funboard 125
DESCRIPTION
Il più prestigioso mensile italiano di windsurf.TRANSCRIPT
PERIODICO MENSILE ITALIA 6,00€ BELGIUM 9,00€ • DEUTSCHELAND 11,00€ • ESPAÑA 14,50€ • FRANCE 13,00€ • ÖSTERREICH 8,50€ • PORTUGAL (CONT) 8,50€ • CANTON TICINO 24,00 chf • SVIZZERA 14,50 chf Poste Italiane Spa - sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) - art. 1 - comma 1 - DCB Milano
68 LTD 76 LTD 84 LTDDDD8888 LLLLLTTDTDTDT666668688868686
Voluumeme 7676LtLtss
Size 231x56cm
Fin 2010
MFC TF centerF17 US+SF8 ++ MT
Fin box US+MT
R·S·SR S S 3.7-5.33 7 5 3
Voluumeme 8484LtLtss
Size 232x58,5cm
Fin 2010
MFC TF centerF17,5 US+SF8 ++ MT
Fin box US+MT
R·S·SR S S 4.2-5.84 2 5 8
VoVoluluuummmeme 6868LtLtss
SSize 3230x53cm
FFin 220010
MFC TF centercF16,5 US++SF8 ++ TM
Fin bbox TUS+MT
RR·SS·SRR SS S 73.2-4.773 2 4 7
TDDT767676766777 LLLL TTT TDD8484444848 LL L LT
“The missing link”The link with surfing has always been a great inspiration for wave-sailors. The standard surfing fin set up is now available on wave sailboard that is specifically designed to replicate the accuracy and sharpness of surfing turns on the wave face. Try to believe.
5
ANNO XV - NUMERO 125AGOSTO/SETTEMBRE 2009
DIRETTORE RESPONSABILECristiano Zanni • [email protected]
REDATTORE CAPOFabio Calò • [email protected]
ART DIRECTORGianpaolo Ragno • [email protected]
GRAFICA E DTPCarlo Alfieri • [email protected]
IN REDAZIONEMarco Melloni • [email protected] de Letteriis • [email protected]
FOTOGRAFO SENIORRaffaello Bastiani • [email protected]
INOLTRE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
testi: John Benamati, Fabio Calò, Luigi Colombo, Valentina Crugnola,
Roberto DaCosta, Maxime Houyvet, Massimo Mannucci, Francesco Orsi,
Mattia Pedrani, Francesco Prati, Andre Paskowski, Matt Pritchard,
Marco Rossi, Renato Vitale.
immagini: Cataldo Albano, Raffaello Bastiani, Andrea Boerio, John Carter,
Marco Coppadoro, Giangi Chiesura, FotoFiore, Niels Patrick Geisselbrecht,
Maxime Houyvet, Antonio Olivarez, Francesco Orsi, Antxon Otegui,
Valerio Pedrani, Anna Persson.
EDITORE E PUBBLICITÀ Johnsons Media srlvia Valparaiso 4 - 20144 Milano - tel +39.02.43990087fax +39.02.48022901 - [email protected] - www.johnsonsmedia.it
AMMINISTRATORE DELEGATOCristiano Zanni • [email protected]
RESPONSABILE DIFFUSIONEPiero Monico • [email protected]
SERVIZI GENERALILuisa Pagano • [email protected]
DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIAA&G Marco - Via De Amicis 53 - 20123 Milano.
DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ESTEROJohnsons International News Italia - via Valparaiso 4 - Milano
SERVIZIO ABBONAMENTI E ARRETRATI ITALIA & ESTEROACME ITALIA - Via Portuense 1555 Isola N/47 - 00148 Romatel +39 0665000808 - fax +39 0665000367www.subacme.com - [email protected]' DI PAGAMENTOC/C postale n°. 89636328 Intestato a: ACME Italia srl - Acme Italia, via Portuense, 1555 IsolaN/47 - 00148 Roma - Bonifico Bancario intestato a ACME Italia srl - Banca SellaAg.14 c/c 052843274590 Abi 03268 Cab 03214 - Iban IT 18 V 03268 03214 052843274590 SWIFTSELBIT2BXXX - Carta di Credito tramite Tel +39 06 65000808 - Fax + 39 06 65000367e-mail: [email protected]
Funboard è una testata della casa editrice
JOHNSONS MEDIA, che pubblica anche
gli annuari Surfing (surf, windsurf, kite),
Snowb (snowboard) e le riviste
Surf Latino (surf), Kite Magazine Stance (kite)
Entry (snowboard), 4Skiers (sci freestyle)
6:00AM (skateboard), GirLand (femminile),
e MainSail (vela).
Nessuna parte di Funboard può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva
autorizzazione di Johnsons Media. Testi, disegni e immagini non saranno restituiti se non
espressamente richiesti. L’editore è a disposizione degli aventi diritto nei casi in cui,
nonostante le ricerche, non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di
riproduzione di eventuali testi e immagini. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso
essere ritenuti responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati
dall’utilizzo improprio informazioni contenute in questa rivista.
Poste Italiane Spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27.02.2004, n.46), art.1, comma 1, DCB Milano.
PREZZO DI UNA COPIA IN ITALIA euro 6,00
ABBONAMENTO ANNUALE ITALIA (8 NUMERI) euro 38,00
PERIODICITÀ mensile: febbraio/marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto/settembre, ottobre/novembre, dicembre/gennaio
ISSN 1124-0261registrazione Tribunale di Milano n.5 del14.01.1995 ROC - Registro Operatori diComunicazione - 1234
STAMPAAlfaprint - via Bellini 24 Busto Arsizio (VA)
>ECCETERA
Se sulla scorsa cover avevamo in anteprima il Quad diStarboard, vi proponiamo ora questa fantastica foto diFabrice Beaux con il nuovissimo Wave Thruster, lanuova tavola wave RRD di serie con 3 pinne.
RIDER Fabrice Beaux | PLACE Hookipa, Maui
MOVE Goyter | FOTO DI Darrell Wong/RRD
Una, due, tre, quattro e convertibili… Non sto dando i numeri ma questo rappresenta il panorama
delle tavole wave del prossimo anno. Si salvi chi può! Se durante l’arco dell’anno in corso
abbiamo letto, e non solo su Funboard, diversi articoli sui benefici dei twinzer, di quando e come
usare un single fin oppure quando preferire la doppia pinna e di aziende nettamente schierate
da una parte o dall’altra… Ebbene nel 2010 entrano in ballo ancora più variabili, tavole wave a
tre e quattro pinne, e freestyle a due. Nel 2008 molti di noi si accontentavano di una sola pinna,
nel 2009 sono diventate essenziali due, nel 2010 ne abbiamo quattro, cosa ci aspetta per il 2011,
otto pinne? Raddoppiamo di anno in anno? Beh spero proprio di no. Ad ogni modo chi vorrà
cambiare il prossimo anno la propria tavola wave dovrà confrontarsi con questa realtà. Noi di
Funboard abbiamo in progetto un articolo per il prossimo numero per cercare di indagare più
a fondo e capirne un po’ di più, sperando di aiutarvi a decidere quante pinne dovranno esserci
sotto la vostra tavola dei sogni. Quella tavola wave che usate quando le condizioni sono buone
nei nostri home spot, oppure quando siete in vacanza o nella trasferta francese o sarda del
week-end, quella tavola che quindi deve per forza di cose andare bene secondo le vostre
capacità. Nel frattempo vi proponiamo su questo numero di Funboard una prima vasta
panoramica sui materiali 2010, e quello che non trovate ora lo avrete sul prossimo numero.
Dalla redazione di Funboard per ora e tutto, andiamo in vacanza. Io rimarrò qui sul Lago di
Garda, con i forti, almeno spero, Peler di agosto, e pronto a partire per la Sardegna o per la
Francia alla prima perturbazione atlantica… e se invece questa volta andassi in Corsica?
Buone vacanze, e ci rivediamo ad ottobre in edicola!
Fabio I-720
6
8
9
ERRATA CORRIGENel numero di luglio di Funboard abbiamo erroneamente indicato come Campione
Italiano Juniores AICW 2009 Mattia Fabrizi, avendo vinto la tappa unica dell’Italian
Freestyle Junior Cup, riconosciuta AICW e FIV (articolo a pagina 32-33 del numero
124). L’organizzatore della gara, Raimondo Gasperini, ha inviato in redazione
l’articolo scritto da Simone Pierini poco tempo prima di andare in stampa con il
numero di luglio. Nonostante questo Funboard ha deciso di pubblicare comunque
il report della gara per dare una informazione tempestiva, non verificando la
correttezza di alcune frasi fondamentali. Dal testo inviatoci si evidenzia
palesemente che la gara ha avuto valore per l’assegnazione del titolo Juniores.
Questo è completamente falso, in quanto si è svolta solamente una gara Juniores,
al termine di uno stage dedicato ai ragazzini, di nessun valore per l’assegnazione
del titolo di Campione Italiano. La redazione di Funboard si scusa con le parti
offese, la AICW, la AIWS, tour organizer dell’unico Campionato Italiano Juniores
riconosciuto dalla FIV, e ovviamente con Vittorio Mazzoca (RRD) essendo lui il vero
Campione Nazionale Juniores 2009. Vittorio infatti ha vinto meritatamente la
prima tappa del campionato a Porto Pollo, Beach Festival 5. Invece la seconda
tappa del campionato, prevista a Talamone, non si è portata a termine per
mancanza di vento (report completo a pagina 36-37 di questo numero) e quindi è
stata annullata, confermando le posizioni della prima tappa in Sardegna come
classifica ufficiale finale del Campionato Nazionale Juniores AICW/FIV 2009, con
Vittorio Mazzoca in prima posizione e Mattia Fabrizi al secondo posto.
NISSAN-RRD ONE HOURKitesurfing-Windsurfing-Stand Up Paddleboarding (SUP). The “Triple Crown”
long distance 09. San Teodoro E-VENTO, Sardegna18, 20 settembre 2009. Dopo
l’esperienza Gardesana l’evento-sfida contro il tempo si veste a festa per il
grande connubio con E-Vento di San Teodoro. La festa del Surf che tutti
aspettano. La grande passione per il water-boarding che da sempre
caratterizza NISSAN SportAdventure ed RRD propone una rinnovata “One Hour
Race” in chiave tutta “Sarda”. Ed ecco la regina delle competizioni amatoriali,
da oggi non più limitata ai soli windsurfisti ma “open” per gli appassionati del
kitesurf e del rivoluzionario paddlesurf, con un format tutto speciale per le 3
diverse discipline. “Triple Crown” 3 corone per 3 discipline in 1 ora da record!
Un format semplice e divertente che chiama a raccolta tutti gli autentici
appassionati delle gare amatoriali. L’obiettivo? Competere contro tutti gli altri
riders iscritti, ma prima di tutto contro se stessi, in 1 ora di corsa estenuante
sullo splendido scenario della Spiaggia de La Cinta e l’isola di Tavolara, per
mettere alla prova resistenza e velocità alla ricerca del proprio record
personale! Tre giorni di gara (venerdi, sabato e domenica) produrranno la
classifica Overall per singola disciplina, da cui verranno estrapolate le
classifiche: Donne, Uomini e Juniores. All’intenso programma di gare faranno
contorno: funamboliche demo dei campioni di freestyle, musica, concerti ed
animazione, Tutte le notti del week-end saranno organizzati Surf-Party
musicali per… un mix esplosivo di kite windsurf e feste!
Per infos: www.santeodoroevento.it; www.surfconcept.it - [email protected]
tel 3358448554.
Vittorio Mazzocca, Campione ItalianoJuniores Freestyle AICW 2009.
© R
affa
ello
Bas
tiani
La tendenza del multi fins che domina nel wave ha impegnato Drops nella ricerca della soluzione migliore.
Dopo numerose valutazioni si è arrivati ad una soluzione ottimale per il wave nostrano. La soluzione di
Drops per il wave 2010 si chiama Concrete tri fin. Sarà disponibile in tre misure da 91, 83 e 76 litri. Questa
soluzione ha permesso di ampliare il range di utilizzo dei vecchi Concrete verso un grip maggiore in curva
e di una migliorata capacità di carving in surfata. Il sistema a tre pinne è stato preferito ad altre soluzioni
multifin perché ha dimostrato di essere la soluzione migliore nelle onde fino a due metri e da la grande
possibilità di poter utilizzare la tavola in configurazione single fin senza nessuna contro indicazione. In
condizioni on shore o in condizioni di vento forte ed acqua choppata il single fin rimane insuperabile, con
onda formata le pinnette laterali permettono un extra tenuta in
curva generando un effetto molto simile a quello del quad fins
ma con il grosso vantaggio di avere una sola pinna centrale che
stabilizza la tavola sul dritto. La soluzione thruster o trifin è la più
usata nel surf da onda nonostante esitano da decenni soluzioni
alternative fino a 6 pinne.
SUP SUMMER BOARDLa tavola perfetta per l’estate è stata inventata e non è un
windsurf tradizionale! Si tratta di un SUP 12 piedi. Il più grande
dei Sup Drops permette in configurazione windsurf, le sensazioni
di un classico long-board abbinate alle performance di una
tavola super manovrabile, tanto da far rivivere le sensazioni delle
manovre freestyle old stile. In configurazione sup il 12 piedi può
trasportare due persone, ed in condizioni di assoluta mancanza
di vento vi permetterà di gironzolare per le baie vicine al vostro
posto di villeggiatura. Quando l’onda inizia a formarsi, il
divertimento è assicurato ed il 12 piedi parte velocissimo sulle
più piccole onde anche se si è poco esperti nell’uso della pagaia.
Con la vela in condizioni di poco vento e di onda minuscola ha
dimostrato una capacità di manovra straordinaria.
KRANZ SPEED TESTLa linea Kranz 2010 si amplia con altre due misure più piccole. Il notevole successo riscontrato dalle due
tavole Kranz slalom 85 e 75 vedrà l’ampliamento della gamma che si completerà di due nuovi Kranz da vento
forte. Giorgio Giorgi sta testando le tavole in Sardegna con risultati eccellenti. Nelle prove comparative i
Kranz risultano vincenti grazie ad una costruzione più leggera e rigida ed ad uno shape super curato in ogni
dettaglio. In questi test di velocità è emerso che in particolare il Kranz 75 è talmente facile da poter essere
considerato una eccellente tavola per il freeride veloce. Grazie alla sua straordinaria capacità di manovra
e alla facilità di conduzione permette un utilizzo anche da freerider avanzati. Il prezzo di soli 1050 euro rende
le tavola particolarmente appetibile per le planate estive. Info: www.drops.net
IL 2010 SI AVVICINAE la Challenger Sails di Senigallia non si fa trovare impreparata. Ecco a voi in anteprima le foto della nuova
vela freestyle della Challengersails. La vela è stata fortemente voluta e sviluppata da Cesare Cantagalli e
Federico Radicioni che ha curato la parte tecnica. Claudio Badiali, velaio Challenger me ne ha consegnate
due: la New G 4 stecche e la Free G 6.2 5 stecche, che vedete in azione nelle acque del lago di Bracciano.
Nell’attesa di poter ricevere le vele definitive non mi resta che darvi appuntamento alla prossima news…
che non tarderà ad arrivare credetemi, Challengersails è sempre in movimento.
Scritto, da Roberto Da Costa, foto Centro surf Bracciano rider Roberto Da Costa.
DROPS NEWSCONCRET WAVE THRUSTER
Che sia per scivolare su acqua piatta o per surfare
onde gigantesche, il nuovo sup di casa Bic Sport, il
Jungle 10’10”, permette di godere al massimo di una
sensazione del tutto nuova per il surf, facile da
imparare e ricco di adrenalina. Il suo shape
rappresenta un eccellente compromesso di
manovrabilità e stabilità, mentre il suo volume
considerevole permette un take-off veloce, anche con
pochissima onda. Con la sua larghezza limitata, anche
il paddling è semplice, indipendentemente dalla
propria corporatura o altezza.
Data la versatilità della tavola e la grande richiesta
pervenuta dai windsurfisti, sull’ultima versione è
stato inserito un foro per fissare il piede d’albero
conferendo così al Jungle Surf un assetto semplice e
dinamico per chi vuole semplicemente uscire in mare
e divertirsi! Un invito a provarlo.
Per info: [email protected]
JUNGLE SURF 10’10’’
Lunghezza: 330 cm
Larghezza: 72 cm
Volume: 175 lt
Peso: 15,5 kg
Costruzione: AST (Advenced Sandwich Technology)
BIC JUNGLE SURF 10’10”
DROPS CONCRET WAVE THRUSTER
FRANCISCO PORCELLACON AL360Francisco Porcella entra nel
Team Al360. Dopo essersi
dimostrato senza ombra di
dubbio il più forte waver
nazionale, vincendo con
superiorità netta il contest wave
Capo del Capo, Francisco è
tornato nel suo home spot:
Hookipa. Ma questa volta oltre al
trofeo ha portato con se i nuovi
boma Al360 che da ora in poi
saranno le sue nuovi armi per
aggredire i lip più impegnativi di
Maui e in giro per il mondo.
Al360 è orgogliosa di avere nel
suo team un nuovo talento del
calibro di Francisco.
BOMA ALUMONO BY AL360E3 alu mono è un boma con un prezzo a portata di tutti gli appassionati di
windsurf, che desiderano un prodotto di alto livello, ma per un uso amatoriale, il
boma viene costruito in lega 6082, completamente anodizzato contro l’ossidazione
salina, diametro dei tubi 29, i tubi del boma e del terminale sono costruiti in un
solo pezzo monocoque. E3 AluMono utilizza le stesse curve del boma di fascia alta
E3 carbon, i tubi del boma sono rivestiti in soft grip dual density per una migliore
presa, con una vasta gamma di colori con la possibilità di essere personalizzati.
Culatta e maniglia sono realizzati in nylon con 20% di elastomero, tutte le parti in
nylon sono le stesse utilizzate per ogni modello di boma della nostra gamma, dalla
fascia Alu a quella Carbon compresa slalom e race, quindi garantiscono grande
affidabilità e resistenza. Per info: www.al360.it/windsurf
YOUNG SURFESTIVALBY VASCO RENNADal 12 al 13 settembre all’interno del Surfestival, che avrà luogo dal
11 al 13 settembre a Torbole presso il parco Pavese, Vasco Renna e il Circolo Surf
Torbole organizzano la prima edizione dello Young Surfestival. Si tratta di due
giorni dedicati ai bambini dagli 8 ai 14 anni caratterizzati dai seguenti
appuntamenti per i giovani surfisti:
• corsi test gratuiti di windsurf per tutti i bambini;
• organizzazione regata per advanced per coloro surfano con tavole senza deriva;
• organizzazione regata per beginner per coloro che surfano con tavole con deriva;
• test e presentazione di tutti i materiali Kids board e Kids riggs presenti sul
mercato e adatti ai giovani atleti. I materiali verranno analizzati evidenziandone
caratteristiche tecniche e performance, verranno provati in acqua e per ciascuno
verrà stilata una scheda di analisi delle peculiarità e caratteristiche con giudizio
finale.
• Check level gratuito per tutti i bambini già surfisti con stesura di specifici profili
con indicazione di capacità acquisite obiettivi da raggiungere e programmi da
realizzare.
Tutti i giovanissimi surfisti e i loro genitori sono invitati per due giorni di grande
divertimento.
Per info: Vasco Renna Professional Surf Center Parco Pavese 1,
38069 Torbole sul Garda (Tn) tel. 0039 0464 505993 - fax. 0039 0464 506254
skype: vascorenna [email protected] - www.vascorenna.com
Francisco Porcella.
SMITH E PROTEST SPONSOR FASCHIONPER IL SURFSEGNANA
FUNonBOARD CAMP:7 GIORNI DI DIVERTIMENTO!Si è tenuto dal 27/06/2009 al 03/07/2009 la prima edizione annuale dello
Special Camp FUNonBOARD organizzato da SurfSegnana per i giovani amanti
del windsurf.
Undici sono gli under 14 che hanno deciso di vivere questa esperienza
all'insegna dello sport e del divertimento.
La combriccola ha fatto base allo Junior Club SurfSegnana, per quel che
riguarda le attività giornaliere, e all'Albergo Bella Riva per i pernottamenti
e le cene.
Durante i sette giorni gli undici partecipanti sono stati impegnati su molti
fronti. Il programma, infatti, prevedeva sveglia e colazione entro le 8.00, per
poter frequentare le lezioni di windsurf mattutine, pranzo verso le 13.00 e
poi attività ludiche, sportive e culturali tutti i pomeriggi... SurfSegnana ha
messo a disposizione dei windsurfisti in erba una bicicletta con cui
spostarsi per le piste ciclabili ed andare a visitare Arco ed il Museo di Riva
del Garda, a provare l'emozione dell'arrampicata sportiva o a mangiare un
gelato la sera nel centro di Torbole, il tutto sotto l'occhio vigile degli
animatori dello staff.
Ovviamente non poteva mancare la giornata a Gardaland dove grandi e
piccini si sono divisi lanciandosi senza timori sulle giostre più estreme e
godendosi le molteplici attrazioni del parco divertimenti.
Giorno dopo giorno, lezione dopo lezione i giovani surfisti hanno visto
crescere la loro abilità e la passione per questo fantastico sport.
Alla fine la settimana è volata e tutti i piccoli partecipenti sono tornati alle
loro città con un ricordo indelebile del Lago di Garda e con la promessa di
ritrovarsi l'anno prossimo assieme a nuovi amici... Cosa aspettate?!?!
Contattate la segreteria SurfSegnana allo 0464.505963 o scrivete a
Altre informazioni sul sito www.surfsegnana.it
Per la 30° stagione del SurfSegnana il marchio di abbigliamento Protest ha
scelto di legare la sua immagine al più famoso surf center di Torbole. Per
quest’anno infatti Protest vestirà con i suoi capi d’abbigliamento l’intero
ufficio del SurfSegnana. La collaborazione è nata anche grazie al prezioso
supporto del surf shop Shaka di Torbole, rivenditore autorizzato Protest.
Continua invece la collaborazione tra il team SurfSegnana e il prestigioso
marchio di occhiali da sole Smith. Anche quest’anno, infatti, tutto lo staff del
noto network windsurfistico, Pierwindsurf incluso, si proteggerà da vento e
sole con i fantastici occhiali della gamma 2009, ancora più trend e faschion.
Presso i sette centri SurfSegnana sul Lago di Garda sarà quindi possibile
vedere sfilare i modelli più cool e le ultime novità Smith. Info: SurfSegnana,
tel. 0464.505963, fax. 0464.505498, e-mail: [email protected],
web: www.surfsegnana.it; per Smith: www.smithoptics.com
BORANUCLEARE.IT
Per la prima volta il Friuli Venezia Giulia ha ospitato i campionati nazionali universitari di windsurf. La manifestazione si è svolta a Lignano dal 23 al 30 maggio con
lo scopo di promuovere i valori dello sport tra il maggiore numero di ragazzi possibile. Alla manifestazione hanno partecipato migliaia di ragazzi impegnati in 25
diverse discipline sportive e per la prima volta era presente anche il windsurf grazie alla collaborazione tra il CUS di Udine e la Community Internet di
Boranuclere.it. Partita come un piccolo sito internet nel lontano 1997, anno dopo anno, lo staff di BoraNucleare è cresciuto con mille iniziative e nuove idee, fino
a diventare uno punto di riferimento per oltre 800 persone che sulle pagine del portale trovano prove di materiali, servizi anemometrici, reports sulle condizioni
del vento, previsioni meteo, proposte di viaggi, consigli di esperti, un forum sempre interessante, ma soprattutto un outlet dove tutti gli utenti vengono messi a
contatto con produttori, distributori e negozi, alla ricerca delle offerte migliori (www.boranucleare.it). Con sapiente impegno Boranucleare è riuscita a inserire
per la prima volta nella storia dei campionati nazionali universitari il windsurf, riuscendo a presentare a tutti, compreso coloro che non ne avevano quasi mai
sentito parlare, la bellezza del windsurf stesso ma soprattutto lo spirito, la passione e le capacità del nostro sport.
L’attrezzatura era inderogabilmente uguale per tutti. A ciascun partecipante sono stati forniti gratuitamente una tavola Bic Techno 293, che viene attualmente
utilizzata come tavola da regata per le classi juniores ed una Challenger Sails Unico da 6 mq., un boma AL360 ergal e un albero ChallengerSails 100% carbon.
Chi è boranucleare.it?
Bora Nucleare, la bora davvero molto forte, questa è la genesi della nostra idea. Il vento che ci inebria di passione, che ci spinge a muoverci alla sua ricerca, che
ci fa trovare le energie dopo le giornate pesanti passate a lavorare o studiare. Energia pura che solo il vento sa darci, che solo una planata ci fornisce in ricarica.
Boranucleare.it è nata quasi per caso, dalla passione del suo webmaster Fabio De Agostini, che nel lontano 1997 ha costruito le prime pagine web che parlavano
di windsurf in Italia. Da subito boranucleare.it ha ricevuto moltissime attenzioni e il numero di appassionati che spesso facevano capolino per trovare l'ultimo
commento sulla nuova attrezzatura o le informazioni che desideravano sullo sport che volevano visitare, è cresciuto in maniera esponenziale fino ad arrivare a
valori di tutto rispetto nel panorama web italiano.
Giorno dopo giorno e anno dopo anno, il sito si è rifatto il trucco, passando a diventare un portale e infine una community web 2.0 che mette al centro gli utenti
windsurfisti kiters e velisti e non un ristretto gruppo di persone che decidono i contenuti.
Con il web 2.0 Boranucleare.it permette a tutti di esprimersi, di scrivere se una cosa piace o meno, di confutare una tesi, di aggiungere i propri commenti, di
allegare un documento che spieghi meglio il testo: un luogo quindi aperto a tutti, dove ognuno di noi può dire la sua e nel rispetto dell'altro, spiegarsi.
10 collaboratori, promoter, un o staff sempre in attività, un servizio di outlet online, un dialogo sempre più fitto con produttori e atleti, questa è boranucleare.it
Boranucleare.it ogni giorno lavora sodo per aumentare i servizi che gli utenti possono trovare nelle pagine del sito: ecco quindi che navigandoci sopra si può
trovare informazioni sull'attrezzatura, sui venti, sul meteo, sui luoghi, sui modi, sulle opportunità di risparmiare trovando sempre la qualità, e tanto altro ancora.
Noi dello staff di boranucleare.it saremmo orgogliosi se tu volessi essere uno dei nostri: vieni a trovarci. www.boranucleare.it
ANTOINE ALBEAU FRA 192
GENERATION V – SET TO WIN
ANTOINE ALBEAU: “Scegliere JP e stata unadecisione molto importante ed è per questoche ho testato accuratamente la 5° genera-zione delle tavole slalom e devo affermareche sono entusiasta. Planano veramente conanticipo, accelerano super veloci e sono facilida controllare. Con queste tavole JP sonopronto per il 2009 e non vedo l'ora di partirecon la nuova stagione!”
OBERALP SpA, Via Negrelli 6, 39100 Bolzano, 0471-242874 , [email protected], www.jp-australia.com
LARGHEZZA VOLUME LUNGHEZZA PESO54 cm 72 L 236 cm 4,9 kg60 cm 92 L 238 cm 5,6 kg68 cm 112 L 238 cm 6,3 kg76 cm 122 L 238 cm 6,8 kg82 cm 132 L 238 cm 7,1 kg
FULL BIAX CARBON TECHNOLOGY. LIMITED SILVER FINISH.
SLALOM 54 | 60 | 68 | 76 | 82 PRO EDITION
PIC
S:JÉ
RÔ
ME
HO
UYV
ET
WWW.JP-AUSTRALIA.COM
L’estate è da sempre il periodo di guerra. Questa era la mia mentalità quando
facevo le gare in ogni momento. Ci allenavamo per Gran Canaria come se
dovessimo andare in guerra! Ho notato una gran spinta dalla rinnovata scena
slalom del PWA, e sembra che un sacco di ragazzi abbiano fatto i lori compiti
estivi ed abbiano imparato un sacco di trucchetti. Per un po’ c’erano sempre gli
stessi ragazzi in cima nei primi 10, ma sembra che ora la situazione stia
cambiando sensibilmente… E penso sia bello da vedere. Sicuramente Antoine è
ancora il re della scena ma, adesso, anche Kev/Ross/Micah/Finian/Bjorn, gli si
stanno avvicinando, anche perchè è da talmente tanto che fanno gare che ormai
gli risulta davvero facile! Bhè non proprio. Ne ho parlato con Kev e mi ha detto
che la situazione ai vertici si sta facendo davvero rovente. Sempre più ragazzi
stanno diventando più veloci e più aggressivi. Penso che il fatto che non ci siano
regole sia ottimo per la disciplina dello slalom. Devi proteggerti da quei pazzi
furiosi fuori controllo, ma se vuoi tirar giù qualcuno, puoi. Cadere però non aiuta
proprio nessuno e sembra che i ragazzi se ne stiano rendendo conto. Sono stato
contento di vedere mio fratello combattere per la vittoria a Gran Canaria. È stato
un periodo un po’ brutto ed aveva bisogno di un risultato importante che gli
tirasse su il morale. Ross ha la costanza per poter imparare ancora tanto e sta
già facendo delle ottime performance sia col vento forte che col vento leggero!
Cyril Muss sta anche lui aumentando il passo. Da quando è passato a Starboard
ha una marcia in più. Antoine sarebbe velocissimo anche sulla porta di una stalla
grazie alla sua potenza e dimensione. Che dire di Josh Angulo? Penso sia, nella
mia testa, la più grande delusione, dovrebbe esser in lotta per i primi 3 posti
ogni volta. È grande e grosso e sa come correre. Ha cambiato lo shape delle sue
tavole e questo deve averlo penalizzato… Sono davvero sorpreso che non se ne
sia reso conto! Peter Volwater invece è in una botte di ferro. È sempre stato un
ottimo atleta. Bjorn sul suo nuovo materiale sembra vada abbastanza nella
media, ma non sono particolarmente impressionato dalla sua performance.
Sono sorpreso che continui ad andare nonostante venga battuto quasi sempre.
Per quanto riguarda i giovani rippers delle onde, cosa dire di Philp Koster se non:
impressionante! Un ottimo risultato davvero riuscire a vincere la double a GC. In
una parola: talento! È bello vedere una persona così giovane e fresca in cima. Mi
è sempre piaciuto lo stile di Victor e sembra che anche Philip lo abbia studiato
attentamente ed abbia superato il maestro, manovre fluide e salti stellari e
controllati al millimetro. Per qualche ragione ero convinto che Ricardo avrebbe
vinto l’evento wave a Gran Canaria. Fa un surf di livello così alto che stento a
credere che non abbia ancora vinto! Sicuramente poi non possiamo escludere
Kauli, ormai è un veterano con anni di esperienza e sarà sicuramente uno dei
pretendenti principali al titolo. Anche altri ragazzi come Alex Mussolini e Thomas
Traversa hanno fatto manovre e salti davvero interessanti ma non con sufficiente
costanza per vincere. Per quello che riguarda il titolo overall, dipende molto da
quali eventi si riusciranno a fare. Per ora la situazione è a dir poco critica, ma
non si sa mai. Due eventi wave sono ormai finiti e non si può mai sapere cosa
possa succedere a Sylt? Di solito noi ci sediamo tutto il giorno a bere cioccolata
Sto letteralmente impazzendo qui a Maui. C’è finalmente vento e la maggior parte dei miei amichetti se ne staandando in giro per il mondo a divertirsi mentre io sono ancora qui che faccio riabilitazione per far tornare le
mie gambe in forma. È stato un bel travaglio ma almeno adesso sto migliorando ma non sono ancora prontoper tornare in acqua! Minimo ancora un paio di settimane e poi posso cominciare a farci un pensierino!
TESTO DI Matt Pritchard • FOTO DI John Carter/PWA
LUGLIO 2009
calda mentre guardiamo i ragazzi del race che continuano ad andare avanti ed
indietro. Speriamo che nel futuro ci sarà qualche altra location con condizioni
down the line sul nostro futuro calendario di gare!
I ragazzi del Freestyle sono tutti partiti per un po’ ed ormai sono irraggiungibili.
Le manovre che chiudono mi fanno semplicemente impressione. Non riesco a
stargli dietro neanche sulla carta o quando me le spiegano! C’è un sacco di
energia dalle nuove generazioni di
giovani rider che stanno cominciando
a spingere lo sport sempre più avanti.
Lanzarote è stato davvero uno
spettacolo. Dovete per forza guardare
il video per capire quello che intendo
sul sito del PWA perché non riesco
neanche a spiegare metà delle cose
che fanno!!! Sembra che Gollito sia
l’uomo da battere al momento ma
sicuramente subirà parecchia
pressione da parte di Kiri a Fuerte,
occhi puntati e vediamo cosa
succederà! Levi e la sua crew si
stavano annoiando qui a Maui. Hanno
deciso di andare sulla west coast
della California per surfarsi le
mareggiate meridionali ed evitare di
impazzire. A Maui il vento non manca
assolutamente ma le onde sono
scomparse, abbastanza normale per
questo periodo dell’anno ma dopo un
inverno e primavera così disastrosi, ci
siamo stufati! Polakow si è messo ad
inseguire le enormi mareggiate da
sud a Tahiti e potrebbe essere nel tubo più grosso della sua vita proprio mentre
sto scrivendo queste righe… sono sicuro che vedremo numerose foto bellissime
quando tornerà alla base! Per il resto non ci sono altre novità questo mese…
Continuate a seguirmi e divertitevi in acqua!
Ciao Italia!
Matt
Thomas Traversa in un incredibilmente alto edesitato Forward a Pozo!
22
Dove sei cresciuta?
Al nord di Atene. La mia casa dista circa 35 km dal centro della città, vicina abbastanza
per raggiungere rapidamente Università e lavoro e lontana a sufficienza per vivere
immersa nella natura invece che nella pazzia della metropoli. Sono stata molto
fortunata di crescere qui.
Come hai scoperto il windsurf?
Ho cominciato a fare windsurf per caso quando avevo 21 anni. Da piccola praticavo
tanti sport, li ho provati quasi tutti: anche il calcio! Mi è sempre piaciuta l’acqua, ho
praticato per anni il nuoto ma non sono stata fortunata con la spiaggia: ho avuto sino
ai 20 anni una forte allergia al sole, così potevo espormi solo nelle ore meno calde per
evitare bruttissime scottature. Una volta passata questa allergia ho deciso di
cominciare a fare windsurf, senza essere spronata da amici e senza conoscere
qualcosa in particolare di questo sport. Volevo solo qualcosa di estremo e così sono
andata a prendere la mia prima lezione. Ho sempre dato il 100% negli sport, così è
stato anche con il windsurf ed ho imparato molto rapidamente.
Come hai deciso di provare a diventare una professionista del windsurf?
Mi piace sempre dare il meglio di me nelle cose che faccio, e gli obiettivi che mi
prefiggo sono sempre alti. Con il windsurf andavo sempre meglio e meglio, sapevo
cosa stava succedendo nel PWA tour, ma non ero sicura di voler provare. Poi nel 2006
ho partecipato al Moreno camp in Tenerife e li mi sono accorta di avere il livello per
poter dare il via alla mia carriera; così, un mese più tardi ho partecipato al mio primo
contest PWA.
Le onde ti sono piaciute dall’inizio?
Si mi piace davvero tantissimo saltare, è la prima cosa che ha catturato la mia
attenzione da quando ho iniziato. Ho cominciato a far windsurf nell’agosto 2002 e un
mese dopo ho preso la mia attrezzatura e sono andata ad Atene, il più affollato wave
spot, così potevo uscire con gente più brava di me. Stavo ancora imparando con un 97
Evi in Table Top a Pozo.
23
litri, potevo a malapena fare la partenza dall’acqua e con serie difficoltà nelle
strambate. È stato molto difficile all’inizio, ma ho fatto progressi molto velocemente.
Saltare per me è il massimo: adoro l’adrenalina che si prova. Mi piace anche cavalcare
le onde, ma in Grecia non ce ne sono molte per questo mi alleno soprattutto nei salti.
Come sei arrivata alla tua prima rotazione?
Mi piace spingermi sempre oltre altrimenti non mi sento appagata. Volevo provare il
Forward ma la sola idea di non averne il coraggio mi faceva troppo arrabbiare. Non
capivo la rotazione e non avevo la minima idea di come poterlo provare. La mia mente
era bloccata. Poi ho visto il video di Remko de Weerd, nel dvd “7 soons of freestyle”, in
cui lui spiegava passo per passo come fare un Forward. Così ho trascorso una
giornata a cercare di capire come funzionasse la rotazione della vela. Ho cominciato a
tirare la mano dietro sempre più forte e velocemente. Non ero troppo sicura su come
farlo, ma ho fatto due bordi è poi mi sono detta: “È ora!”. Mi sono assicurata che i piedi
fossero ben saldi nelle straps, poi ho puntato il primo chop, saltato e tirato bene bene
la mia mano e la gamba dietro. Così ho girato completamente atterrando sulla
schiena! Penso di averne provati almeno 20 quel giorno… Dopo quella volta non ho più
guardato tanto come fare il movimento: ho cominciato a sentirlo molto di più senza
aver più bisogno di aver chiaro in testa il movimento prima di farlo, lo provo e basta!
So che hai l’abitudine di trascorrere lunghi periodi in Sud Africa. È per te un buon spot
per apprendere il wave e i salti?
Non ho proprio trascorso molto tempo in Sud Africa: solo 20 giorni nel gennaio 2007
ed un mese a febbraio 2008, non è nemmeno la metà del tempo che gli altri rider
trascorrono lì per allenarsi. Ma si comunque è per me un ottimo posto sia per saltare
che per surfare: c’è quasi sempre uno spot almeno che funziona, e c’è la possibilità di
surfare in condizioni diverse, con più o meno vento, onde grandi o più piccole. Per me
è speciale perché si possono surfare onde grosse, cosa impossibile in Grecia! Alcuni
spot sono davvero pericolosi e mettono a prova la tua resistenza psicologica!
Sino ad ora qual è lo spot più bello che hai surfato?
Credo sia Big Bay, in South Africa. È il miglior beach break con belle onde per saltare.
Le rampe sono davvero ripide così che ti sparano in aria in modo esagerato, è
incredibile! Non è così facile provare manovre nuove in quello spot, quando è grosso
se sbagli sei seriamente punito, quando hai un timing sbagliato le onde quasi ti
sbattono sino al fondale. Ma mi sono anche divertita molto li.
Cosa significano le onde per te?
Onde… Per me windsurf vuol dire onde. Sono loro che mi danno forti motivazioni, mi
trasmettono adrenalina, mi trasmettono uno scopo, e sento di essere nel mio
elemento quando sono là fuori. Quando è piatto dopo 20 minuti sono già annoiata,
quando ci sono onde potrei stare in acqua tanto quanto il mio corpo me lo permette.
Potrei stare fuori tutto il giorno a provare manovre che la mia mente non è mai
stanca… Solo il mio corpo arriva a non poterne più ad un certo punto.
Senza cosa non potresti vivere?
Per certo non potrei fare a meno del windsurf e dei miei più cari amici. Anche la mia
famiglia è davvero molto importante per me. Non mi piacerebbe nemmeno vivere
senza musica e senza il mio computer.
Tra i pro del windsurf, qualcuno in particolare ha significato molto per te e perchè?
Iballa Moreno è per me molto speciale. Dal mio esordio nel 2006 mi ha seguita ed
aiutata moltissimo durante tutto il corso del Tour. Mi ha davvero mostrato come si fa,
era una specie di “mamma” per me, ed anche la mia più cara amica. Abbiamo avuto
momenti speciali ed unici insieme, tra i migliori mai avuti sino ad ora, in cui abbiamo
riso tantissimo. Anche Laure Treboux è speciale, abbiamo trascorso insieme i due
ultimi Tour, è una ragazza molto divertente e alla mano, ma allo stesso tempo
comprensiva ed intelligente. Il suo carattere è molto compatibile con il mio.
Qualche rimpianto sino ad ora riguardo le tue decisioni di vita?
Ma, non proprio…Forse se ci penso bene, l’unico rimpianto è di non aver iniziato prima,
ho cominciato a 21 anni quando stavo già studiando all’Università. Sono sicura che
avrei avuto molto più tempo per viaggiare se avessi iniziato qualche anno prima. Ora
ho come la sensazione di non fare mai abbastanza windsurf… Voglio sempre di più.
Qual è l’ostacolo più grande incontrato sino ad ora?
Nel windsurf, è stato dover vivere con i miei genitori che disapprovano questo sport e
il forte sentimento che provo per esso, i miei allenamenti e la mia decisione di seguire
il Tour. Ho terminato gli studi di Economia, con voti eccellenti, i miei genitori sono
convinti sia più saggio seguire uno stile di vita con lavoro normale di 5-9 ore al giorno,
non possono accettare il fatto che io ami così tanto questo sport da farne parte attiva
della mia vita. Non è troppo facile vivere in Grecia (non ottima per allenarti seriamente)
ed avere a lato i tuoi genitori che disapprovano le tue scelte.
Qualche suggerimento a debuttanti dei salti? Quali sono i primi passi da compiere per
prendere confidenza?
Per me, la cosa più importante è di non smettere mai di provare e mai perdere
l’entusiasmo per quello che si sta facendo. Il primo passo per provare un salto è di
comprendere il movimento, analizzarlo bene, per poi provarlo lentamente in acqua con
lo scopo di capire come funziona. Aiuta tantissimo anche ricevere consigli e piccoli
trucchi da windsurfisti più esperti che già chiudono la manovra. Si fanno enormi
progressi poi, se si ha qualcuno che ti filma in azione e poi corregge i tuoi errori.
Andare piano, pensare bene a ciò che si sta facendo e correggere i propri errori.
Qualche sogno nel cassetto?
Talmente tanti che non li elenco nemmeno! Quello più grande è di poter viaggiare il più
possibile scoprendo wave spot nuovi con i miei amici, per tutto il resto della mia vita!!!
IL PUSH LOOP BY EVI TSAPEIl Pushloop è una manovra inventata negli anni 80. Dietro la sua creazione il capo del
windsurf Robby Naish, il cui scopo a quei tempi era di chiudere rotazioni all’indietro
twistate nell’aria. Con questa rotazione principalmente si gira il corpo sopra la vela, ed
il nome “push- loop” risiede nel fatto che per chiudere la manovra bisogna spingere
con la mano dietro, per passare attraverso “l’occhio” del vento. Paragonato al
Backloop, il Push consiste in un modo differente di ruotare rispetto la direzione del
vento. Mentre nel Back la balumina passa nel vento nel mezzo della manovra, nel Push
questo accade subito all’inizio. La rotazione è molto più rapida, il rider si trova con la
vela aperta ad effettuare un atterraggio molto più lento e dolce rispetto al Back Loop.
STEP BY STEP
1) Assicuratevi di avere abbastanza velocità e vento nella vostra vela, per chiudere il
Push dovete avere pressione sulla mano dietro. Scegliete una rampa ripida per salire
il più verticale possibile. Non stringete troppo il vento prima di staccare: andreste in
Overotazione!
2) Colpendo l’onda salite verticali. Da quando avete staccato completamente dalla
rampa mantenete il vostro peso indietro, allo stesso tempo spingete la vela verso l’alto.
3) Braccia: il braccio dietro spinge la vela contro vento a inizio rotazione. Il braccio
anteriore tira la vela vicino al corpo. Gambe: mantenetele piegatissime con le
ginocchia che seguono la vostra mano posteriore. Dopo il take off provate a portare le
Evi in Push Loop, una delle sue manovre preferite.
vostre gambe sopra la testa, quasi a cercare di calciare il piede d’albero con le vostre
ginocchia. Come andate verso il vento subito dopo il take off, ruotate la testa verso le
spalle e cercate di guardare il top dell’albero. La tavola continuerà a girare con la
tendenza della poppa ad andare più alta della prua. Continuate a tirare le gambe verso
di voi e verso la vostra testa e al tempo stesso spingete sempre la vela con le braccia.
4) Quando siete a metà della rotazione la vostra testa continua a guardare al top della
vela, è sempre avanti e guida la vostra rotazione. Cercate di ruotare al massimo la
testa e cercare con lo sguardo il vostro atterraggio. Questo è di enorme aiuto anche
per effettuare l’angolo perfetto di rotazione.
5) Se avete abbastanza tempo per continuare a ruotare, vi troverete posizionati sopra
la vostra vela. A questo punto dovete continuare a spingere la vela per portarla nella
posizione corretta. Continuate a fissare con lo sguardo il punto del vostro atterraggio,
ed allungate progressivamente il vostro braccio, così da mettere in posizione corretta
la vela.
6) Ora la vela è dritta, e voi dovete prepararvi solo all’atterraggio. Tirate dolcemente la
vostra mano posteriore, per sentire vento nella vela e fermare la rotazione. Non
dimenticate di distendere bene la gambe in modo da attutire l’impatto di atterraggio.
7) Come atterrate, piegate bene le vostre ginocchia, per assorbire la pressione che
si esercita sui vostri piedi e tavola.
SUGGERIMENTI:
• Non stringere troppo di bolina durante il take off.
• Sia la testa che le spalle devono essere girate non appena staccate dall’onda.
• Cominciate la rotazione prima di smettere di salire e spingete le vostre gambe fino
ad averle più alte della vostra testa, allo stesso tempo guardate la cima dell’albero.
• Non spingete troppo la vela come nel Goiter, piuttosto fatevi un po’ tirare da essa.
• Pensate all’onda come ad una vera e propria rampa per fare un salto all’indietro.
• Se non doveste avere sufficiente velocità e potenza e finiste sulla vela tenete le braccia
distese e dure così da non atterrare dritti sul boma.
Surf o windsurfing: windsurf
Freestyle o wave: wave
Mure a destra o sinistra: sinistra
Tavola e vela preferite: 63lt Fanatic NewWave,
3.6m2 NeilPryde Zone
Cibo preferito: mangiare carne ed insalata
e yogurt greco per dessert
Un “must” per il tuo compagno: To be in the same
“flow” & to be able to understand me!
Musica preferita: Non ne ho una in particolare,
dipende dal momento, mi piace un po’ di tutto.
Libro preferito: Pigmalione di S.G. Bernard
Film preferito: tanti, ma l’ultimo che mi è piaciuto è
“Il caso curioso di Benjamin Button”
Idioma preferito: spagnolo
Rider preferito: Victor Fernandez per i suoi salti e
Kauli Seadi per le sue surfate
Hobbies: andare in palestra, snowboard, bicicletta,
leggere, cinema, trascorrere tempo con gli amici.
Movimento artistico preferito: realismo
Sponsor: Brunotti, Neil Pryde, Fanatic and West wetsuits
Evi nel suo homespot di Atene.
26
Antxon Otaegui, doppio Forward...Wave o freestyle?!?
Kiri Thode in Air Funnel One Hand,una delle nuove power moves.
Il vero show però è cominciato dal secondo giorno in poi, quando sia vento che onde
hanno cominciato ad entrare con più decisione. Lo stesso profondo cambiamento che
ha sconvolto l’acqua piatta dello spot canario, ha motivato tutti gli atleti iscritti,
facendo aumentare drasticamente il livello delle batterie, quasi quanto l’altezza dei
tricks che si chiudevano. Appena il vento è aumentato, tutte le manovre tecniche sono
cadute nel dimenticatoio ed una nuova generazione di manovre ha cominciato a
regnare incontrastata: le Power Moves! Questa nuova categoria di assassine da
competizione comprende la già conosciuta Burner, e la più recente Kono, ma la sua
rappresentante principale è sicuramente l’AirFunnel one hand, il cui nome in codice è
Chopper. Non dimentichiamoci poi delle barre di un albero che passavano come tir in
mezzo al campo di regata e, mixando il tutto con 30 nodi di vento, lo show è assicurato.
Mentre le bandiere in spiaggia venivano fatte a brandelli dalle violente raffiche, l’acqua
turchese si è trasformata in un vero e proprio campo di battaglia che è stato infuocato
per 5 giorni e tre interi rounds di double elimination. Più forte è il vento, più le manovre
diventano radicali ed alte ed anche pericolose. Aggiungiamo ancora un po’di
pressione in competizione ed ecco che tutti ora hanno una mentalità “O la va, o la
spacca”. Il primo a pagarne il prezzo infatti è il forte rider francese Antony Ruenes, che
dopo aver fatto le sue tipiche Shaka a 5m d’altezza, spezza in un colpo sia albero che
tavola in un atterraggio da una troppo obesa, che sembrava più un Backloop. Il suo
compatriota, Nicolas Akgazciyan, dopo un’ottima performance se l’è vista molto più
brutta, rompendosi l’alluce del piede e slogandosi caviglia e ginocchio all’atterraggio,
troppo piatto, di un Pushloop Tabletop. Eh sì... Avete capito bene. Si chiamerà anche
freestyle, ma ormai l’era delle Backwind Jybe è passata da un pezzo. Pushloop,
Backloop, Airchachoo, Burner, Chopper e Misty Flip in planata... Solo alcune delle
manovre che stanno animando questo nuovo movimento del power freestyle, che
prende il sopravvento più totale in spot in cui si può combinare anche molti aspetti del
wave. Lanzarote e Fuerteventura sono l’esempio perfetto di questi spot. Vento molto
forte, onde side-on e condizioni generali davvero hardcore, che permettono di volare
in Pushloop e poi chiudere una Chopper scendendo l’onda al rientro. Uno dei rider che
è riuscito a sfruttare meglio le condizioni, a casa sua, è stato proprio Antxon Otaegui,
che chiudeva puntualmente Pushloop, Airchacho e doppi Forward in ogni sua singola
batteria, arrivando fino in finale senza grossi problemi e battendo anche rider come
l’ex campione del mondo Marcilio Browne. I fratelli della Bonaire Gang, Tonky e Taty
Frans hanno saputo muoversi come solo loro sanno, combinando Backloop e Forward
stellari con Shoveit into Spock da panico al rientro sull’onda che gli tubava alle spalle.
Peccato che poi siano sempre andati l’uno contro l’altro e Taty ha sempre avuto la
peggio. Un rider in particolare però, non uno a caso peraltro, ha saputo trovare
l’equilibrio perfetto e sembrava parlasse direttamente con Eolo e Poseidone. Gollito
Estredo ha semplicemente dominato durante tutto l’evento, vincendo due double di fila
e perdendo per la prima volta in finale contro Kiri, dopo aver però superato 11 batterie
di fila per rimediare alla dormita della mattina stessa, che gli ha fatto perdere la sua
heat, facendolo uscire al primo turno. Kiri non è stato da meno ma ha sicuramente
una marcia in meno rispetto a Gollito per quanto riguarda i salti. Entrambi hanno
chiuso combinazioni devastanti quasi basate esclusivamente sulle ultime power
moves, come Puneta into Burner (Gollito) oppure Kulo into Spock (Kiri), o ancora
doppia Spock into Kono e tripla Spock, sempre di Kiri. Gollito però ha visto tutte le
manovre del suo rivale a testa in giù e da 6m più in alto. Pushloop Tabletop, Backloop,
Shake immense, Burner, Airfunnel e la sua arma decisiva: l’Airchachoo one hand.
Quest’ultima è semplicemente contro le leggi delle fisica e della gravità. Eppure
l’attuale campione del mondo, ne chiudeva una a batteria senza battere ciglio ed in
planata piena… Senza nemmeno bagnarsi le caviglie ne tanto meno spezzare in due la
tavola. Non c’è quindi da sorprendersi che il giovane venezuelano abbia dominato
ancora una volta, anche perchè queste condizioni sono esattamente come la sua
personalità: imprevedibili e burrascose. L’avvento di una nuova era nel freestyle è
ormai alle porte, l’era in cui i confini tra manovre puramente wave e puramente
freestyle diventano sempre meno marcati ed il tutto diventa sempre più radicale ad
aereo, seguendo alla lettera il motto: “Go Big or Go Home”. Le manovre ipertecniche
vengono sfoderate solo quando il vento è troppo leggero per passare più tempo fuori
dall’acqua che sull’acqua. D’ora in poi non guarderete più le manovre a livello
dell’acqua, anche se piattissima... Ma 1 metro sopra, sfruttando esclusivamente la
spinta della vela controvento per farsi sbalzare via e letteralmente sollevare di peso.
Dalla prima tappa PWA di Lanzarote è tutto,ci vediamo al prossimo lancio!
MINI GARDA GOSSIP
• Restando in tema di manovre aeree,ho appena finito il mio video per la mia canzone
“Burners ‘n’ Choppers” che ho uploadato su youtube, che verte appunto su questi
due pilastri delle power moves moderne, sempre riprese nei meandri del 464, come
la sequenza della della Chopper (che potete vedere nella FAQ) ripresa a Navene con
un Peler un po’storto.
• I lavori in galleria sulla gardesana occidentale sono quasi finiti e finalmente non c’è
più pericolo di incastrarsi nelle simpatiche sporgenze rocciose.
• Il donwinder da Campione al Prà non ha avuto successo a causa del peler marcio,
che ha assistito con la sua presenza indesiderata anche la seconda tappa del
circuito CIWF a Malcesine. La gara poi si è svolta in Conca con vento rafficato sui
12 nodi ed è stato completato una single coi denti.
• Per ora è tutto! Ora dormo che tra 4 ore ho il volo per fuerte!
464 on My B@cK
27
Gollito in Back Loop, i suoieccellenti salti gli hanno permesso
di vincere facilmente la primatappa PWA freestyle di Lanzarote.
In the name of windsurfing. Ovvero cosa sta succedendo al mondo delle regate
slalom – e non – in Italia.
La cronaca, prima di tutto. Si è concluso da qualche settimana l’evento slalom più
importante dell’anno in Italia, il Campionato Nazionale Slalom Assoluto (unica tappa).
Alberto Menegatti si è confermato il più forte atleta della disciplina conquistando a
mani basse, per il secondo anno di fila, il titolo di campione nazionale. Gli facciamo i
nostri migliori complimenti, se li meritata: è un ragazzo determinato e corretto che
non manca mai di dimostrare sul campo il proprio valore e il proprio fair play. Dietro
di lui Marco Begalli e Andrea Rosati, l’uno grande veterano e specialista dello slalom,
l’altro polivalente talento del windsurf italiano che sa vendere cara la pelle sempre
e comunque, che si tratti di wave, freestyle o slalom. Beh, fin qui niente di strano,
direte voi. I valori sono stati rispettati: i tre gradini del podio occupati dai tre atleti
attualmente da battere nel panorama slalom italiano. Tutto pacifico, insomma. Beh,
non proprio, direi. Per dirla tutta, sono in molti a non ritenere degna del nome di
campionato nazionale una gara come quella di Pellaro. E non si tratta solo delle solite
faziose polemiche di chi non è riuscito a fare risultati.
Al termine di ogni gara – solitamente – c’è chi è soddisfatto e chi è incazzato. Questa
volta è andata diversamente. Eravamo tutti incazzati, senza distinzione alcuna: dagli
atleti, agli organizzatori, al giudice, agli accompagnatori, alle fidanzate, ai pochi
sparuti spettatori. Insomma, c’è stato proprio qualcosa che è andato storto. Anzi
forse non c’è stata una sola cosa che sia andata per il verso giusto.
Dall’organizzazione a terra (decisamente improvvisata), a quella in acqua (un giorno
e mezzo di gara persi a cercare di mettere in acqua le boe!), tutto ha deluso le
aspettative. A questo si aggiungano le polemiche, le liti e le baruffe a volte scaturite
dai dissapori tra gli atleti, altre volte dagli strascichi di scelte un po’ discutibili da
parte del comitato di regata. Insomma, un grande casino, come se ne erano visti
raramente forse. Soltanto fino a qualche giorno fa se mi avessero chiesto che titolo
intendessi dare a quest’articolo sul campionato slalom e, di riflesso, sui problemi e
le speranze che si sono aperte all’interno dell’Associazione Italiana Classi Windsurf a
seguito dei gravi fatti di Reggio Calabria, avrei risposto senza mezzi termini che il
titolo sarebbe stato: “Not in my name. Not in the name of windsurfing”.
“Not in my name”, in effetti, deve essere stata l’idea o lo slogan che si è stampato
nelle menti della stragrande maggioranza degli atleti presenti a questa
competizione. Lo dico con cognizione di causa: perché ho visto con i miei occhi
andarsene via alla spicciolata, senza alcun sorriso, senza un minimo accenno di
festeggiamento ogni singolo partecipante a questa sfortunata regata, senza
eccezione alcuna. Tutti quanti con la stessa espressione in volto, chi scuotendo la
testa, chi imprecando, chi paventando l’ipotesi di smettere di regatare, anche. Penso
che il sentimento di tutti, o quasi, sia stato “not in my name: se volete chiamare una
gara del genere Campionato Nazionale Slalom, se volete dirci che questa dovrebbe
essere una delle massime espressioni delle competizioni di windsurf in Italia, se
volete dirci che va bene così… Ok, fatelo pure ma non a nome mio. Io da tutto questo
mi tiro fuori.” Potrebbero sembrare toni troppo calcati forse per chi non ha avuto il
“piacere” di assistere a questa regata, ma quello che è si è andato in scena a Pellaro
dal 25 al 28 giugno scorsi è stato effettivamente uno dei capitoli più neri degli ultimi
anni di competizioni slalom in Italia. Abbiamo toccato il fondo, hanno detto in tanti, e
c’è solo da sperare che sia veramente così e che non si debba più assistere a scene
del genere in una regata di windsurf. A onor del vero, bisogna ammettere, che
l’estrema problematicità della situazione che si è creata è stata perfettamente
recepita dai vertici dell’AICW e c’è chi ha iniziato a prendersi le proprie
responsabilità. La crisi è apparsa evidente a tutti, forse i fatti di Punta Pellaro sono
serviti a dimostrare una volta per tutte che c’è bisogno di cambiamento vero. Il
report sulla regata, che viene regolarmente inviato per mail agli atleti, è stato molto
lucido e spietato al riguardo: non si è deciso di edulcorare le cose, di far finta che
non fosse successo niente di grave. La consapevolezza maturata è quella che si
debba, per forza di cose ora, scuotere il pericoloso status quo in cui versava
l’associazione da tempo. Il risultato più eclatante di tutta questa crisi è forse il fatto
che il presidente dell’associazione, Ferdinando Cariddi, di fronte al fallimento dei
suoi propositi di rinnovamento, abbia deciso di farsi da parte rassegnando le
dimissioni. Al suo posto subentra Carlo Cottafavi, storico personaggio del mondo
delle regate italiane, chiamato a prendere in mano il timone in questa difficile
situazione. La speranza è che le sue doti di mediatore possano contribuire a28
Andrea Ferin.
rinnovare i rapporti tra l’associazione, i regatanti delle varie discipline, gli event-
organizers, le scuole e le aziende del settore ma soprattutto con il mondo degli
appassionati affinché si possa ricolmare il gap che aperto fra il mondo delle
competizioni e quello degli amatori. Sono molti quindi i fronti su cui lavorare e su cui
provare a voltare pagina ora. I tempi d’altra parte però sembrano maturi per un
cambiamento radicale. Il nuovo presidente ha tenuto a sottolineare che i problemi
da risolvere sono tanti e in alcuni casi complessi: ci sarà bisogno di coinvolgere tante
persone che fanno parte del nostro mondo mettendo da parte fazioni e pregiudizi.
Bisognerà lavorare duramente nei prossimi mesi per ricostruire l’immagine della
nostra associazione per il bene dello sport e per il nostro anche: perché tutti quanti
abbiamo interesse a far parte di un organismo dinamico, divertente e che finalmente
funzioni. Se poi questo nuovo prototipo di associazione sarà in grado di attirare nuovi
consensi e nuove attenzioni sul nostro amatissimo sport, tanto meglio!
Riassumendo: sono tempi di crisi ma anche di grande cambiamento dei destini del
nostro sport e delle regate in Italia, speriamo che il 2010 porti con sé il rinnovamento
tanto atteso. Chi si aspettava da questo articolo un report del campionato nazionale
slalom, rimarrà deluso. A mia discolpa posso solo dire che non ci è sembrato il caso
di raccontare i dettagli di una regata che abbiamo pensato tutti quanti sia stato
l’emblema del fallimento e di una crisi che aveva toccato i minimi storici. Ci è
sembrato che fosse il caso di dimenticare e guardare avanti, semplicemente perché
riteniamo che il nostro sport non meriti tutto questo. Come avrete notato, le foto di
questo servizio non riguardano la gara, è un po’ come se fosse la nostra damnatio
memoriae per una gara che non riteniamo degna di copertura mediatica. Non ci
saranno foto del podio nazionale quest’anno: anche perché Andrea Rosati, in
polemica con l’organizzazione e con le scelte del giudice, non ha voluto ritirare il
premio e presenziare alle foto di rito della premiazione, rendendo incompleta
l’immagine di un podio che lui stesso aveva ritenuto falsata. Per abbandonare il filo
delle polemiche e per cercare di chiudere questo articolo con una nota di colore,
abbiamo preferito mostrarvi le immagini di freesurfing e le condizioni che ci si sono
parate di fronte quando siamo arrivati sullo spot, qualche sera prima dell’inizio delle
regate, e abbiamo deciso subito di entrare in acqua tra un acquazzone e l’altro per
smaltire i tanti chilometri di viaggio alle spalle. Sono quasi le nove di sera ormai, c’è
una luce irreale, un vento fresco e inatteso, lo scenario è
perfetto, noi abbiamo solo voglia di entrare in acqua, di
saggiare le condizioni del crepuscolo sullo Stretto. In
fondo siamo solo un gruppo di amici accomunati dalla
passione per il mare e per il windsurf che girano l’Italia
senza sosta per gareggiare, sfidarsi fino all’ultima
strambata ma soprattutto per ritrovarsi, far festa e
spararsi una bella surfata in compagnia di qualche
vecchio amico. Nessuno potrà mai toglierci tutto questo,
questo è ciò in cui crediamo, ciò che ci anima, ci spinge a
fare sacrifici e a vivere la vita così come la intendiamo: in
funzione di una surfata tra amici. Speriamo solamente che
non debba rimanere questa la nostra unica consolazione
ma che possa il mondo delle regate aprirsi all’esterno,
funzionare meglio in futuro rispetto a quanto è avvenuto
fin ora, diventare sinonimo di festa e allegria e attirare
soprattutto nuovi volti, nuove esperienze e nuova linfa
vitale al suo interno, IN THE NAME OF WINDSURFING.Matteo Iachino.
30
Una cinquantina di atleti provenienti da undici nazioni
(Aruba. Belgio, Bonaire, Danimarca, Estonia, Francia,
Italia, Olanda, Russia, Slovenia e Ungheria) con la
scuola europea a cimentarsi con i migliori esponenti
delle isole caraibiche, hanno dato vita a una
meravigliosa manifestazione, che è stata baciata da
condizioni meteo davvero eccellenti, tali da consentire
di entrare in acqua ogni giorno e di mettere in scena
uno spettacolo entusiasmante.
Quando nell’estate dello scorso anno parecchi atleti
provenienti da diversi paesi del nostro continente
confluirono in Sardegna per il contest europeo
Starboard ProKids, l’ottima organizzazione e
l’eccellenza dello spot di Porto Pollo, furono gli
elementi che convinsero l’IFCA ad assegnare la
seconda edizione dei Mondiali Giovanili Freestyle - che
proprio nel luglio 2008 celebrarono il debutto a
Bonaire nelle Antille Olandesi – all’Italia. E, da un anno
a questa parte, Riccardo Genazzani, presidente di AIWS
che già organizza da due stagioni i Campionati
nazionali Freestyle e Wave per conto di AICW.
DAY 0Domenica 21 giugno è stata la giornata dedicata alle
iscrizioni. A sovrintendere alla regolarità delle adesioni
e a compilare il tabellone iniziale, era il Presidente
dell’IFCA, il belga Bruno De Wannemaeker, essenziale
nel suo operato, rigoroso nel suo agire, professionale
nel suo ruolo.
Completate le procedure, i quarantasette atleti, con le
loro famiglie e gli accompagnatori, si sono trasferiti al
Municipio di Palau, per la cerimonia ufficiale di
apertura, nell’ampio e moderno auditorium del
Comune. Mentre le bandiere delle nazioni partecipanti
erano disposte a semicerchio, e le poltroncine piene in
ogni ordine di posti, hanno preso la parola le autorità
locali, il Sindaco di Palau Cuccu e l’assessore allo Sport
Pirina, il Presidente dell’IFCA De Wannemaeker, l’event
organizer Genazzani, il Coordinatore Nazionale del
Windsurf Rossi, rappresentanti dell’Orsus che
raggruppa gli operatori turistici, e dell’Uisp.
DAY 1Il primo giorno di competizioni, lunedì 22 giugno, il
campo di gara presso lo Sporting Club Sardinia si
presentava ben allestito, con la spiaggia costellata da
bandiere degli sponsor e da tende, in una delle quali la
giuria, composta dal giudice belga Sam Van Broeck
delegato dall’IFCA, e da due italiani, Carlo Caramatti e
Saverio Lancieri, era pronta a giudicare la lunga lista di
giovani iscritti.
Sono due le categorie riconosciute dall’ISAF e che
possono disputare gare per l’assegnazione del titolo di
campione del Mondo IFCA – IWA, la Youth (under 20) e
la Junior (under 17). Inoltre si gareggia per un
campionato mondiale Prokids per la categoria under
15 supportato da Starboard, e un raduno mondiale
Starboard Prokids riconosciuto da UISP – AIWS 2009
per la categoria under 12. Affiancato al campionato
Largo ai giovani! I ragazzi del Starboard Freestyle Pro Kids 2009.
Mattia Fabrizi, argento ai mondialinella categoria Youth Freestyle.
Rick Jendrusch, il vincitore dellacategoria Junior Freestyle.
31
mondiale, si scende in acqua per il Trofeo di Palau,
gara aperta a tutti gli atleti che sono alle prime armi
con questo sport. Che ha visto una folta adesione dei
ragazzi della città ospitante, allenati dagli istruttori
dello Sporting Club Sardinia (ben 21 atleti iscritti).
Alle 12.00 la giuria era pronta per la prima categoria a
entrare in gara, gli under 12. Dopo una serrata
competizione, il primo tabellone Single veniva vinto dal
fortissimo caraibico di Aruba Steven Max Lagaveen
(ARU 888). Seconda classificata Alice Cappuzzo e terzo
Konstantin Smirnov (RUS 111). La seconda
competizione vedeva scendere in acqua gli under 15, in
cui il tabellone del Single era appannaggio dell’abile
Boneriano Youp Schimdt (NB 12), secondo posto per
Steven Max Lagaveen (ARU 888) e terzo posto per
l’italiano Francesco Cappuzzo (ITA 333), portacolori
dell’Albaria di Palermo. Alla sera nuovo incontro
conviviale presso l’oratorio di Palau, per un buffet
offerto da AIWS.
DAY 2Con la seconda giornata di competizioni i Campionati
Mondiali Giovanili Freestyle sono entrati nel vivo. Dopo
una mattinata di attesa, con previsioni meteo
favorevoli per il prosieguo della giornata, attorno alle
due del pomeriggio il vento è entrato in modo
sostenuto, mantenendosi adeguato attorno ai 20-25
nodi con punte più intense. Lo spettacolo è stato
affascinante, con gli atleti in acqua che si sono
affrontati per oltre cinque ore, sotto lo sguardo attento
e divertito delle numerose persone che affollavano
l’arenile.
Primi a scendere in campo sono stati i più piccoli, i
minim under 12, impegnati nel tabellone Double, valido
per il raduno internazionale. La categoria è stata
vittoriosa nuovamente per Steven Max Lageveen (ARU
888). Terminato il tabellone dedicato ai più giovani
appassionati delle discipline artistiche, è stata la volta
della categoria under 15, in lizza per la regata mondiale
Starboard. In questa divisione si è particolarmente
messo in luce il palermitano Francesco Cappuzzo (ITA
333), che ha conteso la vittoria al Bonairiano Youp
Schmit (NB 12), classificandosi in seconda posizione.
Ottima anche la prestazione di Alvin Panzera (ITA 320),
in grande recupero rispetto ai risultati ottenuti nella
giornata inaugurale.
L’ultimo sipario si è alzato per la categoria Under 17,
che gareggia per uno dei titoli ufficiali riconosciuti da
IFCA e ISAF. In questo segmento si è posto in eccellente
evidenza il comasco Matteo Romeo (ITA 493), autore di
una serie maiuscola di heat, nelle quali ha espresso
una varietà di manovre tali da impressionare la giuria
e da riscuotere applausi a ripetizione. Nella finale
anche il quotato olandese Nick Van Ingen (NED 122) si
è dovuto arrendere alla superiorità dell’atleta italiano,
che ha messo in fila a seguire il Bonairiano Youp
Schmit (NB 12) e l’altro olandese Rick Jendrush (NED
120), regalando ai nostri colori una prima
soddisfazione. Serata all’insegna di una maxi pizzata al
ristorante Rosa dei Venti.
DAY 3La terza giornata di competizioni ha potuto godere di
condizioni di vento mitiche, come solo Porto Pollo è in
grado di assicurare. Come da programma, sono
entrati in scena gli under 20, la categoria più
prestigiosa in lizza per il titolo mondiale Youth, che
nelle prime due giornate era rimasta a terra. Attesi
protagonisti, oltre ai nostri più quotati concorrenti, tra
i quali Vittorio Mazzocca Gamba, Mattia Fabrizi, Jacopo
Testa e Fabrizio Emmanuele rientrante nelle grandi
competizioni, il belga Dieter Van der Eyken già
protagonista al contest europeo Starboard dello
scorso anno, e la flotta estone, costituita da Christofer
Kalk, Sten Aava e Tonz Mottus. Al termine dei turni
eliminatori, la scrematura metteva in risalto i quattro
migliori, decisamente superiori al lotto dei concorrenti.
Le semifinali vedevano di fronte Mazzocca Gamba (ITA
52) e Van der Eyken (BEL 35) da un lato e, dall’altro, Kalk
(EST 141) e Fabrizi (ITA 991). Mattia e Dieter avevano la
meglio sui loro avversari e si qualificavano per
un’avvincente finale. Nella finalina l’estone Kalk
prevaleva su Mazzocca Gamba, mentre nella finale
Fabrizi, pur capace di esprimere un vario range di
manovre, doveva inchinarsi alla superiorità di Van der
Eyken, meritato vincitore.
A seguire il tabellone Double della categoria Junior
under 17. Dalla double emergeva il quarto classificato
del Single, l’olandese Rick Jendrusch (NED 120), capace
di infilare una impressionante serie consecutiva di
vittorie. Prima confermando la sua posizione originaria
sull’atleta di Bonaire Florian Wegerer (NB 16), poi
superando nell’ordine l’altro rappresentante delle
Antille Youp Schmit (NB 12), il connazionale Nick Van
Ingen NED 122 e infine Matteo Romeo (ITA 493), il
vincitore della giornata precedente che doveva
accontentarsi questa volta della posizione d’onore.
L’intensità della competizione e l’emozione del pubblico
aumentavano in vista del Double per la categoria Youth.
Come in mattinata, i migliori quattro, Mazzocca Gamba,
Fabrizi, Kalk e Van der Eyken respingevano gli attacchi
di chi era loro alle spalle e la sfida cresceva di
intensità. Mazzocca Gamba si prendeva una rivincita
sull’estone Kalk, ma si inchinava nuovamente a Fabrizi.
La finale, ripetizione della precedente, era ancora una
volta senza storia. La bravura di Dieter Van der Eyken
suscitava applausi a scena aperta da parte del
pubblico che affollava la spiaggia, ammaliato da una
serie di spettacolari manovre che giustamente lo
incoronavano come il migliore atleta in acqua e
sicuramente, per quanto si è visto, il favorito d’obbligo
per il titolo mondiale. La prima serie Double si
concludeva quindi con Van der Eyken primo, Fabrizi
secondo, Mazzocca Gamba terzo e Kalk quarto.
L’Hotel Le Dune di Porto Pollo, la storica base logistica
della località, accoglieva concorrenti e amici per una
divertente serata.
DAY 4Un vento leggermente inferiore a quello delle due
giornate precedenti, ma comunque sempre costante,
ha consentito di rendere protagonisti del quarto
giorno di competizioni i più giovani, gli under 12 per il
raduno internazionale e gli under 15 per il mondiale
Starboard.
L’aperitivo del contest odierno è stato offerto da un
tabellone espressamente dedicato alle ragazze, un
doveroso omaggio alle concorrenti che, seppur in un
numero esiguo rispetto alla flotta maschile, si
impegnano a tenere alta la bandiera della loro
categoria. Subito dopo ha avuto inizio il secondo
tabellone Single per gli under 12. Per l’ennesima volta
la lotta per il primato ha riguardato l’atleta di Aruba
Steven Max Lageveen (ARU 888) e il russo Konstantin
Smirnov (RUS 111). Il giovane caraibico ha ribadito la
sua netta superiorità. Al terzo posto Jay Cudoni e al
quarto Alice Cappuzzo, sempre capace di esprimere
una buona varietà di manovre.
Ultima regata della giornata il nuovo Single per gli
under 15.
DAY 5La quinta e penultima giornata è stata caratterizzata da
vento più debole rispetto alle giornate precedenti.
Condizioni perfette per dare vita al Trofeo Città di
Palau, una manifestazione parallela alla rassegna
internazionale dedicata ai giovanissimi del comune che
ospita l’evento.
Da un paio d’anni il Comune di Palau ha investito
risorse sul progetto “Vivere il mare”, un esempio raro
nel nostro paese in cui le autorità locali poco pensano
alla gioventù e privilegiano un rapporto economicistico
con l’ambiente che caratterizza il proprio territorio.
“Vivere il mare” è un progetto che coinvolge le scuole
dell’obbligo di Palau ed è mirato ad accostare le
giovani generazioni alla risorsa che maggiormente ha
fatto conoscere e apprezzare la Sardegna nel mondo, il
suo mare. All’interno di questo contenitore il windsurf,
Matteo Testa.
32
disciplina giovane per sua definizione e specificamente
rispettosa dell’ambiente, trova uno spazio di rilievo,
grazie alla sinergia operativa tra le scuole che
insegnano la tavola a vela e le autorità territoriali. Con
la collaborazione dello Sporting Club Sardinia di Porto
Pollo, che da oltre un quarto di secolo è uno dei simboli
del windsurf in Italia e in Europa, una ventina di ragazzi
e ragazze tra gli otto e i quattordici anni, hanno potuto
vivere da vicino l’affascinante esperienza di un
campionato mondiale di windsurf, rimanendo a stretto
contatto con i loro coetanei già sperimentati
nell’attività agonistica, e cogliendo l’occasione per
esibirsi davanti a un pubblico attento e competente, in
taluni casi per la prima performance della loro vita.
Vincitrice del contest, dove veniva premiata la migliore
manovra, è stata un’ospite dell’evento, la palermitana
Alice Cappuzzo, che già si è messa in bella luce nel
discorso mondiale. Al secondo posto una local
d’adozione, Lucrezia Genazzani, seguita da Francesca
Mendola.
DAY 6Anche la sesta e ultima giornata è stata caratterizzata
da ottime condizioni di vento. Già a metà mattinata si
superavano i 25 nodi, per stabilizzarsi nel corso di
diverse ore tra i 30 e i 35 nodi, situazione ottimale per
una magnifica giornata di competizioni.
Protagonisti nel ventone dapprima gli Junior under 17,
seguiti a ruota dagli Youth under 20, entrambe le
categorie impegnate nel secondo Single, i cui risultati
si sarebbero affiancati al Double già portato a termine
nelle scorse giornate. Nella categoria junior, Matteo
Romeo (ITA 493) a livello di semifinali sfidava l’olandese
Nick Van Ingen (NED 122), mentre nella seconda erano
di fronte Youp Schmit di Bonaire (NB 12) e l’altro
olandese Rick Jendrusch (NED 120). Romeo e Schmit
erano relegati alla finalina di consolazione, con Youp
che precedeva Matteo. La finale tutta olandese tra Nick
e Rick, ormai un classico nella terra dei tulipani dove
sono atleti assai conosciuti, vedeva Rick Jendrusch
prevalere sul connazionale.
In ambito Youth se il belga Dieter Van der Eyken (BEL
35) e l’estone Christofer Kalk (EST 141) si
riconfermavano al vertice, cambio della guardia tra gli
italiani, con Jacopo Testa (ITA 2610) e Marco Vinante
(ITA 205) capaci di raggiungere le semifinali. Nella gara
fratricida Vinante aveva la meglio su Testa che a sua
volta aveva eliminato Mazzocca Gamba. Van der Eyken
invece aveva facilmente ragione di Kalk, Nella finalina
Kalk sconfiggeva Testa, mentre Van der Eyken,
sicuramente l’atleta più maturo e completo del gruppo,
si aggiudicava il primo posto su un bravissimo Vinante.
Nella categoria più prestigiosa, gli Youth under 20, il
titolo non poteva così sfuggire al capace belga Van der
Eyken, di una spanna superiore al resto della flotta,
atleta maturo agonisticamente e professionale nel suo
operato. A fargli compagnia sul podio due atleti italiani:
Mattia Fabrizi medaglia d’argento e Vittorio Mazzocca
Gamba medaglia di bronzo. L’ottima prestazione dei
nostri concorrenti si riassume anche nel quinto posto
di Demetrio Genazzani, nel sesto di Jacopo Testa, nel
settimo di Marco Vinante e nel nono di Fabrizio
Emmanuele. Tra gli Junior under 17 il successo è
arriso all’olandese Rick Jendrusch, con l’eccellente
secondo posto per Matteo Romeo e il gradino più
basso del podio per l’altro olandese Nick Van Ingen. Al
sesto posto Matteo Todeschi e al settimo Matteo Testa.
Il raggruppamento degli under 15 è stato vinto dal
rappresentante di Bonaire Youp Schmit, mentre al
secondo posto nuovamente un italiano, Francesco
Cappuzzo. Terzo posto per il giovanissimo caraibico di
Aruba Steven Max Lageveen. Steven Max, esponente di
un mondo, quello dei Caraibi di espressione olandese,
dove ci parlano di campionati nazionali Slalom con
oltre novanta concorrenti e di tanti atleti polivalenti, è
risultato ovviamente il migliore under 12, seguito dal
russo Kostantin Smirnov e da Alice Cappuzzo.
Dopo un ultimo rinfresco all’oratorio offerto da Orsus,
spettacolare cerimonia di premiazione. Su un palco
allestito in piazza Fresi, nel cuore di Palau, gestito da un
simpatico e vivace presentatore, sono stati consegnati
i trofei offerti da Starboard e alcune targhe in
riconoscenza a quanti hanno collaborato al successo
dell’evento.
Appuntamento il prossimo anno per la terza edizione
dei Mondiali Giovanili Freestyle a Marsiglia in Francia
nella seconda metà di giugno 2010.
Per foto e classifiche dettagliate:
www.aiws.it - www.starboardprokids.eu
www.cataldoalbano.com
FINAL RESULTS YOUTH FREESTYLE WORLD CHAMPIONSHIPS1 Van der Eyken, Dieter BEL 35 Starboard Severne2 Fabrizi, Mattia ITA 991 Starboard Simmer3 Mazzocca, Vittorio ITA 52 RRD RRD4 Kalk, Christofer EST 141 Fanatic Gaastra5 Genazzani, Demetrio ITA 892 Starboard Severne6 Testa, Jacopo ITA 2610 Starboard Simmer7 Vinante, Marco ITA 205 Starboard Severne8 Fabrizio, Emmanuele ITA 148 JP Gaastra8 Dennis, Lampret SLO 24 Starboard Secret10 Aava, Sten EST 151 Starboard Severne11 Caers, Rolien BEL 74 F2 Maui12 Mottus, Tony EST 21 Starboard Neil12 Hasulyo, Daniel HUN 91 Starboard Severne14 Melis, Andrea ITA 1111 / /14 Lombardo, Fulvio ITA 171 JP Neil16 Livraghi, Marco ITA 137 RRD Ezzy17 Helmersen, Oscar DEN 995 Starboard Severne17 Belena,Nadir ITA 139 Fanatic Maui17 Chiocetti, Eva ITA 191 Starboard Severne17 Albano, Pietro ITA 610 Naish Naish17 Liperi, Tiziano ITA 992 / /
FINAL RESULTS JUNIOR FREESTYLE WORLD CHAMPIONSHIPS1 Jendrusch, Rick NED 120 Starboard Severne2 Matteo, Romeo ITA 493 Starboard Severne3 van Ingen, Nick NED 122 Starboard Severne4 Schmit, Youp NB 12 Tabou Gaastra5 Wegerer, Florian NB 16 Tabou Gaastra6 Todeschi, Matteo ITA 630 / /7 Testa, Matteo ITA 156 Starboard Simmer Sails8 Hasulyo, Bruno HUN 94 Starboard Severne9 Sala, Filippo ITA 393 RRD Simmer Sails10 Helmersen, Olivia DEN 994 Starboard Severne10 Mendola, Francesca ITA 160 Starboard Simmer Sails
FINAL RESULTS PROKIDS U15 FREESTYLE CHAMPIONSHIPS1 Schmit, Youp NB 12 Tabou Gaastra2 Cappuzzo, Francesco ITA 333 Starboard Simmer Sails3 Lageveen, Steven Max ARU 888 Starboard Hotsails4 Panzera, Alvin ITA 320 Starboard Simmer Sails5 Guigal, Nicolas FRA 0 Fanatic North Sails5 Smirnov, Konstantin RUS 111 JP Maui Sails7 Caers, Yentel BEL 16 Starboard North Sails8 Cappuzzo, Alice ITA 0 Starboard Severne9 Helmerson, Olga DEN 993 Starboard Severne9 Rallo, Giuseppe ITA 000 Tabou North Sails9 Lancieri, Ludovico ITA 222 Starboard Severne9 Genazzani, Lucrezia ITA 397 Starboard Severne13 Pistidda, Riccardo ITA 169 Starboard Severne14 Cudoni, Jay IRL 0 Starboard Severne14 Cudoni, Clio ITA 00 Starboard Severne14 Mc Millan Pes, Calvin ITA 168 Starboard Goya
FINAL RESULTS U12 FREESTYLE CHAMPIONSHIPS1 Lageveen, Steven Max ARU 888 Starboard Hotsails2 Smirnov, Konstantin RUS 111 JP Maui Sails3 Cappuzzo, Alice ITA 0 Starboard Severne4 Mc Millan Pes, Calvin ITA 169 Starboard Goya5 Cudoni, Jay IRL 0 Starboard Severne6 Rallo, Giuseppe ITA 000 Tabou North Sails7 Helmerson, Olga DEN 993 Starboard Severne
Il podio internazionale della classifica Youth,nel mezzo i nostri Mazzocca e Fabrizi.
33
SABATO 4 LUGLIOIl Beach Festival 5 ha visto ai nastri di partenza
venticinque atleti in rappresentanza delle quattro
categorie: tre Kids per il raduno nazionale under 12, sei
under 14, otto under 17 e otto under 20, provenienti da
molte regioni d’Italia. I ragazzi hanno dato vita a oltre
quattro ore di appassionanti duelli in acqua, che hanno
ancora una volta testimoniato sia la consistenza del
movimento che l’elevata qualità agonistica della flotta.
Per tutte le categorie è stato portato a termine un
tabellone single, dando così validità alla tappa. Tre
atleti under 12, i figli d’arte Jay Cudoni e Alessandro
Silvestri, affiancati da Alice Cappuzzo, la palermitana
che si era già posta in luce al mondiale, avevano l’onore
di aprire il programma. Vincitore del contest
Alessandro davanti ad Alice e a Jay, classe 2000.
È stata poi la volta degli under 14, i nati nel 1996 e 1997,
a cui si sono aggiunti anche i più piccoli. Nella prima
delle semifinali scontro fratricida nel vero senso del
termine, con Francesco Cappuzzo ITA 333 che ha avuto
ragione della sorella Alice, mentre Lucrezia Genazzani
ITA 397 ha prevalso su Riccardo Pistidda ITA 169. La
finale è stata poi appannaggio di Francesco che ha
confermato la sua superiorità nella categoria, già
testimoniata dall’argento mondiale, seguito dalle due
damigelle del podio, Lucrezia e Alice.
Tra i più grandicelli, gli under 17, i nati dal 1993 al 1995,
si qualificavano per le semifinali Gianluca Giuliano ITA
145, Matteo Todeschi ITA 630, Alvin Panzera ITA 320 e
l’argento dei mondiali Matteo Romeo ITA 493. Todeschi
e Romeo si contendevano la vittoria, con Romeo che
ribadiva le sue qualità, aggiudicandosi il contest,
mentre Alvin Panzera era terzo. Infine la categoria
principe, gli under 20, nati dal 1990 al 1992. I quattro
eletti sono risultati Pietro Albano ITA 620 al suo rientro
alle competizioni dopo l’infortunio, il bronzo mondiale
Vittorio Mazzocca Gamba ITA 52, Jacopo Testa ITA 2610
e il vicecampione del mondo Mattia Fabrizi ITA 991.
Testa e Fabrizi si affrontavano in finale, mentre
Mazzocca Gamba e Albano erano relegati alla finalina.
Fabrizi si confermava il più forte, dividendo il podio di
giornata con Testa e Mazzocca Gamba.
DOMENICA 5 LUGLIOUn’altra mattinata baciata dal vento ha contrassegnato
la seconda giornata del Beach Festival 5. Anche il
giorno festivo, con la spiaggia gremita in un clima
decisamente vacanziero, ha permesso oltre quattro
ore di avvincenti competizioni per tutte le categorie,
consentendo di completare il tabellone double che
incasella una serie di risultati utili in vista della
seconda e ultima tappa in programma a Talamone
nella Maremma toscana da venerdì 17 a domenica 19
luglio. Primi a scendere in acqua nuovamente i tre
moschettieri della categoria Kids under 12, per il
raduno nazionale. I valori in campo hanno ottenuto una
ratifica della situazione verificatasi il giorno
precedente, con Alessandro Silvestri, figlio d’arte di
Paolo che è stato uno dei grandi campioni della prima
fase nella storia del windsurf italiano a cavallo tra gli
anni Ottanta e Novanta, a prevalere su Alice Cappuzzo.
Immediatamente a seguire la categoria under 14,
riservata ai nati nel 1996 e nel 1997, a cui si sono
aggiunti i kids. In questo segmento il protagonista della
giornata è stato Ludovico Lancieri ITA 222, cresciuto nel
Nauticlub Castelfusano, il team più numeroso nel
Techno 293, che, una volta acquisito il diritto di sfidare
i primi quattro, ha superato dapprima Riccardo
Pistidda ITA 169 e poi Alice Cappuzzo, insediandosi in
terza posizione, alle spalle di Lucrezia Genazzani ITA 397
che, a sua volta, si è dovuta nuovamente inchinare a
Francesco Cappuzzo ITA 333, decisamente superiore a
tutto il lotto dei partecipanti, a conferma dell’argento
conquistato al recente mondiale. Invariate le posizioni
dei primi tre nella categoria under 17, dedicata ai nati
tra il 1993 e il 1995, con il vicecampione del mondo
Matteo Romeo ITA 493 a precedere Matteo Tedeschi ITA
630 e Alvin Panzera ITA 320. In crescendo la prestazione
di Nicolas Sljik ITA 346, che ha scalato alcuni posti in
classifica, concludendo quarto davanti a Gianluca
Giuliano ITA 145 ed Edoardo Rossetti ITA 211.
Nella categoria principe, gli under 20 nati tra il 1990 e il
1992, ribaltamento al vertice. Dapprima l’eccellente
prestazione di Marco Vinante ITA 205 che giungeva a
sfidare e superare Pietro Albano ITA 610 per la quarta
posizione. Poi l’exploit di Vittorio Mazzocca Gamba ITA 52
che rintuzzava l’attacco di Vinante, per sconfiggere a
seguire nell’ordine Jacopo Testa ITA 2610 e,
approfittando anche di un leggero calo del vento che lo
proiettava nella situazione a lui più congeniale, Mattia
Fabrizi ITA 991, argento ai mondiali e vincitore del single
di sabato, finora imbattuto in contest con altri atleti
italiani nelle due settimane di regate a Porto Pollo.
CATEGORIA UNDER 20 (classifica parziale)1 Mazzocca, Vittorio ITA 522 Fabrizi, Mattia ITA 9913 Testa, Jacopo ITA 26104 Vinante, Marco ITA 2055 Albano, Pietro ITA 6106 Livraghi, Marco ITA 1377 Balena,Nadir ITA 1397 Genazzani, Demetrio ITA 892Per foto e classifiche dettagliate:
www.aiws.it - www.cataldoalbano.com
Vinante Marco.
34
SABATO 11 LUGLIOChi conosce il Lago di Garda sa che qui l’attività inizia
molto presto la mattina. Sta ancora albeggiando
quando gli atleti del Circuito Italiano Windsurf Freestyle
vengono convocati per il primo skippers’ meeting della
Garda Freestyle Classic, sponsorizzata da Detour
Boards Division, Trash Deluxe, Underwave e Hot Sails
Maui. Chi conosce il Garda sa che qui il vento c’è
sempre, ma non sempre puoi essere sicuro di dove
sarà il vento. Il Peler, ad esempio, oggi ha deciso di
soffiare sul lato bresciano del lago, lasciando a
Malcesine solo qualche raffica. Almeno fino alle otto e
mezza del mattino, quando finalmente arriva anche sul
lato veronese e il race director Mirko Braghieri può
dare inizio ai giochi. Ma già dopo solo un’ora il vento
cala: poco male, qualche heat del primo round è stata
consumata e tutti si spostano alla Conca d’Oro
aTorbole. Alle undici il vento è già girato da sud: dopo
un po’ di nascondino con le nuvole, finalmente verso le
due e mezza l’Ora comincia a soffiare. Due batterie
degli ottavi e poi via coi quarti, a cui approdano
Pedrani, Fabrizi, Lorioli, Spadea, Madeddu, Dall’Oglio,
Albano e Marco Vinante. A dimostrazione del livello
elevatissimo della competizione, tra gli eliminati a
questo punto si contano già Calò, Mazzocca Gamba,
Varrucciu e Matteo Guazzoni, eccezionalmente in gara
dopo l’addio ufficioso alle competizioni. Nei primi due
quarti Lorioli e Spadea fanno fuori rispettivamente
Marco Vinante e Pietro Albano. Poi Robby “Smart”
Dall’Oglio rimanda a terra Gigi Madeddu, ma la vera
sorpresa arriva dall’ultimo quarto, con Mattia Fabrizi
che ha la meglio su Mattia Pedrani in una batteria con
vento leggermente calato in cui il più piccolo dei Mattia
sa sfruttare al meglio la condizione. Sull’onda del
successo Fabrizi supera anche Dall’Oglio e si presenta
in finale contro uno Stefanino Lorioli decisamente in
palla, motivatissimo e allenatissimo. È una sfida tra
due generazioni, ma anche tra due atleti che hanno
fatto di Coluccia in Sardegna il proprio homespot, dove
Stefanino già era un affermato atleta quando Mattia
ancora doveva imparare la Vulcan. Ma il tempo passa
e i ragazzi crescono... Sarà battaglia vera. La finale è
combattutissima, col sole e gli atleti che infiammano il
lago. Fabrizi cade in Spock davanti alla giuria, Lorioli
spacca il chop a pochi metri con Funnel One Hand;
Fabrizi con un Misty Flip (manovra che sta diventando
il suo cavallo di battaglia) fa esplodere letteralmente il
pubblico, Lorioli risponde con la Chacho Switch; Fabrizi
in Flaka No Hand e Loriori Puneta One Hand. Alla fine la
giuria diretta da Mario “Banana” Bellani assegna la
vittoria a Lorioli, ma che batteria!
Stefano Lorioli, Iclassificato, in Chachoo
Switch a Malcesine.
Mattia Fabrizi, II classificato, inMisty Flip davanti alla Conca d’Oro.
Conca d’Oro, la location“pomeridiana” della gara.
35
DOMENICA 12 LUGLIOC’era un atleta che aspettava la domenica come il
giorno della rivincita sul “suo” lago. A Mattia Pedrani
non sono bastati i complimenti per la sua esibizione
rap del sabato (con la canzone “Shaka One Hand”),
sullo stesso stage dei “Ganzi e Rozzi”, cover band dei
mitici Guns N’Roses, che hanno infiammato e fatto
scatenare il pubblico della Conca, specialmente
qualche atleta più rock style, suonando i migliori pezzi
dagli albun Appetite For Destruction e Use Your Illusion
I&II con un repertorio fedele all’originale nei minimi
particolari, sia come musica e voce che con i
movimenti e il look glam-rock anni ‘80. Mattia voleva
rifarsi della prematura eliminazione ai quarti di finale,
in una batteria in cui il suo lago l’ha tradito, con un
vento decisamente poco adatto alla sua taglia
extralarge. Ma per il Pedro questa volta le cose sono
andate storte: domenica è stata un lunga giornata di
inutile attesa; l’ideale per i parolieri da spiaggia ma
niente da fare per chi voleva vedere ancora un po’ di
meravigliosa azione. L’unica consolazione per il Pedro è
che spesso i momenti più tristi sono quelli più creativi
per gli artisti. Così il primo posto è rimasto nelle mani
di Stefano Lorioli, alla sua prima vittoria in una
competizione open nazionale. Dopo essersi laureato
due volte vicecampione italiano di freestyle, Stefanino
era a caccia del primo successo parziale. Ma le ultime
due competizioni a cui ha partecipato gli hanno detto
veramente male, con eliminazioni premature e il
rammarico della famosa Gozada-fantasma, quella che
immancabilmente sfugge ai giudici. Ma chi è stato a
Coluccia, il suo homespot di adozione, ha visto un
Lorioli molto determinato e in palla, e il risultato quindi
non è una sorpresa. Con questa vittoria Stefanino si
porta in testa alla classifica generale del Circuito
Italiano Windsurf, e con ancora una sola tappa da
disputare, per di più proprio a Coluccia, si candida
seriamente al titolo. La Garda Freestyle Classic si
conclude con la tradizionale premiazione che è
l’occasione per ringraziare lo sponsor e organizzatore
della manifestazione, Detour Board Division, in
collaborazione con Trashdeluxe, Underwave, Hot Sails
Mauie, SideOn e Residence Torbole. Un grazie anche al
segretario di classe AICW Carlo Cottafavi, che è venuto
a conoscere lo staff di Windsurf Nation per un franco
scambio di opinioni sul futuro del windsurf freestyle in
Italia. Next: Coluccia Finals, novembre 2009.
CLASSIFICA SINGLE ELIMINATION(prime 5 posizioni), classifica completa su
www.windsurfnation.eu
1. Stefano Lorioli (RRD)
2. Mattia Fabrizi (Starboard/Simmer)
3. Nicola Spadea (Starboard/Severne)
4. Roberto Dall'Oglio (RRD/Simmer)
5. Mattia Pedrani (Starboard/Simmer)
5. Pietro Albano (Naish)
5. Marco Vinante (Starboard/Severne)
5. Gigi Madeddu (Tabou/North Sails)
Grande spettacoloper l’aperitivo disabato pomeriggiocon i Ganzi & Rozzi,cover band deimitici Guns N’Roses.
Il vincitore del singleelimination è: Stefano Lorioli.
Roberto Dall’Oglio,IV classificato.
Nicola Spadea,III classificato.
VENERDI’ 17 LUGLIOLa giornata per me inizia molto presto, sveglia alle ore
3.30 e alle 4.00 sono già in autostrada a Rovereto con la
prua del mio furgone che punta verso sud. Sono da
solo ma ho una marea di materiale, tutta l’attrezzatura
da freestyle per la gara, l’attrezzatura da wave (con le
previsioni che danno non si sa mai) e il malloppo di
alberi pronti per il Maverx On Tour di Talamone.
All’altezza di Firenze, in un momento di stanchezza
profonda, sbaglio strada, me ne accordo troppo tardi,
e mi tocca un’oretta di macchina in più tra le colline
toscane, comunque almeno per il paesaggio né è valsa
la pena. Arrivo a destinazione verso le 10.00, alla
spicciolata arrivano anche tutti gli altri. Preparo la mia
attrezzatura e lo stand Maverx con la preziosa
collaborazione di Alessandro Francioni e i collaboratori
della scuola Windsurfmania di Talamone. Venerdì è la
giornata dedicata alle iscrizioni per il Freestyle, che
globalmente raccolgono diciotto juniores e una ventina
di atleti per l’Open, compresi i migliori già impegnati
nel campionato giovanile. Le previsioni danno vento di
modesta entità e da mare, e così è stato. Per la sera
aperitivo di benvenuto a “Il Poderino” e poi tutti a letto
presto, le previsioni per sabato sono molto promettenti
con un forte maestrale che dovrebbe soffiare già dal
primo mattino. Skipper’s meeting previsto per le 7.30.
SABATO 18 LUGLIOOre 7.00 sveglia, colazione abbondante nell’agriturismo
in cui abbiamo dormito e poi subito in spiaggia. Lo
specchio d’acqua che il giorno prima era blu e calmo
ora è marrone e molto agitato, ci sono anche delle
piccole onde che si stanno alzando, fatto più unico che
raro qui a Talamone. Alle 8.00 sono in acqua che plano a
stecca con la mia 4.7 insieme a molti altri ragazzi.
Fabrizi, Mazzocca, Albano, Genazzani, i fratelli Testa e
Vinante, tante giovani nuove leve affamate di successo.
Manovrare è molto difficile, il chop è super ripido e
vicino, il vento è rafficatissimo e molto forte, ad uscire
ogni tanto si incontrano buone rampe per fare delle air
moves, mentre nell’inside è più facile, l’acqua è più liscia
anche se il vento ruota molto da terra e cala di intensità
senza preavviso! Ma c’è vento e siamo tutti pronti! Tutti
gli atleti rimangono in acqua per prendere confidenza
con il difficile campo gara, dove generalmente dovrebbe
soffiare una brezza pomeridiana sui 15-20 nodi con
acqua piattissima. Il tempo passa e non arrivano segnali
di inizio gara. Mattia Pedrani da spettacolo con un paio
di Air Bunner da urlo sfruttando le onde a uscire.
Solamente intorno alle 9.00 (1 ora dopo la prevista
partenza) prendono via le prime heat. Portati a termine
gli ottavi, è il turno dei quarti, ma il vento inizia a fare le
bizze. Qualche inevitabile contestazione, una batteria
ripetuta e un’altra annullata e quindi da
riprogrammare, fino a quando il Race Director
annuncia la sospensione temporanea della
competizione. Si rimane in attesa della volontà del vento,
e, attorno all’una, si cerca di far svolgere le prove del
campionato juniores. Primi impegnati i quattro under
14, con i due maschietti, l’argento mondiale Francesco
Cappuzzo e Ludovico Lancieri a sfidarsi per la vittoria,
mentre le due ragazzine, Alice Cappuzzo e la new entry
Martina Todeschi, sono in lizza per il terzo posto.
Chiaramente l’esperienza e la qualità di Francesco e
Alice non mettono mai in dubbio chi emergerà vincente
delle finali. Tempo di chiamare all’appello gli under 17,
che il vento nuovamente cala, impedendo il prosieguo
delle heat. A metà pomeriggio, è tempo per lo Slalom. I
Talamone in una giornata fuoridall’ordinario. Claudio Marzeddu parte apalla davanti a Gabriele Varrucciu.
Ottime condizioni per la gara difreestyle, durate troppo poco però!
36
venticinque concorrenti si affrontano su un percorso
ins&out, posto al largo rispetto alla spiaggia di partenza
(dove comunque il basso fondale impedirebbe di
posizionare un percorso vicino a riva), ma chiaramente
visibile da coloro che si trovavano sulle terrazze
panoramiche collocate a mezza costa tra l’antica
fortezza senese e il borgo murato. Due eliminatorie, una
con tredici e l’altra con dodici concorrenti, portano a
una finale dei vincenti e a una dei perdenti. Marco
Begalli ribadisce la sua superiorità, lasciando alle sue
spalle Francesco Orsi, Alessandro Giovini (primo tra i
grandmaster), Nico Salvini (primo dei toscani), Andrea
Volpini e Massimo Colombi. A conclusione di una
giornata fremente di attesa, la ricca grigliata offerta
dagli organizzatori, nel suggestivo giardino di
Windsurfmania.
DOMENICA 19 LUGLIOLa domenica non si preannuncia molto adeguata per il
Freestyle, lasciando aperto qualche pertugio per un
secondo Slalom oppure, nella migliore delle ipotesi,
per il Freestyle under 17. Ma il mare a specchio,
incredibilmente diverso rispetto a poche ore prima,
non è corroborato dal vento. E così, a metà pomeriggio,
viene decretato lo stop finale. Accolti da un applauso
hanno fatto visita alla flotta Luigi Romano e Malte
Reuscher, reduci da Bonaire dove hanno conquistato
rispettivamente l’argento junior e il bronzo youth ai
Mondiali giovanili Slalom. Il Campionato Juniores
Freestyle si conclude, per il raduno under 12 (una sola
concorrente presente a Talamone e quindi categoria
non valida), gli under 17 e gli under 20 con i risultati
della regata di Porto Pollo, mentre gli under 14 hanno
potuto godere di due tappe, che hanno premiato al
podio Francesco Cappuzzo in prima posizione,
Ludovico Lancieri in seconda e Alice Cappuzzo in terza.
Nulla di fatto per il campionato Open Freestyle
bloccato agli ottavi di finale, come da regolamento
IFCA la gara non può ritenersi valida e quindi nessuna
assegnazione di punti. Un appunto è però ora
doveroso farlo, se le gara freestyle fosse partita come
da programma alle 8.00 si sarebbe almeno concluso il
primo single elimination ottenendo una classifica, e
dando un senso alla trasferta di molti atleti! La
cerimonia di premiazione, alla presenza del neo-
segretario di Classe AICW/FW Carlo Cottafavi e del
Coordinatore Nazionale Marco Rossi ha visto un
fecondo intreccio di volti giovani e meno giovani,
dimostrando che l’investimento sulle future
generazioni è la via maestra per assicurare al nostro
sport un radioso futuro.
VITTORIO MAZZOCCA CAMPIONEITALIANO JUNIORES AICW 2009Il Campionato Nazionale Juniores Under 20 si conclude
quindi con una sola prova portata a termine, il Beach
Festival di Porto Pollo (pag. 33). Il romano Vittorio
Mazzocca (RRD), vincitore in Sardegna, è quindi il
Campione Nazionale Juniores AICW 2009, e non Mattia
Fabrizi (Starboard/Simmer), come erroneamente
annunciato sullo scorso numero di Funboard, che si
deve accontentare della comunque prestigiosa
seconda posizione. Testa Jacopo conclude il podio della
categoria maggiore degli Juniores.
Il Campionato Nazionale Open Freestyle celebrerà la
sua seconda tappa in autunno con il Porto Pollo Grand
Slam, mentre i nostri auspici vanno nella direzione di
un ritorno a Talamone nel 2010.
CLASSIFICHE FINALI DEL CAMPIONATONAZIONALE JUNIORES FREESTYLE AICW 2009Campionato Nazionale Under 14 (prime 3 posizioni)
1. Cappuzzo Francesco
2. Lancieri Ludovico
3. Cappuzzo Alice
Campionato Nazionale Under 17 (prime 3 posizioni)
1. Romeo Matteo
2. Todeschi Matteo
3. Panzera Alvin
Campionato Nazionale Under 20 (prime 5 posizioni)
1. Mazzocca Gamba Vittorio
2. Fabrizi Mattia
3. Testa Jacopo
4. Vinante Marco
5. Albano Pietro
CAMPIONATO REGIONALE TOSCANA SLALOM1a TAPPA – Talamone (prime 10 posizioni)
1. Begalli Marco ITA 415 Lazio
2. Orsi Francesco ITA 117 Piemonte
3. Giovini Alessandro ITA 196 Lazio
4. Salvini Nico ITA 707 Toscana
5. Volpini Andrea ITA 251 Lazio
Vittorio Mazzocca, Campione ItalianoJuniores AICW Freestyle 2009.
Il podio della categoria Under 20.
Gli Juniores Jacopo Testa (a sinistra) eDemetrio Genazzani (a destra), pronti a sfidare la classifica Open.
37
39
RIDER: Klaas VogetTAVOLA: Fanatic NewWave TE
VELA: Neil Pryde TheFly© courtesy Fanatic/John Carter
40
Fanatic è un marchio dai solidi principi. Il loro
concetto di marketing è ispirato e guidato
dalla necessità e volontà di ottenere il migliore
prodotto, il loro team utilizza solamente tavole di
serie o preserie, realizzate solamente dallo shaper
ufficiale della scuderia. Ogni singola analisi e
statistica viene prodotta, esaminata e poi inserita
nel sempre più vasto database CAD che guida la
macchina CNC, il cui sistema di shapin è a prova di
competizione.
Wave: Per quanto riguarda la sezione wave, è stato
semplificato il range con 2 gamme complete di
tavole wave: la gamma NewWave Single Fin e quella
NewWave Twin Fin. Entrambe le gamme offrono 4
nuove tavole, disegnate e sviluppate in stretta
collaborazione con il team di ricerca e sviluppo
composto da Klaas Voget, Victor Fernandez (2x PWA
Vice Wave Champion) e la new entry Marcilio
Browne, campione del mondo freestyle PWA 2007.
Le tavole bestseller, le FreeWave, sono state
rinnovate. 5 nuovi shape, due con pinne più piccole,
per migliorare la performance di wave allround, e
gli altri 3 più grossi che hanno fatto guadagnare
alla linea il suo status leggendario per il loro
perfetto equilibrio e mix di wave/freeride/freestyle.
Freeride: È stata ottimizzata la gamma esistente di
tavole da Freeride. Ci sono anche 3 nuovi modelli
nervosi e sportivi dell’Hawk, per un’azione
esplosiva di bump and jump, oppure la gamma
Shark da freeride per scivolare senza intoppi e nel
più totale controllo. Per tutti coloro che
preferiscono vivere più spericolati, c’è anche la
nuovissima gamma di Ray, le tavole da Freerace.
Comportamento e conduzione di uno slalom ma
facilità di utilizzo di un freeride.
NEW WAVE TE: Ideale per un utilizzo
aggressivo con onde down-the-line, mare in
tempesta e choppatissimo con venti rafficati,
questi wave offrono sensibilità e manovrabilità
senza precedenti. I tre modelli più piccoli ora
hanno rispettivi litraggi di 69, 76 ed 83 litri. Questi
shape completamente nuovi sono più corti e più
larghi, con rails più spessi e più arrotondati per
curvare più stretti ed avere una presa irremovibile
nella pancia dell’onda. È aumentato il rocker a
poppa. Il NewWave 91 resta praticamente invariato.
NEW WAVE T WIN: Dopo un intenso lavoro di
ricerca e sviluppo e controlli di qualità e feedback
da parte dei clienti, delle riviste e del team, Fanatic
ha deciso di allargare il range, aumentando
ulteriormente il livello e la qualità del prodotto. Per
il 2010 sono 4 i nuovi shape da 72, 79, 86 e 93 litri.
Per tutti coloro che vogliono esplorare a fondo il
nuovo mondo delle curve strette nel pocket
dell’onda, surfandola come se non avessero la vela,
i NewWave Twins offrono sicuramente
soddisfazione e risultati immediati.
FREEWAVE: È uno degli shape di maggior
successo e versatilità di Fanatic, che quindi ha
voluto ampliare il range, ma sempre mantenendo
lo stile multi-utilizzo. Per migliorare la conduzione è
stata aumentata l’aggressività nelle onde dei
modelli più piccoli ed incrementato l’entrata in
planata e la manovrabilità delle misure più grosse,
più adatte al freestyle. Il range FreeWave 2010 è
composto da 5 misure: 75, 85, 95, 105 e 115. Il
FreeWave 75 è equipaggiato con una scassa US-Box,
per riflettere maggiormente lo stile più wave. Le
misure più grandi invece sono tutte con scassa
Power Box.
SKATE: Il mondo del Freestyle diventa più
estremo ogni singolo giorno. Con la stessa velocità
con cui il 2 volte campione del mondo Freestyle,
Gollito Estredo, ed il nuovo talento della Fanatic,
Marcilio “Brawzinho” Browne, inventano nuove
manovre, lo shaper Sebastian Wenzel progredisce.
Grazie al feedback di Gollito, Brawzinho ed Andre
Paskowski, la linea Skate ha raggiunto un’altra
dimensione. Una parte molto rilevante del successo
dello Skate, è proprio la facilità d’uso.
È adatta sia ai principianti del Freestyle che ai
campioni in quanto plana molto velocemente ed è
semplice da condurre. Le tre misure della
nuovissima gamma prevedono un 100 ed
un 110 litri, più un modello da 90 litri per vento più
forte o rider più leggeri, disponibile
esclusivamente con costruzione team edition. I 100
e 110 invece sono anche disponibili in una
costruzione Biax Glass con finitura leggera, per il
miglior rapporto tra peso, prezzo e resistenza.
HAWK LTD: La tavola Fanatic che ha venduto
meglio grazie al suo giusto mix tra velocità e
manovrabilità, che le ha fatto vincere svariati test e
soddisfatto rider in giro per il mondo. Con una prua
leggermente più bassa, le velocità impressionanti
ed un mondo di curve pulite e veloci sono tutte
riunite in questo unico modello. Il CAD software di
Sebastian ha creato una tavola con curve
mozzafiato combinate a linee più pulite e sportive.
Nata dal mix degli shape dei migliori freestyle e
slalom, queste 3 macchine da Freecarve hanno una
larghezza maggiore a centrotavola, ma con uno
shape più stretto. Nel 2010, l’Hawk è disponibile in
2 costruzioni: Wood Sandwich Light version e LTD
Edition.
41
RIDER: Marcilio BrowneTAVOLA: Fanatic NewWave TwinVELA: North Sails Ice© courtesy Fanatic/John Carter
POLAKOW T WINSER WAVE: La linea firmata da
Jason Polakow adesso è fornita di un nuovo set con 2
pinne. Da tanti anni Jason è il trendsetter nelle presta-
zioni. Il suo stile è inconfondibile e tutti i surfisti da onda
lo ammirano per la sua abilità di surfare le onde estre-
me e il suo stile radicale. Jason ha visto i vantaggi che
offrono le tavole con doppia pinna e ha sviluppato delle
tavole che rispecchiano il suo stile e che offrono le
migliori prestazioni nelle condizioni che a lui piacciono
di più: surfare nelle onde altissime! Lo shaper Werner
Gnigler ha utilizzato la sua conoscenza della linea twin-
ser - che ha designato per Kauli. Ha modificato la tavola
per curvare più velocemente e radicalmente e ha
aumentato il controllo per le onde più alte. La larghezza
della tavola è la differenza più evidente, sviluppata per
ottenere il massimo controllo nelle onde alte, mantenen-
do la linea esterna snella con un leggero pin-tail. Lo
shape della carena ha un doppio concavo davanti, per
finire in un singolo concavo nella poppa. Questo design
unico dà la possibilità di cambiare da un bordo al altro
molto velocemente e permette di mantenere un ottimo
grip. La poppa concava rende la tavola estremamente
stabile anche alla massima velocità.
T WINSER WAVE: Kauli Seadi 3 volte campione del
mondo e creatore della corrente dei twinser, ha ispira-
to tutta la scena dei surfisti da onda con le sue prime
tavole a doppia pinna. Il suo concetto ha confermato il
fatto che tutti i surfisti girano più radicalmente su tutte
le onde. La sua prima linea è stata così popolare che JP
ha aumentato la linea di 5 tavole. Kauli e Werner hanno
sviluppato un nuovo radicale shape della carena con
profondi doppi concavi e una V speciale. I vantaggi sono
notevoli: un grip incredibile nelle curve in combinazione
con tanto lift nelle curve meno radicali rendono la tavo-
la molto libera, veloce e confortevole. Lo shape della
carena più efficiente permette di ridurre la misura delle
pinne. Questo rende la tavola ovviamente più viva e libe-
ra di surfare. Larghezza e lunghezza sono rimaste abba-
stanza simili rispetto alla linea dell’anno scorso, mante-
nendo le tavole molto compatte e libere nell’andatura. La
poppa diventata leggermente più stretta, permettendo
di usare la linea esterna in modo più efficiente, cambian-
do da un bordo all’altro più facilmente. Le nuove tavole
Twinser sono molto facili da curvare e adesso permetto-
no un extra controllo nelle curve consentendo di surfare
in modo ancora più aggressivo.
QUAD WAVE: Kauli Seadi: “Le mie nuove tavole Quad
si posizionano esattamente tra quelle monopinna e
Twinser Wave, perché combinano al meglio entrambi gli
elementi. Ti danno tanto controllo e velocità nei buttom
turn, proprio come un monopinna, ma allo stesso tempo
ti consentono di usare i bordi come con un Twinser. Sono
leggermente più radicali e consentono di fare curve
strette, super veloci e cutback slanciati in totale control-
lo. Le 4 pinne ti danno più trazione, la tavola non scivola
di traverso. Questo ti consente di tornare sempre in posi-
zione sulla faccia dell’onda, anche dopo i turn più radica-
li e così ognuno riesce a rimanere nella zona critica del-
l’onda e a surfarla in un “surfer like style”. Ma la cosa più
incredibile è che puoi usare le tavole con un set-up da
Twinser o Quad, in quanto la sagoma è la stessa del
Twinser, ma con dei finbox piccoli esterni.” Kauli Seadi
stava gia lavorando da un po’ di tempo sul concetto dei
Quad e li ha usati nel mese di marzo 2009 a Capo Verde.
Siccome Kauli ha sperimentato molto con varie outlines,
shapes, posizione delle pinne e tipologie di pinne, alcuni
dei prototipi realizzati avevano un aspetto un po’ strano e
catturavano molto l’attenzione dei media. Alla fine però
Werner e Kauli hanno realizzato che il concetto delle Quad
lavora al meglio con l’esistente shape dei Twinsers ma
con un set-up delle pinne molto particolare. Le tavole
sono dotate di quattro US-box corti. Le pinne più larghe
situate nelle scasse centrali in zona della poppa (stessa
posizione come sui Twinser - ma più corte) ti aiutano nel-
l’andatura e le due più piccole, che sono situate più in
avanti e vicino ai bordi, ti danno un incredibile e infinito
controllo nelle curve strette. Come sopracitato le tavole
possono essere utilizzate come Quads e come Twinsers.
Se vuoi usarle come Twinsers, ti devi procurare delle
pinne US-box più grandi, in quanto non sono in dotazione
con la tavola. Il vantaggio più significativo di questo con-
cetto rivoluzionario sta nel fatto che funziona ovunque e
su ogni tipo di onda; dalla piccola alla grande, da condi-
zioni side-off a onshore. Le quattro pinne ti aiutano a navi-
gare meglio anche di bolina e questo è molto importante
specialmente in condizioni onshore.
FREESTYLE: Dopo un cambiamento nelle regole del
PWA, dove i giudici si concentrano sulle manovre più radi-
cali, il design delle tavole ha dovuto seguire questo cam-
biamento in modo che il rider professionista possa fare le
manovre più radicali. II nuovo shape della coperta, dove il
tallone è posizionato più basso delle dita, rende più sensi-
bile il contatto con i piedi. Il surfista può istantaneamente
spostare il suo peso da un bordo ad un altro. Questo
aumenta le abilità di girare e saltare. La tavola semplice-
mente esplode nell’aria in tutte le direzioni che vuoi, ren-
dendo il freestyle più stiloso e facile. La velocità è un fatto-
re molto importante per fare sembrare le manovre più
radicali e spettacolari come anche per creare delle nuove
manovre. Per questo è stato aumentato un po’ di rocker
per saltare meglio e per ottenere più velocità. Più velocità
prende un surfista nella manovra più questa sembrerà
impressionante e potente, specialmente quando riesci ad
atterrare in piena planata. Una poppa leggermente più
stretta aiuta a curvare più radicalmente e ad entrare al
massimo nella manovra. La rotazione nell’aria durante
manovre di alto livello è il risultato. Accelerazione e plana-
ta anticipata sono criteri importanti. Per questo è stata
appiattita la sezione centrale della tavola.
SLALOM RACING: Perché un 3 volte campione del
mondo cambia le tavole? Pensi si tratti solo di soldi?
Allora non conosci Antoine. Lui ha provato la generazio-
ne di tavole JP V e sapeva di dover fare qualcosa, così ha
firmato il contratto. Antoine Albeau: “È stata una grande
decisione per me passare a JP, così ho testato la nuova
generazione di tavole V con cura e sono rimasto molto
impressionato da loro. Planano veramente presto, sono
super veloci e sono facili sia da guidare che controllare.”
Werner Gnigler: “Abbiamo investito più tempo e impegno
in queste tavole come mai prima. Il fatto che Antoine sia
adesso veramente felice con le tavole dimostra che ne
valeva la pena.”42
43
RIDER: Ricardo CampelloTAVOLA: JP WaveVELA: Neil Pryde FireFly© courtesy JP/John Carter
WAVE: Naish mette sul mercato solo tavole wave al
massimo livello di produzione. Sebbene la maggior
parte dei pro utilizzino tavole custom realizzate da
shaper indipendenti che non hanno nulla a che
vedere col marchio, l’intero team Naish utilizza solo
tavole di serie. Gli atleti migliori al mondo come
Robby Naish e Kai Lenny, lavorano direttamente
col team di design per assicurarsi prestazioni
degne di tavole custom, ma garantendo la
resistenza, consistenza e leggerezza che solo la
produzione in serie mette a disposizione.
Misure: 64, 72, 80, 85.
GLOBAL: La Naish Global fonde tutti gli aspetti
migliori di un wave/bump and jump, e tavole da
vento forte ed acqua piatta, in un’unica tavola che
può davvero fare tutto. Veloce, morbida in curva, con
facile ingresso in planata e strambata, in una
gamma di misure ideali per ogni atleta. La Global
include anche due pinne che consentono al rider di
scegliere quella più adeguata alla condizione ed
all’utilizzo che ne vuole fare ed è la “tavola unica” per
eccellenza per tutti quei rider esigenti. Misure: 70,
80, 90, 100, 110.
FREEST YLE: Il Freestyle della Naish è la tavola
da manovra per eccellenza, sia per le gare che per
sfruttare al meglio le condizioni di acqua piatta. La
tavola offre una planata veloce, accelerazione
incredibile ed una forma della coperta che è ideale
per i moderni trick che sembrano quasi di
skateboard, oppure per i giovani rider che si
cimentano nel freestyle per la prima volta. Presente
in 4 misure in modo che tutti i rider possano
scegliere al meglio in base alle condizioni e al loro
peso. Misure: 75, 90, 100, 115
GLOBAL FREERIDE: Disegnato per un uso
diretto e semplice di freeride sailing e strambate, il
Global Freeride combina un rocker orientato allo
slalom con un outline più arrotondato e manovrabile. Il
risultato è una gamma di tavole che plana in fretta e
velocemente, ma che si riesce a gestire
tranquillamente anche in condizioni di vento forte e
stramba come una tavola da All Terrain. Il Global
Freeride è la scelta perfetta per quei rider che vogliono
il meglio di entrambi i mondi in termini di strambata e
velocità, e compatibilità con varie metrature di vela.
Misure: 85, 95, 105, 115, 130, 145.
44
FORCE: La Force è la vela personale di Robby, ed
è indubbiamente una delle migliori vele powerwave
in circolazione. Disegnata con una proporzione
bilanciata ed una forma aggressiva definita dai
pannelli in twin scrim che generano una pressione
bilanciata su entrambe le mani e assicura un ottimo
funzionamento sia in condizioni offshore che
onshore, la Force la scelta ideale per i drogati di
potenza e i rider più pesanti. Per il 2010, le Force
sono state equipaggiate con la nuova costruzione
Ultralight ed outline con penna a scalini. Misure: 3.0,
3.4, 3.7, 4.0, 4.2, 4.5, 4.7, 5.0, 5.3, 5.7, 6.2.
SESSION: Naish Session è una vela da puristi del
wave che combina la sensazione di morbidezza con
una grande disponibilità di potenza, che garantisce
una performance in surf senza limiti. Lo shape con
potenza avanzata, rifinita con un pannello singolo
alla base in dacron a una proporzione moderata
che offre una pressione equilibrata sulla mano
anteriore, si neutralizza durante le manovre e si
scarica progressivamente durante le raffiche. Il
risultato è un’ottima vela down the line, e una vela
wave all-around per i rider più leggeri. Nel 2010, la
Session ha una nuova costruzione ed il design di
penna a scalini, ciò la rende la vela più leggera della
sua categoria.
Misure: 3.7, 4.0, 4.2, 4.5, 4.7, 5.0, 5.3, 5.7.
BOXER: Introdotta per la prima volta nel 2003, la
Naish Boxer ha ridefinito il design moderno delle
vele wave ed è sfociata in un nuovo stile di surfata,
tipico della sua forma compatta e geometria unica.
Composta da un singolo pannello in scrim alla base,
e da maggiore curva in balumina per bilanciare
l’ampia penna , la Boxer ha quasi la stessa pressione
ed accelerazione immediata della Force, ma
guadagna in maneggevolezza arrivando al livello
della Session, grazie al boma corto che aumenta la
compattezza e manovrabilità al massimo. La vela
wave e freestyle per eccellenza per tutti i rider della
newschool. Misure: 3.6, 4.0, 4.4, 4.7, 5.0, 5.4, 5.8, 6.2.
ALL TERRAIN: La Naish All Terrain combina la
velocità e la planata anticipata di una freeride con
un outline ideale sia per il freestyle che per il wave
sailing. Un pannello in base di single scrim e le
proporzioni compatte, combinate con il disegno atto
a creare spinta, genera la vela Naish più versatile
dell’intera gamma di vele, con cui si può spaziare
dall’acqua piatta fino a surfare le onde senza il
minimo problema. I nuovi materiali tecnici e la
costruzione in 100% X-ply la rendono una vela di alta
qualità.
Misure: 4.0, 4.5, 5.0, 5.5, 6.0, 6.5, 7.0.
45
RIDER: Kay LennyTAVOLA: Naish FreestyleVELA: Naish Boxer© courtesy Naish
WAVE THRUSTER LTD: Programma: Wave Tri
Fins PRO. Il collegamento con il surf da onda è sempre
stato una fonte d’ispirazione per molti wavesailors. Il
set up standard di pinne di una tavola da surf è ora
disponibile anche su una tavola wave da windsurf, ciò è
stata introdotta appositamente per replicare la
precisione e profondità delle curve in surf sulla faccia
dell’onda. Provare per credere.
Caratteristiche: la massima larghezza dell’outline è
stata arretrata verso poppa. Il profilo della poppa è
stato reso più curvilineo, in combinazione con un
rocker dritto ed una V semplice sulla chiglia che crea
un “fulcro”di rotazione nell’area proprio in mezzo alle
straps. L’impostazione a tre pinne sposta il punto di
pressione sulla chiglia più avanti, facendolo quasi
coincidere con quello sulla coperta, in modo che ogni
curva sia la combinazione quasi perfetta di questi due
punti di pressione. Un piacere da provare sia in
condizioni onshore che sideshore. Una nuova tavola
veloce e che plana con facilità, stabile e sicura come un
single fin ma che curva ed è radicale come una tavola
da surf da onda!
WAVE T WIN LTD: Programma: Wave Twinzer PRO.
I Wave Twin Limited Edition 2010 hanno lo stesso
identico shape delle tavole 2009, in quanto hanno avuto
davvero un gran successo in tutto il mondo, inoltre
quest’anno le 3 diverse gamme di tavole wave RRD
permetteranno di coprire tutte le condizioni e
necessità con l’utilizzo di pinna single, twin e perfino
trifin. Il range di tavole wave più completo sul mercato.
Miglioramenti sulle tavole 2010: il track del piede
d’albero ha la sua posizione centrale a 135cm, come
per tutte le tavole del range del 2010; le scasse delle
pinne sono state avanzate di circa 5 cm rispetto allo
scorso anno; grazie alla collaborazione con Maui Fin
Company, sono state designate delle nuove pinne per il
twin, le LS Wave Twins. Le pinne inoltre saranno
leggermente più grandi in termini di dimensioni per
ogni rispettivo modello di WaveTwin LTD.
FREESTYLE WAVE LTD: Programma: Freestyle
Wave PRO. Per il 2010 l’azienda di Grosseto ha sviluppato
una nuova collezione freestyle wave che introdurrà una
nuova moda in termini di design sul mercato delle
tavole Freestyle Wave. La scelta è stata ridotta a sette
volumi, mantenendo il 75 ed il 120 identici allo scorso
anno, sono stati sviluppati e introdotti 5 nuovi shape che
permettono di coprire lo stesso range di condizioni ma
con volume inferiore. Roberto Ricci ha introdotto un
nuovo design dello scafo con una V intera, senza
concavi profondi e concavi minimi a centrotavola in
modo che la V sia più che altro una V piatta quando la
tavola esce dallo stampo. È stata applicata una nuova
rocker line un pochino più alta nella parte anteriore e
più dritta nella parte centrale tra il piede anteriore e la
strap posteriore. Ciò fa sì che la tavola sembri più wave
ma si comporti come un freestyle a tutti gli effetti. La
sensazione che si ha appena si prova la tavola è quella
della compattezza di una tavola wave ma che plana
come una tavola da freestyle, incrementata rispetto allo
scorso anno. Gli outline sono completamente nuovi con
poppa e prua più stretti. I volumi sono stati ridistribuiti
secondo le ultime tendenze nel design degli shape e le
dimensioni delle pinne sono state ridotte abbastanza
drasticamente: 1cm in meno su tutte le misure, eccetto
le più piccole. Una sensazione di maggior compattezza
per il 2010 in modo da garantire maggiore performance
con il vento forte.
T WINTIP LTD: Program: Freestyle PRO. RRD sa
bene che nel campo del freestyle è necessario uscire
con una linea di tavole nuove ogni anno, quindi per il
2010 sono stati preparati 3 shape completamente nuovi
realizzati basandosi sulle richieste del team
internazionale RRD. Tre shape completamente nuovi,
con l’introduzione di 3 nuove chiglie con una V
leggermente più pronunciata lungo tutta la lunghezza, e
un rocker un pochino più piatto verso poppa, in modo
da incrementare l’ingresso in planata. Allo stesso
tempo, è cambiato anche l’outline, che è ora
leggermente più stretto sia a poppa che a prua, in modo
da aver una tavola più compatta che però ha maggior
volume sia a prua che a poppa. Il piatto è più
concentrato a centro tavola sulla carena, in modo da
avere un miglior galleggiamento e miglior distribuzione
del volume, specialmente per le manovre doppie, in cui
la tavola ha bisogno di fare perno nella zona centrale
del piede d’albero. La coperta ora è anche munita di una
profonda scanalatura dal piede anteriore alla strap
posteriore, in modo che il piede anteriore sia ad un
angolo che permetta di premere più agevolmente sul
rail. I TwinTip 2010 hanno scassa US su tutte le misure,
in quanto hanno scoperto dal race che è vitale poter
spostare la pinna in avanti o indietro a seconda delle
condizioni per migliorare la partenza in planata, quindi
l’US box era l’unica soluzione possibile.
X-FIRE LTD: Programma: Slalom/Race PRO. Il X-Fire
LTD 2010 verrà presentato prima della fine dell’anno,
principalmente perchè RRD è sicura che il range del
2009 sia davvero il top. I risultati delle tappe di coppa del
mondo ne sono la prova. RRD ha quindi deciso di testare
e sviluppare il range slalom 2010 in combinazione con la
stagione di competizioni del 2009, in modo da poter
provare i nuovi shape direttamente sui campi di regata
delle migliori gare di PWA, in modo che queste tavole
rappresentino un vero vantaggio sui campi di gara reali.
Il team R&D adesso può contare sull’enorme esperienza
di gara dell’omone Finian Maynard e sul fresco talento
della new entry Julien Quentel, in modo da poter
realizzare la linea RRD X-Fire LTD 2010 per poter
assicurare le performance migliori per ogni condizione
ed ogni atleta.
46
47
RIDER: Kevin MevissenTAVOLA: RRD TwinTipVELA: RRD SuperStyle© courtesy RRD
KODE: Il Kode è stato introdotto nella famiglia
Starboard solo lo scorso anno ma le sue performance lo
hanno reso quasi immediatamente una delle tavole più
popolari dell’intero range Starboard. Il Kode nasce
dell’evoluzione decennale dell’R&D nelle varie discipline
di wave, freeride e freestyle. Il mix perfetto di velocità ed
aggressività, con la massima versatilità possibile in
manovra ed un puro piacere nelle curve: è perfetto per
il waveriding, freestyle, freeride e strambate, dai venti
sideshore con onda potente di Capo Verde, fino all’acqua
choppata dei beachbreaks di Mui Ne in Vietnam.
Disegnato dal team composto da Tiesda You, Svein
Rasmussen, Jim Drake, Scott McKercher, Kevin
Pritchard, Boujmaa Guilloul e gli specialisti del freestyle,
Taty Frans, Nicolas Akgazcyan e Kiri Thode. All’evento
wave di coppa del mondo a Capo Verde, Kevin Pritchard
ha utilizzato un Kode 80 L 2010 di serie e ha ottenuto un
brillante terzo posto. Il miglior risultato in una gara di
coppa del mondo su tavola di serie da quando Scott
McKercher ha vinto il titolo mondiale in wave sul suo Evo
di serie, nel 2004.
Kode 74 2010: V più pronunciata sotto il piede posteriore
in corrispondenza della strap in modo da rendere la
tavola più morbida e lasciarla libera di curvare con più
angoli e linee, per avere un approccio più verticale al lip,
senza però perdere in velocità o accelerazione. Kode 86,
94, 103, 112: gli outline delle poppe sono stati ridotti ed
arrotondati verso la fine. Questo fa sì che questi Kode
possano curvare in maniera più radicale, stretta e
giocosa. È stato anche aggiunto un po’ di volume in più
sia nei rail che nella coperta a dorso d’asino e anche
sotto la strap posteriore in modo da accentuare la
curvatura della coperta e permettere di aver più
galleggiamento e spinta durante le curve. La natura
veloce con curve aggressive, però, rimane viva e nervosa
grazie ai rails sottili lungo il resto della tavola.
FLARE: Come risultato dell’intenso lavoro di R&D
iniziato ormai da due anni, i Flare 2009 sono
rapidamente diventati i nuovi re della scena freestyle
moderna, vincendo ogni singolo test delle riviste di
tavole freestyle lo scorso anno. Per il 2010 Starboard ha
sviluppato 3 nuovi shape con la collaborazione del team
freestyle al completo: Sven Akerboom, Taty Frans,
Nicolas Akgazcyan, Kiri Thode e la campionessa del
mondo freestyle, Sarah-Quita. I Flare 88, 98 e 106 2010
hanno nuove linee di rocker che evolvono dai rocker DFC
(Dual Flat Concept). Derivate dai Kode, queste nuove
linee hanno 3mm in più di kick ed una transizione
morbidissima dal flat a flat, che rende le tavole più
reattive e pronte a staccare sotto la minima spinta del
rider. Sul Flare 98 è stata diminuita la V a prua in modo
da migliorare le slashate in rotazione e la scassa della
pinna è stata arretrata. La caratteristica tipica dei
freestyle della Starboard rimane la scanalatura sui
talloni. Questo fa sì che il deck sia più corto e quindi più
arcuato, garantendo una maggior presa e comfort
totale. Tutte le poppe dei nuovi Flare sono state rese più
voluminose in modo da aver maggior galleggiamento e
maggior tolleranza durante le manovre in slashata o
pinna avanti.
ATOM: Starboard introduce l’Atom 99, una tavola da
freeride iper manovrabile. È un freeride disegnato e
pensato per un unico scopo: portare tutta la libertà e lo
stile nel freeriding. Usalo senza straps per una totale
espressione di libertà, curvando come in surf da onda
usando il tallone o le punte, oppure andando in switch o
usalo con le straps per controllarlo alla vecchia
maniera. Molto magro con un rocker molto veloce e
integrato al sistema di V a spirale per migliorare la
conduzione in curva, l’Atom 99, gira, plana e risponde
come nessun altro freeride che sia mai esistito.
ISONIC: Gli iSonics della Starboard si sono
guadagnati le prime tre posizioni nella classifica finale di
slalom PWA nel 2008. Durante le ultime due stagioni, ogni
singolo evento è stato vinto da un iSonic, che fosse sotto
i piedi di Kevin Pritchard ,Bjorn Dunkerbeck o Antoine
Albeau. La chiave principale è il concetto di Massima
Efficienza. Un enorme range di condizioni di vento e di
possibilità di utilizzo, massima velocità di punta,
massima velocità di crociera, capacità di sorpasso senza
precedenti e massima accelerazione in uscita dalle
strambate. Gli iSonics 2010 sono stati sviluppati da
Tiesda You, Svein Rasmussen, Remi Vila, Sven Akerboom,
Kevin Pritchard, Cyril Moussilmani, Jimmy Diaz e Jim
Drake. Da 60kg a 95kg, da atleti di coppa del mondo a
rider comuni, nessun prototipo di iSonic viene promosso
finchè tutti e 8 i designer li approvano. Il vantaggio
tecnico: deriva dalle conoscenze d’ingegneria di Tiesda e
Jim, Starboard può mischiare nozioni teoriche con i
risultati e i freedback dei test in acqua. Il famoso
concetto del naso-basso, la poppa larga, l’alta
proporzione di superficie planante e lo shape ultrasottile
derivano tutti dall’analisi teorica. Oggi, questi aspetti
sono diventati caratteristiche tipiche dell’intera
categoria di tavole da slalom. Gli iSonic 2010 hanno rail
con un bordo di rilascio più scavato nella parte
posteriore della tavola per i modelli 101,111,121 e 131:
per facilitare il passaggio dell’acqua mentre la tavola
accelera entrando in planata, accelerare all’uscita di una
strambata o accelerare fino alla massima velocità sotto
raffica. Più portanza, meno resistenza = Più velocità. Il
risultato è netto: accelerazioni da panico, velocità
massima e medie notevolmente più alte. Nuove forme dei
cutaway per gli iSonic 101,111,121 e 131. La forma dei
cutaways a poppa è stata modificata e testata in modo
da trovare una nuova soluzione che aumenti
ulteriormente l’efficienza della superficie planante. La
nuova forma diminuisce la parte bagnata, ma mantiene
inalterata la larghezza della poppa, senza quindi perdere
portanza, stabilità o spinta. Risultato: maggior velocità di
punta.
48
49
RIDER: Taty FransTAVOLA: Starboard KodeVELA: Maui Sails Loco© courtesy Starboard
Lo shaper della Tabou, Fabien Vollenweider ha molta pas-
sione per quello che fa. Adora fare windsurf e questo si
nota in ogni singolo shape che produce, sia dai capolavo-
ri freeride che compongono la gamma Rocket fino ad
arrivare alla iper radicali e maneggevoli Da Curve. Fabien
sa come far performare una tavola in qualsiasi condizio-
ne. Uno sviluppo intenso è alla base della realizzazione di
ogni singolo modello del marchio. Il Team Tabou è davve-
ro una realtà che spacca tutto con tavole di serie, le stes-
se che ogni persona può comprare dal suo rivenditore di
fiducia. Il tutto combinato con una qualità eccellente,
design mozzafiato e costruzione all’avanguardia.
DA CURVE TE: Create appositamente per le curve.
Nuovi outlines, nuovi rocker line e rail shape sono solo
le caratteristiche principali di queste distruttrici di onde
down the line. Fabien ha notato e testato che su questa
tavola sia pinna singola che twin funzionano benissimo
e quindi l’ha equipaggiata per entrambe le possibilità:
single o twin! Il team Tabou è stato fondamentale nel
rendere le tavole quelle che sono oggi. Performance
senza compromessi, risultati garantiti.
DA CURVE HD: Avendo preso lo stesso identico
outline e rocker line dal suo fratello gemello, la versione
HD del Da Curve è una tavola competitiva al massimo.
Gira con una precisione degna di un compasso, grazie
all’outline perfezionato ed alla spinta che deriva dalla
pinna singola. Questa tavola ha uno shape classico e vin-
cente che funziona perfettamente in ogni condizione.
POCKET: Visto il successo negli ultimi anni del Pocket
Wave, Tabou ha deciso di lasciare questa tavola quasi
invariata. Molto tempo ed energia sono stati utilizzati per
raggiungere la perfezione, e sarebbe stupido non riven-
dicare i propri successi a testa alta. Il Pocket Wave di
quest’anno è il risultato di 4 anni di sviluppo ed è una
tavola incredibile. Per il 2010 è stata introdotta la linea
di pinne T-Lab X-Wave. Sono state accorciate per miglio-
rare la manovrabilità, mantenendo invariata sia l’accele-
razione che la planata delle pinne dello scorso anno!
T WISTER: Ancora una volta, Tabou traccia nuove
strade per i freestyler moderni… Il nuovo Tabou Twin Fin
Freestyle. Una nuova rivoluzione che farà ulteriormente
innalzare il livello dei trick nel mondo! Plana più veloce-
mente, risale più facilmente e lascia i giudici a bocca
aperta girando come una trottola… Shape ottimizzato
per twin fin con vele più grosse e più corto per migliora-
re la maneggevolezza. Nuova poppa per planare meglio
e migliorare la performance nelle manovre slidate con
la poppa avanti. Nuovo rocker line più basso. Nuovo outli-
ne più compatto. Nuova poppa con piccolo scalino.
MANTA: Se vuoi superare tutti i tuoi amichetti, allora
salta sulla tavola vincitrice dei test delle riviste: il Manta.
Non solo sono velocissime, ma hanno una maneggevo-
lezza spaventosa anche ad alte velocità, con accelerazio-
ne immediata. La tavola perfetta per il freerace. La tavo-
la che ha già vinto più tappe di coppa del mondo. Ross
Williams si è guadagnato un primo posto al primo even-
to PWA della stagione. Le tavole della gamma Manta
hanno già dato prova del loro valore. Nuovo 59 II: nuovo
outline, nuovo rocker line che ricorda il fratello minore,
il 54. Tabou Original Direct Drive Deep double concave
nella parte anteriore che garantisce la sensazione tipica
della “Surfata Tabou” dove la tavola galleggia leggera
sopra ai chop con controllo incredibile. V profonda che
permette alla tavola di star alta sull’acqua e veloce con
un controllo impareggiabile. Rails più arrotondati per
maggiore presa e comfort nelle curve. Concavo sulla
coperta del 79 e 85 in modo da poter avvicinare la vela
alla tavola, intrappolando ogni refolo.50
Probabilmente avete già sentito dire dai migliori
rider al mondo circa la riduzione del peso delle vele
della gamma 2010. Non si parla solo del rapporto
tra peso e potenza però; leggermente contro lo
spirito sportivo, le vele 2010 sono state migliorate
anche sotto altri aspetti atti a dare un notevole
vantaggio su tutti i propri avversari in acqua.
Ogni singolo nuovo sviluppo viene testato
separatamente e scientificamente prima di essere
dato in pasto agli “animali”.
ZONE: Esiste il windsurf. Esiste il surf. E poi
esiste qualcos’altro. E quando lo vorrai fare, avrai
bisogno di una Zone. Se cerchi un’esperienza il più
vicino possibile al surf da onda, la Zone è la vela
per te; reattività immediata e leggerezza di una
piuma, resistenza e controllo. Precisione degna di
un cecchino è il minimo che tu ti possa aspettare,
ma la trasparenza e neutralità della vela sono
davvero fuori dall’ordinario. Zone: la terza
dimensione. È dove Jason Polakow si diverte di
solito.
COMBAT: Non ci si può sbagliare, la Combat fa
esattamente quello che dice il suo nome, e molto
altro ancora. Tutto muscoli e zero grasso. La nuova
Combat è la vela più robusta e massiccia nel quiver
NP di vele wave. Costruita apposta per rider più
aggressivi, dinamici e potenti. La combat è
un’assassina sotto copertura, senza la parte del
“sotto copertura”. Spavento e pura adrenalina in
ugual misura, e capacità di risalita degne di un
commando, con la potenza a bassi regimi di cui hai
bisogno. Leggera nei salti e prevedibile in surfata,
stabile e resistente. La Combat ha tutto quello che
può servire a chiunque in qualunque condizione.
ALPHA: Quando il grande e grosso Onshore e il
suo fratellino bussano alla tua porta, ora puoi
aprire con il sorriso sulle labbra. Oggi, l’equilibrio
in questa faida è dalla tua parte, perchè l’Alpha è la
tua nuova alleata. La vela wave più potente mai
creata da Neil Pryde. Quando devi passare quei
maledetti frangenti, Alpha ti sostiene, quando devi
risalire sopravento lanciato come un treno o uscire
dall’onda, Alpha è pronta a darti la potenza
rassicurante di cui hai bisogno. Non ci sono
possibilità di scappare. La finesta più grande in
monofilm ti lascia la visuale libera per guardare i
tuoi avversari negli occhi.
THE FLY: Di tanto in tanto, uno sviluppo radicale
cambia completamente i parametri e le prospettive
di un intero sport, spazzando via i vecchi pregiudizi
ed incendiando la curiosità umana. Questo sviluppo
ha un nome: The Fly. Creata appositamente per i
waverider new school che vogliono esserne i piloti
e semplicemente si ribellano alla legge di gravità:
sia sulla faccia dell’onda che mentre colpiscono
una rampa per volare in orbita. Veloce, leggera,
morbida e manovrabile; la Fly ti da un controllo
fluido in acqua per quei brevi istanti in cui non si è
per aria, con potenza sempre disponibile per
piantare il rail nella pancia delle onde o correre
down the line, specialmente con tavole multipinna.
Chiedetelo a Kauli!
FIREFLY: Quando vuoi premere un interruttore e
cambiare disciplina dal freestyle al wave, usando la
stessa vela, ecco che entra in gioco la Firefly. La
Firefly ti diverte con la sua sensibilità e ti rende
felice di chiudere le manovre sia in acqua piatta
che sulle onde. Leggera da manovrare e veloce da
caricare, questa vela incendierà la vostra passione
perché vi permetterà di essere in controllo e di
dettare legge in acqua a prescindere dalle
condizioni.
H2: H2 è la sigla chimica dell’idrogeno, usato
correttamente è uno degli elementi più potenti
sulla terra. Oggi, H2 di NP, usata correttamente è
uno degli elementi più potenti sull’acqua. Un
miglioramento delle proporzioni per un “salto
enorme per l’umanità” rispetto alle antenate V8
series. Le nuove H2 ti spingeranno con un nuovo
livello di efficienza e performance utilizzando una
centrale a reazione a doppio camber. Il risultato:
una spinta costante della vela perfettamente
bilanciata e maneggevolezza prevedibile per un
range di condizioni ancora più vasto. L’ H2 è la vela
da freeride più veloce che sia mai stata creata in
casa Neil Pryde grazie al DNA ereditato
direttamente dalla RSR.
52
53
RIDER: Robby SwiftTAVOLA: JP WaveVELA: Neil Pryde Combat© courtesy Neil Pryde
ICE, EGO: Nelle misure più grandi (dalla 5,6 in
su) la finestra centrale è stata realizzata
completamente in monofilm. Nelle nuove misure
più piccole del 2010, la finestra centrale invece è in
monofilm e intorno c’è un rinforzo in x-ply ,che
garantisce peso minore e maggior visibilità. Il
feedback per le vele 09 ha rivelato che la Ego, più è
piccola e meglio va, in quanto la spinta è davvero
nella parte bassa della vela e garantisce maggior
controllo. Le Ice nelle misure più grandi sono state
invece super popolari in quanto hanno la potenza
ed il baricentro più alti della Ego, guadagnando in
stabilità. Per il 2010 North Sails ha cercato di
combinare gli aspetti positivi di entrambi i mondi,
spostando la potenza ed il baricentro più in alto per
le Ego nelle misure più grandi ed abbassandolo per
le Ice più piccole. Caratteristiche fondamentali
della ICE:
TWin.TriM.CleW, per regolazioni individuali ed un
maggior range di utilizzo; performance eccellenti e
senza rivali su alberi RDM, alta performance su
SDM; Optimized foot geometry per maggior
maneggevolezza; MiniMUM.MasT.COnCePT, un
albero (400-19) copre tutte le misure!
Caratteristiche fondamentali della Ego:
TWin.TriM.CleW per regolazioni individuali ed un
maggior range di utilizzo; balumina e bugna più
corte grazie a CUTaWaY.CleW per non perdere
nemmeno una raffica; TraigHT.FOOT.Design che
permette l’esecuzione di manovre radicali,
sempre più vicini alla zona d’impatto;
siZe.sPeCiFiC.COnsTrUCTiOn per un mix perfetto di
performance, peso e resistenza; disegnata
appositamente per alberi RDM.
DUKE: È stata ottimizzata la geometria della
balumina per aver meno problemi quando si passa
sotto alla bugna. Le Duke sono equipaggiate col
nuovo sistema Twin.Trim.Clew, ovvero 2 buchi
orizzontali alla stessa altezza sulla bugna, che però
cambiano le caratteristiche della vela. La posizione
più esterna garantisce maggiore potenza e
reattività, mentre quella più interna dà una
sensazione di maggior controllo e di maggior
morbidezza. Altre nuove caratteristiche
fondamentali della Duke sono:Optimized foot
geometry, per maggior maneggevolezza; peso
ridotto e maggior maneggevolezza grazie al
sistema iMODUlar.Design; solo due alberi sono
necessari per armare tutte le vele; performance
eccellenti e senza rivali su alberi SDM, altissima
performance su RDM.
54
55
BLADE: Questa vela è stata realizzata per erogare
potenza a bassi regimi alla tavola durante ogni curva. La
maneggevolezza resta costante ed invariata in qualsiasi
condizione di vento, scegliendo la misura appropriata vi
farà dare il meglio in qualsiasi condizione. La Blade 2010
riprende le caratteristiche principali della vecchia Blade
sia per la distribuzione della potenza che per il controllo
e li porta al passo successivo, diminuendo anche il peso
della vela ed incrementando la resistenza. La Blade è
una vela tecnologicamente avanzata con costruzione
totalmente in X-ply. Sebbene lo shape sia stato
ulteriormente raffinato, tutte le misure continuano ad
avere una spinta nella zona bassa, che garantisce
potenza durante ogni curva. Novità per il 2010: il Metalex
II è stato rimpiazzato con un nuovo materiale più
resistente e leggero della serie-e, l’eM3. L’anima è
ancora quella del Metalex II ma con l’aggiunta di
tramatura a 90° gradi in poliestere all’interno del
tessuto pre preg, in combinazione con l’X-ply intrecciato
a 22 gradi. Le cuciture nella vela sono state
drasticamente ridotte, specialmente nella finestra
principale, creando un insieme più robusto e duraturo.
Avendo ridotto l’angolo di cucitura nel pannello
principale, la visuale è stata aumentata notevolmente. È
stato ulteriormente diminuito il peso, eliminando il vario
top sulla 4.5, 4.7, 5.0 e 5.3 con balumine raffinate per
dare il massimo di performance e resistenza all’usura. Il
risultato è una miscela esplosiva di potenza, resistenza,
controllo e performance mozzafiato.
S1: La S-1 è leggera, manovrabile ed incorpora le
innovazioni tecnologiche sia in termini di shape che di
materiali. Il profilo più piatto e la tensione superficiale
maggiore assicurano che la S-1 risponda alla velocità
della luce, permettendo di posizionare il rig con la
massima precisione e controllo. È stata anche
migliorata la resistenza, raffinato il design e il
baricentro spostato più verso il basso, più vicino alle
mani del rider. Questo fa sì che la manovrabilità sia
ancora più immediata con la penna della vela che non
lascia mai che la gravità abbia il sopravvento. Novità per
il 2010: il monofilm nella vela è stato rimosso. Al suo
posto ora sono stati inseriti il tramato a struttura
alveolare del KS Optic X-ply, che incrementa
notevolmente la durata e diminuisce il peso. Il pannello
di bugna è stato realizzato in Dyneema HD X-Ply ,usato
anche per la Blade, incrementando la resistenza in
questa zona molto sollecitata. L’e4 è stato esteso al di
sopra della penultima stecca per rendere la penna più
leggera e portare maggior maneggevolezza e spinta
verso il rider.
GATOR: Freeride/Freemove/Wave orientata alle
manovre. La gamma di vele Gator serve per coprire
qualsiasi tipo di condizione windsurfistica in qualsiasi
parte del globo. I principi basilari sono manovrabilità,
durata e performance e permettono al rider di aver lo
stesso approccio e comfort col rig, indipendentemente
dalla condizione. Novità per il 2010: è stata aggiunta
anche una 5.7: cuciture alternate nella finestra centrale
per aumentare la resistenza. Acquista questa vela se
vuoi: surfare con aggressività indipendentemente dalle
condizioni, maggior durata e vita di una vela in
monofilm, semplicità ed immediatezza d’utilizzo. Tipo di
Tavola da abbinare: FreeMove, FreeRide, Super-X e
perfino Wave.
SWAT: Severne introduce per il 2010 una nuova vela
Compact Wave, la Swat. 4 stecche, un outline compatto,
bugna tagliata per utilizzare un boma più corto. Le 4
stecche permettono di ridurre notevolmente il peso di
questa vela e di dare una geometria compatta allo
shape, caratteristiche che la rendono perfetta per un
utilizzo fra le onde e per il freestyle. La costruzione è
robusta e completamente in X-Ply. Adatta a tutti i tipi di
tavole wave e freeride.
56
Francisco Porcella, decisamente il miglioretra i windsurfer, avrebbe meritato la vittoria!
57
LA LUNGA ATTESA(THE WAITING PERIOD)L’inverno 2008/2009 è stato sicuramente il più estremo
che ognuno di noi, fissato per ovvi motivi di
meteorologia, si ricordi. Le mareggiate più grandi degli
ultimi trenta anni nel Tirreno, i venti più forti mai
misurati da un anemometro moderno, i record di
pioggia e freddo, le nevicate che hanno coperto intere
stazioni sciistiche per mesi… E la bonaccia di maestrale
più lunga mai vista prima! Era dal pesce d’aprile che
eravamo tutti pronti per il “Capo del Capo”. Tutti gli
atleti, qualificati al “Nissan Wavemaster”, avevano dato
totale disponibilità a partecipare alla gara durante il
mese di aprile. Per trenta giorni, tutti i più forti
waverider italiani, sia nel windsurf che nel kite hanno
atteso l’arrivo del maestrale, che normalmente soffia
con frequenza in questo mese, ma l’altissima
pressione stabilizzata sull’Europa ha fatto si che
trascorresse anche il mese di maggio senza nessuna
“chiamata della gara”. Arrivata l’estate, in pieno
giugno, quando ormai qualcuno cominciava ad
ipotizzare la scomparsa del maestrale dalla rosa dei
venti, e la cancellazione della dicitura NW da tutte le
bussole, ecco finalmente Windguru e LAMMA (nuovo
sito meteo superclikkato) che iniziano a sparare
stelline a più non posso e colori sgargianti davanti alla
costa occidentale della Sardegna: la previsione è
perfetta! Diventa ufficiale: il 21 giugno partiamo tutti
per Oristano, la gara si farà!
WELCOMEDopo l’attraversata notturna in traghetto e una corsa
in macchina all’alba da est ad ovest della terra sarda,
l’armata brancaleone di kiter e windsurfer romani
arriva a Capo Mannu: onde grandi dalla misura
imprecisabile, vento fortissimo side-on, schiume
bianche ovunque che si infrangono sulle rocce colore
marrone/rosso, ed un forte odore, buonissimo, di
mirto. L’accoglienza è sorprendente per essere una
gara/evento italiana: tutti i membri dell’organizzazione
elegantemente vestiti dal wear-sponsor dell’evento
Katin, ci aspettano a casa di Sergio Cantagalli, patron,
race director ed executive producer dell’evento. Le
bandiere degli sponsor (Nissan, Katin, Gillo, Da Kite)
sventolano ovunque.
Arriva anche il resto degli atleti, la maggior parte
sardi; l’organizzazione si preoccupa immediatamente
di prepararci alla gara, rimpinzandoci di cibo e
regalandoci materiale promozionale da indossare nei
diversi momenti della competizione: t-shirt, lycre Katin,
occhiali Gillo, diversi per ognuno… Il buon giorno si vede
dal mattino ed è la prima volta che mi accorgo che si
stanno veramente impegnando per rendere il Capo del
Capo 2009 unico rispetto a tutte le gare mai disputate
prima. Non abbiamo moltissimo tempo, calcolando che
durante l’arco della giornata bisogna disputare ben tre
gare distinte, quella dei Windsurf, quella dei kite ed
infine la finale globale. Sergio ci illustra le regole e il
metodo con cui i giudici daranno i loro voti, mentre
fotografi e cameraman puntano le loro macchine sui
nostri volti ancora “stonati” dal viaggio; a dirigere la
produzione video c’è il nostro mitico Cesare Cantagalli.
WARM UPIl vento, come da previsione, verso le 10.00 inizia a
ruotare verso NNW, ordinando le onde e facendo sì che
aumentino di misura. Il cielo è blu e l’aria è tersa. Tutti
cominciamo a montare freneticamente vele e tavole,
ma è facile intuire che dovremo utilizzare le
attrezzature piccole e più radicali. Durante il warm up,
surfando nell’inside, evito di andare sulle rocce per un
miracolo di San Gennaro o per Giove che è entrato nel
Capricorno… Il Capo non perdona, e questo bisogna
tenerlo a mente, sempre… Ci sono due jetski, appostati
al confine del campo di regata, pronti ad intervenire in
caso qualcuno finisse sugli scogli o perdesse
Il radicale Gabriele Serra, a volte fintroppo per essere consistente in gara.
58
l’attrezzatura. Questo aiuterà mentalmente tutti gli
atleti ad osare di più e ad alzare notevolmente il livello
agonistico e di spettacolarità della gara.
LA GARAIncredibile! Un albero d’onda celeste che sbaffa per i
venticinque nodi di vento side-off. Schiume così
bianche da accecare il folto pubblico assiepato sul
promontorio che sovrasta la baia di Capo Mannu,
bandiere tesissime Nissan, Gillo e Katin ovunque,
trombe che suonando all’impazzata danno inizio alla
gara; fotografi, cameramen appostati ovunque, jetski a
tutto gas che fanno la spola tra le rocce e il largo. È un
vero spettacolo! Dodici winsurf disegnano buttom e cut
back entrando in sezioni critiche di onde che non
sembrano affatto quelle di un lago come potrebbe
essere considerato il nostro Mar Mediterraneo
rispetto a qualsiasi oceano. Alcuni set sono di qualche
metro più grandi dell’albero… Ma chi sono gli atleti? Li
dividerei in romani e sardi. I romani: Andrea Rosati, un
campione, un professionista, completo, radicale, fluido.
Surfa benissimo. Poi tre wild cards: Andrea De Cesaris,
il pilota delle onde enormi, tanta esperienza su onde
fuori misura, armato delle nuovissime tavole 99
progettate con Valdambrini e Cesare, surfa bene ma è
“incompreso” dai giudici. Michele Cerebelli, l’eclettico
designer, patron di Gillo, mette a segno parecchie
surfate radicali. Alessandro Martinelli, outsider
romano alla prima esperienza con il Capo, se la cava
alla grande. Renato Vitale, sicuramente sono l’ultima
persona che può commentare la sua prestazione…
Però il risultato parla da solo… I sardi: Francisco
Porcella, totale! Finalmente l’atleta italiano/
internazionale che aspettavamo da anni, il messia!
Reduce da Maui, e dalle performance di Capo Verde e
Fuerteventura, ha dato spettacolo, dando un taglio di
radicalità world class alla gara. Merita un capitolo a
parte… Gianmario Pischedda, bravissimo, coraggioso
ed umile; tre grandi qualità per un campione. L’ho visto
entrare con disinvoltura in sezioni dell’onda proibitive.
Matteo Spanu, local incontrastato del Capo, non si è
espresso come al suo solito… Beato fra le donne (la
moglie e la sua bellissima figlia). Insomma, anche lui
distratto come il sottoscritto. Emanuele Argiolas,
grande esperienza, si vede che Capo Mannu è casa sua.
Gabriele Serra, troppo fico! Giovane e di grande
talento, con surfata new school, diventa sempre più
consistente. Emanuele Virdis, outsider sardo, anche lui
giovane e molto coraggioso. Infine Federico La Croce
(rappresentante settentrionale della competizione)
secondo me molto bravo, pulito e stiloso, ma
incompreso questa volta dalla giuria. È la prima volta
che l’egemonia romana del wave viene seriamente
contrastata da quella sarda; fa sempre bene al
windsurf una ventata di novità. Grandi assenti
Raimondo Gasperini, Niccolò Violati e Andrea Salce.
Quest’ultimo impossibilitato per motivi di lavoro:
sarebbero state le sue condizioni ideali… See you soon
Andrea! Non facile il lavoro dei giudici: giudicare dodici
vele in acqua contemporaneamente ritengo sia stato
Francisco Porcella entra nella sezione più criticadell’onda e si fa sparare in un mega Aerial.
Gianmario Pischedda, Campione Nazionale Wave 2008 eIII classificato al CDC 2009.
59
piuttosto arduo. Ad ogni modo i primi due classificati,
Porcella e Rosati, sono nettamente una spanna sopra il
resto dei competitors, per radicalità delle surfate, degli
Aerial e come overall impression. Dal terzo al
dodicesimo posti i sardi si impongono sui romani…
Sicuramente sono più a loro agio. La più bella gara di
wave mai disputata in Italia, per le incredibili condizioni
meteo, per il livello tecnico espresso dagli atleti, per
l’organizzazione minuziosa e puntuale, per la bellezza
indiscutibile del Sinis, per il supporto concreto degli
sponsor che hanno realmente creduto nel format
ideato da Sergio Cantagalli, per lo spirito di avventura,
di sfida, e per la passione che negli anni ha
accomunato tutti: sponsor, organizzatori e atleti.
LA GARA DI KITELe condizioni rimangono identiche anche per la gara di
kite, dove nomi noti quali Pacitto, Tabak, e Fazioli non
riescono però ad accedere alla finale del Capo del
Capo. Classifica e prestazione dei kiter li lascio ai
media di settore.
CAPO DEL CAPOChe casino! Poveri giudici! Ora si che diventa veramente
difficile giudicare: cinque windsurf e quattro kite con
onde e schiume dappertutto. Sinceramente io l’ho
guardata con molta attenzione, e mi ero fatto un’idea
completamente diversa della classifica finale… Ho visto
Francisco Porcella fare dei Cut Back entrando su onde
di un albero mettendo la tavola in negativo contro il lip
già spaccato… Una cosa simile l’avevo vista fare solo a
JP ad Hookipa. Anche Rosati ha piantato un paio di
Aerialoni al limite dell’incredibile. Hanno vinto due
kiter… Mah! Il mio giudizio è ovviamente di parte
essendo uno sfegatato ultrà del windsurf… E poi io
faccio l’avvocato, non il giudice.
Il local sardo Matteo Spanu. Il milanese Federico LaCroce.
Andrea Rosati, II classificato nel windsurf.
60
Il podio della categoria windsurf, da sinistra: Pischedda (III classificato),Porcella (I classificato) e Andrea Rosati (II classificato).
Renato Vitale.Emanuel Argiolas.
NISSAN SPORT ADVENTURE CAPO DEL CAPO Windsurf Wave Master 09
1 Francisco Porcella (Drops)
2 Andrea Rosati (NISSAN Neil Pryde)
3 Gian Mario Pischedda (Fanatic)
4 Emanuel Argiolas (RRD) / Gabriele Serra (Naish)
6 Matteo Spanu (Fanatic)
7 Renato Vitale (NISSAN Tabou)
8 Andrea DeCesaris (NISSAN 99 surboards)
9 Federico LaCroce (Naish)
10 Michele Cerribelli (Gillo)
11 Alessandro Martinelli (NISSAN)
12 Emanuele Virdis (O'No? surfshop)
NISSAN SPORT ADVENTURE CAPO DEL CAPOKitesurf Wave Master 09
1 Enrico Giordano (Slingshot)
2 Lorenzo Giovannelli (Slingshot)
3 Marco Baiocchi (North Kite)
4 Salvatore Fenu (Advance)
5 GianLuca Marcis (Advence)
6 Davide Calatri (North Kite)
7 Pietro Pacitto (Slingshot)
8 Pietro Fazioli (RRD)
9 Gabriele Antonetti (North Kite)
10 Alessandro Tabak (Slingshot)
NISSAN SPORT ADVENTURE CAPO DEL CAPO la Sfida - Capo del Capo 09
1 Lorenzo Giovannelli (Slingshot)
2 Marco Baiocchi (North Kite)
3 Francisco Porcella (Drops)
4 Andrea Rosati (NISSAN Neil Pryde)
5 Enrico Giordano (Slingshot)
6 Gabriele Serra (Naish)
7 Salvatore Fenu (Advance)
8 Emanuel Argiolas (RRD)
62
63
SLALOM6 LUGLIO: Giornata intensa di trasferimento da un isola
all’altra. Mi imbarco da Santa Cruz de Tenerife alla volta di
Gran Canaria con il mio furgone carico di alberi, boma (e
anche di dubbi): la reputazione di Pozo Izquierdo è
piuttosto rinomata. Appena usciti dal porto veniamo
investiti dai 35 nodi abituali dell’aliseo e il traghetto
rollando e beccheggiando assomiglia sempre più ad un
optimist...
7-8-9 LUGLIO: Allenamenti in acqua. La spiaggia di Pozo è
tutto tranne che una spiaggia nel senso comune del
termine: sassi tondi e levigati dall’acqua, scivolosi come
saponette e che rotolano su se stessi (e sui piedi) nella
risacca sempre presente. L’accesso al mare è in discesa,
sembra di essere in montagna con l’unica differenza che
qui l’aria è salata a causa del vento che spara la salsedine
orizzontale... Le vele sopra la 6 sono praticamente inutili.
La 5,7 al terzo giorno mi sembra gigantesca ed ogni volta
mi chiedo se alla North non abbiano
invertito i numeri e sia in realtà una 7,5.
Giovedì 9 il vento aumenta ancora,
riduco tutto quello che ho da
ridurre (pinna e
vela) ma ormai
restano soltanto i
sassi da mangiare se voglio stare in acqua... Per fortuna i
local di Pozo mi rallegrano il morale dicendomi che lo
spot deve ancora fare sul serio. Io invece in cuor mio
confido nella clemenza del Creatore...
10 LUGLIO: Inizio ufficiale della competizione. Si parte con
il tabellone del wave.
11 LUGLIO:Wave
12 LUGLIO: Ore 10.00 skypper’s meeting per lo slalom, si
decide di iniziare con la prima batteria alle 10.30. Quando
si gareggia nel PWA non si può evitare di notare la
puntualità... Si ha l’impressione di essere in svizzera: alle
10.26:00 si alza la bandiera rossa dei 4 minuti per la prima
batteria. Il vento sembra titubante, i giganti entrano in
acqua con le 6,3 e tavole tra gli 80 ed i 90 litri. Gli uomini
normali come me optano invece per le 5,5-5,8. Nelle
condizioni di Pozo la pinna diventa un elemento
fondamentale per il controllo dell’attrezzatura, le misure
variano tra 28 e 32 cm, ed i modelli, a differenza di altri
spot dove la fa da padrone la Deboichet, sono molto vari.
Si ha quasi l’impressione che qui conti molto di più il
comfort che la velocità sviluppata. Il percorso è semplice
per permettere l’esecuzione veloce delle batterie e
giungere così alla finale. Vince Finian Maynard che si
impone sull’inglese Ross Williams di un soffio. Solo 11°
Antoine che rompe il boma dopo una catapulta fotonica.
Venti minuti dopo il termine di questo slalom viene dato il
via al secondo. Stessa modalità di esecuzione, il tempo
passa veloce e se non si è svelti a scegliere tavola e vela
si rischia di perdere la propria batteria. Questa volta vince
proprio Albeau che si rifà immediatamente dell’opaco
risultato precedente. Non mancano le sorprese in boa:
Diethlem cade e termina 9°. Si chiude la prima giornata di
gare per lo slalom, è tempo di considerazioni per tutti gli
atleti in gara. Parlo con Menegatti al ritorno in albergo, le
mie impressioni sono simili alle sue: entrambi ci troviamo
concordi sulle difficoltà che questo spot presenta...
Strambare sembrava più facile qualche giorno fa e in
qualunque altra parte nel mondo...
13 LUGLIO: Giornata intensa per noi atleti.
4 slalom conclusi uno in fila all’altro non danno
nemmeno il tempo di rendersi conto della
situazione. Si parte la mattina alle 10.30 in
condizioni di vento medio (per Pozo) per
finire alle “cannonate” pomeridiane
tipiche dell’aliseo Canario. Ormai io
rinuncio perfino ad armarla la 6,3.
Le possibilità di usarla sono
alquanto remote. Si parte con
le 5,5 e 6,0 per terminare
Il nuovo re di Pozo Izquierdo: il quindicenne Philip Koster!
64
la giornata con le 5,0. In queste condizioni brilla Pritchard
che vince anche una prova, un po’ in sordina Finian che
commette qualche errore. Il nostro Menegatti recupera
bene i suoi risultati portandosi a casa un 10° e 13° di tutto
rispetto in queste condizioni e contro questi atleti. Bravo
Alberto. Io mi aggiudico anche un 26°. Nel secondo slalom
succede di tutto: Albeau si scontra sul bordo con Finian, in
strambata cadono in tanti: Bjorn, Costa Hoevel, Arnon
Dagan. Anche io ho la mia dose di adrenalina, in boa e mi
scontro inavvertitamente con il simpatico sloveno Tine
Slabe, riusciamo in qualche modo a ripartire e terminare
senza perdere posizioni preziose per il punteggio
generale. Io sono però più fortunato di lui: di punti ne
prendo tre in più... Direttamente dal medico e sulla
gamba.
14 LUGLIO: La sorpresa del giorno è il nuovo percorso
deciso dal race director, ovviamente non soddisfatto
dalle difficoltà già naturalmente presenti in questo spot:
6 boe a scendere e bordi lunghissimi, quasi eterni. Il
vento è forte ed in aumento già di primo mattino. Le vele
che vanno in acqua sono tra le 5,0 e le 6,0. Già mi
immagino in che condizioni arriverò alla fine del
percorso dopo 6 strambate in queste condizioni. Anche
oggi scene ricordo per il pubblico: Finian viene colpito da
uno dei fratelli Mussilmani in strambata e vede
vanificarsi tutti gli sforzi fin qui compiuti. Termina ultimo
della finale e passa almeno dieci minuti ad urlare offese
e insulti vari a tutti i francesi in generale, mancano solo
Zidane e Napoleone Bonaparte... Bjorn non torna a
brillare come tutti si aspettano, ed evidentemente sotto
pressione cade perfino all’ultima boa. Vince a sorpresa
ma meritatamente l’olandese Volwater che stacca il
secondo di almeno 30 metri. Menegatti è sfortunato in
una batteria: convinto di essere anticipato assieme ad
almeno altri 4 atleti rallenta fino a fermarsi attendendo
il richiamo generale dalla barca giuria... Che non arriva
mai. Partenza apparentemente regolare (ma non
sembra a giudicare dal modo nel quale jimmy Diaz
affronta i giudici a terra poco dopo). Io mi conquisto a
fatica un altro 26°, poi torno sopra ai trenta
prendendomi il lusso di cadere due volte in boa... Questo
dopo anni che ero convinto di aver imparato a farle! Mi
viene in mente una frase del mio amico Pizza: Pozo
Izquierdo seleziona la razza umana... Penso proprio che
abbia ragione. In queste condizioni di percorso molto
impegnativo inizia a brillare il venezuelano Guadagnino,
che esce potentissimo e pulito da ogni boa e pur non
avendo la velocità dei migliori riesce sempre a
spuntarla. Al termine della giornata, e dopo 9 slalom, in
testa al ranking abbiamo il solito Albeau che scarta il
suo peggiore risultato. Ross Williams scivola in 4°
posizione a beneficio di Volwater che gli si avvicina
pericolosamente in classifica generale. Male anche
Bjorn che in una prova addirittura non riesce nemmeno
a qualificarsi.
15 LUGLIO:Altri tre slalom conclusi che ci portano a quota
12 totali. La fortuna di partecipare ad un evento come
questo è proprio il numero molto alto di prove che si
riescono a portare a termine. Per un atleta come me, che
deve recuperare in fretta il tempo perso, è oro colato. Il
vento oggi è, secondo i canoni del luogo, piuttosto
tranquillo: qualcuno arma anche la 7,0 (anche se poi non
la usa). Williams sembra cedere alla pressione e continua
a perdere terreno a favore dei più concentrati Maynard e
Pritchard (uno degli atleti più regolari in gara) che
lentamente lo staccano nel punteggio. Dunkerbeck
rimane un mistero, dopo due prove incolori nelle quali
rischia nuovamente di non qualificarsi si spara un primo
assoluto che lascia tutti senza parole. Albeau solidifica la
propria posizione di leader. Il nostro Alberto rischia di
finire meritatamente nella finale per ben due volte, ma la
sfortuna che gli si accanisce contro ed un po’ di
Victor Fernandez si deve arrendere per questavolta al fuori classe Philip Koster.
Jonas Ceballos, sempre uno dei più radicalied entusiasmanti rider da vedere a Pozo.
65
inesperienza, come lui stesso ammette, glielo
impediscono.
16 LUGLIO: Il vento seguendo le previsioni meteorologiche
ed ignorando la clemenza del Creatore inizia ad
aumentare pericolosamente, già di primo mattino soffia a
35 nodi. Alberto arma solo la 5,7, io di conseguenza la 5,2
(più piccola non la ho, anzi, più piccola la North nemmeno
la produce...) Inutile descrivere il divertimento di
strambare in queste condizioni, figuriamoci ingaggiati in
boa con altri atleti che hanno mas o meno i tuoi problemi
di assetto... Le cadute non mancano, e quello che per me
conta di più è tornare a casa sano e salvo. Due sono gli
slalom portati a termine quest’oggi, portando il totale a
14, (qualcuno iniziava a pensare che avremmo toccato il
limite massimo di prove permesse da regolamento che è
15). Albeau vince la prima ma nella seconda si schianta
anche lui in boa (anche i pro cadono in strambata), non
pregiudicando in ogni caso la vittoria finale nel ranking
overall, mentre Ross Williams vola in catapulta sul bordo
e sfonda la vela con la testa riducendola di almeno due
metri quadrati. Sorpresa del giorno è il “piccolo” francese
Cedric Bordes, che sentendosi a casa nel caos infernale
dei 40 nodi (vive a Marsiglia), conclude l’evento con un
secondo posto da favola. C’est la vie!
17 LUGLIO:Wave e termine ufficiale della competizione. La
classifica finale dello slalom dopo 14 prove fatte e 3 scarti
vede vincitore sua maestà Antoine Albeau, seguito da
Kevin Pritchard e Cyril Moussilmani. Il nostro Alberto è 25°
ad un pelo dall’idolo di CapoVerde Angulo. Io sono 33°, un
piccolo passo per un uomo, un grande passo per
l’umanità, (ok questa l’ho rubata a Armstrong che l’ha
detta sulla luna una quarantina di anni fa, ma la trovo così
romantica...).
WAVE10 LUGLIO:Si inizia con il tabellone del double elimination.
Le condizioni per il wave qui a Pozo non sono
sicuramente tra le più facili e comode che si conoscano.
L’onda leggermente onshore con vento side off rende a
volte complicata la surfata, ma offre tuttavia le perfette
condizioni per salti esagerati. 40 nodi di aliseo spingono
gli atleti in acqua ad armare le 3,7 e le 4,2. Subito a loro
agio in queste condizioni risultano i locals di Pozo:
Ludovic Jossin e Marcos Perez, così come la giovane
stella nascente catalana Alex Sanllehy, che non hanno
alcuna difficoltà ad imporsi sui loro avversari ed
accedere al secondo turno. Personalmente resto stupito
dalla bravura tra le onde di alcuni atleti dello slalom
come Van der Steen e Cyril Moussilmani, entrambi
qualificati per il turno successivo: grandi e grossi eppure
anche così agili!
11 LUGLIO: Si prosegue con il wave, e l’atmosfera ora che
il livello lentamente cresce si fa incandescente. Le heat
durano 12 minuti, ed i 4 atleti in acqua ottengono
punteggio sui tre migliori salti e le due migliori surfate. Si
sfidano agguerriti Angulo, Koster, Moussilmani e
Mevissen. Angulo è più esperto del quindicenne tedesco,
sfrutta magistralmente ogni onda e spara Forward e
Push altissimi. Koster cade in un paio di occasioni, surfa
però le onde ritoccandole con Shaka e Taka e riesce ad
impressionare i giudici. Nella heat successiva Campello,
Williams. Sanchez ha la meglio su Williams grazie a Double
Forward e Push Loop stellari. Io sono sempre più colpito
dalla tranquillità con la quale questi atleti compiono
manovre che fino a qualche anno fa erano ritenute
impossibili. Double Forward, Push Loop con un piede ed
una mano ad almeno dieci metri di altezza... Occhi puntati
su Victor Fernandez, tre volte vincitore di questo evento,
uno dei migliori in acqua fin dal primo momento, che
ammalia il pubblico con le sue surfate ed i salti veramente
spettacolari, ma il vero campione è senza ombra di
dubbio il quindicenne tedesco Philip Koster.
Kauli Seadi in 9° posizione, unrisultato non brillante per i suoistandard, ed ora dovrà impegnarsia fondo per conquistare il suo4° titolo mondiale di specialità.
La JP ha nuovamente messo in palio 10.000$ per iltriplo Forward di Ricardo, e lui non si è certamente
tirato indietro andando vicino a compiere l’impresa.
Andrea Rosati, II classificato nel windsurf.
66
16 LUGLIO: Il vento è forte, le onde non bellissime ma in
aumento. In acqua si inizia a vedere di tutto e per passare
i turni gli atleti danno sfoggio a tutto il loro repertorio.
Mano a mano che le heat proseguono vengono esclusi
atleti che, pur essendo bravi, non sono all’altezza dei loro
avversari: Van der Steen e Moussilmani si fermano ai
primi turni, Volwater e Pritchard vanno un po’ più avanti
ma nulla possono contro i campioni di questa disciplina.
Ovviamente il fatto che competano sia nello slalom che nel
wave giustifica anche la loro stanchezza al termine di
questo evento. La giornata si conclude con il seguente
ordine nella classifica wave: Koster, Fernandez, Ceballos,
Ojeda. Ora tutti gli occhi sono puntati a domani: le
previsioni per il vento sono nucleari e la sfida per
determinare il re di Pozo entusiasmante.
17 LUGLIO: 50 nodi di aliseo e onda formata sono le
condizioni che si presentano a Pozo già di primo mattino.
Mano a mano che le heat proseguono si delinea
lentamente lo scenario che decreterà il nuovo King of
Pozo. Traversa, Perez, e Bruch catturano l’attenzione del
pubblico. In particolare Traversa esplode atterrando dal
più alto Forward che occhio umano abbia mai visto
suscitando le grida di alcune ragazze. Campello è in forma
strepitosa, e supera agevolmente molti suoi avversari
come Traversa, Bruch e Ojeda. La sfida con Ceballos è
forse la più bella del giorno: Double Forward esitati e Push
Loop verticali sempre più alti al limite della fisica. Koster
e Fernandez si sfidano nella finale, il pubblico è in delirio,
indeciso se tifare l’idolo locale spagnolo Fernandez
oppure il local importato dalla Germania Koster. Entrambi
gli atleti in acqua sparano salti incredibili e surfate al
limite della perfezione. Koster però appare fin da subito
con una marcia in più. Il suo Double Forward esitato come
non si era mai visto qui a Pozo resterà probabilmente
nella storia, per non parlare dei suoi Pushloop Forward
atterrati sempre alla perfezione e delle sue surfate nel
punto più critico dell’onda condite da Goiter e 360.
Fernandez risponde come può, e non manca tra il
pubblico chi conta a voce alta i secondi in aria prima che
inizino le rotazioni nei Forwad esitati. Nell’ultimo
addirittura 5 secondi! La bandiera rossa sale, lo
spettacolo è finito. I giudici per motivi di sponsor e per
creare un po’ di suspance non dichiarano subito il
vincitore, ma tutti hanno l’impressione di conoscere già
chi sia. Attorno al quindicenne tedesco, che ha già
conquistato i cuori e gli animi della gente, si forma subito
un capannello di ammiratori e fotografi. Tutti sono sicuri
che questo ragazzone tedesco ha appena posizionato il
primo ed importante mattone per costruire una carriera
folgorante nel professionismo del windsurf. Il ricordo e
l’attenzione va immediatamente e logicamente all’altro
grande atleta importato più di venti anni fa proprio qui a
Gran Canaria: Bjorn Dunkerbeck. Koster riuscirà ad
esserne degno erede?
CLASSIFICHEClassifiche complete su www.pwaworldtour.com
WAVE MEN1 Philip Köster G-44 NeilPryde, Starboard, Dakine 2 Victor Fernandez Lopez E-42 North Sails, Fanatic, MFC 3 Ricardo Campello V-111 NeilPryde, JP Australia, MFC 4 Jonas Ceballos E-40 Fanatic, Simmer Style, MFC 5 Dario Ojeda E-211 Mormaii, Simmer Style, Dakine, MFC 6 Alex Mussolini E-30 Tabou Boards 7 Daniel Bruch G-1181 Exocet, Severne Sails, MFC 7 Klaas Voget G-4 NeilPryde, Fanatic, MFC 9 Josh Angulo CV-1 Dakine, Angulo, MauiSails 9 Kauli Seadi BRA-253 NeilPryde, JP Australia, Mormaii, MFC 9 Thomas Traversa F-3 Gaastra, Tabou Boards 9 Robby Swift K-89 NeilPryde, JP Australia
WAVE WOMEN1 Daida Ruano Moreno E-64 North Sails 2 Iballa Ruano Moreno E-63 North Sails 3 Karin Jaggi Z-14 F2, Severne Sails 4 Nayra Alonso E-4 Fanatic, Severne Sails 5 Junko Nagoshi J-11 Simmer Style, Dakine, Tabou Boards
SLALOM MEN1 Antoine Albeau F-192 NeilPryde, JP 2 Kevin Pritchard US-3 Starboard, Gaastra, Dakine 3 Cyril Moussilmani F-71 Starboard, North Sails 4 Finian Maynard KV-11 RRD, NeilPryde 5 Peter Volwater H-24 F2, MauiSails 6 Björn Dunkerbeck SUI-11 Starboard, Severne Sails, Mystic 7 Ross Williams GBR-83 Gaastra, Tabou Boards 8 Micah Buzianis USA-34 NeilPryde, JP 9 Sylvain Moussilmani F-73 Starboard, Simmer Style 10 Benoit Moussilmani F-1 Starboard, Simmer Style 11 Patrick Diethelm ITA-120 North Sails, F2 25 Alberto Menegatti ITA-4 Starboard, Simmer Style 33 John Benamati E-313 North Sails, Tabou Boards
Lo Slalom di Pozo con le sue tipiche condizioni di vento nucleare.
Da sinistra: Koster, Campello e Fernandez,il podio del wave di Pozo 2009.
68 Camille Juban nel suo home spot!
69
70
La Guada, come dicono i locali, è una piccola zolla di
terra dispersa tra l’oceano Atlantico ed i Caraibi, ed è
stata l’arena di numerose tappe di coppa del mondo e
di altri circuiti rinomanti, per svariati anni. Questo
piccolo paradiso del windsurf è stato surfato da molti
nomi conosciuti del windsurf, come David Bouroux e
Keith Teboul. Da qualche anno ormai, sembra che il
windsurf sia scomparso senza lasciare traccia, ormai
sotterrato dal kitesurf che invade le spiagge bianche.
Camille Juban ha una determinazione tale da
districarsi tra i cavi dei kitesurf, per offrirci uno show
ed un tour di 15 giorni da sogno nel paese del rhum
che fa impazzire…
LA GUADALUPAQuesto piccolo arcipelago delle Antille si trova a circa
6200 Km dalla Francia e circa 600 Km a nord dal Sud
America. Il territorio della Guadalupa comprende un
arcipelago di 1628 Km quadrati, in cui vi sono una
moltitudine d’isolotti e 6 isole abitate, la cui
conformazione geologica si divide in “Grande Terre”,
71
isole calcaree, piatte ed aride, e poi le isole della “Petite
Terre”, vulcaniche, montagnose e piovose. Queste isole
molto aride ed improduttive sopravvivono grazie alle
sovvenzioni statali ed a qualche cooperativa locale. La
Guadalupa invece ricava i maggiori profitti dalla canna
da zucchero e dalle distillerie di rhum.
CAMILLE JUBANLa Guada è anche la culla in cui è cresciuto Camille.
Jean-Paul, il padre, ha appoggiato qui le sue valigie nel
1995, quando Camille aveva solo 5 anni, e già allora
prendeva le prime onde, anche se solo in surf allora…
All’età di 7 anni, Jean-Paul ha iscritto il figlio ad uno
stage di una settimana su di un Mini Bic, per poi
attraversare insieme la laguna turchese di Saint
Francois. All’inizio Camille era molto più attratto dal
surf da onda, ma quando aveva 9 anni ha scoperto le
onde dello spot di Saint Francois ed i suoi primi salti lo
hanno portato sempre più vicino al windsurf, facendolo
poi diventare la sua priorità. Camille può veramente
sfruttare un terreno di gioco formidabile, e scoprire
Camille in Bottom.
72
piano piano tutti i vari spot, che ora conosce come le
sue tasche e quindi non possiamo avere una guida
migliore per andare alla scoperta di questo suo
paradiso. Oltre al suo talento e della sua conoscenza
della zona, Camille è una di quelle persone che ha
sempre il sorriso in faccia e che trasmette gioia di
vivere in ogni momento. È proprio in questo periodo di
crisi generale che Camille mi accoglie a casa sua, con
un benvenuto incredibile da tutta la famiglia, da cui si
capisce la sua immensa gioia di vivere. Un grande
ringraziamento veloce ad Anne, Jean Paul, Jules e Tom.
PETITE TERREAl mio arrivo, la situazione è molto tesa e ci sono
ancora dei resti di posti di blocco e barricate ai bordi
della strada, carcasse di macchine ancora fumanti e la
collera della gente che fa la coda alla pompa cercando
di negoziare per pagare meno qualche litro di benzina.
La collera che incendia quest’isola da ormai un mese
sembra che non vada più scemando, e ci sentiamo in
colpa a trovarci in una situazione così tragica quando
noi siamo venuti per andare in windsurf. Così vanno le
cose, facciamo benzina per la barca, e siamo
finalmente pronti ad affrontare le onde perfette
dell’Atlantico. I primi giorni sono stati abbastanza
scarsi come condizioni ma con dei colori a dir poco
stupendi. Abbiamo deciso di fare una gita a Petite
Terre, situata sulla punta orientale della Grande Terre.
Questa piccola isola deserta è una riserva naturale, un
osservatorio incredibile di fauna sottomarina, infatti
abbiamo visto svariate razze, barracuda e dei piccoli
squali da reef. Tutti questi pesci nuotavano in un’acqua
incredibilmente cristallina e turchese, da vedere
assolutamente. È proprio qui che Camille ama
rilassarsi ed a volte anche venire con le sue amiche
che cercano un po’ di romanticismo.
Il vento non ha soffiato per tutto il giorno ma
l’escursione è andata avanti e tra qualche bagno, la
visita dei forti francesi e qualche bicchiere di rhum,
prendiamo la strada del ritorno verso la Basse Terre.
Qui avremmo dovuto incontrare Olivier Lafleur,
Camille Juban è uno degli astri nascenti della scena mondiale wave, nato a Guadalupa, trascorre ora la maggior parte del suo tempo a Maui.
73
creatore del marchio di abbigliamento locale: Tainos.
Olivier, è un personaggio incredibile che ci accoglie a
casa sua molto calorosamente. Quest’uomo, che è
praticamente un’enciclopedia del windsurf vivente ed
un oratore straordinario, ci racconta numerose storie
di viaggi, come se una macchina del tempo ci facesse
tornare indietro ai tempi d’oro del windsurf, in cui si
riusciva comunque a scoprire gli spot più nascosti
anche senza i mezzi di cui si dispone oggi.
Di primo mattino, dopo aver fatto la nostra escursione
attraverso la giungla e le cascate, ci porta con lui al suo
laboratorio, dove ci mostra una fabbrica di magliette di
altri tempi, uscita direttamente dalle profondità della
Guadalupa. Olivier ci racconta il suo percorso atipico
ed autentico, un percorso tempestato di viaggi ed
incontri, un’apertura di spirito e mente che mostra
tutta l’autenticità alla base del suo marchio. È
seguendo questo percorso che nel 2001 ha incontrato
Camille, che è ormai suo fido promoter dal 2001…
Non ce ne saremmo andati così su due piedi, non
prima che Olivier ci mostrasse il suo secret spot di surf
da onda, un’onda da surf magnifica che ricorda un po’
Honolua Bay, una delle molte perle nascoste della
Guadalupa.
Una entrata alla “Ponta Preta Style”, un attimo inritardo e proprio sotto il lip che sta per rompere.
74
WINDSURF ACTIONDopo qualche giorno di “fiesta” ed aver trangugiato
svariati litri di rhum… Il vento comincia finalmente a
soffiare ed il tanto atteso swell da nord si allinea
perfettamente per le Moule. Un’onda perfetta si
srotola su un reef lavico, una session davvero
pazzesca. Tra un set e l’altro, in lontananza, si
vedono le balene nuotare serene, in quel paradiso a
portata di mano… Lo swell ha continuato a crescere
e quindi abbiamo deciso di spostarci verso Port-
Louis. La mattina seguente abbiamo trovato
condizioni epiche, con un albero d’onda ed una
brezza sideoffshore… Una visione meravigliosa. La
Guadalupa offre delle bellezze sconcertanti… Non c’è
stato bisogno di chiederlo due volte che Camille ha
risposto immediatamente: “Certo che ci andiamo! È
la perfezione!”. Ed eccoci che in men che non si dica
siamo pronti a godere di ciò che di meglio
quest’isola ha da offrire… Sfortunatamente l’onda
da sogno non è per nulla facile da raggiungere, con
una strada lunga e sconnessa, che però vale la pena
affrontare. Nei 500 metri che separano l’onda dalla
spiaggia, il reef è disseminato di ricci a pelo
d’acqua che hanno reso la zona nota come “il tavolo
operatorio”. Il cammino è stato lungo e faticoso ma
la ricompensa non ha prezzo…
Una destra assolutamente perfetta, che si srotola
puntualmente lungo un reef di 500 metri,
ovviamente con acqua cristallina e trasparente… Di
27°c. Secondo Camille quella fu una delle sessions
più belle mai fatte in quello spot ed anche i surfisti
lo possono testimoniare. I surfisti non erano così
contenti di dover condividere lo spot, ma hanno
manifestato il loro rispetto ed apprezzamento con
scroscianti applausi di acclamazione ogni volta che
Camille attaccava la sezione. Teniamo a sottolineare
la reazione dei surfisti che non ci scorderemo mai,
in quanto hanno dato prova di tolleranza ed
amichevolezza fuori dal comune, ed ecco che,
ancora una volta, la Guadalupa, sembra irreale ed
arrivo a confondere il sogno con la realtà. Grazie
anche a loro. Siamo restati in acqua fino all’ultimo
raggio di sole e, sebbene Camille fosse già in acqua
da molte ore, con la sua motivazione di ferro, dice
che le giornate passano troppo velocemente ma
vabbhè, ci avrebbe raggiunto al Cheyenne, una
birreria locale…
OUTSIDE REEFNon rimane più molto tempo, gli ultimi giorni
arrivano inesorabili e portano con loro un altro
swell. Jean-Paul si propone di portarci ad un outter
reef e senza esitare, dopo la sveglia all’alba,
montiamo in barca e partiamo per due ore di
navigazione lungo la costa selvaggia illuminata da
un’alba mozzafiato. Eccoci finalmente a destinazione
ad outsides, sull’altra costa dell’isola.
La visione è ancora una volta impressionante. Le
onde si allineano perfettamente, il vento è ancora
debole, lasciandoci il tempo per far colazione sulla
barca. Camille poi entra in acqua e ci offre un
festival di Aerial. La giornata trascorre tra una
tartaruga curiosa, un Bottom Turn ed sandwich
sulla barca, non siamo così lontani dal paradiso.
Dopo aver visto il sole tramontare per l’ultima volta,
abbiamo imboccato nuovamente la strada del
ritorno, lasciandoci alle spalle un lineup perfetto,
sicuramente uno dei migliori della zona…È difficile
andarsene, ma adesso capisco meglio perchè
Camille è così contento di tornare a casa tutte le
volte. Capisco anche il suo sorriso imperturbabile,
venendo da un luogo simile. Grazie alla Guadalupa
intera per averci fatto sognare al ritmo dell’attitude
caraibica, e grazie a Camille per rappresentare alla
grande la Guadalupa in tutto il mondo.
76
Andre Paskowski.
Il set di Dahab con Brawzinho protagonista.
77
JERICOACOARANovembre 2009. Era una giornata soleggiata e
ventosa a Jeri. Non avevo più energie dopo la lunga
session mattutina, quindi ci stavamo rifocillando con
un ottimo pranzo. Peter Svensson e Marcilio Browne
mi hanno raggiunto al Club Ventos Bar e come
sempre abbiamo discusso un po’ di windsurf, di
manovre e dei nostri progetti futuri.
Nel momento in cui la conversazione si è spostata
sul Windsurfing Movie, io e Peter eravamo molto
eccitati al pensiero di una nostra personale
produzione e delle nostre possibilità. È stato proprio
in quel momento che mi è venuta l’idea del nostro
film, che avremmo cominciato a lavorare il mese
seguente.
Inizialmente volevamo “solo” fare un piccolo clip, in
cui avremmo comunque messo molto impegno, in
modo da farlo sembrare un film vero e proprio dal
budget costoso. Questa prima idea rudimentale si è
poi evoluta nella realizzazione di un vero e proprio
lungometraggio, inizialmente nessuno di noi se lo
sarebbe aspettato.
Dopo qualche serata a base di fiumi di caipirinhas, il
nostro piano aveva preso forma. Avremmo fatto
riprese a Maui e alle Canarie con Victor, Marcilio e
Gollito. Peter si sarebbe occupato dell’editing e delle
riprese. Io mi sarei concentrato sulla distribuzione e
sulla gestione del budget del film.
La dimensione e il costo di questo progetto erano
perfetti per me, e ho potuto organizzarmi
tranquillamente in modo da far coincidere tutto con
il mio calendario di allenamenti e gare.
Avevamo previsto di coprire l’intera produzione con
circa 18.000 euro.
CABO VERDEPoi le cose sono cambiate… A Gennaio guardando le
previsioni su Windguru per la coppa del mondo a
78
Ponta Preta, ho visto che davano “rosso” e onde con
periodo lunghissimo, davvero una previsione
stupenda secondo il Guru. Così ho pensato non si
potesse perdere l’occasione di filmare questo
spettacolo. In 24 ore ho trovato qualcuno da
mandare laggiù per filmare l’azione. Barne Peters,
dalla Germania, si è offerto di passare 14 giorni su
quella piccola isola semideserta.
Le condizioni però non sono state minimamente
come ci aspettavamo e quindi abbiamo speso un
sacco di soldi che non erano in preventivo. L’unico
lato positivo è che abbiamo cominciato a prendere
coscienza della dimensione effettiva del progetto a
cui stavamo lavorando, cosa ben più importante che
avere delle ottime riprese di Capo Verde.
HAWAIIMotivati al massimo, abbiamo pianificato il nostro
viaggio a Maui. Un sacco di gente dice che questa sia
“LA” location per filmare, quindi dovevamo andarci
per forza e passare un po’ di tempo.
Era la prima volta che mettevo piede su quella
bellissima isoletta del Pacifico, considerata da molti
come il cuore del windsurf mondiale. Il mio
benvenuto però è stato abbastanza sfigato. Zero
vento e pioggia a catinelle… Non proprio quello che ci
aspettavamo.
Fortunatamente le condizioni sono andate
migliorando! Il mio obiettivo era quello di filmare del
footage mozzafiato wave di Marcilio e Victor a
Hookipa Beach Park. Il vento era forte, le onde
grosse e tubanti e i ragazzi erano davvero a palla. Ho
cercato di filmare tutte le possibili manovre da
svariate angolazioni e sono stato abbastanza
Victor Fernandez in Back Loop davanti alla telecamera.
Marcilio intervista Gollito e Paskowski riprende.
79
soddisfatto del risultato. Quando Peter è arrivato a
Maui, avevamo già un’immensità di materiale da
riguardare e selezionare. Questo ci ha dato la
possibilità di spingerci oltre, provando qualcosa di
nuovo e qualche angolazione innovativa.
Elicottero! “Amico mio, lascia che te lo dica… Niente
mi spaventa quanto l’altezza!”. Questo è sicuramente
uno dei miei limiti ma su quell elicottero dovevamo
assolutamente salirci. Avevamo previsto di fare 2 ore
in elicottero ma alla fine ne abbiamo fatte 8.
Abbiamo sorvolato Hookipa per le surfate e Camp
One per i salti, ad un certo punto avevamo
contemporaneamente due elicotteri in volo per
poter filmare da angoli differenti. Eccitante, costoso
e non proprio rilassante. Volare in uno di quei cosi
costa non meno di 130 dollari l’ora e ci si stressa
abbastanza facilmente quando le condizioni sono
perfette ma il cielo è nuvoloso… Oppure quando
arrivi ad Hookipa e tutto è perfetto ma i rider sono
ancora in spiaggia che stanno armando ☺.
Alla fine Maui è valsa fino all’ultimo centesimo e i 4
TeraBytes di HardDrive che ci siamo riportati a casa
erano pieni di riprese mozzafiato. Era però già
arrivato il momento di trovare qualche altro aiuto
economico perchè cominciavo a rendermi conto che
stavamo già per superare il budget, e non eravamo
che all’inizio.
La crisi economica mondiale non ha certamente
facilitato il tutto, ma siamo riusciti ad avere un
pochino da tanti sponsor. Pousada Windjeri, Smith,
Oxbow, Chiemsee, Ion, Powerbar, North Sails,
Fanatic, Rene Egli, Club dos Ventos ci hanno aiutato
a coprire almeno parte dei costi.
Eravamo ancora a Maui quando la mia stagione di
competizioni è cominciata. Ero un po’ preoccupato
perché mi rendevo conto dell’immenso volume di
lavoro che mi aspettava e avevo un po’ perso di vista
i miei obiettivi agonistici. Ci ho pensato parecchio e
sono giunto alla conclusione che la realizzazione del
film avrebbe fatto bene sia a me che a Peter che ai
miei sponsor, per non parlare degli altri atleti e
perfino allo sport stesso.
Sono sicuro che il windsurf abbia bisogno della
produzione professionale di film, per renderne
l’immagine fresca ed appetibile, supportando la
scena mondiale. Il mio obiettivo si è chiarito.
Dovevo continuare a realizzare il film, cercando
nel contempo di ottenere i migliori risultati possibili
in gara.
Victor Fernandez durante le riprese di Pozo.
Riprese simultanee da elicotteri diversi per unmontaggio tridimensionale della manovra.
80
EGITTOEra giunto il momento di andare in Egitto. Ho sempre
pensato che l’Egitto sia un posto speciale e Dahab è
davvero spettacolare.
Ho cercato su internet per trovare qualche gadget
speciale per la produzione, della mia lista facevano
parte: una gru cinematografica e un sistema dolly.
Ovviamente sforavamo un po’ il budget, ma tutto
andava ancora benone.
Il mio vecchio amico Michael Rossmeier ha
anticipato per me, dato che la mia carta di credito,
proprio il giorno della partenza per Dahab, era
andata oltre il limite di spesa, a causa dei nuovi
giocattoli arrivati dall’inghilterra.
Il nostro check in ad Amburgo si è trasformato in un
incubo in men che non si dica. 19 sacche, 7 persone,
materiale North e Fanatic per il servizio fotografico e
tutto il nuovo materiale cinematografico… Alla fine
abbiamo pagato 1200 ¤ di bagaglio in eccesso. Ne è
valsa la pena però, il risultato è stato davvero
eccezionale. La gru cinematografica era davvero
indispensabile e l’abbiamo usata un sacco. È molto
strano vedere come si muove in verticale quella gru
durante la manovre e anche come scivola
orizzontalmente la Dolly durante le riprese di
lifestyle. La cosa più forte è che sia Gollito che
Marcilio erano davvero lanciatissimi e chiudevano
regolarmente le ultimissime manovre ogni santa
volta. Flaka into no handed Flaka, Puneta into Kono...
I nomi così lunghi fanno già capire che queste
manovre sono parecchio toste. L’acqua a Dahab è
così pulita e cristallina che abbiamo anche pensato
di fare una session di riprese subacquee. Peter ha la
licenza di sub e quindi si è immerso riprendendo
tutto da sotto! Per mettersi d’accordo con i rider
circa dove e quando passare, è dovuto tornare a
galla un sacco di volte, facendosi venire uno dei
peggiori mal di testa della sua vita. Le riprese però
valgono molto di più di qualche Aspirina.
Il momento più memorabile è stato quando Peter è
andato in città per fare un po’ di riprese di lifestyle
con un ragazzo locale e gli ha chiesto se potesse
riprendere sua moglie senza il tipico velo nero. Il
ragazzo del posto ha mandato tutti i figli a
controllare che nessuno vedesse e solo allora ha
lasciato che sua moglie si togliesse il velo e
venisse ripresa.
14 giorni in Egitto sono stati piuttosto lunghi e
alla fine abbiamo dovuto inventarci qualsiasi
cosa per tenere motivati Gollito e Marcilio e farli
tornare periodicamente in acqua. Non c’è da
sorprendersi, il vento c’è stato tutti i giorni e ha
davvero risucchiato ogni goccia di energia dai
nostri corpi.
Marcilio Browne a Dahab.
81
Marcilio Browne.
The making off!
82
Una volta a casa non abbiamo avuto molto tempo
per rilassarci. Io sono andato direttamente a
gareggiare nel circuito europeo e Peter ha
cominciato con il montaggio, prima di raggiungere
Sebastian Dörr a Fuerteventura in giugno. Sebastian
si è occupato del montaggio e della gestione di tutti
gli extra e ha anche aiutato Peter con le riprese alle
Isole Canarie.
LE CANARIEFuerte è uno dei posti più ventosi che conosca, ma
non in giugno. Peter ha dovuto aspettare quasi 10
giorni prima che Gollito facesse scintille in acqua.
Moltissime riprese di lifestyle in piscina, assieme a
10 bellissime ragazze o ad una festa, in modo da
passare un po’ il tempo, in attesa di poter finalmente
entrare in acqua. L’aiuto datoci dal Centro Rene Egli
è stato pazzesco. Una volta che il vento è finalmente
entrato, ci hanno messo a disposizione il Jet Ski, la
torre e altri numerosi mezzi per rendere le riprese
ancora più speciali. Sembrava proprio che Gollito si
fosse allenato duramente durante la breve vacanza
a El Yaque (tra Dahab e Fuerte), ha fatto un sacco di
manovre mozzafiato.
Peter e Sebastian volevano anche riuscire a filmare
un po’ di wave a Pozo, assieme a Victor e Marcilio, in
caso le previsioni lo avessero consentito. Pozo però
ha mostrato la sua faccia migliore solo 3 volte.
Durante queste 3 volte, tuttavia, sia Peter che Basti
hanno dato il massimo, facendo riprese da 2 angoli
diversi, dall’acqua e perfino dall’elicottero, che
ormai era diventato quasi nostro… Tutto benone
finché... Eh si… Finché Peter non ha perso la mia
custodia subacquea durante l’ultima sessione di
riprese dall’acqua. Come se non bastasse, in fondo
al mare sono finiti anche la sua macchina
fotografica e un nastro pieno di ottima action.
Abbiamo anche noleggiato un sub per recuperare il
tutto ma non è riuscito a trovarla. Sembra che la
custodia sia arrivata fino a riva e sia stata raccolta
e venduta dal figlio di qualche pescatore locale.
Stiamo ancora cercando di negoziare per aver
indietro il nastro con un riscatto ma le cose sono
parecchio complicate.
Dopo aver finito le riprese a Lanzarote con la tappa
di coppa del mondo, sono andato a Pozo. Basti e
Peter era già ritornati a casa per cominciare a
selezionare e montare il materiale e ora la mia
priorità era quella di riprendere i salti stellari che si
fanno a Pozo. Victor era davvero a palla in quei
giorni. Non era ancora il classico Pozo nucleare, ma
comunque era uno show impressionante. Victor ha
ottenuto un secondo posto nella prima single
dell’evento, io ho registrato tutto con la mia
bellissima telecamera.
NEXT STEPIl prossimo mese sarà davvero impegnativo per noi.
Peter e Basti si occuperanno del montaggio del film
e degli extra, io continuerò a filmare alle Canarie,
per poi fare la nostra ultima visita al Club dos Ventos
in Brasile. Faremo ancora un po’ di filmati sia qui
che ad Icarazinho per avere anche un po’ di riprese
di lifestyle, in uno dei posti più belli che esistano. A
settembre andremo in produzione, e a Sylt, durante
il primo e secondo sabato di competizione della
finale di Coppa del mondo PWA, abbiamo organizzato
la prima in una sala cinematografica da 350 posti.
Dopo la tappa di Sylt, il DVD sarà reperibile in quasi
tutti i negozi di windsurf del mondo. Se vorrete
ordinare via internet il DVD o controllare il trailer,
guardate su:
www.fourdimensionsmovie.com
Se ordinerete il DVD prima del 1 settembre,
riceverete uno sconto del 10% per averlo fatto in
anticipo.
Andre Paskowski ideatore, sceneggiatore eregista del progetto Four Dimensions.
85
86
INTROIl Cut back è la manovra successiva al Bottom Turn.
Si presuppone di arrivare sul lip dell’onda con il
giusto timing e nel modo più radicale possibile, una
buona velocità di manovra vi faciliterà creando il
tanto sperato e desiderato slash con effetto spray
dell’acqua. Andiamo per gradi.
FASE 1Siete usciti dal migliore dei vostri Bottom, timing e
velocità sono ottimi e il labbro del lip si sta
formando davanti a voi, verso la metà del Bottom
state già pensando al lip, dovete essere lucidi e
decisi per decidere come lo volete attaccare.
FASE 2Avete aperto la vela per far entrare più potenza,
spingendo al massimo per verticalizzare la manovra
il più possibile… More straight sull’onda... More
radical. La prua della tavola è fuori dal lip mentre il
labbro sta facendo vedere le sue prime creste
bianche di schiuma.
FASE 3…No Fear, non temiate né di cadere né di esagerare...
Nel dubbio… Tenete aperto! Chiudete la vela e
contemporaneamente con le gambe in completa
sinergia, con i piedi ben saldi negli straps aggredite
il lip. Arriva ora il momento del delirio… La tavola va
in slide su quella cresta, e voi increduli e incoscienti
state già impazzendo di gioia… La pinna della tavola
non aderisce più all’acqua, ma voi, coscienti di
volerlo finire in bellezza guardate la base di quell
onda nella sua bella discesa… È li che volete andare!
FASE 4Continuate senza alcun controllo… So cool, il
massimo di adrenalina scorre e voi spingete ancora,
non volete terminare questo terribile e meraviglioso
gioco… But is time… Il lip si sta rompendo.
FASE 5I do not care… È vero, quando si ha goduto così tanto
il dopo non ha grande rilevanza, la sola cosa che si
desideri è farlo di nuovo… Go for the next.
Full power forever. Manna
88
HOW TO DOEcco qualche dritta per poter cominciare a sparare
questa manovra anche nel vostro homespot. Vai al
traverso a tutta velocità, con buona potenza nella vele
ma preferibilmente non sovrainvelati. Comincia a
lascare leggermente e mettiti velocemente con i piedi in
switch ed appena sei nuovamente stabile, comincia ad
eseguire il passaggio in duck, passando sottovento alla
vela come per una normale Funnel. Spingi l’albero in
avanti col braccio posteriore e prendi il terminale con
quello anteriore, tirando la vela verso poppa, per poi
ritrovarti a tutta birra sottovento ad essa, con i piedi
ancora nelle straps in switch. Una volta che hai ripreso
la vela con entrambe le mani, abbassati sulle ginocchia
per cominciare a caricare la poppa e far staccare la
tavola il più alto possibile. Per poter staccare
correttamente è fondamentale eseguire il passaggio in
modo che la vela resti piena anche quando sottovento,
altrimenti non ti darà abbastanza spinta per poter
completare correttamente la fase aerea (e quindi quasi
tutta la manovra…). Togli il braccio anteriore e portalo
verso poppa, in modo da sbilanciarti ed usarlo come
perno e, contemporaneamente, spingi l’albero in avanti
e la bugna nel vento col braccio posteriore… Con tutta la
tua forza! Così facendo, verrai catapultato in avanti e
sottovento, riuscendo a staccare ad altezze notevoli
senza neanche un minimo chop. Adesso viene la parte
difficile, cioè quella in cui bisogna spostare bruscamente
il proprio peso da tutto a poppa a tutto a prua, in modo
che la bugna, passando nel vento, ti tiri nella seconda
parte della rotazione, cioè oltre i 180° di rotazione aerea.
In questa fase è possibile rimettere la mano anteriore
sul boma, in modo da riuscire a gestire meglio il
passaggio della bugna nel vento. È anche importante
assumere questa posizione sbilanciata verso prua per
evitare di appopparsi troppo all’atterraggio, che spesso
e volentieri sarà abbastanza brusco e difficile da gestire.
Continua a tenere la testa girata nel senso di rotazione,
in modo che le spalle e l’intero fisico ruotino
armonicamente e con continuità, girando la maggior
parte del trick in aria. Una volta che la chiudi e riatterri
dalla manovra, tornerai immediatamente tra le nuvole…
Perché sarai al settimo cielo! Le prime volte la rotazione
aerea sarà minore o uguale di 180°, cioè quella di una
normale Funnel One Hand. Piano piano si riesce poi a
gestire meglio il passaggio della vela ed a controllare la
potenza allo stacco e, spingendo sempre di più ed
esasperando tutti i movimenti, si riesce poi a staccare
sempre più alto e girare sempre di più. Ho dei video sul
laptop in cui Kiri ne atterra un paio in cui ha girato ben
540° in aria!!! Una Chopper viene comunque considerata
tale quando la rotazione aerea è compresa tra i 270° ed
i 360°… Il resto è tutto extra!!
STEP BY STEPFoto 1-2: Vai leggermente al lasco spostando il tuo peso
sulle punte, ed inizia a spingere l’albero verso prua e
89
sopravento come per una Duck Tack, essendo già in
switch come per una Funnel. Sbilanciati in avanti e cerca
di far tutto velocemente in modo da perdere meno
velocità possibile. Molla la mano anteriore e vai a
prendere la bugna, continuando a spingere in avanti con
quella posteriore. Tira poi la vela verso poppa col braccio
anteriore e passa sottovento ad essa, ritrovandoti in
switch sottovento alla vela. Afferra il boma sulle nuove
mure ed abbassati per prepararti a staccare.
Foto 3: Questa foto è vitale per capire la dinamica dello
stacco. Metti la mano posteriore il più indietro
possibile sul boma, in modo che, spingendo, si sviluppi
la maggior pressione possibile e che la vela ti sollevi
letteralmente dall’acqua, catapultandoti sottovento ed
in avanti. Cerca di saltare in avanti ed in lungo col
corpo ed usa il braccio posteriore come perno per
sviluppare una pressione ancora maggiore. Stendi le
gambe e salta il più alto possibile.
Foto 4-5: Ora inizia la fase aerea della Chopper, in cui ti
devi rannicchiare e chiuderti in te stesso come un
riccio, in modo che la rotazione acceleri ulteriormente
e riesca a girare il più possibile in aria, senza che la
prua tocchi l’acqua. Comincia a ritirare il braccio
anteriore ed a pensare di rimetterlo sul boma,
preparandoti alla fase successiva.
Foto 6(caratteristica della Chopper)-7: Questa è un’altra
fase particolarmente delicata, in cui bisogna invertire
completamente il peso, sbilanciandosi ora verso prua.
Così facendo, quando la bugna passerà nel vento e
riprenderà potenza (parecchia…), risucchierà la prua
sottovento, innescando la seconda parte della rotazione
aerea, ben oltre i 180°. Continua a girare la testa
sottovento nel senso di rotazione e rimani sbilanciato
verso prua, in modo da anticipare l’atterraggio ed usare
la poppa come perno per completare l’ultima fase
slashata in maniera più veloce e radicale possibile.
Foto 8-9: Cerca di restare centrale col peso in modo da
non appopparti troppo all’atterraggio e continua a
guardare sottovento in modo completare la rotazione.
Alla fine della rotazione di 540°, vedrai che tutti in
spiaggia ti stanno guardando allibiti!!! Senza parole… Se
adesso ascolterai la mia canzone, “Burners ‘n’
ChopperS”, capirai il dualismo nascosto.
DRITTE ED ERRORIPer questa manovra è importante trovare le condizioni
di acqua giuste, possibilmente con vento abbastanza
forte e costante. Se c’è l’acqua choppata è difficile
riuscire a far correttamente il passaggio sottovento
alla vela e gestire la potenza allo stacco. Non staccare
troppo al lasco altrimenti non avrai abbastanza
potenza nella vela per completare la rotazione aerea e
spingi con tutta la tua forza sul braccio posteriore al
momento dello stacco.
90
Fine maggio! Dopo un inverno freddissimo e una
primavera avara, dei tanto attesi venti termici dei
nostri laghi, era da molto che aspettavamo l’arrivo
di una qualsiasi perturbazione per trascorrere al
mare un weekend diverso dai soliti. L’attesa
sembrava vana, i vari siti continuavano a fare
previsioni favorevoli ad inizio settimana per
ritrattare tutto con l’avvicinarsi del weekend! Vi
siete mai chiesti perchè? Semplice più danno vento
più siamo invogliati a controllare, col passa parola
gli accessi salgono e aumenta la pubblicità!
Chissenfrega se poi le cose vanno diversamente! Ma91
Gigi LeCarro spadaccia il lip di Albenga.
torniamo a noi... Anche l’avvicinarsi dell’estate
faceva man mano calare le aspettative. Poi
all’improvviso quando oramai le speranze di una
surfata al mare erano riposte nelle vacanze estive
ecco la chiamata di Eolo! Il weekend del 5 e 6 giugno
sembrava infatti promettere molto bene, venti tra
sud e sud ovest previsti praticamente in tutto il nord
Italia precedevano un vasto sistema depressionario
in avvicinamento sulle Alpi! Il tam tam mediatico
parte e anche grazie al nostro sito wcv in un attimo
decine di amici sono pronti alla partenza, il telefono
si fa rovente per organizzare la trasferta. Previsioni
così in Liguria era da molto che non si vedevano ma
un dubbio mi assale, vista la mia esperienza in fatto
di spot liguri. Ricordavo infatti che nel periodo estivo
la capitaneria emette un’ordinanza di divieto di
navigazione nei 200 metri antistanti la spiaggia
regolamentando l’uscita in mare tramite appositi
corridoi. Vale a dire possibilità di accesso in mare
solo in alcune spiagge ma divieto di avvicinarsi a
riva, ovvero nella zona dove si salta e surfa!
VENERDI 4 GIUGNO, LA DECISIONEPurtroppo il venerdi il mio dubbio viene confermato.
Dalla Liguria arrivano notizie buone ma anche brutte!
La buona è che ad Andora il vento ha già cominciato a
soffiare nel primo pomeriggio, la brutta è che alcuni
temerari che hanno sfidato l’ordinanza sono stati
multati! Cerco quindi ulteriori conferme nell’amico
ligure Christian Ferraro... Lo chiamo e... “ Si amico
Imperia è offlimits, l’unico spot surfabile senza divieti
sarà Albenga, ma chissa quanta gente!". Beh che fare?
Il dubbio ci assale, anche perchè ad Albenga con il sud
ovest non ci sono mai uscito! E poi andare a caccia di
onde, per poi dover star a guardarle frangersi dal
largo sarebbe il colmo! Ma la voglia è troppa e alla fine
decidiamo di rischiare comunque, male che vada ci
beccheremo salate multe sfidando la capitaneria!
Ore 9.00: il ritrovo.
Appuntamento con calma alle 9.00. Tanto lo danno in
rinforzo nel pomeriggio! Peccato che il mattino
vengo svegliato prestissimo da un forte vento da
sud... Chiamo in Liguria e sorpresa... E’ già da 4.0!
Compagni inediti di viaggio sono Daniele Wait e
Fulvio, oltre ad altri amici tra cui il mitico Marcellino.
Il viaggio, sapendo che gli altri sono già in acqua a
divertirsi, scorre ancora più agitato, ora prevista di
arrivo: mezzogiorno... “Accelleraaa!”. Durante il
tragitto ci giungono notizie sempre migliori, oltre al
vento sembra ci siano un paio di metri di onda…
L’agitazione e l’adrenalina aumentano! “Ma non
potevamo avere una Ferrari o partire come al solito
alle 6.00?”. Arrivati all’altezza di Albenga non ci
fidiamo e tiriamo dritto verso il più sicuro spot di
Andora.
Ore 12.00: Andora.
Con stupore vediamo che ci sono in acqua già una
cinquantina di vele! Ma l’ordinanza? Chiedo ad un
local che allargando le braccia mi dice: “I bagnini
hanno esposto bandiera rossa per cui in teoria
niente bagnanti, ma sai… Vatti a fidare!”. Che si fa?
Scrutiamo un attimo il mare proprio nel momento
in cui il vento sembra leggermente calato, tanto
che i ragazzi in acqua fanno fatica a superare i
frangenti in uscita. Alcuni amici invece mi
confermano che ad Albenga è molto meglio, per cui
dopo un rapido consulto decidiamo di provare
questo nuovo spot! Lo spettacolo che si presenta ai
nostri occhi percorrendo l’Aurelia è incredibile, il
mare agitato dal forte libeccio ha un fascino
incredibile!
Ore 12.30: Albenga!
Lo spot, situato proprio davanti all’isola Gallinara,
sulla sinistra della foce del fiume non sembra male,
2 metri di onda e vento bello forte quasi side!
Parcheggiamo quasi in spiaggia (o quello che
sembra). Comodissimo comunque, e io in preda alla
solita adrenalina non guardo nulla pensando solo
alla preparazione del materiale. Anche qui però
sembra essere calato rispetto la mattina, per cui
preferisco uscire con la 4.7 piena vista anche la
presenza di un bello shorebreak! Trimmo l’82 wave
twinzer, indosso la muta e sono pronto! Si esce tra
due frangiflutti non particolarmente lunghi ed alti
ma perfetti per fare danni all’attrezzatura in caso di
errori! Aspetto il momento buono e via… Sono
carichissimo, primo bordo: Shaka, Ponch e
Forward! Ma dove sono? Al rientro comincio a
prendere le misure visto che la sezione migliore
rompe molto vicino a riva e quindi anche ai moletti.
Dopo 15 minuti comincio a prendere confidenza
anche con le surfate, prendendomi qualche rischio,
ma il vento comincia a rinforzare rendendo il
Bottom e il Cut Back difficoltosi, meglio cambiare!
Rientro a riva, mentre armo la 4.2 il mare è sempre
più grosso, ci vorrebbe anche una tavola più
piccola, peccato che l’abbia lasciata a casa visto che
le previsioni non davano simili condizioni, ed abbia
scelto il freestyle 90 come alternativa! Col senno di
poi simili errori non andrebbero mai fatti! Mentre
mi preparo a rientrare scorgo uno dei miei
compagni di viaggio, Fulvio, già cambiato e molto
abbacchiato! Ha pagato caro l’incontro con gli
scogli… Tavola ed albero fuori uso! Le onde sono
aumentate nel frattempo così come lo shore break...
Uscire comincia a farsi più difficoltoso e in acqua ci
ritroviamo davvero in pochi, anche se il mare non è
più ordinato come all’inizio riesco comunque a
divertirmi per un paio d’ore, fino a quando Eolo non
decide di rinforzare ulteriormente rendendo
impossibile la gestione dell’82 litri. Peccato perchè
il vento verso sera ruota più side ma da 3,5 e ci
92
Matteo Guazzoni in Shaka.
sarebbe da divertirsi ancora... La voglia non
mancherebbe, le forze ed il mio 66 twinzer si! La
spiaggia si trasforma in una nuvola di polvere, vola
tutto, in mare non c’è più nessuno, non sembra
nemmeno di essere in Liguria. Speriamo solo che
domani ci sia questo vento! Dopo aver trovato una
sistemazione per la notte, distrutti dall’uscita
troviamo comunque la forza di passare una
divertente serata nella più movimentata e vicina
Alassio! Ma andiamo a letto presto, le previsioni per
domani sono ancora ottime!
SABATO 5 GIUGNOL’indomani c’è ancora vento da 4.5 /5.0, peccato che
l’onda sia scomparsa! Beh se non altro non ho
portato il freestyle per nulla! Al nostro arrivo
troviamo lo spot già super affollato visto che la
capitaneria ha deciso di applicare l’ordinanza! Ci
ricongiungiamo con tutti quelli che il giorno prima
erano usciti altrove, tra i più famosi arriva l’amico
Fede LaCroce e Teo Guazzoni, oltre a moltissimi
amici che non vedevo da tempo. Praticamente
sembra di essere ad un raduno organizzato! Il
vento non ancora disteso ci permette di scambiare
due chiacchiere per raccontarci l’uscita del giorno
prima! Poi come un orologio a mezzogiorno il
sudovest inizia a soffiare più deciso... Cosa
chiedere di meglio di una buona uscita defaticante
con la 4.2 ed il 90 litri? Tre ore di puro divertimento,
prima di tornare alla realtà padana, sperando che
il mare possa regalarci presto un altro weekend
così!
PS: la speranza purtroppo si è infranta dopo soli 15
giorni! Eh si, purtroppo un fine settimana in
Sardegna mi è costato caro... Distorsione al
ginocchio con rottura del legamento crociato!
Operazione in vista, stagione finita! Ci rivedremo in
acqua a Natale!
93
Gigi Colombo in Cut Back.
Gigi in Spock nell’inside di Albenga il giorno dopo le onde.
Matteo Guazzoni in Shock.
SPOT GUIDEBY LUCA GRASSO “SURFACTIVIT Y”COME ARRIVARE: Si esce al casello di Albenga e si
prosegue seguendo le indicazioni per il centro e per
la stazione. Passata una rotonda proprio in
prossimità della stazione, si va sempre dritti lungo
un viale alberato e si raggiunge la spiaggia.
DORMIRE: Per chi vuole dormire in macchina o in
furgone non ci sono i problemi di Andora o Alassio,
è tutto molto più free e verso la foce del fiume Centa
è tutto molto tranquillo. Per eventuali alberghi
potete contattare l’Hotel Pescetto, il proprietario è
un surfista anche lui e potrà eventualmente darvi
una mano se non avrà posti a disposizione. Per
eventuali campeggi il Camping dei Fiori è di
proprietà di un altro surfista, quindi anche lui potrà
consigliarvi in caso di problemi.
MANGIARE: A pranzo non si mangia, c’è vento! Scherzi
a parte nella stagione estiva panini e insalate al B-
Side, bar sul mare con una bellissima
ambientazione; Bagni Albenga per primi piatti a base
di pesce senza dover impegnare un rene per il conto.
Per la sera il Principe Club, ristorantino carino che
poi si trasforma in piano bar.
LO SPOT: Albenga è battuta sia dai venti da est che da
ovest, e questo amplia molto il numero di uscite
durante l’arco dell’anno. Nel periodo autunno\inverno i
venti da Nord Est sono i più frequenti, formano una
bella onda specialmente quando le previsioni allertano
bora a Trieste. Nei periodi che ci portano verso l’estate
le mareggiate da Ovest sono quelle che ci riempiono di
soddisfazione, anche perchè di solito non c’è la
Capitaneria a far osservare rigidamente le ordinanze
come ad Andora. Sempre che si usi il cervello per
divertirsi con i nostri giocattoli, che siano windsurf o
kite, anzichè solo le braccia e l’adrenalina!
DIVERTIMENTI: Si spera sempre di fare un’uscita in
mare e poi passare una bella serata, sempre che
Eolo sia d’accordo! Durante l’estate ci sono vari
appuntamenti settimanali nei locali della zona: il
martedì aperitivo lungo all’Essaouira, il venerdì
serata ai Bagni Albenga con musica dal vivo,
Principe Club con serate a tema. E poi comunque c’è
Alassio vicino, se proprio si vuole vivere
un’atmosfera molto molto glamour!
NEGOZI: Ce né soltanto uno! Surfactivity Surf Shop,
situato davanti allo spot in via Nazario Sauro 112,
tel: 0182.53426, [email protected]
SCUOLE: Surfactivity organizza nella vicina Ceriale
presso il Campeggio Delphis i corsi base di windsurf.
Grazie all’ampia base nautica a disposizione e a due
istruttori, si riescono a fare corsi di windsurf
durante tutto l’arco dell’anno.
94
Gigi in piena potenza e controllo. Questa foto ricordatanto la cover di Funboard dedicata alla sua vittoriadel Windfestival di Imperia anno 2000.
La spiaggia di Albenga e l’isola Gallinara.