ristorante la giulia
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Il locale costruito nel triennio 1957/1960 e inaugurato il 25 aprile del medesimo anno, in partenza di proprietà della famiglia Bernardi e in seguito anche della famiglia Daneri, ha subito negli anni varie ristrutturazioni, che lo hanno portato ad una capienza di 150 posti interni e 150 posti sulla terrazza esterna.TRANSCRIPT
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Pizzeria - Ristorante“La Giulia”
1960 - 201050 anni della nostra storia...
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1960 - 201050 anni della nostra storia...
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La storia della famiglia Bernardi comincia tra Parma e Sesta Godano. E’ lì, infatti, che erano nati rispettivamente papà Carlo e mamma Eu-genia. E a Torrile di Parma erano nati Giulia, la primogenita (“una bel-la famiglia comincia con una figlia…”), seguita da Giulio. Nel 1936 la famiglia Bernardi decide di trasferirsi a Scernio. Ed è qui che nasce Pietro. Ma è qui, anche, che nasce la storia della mitica pizzeria-risto-rante “Giulia”.Finisce la guerra e i piccoli Bernardi crescono. Papà Carlo non c’è più e bisogna darsi da fare: Giulio fa il muratore, Giulia e Pietro i came-rieri, rispettivamente a Bonassola e nel Golfo del Tigullio. Il boom economico non è ancora cominciato e il turismo è solo agli albori. E, comunque, i villeggianti arrivano solo durante l’estate. Dall’altra parte della strada che scende dalla “gira” di Bonassola, sul versante che si af-faccia su Levanto, c’è un bel terreno, tutto olivi e campi di patate. La fa-miglia decide di fare uno sforzo e di acquistarlo per costruirci una casa. A realizzarla ci pensano Giulio e mam-ma Eugenia, il sabato e la domenica. E’ il 1957 e una foto in bianco e nero e un po’ sfocata ritrae i due “capi-mastri” in piedi sulla prima soletta di cemento, orgogliosi e sorridenti. Tutta la famiglia si trasferisce lì.
E’ una sera dell’estate 1959 che Giulia, ritornata esausta – a piedi, ovvio – a casa da Bonassola dopo una faticosa giornata di lavoro, ha un’idea. “Ma dobbiamo restare sempre dipendenti e continuare a lavo-rare per gli altri?”, dice. L’idea convince e la casa viene subito trasfor-mata: al piano di sopra abitazione, a quello di sotto viene aperta una piccola trattoria con bar. E’ il 23 aprile del 1960, cinquant’anni fa.
1957 Giulio Eugenia posa del primo mattone
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In cucina c’è mamma Eugenia e i piatti sono quelli semplici ma gu-stosi della cucina ligure: vengono a mangiare gli operai e cominciano i primi turisti. La Fiat sta motorizzando l’Italia e la gente scopre il mare e le vacanze: la riviera ligure è un mito ancora a buon mercato. Il
nome del locale viene scelto senza fatica: “Abbiamo una sorella sola – dice Giulio – si chiama Giulia e il nome della trattoria deve essere questo”. Detto fatto: nel 1960 na-sce “la Giulia” (l’articolo davanti è d’obbligo, alla milanese, perché tutti ormai la chiamano così).
Ma in quello stesso anno Pietro compie vent’anni e lo Stato ita-liano si ricorda di lui: lo manda a militare in Marina, a Taranto. Tra marce, esercitazioni, nostalgia di casa e degli amici (e amiche…), il giovane Pietro Bernardi da Scer-nio di Bonassola – che non è an-cora diventato “Peter” – nelle sere di libera uscita ha occasione di scoprire però il mondo e la cultura della pizza, che nel settentrione ancora non esistono. Già: non è cosa risaputa, ma il mito della “Giulia” e delle sue favolose pizze ha la sua origine proprio in Puglia. Ne parla in casa e a fine militare (all’epoca la ferma nei “solini blu” era di ben due anni) con il fratello Giulio costruiscono il primo forno a legna: esattamente dov’è ancora oggi, rifatto più volte, ma sempre nello stesso punto del locale. Pietro impara presto a fare le pizze e gli amici della sua compagnia – i fratelli Mazzantini in prima fila, i ce-lebri “Motor Brothers”, tutti meccanici – lo ribattezzano “Peter”: è il nome che lo accompagnerà per sempre.
1965
1960 Il primo Bar
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E’ subito successo, soprattutto tra i giovani: la pizza entusiasma, costa poco e si mangia volentieri in compagnia. E poi è buonissima, cot-
ta com’è nel forno a legna. E con un piccolo accorgimento, rima-sto invariato dopo mezzo secolo: conservare un pezzo dell’impa-sto avanzato dal giorno prima da unire a quello nuovo. E’ il lievi-to-madre, in dialetto “levou”: è quello che garantisce friabilità e digeribilità.
Siamo nella prima metà degli anni Sessanta e “la Giulia” comincia a conoscere successo e tanta gente viene a gustare le pizze inimitabi-li di Peter, servite su caratteristici ceppi di legno d’olivo. O i piatti di mamma Eugenia.
Il piccolo locale non bastava più a contenere i clien-ti in costante aumento: la famiglia decide di allar-garsi e di costruire un terrazzo. E’ ancora quello di oggi, poi ampliato a più riprese negli anni, fino alle dimensioni attuali. Sono gli anni 1964 e 1965 e il “capomastro” è sempre Giulio, con l’aiuto di fratelli e mamma.
Peter le prime pizze
1967 Peter
Gli spaghetti di Eugenia 1975
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Nasce la vista mare sul promontorio del Mesco e anche lo slogan, rimasto invariato in cinquant’an-ni: “La Giulia, il più bel balcone sul golfo di Levanto”. Ed è vero.
Tutto questo, però, solo in esta-te: d’inverno il lavoro è poco e la famiglia si dà da fare con al-tri lavori, dove capita. Giulio si sposa, nascono Carlo, Marco e Valeria, e continua fare il mu-ratore. Peter va a navigare sulle grandi navi da crociera, dove ha modo di affinare quelle basi del-l’accoglienza turistica che aveva
già avuto modo di apprendere facendo il cameriere. A mandare avanti l’attività pensano Giulia insieme alla mamma Eugenia. Finché anche la primogenita dei Bernardi si sposa, nel 1967.
E indovinate come si chiama il marito? Giulio, ovviamente… Che dopo este-nuanti giornate di lavoro in cava, alla sera dà una mano alla famiglia diventan-do barista. Un anno dopo nasce Enrico. E tutti abitano nella casa di Scernio.
Estate 1965 la terrazza
1967 Giulio e Giulia
1967 la terrazza
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Che nel frattempo assiste a una nuova modifica edilizia: al pia-no terra viene infatti aperta una taverna-sala da ballo.
All’arredamento pensa Peter, rea-lizzando tavolini e sedie dalla mo-difica di piccole botti. Si improv-visa anche disc-jockey, mettendo sul giradischi vinili a 45 giri dei “favolosi anni Sessanta” (sul ter-razzo superiore intanto aveva fat-to la sua comparsa un juke-box) e invitando a fare serate anche
complessi musicali della zona. Nasceva la musica beat ma i balli “lenti” erano d’obbligo: nascevano cotte e amori (tanti poi finiti davanti all’altare) e per scambiarsi qualche bacio più appassionato c’erano i cam-pi subito fuori…
Capodanno 1972
Capodanno 1971
Si balla con il Juke box
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Il successo, il nome della “Giulia” e la cliente-la crescono di pari passo. Ma nel 1972 Giulio ha un gravissimo incidente sul lavoro, i suoi fi-gli vengono a vivere con gli zii per buona par-te dell’anno e aiutano chi facendo il cameriere chi l’aiuto cuoco.
L’anno dopo Pietro “Peter” sposa Anna e dopo qualche anno nasce Peter (stavolta si chiama proprio così al-l’anagrafe).
La pizza della Giulia resta su-per, anche se ormai le pizzerie sono diffusissime dappertutto.
1980 Zia Anna e suoi nipoti
Capodanno 1972 Anna
1978 Anna Peter al bar
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A metà degli anni Settanta la svolta: viene chiuso il terrazzo con maxi-vetrate,
Peter è sempre alle pizze e incomincia ad aiutare anche il piccolo Enrico, Giulio è diventato un ottimo barista e in più si oc-cupa di coltivare l’orto di famiglia, che a tutt’oggi fornisce ottime verdure e frutta, ancora utilizzati nel locale per la loro ge-nuinità.
Mamma Eugenia la-scia il posto ai fornelli alla nuora Anna, che dopo l’arrivo del pic-colo Peter si trasferi-
sce dalla sala alla cucina, dove ancora oggi aiuta il figlio. Giulia fa la cameriera in sala e, soprattutto, sta alla cassa: diventa un mito tra i clienti, ormai tantissimi, che il venerdì sera magari arrivano da Milano apposta in tempo per una pizzetta o una focaccina.
1976 la veranda
1976 la veranda
1975 Giulio al Bar
1975 Giulia alla cassa
1978 Peter Enrico e le pizze sui ceppi
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La famiglia s’è ingrandita e tutti i ragazzi di casa fanno la scuola al-berghiera e via via entrano “in produzione” nell’azienda di famiglia. Salvo poi aprire attività proprie, com’è il caso di Carlo e Marco: ma sempre nel campo della ristorazione, e di alta qualità. Una tradizione di famiglia, insomma.
A metà degli anni Ottanta comin-cia ad aiutare anche il piccolo Peter, come prima di lui già avevano fatto Enrico e gli altri ragazzi di casa: qui è una tradizione iniziare a capire fin da piccoli l’importanza dei valori del lavoro in un settore così importante ma, insieme, così “delicato” come quello della ristorazione e dell’acco-glienza turistica.
Il 1992 è l’anno della più grande ristrutturazione subita dal locale, che gli fa fare un balzo in avanti, in termini di qualità, portando de-
finitivamente la “Giulia” nell’era moderna. Ovviamente gli uomini di casa non stanno a guardare e si rimboccano le maniche lavo-rando assieme agli operai per tutto l’inverno. Finiscono i tempi delle auto parcheggiate in lunghe file sulla strada e dell’uscita del locale diretta-
mente sulla carreggiata, che qualche proble-ma di sicurezza poteva causare a chi aveva ecceduto con il vino bianco locale.
1985 Peter e Peter Jr.
1993 la veranda
Gennaio 1993 la grande ristrutturazione
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A seguire la costruzione del giardino al-l’aperto, anche qui “fatto in casa”, i gio-vani Enrico e Peter jr. sono guidati nella posa delle pietre dai più esperti genitori Giulio e Pietro-Peter.
Dopo pochi anni, il giardino all’ester-no del locale viene trasformato in uno splendido terrazzo, rinverdendo il mito di quella terrazza che negli anni Ses-santa e Settanta aveva fatto sognare le giovani coppie di allora.
Viene inaugurato nel 1999 con il matrimo-nio di Enrico che sposa Barbara: anche lei entra in azienda, occupandosi della sala con il marito.
Intanto se n’è andata mamma Eugenia, che fino all’ultimo ha sempre dato il suo contributo a figli e nipoti.
In cucina, con la mamma Anna, c’è ora Pe-ter jr.: cuoco diplomato, porta professiona-lità e nuove idee. Tanto che oggi ristoran-te e pizzeria si dividono a metà ap-prezzamenti
e clienti.
Marzo 1995 Peter, Giulio, Enrico, Peter Jr., costruzione giardino
Estate 1997 Eugenia e Giulia, il giardino
Inverno 1998-99 costruzione terrazza
2001 la terrazza
Febbraio 2005 Peter Jr.
Marzo 2006 Peter Jr. Anna Peter
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Estate 1997 Eugenia e Giulia, il giardino
Tra i tavoli ci sono Enrico e Bar-bara, coppia affiatata tanto nella vita quanto nel lavoro.
Al bar c’è ancora Giulio, ora aiu-tato dalla moglie Giulia, e al for-no c’è sempre Peter.
Intanto comincia a farsi vedere an-che il giovanissimo Rodolfo, 10 anni, figlio di Enrico e Barbara, che porta così a quattro le genera-zioni della famiglia impegnate alla “Giulia”.
Così come quattro sono le genera-zioni che sono passate tra i tanti ta-voli disposti sul “più bel balcone sul golfo di Levanto”, a gustare quella pizza che resta super. Ancora oggi, cinquant’anni dopo.
2002 Giulio e Giulia
2002 Barbara Giulio Peter
Enrico e Barbara
2007 Rodolfo, Barbara, Giulia
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Vogliamo ringraziare tutte le persone che ci hanno aiutato lavorando con noi in tutti questi anni, dando il loro importante contributo per migliorarci, ed in particolar modo i nostri clienti che ci hanno permesso questo lungo cammino.
Grazie…
Pizzeria - Ristorante“La Giulia”
Via Amm. Serra, 96 - 19011Bonassola (SP)
Tel 0187/813742