nella nostra galassia – un numero enorme – e tuttequeste cellule hanno migliaia di reazioni ogni secondo.È come un’enorme sinonia che ha, diciamo, un filoconduttore. Utilizzando la metaora inormatica, c’è unsofware che dirige il comportamento dell’inormazio-ne nell’organismo. In un organismo sano il flusso d’in-ormazione coinvolge tutte le cellule e gli organi. Unamalattia può essere definita una rottura di tale flussoda una parte dell’organismo all’altro. A questo punto laparte che non è più perettamente collegata con le altreunziona male, agendo in modo disunzionale. Questo
diventa un pericolo, che si trasorma in malattia. Quan-do l’inormazione è rotta, c’è un numero di cellule cherimane scollegato, da un punto di vista inormazionale,con il resto dell’organismo. Cosa anno inatti le cellule?Riproducono solo loro stesse, fino a ucciderlo. Questo èil enomeno del cancro. La malattia generica o il can-cro, sono tutte malattie informazionali. Un organismosano è integro perché, appunto, integra tutti gli elementiin modo perettamente unzionale.
»
Probabilmente i due livelli dellarealtà – il livello maniestodell'universo fisico e quello piùproondo – sono lo stesso cosmo,lo stesso universo, solo a un livellodi vibrazione diversa
Il numero di cellulenell’organismo umano è superiore
a quello delle stelle nella nostragalassia – un numero enorme – e
tutte queste cellule hanno migliaiadi reazioni ogni secondo
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Intervista a Ervin Laszlo
» Immagino che anche la malattia abbia una suafunzione. Secondo la sua esperienza quale?Non credo che possa avere una unzione positiva. Una volta che c’è, sappiamo che dobbiamo ristabilire la salu-te. Da un punto di vista psicologico possiamo magarileggerla come la sollecitazione utile per cambiare stra-da. La malattia, però, è segno di un malunzionamentodell’organismo. Dal punto di vista dell’inormazione, iflussi interrotti maniestano la malattia prima che essaraggiunga il livello cellulare. Prima del livello biochimi-
co si nota e si può vedere, dove c’è la sospensione delflusso di vibrazioni coordinate. Allora c’è un problemanell’organismo e, prima o poi, se questo non è curato, sisviluppa la malattia. Si tratta dello sviluppo di un pro-blema inormazionale cronico. » Torno alla malattia e in particolare al cancro. Leiqualche anno fa ha curato l’introduzione del librodi Pier Mario Biava Il cancro e la ricerca del senso
perduto. Il libro a suo modo è stato rivoluzionario nelsostenere che il tumore è curabile. A che punto siamocon gli studi e le ricerche qui divulgate? Mi sembra
che ci siano dei momenti di luce e poi si torni nel buiocollettivo. Ha da darci qualche buona nuova?
Il prodotto, risultato della ricerca e degli studi presentinel libro, sarà sul mercato nei primi mesi del 2015. Sonodiversi prodotti, al momento tre. Uno per il cancro; ilsecondo per le malattie neurodegenerative come il Par-kinson, l’Alzheimer; il terzo per le malattie del sistemacardio-vascolare, come inarti, ictus. Sono commercia-
lizzati in armacia, disponibili a basso costo e acquistabi-li anche su internet. Il dottor Biava mi ha assicurato chenon saranno lanciati nell’industria armaceutica con loscopo di arne grandi profitti. Vuole che siano a dispo-sizione di tutti. C’è anche, poi, un prodotto generale cheevita le malattie dell’invecchiamento, un anti aging a sal- vaguardia del unzionamento dell’organismo.Per maggiori inormazioni su questi prodotti si possono visitare i siti: www.salute.bio; piermariobiava.it.
» Tutti questi prodotti quindi si basano sullatecnologia delle staminali?
Sì, inducono la differenziazione attraverso l’inorma-zione portata dalle proteine – complessi di proteine. Lestaminali sono dappertutto nel corpo, in modo natura-le. Per portare differenziazione devono essere attivate:quella del cuore come parte del cuore, quella del egatocome parte del egato e così via. Queste sostanze sonoprese durante il dialogo tra la mamma e l’embrione, cheriproducendo la vita riproduce se stesso.
» Sono staminali embrionali di pesce, giusto?Sì, staminali di pesce, ma il 95% di cellule nel DNAanche di questo piccolo pesce sono le stesse del corpo
umano. Perché non è proprio il DNA che differenzia unorganismo dall’altro, ma il rapporto tra gli elementi epi-genetici, che è quello che a la differenza tra un organi-smo e l’altro, anche tra uno malato e un altro sano.
» Dove si trovano questi prodotti, in farmacia?Sì, oppure si possono acquistare in rete. Ci saranno abreve on line diversi siti: uno scientifico, un altro divul-gativo e un e-commerce.È un passo importante perché, oltre al cancro, più di unterzo della popolazione umana soffre di malattie neuro-degenerative e finora si era pensato che ossero irreversi-
bili. Con questa riprogrammazione diventano reversibi-li. Le persone possono tornare allo stato di salute e l’altranovità è che queste medicine non possono avere effettisecondari. L’inormazione, veicolata dalla proteina, nonha alcun altro effetto se non riprogrammare alcune cel-lule staminali per renderle unzionali. Non può crea-re altre cellule, quindi non può avere effetti secondariindesiderati. L’altro elemento interessante è che il costoè davvero alla portata di tutti e solo dopo qualche cicloil attore di reversibilità dà i suoi risultati. I tumori peresempio iniziano a regredire.
» C’è una cosa tra i suoi suggerimenti che mi hatoccata, e qui vorrei andare sui consigli pratici ai lettori.
Ervin Laszlo
La Scienza e il CampoAkashicoConnessione e memoria nel
cosmo e nella coscienza: una
teoria integrale del tutto
Urra Edizioni, 2010
Ervin Laszlo, Pier Mario Biava
Il Senso RitrovatoSpringer Verlag, 2012
Ervin Laszlo
Risacralizzare il CosmoPer una visione integrale della
realtà
Urra Edizioni, 2008
Consigli di lettura
Richiedili in Libreria o su scienzaeconoscenza.it
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__la-scienza-e-il-campo-akashico.php?pn=6http://www.macrolibrarsi.it/libri/__la-scienza-e-il-campo-akashico.php?pn=6http://www.macrolibrarsi.it/libri/__la-scienza-e-il-campo-akashico.php?pn=6http://www.macrolibrarsi.it/libri/__la-scienza-e-il-campo-akashico.php?pn=6http://www.macrolibrarsi.it/libri/__la-scienza-e-il-campo-akashico.php?pn=6http://www.macrolibrarsi.it/libri/__la-scienza-e-il-campo-akashico.php?pn=6http://www.macrolibrarsi.it/libri/__la-scienza-e-il-campo-akashico.php?pn=6http://www.macrolibrarsi.it/libri/__il-senso-ritrovato-libro.php?pn=6http://www.macrolibrarsi.it/libri/__il-senso-ritrovato-libro.php?pn=6http://www.macrolibrarsi.it/libri/__il-senso-ritrovato-libro.php?pn=6http://www.macrolibrarsi.it/libri/__risacralizzare_il_cosmo.php?pn=6http://www.macrolibrarsi.it/libri/__risacralizzare_il_cosmo.php?pn=6http://www.macrolibrarsi.it/libri/__risacralizzare_il_cosmo.php?pn=6http://www.macrolibrarsi.it/libri/__risacralizzare_il_cosmo.php?pn=6http://www.macrolibrarsi.it/libri/__risacralizzare_il_cosmo.php?pn=6http://www.scienzaeconoscenza.it/librihttp://www.scienzaeconoscenza.it/librihttp://www.scienzaeconoscenza.it/librihttp://www.macrolibrarsi.it/libri/__risacralizzare_il_cosmo.php?pn=6http://www.macrolibrarsi.it/libri/__il-senso-ritrovato-libro.php?pn=6http://www.macrolibrarsi.it/libri/__la-scienza-e-il-campo-akashico.php?pn=6
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» Quindi a questo livello che cos'è l'entanglement?L’entanglement è un collegamento non locale, imme-diato, attraverso lo spazio-tempo. Prende origine inquesta dimensione più proonda, l’Akasha, senza spa-zio-tempo. Quello che sentiamo come entanglement èuna maniestazione che esiste in quella proondità.
» È possibile che tutto ciò che siamo stati, che siamoe che saremo è già e rimane sempre in questo vastocampo fuori dallo spazio-tempo che è l’Akasha?Sì. L'Akasha è un campo olografico e tutto è entangled,tutto a parte di tutti gli altri. Per questo possiamo di-erenziare e dire che questo non è un elemento dellospazio-tempo perché per spostarsi da un punto all’altroci vuole tempo, e quest’unità olografica è possibile sola-mente al di là di esso.
» Qual è il dono più grande che può farci questa
comprensione, quando diventa davvero tale, come mipare lo sia per lei?Avere senso, senso dell’esistenza, senso della vita, esse-re aperto… questo senso è una ricerca, non è qualco-sa che si trova mai completamente. È una ricerca chesappiamo essere molto positiva perché vediamo semprepiù, finalmente, che cosa, chi siamo noi e chi, che cosaè il cosmo. Quest’apertura verso le grandi connessioni, verso l’evoluzione è il dono positivo, l’atteggiamento verso il nuovo paradigma.
» Adesso, gentilmente, vorrebbe fare un augurio a
tutti noi o meglio darci un consiglio essenziale percavalcare al meglio la trasformazione, il caos, la crisi,che è l’inevitabile catalizzatore del cambiamento,come dicevamo prima?Avere fiducia, in se stessi e nell’universo, perché l’uni- verso cresce verso l’unità, verso l’unità nella diversi-tà, a tutti livelli, nelle galassie, negli atomi, negli esseri viventi. Andiamo verso un mondo più complesso, piùcoeso e inclusivo, quindi bando alle negatività. È un’e-poca molto eccitante, appassionante, e la sfida è essere laparte positiva della trasormazione.
A un certo punto lei dice in modo molto affermativo:dobbiamo aprirci alle energie cosmiche, al cosmo…E qui parlo sempre dell’inormazione perché tutto ciòche esiste è energia inormata, quindi l’energia compor-ta inormazione. Non esiste energia pura. Questo cosmoè atto in modo che tutti i suoi elementi siano collegati
più o meno direttamente, siano in connessione gli unicon gli altri.
» Sì, bene, quindi qual è il suo consiglio, che cosa fareper aprirsi a queste energie cosmiche, akashiche?Entrare in uno stato anche leggermente modificato dellacoscienza…
» Intende attraverso varie pratiche transpersonali,forme di meditazione, attraverso quali strumenti?Può essere anche una proonda esperienza estetica, osemplicemente amore, tutto ciò che va la di là del nostro
senso giornaliero, delle abitudini comuni…
» Ecco anche la parola amore non è certo moltoutilizzata a livello scientifico…L’amore è molto importante invece, perché è l’espres-sione del collegamento ra diversi elementi, collegamen-to che per esempio nella malattia si è perso, l’inorma-zione come dicevamo non fluisce più.L’amore è il desiderio naturale di ritornare verso la con-nessione, verso l’unità, quello che in inglese si dice One-ness, la non dualità.
Intervista a Ervin Laszlo
L’amore è il desiderio naturale diritornare verso la connessione,
verso l’unità, quello che in inglesesi dice Oneness, la non dualità
Chi è Ervin Laszlo
Due volte nominato per il Premio Nobel per laPace, è redattore del periodico internazionale«Futuri del mondo: il giornale dell’EvoluzioneGenerale» e il Cancelliere designato dell’Univer-sità del Cambiamento Globale, di recente forma-zione. È il fondatore e il presidente del gruppointernazionale di esperti Club di Budapest e delGeneral Evolution Research. È inoltre autore di 83libri tradotti in 21 lingue. Vive in Italia.
Per maggiori informazioni: ervinlaszlo.com
A cura di Elsa Masetti Ricercatrice ad ampio spettro, ama definirsi uneducatore corpo-mente-spirito. Ha una formazio-ne psicopedagogica (LS in scienze dell’educazio-ne) corroborata dal titolo di counselor presso Si-cool (sistemico-relazionale – costellazioni familiari,meditazione/mindfulness). Esperta in educazionesessuale presso AISPA. Giornalista free lance.www.elsamasetti.it
http://www.elsamasetti.it/http://www.elsamasetti.it/
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Una medicina
per il uturo
Valerio Pignatta
La medicina quantistica apre le porte a una nuova concezionedell'individuo, visto e compreso nella sua unità di corpo, mente e spirito
«Una volta un filosofo ha detto: “Per l'esistenza stessa dellascienza è necessario che le medesime condizioni producanosempre i medesimi risultati”. Bene, non è così».Richard Feynman, premio Nobel per la fisica 1965
Il paradigma scientifico attualmente dominante inambito medico è ortemente vincolato a una visionedella realtà e della fisiologia corporea e psicologica chela fisica degli ultimi quarant'anni ha, al contrario, orte-mente messo in discussione.Solo negli ultimi anni, una branca della medicina defini-ta “quantistica” (o a volte, secondo un'altra prospettiva,“energetica”), sta prendendo piede grazie all'integrazio-ne della spiegazione dei enomeni biologici con le sco-perte inerenti i campi biofisici inormazionali, elettrici emagnetici.
Una nuova visione della malattia
Attraverso queste nuove conoscenze è necessario guarda-re ai sistemi di comunicazione e regolazione del corpo inun modo diverso e molto meno meccanicistico e sempli-cistico.La malattia, in un'ottica comprensiva subatomica diquesto tipo, non è più un problema automatico di tipogenetico, un processo di deterioramento o un incidente dipercorso senza spiegazione, ma una disregolazione elet-tro-chimico-cellulare dovuta a carenza di inormazioni (o
distorsioni del campo magnetico) e di circolo di energiatra i vari livelli dell'insieme umano costituito dalla seramentale, emotiva e corporea.Il ristabilimento della salute avverrà quindi non solo attra- verso l'adozione di una giusta terapia corporea, dietetica,un sano comportamento psicologico e un adatto stile di vita, ma soprattutto con la veicolazione (tramite appositeapparecchiature, tipo EAV, QXCI e altri strumenti quan-tistici di bioeedback e biorisonanza) a livello cellularedelle inormazioni mancanti sotto orma di requenze dienergia idonee a ristabilire l'equilibrio. Peraltro, questeintegrazioni di inormazioni vengono ornite da almeno
un paio di secoli anche attraverso la somministrazione di
rimedi omeopatici e oggi anche omotossicologici, nosodi,armaci inormati (FF) ecc.Va da sé che questo genere di intervento dev'essere cali-brato individualmente (ognuno ha un proprio campo
magnetico, elettrico ecc.) e che qualsiasi generalizzazioneterapeutica dev'essere bandita.
Un gap scientifico difficile da superare
Se il ponte gettato alla medicina è quello della fisica quan-tistica (basata sulla dualità onda-particella dei quanti) èovvio che non solo il corpo ma anche la mente, in quantouniverso elettrico e chimico, può essere oggetto di inviodi requenze e di inormazioni atte a ristabilire l'equili-brio nella distorsione unzionale in corso, in questo casodi tipo psico-emotivo (anche le emozioni hanno loro
requenze), con risultati che permettono di apprezzare e verificare il successo su traumi pregressi e problemi psico-logici di vario tipo.Nel dialogo tra materia ed energia sono insite infinite pos-sibilità di approccio curativo che oggi la medicina con- venzionale generalmente non prende in considerazione,ma che hanno costituito in effetti parti sostanziose di anti-che medicine tradizionali orientali come l'ayurveda e lamedicina tradizionale cinese.Solitamente, invece, la maggior parte dei medici, cherisente di un gap scientifico notevole rispetto alle cogni-zioni odierne della ricerca, obietta che questo tipo di
approccio non è razionale e non poggia su solide basi
Nel dialogo tra materia ed energiasono insite infinite possibilitàdi approccio curativo che oggila medicina convenzionalegeneralmente non prende in
considerazione
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Una medicina per il futuro
dimostrate. Eppure, per are un esempio orse sconosciuto aipiù, la risonanza magnetica nucleare, utilizzata grandemen-te in diagnostica, è basata proprio su un principio fisico dirisonanza applicato agli atomi di idrogeno che compongonoi tessuti corporei.Quindi la realtà tecno-medicale ha già recepito evoluzioni
della fisica quando la medicina clinica ancora non l'ha atto.Questo ovviamente è una vera perdita per la salute indivi-duale e collettiva, tanto più se teniamo conto che si tratta diterapie diagnostiche o terapeutiche indolori, non invasive equasi sempre senza effetti indesiderati.Ma i meccanismi dello scientismo di tipo cartesiano sonodifficili da scardinare nella comunità scientifica internazio-nale, anche perché ci sono evidenti interessi di vario tipocoinvolti. Non ultimo una propensione umana a non rico-noscere umilmente i propri errori o ritardi sul camminodella conoscenza.
Contro il metodo
Eppure voci autorevoli in materia si sono già alzate da parec-chio tempo. Già nel 1975 il filosoo della scienza Paul Feye-rabend (1924-1994) nel libro Contro il metodo sosteneva cheè ormai tempo di riconoscere che la scienza ha la necessità diusare una molteplicità di standard e che gli scienziati devonolavorare sganciati da qualsiasi autorità istituzionale o com-merciale, anche da quella della ragione stessa. La scienza cosìcome la conosciamo oggi è solo uno dei modi che l'umanitàsi è data per costruire una concezione del mondo. Ma ce nesono molti altri come la metafisica, il mito, la teologia ecc.
Secondo Feyerabend, quando utilizziamo una teoria perspiegare un atto, quest'ultimo si presenta diversamenteuna volta che è stato illustrato dalla teoria, osservazione cherasenta da vicino il principio noto in meccanica quantisticaper cui l'osservatore influisce su quanto osservato. Su questabase, la possibilità stessa di una realtà oggettiva indipendentedall'osservatore è stata posta in discussione da vari fisici dielevato tenore.In filosofia della scienza ciò si può tradurre con l'afferma-zione per cui i atti dipendono dalle teorie con le quali sonospiegati. Non è possibile quindi raffrontare asserzioni teori-che ed evidenze attuali.
Per una conoscenza creativa e anarchica
Per progredire, la vera scienza ha dunque bisogno dellalibertà più assoluta in cui creatività e inventività possano svi-lupparsi senza reni. Così come la storia della scienza attesta,se la ragione non osse stata ridotta al silenzio varie volte nelcorso dell'evoluzione scientifica non ce ne sarebbe stata alcu-na. L'applicazione delle norme inventate dall'epistemologiamoderna rallenta, se non rende talvolta impossibile, un realesviluppo di conoscenze. La specializzazione e compartimen-tazione rendono molto difficile la trasmissione orizzontale
delle conoscenze da un campo all'altro e comportano delpari la perdita della visione d'insieme e la possibilità di effet-
tuare deduzioni e ampliamenti di comprensione.Per are un esempio, la scienziata Mae-Wan Ho, genetistadi Hong Kong, nei suoi studi ha dimostrato come sia ormaiabbastanza consolidato il atto che la coscienza e la memorianon siano collocate in un punto determinato del cervelloma entrambe distribuite e delocalizzate in tutto il sistema. Si pensi a cosa ciò potrebbe rappresentare se osse recepitoanche solo a livello di psicologia e psichiatria classica.Il nostro augurio è quindi che sempre più medici e scienziatisi aprano a una visione di conoscenza non rammentaria cheè poi quello che permette la vita. Si tratta di un sistema parte-cipativo e non dualista, una democrazia molecolare orizzon-
tale (Mae-Wan Ho) che assomiglia molto a quello imma-ginato dalle culture indigene tradizionali di tutto il mondo.Come a conermare un'intuizione di Feyerand, per cui non èdetto che solo la scienza meccanicistica come la intendiamooggi possa arrivare a elaborare letture interpretative effica-ci della realtà intorno a noi, anche la proonda connessionespirituale o animica con la vita può are altrettanto, e anchemolto bene.
Paul K. Feyerabend
Contro il metodo Abbozzo di una teoria
anarchica
della conoscenza
Feltrinelli, 2002
Richiedilo in Libreria o su scienzaeconoscenza.it
Scritto da Valerio Pignatta Valerio Pignatta è nato a Vigevano nel 1959.Laureato in Scienze Politiche all'Università di Paviae laureato in Storia all'Università di Genova, lavoracome traduttore, redattore e collaboratore diriviste e case editrici. Ha pubblicato diversi articolisu periodici nazionali inerenti il rapporto salute/ambiente e testi divulgativi di medicina naturale. Hascritto inoltre testi di storia per l'editoria scolastica,nonché ricerche storiche per istituti universitari.Attualmente prosegue la sua attività di ricerca estudio dedicandosi alla storia delle religioni e dellamedicina. È parte integrante del nostro comitato
scientifico.
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2 Scienza e Conoscenza
I l senso comune, coerentemente con i presuppostiepistemologici e teorici del modello newtonianoe cartesiano, descrive l’uomo come un'entità bio-psico-sociale determinata dai suoi geni e in una certamisura dall’ambiente in cui vive. I sostenitori delle teo-rie sul condizionamento genetico, psicologico, socialee ambientale accolgono, seppur cautamente, ed entrocerti limiti, anche l’idea che l’individuo possa agire inmodo attivo, e quindi non solo condizionato, nei con-ronti della sua vita, degli altri e della realtà circostante.All’interno di questa visione e coerentemente con il
sistema di norme e di valori socialmente convenuto,si da per scontato che l’uomo, attraverso l’azione ed ilcomportamento, possa agire e modificare la realtà mate-riale. La psicoanalisi prima e le teorie psico-somatichedopo hanno introdotto in questa visione un elementodirompente: la prova che la mente può influenzare ilcorpo e quindi agire su una dimensione materiale.Inutile dire che la dimostrazione che un’azione immate-riale produce un effetto su una realtà materiale ha creatodecenni di grattacapi e di inquietudini negli organicistipiù dogmatici.uttavia la critica scientifica vera e propria all’appli-
cazione dogmatica del materialismo scientifico nellescienze umane compare intorno alla fine degli anni Set-tanta, quando la teoria della complessità iniziò a creareseri problemi alle leggi del casualismo e del meccanici-smo applicato allo studio dell’uomo.Successivamente lo sviluppo in psicologia e in psichia-tria del costruttivismo e del costruzionismo non solosottolineò il ruolo attivo e creativo delle persone neiprocessi di percezione/rappresentazione della realtà, maevidenziò anche i limiti delle teorie prescelte (autoree-renzialità), per la comprensione dei enomeni studiati.La critica epistemologica incontrò un inaspettato con-
senso tra tutti gli studiosi delle scienze umane, i qualiiniziarono a sollevare perplessità e dubbi sull’esistenzadell’oggettività e a utilizzare criticamente le teorie medi-
Energia,
materia e mentecreatriceBiofotoni e intenzionalitàconsapevole: come la mentecrea e modifica la realtà Gioacchino Pagliaro
che, biologiche, psicologiche che prima venivano accol-te come vere. Da allora, soprattutto le discipline psicolo-giche e sociologiche non considerarono più le descrizio-ni dei enomeni come verità, ma come rappresentazionicoerenti con le teorie a cui il clinico o lo studioso annorierimento.In seguito, più precisamente all’inizio degli anni Ottan-ta, un gruppo di studiosi delle più prestigiose universitàdegli Stati Uniti presentò gli esiti di numerose ricerchemediche e psicologiche che dimostravano la capacitàdella mente di contribuire al processo di guarigione e di
influenzare la realtà circostante. Medicina e psicologiainiziarono finalmente ad applicare nei rispettivi ambitidisciplinari alcuni importanti princìpi della fisica quan-tistica, scoperti settant’anni prima. Ma questi incredibili
cambi di prospettiva urono solo i precursori di un verae propria rivoluzione nel paradigma delle scienze umanerispetto al ruolo della mente e dei processi mentali.
L'energia, la materia e la mente creatrice
Il contributo sostanziale che oggi abbiamo dalla fisicaquantistica, attraverso verifiche sperimentali, è che ildeterminismo, la continuità (tra i enomeni osservati),
L’attenzione consapevole
e l’intenzionalità hanno
effetto sulla materia
perché entrambe sono
forme di energia dotate diconsapevolezza
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e il principio di località (il atto che gli oggetti esisto-no solo in orma materiale localizzata), non siano piùcosì validi. Pertanto anche la realtà macroscopica, purapparendo nella orma materiale, a livello subatomico, equindi nella sua essenza, è costituita da energia. La partepiù piccola della materia non è più ritenuta solida, come
un tempo si credeva. Inoltre, nuove ricerche stanno sol-levando orti perplessità e critiche verso l’obiettività, ilmonismo materialista e l’epienomenicità.Siamo spettatori-scopritori della realtà o ne siamo pro-tagonisti-creatori?Il fisico Niels Bohr, ondatore della Scuola di Copena-ghen, sostevena che noi contribuiamo con l’osservazio-ne in modo attivo al processo di costruzione-definizionedella realtà. Anche il matematico John von Neumannha sostenuto l’idea dell’azione creativa della coscienza,successivamente ripresa nel 1962 dal Premio Nobel perla Fisica Eugene Wigner. Secondo le teorie di questi e
altri autorevoli scienziati la coscienza crea la realtà nelmomento in cui, attraverso l’osservazione, tra le diversepossibilità e probabilità presenti a collassare la unzioned’onda. Vediamo ora di chiarire in termini più sempliciche cosa si intende con campo delle possibilità, con iltermine crollo della unzione d’onda e con il concettodi non località.«Se un atomo è composto al 99,99999% di energia e perlo 0,00001% di materia, allora di atto io sono meno diniente! Ma allora perché rivolgo la mia attenzione uni-camente a quella piccola percentuale di materia, quandoio sono molto di più? Il mio più grosso limite è orse
quello di definire la mia realtà in base a ciò che perce-pisco con i miei sensi?»: la suggestiva, quanto stimo-lante e nota affermazione di Bohr apre con tutta la suaentusiasmante dirompenza una nuova veduta sull’uomoe sulla realtà che percepisce. Sembra inatti che l’ener-gia non sia più solo una orza che muove gli oggetti oche cambia lo stato della materia, ma qualcosa di moltopiù significativo e rilevante. Come spiega il fisico AmitGoswami, ondatore dell’Attivismo Quantico, l’energia,che è anche inormazione, è ciò che sottende, connette,plasma le entità materiali e che reagisce all’azione dellamente. Energia e materia non sono due entità separate
ma sono la stessa cosa, in tal senso il mondo fisico chepercepiamo è costituito sia dalle onde (energia) sia dalleparticelle (materia/energia). La materia a livello subato-mico esisterebbe soltanto come enomeno temporaneo.Inatti nel campo quantistico in cui non unzionano piùle leggi della realtà macroscopica e della dimensionespazio-temporale, si passa in continuazione dallo statoparticellare a quello ondulatorio e viceversa. Gli esperi-menti atti hanno dimostrato che l’elettrone è un’ondadi probabilità che diviene particella, che poi scompareper ricomparire in un altro punto. Per questo motivo sisostiene che gli elettroni esistono in una gamma infinita
di possibilità e di probabilità in un invisibile campo dienergia. Il collasso della unzione d’onda, che avviene
quando lo studioso osserva o misura, ovvero cerca laposizione dell’elettrone, genera la dimensione materiale.Il cercare la posizione dell’elettrone lo a apparire nellanostra dimensione spazio-temporale.L’introduzione di un ordine (osservazione/misurazio-ne) nel campo quantistico delle possibilità e probabilità
a in modo che, in un punto nel tempo e nello spazio
Biofotoni e intenzionalità
ENTANGLEMENT, GUARIGIONE ERISVEGLIO DELLA COSCIENZA
L’Olismo scientificoe l’Attivismo Quantico
Workshop
26-29 marzo 2015 PALAZZO DI VARIGNANA
Resort & Spa - Bologna
Il workshop affronterà i seguenti temi:1. Entanglement e principi della fisica quantistica2. L’Entanglement in medicina3. Esercitazioni: pratiche introduttive sull’energia/informazione4. L’equilibrio dell’energia vitale5. Esercitazioni: l’esperienza della nonlocalità quantistica nelle relazioni di cura epsicoterapeutiche6. L’Entanglement in psicologia7. La scienza quantica dell’esperienza e l’importanzadella gentilezza, del rispetto e dell’amore8. Esercitazioni: liberarsi dalla sofferenza epromuovere la felicità9. La mente individuale e la mente universale10. La scienza quantica ed il risveglio dellacoscienza e del cuore11. Esercitazione: il processo costruttivo dellamente e il flusso della creazione12. La fisica quantistica della meditazione13. Esercitazione: le pratiche meditativetrasformative14. La realizzazione di Sé15. L’essenza della leadership
16. Economia quantistica e spiritualità17. La leadership nel business e l’attivismo quantico18. Esercitazioni: praticare l’attivismo quantico19. Dal potere politico del dominio sugli altri,all’azione al servizio dei valori20. Il ripristino del significato e dei valorinell’istruzione21. Esercitazioni conclusiva DIREZIONE SCIENTIFICAPROF. A. GOSWAMI PROF. G. PAGLIARO I posti sono limitati, si accettano iscrizioni entroil 20 ebbraio 2015.
Per informazioni e iscrizioni:[email protected]
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Biofotoni e intenzionalità
(in cui coesistono tutte le possibilità), l’elettrone collassidiventando particella. utte le particelle se non osserva-te esisterebbero sotto orma di onde. Nella realtà suba-tomica le particelle esistono simultaneamente in moltiluoghi e sono potenzialmente in grado di ar collassareun infinito numero di realtà possibili. E siccome a quan-
to pare questa energia risponde alla mente, l’introdu-zione di un ordine dall’esterno, che da ora, per passarein un ambito psicologico o medico, potremmo defini-re meglio con il termine di intenzione consapevole, latrasorma in materia. Coerentemente con il pensiero diGoswami, il campo delle possibilità e probabilità verreb-be per così dire strutturato e modellato dalla mente chediviene creatrice della realtà.Al tempo stesso essendo la materia una orma di ener-gia, la mente e la materia appaiono come una cosa sola.Illuminante è il pensiero di Goswami quando sostieneche l’attenzione consapevole e l’intenzionalità hanno
effetto sulla materia perché entrambe sono orme dienergia dotate di consapevolezza.Con il termine intenzione si intende generalmente unpiano premeditato per realizzare un cambiamento. Dalpunto di vista quantistico con il termine intenzionalitàintendo un’energia creatrice, alimentata dalla consape- volezza che vede l’evento atteso come realizzato.Ogni orma materiale è costituita da modelli organizzatidi inormazione/energia che sono in relazione con tutto
ciò che compone il campo quantistico. Ad esempio, nelcaso dell’organismo umano, questi schemi energetici veicolano inormazioni attraverso le vibrazioni prodottedalle emozioni, dagli stati mentali, dai processi cogni-tivi dai sistemi di credenze, e in questo modo l’uomoè in relazione continua con il campo quantistico. Laconnessione quantistica non locale sembrerebbe esse-re in grado di descrivere questo processo particolare diinterazione e usione in cui pensieri ed emozioni sonoin grado di influenzare la vita indipendentemente dallospazio e dal tempo. Sembrerebbe quindi che noi esseri
umani comunichiamo con il campo quantistico attra- verso il pensiero, le vibrazioni e le intenzioni.
Come hanno dimostrato le ricerche condotte pressol’Heart Math Institute, il campo quantistico non rispon-de alle richieste e ai desideri dell’ego, ma risponde quan-do, ricreando il senso di unità tra la mente soggettiva e laMente (intesa nella dimensione più vasta di intelligenza/coscienza universale), usciamo dalla nostra realtà egoi-
stica, generiamo pensieri ed emozioni positive connessea una intenzione consapevole orientata alla realizzazio-ne dell’intenzione. Ogni onda di probabilità è atta diun campo elettromagnetico e i campi elettromagneticidelle emozioni, dei pensieri, delle intenzioni interagi-scono con tutti gli altri ondendosi, differenziandosi eriondendosi, per poi differenziarsi nuovamente. I pen-sieri, attraverso la loro carica elettrica, genererebbero unsegnale al campo, mentre le emozioni, in quanto caricamagnetica, attirerebbero i potenziali eventi che, attra- verso l’intenzionalità, si concretizzerebbero in eventireali. I pensieri e le emozioni attraverso i loro campi
elettromagnetici si diffondono ovunque e dispongonoper via delle intenzioni di un'immensa potenza, al puntoda riuscire a curare le malattie, trasormare il carattere egenerare benessere. Esiste ormai un consistente numerodi ricerche che dimostrano come pensieri ed emozionigenerano un'energia in grado di influire sulla realtàfisica, dalle macchine più semplici agli esseri viventi.Ogni pensiero legato alle emozioni emana vibrazioniche oscillano all’unisono con ogni particella dell’univer-so. utte le energie nella loro essenza sono stati di pura vibrazione.
La meditazione e i processi quantistici dellamente
La meditazione è la pratica che, ricorrendo all’azio-ne cognitiva e dell’intenzione, ci aiuta a connettere lanostra mente individuale all’intelligenza/coscienza uni- versale senza inizio e senza fine, che è la Mente, consen-tendoci di entrare in contatto con il campo delle possi-bilità e di raggiungere i risultati desiderati. Come è notola meditazione vanta una rilevante letteratura scientificache, sin dagli anni Settanta del secolo scorso, ne dimo-stra l’efficacia sia in ambito medico che psicologico.
Gli effetti fisiologici e medici, rilevati in termini di evi-denza dalla letteratura scientifica, della meditazione uti-lizzata in maniera continuativa sono:• un’importante riduzione del consumo di ossigeno;• una diminuzione della requenza cardiaca respira-
toria;• una diminuzione nella concentrazione del lattato
ematico;• una regolazione unzionale nella produzione di cor-
tisolo;• un’azione auto regolativa sulla pressione;• un importante aumento della resistenza elettricacutanea;
La meditazione è la pratica
che, ricorrendo all’azionecognitiva e dell’intenzione,
ci aiuta a connettere la
nostra mente individuale
all’intelligenza/coscienza
universale senza inizio e
senza fine, che è la Mente
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Biofotoni e intenzionalità
• una miglior unzionalità del sistema immunitario;• una regolazione della serotonina e della melatonina;• un aumento del DHEA (deidroepiandrosterone);• una sincronizzazione degli emiseri cerebrali;• un’azione di contenimento nei conronti del dolore
con conseguente riduzione dell’uso degli antidolo-
rifici;• una riduzione dell’intensità e della requenza dell’e-
micrania e della cealea;• una riduzione dei tempi di ospedalizzazione e
un’importante azione di contenimento degli effetticollaterali di chemio e radio. Una ricerca condot-ta da Benson nel 2013 pubblicata su «Plos One»mostra addirittura come la meditazione modifical’attività dei geni collegati all’infiammazione.
Gli effetti psicologici prodotti dalla meditazione sono:• un’importante azione terapeutica sullo stress,
sull’ansia, sulle somatizzazioni, sulla depressione enegli attacchi di panico;• un’importante azione sulla gestione delle così dette
emozioni negative: rabbia, invidia, attaccamentoecc;
• inoltre è stato verificato che la meditazione incre-menta la pazienza, la calma, la gentilezza, la com-passione e il rispetto per gli altri.
Ma c’è anche un’altra azione importante che la medita-zione attiva sul piano mentale, ovvero il risveglio dellamente individuale la quale, riportata alla sua essenza
naturale, è in grado di ri-creare la connessione con la vera natura della realtà che è la Mente.Quella stessa Mente sovraordinata che Planck avevabrillantemente intuito nel 1900 e descritto come unaMente consapevole e intelligente, senza inizio e senzafine, che è la matrice di tutta la materia, in termini defi-nitori ritrova oggi ampi punti di contatto con la conce-zione buddhista della Mente.Meditare, dal punto di vista quantistico, significa dun-que risvegliare la mente illusoria, soggettiva, legata allasola dimensione materiale, riconnetterla all'essenza dellanatura della Mente, generando in tal modo una orma
proonda di consapevolezza che attiva la unzionalità delsistema energetico individuale e la coerenza in tutti gliorgani, sistemi e apparati dell’organismo umano. Attra- verso la coerenza si generano i enomeni di risonanzatra i campi energetici, che trasmettono inormazioni esi influenzano reciprocamente. La meditazione espandequesta energia attraverso emozioni e stati mentali pro-ondi, sottoorma di vibrazioni, con relative requenze,sia nella realtà macroscopica materiale che nella realtàsubatomica. Inoltre sviluppa la consapevolezza menta-le extracorporea rendendoci più sensibili e reattivi neiconronti delle orme di comunicazione non locale,
ovvero di quelle comunicazioni e interazioni che pro-ducono istantaneamente scambio di inormazioni al di
uori delle leggi classiche spazio temporali (sincronicità,telepatia). L’intenzionalità generata nella meditazione va ad agire nel campo delle possibilità esistenti a livel-lo quantistico contribuendo alle concretizzazioni deglieventi attesi.Fantasie? Fantascienza? Pare proprio di no.
Ma per meglio comprendere quanto ho sinora espostoriprendiamo alcuni concetti sopra trattati. ornandoalle teorie subatomiche – e in particolare alla teoriadell’entanglement la quale ha dimostrato che le par-ticelle subatomiche, dopo aver interagito una prima volta continuano a interagire scambiandosi inorma-zioni istantaneamente e a distanza, come se ossero unacosa sola – vediamo cosa oggi ci spinge a credere chel’entanglement possa maniestarsi anche nella realtàmacroscopica.Le teorizzazioni di Bohr, di Heisenberger di Schrodin-ger, il teorema della disuguaglianza di Bell e gli esperi-
menti di Aspect avevano ampiamente dimostrato che
l’entanglement e i processi non locali sono una carat-
teristica dei processi subatomici, ma al tempo stessohanno aperto un inaspettato varco all’ipotesi che l’en-tanglement possa esistere anche a un livello più grande,come quello atomico o molecolare. In questa direzionehanno indagato gli esperimenti di . Rosenbaum dell’U-niversità di Chicago e della sua collaboratrice S. Ghosh,e gli esperimenti di A. Zeilinger. Il atto che qualcosa digrande come una molecola potesse essere assoggettatoalla teoria dell’entanglement contribuiva ulteriormentea rafforzare l’ipotesi che le proprietà dell’entanglementpotessero valere anche nel mondo della materia visibilee addirittura tra le persone. Inatti diversi studi dimo-
strano che in certi momenti anche le molecole esistonoin uno stato di puro potenziale, sottraendosi alle regolenewtoniane e maniestando effetti non locali. Studi suc-cessivi condotti da David Bohm e da altri scienziati die-dero credito a questa teoria (si vedano i noti esperimentidi S. Stagnaro, P. Manzelli e di Zyberbaum), sottoline-ando l’importanza della mente e verificando il ruolodell’intenzione nell’influenzare la materia e la vita quoti-diana. Questo ambito di ricerca porta a pensare che l’en-tanglement non riguardi più solo la realtà subatomicama anche quella macroscopica, dove tutto esiste in unareciproca interconnessione e interdipendenza e dove
in determinate condizioni le comunicazioni non localipossono maniestarsi. Le capacità di creare e influenza
Ogni pensiero legato alle
emozioni emana vibrazioni
che oscillano all’unisono con
ogni particella dell’universo
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Biofotoni e intenzionalità
re la realtà verrebbero a delinearsi come caratteristicheessenziali della vita.
L'intenzionalità creativa
Ma è possibile in qualche modo misurare l’energia
dell’intenzione?W. iller, ingegnere alla Stanord University ha cre-ato diversi apparecchi in grado di misurare l’energiadell’intenzione di guarigione e di rilevare questa energiaanche a distanza. G. Schwartz e M. Connor, attraversoalcuni studi, sono riusciti a dimostrare che l’intenzio-ne di guarigione si manifesta sotto forma di energiaelettrica e magnetica. Aspetto questo estremamen-te interessante, ma anche parziale in quanto i campielettrici e magnetici decrescono con l’aumento delladistanza, cosa che entra in contraddizione con il attoche le intenzioni di guarigione espresse a migliaia di
chilometri di distanza non diminuivano il loro effet-to. Questo dato non soddisacente colpì Schwartz e loportò a ipotizzare che probabilmente l’intenzione avevaa che are con un campo quantico diverso, più simile aquello della luce. Per tale motivo approondì gli studicondotti in precedenza dal fisico tedesco F. A. Popp.Popp con i suoi studi ipotizzò e dimostrò che ogni enti-tà vivente emetteva una corrente di otoni che deno-minò emissioni biootoniche. Queste onde di luce, perquanto lievi, erano in grado di convogliare inormazio-ni nell’organismo. I suoi studi diventarono sempre piùprecisi, al punto che attraverso una particolare attrez-
zatura, un otomoltiplicatore, non solo riuscì a conta-re i otoni, ma riuscì a dimostrare che queste emissio-ni provenivano dal DNA cellulare. Inoltre scoprì che ibiootoni potevano essere posti in relazione allo stato disalute in quanto una loro drastica riduzione sembravaavere corrispondenza nelle gravi patologie che i soggettistudiati maniestavano. Inizialmente le sue teorie uro-no criticate aspramente, ma successivamente venneroseriamente riconsiderate, al punto che F. A. Popp diven-ne il ondatore e direttore dell’Istituto Internazionale diBiofisica (Ness, Germania) che coinvolgeva scienziati
e istituzioni di grande prestigio internazionale. Col-legandosi a questi studi, Schwartz ebbe l’intuizione diutilizzare le otocamere super raffreddate dei telescopi,utilizzate per otograare le galassie, per "cattutare" i bio-otoni. Se queste otocamere, denominate con l’acroni-mo CCD, riuscivano a rilevare delle orme di luce delle
stelle più lontane e non visibili, esse potevano essere ingrado di cogliere le invisibili emissioni di luce emesse
dagli esseri umani. I suoi studi, attraverso ripetuti espe-rimenti, si ocalizzarono in particolare sull’intenzionedi guarigione, rilevando che quest’ultima crea onde diluce. A quanto pare sembra che queste onde siano lepiù organizzate tra quelle che si trovano in natura. Glistudi di Schwartz hanno rafforzato ulteriormente la
teoria che le persone siano trasmettitori e ricevitoridi segnali quantistici e che l’intenzione di guarigionesi manifesti come energia sia elettrica che magnetica,producendo un flusso di fotoni.
I biofotoni e la loro rilevazione
L’idea che il corpo umano possa emettere luce, perquanto sollevi ancora oggi perplessità, non è però certonuova per chi si occupa di medicina orientale e nello spe-cifico della fisiologia energetica sottile del corpo umano,che pertiene le energie della Mente, degli Elementi e del
Corpo. È noto come in tali medicine non solo si parli dipresenza di luce, di luminosità e di radianza, ma anchedell’utilizzo di specifiche pratiche meditative, yogiche oenergetiche finalizzate a riequilibrarle o potenziarle.Le oto e i otogrammi che seguiranno riguardano ilprimo di una serie di esperimenti che ho svolto a Bolo-gna con una speciale telecamera FAS (Future AttributeScreening echnology) e con una otocamera denomi-nata FUURA *, basata su una tecnologia simile a quellausata da Schwartz e utilizzata in astronomia e nella ricer-ca aerospaziale. ale tecnologia consente di rilevare laluce delle stelle non visibili, e in tal modo rileva le orme
di luce non visibili a occhio nudo emesse dal corpo edalle attività mentali. Partendo dal atto che ogni indi- viduo è dotato di un bio-campo che emette luce o cheassorbe luce, in base agli stati o alle attività mentali oall’energia che riceve dall’esterno, la otocamera registraquesta luminescenza sotto orma di luce bianca, che puòessere in una o più zone del corpo, o all’esterno di esso.
Le caratteristiche di questa otocamera sono le seguenti:
Tutte le energie nella loroessenza sono stati di pura
vibrazione
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Primo fotogramma
(G. Pagliaro e volontaria)Come si nota da questo primo fotogramma del video,registrato con FAS, si vede il bio-campo del terapeutache si estende verso quello della paziente.
Secondo fotogramma
(G. Pagliaro e volontaria)Nel secondo fotogramma si vede come le componentimicro-vibrazionali vadano verso uno stato monocro-matico ucsia e come arrivino al volto della volontaria(iniziando a creare una sorta di maschera).
Terzo fotogramma
(G. Pagliaro e volontaria)
Biofotoni e intenzionalità
Il sistema utilizzato dalla videocamera denominataFAS (Future Attribute Screening echnology) è in usonei punti di controllo per la sicurezza negli aeroporti inUSA, per registrare le vibrazioni derivanti da emozioni,stati psicologici di tensione, alterazioni del respiro, delbattito cardiaco maniestati da soggetti che potrebbero
essere pericolosi. Ovviamente gli stati vibratori sonomessi in relazione a una scala di colori che li associaanche ai diversi tipi di onde cerebrali**. Dei sensoricaptano queste vibrazioni e le trasmettono al sofware,il quale, attraverso il sistema FF delle trasormate diFourier, le associa all’immagine rilevata dalla telecamerasotto orma di linee orizzontali e di colori. La gamma deicolori oscilla dal rosso al ucsia, dove al rosso corrispon-dono le onde beta, al blu scuro le onde theta, al celeste eal verde le onde ala, al ucsia le onde delta.
L'esperimento di Bologna con Tsa Rlung
L’antica pratica tibetana del sa Rlung appartiene allepratiche tantriche considerate curative dalla medicinatibetana. È molto nota in India e in ibet, dove vienepraticata dai medici tibetani, dai Lama guaritori, daimaestri spirituali e dai guaritori. La pratica consistenel trasmettere intenzionalmente e consapevolmenteuna orma di energia dal terapeuta al paziente attra- verso le mani e il cuore il tutto avviene con la visua-lizzazione di questi passaggi da parte del terapeuta.Inizialmente il terapeuta si prepara con una meditazionee sviluppa l’intenzione di trasmettere un’energia benefi-
ca che proviene dall’esterno: egli immagina che questaenergia si posizioni sopra al suo capo, scenda nel cuoree vada verso la persona che si trova sdraiata (di ronteal terapeuta) verso il suo capo e nel suo petto. L’energiabenefica, oltre che dal cuore, viene trasmessa dalle ditadelle mani del terapeuta che si trovano appoggiate inpunti precisi del capo del paziente.È importante tenere presente che il tipo di pratica uti-lizzata nell’esperimento e i vari passaggi, non sono staticomunicati al tecnico dell’apparecchiatura, il quale eracompletamente all’oscuro di ciò che stavo acendo.L’esperimento che descrivo è stato il primo di una serie
di esperimenti ripetuti anche con pazienti volontari.
Le capacità di creare
e influenzare la realtà
verrebbero a delinearsi come
caratteristiche essenziali
della vita
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8 Scienza e Conoscenza
Biofotoni e intenzionalità
Quarto fotogramma
(G. Pagliaro e volontaria)Il terzo e il quarto fotogramma mostrano una orteespansione del bio-campo del terapeuta verso la pazien-te ed evidenziano la trasmissione dei biootoni, che si
espandono anche nell’ambiente.
Quinto fotogramma
(G. Pagliaro e volontaria)Il quinto otogramma riguarda i passaggi conclusividella pratica, dove si vede che il bio-campo del terapeutacomincia a restringersi.
Lo stesso trattamento sa Rlung è stato simultaneamen-te otograato con FUURA.
Prima foto
(G. Pagliaro)Nella prima foto si vede l’immagine della meditazio-ne che precede sa Rlung, in cui il terapeuta visualizzaintenzionalmente sopra il suo capo l’energia benefica,
che FUURA rileva come una nuvola di biooni colle-gati all’intenzione.
Seconda foto
(G. Pagliaro e volontaria)Nella seconda foto si vede la luminescenza relativa all’e-
nergia benefica visualizzata all’altezza del cuore, doveintenzionalmente è stata inviata per essere trasmessa.
Terza foto
(G. Pagliaro e volontaria)Nella terza foto si vede la luminescenza relativa all’ener-gia benefica, che intenzionalmente viene inviata verso ilcapo della persona.
Quarta foto
(La volontaria)
Quinto fotogramma
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Biofotoni e intenzionalità
Nella quarta foto, composta da due parti, si vede (a sini-stra) la luminescenza nel cuore e nel petto della volon-taria che pervade prima i punti del corpo che ne hannobisogno e poi l’intero corpo. La seconda parte della otomostra come l’energia è talmente orte da saturare i pixel
e ar scomparire parzialmente il corpo della volontaria.
Gli esperimenti sono stati ripetuti con altri volontari,anche con pratiche meditative diverse, dove comunquel’intenzionalità era prevalente. In tutti gli esperimenti,in misura maggiore o minore, comparivano sempregli stessi effetti di luminescenza.La fisicità dell’organismo umano è solo l’aspetto piùacilmente percepibile dell’unità Mente-Corpo-Energia.Risvegliando la mente si può percepire l’energia. Perce-pendo l’energia, si incontra la luce che illumina e che ciguida verso la chiarezza mentale.
Note:
*Entrambe le apparecchiature sono di proprietà del Sig. Daniele Gullà
Resp. Settore Immagini del Laboratorio di Biopsicocibernetica
http://xoomer.virgilio.it/laborator26/
** La scala di calibrazione tra le requenze delle vibrazioni e le requenze delle
onde cerebrali è stata effettuata da S. A. Biomedical Instrumentation, CA, San
Diego, USA.
Gioacchino Pagliaro Direttore UOC Psicologia Ospedaliera, Dipartimen-to Oncologico, Ospedale Bellaria AUSL di Bologna.
Vice Presidente Associazione Internazionale di Ri-cerca sull’Entanglement in Medicina e Psicologia(AIREMP).
Lynne McTaggart
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Macro Edizioni, 2013
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Francesco Oliviero
Biofotoni e AutoguarigioneI biofotoni ci permettono di
armonizzare ciò che nel nostro
corpo è ancora in disequilibrio,
di ritrovare le vibrazioni
dell'armonia dove esisteva il
caos dell'inconsapevolezza
Nuova Ipsa Editore, 2014
Amir D. Aczel
EntanglementIl più grande mistero della
fisica
Raffaello Cortina Editore, 2005
Gioacchino PagliaroMente, Meditazione eBenessereMedicina Tibetana e Psicologia
Clinica
Tecniche Nuove, 2004
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Omeopatia
medicina quantisticaCome funziona, perché funziona e quali sonole basi scientifiche su cui si fonda:l'omeopatia spiegata da Nicola e Marta Del Giudice
Marianna Gualazzi
S h u t t e r s t o c k C o p y r i g h t : R o b e r t D P
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Omeopatia
È arrivato sulla mia scrivania resco di stampaqualche mese a il bellissimo libro Omeopatia.L'acqua che cura scritto da Nicola e Marta DelGiudice, entrambi medici omeopati, rispettivamenteratello e nipote di Emilio Del Giudice, il grande fisico
scomparso solo un anno a, di cui abbiamo avuto l'ono-re di pubblicare diverse interviste nel corso degli anni.Grazie al contributo degli amici di bluegreentherapy.itsiamo riusciti a raggiungere Nicola e Marta durante unadelle presentazioni del libro e abbiamo raccolto l'in-tervista che segue, che ha il merito - come il libro delresto - di spiegare in maniera accessibile e chiara,ma sempre precisa e dettagliata, sia le basi scientifi-che della medicina omeopatica, sia il contributo chela visione dell'uomo sottesa all'omeopatia può dareanche per un rinnovamento della medicina allopatica.
» Venticinque anni fa ero una bambina e soffrivo ditonsilliti ricorrenti: mia madre, constatando l'inefficaciadella terapia antibiotica, mi portò dall'omeopata.Ricordo quell'incontro come una lunga chiacchieratacon domande che allora mi sembravano un po' strane.Dopo la terapia omeopatica le tonsilliti non si sonopiù ripresentate. Oggi che sono ia mamma di duebimbi, vedo che per un mal di gola, una febbre, unatosse si può andare in farmacia e spesso si vieneindirizzati verso un medicinale omeopatico da bancoe che più o meno tutte le mamme che conosco hanno
provato l'omeopatia per se stesse e i loro bimbi.Che cosa è cambiato in questi anni? E soprattuttol'omeopatia è quella che ci propone il farmacistaconsigliandoci un rimedio da banco?È cambiato l'approccio all'omeopatia che prima era vistacome una sorta di stregoneria e adesso è diventata, pur-troppo, una moda. Quello che è rimasto invariato è lamancanza di conoscenza, perché se nel passato l'omeo-patia non si utilizzava perché non si conosceva, oggi siassume ma non si sa cosa si sta prendendo. È vero chei rimedi omeopatici vengono utilizzati di più, ma senzacognizione di causa, soprattutto quando si utilizzano
come armaci da banco. In questo senso l'omeopatiaha un tipo di prescrizione diversa dall'allopatia: in senoall'omeopatia rivolgersi al medico o al armacista dicen-do che si ha la tosse non significa nulla. L'omeopata chesia realmente tale ha bisogno di indagare meglio il sinto-mo, e, ad esempio, cercherà di capire dal paziente comeè questa tosse, in quali momenti della giornata si presen-ta, con quale intensità ecc. In omeopatia abbiamo 4 o 5rimedi per la tosse, dipende appunto da che tipo di tosse è.L'omeopatia da banco, per concludere, non ha moltosenso: accanto a una maggiore rubilità del rimedioomeopatico, che è quello cui assistiamo oggi, dobbiamo
lavorare per ar capire a medici, armacisti e pazienti chel'omeopatia non unziona con i criteri dell'allopatia.
» Acqua fresca, palline di zucchero, placebo: chi non"crede" all'efficacia del metodo omeopatico lo bollacome roba da ciarlatani, chi lo prova poco convinto lofa pensando che tanto male non può fare. In ogni casonessuno dei due sa bene come funziona l'omeopatia.Quali sono le basi scientifiche dell'omeopatia?
Le basi scientifiche dell'omeopatia in questi ultimi tempi vanno rafforzandosi sempre di più, in quanto sta emer-gendo un nuovo paradigma all'interno del quale l'ome-opatia trova la sua ragione di essere. Le basi scientifichedell'omeopatia vanno ricercate nell'acqua. utti sap-piamo che l'uomo è ormato per il 75-80% di acqua ementre la medicina tradizionale si occupa del restante20%, non possiamo are a meno di chiederci e di inda-gare quale unzione deve avere l'acqua all'interno delnostro corpo – se è così abbondante qualche unzioneimportante deve pure averla! Studiando l'acqua e per-ezionandosi lo studio della coerenza elettrodinamica
quantistica – che è una branca della fisica quantistica- abbiamo cominciato a intravedere la possibile spie-gazione dei meccanismi di unzionamento del rimedioomeopatico. Si è visto che l'acqua è in grado di codifica-re inormazioni, in quanto essa può strutturarsi secondodomini di coerenza ovvero un insieme di molecole chesi uniscono e, risuonando allo stesso ritmo, ruotano epulsano all'interno di un campo magnetico. La caratteri-stica del dominio di coerenza è quella di resistere anchea situazioni molto orti e di impedire alle molecole diuscire uori dalla coerenza per effetto di altre molecole
che circolano nel liquido. Il dominio di coerenza oscil-la e l'oscillazione superiore è molto vicina alla soglia dilibertà di un elettrone: siccome ci troviamo in uno statodi coerenza di ase, l'elettrone quando "salta" su una
molecola vicina si trascina dietro tutti gli altri elettroniper cui il dominio di coerenza comincia a ruotare. Manoi sappiamo che una carica elettrica che si muove in un
La pratica dell'omeopatiacorrisponde a un intervento
compiuto sul livello
elettromagnetico della
materia vivente, il cui
possibile malfunzionamento
è alla base delle anomalie
chimiche riscontratedall'approccio medico
ufficiale
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2 Scienza e Conoscenza
Omeopatia
campo genera un campo magnetico ortogonale che puòinteragire con altri campi veicolati dalla sostanza.
» Qual è stato il contributo di Emilio Del Giudice allostudio e alla conoscenza di queste basi?Noi abbiamo iniziato la nostra collaborazione qua-
rant'anni a, quando Emilio tornò dagli Stati Unitidove era stato per due anni e mezzo. Stiamo parlandodel 1970-71. In quegli anni stavamo patendo una ortedelusione data dal allimento del Sessantotto, io lavo-rano all'interno dell'Università, ma non potendo por-tare avanti all'interno di essa dei progetti innovativiui costretto ad abbandonarla e dovetti aprire un miostudio. Qui ci riunivamo in una decida di studiosi tuttiinteressati a capire il unzionamento dell'omeopatia –che a quel tempo era ritornata in auge – e conseguente-mente dell'acqua. Cominciammo a chiederci che cosa cipotesse essere nell'acqua che era in grado di curare. Ci
accorgemmo ben presto che l'acqua poteva memorizza-re inormazioni. La porta si era aperta e con questa portasi erano aperte varie possibilità di studio, tra cui quel-le più specifiche per il campo di lavoro di mio ratello,ovvero la fisica quantistica. Poi c'è stato il bell'incontrotra mio ratello e Praparata e si è costituito un piccologruppo di ricerca che negli anni, negli spazi liberi dallavoro, è andato avanti nella ricerca.
» Parlando di omeopatia, possiamo secondo voidefinirla medicina quantistica? Perché?Per le ragioni precedentemente dette, perché nella fisica
classica non esiste l'automovimento: un oggetto si spo-sta quando c'è una orza che lo spinge e la direzione èdata dalla orza che lo spinge, non dalle caratteristichedell'oggetto in sé. La fisica classica però non riesce a dareconto di alcuni enomeni che occorrono nei corpi viven-ti, ad esempio come si incontrano le molecole e qual è la via di comunicazione tra mente e corpo, in che manierala mente parla al corpo e così via. Questi quesiti hannocominciato a trovare delle risposte nella fisica quantisti-ca e il rimedio omeopatico si può studiare solo nell'ot-tica della fisica quantistica. La fisica quantistica ci haaperto una porta importante: come diceva Hahnemann:
«Io ho dato uno spunto e ho aperto una porta, voi con-tinuate»... e noi abbiamo obbedito.
» La maggior parte delle persone pensa chel'omeopatia non possa curare le malattie gravi e chequindi vada bene solo per raffreddore e tosse leggera:è davvero così?Assolutamente no, anzi l'omeopatia è nata proprio comecura per le malatie croniche, in quanto Hahnemann eceun trattato proprio su questo tema. Quando la medi-cina omeopatica lavora sul sintomo acuto si tratta diuna adattamento dell'omeopatia, in quanto essa nasce
e viene definita come medicina costituzionale: essa cural'indivuduo nella sua globalità, in quelli che sono nel
complesso tutti i suoi aspetti e le sue patologie croniche,se al momento sono manieste. Ma la cosa secondo mepiù interessante che a della medicina omeopatica una vera e propria orma di medicina preventiva è che una volta atta l'analisi costituzionale della persona, ecco chel'omeopatia ci indica anche le potenzialità patologichedella persona, ovvero le malattie di cui può ammalar-si nel uturo. Quindi se c'è una patologia cronica aiutanel miglioramento della persona e quindi nella guari-gione della persona dalla malattia, nello stesso tempo
se ci sono delle basi che indicano che c'è una possibili-tà patogena di ammalarsi di una determinata malattia,
Per l'omeopatia, non esiste
"la malattia" in senso astratto,
ma l'uomo ammalato. Pertantoessa studia e si rapporta
all'uomo visto non come
insieme di organi e apparati,
bensì nella sua interezza
come unità psico-fisico-
emozionale
b i g s t o c k_
h o m e o p a t h y_ 7
9 6 3 4 8 6 . j p g
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Omeopatia
correggendo il terreno si riesce anche a evitare che dellepatologie croniche insorgano.
» Un'altra credenza è quella secondo cui l'omeopatianon funziona in acuto, perché il rimedio impiegatroppo tempo a fare effetto. Anche qui siamo di frontea un mito da sfatare? Perché?
Con l'omeopatia, nell'acuto si hanno i migliori risulta-ti nei tempi più brevi: se poi andiamo a considerare ibambini li abbiamo in tempi ancora più rapidi, ancherispetto a un antibiotico. Se noi consideriamo che gliantibiotici vanno somministrati mediamente per unasettimana, con il rimedio omeopatico spesso basta unaterapia di soli tre giorni per il ritorno della salute. Quelloche bisogna ben tenere presente è che l'omeopatia lavorasulla cura della malattia e non sulla sparizione del sin-tomo, che viene visto sempre come l'espressione dellanostra diesa dalla malattia. Se noi abbiamo la ebbree vogliamo che la ebbre scompaia nell'arco di tre ore
prendiamo in antipiretico e il gioco è atto, ma in questomodo noi abbiamo atto scomparire il sintomo men-tre la malattia rimane latente. Bisognerebbe ar passarenuovamente certi concetti che una volta erano veicolatidai pediatri e dai medici di amiglia, come ad esempioil atto che un'influenza ha una sua durata fisiologicadi 4/5 giorni e che se ci imbottiamo di armaci accia-mo sì durare meno i sintomi, ma la malattia rimane.L'omeopatia usata in acuto – non essendo un "anti",ovvero un antibiotico, antipiretico ecc – dà la possibi-lità all'organismo di creare le proprie diese e di con-
FondazioneOmeopatica Italiana
È proprio vero che l’omeopatia sia il regnodell’irrazionale e della stregoneria? È proprio
vero che la scienza non ha nulla da scoprire inquesto campo?Finora l’opinione diffusa è stata proprio que-sta. Ma forse dietro il velo dell’irrazionale sinasconde una verità profonda che la ragionescientifica comincia a decifrare. L’omeopatiapuò essere la chiave di una biologia in grado dicomprendere la capacità di auto organizzazio-ne della materia vivente e la sua unità psico-fisico-emozionale.La Fondazione Omeopatica Italiana, ente le-galmente riconosciuto dalla Regione Campa-
nia con decr. Pres. G.R. Campania n. 6686 del22 luglio 1983, nasce nel marzo del 1980 conlo scopo di fornire una risposta a questi inter-rogativi unitamente alle altre realtà scientifi-che nazionali e internazionali e di realizzarecorsi superiori di formazione post-laurea permedici, odontoiatri, psicologi, veterinari, far-macisti, finalizzati alla formazione di personalealtamente qualificato.Per info e contatti: foiaccademia.org
http://www.tauroessiccatori.com/http://www.foiaccademia.org/http://www.tauroessiccatori.com/http://www.foiaccademia.org/
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4 Scienza e Conoscenza
Nicola Del Giudice,
Marta Del Giudice
OmeopatiaLe magie dell'Acqua
che cura
Tecniche Nuove, 2014
La medicina "classica" afferma che ogniaccadimento biologico sia esclusivamentela conseguenza di reazioni chimiche trale molecole, che dovrebbero incontrarsi ei