anie scheda paese turchia 2012
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Maggio 2012
Scheda Paese
Turchia
a cura del Servizio Centrale Studi Economici
Federazione ANIE
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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia indice della Scheda Paese
Caratteristiche del Paese Pag. 3
Suddivisione amministrativa Pag. 4
Indicatori macroeconomici Pag. 5
Industria Manifatturiera in Turchia Pag. 7
Partner commerciali Pag. 18
Interscambio commerciale Italia - Turchia Pag. 19
Interscambio commerciale Italia - Turchia di Elettrotecnica ed Elettronica Pag. 20
Opportunità Paese: Trasporto Ferroviario, Energia elettrica, Costruzioni Pag. 22
Investimenti diretti esteri (IDE) Pag. 38
Zone economiche speciali e parchi tecnologici Pag. 41
Mercato del lavoro Pag. 42
Tutela proprietà intellettuale Pag. 43
Fiscalità Pag. 44
Rischio Paese (fonte SACE) Pag. 47
Indirizzi utili Pag. 48
Contatti ANIE Pag. 49
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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia caratteristiche del Paese
Superficie: 783.562 km² Popolazione: 79.749.461 (dicembre 2011) Densità della popolazione: 102 abitanti per km² Capitale: Ankara
Lingua Ufficiale: Turco
(presenti numerosissime minoranze linguistiche)
Moneta Ufficiale: Lira Turca (nuova dal 2005) (TRY)
Tasso di cambio 2011 pari a 1 Euro = 2,34 TRY Distribuzione Popolazione:
- Area Urbana: 69%
- Area Rurale: 31%
Il 27,2% della Popolazione ha un’età inferiore ai 15 anni Tasso di Alfabetizzazione: 87,4% di cui:
- Uomini: 95,3%
- Donne: 79,6%
Fonte: CIA The World Fact Book
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Turchia suddivisione amministrativa
La Turchia è divisa in 7 regioni (bölge) che hanno soltanto valenza statistica e non costituiscono un livello di divisione amministrativa. Queste regioni sono state definite in occasione del Primo Congresso di Geografia tenutosi ad Ankara nel 1941, in base alla omogeneità di condizioni climatiche del territorio corrispondente.
Fonte: Governo della Turchia
La Turchia è divisa amministrativamente in 81 province a capo di ciascuna delle quali è un governatore nominato dal Governo centrale. Le province sono a loro volta suddivise in distretti per un totale di 923. Il distretto centrale (capoluogo della provincia) è amministrato da un "vicegovernatore" designato, mentre gli altri distretti sono amministrati da un "sottogovernatore".
NR CITTA' PRINCIPALI NR. ABITANTI
1 Istanbul 12.573.836
2 Ankara 4.651.591
3 Smirne 4.130.444
4 Bursa 1.459.000
5 Adana 1.271.000
6 Gaziantemp 1.208.000
7 Konia 951.000
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Turchia indicatori macroeconomici
Fonte: Ufficio statistico nazionale della Turchia, FMI, WB, Economist Unit
* dato di previsione
Indicatori 2007 2008 2009 2010 2011 2012*
PIL a prezzi correnti (Miliardi di Euro) 473,6 496,6 440,5 554,8 548,2 616,8
PIL pro capite a prezzi correnti (Migliaia di Euro) 6,9 7,1 6,2 7,8 7,6 8,5
Tasso di crescita del PIL (variazione % a prezzi costanti) 4,7 0,7 -4,8 8,9 6,6 2,2
Totale Investimenti (% sul PIL) 21,1 21,8 14,9 20,1 23,2 21,9
Indice Produzione Industriale (variazione %) 6,7 -1,5 -11,3 14,4 9,2 2,5
Tasso d'Inflazione (variazione %) 8,8 10,4 6,3 8,6 6,0 6,9
Tasso di Disoccupazione (%) 10,2 10,9 14,0 11,9 10,5 10,7
Tasso di Cambio Euro (EUR) per Lira Turca (TRY) 1,79 1,91 2,16 2,00 2,34 n.d.
Esportazioni totali (Miliardi di Euro) 78,1 89,6 73,3 85,3 97,0 108,1
Importazioni totali (Miliardi di Euro) 124,0 136,4 100,8 138,8 173,1 179,2
Saldo Commerciale totale (Miliardi di Euro) -45,8 -46,9 -27,5 -53,6 -76,1 -71,1
Bilancia Commerciale
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Metallurgia
21,4%
Elettrotecnica ed
Elettronica
6,4%
Altre Industrie
Manifatturiere
12,6%
Materiali da
costruzione
6,7%
Meccanica
6,7%
Chimica - Farmaceutica
7,0%
Agroalimentare
16,9%
Tessile - Abbigliamento
14,8%Mezzi di trasporto
7,5%
Turchia PIL per settori economici
Fonte: elaborazioni Servizio Centrale Studi Economici ANIE su dati Ufficio statistico nazionale della Turchia
…Industria Manifatturiera composizione per produzione settoriale
Prodotto interno lordo composizione per settori economici
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Turchia l’industria Manifatturiera in Turchia
Variazioni % annue
Fonte: elaborazioni Servizio Centrale Studi Economici ANIE su dati Ufficio statistico nazionale della Turchia
Variazioni % annue
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Turchia l’industria Elettrotecnica ed Elettronica in Turchia I
Distribuzione del fatturato per macro comparti
Anno 2011 = 13,5 miliardi di Euro
Distribuzione del fatturato
per i comparti dell’Elettronica
Anno 2011 = 3,4 miliardi di Euro
Distribuzione del fatturato
per i comparti dell’Elettrotecnica
Anno 2011 = 10,1 miliardi di Euro
Fonte: elaborazioni Servizio Centrale Studi Economici ANIE su dati Ufficio statistico nazionale della Turchia
* Include l’Elettronica di Consumo
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Turchia l’industria Elettrotecnica ed Elettronica in Turchia II
Andamento del fatturato per macro comparti Anni 2005 – 2011, dati in miliardi di Euro
Fonte: elaborazioni Servizio Centrale Studi Economici ANIE su dati Ufficio statistico nazionale della Turchia
Variazioni annue
12,9%
12,1%
11,1%
5,%
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Turchia Focus: l’industria degli Apparecchi Domestici ed Elettronica di consumo in Turchia Dati Statistici
Fonte: elaborazioni Servizio Centrale Studi Economici ANIE su dati Ufficio statistico nazionale della Turchia, EIU
Mercato Interno - Turchia 2007 2008 2009 2010 2011* 2012* 2013*
Elettrodomestici e Casalinghi (Miliardi di Dollari) 11,0 13,0 10,8 12,0 13,0 14,5 16,0
Elettrodomestici e Casalinghi (Variazione % annua) 31,3 17,3 -16,6 11,0 8,4 11,4 10,6
Apparecchiature Audio e Video (Miliardi di Dollari) 3,3 3,9 3,2 3,6 4,0 4,5 5,1
Apparecchiature Audio e Video (Variazione % annua) 27,2 18,2 -16,6 12,1 9,3 14,1 13,2
Produzione Apparecchi Domestici Vendite Apparecchi Domestici
Dati in Migliaia di Unità Dati in Migliaia di Unità
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Turchia Focus: l’industria degli Apparecchi Domestici ed Elettronica di consumo in Turchia Localizzazione Unità Produttive
Fonte: Ministero per la Promozione e Investimenti in Turchia
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Turchia Focus: l’industria Metallurgica in Turchia I Dati Statistici
Fonte: elaborazioni Servizio Centrale Studi Economici ANIE su dati Ufficio statistico nazionale della Turchia, CIB
Produzione Acciaio
Consumo Acciaio
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Turchia Focus: l’industria Metallurgica in Turchia II Dati Statistici
Fonte: elaborazioni Servizio Centrale Studi Economici ANIE su dati Ufficio statistico nazionale della Turchia, CIB
Produzione Alluminio
Consumo Alluminio
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Turchia Focus: l’industria Siderurgica in Turchia Dati Statistici
Fonte: elaborazioni Servizio Centrale Studi Economici ANIE su dati Ufficio statistico nazionale della Turchia, CIB
Produzione
Produzione Distribuzione % per settori industriali di destinazione prodotti siderurgici in Turchia
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Turchia Focus: l’industria Metallurgica in Turchia Localizzazione Unità Produttive
Fonte: Ministero per la Promozione e Investimenti in Turchia
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Turchia Focus: l’industria dei Cavi in Turchia
Fonte: Ministero per la Promozione e Investimenti in Turchia
Volumi produttivi: Industria dei Cavi in Turchia variazioni annue
* dati di previsione Fonte: elaborazioni Servizio Centrale Studi Eco9nomici ANIE su dati TurkStat
L’Industria turca dei Cavi è costituita da medie e grandi imprese. Attualmente sono operative più di 375 aziende del settore con una forza lavoro di oltre 7.800 addetti. Il distretto industriale produttivo del comparto più importante è ubicato nell’area di Istanbul. 23 sono le aziende produttrici di Fili smaltati isolati, settore merceologico tra i più importanti per il comparti turco, con una capacità produttiva media annua di 25.000 tonnellate.
Evoluzione delle esportazioni turche dell’Industria dei Cavi dati in Milioni di Euro
Fonte: elaborazioni Servizio Centrale Studi Economici ANIE su dati TurkStat
Mercati di sbocco delle esportazioni turche dell’Industria dei Cavi Distribuzione, Anno 2011
17 a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia Focus: l’industria dell’Illuminazione in Turchia
Fonte: Ministero per la Promozione e Investimenti in Turchia
Volumi produttivi: Industria dell’Illuminazione in Turchia variazioni annue
L’Industria turca dell’Illuminazione è nata negli anni Sessanta con l’obiettivo di produrre lampadine a incandescenza e fluorescenti. A partire dagli anni Settanta l’Industria di settore si è specializzata sul comparto dell’illuminazione decorativa. Attualmente il mercato domestico dell’Illuminotecnica si attesta a 350 Milioni di Euro, di cui 130 Milioni di Euro riconducibili all’illuminazione decorativa. La domanda turca di illuminazione decorativa è in costante crescita, in linea con il boom economico del Paese e la vivace ripresa del settore immobiliare. L’industria di settore consta di 50 aziende di grandi dimensioni e oltre 300 PMI. I principali distretti produttivi sono localizzati nelle aree di Istanbul, Ankara e Izmir. La Turchia si è adeguata agli standard qualitativa europei e mondiali. I prodotti riportano certificati di qualità ISO, ENEC, VDE oltre al marchio CE. Recentemente l’Industria turca si sta focalizzando sui prodotti di settore a risparmio energetico e sulla tecnologia LED.
Evoluzione delle importazioni turche dell’Illuminotecnica dati in Milioni di Euro
Mercati di provenienza delle importazioni turche dell’Illuminotecnica Distribuzione, Anno 2011
* dati di previsione Fonte: elaborazioni Servizio Centrale Studi Eco9nomici ANIE su dati TurkStat
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Turchia partner commerciali
Aree di importazione della Turchia (Anno 2011) Aree di esportazione della Turchia (Anno 2011)
Le esportazioni della Turchia nel 2011 hanno raggiunto la quota di 97 miliardi di Euro in crescita di circa il 14%
rispetto all’anno precedente. Per l’anno in corso l’export si manterrà positivo con una crescita superiore ai dieci punti
percentuali. Principali mercati di sbocco risultano essere la Russia, la Germania e la Cina.
Le importazioni turche hanno chiuso il 2011 con una crescita superiore al 24% a oltre 173 miliardi di Euro. Principali
Paesi fornitori sono Germania (per i prodotti manufatti) e Iraq (materie prime, petrolio). L’Italia si conferma quarto Paese
fornitore del mercato turco con una quota vicina al 6%.
Per il 2011 il saldo commerciale risulta in negativo di 76 miliardi di Euro.
Fonte: elaborazioni Servizio Centrale Studi Economici ANIE su dati Ufficio statistico nazionale della Turchia
Nr. Paese Partner Quota %
1 Russia 10,0
2 Germania 9,5
3 Cina 9,0
4 USA 6,7
5 ITALIA 5,6
6 Iran 5,2
7 Francia 3,8
8 India 2,7
9 Corea del Sud 2,6
10 Spagna 2,6
11 Altri Paesi 57,7
Nr. Paese Partner Quota %
1 Germania 10,3
2 Iraq 6,2
3 Regno Unito 6,0
4 ITALIA 5,8
5 Francia 5,0
6 Russia 4,4
7 USA 3,4
8 Spagna 2,9
9 Emirati Arabi Uniti 2,8
10 Iran 2,7
11 Altri Paesi 50,4
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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Per quanto concerne le importazioni italiane dalla Turchia, nel 2011 risultano in forte crescita e si attestano a 6
Miliardi di Euro. Per il 2012 dovrebbe confermarsi il trend positivo.
Il Saldo della bilancia commerciale permane nel 2011 positivo per l’Italia per 4 Miliardi di Euro.
Turchia interscambio commerciale dell’Italia con la Turchia
Esportazioni italiane verso la Turchia per settori industriali (Anno 2011)
Fonte: elaborazioni ANIE su dati ISTAT
Nel 2011 le esportazioni italiane verso la Turchia hanno superato la soglia dei 10 miliardi di Euro con una crescita a
doppia cifra (+22%). Secondo le più recenti stime per il 2012 il trend dovrebbe confermarsi positivo ma con un rialzo più
contenuto.
L’export italiano si focalizza nei settori della Meccanica strumentale, comparto che da solo rappresenta circa il 25%
del totale esportato, Prodotti energetici raffinati (14,9%), Mezzi di Trasporto (12,3%). Il comparto industriale
dell’Elettrotecnica ed Elettronica incide per oltre il 7% del totale esportato verso il mercato turco.
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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia interscambio commerciale Italia-Turchia di Elettrotecnica ed Elettronica
Fonte: elaborazioni ANIE su dati Istat
* preconsuntivo
2006 2007 2008 2009 2010 2011*
Esportazioni da Italia verso Turchia 598,6 599,2 568,5 473,5 567,2 654,6
Importazioni da Turchia verso Italia 378,4 341,2 322,2 367,7 382,5 392,8
Saldo Commerciale 220,2 258,1 246,4 105,8 184,8 261,8
Bilancia Commerciale (Dati in Milioni di Euro)TOTALE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA
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Turchia esportazioni di Elettrotecnica ed Elettronica italiane verso la Turchia
Fonte: elaborazioni ANIE su dati Istat
Totale esportazioni nel 2011*
654,6 milioni di Euro
* preconsuntivo
COMPARTI ELETTRONICA Milioni di Euro ∆ % 2011/2010
Automazione e Misura 127,8 67,9
ICT 42,1 -5,2
Componenti Elettronici 17,4 4,7
Sicurezza ed Automazione Edifici 7,1 23,5
COMPARTI ELETTROTECNICA Milioni di Euro ∆ % 2011/2010
Produzione, Distribuzione, Trasmissione Energia 179,2 1,4
Apparecchi Domestici e Professionali 96,3 12,3
Cavi 79,3 -3,0
Illuminazione 37,6 26,4
Componenti e Sistemi per Impianti 31,0 11,0
Trasporti Ferroviari ed Elettrificati 19,3 -73,3
Ascensori e Scale Mobili 17,5 3,0
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Le Ferrovie dello Stato della Repubblica Turca (TCDD) sono di proprietà del Governo turco. La TCDD è stata costituita nel
giugno del 1927 e ha il compito di gestire le linee ferroviarie esistenti all'interno dei confini del Paese. Attualmente la rete
ferroviaria turca si estende per 10.991 km trasportando in media 17 milioni di tonnellate di merci e oltre 7 milioni di passeggeri.
La Turchia dispone di due linee ad alta velocità operative dal 2009: la tratta Ankara – Eskisehir e la tratta Ankara - Konya.
Poiché la rete ferroviaria e il parco treni risultano datati il Governo turco ha recentemente previsto lo stanziamento di 23,5
Miliardi di dollari per nuovi investimenti nel settore.
Secondo il Programma Vision 2023 i progetti previsti sono:
- 4.000 km di linea ad alta velocità a cui si aggiungono i 10.000 km previsti dai precedenti piani governativi
- l’elettrificazione di 8.000 km di linea ferroviaria
- fino al 2023 è previsto l’ammodernamento di 500 km in media all’anno della rete ferroviaria
- privatizzazione del settore ferroviario
- ristrutturazione dei terminali e delle stazioni e la costruzione di nuovi terminali dedicati ai treni ad alta velocità
- avvio di progetti ferroviari di supporto per il collegamento con la Turchia, Caucaso, il Medio Oriente e Nord Africa
PROGETTI PER IL 2012
Il Ministero turco dello Sviluppo ha annunciato il programma di investimenti pubblici previsti nel 2012 in cui sono enumerati più di
2.600 progetti con uno stanziamento per l'anno in corso di 16,6 Miliardi di Euro sul valore complessivo delle opere da realizzare
pari a 154 Miliardi di Euro. Includono, tra i progetti prioritari, nuove iniziative di sviluppo nell'Anatolia Sud-orientale, il tunnel
ferroviario sotto il Bosforo (progetto Marmaray) e le linee metropolitane di Ankara e Istanbul. Si aggiungono le
infrastrutture di supporto (depositi ferroviari) per l'Alta Velocità ferroviaria, numerosi progetti di elettrificazione, alcune
autostrade, il progetto del porto di Candarli, l'attraversamento della baia di Izmir, la connessione ferroviaria con l'aeroporto di
Ankara e la linea metro Kabatas-Mahmutbey a Istanbul.
a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia Opportunità: Trasporto Ferroviario
Fonte: Ministero dei Trasporti, Governo della Turchia
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La regolamentazione del mercato dell’energia è definita da una legislazione primaria, di competenza del Parlamento, che definisce la struttura generale del settore e i principi guida della regolamentazione, e da una legislazione secondaria, di competenza di EPDK (Autorità regolatrice del Mercato dell'Energia), che regolamenta gli aspetti connessi all’implementazione di quanto previsto nella legislazione primaria. La struttura attuale del mercato elettrico è basata su contratti bilaterali ai quali si affianca un meccanismo centralizzato per la gestione degli sbilanciamenti fra immissioni effettive di chi vende elettricità e prelievi effettivi di chi compra elettricità, controllato dalla società di trasmissione. Nell’ambito del settore elettrico, EPDK ha definito diverse attività: • Generazione • Trasmissione • Distribuzione • Vendita all’ingrosso • Vendita al cliente finale • Servizi per la vendita al cliente finale • Import - Export Generazione, distribuzione, vendita all’ingrosso e vendita ai clienti finali sono aperte alla concorrenza, così come i servizi per la vendita al cliente finale, import e export. È invece in mano pubblica la trasmissione (TEIAS - Turkish Electricity Transmission Corporation). Ciascuna attività di mercato può essere svolta previa concessione di una licenza da parte di EPDK. La licenza è concessa per un periodo massimo di 49 anni, allo scadere del quale può essere rinnovata. Per le attività di generazione, trasmissione e distribuzione la licenza non può essere concessa per un periodo inferiore a dieci anni. Concessione della licenza per lo svolgimento delle attività del settore elettrico: Per ottenere una licenza occorre presentare una domanda a EPDK che avvia il processo di valutazione dei requisiti tecnico-economici dell’impresa. Il processo di valutazione inizia solo dopo che il richiedente ha versato l’1% dell’importo annuale dovuto per la concessione e non deve, di norma, superare i 60 giorni. I risultati del processo di valutazione devono essere presentati all’Energy Market Regulatory Board, interno a EPDK, per la decisione finale. In caso di accettazione il richiedente, entro 95 giorni, deve: modificare il proprio statuto secondo le indicazioni del Board (se necessario); sottoporre a EPDK gli eventuali accordi per attività di import ed export sottoscritti sulla base di quanto disposto dalla regolazione specifica; dimostrare di aver pagato per intero l’importo annuale per la concessione della licenza.
a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia Opportunità: Energia elettrica – Regolamentazione
Fonte: Ministero dell’Energia e delle Risorse Naturali, Governo della Turchia
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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia Opportunità: Mercato Elettrico – Struttura
Fonte: Ministero dell’Energia e delle Risorse Naturali, Governo della Turchia
Generazione Wholesale Trasmissione Distribuzione/
Retail Customers
Autoproducers
Autoproducer Groups
IPPs
Bos, BOTs, Mobile
PPs, TORs
EUAS
Private Wholesalers
TETAS
TEIAS TEDAS
Private DisCos
Eligible customers
Non-eligible
Customers
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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia Opportunità: Mercato Elettrico – principali operatori
Fonte: Ministero dell’Energia e delle Risorse Naturali, Governo della Turchia
Turkish
Electricity Authority (TEK)
Turkish Electricity Generation and Transition Co.
(TEAS)
Turkish Electricity Distribution Co.
(TEDAS)
Generation (EUAS)
Transmission (TEIAS)
Trading (TETAS)
21 DisCos
L’autorità per l’elettricità turca è stata fondata
nel 1970…
…con l’obiettivo di liberalizzare - privatizzare il
settore nel 1993 l’autorità si è separata in… Nel 2001 si è
verificata un’ulteriore separazione
con la creazione di entità legali autonome
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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia Opportunità: Mercato Elettrico – evoluzione a seguito della privatizzazione del settore
Fonte: Ministero dell’Energia e delle Risorse Naturali, Governo della Turchia
Generazione Trasmissione Wholesale Distribuzione Retail
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Elektrik Üretim Anonim Sirkety (EUAS) EUAS nasce nel 2001 dalla ristrutturazione di TEAS in tre società: EUAS, che svolge attività di generazione; TEIAS, che svolge l’attività di trasmissione; TETAS, che svolge attività di trading. EUAS gestisce direttamente circa il 49% della capacità di generazione e circa il 6% tramite le sue affiliate e quindi controlla oltre il 50% di tutta la capacità installata in Turchia. La società attualmente dispone direttamente di 9.114 MW di capacità termica e 10.997 MW di capacità idroelettrica, oltre a 3.284 MW termici gestiti indirettamente tramite sussidiarie, per un totale di 23.395 MW. Il numero totale di dipendenti è di 14.037. Gli impianti principali attualmente gestiti da EUAS sono Afsin-Elbistan-A (termico, 1.355 MW), Bursa (ciclo combinato a gas, 1.432 MW), Ambarlı (ciclo combinato a gas,1.351 MW), Atatürk (idrico, 2.405 MW), Karakaya (idrico, 1800 MW) e Keban (idrico, 1. 330 MW).
a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia Opportunità: Settore Elettrico – Generazione
Fonte: Ministero dell’Energia e delle Risorse Naturali, Governo della Turchia. EAUS
La generazione di energia elettrica è attualmente ancora saldamente in mano pubblica; lo Stato, infatti, in modo diretto o indiretto, concentra oltre il 50% della capacità di generazione. Oltre il 60% della produzione proviene da impianti termici. Capacità di generazione per produttore, distribuzione
Legenda:
* TOOR: Transfer of Operating Rights
** BOO: Build-Operate-Own
*** BOT: Build-Operate-Transfer)
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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia Opportunità: Settore Elettrico – Generazione. Situazione attuale
Fonte: Ministero dell’Energia e delle Risorse Naturali, Governo della Turchia
Capacità Installata Domanda Lorda di Energia Elettrica
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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia Opportunità: Settore Elettrico – Generazione. Previsioni
Fonte: Ministero dell’Energia e delle Risorse Naturali, Governo della Turchia
Capacità Installata Domanda Lorda di Energia Elettrica
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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia Opportunità: Settore Elettrico – Trasmissione
Fonte: Ministero dell’Energia e delle Risorse Naturali, Governo della Turchia.
La trasmissione di elettricità è operata da TEIAS, che non può svolgere altre attività di mercato, sulla base di una licenza rilasciata da EPDK, che ha predisposto anche principi e procedure per la definizione e l’applicazione degli standard operativi del sistema. L’accesso alla rete di trasporto è regolamentato e TEIAS deve consentire l’accesso su base non discriminatoria a chi ne faccia richiesta. Nel caso di produttori, autoproduttori e gruppi di autoproduttori, nell’ambito del processo di valutazione della richiesta per l’ottenimento della licenza, il regolatore chiede a TEIAS di rendere, entro 45 giorni, un parere motivato sulla possibilità tecnica di effettuare la connessione e sull’impatto che questa avrà sull’intero sistema. Nel caso in cui la richiesta di connessione comporti nuovi investimenti per l’espansione della rete o il suo potenziamento, e TEIAS non disponga dei fondi necessari, l’investimento può essere fatto da privati sulla base delle indicazioni tecniche di TEIAS, oppure finanziando l’investimento a condizioni concordate con TEIAS. In tal caso, il costo totale dell’investimento è dedotto dai costi che l’utente deve sostenere per l’uso del sistema. Se la richiesta di connessione non è accettata per un determinato punto di connessione, TEIAS può proporre un punto alternativo; nel caso in cui non vi siano punti disponibili oppure il punto proposto da TEIAS sia rifiutato, i privati possono chiedere il permesso di costruire una linea diretta fra impianto e utilizzatore. Gli impianti alimentati con risorse nazionali e a fonti rinnovabili hanno priorità nella connessione. Türkye Elektik Iletim Anonim Sirketi (TEIAS) TEIAS nasce nel 2001 dalla ristrutturazione del monopolista integrato TEAS e svolge l’attività di trasporto dell’energia elettrica. TEIAS ha il compito di gestire la rete di trasmissione nazionale ad alta tensione e di garantire la trasmissione di elettricità in condizioni di sicurezza ed efficienza. Le condizioni della rete di trasmissione e le frequenti congestioni hanno indotto TEIAS a varare un piano di investimento per i prossimi 5 anni che prevede investimenti complessivi per circa 1 Miliardo di Dollari in potenziamenti e sviluppo sia della rete interna che delle interconnessioni.
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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia Opportunità: Settore Elettrico – Trasmissione
Fonte: Ministero dell’Energia e delle Risorse Naturali, Governo della Turchia
Evoluzione della Linea di Trasmissione elettrica
…di cui evoluzione della Linea di Trasmissione
elettrica interrata
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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia Opportunità: Settore Elettrico – Distribuzione
Fonte: Ministero dell’Energia e delle Risorse Naturali, Governo della Turchia.
La riforma del settore prevede che ai fini della distribuzione di elettricità il territorio sia articolato in 21 zone. Ci sono 9 distributori inclusa TEDAS, il distributore in mano pubblica che controlla la quasi totalità della distribuzione. Per svolgere l’attività di distribuzione occorre essere in possesso di una licenza concessa da EPDK. La licenza di distribuzione contiene le zone in cui l’impresa può operare, all’interno delle quali ha l’obbligo di fornitore di ultima istanza. Le società di distribuzione possono svolgere anche l’attività di vendita, che però è oggetto di una licenza separata, e di generazione (anche questa oggetto di una licenza separata) ma limitatamente a una quota dell’elettricità distribuita nella propria zona. L’accesso alla rete di distribuzione è regolamentato sulla base di direttive emanate da EPDK. Similmente a quanto accade per il trasporto, l’accesso alla rete deve essere consentito senza discriminazione a tutti gli utenti che ne facciano richiesta purché in possesso dei necessari requisiti tecnici. Per svolgere l’attività di vendita ai clienti finali occorre essere in possesso di una licenza, che è concessa da EPDK sentito il parere tecnico della società di distribuzione principale dell’area in cui si intende svolgere l’attività. Fino ad ora le licenze di vendita sono state concesse alle società che operano anche nella distribuzione. Le società che operano nella vendita all’ingrosso non possono detenere una quota di mercato superiore al 10% dell’elettricità venduta sul mercato all’ingrosso nell’anno antecedente quello di riferimento. Türkye Elektik Dagitim Anonim Sirketi (TEDAS) TEDAS distribuisce la maggior parte dell’energia complessivamente distribuita sul territorio turco e la quasi totalità dell’energia prodotta da EUAS. I maggiori problemi che TEDAS deve attualmente affrontare, oltre ai problemi tecnici causati dall’elevato grado di obsolescenza della rete, sono legati all’elevata percentuale di furti di elettricità dalla rete e alla difficoltà di ottenere dai propri utenti il pagamento per le prestazioni erogate. Si calcola che l’esposizione di TEDAS nei confronti del settore pubblico e del settore privato ammonti ad alcune centinaia di milioni di Dollari. .
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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia Opportunità: Settore Elettrico – Distribuzione
Fonte: Ministero dell’Energia e delle Risorse Naturali, Governo della Turchia
2007 2008 2009 2010
17.245,6
TOTAL 49.524,1
8.690,9
11.677,9
20.368,8
3.834,0
262,7
13.421,0
3.168,7
3.793,2
TURKEY‘S TOTAL
THERMAL 32.278,5
HYDRO+GEOTHERM.+WIND
16.589,7
3.130,5
575,5
3.706,0
29.339,1
575,5
TOTAL
15.422,1
44.761,2
8.690,9
11.350,3
20.041,2
3.834,0
262,7
10.688,8
21.265,4
AUTOPRODUCERS+TOOR
THERMAL 3.217,7
HYDRO+GEOTHERM.+WIND
1.624,3
12.313,1
3.795,2
589,5
4.384,7
16.273,2
HYDRO+GEOTHERM.+WIND 4.992,2
27.271,6
13.564,1
40.835,7
11.208,9
2.181,5
13.390,4
3.598,5
PRODUCTION COMP.
THERMAL
TOTAL
8.690,9
11.455,9
20.146,8
3.834,0
262,7
3.834,0
MOBILE POWER PLANTS THERMAL 262,7
584,8
4.183,3
AFFILIATED PARTNERSHIPS OF EÜAŞ THERMAL
27.595,0
14.222,2
41.817,2
Dati in MW
TOTAL 20.368,8
HYDRO+GEOTHERM.+WIND11.677,9EÜAŞ
THERMAL 8.690,9
Distribuzione energia elettrica per Public Utilities
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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia Opportunità: Settore Elettrico – Opportunità
Fonte: Ministero dell’Energia e delle Risorse Naturali, Governo della Turchia
A livello mondiale la Turchia è uno dei mercati a più rapida crescita con riferimento alle infrastrutture elettriche.
La domanda di energia elettrica aumenterà a un tasso annuo del 6% tra il 2009 e il 2023. La crescente domanda di energia
elettrica in Turchia è il risultato del processo di liberalizzazione del settore avviato nel 2001.
Il Governo turco incoraggia gli investitori sia nazionali che stranieri nella realizzazione di progetti energetici in Turchia, con
particolari incentivi per quanto riguarda le energie rinnovabili (incentivi tariffari).
L'importo totale degli investimenti da effettuare per soddisfare il fabbisogno energetico in Turchia entro il 2023 è stimato in circa
130 Miliardi di Dollari.
La Turchia possiede un numero significativo di fiumi e laghi (con circa 36.000 MW di energia potenziale), che offre
opportunità ideali per le piccole-medie imprese del settore elettrico.
Per quanto riguarda il potenziale di energia geotermica, la Turchia occupa la settima posizione a livello mondiale, terza a
livello europeo. Gli investimenti decennali previsti nel settore dell'energia geotermica sono pari a 16 Miliardi di Dollari all'anno.
Al fine di creare un mercato comune dell'energia elettrica con l'UE, la Turchia prevede l'interconnessione del proprio sistema
energetico con l’Unione per il Coordinamento della Trasmissione di Elettricità Europeo (UCTE).
La Turchia occupa il primo posto a livello mondiale in termini di tasso di crescita più elevato in impianti di energia eolica. Ad
oggi tuttavia solo il 15 per cento del suo potenziale è stato utilizzato.
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Secondo il progetto Vision 2023, si prevedono obiettivi significativi per il settore elettrico in Turchia.
Questi obiettivi includono:
• 125.000 MW di potenza installata (dai 54.423 MW nel 2010)
• aumento della quota di energie rinnovabili sino al 30 per cento entro il 2023
• 60.717 km di linee di trasmissione (da 49.104 km nel 2010)
• 158.460 MVA della capacità di distribuzione (dai 98.996 MVA nel 2010)
• diminuzione delle perdite di energia elettrica del 5 per cento annuo ed estensione dell'uso delle smart grid
• la costruzione di 8 reattori nucleari con una capacità di 10.000 MW
• la costruzione di 4 reattori nucleari con una capacità di 5.000 MW
• la costruzione di centrali elettriche a carbone con una capacità di 18.500 MW
• il pieno utilizzo delle risorse idriche
• aumento dell'energia eolica a 20.000 MW (rispetto ai 1.694 MW nel 2010)
• realizzazione di impianti geotermici con una potenza di 600 MW, e impianti solari con una potenza di 3.000 MW.
a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia Opportunità: Settore Elettrico – Vision 2023
Fonte: Ministero dell’Energia e delle Risorse Naturali, Governo della Turchia
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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia Opportunità: Settore Elettrico – principali operatori
Fonte: Ministero dell’Energia e delle Risorse Naturali, Governo della Turchia
Ragione sociale Acronimo Sito Web
Energy Market Regulatory Authority EPDK http://www.epdk.gov.tr
Turkey Atomic Energy Authority TAEK http://www.taek.gov.tr
Turkish Electricity Transmission Company TEIAS http://www.teias.gov.tr
Turkish Electricity Distribution A.S. TEDAS http://www.tedas.gov.tr
Turkish Trading & Contracting Company TETAS http://www.tetas.gov.tr
Electricity Generation Co. Inc. EUAS http://euas.gov.tr
Minestry of Energy and Natural Resources MoENR http://enerji.gov.tr
World Energy Council Turkish National Committee DEKTMK http://www.dektmk.org.tr
General Directorate of Electrical Power Resources Survey and Development Administration EIE http://www.eie.gov.tr
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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia Opportunità: Costruzioni
Fonte: Invest inTurkey
L'importanza del settore immobiliare turco è emersa principalmente nell'ultimo decennio. Sebbene i mercati immobiliari
statunitensi ed europei siano stati colpiti dalla recente crisi economica e dalla recessione economica mondiale, il settore
immobiliare turco non ha perso vitalità. A dispetto della riduzione della domanda e dell'abbassamento dei prezzi degli
immobili che hanno interessato tutta l'Europa, in Turchia il numero di unità abitative vendute nel secondo trimestre del
2011 è superiore del 18 % rispetto allo stesso periodo del 2010, il che è esemplificativo dell'elevato potenziale di crescita
del paese nel settore immobiliare.
Man mano che la Turchia avanza nel percorso verso l'adesione all'UE, le riforme di carattere legislativo introdotte hanno
reso gli investimenti nel mercato immobiliare ancora più attrattivi e redditizi. Gli emendamenti apportati alla legge sul Registro
Immobiliare, la legge sulle ipoteche e la modifica delle leggi sulle imposte sono concepiti per stimolare la competitività del
settore immobiliare.
Il settore immobiliare turco, inoltre, gode di un ottimo potenziale grazie al fattore demografico, che varia di pari passo con il
miglioramento della situazione economica. Anche la domanda di uffici e di aree industriali e logistiche dovrebbe subire
un rialzo in linea con l'aumento del numero di aziende locali e internazionali.
I punti di forza del settore sono di seguito sintetizzati:
- il settore è solido, istituzionalizzato e internazionalizzato
- i prezzi sono stabili
- i prestiti destinati al settore immobiliare sono passati da 3,5 miliardi di lire turche nel 2004 a 68 miliardi nel settembre 2011
- il numero di moderni centri commerciali è passato da 44 a 284 tra il 2000 e il 2011.
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Le imprese italiane operanti in Turchia sono 867 (anno 2010), su oltre 23.800 imprese estere operanti nel Paese. Nel 2008 l'Italia era risultata prima nella graduatoria dei Paesi esteri che si sono aggiudicati contratti con le amministrazioni pubbliche turche. Attualmente la quota italiana sul totale degli investimenti diretti esteri implementati in Turchia supera i 3 punti percentuali. L'Italia si colloca dietro a Germania, Stati Uniti, Gran Bretagna e Olanda e precede Paesi come la Cina e la Corea del Sud. Principali settori coinvolti dagli investitori italiani sono bancario, energia, infrastrutture e industria della difesa.
a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia investimenti diretti esteri (IDE)
Macro-aree di provenienza degli Investimenti
distribuzione %, Anno 2011
Fonte: elaborazioni ANIE su dati Unctad, Banca Centrale della Turchia , ICE
Andamento degli IDE (2001 – 2011)
Miliardi di US$ Miliardi di US$
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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia disciplina generale degli investimenti diretti esteri
Gli investimenti diretti esteri in Turchia sono regolati dalla Legge 4875 del 2003 che ha introdotto i principi di
uguaglianza e di libertà, proteggendo i diritti degli investitori. Si è cercato di armonizzare il sistema legislativo turco alle
norme internazionali vigenti in materia.
In base all’art. 2 della Legge 4875 un investimento può definirsi diretto estero se viene effettuato da una persona
fisica di nazionalità straniera, da una persona fisica di nazionalità turca, ma residente all’estero, da una persona
giuridica soggetta al diritto estero o da un’organizzazione internazionale. Inoltre per IDE si intendono anche le
importazioni di capitali in particolare sotto forma di moneta convertibile acquistata o venduta dalla Banca Centrale di
Turchia, importazioni di beni mobiliari delle società (ad esclusione delle obbligazioni di stato), importazioni di macchinari
ed attrezzature, importazioni di diritti di proprietà intellettuale e industriale, acquisizioni locali effettuate tramite profitti
reinvestiti o tramite crediti relazionati a investimenti di natura finanziaria.
In Turchia è possibile investire il 100% del capitale straniero in tutti i settori, compreso quello bancario e
assicurativo, con eccezione del settori radio-televisivo (ammesso solo il 20% di partecipazione straniera).
Le licenze vengono rilasciate previa autorizzazione del Dipartimento per gli Investimenti Esteri e del
Sottosegretariato al Tesoro e al Commercio Estero. Generalmente, vengono autorizzati quei progetti che si ritiene
contribuiscano allo sviluppo economico del Paese e che non siano in concorrenza con attività di imprese turche.
Tra le agevolazioni previste per gli investimenti stranieri ci sono opportunità in materia di trasferibilità
all’estero degli utili e del capitale versato all’origine. I profitti delle società straniere in Turchia possono essere
trasferiti all’estero alla fine di ogni anno fiscale, dopo che il consiglio di Amministrazione ha deliberato il pagamento dei
dividendi.
Agevolazioni particolari, come esenzioni fiscali ed assegnazioni di terreni, sono offerte per chi investe nelle
aree meno industrializzate. Mentre nelle zone franche alle esenzioni fiscali si aggiungono le esenzioni IVA su
beni e servizi importati ed esportati.
Fonte: Governo della Turchia
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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia disciplina societaria
Gli imprenditori stranieri possono costituire in Turchia sia filiali che società di capitale, a condizioni paritarie rispetto agli imprenditori locali, senza dover più chiedere autorizzazioni speciali (tranne rare eccezioni per le Spa nei settori assicurativi, bancari e finanziari). Le forme societarie previste in Turchia sono le seguenti: Società Anonima - Anonim Sirket Trattasi di una società con capitale frammentato in tante quote o azioni non riconducibili a una proprietà unica e stabile. E’ la forma societaria generalmente scelta per investimenti rilevanti. In Italia essa è equivalente alla società per azioni. Il capitale iniziale, con un minimo di 5 soci fondatori (persone fisiche o giuridiche), non può essere inferiore a 50.000 Lire Turche di cui il 25% del capitale in contanti deve essere versato entro tre mesi dalla costituzione della società. La creazione della società avviene davanti a un notaio dal quale si deposita lo Statuto e si provvede all’Autentica delle firme dei soci; si provvede poi alla Registrazione della società presso il Registro del Commercio (Ministero dell’Industria e del Commercio o Uffici Provinciali Registro Imprese) e alla successiva pubblicazione nella Gazzetta di Registro Commerciale Turca. La procedura di immatricolazione della società, da effettuarsi entro 15 giorni presso una Camera di Commercio, è obbligatoria pena le sanzioni pecuniarie previste. Società a Responsabilità Limitata – Limited Sirket La Srl deve essere costituita da un minimo di due soci fino ad un massimo di 50 (persone fisiche o giuridiche) che rispondono dei debiti della società costituita solo in base all’entità del loro apporto iniziale. Il capitale minimo è di 5.000 Lire Turche in contanti o in natura. Redatto e firmato lo Statuto dagli associati, deve essere autentificato dal notaio e approvato dal Ministero dell’Industria e del Commercio. Gli Statuti vengono registrati nel locale Ufficio Registro Imprese e pubblicati nella Gazzetta Ufficiale entro 15 gg dalla costituzione della società. Joint Venture In Turchia la legislazione relativa al Codice delle Obbligazioni e al Codice del Commercio viene applicata anche alle Joint Venture. In Turchia le Joint Venture possono dare o meno vita a una società nuova: nel primo caso si concluderà un accordo di base che prevede la costituzione successiva di una società (SpA, Srl, Società in nome collettivo ecc.) secondo le regole previste nel Codice di diritto commerciale. Nel secondo caso si deve prevedere ogni particolare nel contratto stipulato che sarà sottoposto alle norme contenute nel Codice delle obbligazioni.
Fonte: Governo della Turchia
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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia Zone speciali di investimento
In Turchia sono previste tre tipologie di zone speciali di investimento:
ZONE PER LO SVILUPPO TECNOLOGICO (TDZ) – TECNOPARCHI
Le Zone di Sviluppo Tecnologico (TDZ, Technology Development Zone) sono aree designate per sostenere le attività di ricerca
e sviluppo e attirare investimenti in campi a elevato contenuto tecnologico. Attualmente sono state istituite 39 TDZ di cui 27
operative e 12 approvate e attualmente in costruzione. Nei Tecnoparchi sono previste esenzioni dalle imposte sul reddito e
sulle società per i ricavi derivanti dallo sviluppo di software e da attività di R&S fino al 31 dicembre 2023. Inoltre sono previsti
l’esenzione IVA per le vendite di applicazioni software prodotte esclusivamente nelle TDZ e qualsiasi imposizione fiscale sulle
retribuzioni del personale di supporto e di quello impegnato in attività di R&S.
ZONE INDUSTRIALI ORGANIZZATE (OIZ)
Le Zone Industriali Organizzate (OIZ, Organized Industrial Zones) sono aree appositamente studiate per consentire alle
aziende di operare in un ambiente adeguato all'investitore con infrastrutture pronte per l'uso.
Le infrastrutture offerte in queste zone includono strade, acqua, gas naturale, elettricità, comunicazioni, smaltimento dei rifiuti
e altri servizi. Vi sono 263 Zone Industriali Organizzate in 80 province, 148 delle quali sono attualmente operative, mentre le
restanti 115 sono in corso di realizzazione su tutto il territorio nazionale turco.
Gli investitori che operano nelle OIZ possono beneficiare dei seguenti vantaggi: esenzione IVA per le acquisizioni di terreni;
esenzione dall'imposta sugli immobili per cinque anni a partire dalla conclusione della costruzione dello stabilimento; costi
ridotti per acqua, gas naturale e telecomunicazioni; nessuna tassa per l'unificazione e/o la separazione di lotti; esenzione
dall'imposta comunale per la costruzione e l'utilizzo dello stabilimento; esenzione dall'imposta comunale sui rifiuti.
ZONE FRANCHE
Le zone franche sono siti speciali considerati fuori del territorio soggetto a dazi doganali, pur restando ubicate all'interno dei
confini politici del Paese. Queste zone hanno lo scopo di aumentare gli investimenti finalizzati all'esportazione.
In Turchia sono presenti 20 zone franche (di cui 19 attive) che operano in stretta collaborazione con i mercati dell'UE e
dell’area mediorientale. I vantaggi previsti alle imprese che si stabilizzano nelle zone franche sono: esenzione integrale dai
dazi doganali, dall’IVA, dall'imposta sulle imprese per società di produzione e dall’imposta sul reddito dei dipendenti. Inoltre le
merci possono sostare indefinitamente nelle zone franche. Infine le società sono libere di trasferire gli utili dalle zone franche
all'estero come pure alla Turchia senza essere soggette ad alcuna restrizione.
Fonte: Invest in Turkey
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In base al diritto del lavoro, il numero massimo di ore di lavoro è pari a 45 alla settimana. In linea di principio, le 45 ore
dovrebbero essere suddivise in modo equo tra i diversi giorni lavorativi. Tuttavia, secondo le nuove norme introdotte dal diritto
del lavoro, le ore di lavoro possono essere distribuite in modo irregolare a patto che il numero totale di ore giornaliere non
superi le 11 e che le parti siano d'accordo sulla distribuzione irregolare delle ore di lavoro nelle giornate di lavoro.
Il salario minimo mensile lordo fissato per le legge in Turchia è di 600 Dollari.
a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia mercato del lavoro
Fonte: elaborazioni ANIE su dati del Ministero del lavoro della Turchia
Occupazione per Settori
Tipologia Aliquota
Premio previdenza sociale 14%
Fondo assicurativo per la disoccupazione 1%
Imposta sul reddito 15%
CONTRIBUTI SOCIALI E PREVIDENZIALI
Categoria Minimo Massimo
Direttore produzione 8.000 18.500
Production Manager 4.300 11.500
Ingegnere 2.100 5.000
Operaio specializzato 1.900 4.500
Operaio 1.900 4.000
SALARI MEDI MENSILI (DATI IN LIRE TURCHE)
In base al nuovo diritto del lavoro turco,
esistono quattro diversi tipi di contratti di lavoro:
- contratti di lavoro per lavori temporanei e permanenti
- contratti di lavoro a tempo determinato o indeterminato
- contratti di lavoro part-time
- contratti di lavoro per lavoro su richiesta
I contratti di lavoro non devono essere stipulati in uno specifico formato. Tuttavia, se viene firmato un contratto a tempo
determinato, deve essere redatto per iscritto.
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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia tutela dei diritti di proprietà intellettuale
La disciplina dei diritti di proprietà intellettuale in Turchia è regolata da Decreti Legge del 1995, il DL n. 551 sulla Protezione dei
Brevetti, il DL n. 556 sulla Protezione dei Marchi, il DL n. 554 per la protezione dei Disegni Industriali e il DL n. 555 sulla
Protezione delle denominazioni geografiche. I Decreti attendono ancora di essere convertiti in legge.
Il sistema della protezione della proprietà industriale in Turchia si basa su tre pilastri: gli organismi amministrativi (l'Istituto
turco dei Brevetti, responsabile per l'applicazione della normativa), gli organismi preposti all'applicazione della legge (Corti
speciali per la tutela dei diritti di privativa, Polizia, Dogane) e i detentori dei diritti, inclusi i consulenti dei marchi e dei brevetti
abilitati a depositare le domande di registrazione.
Non è applicata, pur se prevista, alcuna sanzione penale per la violazione di brevetti, disegni industriali e diritti relativi alla
proprietà intellettuale. Per poter tutelare il proprio marchio in Turchia occorre che lo stesso sia stato registrato presso il Ministero dell'Industria e del Commercio. I marchi non registrati sono tutelati dalle norme del diritto commerciale che trattano la materia della concorrenza sleale. La registrazione del marchio di ditte straniere può essere effettuata esclusivamente tramite agenzie autorizzate dal Turkish Patent Institute. In Turchia il sistema nazionale prevede la concessione di due tipi di brevetti: - brevetti con durata di 20 anni a partire dalla data del deposito - brevetti con durata di 7 anni a partire dalla data del deposito La differenza è dovuta al fatto che i brevetti della durata di 20 anni vengono concessi a fronte di superamento di un esame sostanziale circa la loro validità. Come per il marchio, anche il registro del brevetto da parte di ditte straniere deve avvenire presso il Turkish Patent Institute.
La Turchia è tra i primi Paesi al mondo per numero di richieste di registrazione di nuovi brevetti.
Secondo le statistiche dalla Commissione Europea sulla contraffazione e la pirateria (luglio 2009) la Turchia si conferma ai primi
posti tra i Paesi di provenienza dei prodotti contraffatti bloccati alle frontiere dell'UE, sia per provenienza dei carichi che per
origine dei prodotti.
Affinché le Amministrazioni doganali turche sospendano le procedure doganali dei prodotti contraffatti è indispensabile che il
titolare dei diritti, o chi lo rappresenta, presenti una istanza preventiva e generale.
Nel 2009 è stata creata una banca dati centralizzata riguardante i diritti della proprietà intellettuale che raccoglie i dati
relativi alle domande presentate dai titolari dei diritti agli uffici di dogana e ne consente il monitoraggio e il controllo.
Fonte: Governo della Turchia
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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia imposta sul reddito delle persone giuridiche
In Turchia l'imposta sulle imprese è una delle più competitive tra quelle dei Paesi dell'OCSE. La nuova legge relativa
all'imposta sulle imprese, entrata in vigore il 21 giugno 2006, ha apportato alcune modifiche importanti alle modalità
correnti di applicazione e ha introdotto anche nuovi concetti nella legislazione fiscale. Con la nuova legge relativa
all'imposta sulle imprese, l'odierna legislazione fiscale turca contiene disposizioni molto più chiare, oggettive e
armonizzate, in linea con i principi e le normative internazionali.
In Turchia l'aliquota fiscale dell'imposta sul reddito delle società è pari al 20%.
Vengono applicate le seguenti trattenute fiscali sui redditi delle società residenti:
- i dividendi sono soggetti a un'aliquota del 15%
- gli interessi sui certificati e sulle obbligazioni del Tesoro riscossi da società residenti sono soggetti a un'aliquota dello
0%
- gli interessi su altri certificati e obbligazioni riscossi da società residenti sono soggetti a un'aliquota dello 0%, mentre il
prelievo sugli interessi generati dai depositi bancari è pari al 15%
- gli utili per azione versati da banche di partecipazione sulla base di conti di partecipazione sono soggetti a un'aliquota
del 15%
- gli accordi di riacquisto sono soggetti a un'aliquota del 15%.
Vengono applicate le seguenti trattenute fiscali sui redditi delle società non residenti:
- i dividendi sono soggetti a un'aliquota del 15%
- gli interessi sui certificati e sulle obbligazioni del Tesoro, riscossi da società non residenti, sono soggetti a un'aliquota
dello 0%
- gli interessi su altri certificati e obbligazioni riscossi da società non residenti sono soggetti a un'aliquota dello 0%,
mentre il prelievo sugli interessi generati dai depositi bancari è pari al 15%
- gli utili per azione versati da banche di partecipazione sulla base di conti di partecipazione sono soggetti a un'aliquota
del 15%
- gli accordi di riacquisto sono soggetti a un'aliquota del 15%.
Fonte: Governo della Turchia
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IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO (IVA) – KATMA DEGER VERGISI (KDV)
Tutte le transazioni effettuate in Turchia aventi per oggetto la fornitura di beni e servizi sono soggette a IVA.
I contribuenti IVA sono coloro che sono impegnati in operazioni soggette ad imposta, a prescindere dal loro status
giuridico o la natura e la loro posizione rispetto alle altre imposte.
Tre sono le diverse aliquote IVA da applicare a merci e servizi. L'aliquota normale dell'IVA sulle operazioni
imponibili è del 18%.
L'aliquota IVA per i prodotti agricoli come cotone grezzo, cibi essiccati, e grano è 1% e per i generi alimentari di base,
libri e pubblicazioni simili, è dell'8%.
a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia tassazione delle persone fisiche
Fonte: Governo della Turchia
L'imposta sul reddito viene riscossa sul reddito delle persone fisiche. Ai fini dell'applicazione delle imposte sul reddito, i
partenariati non sono considerati entità separate e ciascun partner viene tassato individualmente sulla quota di profitto.
Il reddito di un individuo può essere costituito da uno o più dei componenti del reddito elencati di seguito:
- utili delle imprese
- profitti agricoli
- salari e stipendi
- proventi da libera professione
- redditi derivanti da beni immobili e diritti (redditi da locazioni)
- redditi derivanti da beni mobili (redditi da investimenti di capitale)
- altri proventi e utili senza considerare la fonte di reddito
Le imposte sul reddito per gli individui hanno una struttura progressiva.
Il governo rivede i livelli di reddito annui per ogni anno.
Reddito annuale (TRY) Aliquota (%)
< 9.400 15%
9.401 - 23.000 20%
23.001 - 53.000 27%
> 53.001 35%
IMPOSTA SUL REDDITO
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a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia disciplina doganale
Il nuovo regime di importazione della Turchia è stato predisposto in armonia con le disposizioni contenute nell'accordo
di Unione Doganale fra Turchia ed UE, entrato in vigore il 1 Gennaio 1996, che prevede la libera circolazione di
beni extragricoli e servizi, l'abolizione delle tariffe esterne comuni e delle misure di protezione,
l'armonizzazione legislativa, la cooperazione finanziaria ed istituzionale.
Secondo la normativa turca le merci importate in Turchia devono essere sdoganate entro 3 mesi; se ciò non accade
l'esportatore straniero ne perde la proprietà e la merce può essere venduta all'asta ed il ricavato devoluto allo Stato.
Inoltre l'esportatore è privato del diritto di disporre della merce non appena questa arriva in zona doganale, infatti da
quel momento è l'importatore che ha il diritto di disporne. Per la maggior parte dei beni industriali le importazioni sono
esenti da dazio, per 132 prodotti è previsto un periodo transitorio di tre anni che porterà ad una riduzione delle tariffe del
50%.
La tariffa doganale è basata sul sistema armonizzato di nomenclatura e distingue tra merci provenienti dall'Unione
Europea e dai Paesi membri della Associazione Europea di Libero Scambio (EFTA) e merci provenienti da altri Paesi.
Per ciò che attiene alle merci provenienti da Paesi extra UE, ad essi viene applicata la tariffa doganale esterna
comune, il cui tasso è del 6%.
Le esportazioni destinate alla Turchia devono essere accompagnate dei seguenti documenti:
- fattura commerciale
- certificato di circolazione ATR
- documento EUR.1
- certificato di origine
Fonte: Governo della Turchia
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RISCHIO POLITICO
Il partito islamico moderato per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP) del Primo Ministro Erdogan e del Presidente Abdullah
Gül si mantiene saldamente alla guida del Paese. Il Governo ha conseguito un grande successo a settembre 2010 con
l’approvazione del referendum che modifica la Costituzione. Permangono tuttavia tensioni tra secolaristi/nazionalisti e
islamisti che rimangono una costante della politica turca.
RISCHIO ECONOMICO
Nel 2009 la crisi internazionale ha provocato una marcata contrazione della domanda interna e delle esportazioni
comportando una significativa frenata della crescita economica. Tuttavia, nel corso del 2010-2011 il Paese ha
sperimentato una veloce fase di recupero grazie alla ripresa delle esportazioni turche e all’aumento della produzione
industriale. Per il biennio 2012-2013 si prevede un moderato rallentamento dell’economia turca.
RISCHIO BANCARIO E OPERATIVO
Il sistema bancario si è dimostrato solido e ben capitalizzato nonostante la crisi di liquidità globale. Le infrastrutture in
espansione possono garantire una buona operatività agli investitori internazionali.
Condizioni di assicurabilità SACE:
categoria OCSE: 4/7- rischio medio
Rischio sovrano: senza condizioni
Rischio bancario: senza condizioni
Rischio privato: senza condizioni
a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE
Turchia Rischio Paese (fonte SACE)
Ultimo aggiornamento SACE: Giugno 2011
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Turchia
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Turchia indirizzi utili UFFICI ITALIANI IN TURCHIA
AMBASCIATA ITALIANA AD ANKARA
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ICE – UFFICIO A ISTANBUL
Lutfi Kirdar Uluslarasi Kongre ve Sergi Sarayi
Gumus Sok. No:60
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Tel: +90 212 3730300
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MINISTERI ENTI – GOVERNO TURCO
MINISTERO DEGLI ESTERI
Çankaya, Dr. Sadık Ahmet Cad. 8,
06100 Çankaya – Ankara
Tel: +90 312 2921000
MINISTERO DELLE FINANZE
Dikmen Cd.
06100 Çankaya – Ankara
Tel: +90 312 4152900
MINISTERO DELL’ENERGIA
46 Türk Ocağı Caddesi No:2 06100 Çankaya – Ankara
Tel: +90 312 2126420
Fax: +90 312 2225760
AGENZIA PER GLI INVESTIMENTI
INVEST TURKEY
Kavaklıdere Mahallesi Akay Caddesi No:5
06100 Çankaya – Ankara
Tel: +90 312 4138900
ENTI PUBBLICI
Turkish Industry and Business Association - TUSIAD
Tel: +90 212 2491929
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E-Mail: [email protected]
Turkish Contractors Association - TCA
Tel : +90 312 4408122 - 4414483 – 4385608
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Association of Machinery Manufacturers - MIB
Tel: +90 312 4683749
Fax: +90 312 4684291
Turkish Electronics Industrialists Association - TESİD
Tel: +90 216 463 27 00
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Republic of Turkey Energy Market Regulatory Authority - EPDK
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Union of Chambers and Commodity Exchanges of Turkey – TOBB
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Fax: +90 312 2194090 - 91 - 92 - 93
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