scienze infermieristiche cliniche i parametri vitali
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Scienze Infermieristiche
Cliniche
I parametri vitali
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PARAMETRI VITALI
Il polso La pressione arteriosa La temperatura corporea Il respiro
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IL POLSO
Collegata alla funzionalità della pompa cardiaca
Ciclo cardiaco: sistole (contrazione), diastole (rilassamento)
Apprezzamento della pressione aortica a livello periferico
Battiti normali: 70 al minuto
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SEDI DEL POLSO
Arteria radiale: lungo il radio al di sotto del pollice
Il polso apicale: all’apice del cuore
L’arteria temporale: tra l’occhio e l’attaccatura dei capelli
L’arteria carotidea: tra la trachea ed il muscolo sternocleidomastoideo (sempre percepibile anche in caso di collasso
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SEDI DEL POLSO
Il polso brachiale: tra il muscolo bicipite e tricipite al di sopra del gomito
L’arteria femorale: nell’inguine
L’arteria poplitea: nella fossa poplitea, dietro il ginocchio (più difficile da localizzare)
Il polso tibiale posteriore: vicino al malleolo
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FREQUENZA DEL POLSO
Adulto: 60/100 batt./min Bambino: 80/120 batt./min Più veloce nella donna
rispetto all’uomo Diminuisce gradualmente
con l’età
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FREQUENZA DEL POLSO
Tachicardia: superiore ai 100 battiti /min
È il principale meccanismo di compenso cardiaco
Aumenta in caso di sforzo, tensione (dolore) febbre, shock
Nei bambini e nei neonati aumenta con il pianto
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FREQUENZA DEL POLSO
Bradicardia: inferiore ai 60 battiti/min.
Diminuisce in caso di rilassamento, riposo
Situazioni in cui le vie di conduzione degli impulsi sono rallentati o danneggiati (tumore o emorragia)
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ALTERAZIONI DEL RITMO
Aritmia sinusale: frequenza che varia con la respirazione
Battito prematuro: si verifica un battito anticipato rispetto al precedente
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INTERVENTI INFERMIERISTICI
Anamnesi del pz
Posizionamento del pz
Monitorizzare i battiti per 15 sec./1 min.
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LA PRESSIONE ARTERIOSA
Velocità del sangue espulso dai ventricoli e pressione esercitata sulla parete vasale
Si concretizza tra la sistole (pressione sistolica ) e la diastole (pressione diastolica)
Differenza tra la massima e la minima è di 30-50 mmHg (pressione differenziale)
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LA PRESSIONE ARTERIOSA
Aumenta con l’aumentare della gittata cardiaca e della resistenza vascolare periferica
Valore normale nell’adulto è stabilito in 140/90 mmHg
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IPERTENSIONE ARTERIOSA
Pressione diastolica aumentata: Borderline tra i 90 e 95 mmHg Lieve tra 95 e 105 mmHg Moderata tra 105 e 115 mmHg Severa tra 115 e 130 mmHg Maligna superiore a 120
mmHg
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CAUSE/CONSEGUENZE
Cerebro-vascolari (emorragia cerebrale, encefalopatie)
Renali (insufficienza renale)
Cardiache (insufficienza coronarica)
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IPOTENSIONE ARTERIOSA
Pressione sistolica a riposo è inferiore a 90 mmHg
Ipotensione acuta: diminuzione drastica della gittata cardiaca (emorragia) o delle resistenze periferiche (vasodilatazione)
Ipotensione cronica: caratteristica costituzionale che si accompagna ad astenia neurocircolatoria (ridotta resistenza allo sforzo, tachicardia, facilità ad arrossire)
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MISURAZIONE DELLA P.A.
Posizione dell’utente stabile e rilassata
Allontanamento dei fattori che influiscono (pasto, fumo, esercizio, dolore, ansia)
Informazione corretta all’utente e alla famiglia
Valutazione dell’arto corretto per la misurazione
Utilizzo di strumento idoneo al caso clinico
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IL RESPIRO
Funzione fisiologica che serve a mantenere l’equilibrio interno
Utile allo scambio gassoso ossigeno/anidride carbonica
Misurazione della frequenza respiratoria: atto/min
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IL RESPIRO
Inspirazione : l’aria penetra nei polmoni dall’esterno
Espirazione : l’aria modificata viene emessa all’esterno
Respirazione esterna o respirazione polmonare
Respirazione interna o respirazione cellulare
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IL RESPIRO
Respirazione toracica: contrazione dei muscoli intercostali e gabbia toracica (utilizzata da donne e bambini)
Respirazione addominale: contrazione del diaframma e dei muscoli addominali (utilizzata dall’uomo)
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IL RESPIRO
Frequenza normale 12/18 atti/min
Profondità: volume di aria che si muove a livello polmonare: 500ml/atto
Eupnea Dispnea Tachipnea Bradipnea Apnea Iperpnea
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ALTERAZIONI DEL RESPIRO
Dispnea o affanno “fame d’aria”
1. Dispnea polmonare: disturbi che ostruiscono le vie aeree
2. Dispnea cardiaca: cattivo adattamento dell’attività cardiaca
3. Dispnea cerebrale: danneggiamento dei centri respiratori a livello cerebrale
4. Dispnea psichica: ansia e tensione
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ALTERAZIONI DEL RESPIRO
Respiro di Cheyne-Stokes: tipico dello scompenso cardiaco grave
Respiro di Biot: tipico delle encefalopatie
Respiro di Kussmaul: tipico delle alterazioni metaboliche (acidosi, coma diabetico)
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VALUTAZIONE DEL RESPIRO
Può essere condizionata dalla presenza dell’operatore
Contare i movimenti della gabbia toracica/dell’addome fingendo di misurare il polso
Anziani: dell’elasticità/forza della muscolatura e della parete toracica = tosse infezione
Valutare il colorito della cute (presenza di cianosi)
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INTERVENTI INFERMIERISTICI
Controllare il ricambio di aria nella camera di degenza
Valutare la posizione a letto Incitare ad una respirazione
completa e percepita Eseguire esercizi respiratori
durante il rifacimento letto Invitare all’espettorazione
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LA TEMPERATURA
Due tipi di temperatura: interna e cutanea
La prima rimane costante La seconda subisce variazioni
ambientali L’uomo è omeotermico:
temperatura costante indipendentemente dalla temperatura ambientale
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LA TEMPERATURA
Limite di adattabilità: al di sopra dei 41°C o al di sotto dei 24°C
L’organismo tollera di più le alte temperature che le basse
Fattori che influenzano la temperatura corporea: l’attività muscolare, la digestione, l’abbigliamento, la temperatura ambientale
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LA TEMPERATURA
Temperatura normale: 36/37°C Temperatura interna: + 0,5°C Temperatura cutanea: - 5/8°C Ipotermia: ai 35°C Ipertermia: ai 37,8 /38,8°C
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LA TEMPERATURA
Cause ambientali: (colpo di calore, congelamento)
Cause metaboliche: (aumento, diminuzione del metabolismo)
Cause cerebrali: (alterazioni dei centri termoregolatori)
Cause circolatorie: arteriopatie, flebiti)
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SEGNI DI IPOTERMIA
Cute fredda Pallore Brividi Diminuzione del polso Diminuzione del respiro
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SEGNI DI IPERTERMIA
Cute arrossata Disidratazione Calore al tatto Aumento della frequenza
respiratoria e cardiaca Senso di malessere
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SEDI DI MISURAZIONE
Ascellare: più comune Rettale: utile nel bambino e
flogosi intestinale Orale: alternativa a quella
ascellare Inguinale: utilizzata nel pz in
stato di incoscienza
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INTERVENTI INFERMIERISTICI
Anamnesi e raccolta dati Valutazione e modificazione
dell’ambiente Controllo dello stato della cute Controllo di alterazioni dello
stato di coscienza Misurazione temperatura
esterna/interna
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INTERVENTI INFERMIERISTICI
Valutazione della sede di misurazione (presenza di sudore, ragadi anali, interventi chirurgici orali)
Posizione idonea alla misurazione
Valutazione del grado di collaborazione dell’utente: (bambino, anziano, stato di incoscienza)