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IL MUTISMO SELETTIVO
Dott.ssa Claudia Gorla, Psicoterapeuta sistemico familiare
Dott.ssa Federica Trivelli Psicoterapeuta dell’infanzia e adolescenza, cognitivista
Dott.ssa Simona Ius, Psicoterapeuta sistemico familiare
Mutismo Selettivo
Persistente impossibilità di parlare in situazioni sociali specifiche, mentre in altre
situazioni parlare risulta possibile.
Mutismo Selettivo
L’anomalia deve durare per almeno 1 mese e non è limitata al primo mese di scuola
Invece di comunicare con una normale verbalizzazione, i bambini affetti da questo disturbo possono comunicare con:
• gesti,
• annuendo o scuotendo il capo,
• spingendo o tirando l’interlocutore,
• con emissioni di suoni monosillabici, corti, o montoni,
• con una voce alterata.
Può esservi compromissione del funzionamento sociale e scolastico, anche grave.
CARATTERISTICHE COLLEGATE A CULTURA E GENERE
Il Mutismo selettivo è leggermente più comunenelle femmine che nei maschi.
CARATTERISTICHE COLLEGATE A CULTURA E GENERE
Il Mutismo selettivo è più comune nei bambini bilingue
• Spesso situazione di isolamento
• possibile universo relazionale esclusivo
• Temono di non parlare bene entrambe lelingue (avere accenti particolari)
ICD - 10
L’ICD-10 inserisce il Mutismo Selettivo(mantenendo la dicitura “Mutismo Elettivo”) tra i disturbi del funzionamento sociale con esordio specifico dell’infanzia edell’adolescenza (F94.0)
Inserito all’interno della categoria
DISTURBI D’ANSIA
F94.0 (313.23)
Condizione di generale attivazione delle risorse fisiche e mentali del soggetto.
Entro certi limiti l’ansia produce un effetto di ottimizzazione delle prestazioni
Se i limiti vengono superati compromette l’efficienza funzionale del soggetto
Ansia
Ansia
Non è il parlare che mette ansia (il mutismo èuna soluzione per controllare l’ansia), sono le aspettative e le pressioni che inducono l’ansia.
Ansia e fobia sociale non vogliono dire
a-sociale, anzi! Proprio l’avere in altaconsiderazione le relazioni sociali alimenta glistati ansiosi.
IL BAMBINO CON MS
NON VUOLE PARLARE?
Non parlare in specifiche situazioni non è un comportamento manipolatorio e
controllante, dunque
NON è un disturbo oppositivo.
IL MUTISMO SELETTIVO
HA ORIGINI TRAUMATICHE?
Il MS non è il mutismo post traumatico
NELLA PRATICA CLINICA….
MS
BASSA AUTOSTIMA
BASSA AUTOEFFICACIA
INADEGUATEZZA
IMPOTENZA
MEMEORIA SELETTIVA PER ERRORI
INAIUTABILITA’
PAURAVERGOGNA
INSICUREZZA
ANSIA
APPROCCIO TERAPEUTICO VINCENTE
LAVORO SULL’ANSIA E NON SUL SILENZIO
VISIONE DEL BAMBINO SELETTIVAMENTE MUTO COME ELEMENTO DI UN
SISTEMA
= insieme di unità legate da reti di relazioni significative, continuamente interagenti tra loro in
modo da modificarsi vicendevolmente ed in continuo interscambio con l’ambiente sociale più vasto
“ Il fiume modella le sponde e le sponde guidano il fiume”Gregory Bateson, Verso un’ecologia della mente, 1972
BAMBINO/RAGAZZO SM
FAMIGLIA
SCUOLA
PSICOTERAPEUTA
E’ un disturbo che trova la sua origine, ma anche la sua cura all’interno delle RELAZIONI
PRESA IN CARICO DELLA COPPIA GENITORIALE
Si lavora su un diverso modo di vedere il bambino (visione positiva) maggior sostegno e meno aspettative
Analisi dei possibili fattori di mantenimento: il genitore si sostituisce per evitare imbarazzo/ansia; scarsa vita sociale; silenzio come modello comunicativo; diffidenza verso mondo esterno;forte ansia dei genitori trasmessa al bambino attraverso continue domande sui progressi
Strategie per incentivare comportamenti di apertura che il
bambino possa poi riportare generalizzandoli nel contesto scuola
(es. inviti dei compagni, genitore come ponte/ “intermediario muto”, permanenza a scuola prima o dopo le lezioni, ecc. da valutare in base alle diverse situazioni)
Origini dell’ansia a livello famigliare
Gestione dei rapporti tra famiglia nucleare e allargata
Analisi del processo di crescita, separazione/individuazione
Risposte opportune da dare alle persone che chiedono perché il bambino non parla e al bambino stesso
Gestione dei possibili momenti di regresso
< ASPETTATIVE < ANSIA = > PAROLE
No agli interrogatori
NON SOSTITUIRSI NELLE RISPOSTE NE’ NELLE AZIONI
Non mi sento all’altezza i miei genitori fanno al mio posto davvero non sono capace NON FACCIO NON PARLO
>Autostima > senso di sicurezza e autoefficacia = <Ansia
“FATTORE TEMPO”
“FATTORE UNICITA’”
Soprattutto queste tecniche vanno adattate alle diverse situazioniperché:
OGNI BAMBINO/RAGAZZO SM E’ UNICO
OGNI FAMIGLIA E’ UNICA
OGNI INSEGNANTE E’ UNICO
OGNI REALTA’ SCOLASTICA E’ UNICA
SOLO CON UN BUON LAVORO DI SQUADRA SI OTTIMIZZANO LE RISORSE E SI SUPERANO I LIMITI
Ognuno con i propri vincoli e le proprie risorse
BAMBINO/RAGAZZO SM
FAMIGLIA
SCUOLA-BES
-EDUCATORE/INS. SOSTEGNO
PSICOTERAPEUTA
FONDAMENTALE LA COLLABORAZIONE DIRETTA CON LA SCUOLA INTERVENTI STABILITI IN ITINERE
LA SCUOLA
Ambiente richiedente
Regole implicite e esplicite
sentirsi capace, importante e grande
Tanti sotto-contesti• Luoghi• Momenti della
giornata
SFIDA - RISORSA
COMUNICAZIONE SCUOLA/FAMIGLIA: UNA PARTENZA NON SEMPRE FACILE
SCUOLA SEGNALAZIONE DEL COMPORTAMENTO“STRANO”
LA FAMIGLIA NON RICONOSCE QUESTAMODALITA’ DI COMPORTAMENTO DELBAMBINO
“A casa non è così; è un tornado, non sta zitto un secondo”
COMUNICAZIONE DIFFICILE
DA NEGAZIONE AD ACCETTAZIONE
Fase di passaggio da
SCUOLA COMEORIGINE/CAUSADEL PROBLEMA
ASCUOLA COME LUOGODOVE IL DISAGIO DELBAMBINO PUO’ FARSISENTIRE
SITUAZIONE DI STALLO
SCUOLA + FAM. + T= LAVORO DI SQUADRA
Nei casi di MS ha un ruolo fondamentale la diagnosi precoce; prima si avvia il processo e più risulta semplice dare inizio al cambiamento.
CON LA SCUOLA
ACCETTARE LA SEGNALAZIONE
INFORMARE LE INSEGNANTI
METTERLE IN CONTATTO CON IL TERAPEUTA
Mutismo Selettivo
Cosa (non) fare?
cosa (non) fare?
Non chiedere: “Perché non parli?”
cosa (non) fare?
Non cercare di farlo parlare a tutti i costi
cosa (non) fare?
Non “sedurre”
cosa (non) fare?
Non “ricattare”
cosa (non) fare?
Non provocare
Il problema non è il parlare, il problema è l’ansia
Le strategie devono essere volte ad aiutare il ragazzo a gestire l’ansia, NON A PARLARE!
Onestà
“Il giorno in cui le parole usciranno, io sarò molto contenta, ma non mi metterò a gridare, non ti abbraccerò, non chiamerò altri per sentirti, ti farò un piccolo sorriso e tu saprai che io sono felice per te.”
Onestà
Parlare con i compagni, consultandosi con la famiglia, gli esperti e con il ragazzo.
Strategie
Strumenti compensativi e dispensativi• interrogazioni scritte• esonero dalla L2 orale• uso di registrazioni• uso di power point
NBsono speculari a quelli dei DSA
StrategieNon rassicurare direttamente sull’ansia (stai tranquillo), ma focalizzare su punti di forza e sul compito invece che sulla persona (questo disegno è davvero accurato, bravo!), mai in termini comparativi/competitivi (sei stato il più veloce)
Strategie
nei ragazzi che adottano maggiormente strategie di evitamento, cercare argomenti di interesse dell’alunno per stimolarne il coinvolgimento.
Strategie
Nelle verifiche e valutazioni
evitare prove a tempo
evitare prove troppo aperte
dare indicazioni dettagliate e sincerarsi sempre che abbia compreso la consegna (non può chiedere spiegazioni!)
introdurre le prove con una gradualità di difficoltà e con una “partenza facilitata”
Strategie
Fare domande chiuse cui possa rispondere con un cenno della testa o indicando.
Strategie
Permettere di utilizzare note scritte
Strategie
trovare segni convenzionali per la routine della classe (appello, toilette)
Permettere di utilizzare note scritte
Attenzione ai tempi di risposta
Strategie
Curare la disposizione dei banchi
Strategie
Informare tutto il personale della scuola
Strategie
Favorire il lavoro in piccolo gruppo (con attenzione alla composizione del gruppo)
Strategie
evitare situazioni che alzino il tono emotivo del contesto e creino l’aspettativa di parlare (discussioni in cerchio, “tu che ne pensi?”, autopresentazione)
Strategie
Non abbassare i voti a causa del mutismo selettivo
Strategie
Favorire la partecipazione a tutte le attività della classe
Strategie
Valutare i modi di partecipare a spettacoli o saggi.
Strategie
studiare strategie per la partecipazione ad uscite, campi scuola, viaggi di istruzione.
Strategie
Studiare strategie per le piccole anomalie quotidiane (ingressi ed uscite fuori orario, supplenze, ecc…)
SPAZIOALLA
CREATIVITA’
STRUMENTI MUSICALI, SOFFIO,SUONI, RUMORI
PITTURA, MOVIMENTO, DANZA
TEATRO, MARIONETTE,
MASCHERE
PUPAZZI-PARLANTI, MEZZI INFORMATICI, REGISTRATORI, WALKIE-TALKIE
ADOLESCENTIbassa autostima legata ai ripetuti vissuti di fallimento sperimentati
Impotenza appresa
Paralisi emotiva
Meccanismi negativi di gestione dell’ansia –EVITAMENTO-
Non parlare rischia di diventare parte dell’identità stessa del ragazzo
CONSEGUENZE
Minore acquisizioni di competenze sociali
Minore possibilità di sperimentarsi nel gruppo dei pari
Si mostrano calmi ma solo perché nascondono i segnali d’ansia
Difficoltà nella comunicazione non verbale
– INIBIZIONE COMPORTAMENTALE-
Abbandono scolastico
OGNI BAMBINO E’ UNICO E SPECIALE,OGNI FAMIGLIA E’ UNICA
OGNI CONTESTO SCOLASTICO E’ UNICO
QUINDI
LE STRATEGIE E GLI INTERVENTI DEVONO NECESSARIAMENTE ESSERE POSTI IN ESSERE TENENDO IN
CONSIDERAZIONE QUESTE UNICITA’
Mutismo Selettivo
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