sommario “il discepolo che gesÙ...
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PROSSIMI APPUNTAMENTI:
21 APRILE: S. Pasqua 29 APRILE: Rientro dalle vacanze (area rimettere le ali) 6 MAGGIO: Uscita di tutto il C.A.M a Martignano 10 MAGGIO: Cena solidale Dal 21 al 23 MAGGIO: Esami di ammissione C.A.M. 26 MAGGIO: Festa di Maria Ausiliatrice 1 GIUGNO: Pizza solidale
Anno 19 - Numero 2 Aprile 2019
Periodico del Centro Accoglienza Minori del Borgo Ragazzi don Bosco
Carissimi ragazzi, nel cercare un pensiero che
sia significativo e di augurio per questo
periodo pasquale, continuamente mi viene in
mente la figura di Giovanni, “l’apostolo che
Gesù amava”, perché era un giovane quando
decise di seguire il maestro: insieme a suo
fratello Giacomo non ci pensò due volte, la-
sciò le sue barche, suo padre, la sua casa e
divenne per gli altri apostoli il “figlio del
tuono” per la forza con cui raccontava del
messaggio del suo Maestro. Così voi quando
credete in qualcosa e sentite l’urgenza di
gridarlo, di testimoniarlo in modi che a noi a
volte sembrano irruenti ma hanno la forza
della speranza il desiderio del cambiamento.
Perché era affezionato come solo voi ragazzi
sapete fare. Sembra di vederlo poggiare la
testa sul petto di Gesù all’ultima cena,
fisicamente vicino al suo amico, là dove il suo
cuore amante intuiva ciò che ancora la testa
di tutti e anche la sua non arrivava: la gravità
e le conseguenze di quei gesti. E così mi
vengono in mente tanti gesti e attenzioni di
cui siete capaci che lasciano intravvedere una
sensibilità a volte strabiliante, che come
l’ago di una bussola intercetta il dolore e si
sintonizza.
Perché era coraggioso del coraggio di cui
siete capaci quando sapete di poter riporre in
un cuore la vostra fedeltà. Giovanni sta sotto
la croce, unico tra glia apostoli che sono spa-
riti tutti. Chissà…forse perché a un ragazzo
non si dà credito e lo hanno sottovalutato,
così come spesso facciamo con voi dimenti-
candoci di dove può arrivare la vostra forza,
la vostra capacità di resistere alle difficoltà e
di quanto spesso siete già grandi nonostante i
vostri visi di bambini.
Perché era generoso e non si tirò indietro
davanti ad una dimostrazione di fiducia, co-
me quella di vedersi affidata la Madre del suo
Messia, così come vediamo che spesso vi fate
carico di situazioni davvero più grandi di voi,
senza lamentarvi, anzi, con una dignità che
lascia senza parole.
Perché era intuitivo e solo seppe riconoscere
Gesù risorto, nella figura dell’uomo seduto
sulla riva del lago di Tiberiade e voi leggete
nei nostri cuori e ci aiutate a vedervi dentro
quell’Uomo Dio seduto sulla riva ad aspettar-
ci per ristorarci.
Continuate a essere così ragazzi, come
Giovanni, buoni, affezionati, coraggiosi e
autentici.
Auguri di Buona e Santa Pasqua,
Don Daniele Merlini.
SOMMARIO
“IL DISCEPOLO
CHE GESÙ
AMAVA”
1
VOGLIA DI
FORMAZIONE!
LA SOLIDARIE-
TÀ A CENA
2
UN AUGURIO
DA SCHIZZO!
3
L’ERBA DEL
VICINO...
4
GITA ALLE
CATECOMBE DI
SAN CALLISTO
5
“IL DISCEPOLO CHE GESÙ AMAVA”
Pagina 2
CENA SOLIDALE VENERDÌ 1 MARZO
Alla cena mi sono trovato molto bene visto che avevo la cena anche lo scor-
so anno e quindi sapevo più o meno cosa mi aspettava, ero pronto per af-
frontare la preparazione dei pasti, alla fine è andato tutto bene, mi sono
trovato bene con tutta la squadra di cucina perché c’era parecchio feeling
tra di noi. I commensali in sala sono stati soddisfatti del nostro operato in
cucina e in sala infatti ci hanno fatto gli applausi. Grazie ai soldi guadagnati i
ragazzi possono andare in campeggio quest’estate. La mia passione è la
cucina. Mi piace cucinare un po’ tutto, maggiormente i dolci ma anche i cibi
salati e mi vengono abbastanza bene le preparazioni.
Un saluto da Federico ristorazione.
A febbraio e marzo il Centro accoglienza minori ed il Centro di formazione professionale si sono occu-
pati di organizzare e realizzare due corsi brevi nell’ ambito della ristorazione. Hanno partecipato 23
ragazzi provenienti da 12 nazioni differenti (appartenenti a tre continenti: Europa, Africa, Asia). La
varietà dei paesi di origine ha evitato che si creassero sottogruppi chiusi e nei giorni di formazione si
è respirato un bel clima di collaborazione, rispetto, aiuto reciproco. Ci ha colpito la grande motiva-
zione e costanza dei ragazzi: c’è stato un solo abbandono per ragioni lavorative e le assenze sono sta-
te rarissime. Anche i ragazzi domiciliati in centri di accoglienza situati al di fuori del comune di Roma
hanno dimostrato di essere affidabili nel portare avanti con puntualità e dedizione l’ impegno. A
dispetto degli ostacoli e delle difficoltà di inserimento che incontrano, abbiamo visto in questi giovani
una grande voglia di crescere, formarsi, stare insieme, diventare protagonisti.
Sportello aperto.
VOGLIA DI FORMAZIONE!
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UN AUGURIO DA SCHIZZO!
Pasqua un’altra festa del consumismo che nasconde il segreto del crocifisso,
perché parte dalla croce che qui in chiesa fisso,
e va oltre, come, la resurrezione di Gesù Cristo.
Dietro queste sbarre la vita è pessima,
è come vivere tutti i giorni in Quaresima,
aspettando la libertà o la morte,
aspettando chi ci ha liberato dalla morte.
Ogni marchio alle feste diventa vorace,
mangiate a pezzi la colomba simbolo della pace,
cercate la sorpresa in un uovo,
ma la vera sorpresa è nel cuore di un uomo,
che combatte per non vivere in un foglio già letto,
combattendo con se stesso,
facendo un fioretto,
privandosi di ciò che piace di più , per lo più,
sarà come Gesù nel deserto stuzzicato da Belzebù.
Oggi farà male ma quando sarà trascorsa,
ti accorgerai che ciò non ti uccide ti rinforza,
sentiti un re partito in missione,
e sarai incoronato di spine,
e vicino alla fine,
tu aspetta l’occasione della divinità della passione,
e se non basta…
Schizzo te augura Buona Pasqua.
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L’ERBA DEL VICINO...
Che dire di questa primavera, in cui tutto si risveglia e con lei
noi giardinieri che non aspettavamo che lei per dare il nostro
meglio.
Fiori, piante, colori sono di ispirazione e così pure tanti mesi
invernali passati assieme maturando il desiderio di renderci
utili e regalare attorno a noi tanto di quello che ci sembra di
aver ricevuto.
Abbiamo deciso di ringraziare con quello che abbiamo
imparato a fare: preparare, piantare, curare e gioire.
Lo abbiamo fatto al Borgo ragazzi Don Bosco dove abbiamo
scelto fiori colorati per tutte le nostre aiuole, abbiamo curato
siepi e pulito gli spazi comuni, siamo andati a Martignano in
un’azienda molto bella sulle rive del lago dove abbiamo tenuto
la manutenzione del verde, imparando il mestiere e
contemporaneamente curando bellezza, armonia e vita.
Sì, perché le piante sono vita nelle nostre mani, lasciate alle
nostre cure e perciò preziose.
Forti di questi momenti, siamo voluti uscire sul territorio e regalare un po’ di questa sapienza della ter-
ra e delle mani. Non potevamo non iniziare dai piccoli e così ci è piaciuto affiancare bimbi, genitori e
insegnanti della scuola materna “Tenore” nel quartiere, in un’attività volontaria di sistemazione di una
piccola area verde. Ci sono momenti in cui diverse bellezze si
incontrano e si mischiano come la terra e le piante … e così i
sorrisi dei bambini e le loro manine sporche che si
intrecciavano alle nostre nell’atto di piantare. Ogni bambino la
sua pianta, ogni bambino tutta la sua speranza.
Abbiamo partecipato con il comitato di quartiere alla pulizia
del parco Don Biavati, abbiamo voglia di appartenere, di fare
cose belle, di allungare lo sguardo, di curare contemporanea-
mente il nostro futuro e il presente che ci accoglie, ci piace
pensare di lasciare un segno.
Una mattina poi siamo stati in una residenza per anziani a Set-
tecamini per sistemare il loro giardino, abbiamo ascoltato sto-
rie e consigli, potato e piantato e capito come ogni azione ha
senso nel nostro lavoro così come ogni stagione della vita.
Mischiati a bambini, giovani, anziani abbiamo utilizzato e
condiviso un sapere che abbiamo regalato insieme al nostro
impegno e alle nostre mani.
Buoni cristiani, buoni credenti e onesti cittadini, ci sembra che
Don Bosco se ci vedesse sarebbe orgoglioso di noi, che nel nostro piccolo, in mezzo a tanta rassegna-
zione e paura, abbiamo la voglia di spenderci per gli altri.
I Giardinieri.
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GITA ALLE CATECOMBE DI SAN CALLISTO
Dove siamo stati ieri? Come si chiama il luogo?
MAHMOUD: alle catacombe di S. Callisto.
Chi eravamo in gita?
VALERIA: tutti, la licenza media ed i ragazzi di alfabetizzazione
Cosa abbiamo visto?
MANU: le tombe di papi, di persone ricche e povere:
antenati cristiani
Cosa vi è piaciuto di più?
MAHMOUD: quando ho spaventato Valeria per otto
volte, perché lei si spaventava e io ridevo
VALERIA: quando Mahmoud mi spaventava
MANU: stare sul prato
Cosa abbiamo fatto dopo la visita?
MAHMOUD: abbiamo giocato tutti insieme a ruba ban-
diera
Come erano formate le squadre?
MAHMOUD: una formata dagli operatori e una da noi
ragazzi
Quale squadra ha vinto?
MAHMOUD: noi ragazzi
Qual è stata la cosa più divertente?
VALERIA: quando giulia è caduta
A che gioco abbiamo giocato dopo? E chi ha vinto?
MAHMOUD: a schiaccia cinque e hanno vinto gli operatori. Dopo abbiamo parlato di tante cose quando era-
vamo sul prato.
Domande agli operatori
MAHMOUD: Cosa ti è piaciuto di più della giornata di ieri?
SARA: il momento dei giochi, specialmente ruba bandiera perché è stato un momento veramente bello e
divertente dato che all’aperto non avevamo mai giocato tutti insieme.
MAHMOUD: Come si chiama il posto? E come si chiama la Santa sepolta nelle catacombe?
SARA: il posto, come abbiamo già detto, si chiama catacombe di S. Callisto e la Santa che era stata sepolta lì
si chiama Santa Cecilia: abbiamo visto la statua che la raffigura.
GERMANO: Non c’è un momento che non mi è piaciuto, riflettendoci mi è piaciuto specialmente quando
siamo stati tutti insieme sul prato a riposarci.
MANU: vi è piaciuto battere i ragazzi?
GIULIA: Sì, mi è piaciuto vincere ma ho preferito di gran lunga l’aver giocato tutti insieme rispetto alla vitto-
ria personale.
ALICE: mi è piaciuto di più il momento in cui ci siamo divertiti a giocare tutti insieme
Domanda a Fabrizio che non c’era
Pensi, da quello che abbiamo raccontato, che quella di ieri sia stata una bella giornata?
FABRIZIO: sì, mi è sembrata una bella giornata e penso che la cosa più divertente sia stata giocare tutti insie-
me.
Licenza media.
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Vuoi sostenere il percorso formativo di uno dei ragazzi del Centro?? Il Centro va avanti da 25anni grazie all’aiuto di tanti
volontari e a chi non può prestare il proprio servizio direttamente ma sostiene il centro attraverso donazioni e aiuti materiali. Puoi farlo da solo o con un gruppo di persone facen-
do una donazione a ASSOCIAZIONE RIMETTERE LE ALI ONLUS
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