progetto educativo d’istituto scuola media … · progetto educativo d’istituto scuola media...
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PROGETTO EDUCATIVO
D’ISTITUTO
SCUOLA MEDIA MENDRISIO
2013 – 2017
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RINGRAZIAMENTI
In questa pagina, che precede il lavoro del GO PEI di Mendrisio, si vogliono ringraziare
- i ragazzi della Scuola Media di Mendrisio che hanno ideato, progettato e disegnato le immagini
inserite in questo fascicolo
- la Scuola Media di Breganzona, nostra sede d’intervisione
- la Professoressa Monica Gather-Thurler che ci ha seguiti e spronati durante tutto questo percorso
- i docenti della sede che, a vario titolo, hanno partecipato.
GO PEI SM Mendrisio
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PROGETTO EDUCATIVO D’ISTITUTO
SCUOLA MEDIA MENDRISIO
Indice
L’orchestra 4
Premessa 5
La Scuola Media di Mendrisio 6
Storia breve della scuola media di Mendrisio 6
L’organizzazione 7
Autovalutazione dell’istituto 8
Progetto educativo d’istituto 9
Il metodo di lavoro 9
Il punto di partenza. La Stella polare 9
La visione 12
Apprendimento: scambi e collaborazione 14
Docenti nella scuola 15
Società, cultura e scuola 16
Le azioni 17
Pianificazione e valutazione 20
Partner del PEI 22
Firme 24
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L’ORCHESTRA …e noi si arriva dopo una serie di PEI già implementati completamente o parzialmente.
Il nostro PEI era stato pensato come un insieme di isole collegate ma, quest'idea, questa immagine di isole,
circondate dall’acqua, separate dall’acqua, seppur unite da ponti, non ci ha convinto, non ci ha forse convinto
mai.
Abbiamo così immaginato un’orchestra: strumenti musicali diversi, da differenti orchestrali suonati, sotto la
conduzione di un direttore che, con una bacchetta ed una mano, dirige il tutto, affinché il tutto risuoni con
armonia.
Una grande sala, un teatro in cui risuoni una musica, una sinfonia di note e strumenti che, anche se a volte risaltano come solisti, gli altri accompagnano in sordina ma in costante equilibrio con il tutto. E l’uno senza gli altri non ha senso, come pure gli altri senza il primo non avrebbero ragione di suonare, di
essere.
Immaginiamo di essere seduti in una sala da concerto, qualche minuto prima dell’inizio…
… sentiremo gli ottoni, gli archi o i violini in una serie di suoni (acuti o gravi, limpidi o gracchianti) ma
senza un apparente obiettivo, se non quello di “riscaldare” le labbra dei musicisti, il legno degli oboi o l’ultimo
controllo all’accordatura del violoncello…
Dovremo attendere l’arrivo del direttore d’orchestra sul podio per ascoltare il silenzio, la fine delle vibrazioni e
delle onde sonore casuali, preambolo al viaggio musicale ed emotivo. …e poi…l’attimo melodioso del silenzio.
Ai saluti di rito (a pubblico ed orchestrali), seguono i caratteristici due o tre colpi di bacchetta sul leggìo dove
trova posto lo spartito dell’intera composizione.
Da quel preciso momento l’attenzione e la concentrazione diventano palpabili nella sala e nulla può distogliere
dal suo compito il violinista o il trombettista, ma anche il pubblico è attentissimo e tutti rimangono in attesa…
Aspettano, aspettiamo il segnale d’inizio che può arrivare soltanto dal direttore d’orchestra, poiché è l’unico che sa cogliere quell’istante. E così, con movimenti precisi di bacchetta o di mano, quel segnale saprà condurre, saprà portare tutti gli strumenti, dalle prime battute fino alla nota finale. E quell’insieme di note che escono dall’ottone, dal legno, o dal crine di un cavallo…creano sinfonie, sonate o concerti che sanno muovere l’aria con note vibranti, acute o gravi, in modo eufonico e che sanno, a volte, far tremare anche la sala. Se tutti gli strumentisti che formano l’orchestra, pur singolarmente molto capaci, esperti, competenti, preparati, non si relazionassero, non fossero in comunicazione tra loro, non potrebbe mai emergere quella sonata con la grandezza che il suo compositore le ha dato, creandola. Il Progetto Educativo di un Istituto è un po’ come il direttore d’orchestra che sa coordinare i suoi strumentali: uno senza l’altro non possono esistere se si vuole portare avanti un progetto comune, se si coglie l’opportunità di un lavoro comune. È compito di ognuno suonare, ma è anche importante la coordinazione con gli altri, avendo come obiettivo un insegnamento efficace e che gli allievi, alla fine, possano imparare e progredire al meglio nell’apprendimento. È anche compito del direttore d’orchestra far risaltare uno strumento o un altro, aiutare e far collaborare gli archi
con gli ottoni o il timpano, avvertire se si suona troppo forte o flebilmente e, se possibile, riuscire a far risaltare, di
ognuno, la propria specificità, mantenendo comunque sempre lo sguardo sull’obiettivo finale della realizzazione:
eseguire al meglio un’opera musicale con la partecipazione di tutti i suonatori.
Il PEI è dunque compito di tutte le componenti della scuola: direzione, docenti e collaboratori. Il PEI deve quindi
mettere in evidenza le capacità di ognuno, per unirle in sinergia, verso una scuola che suoni il meglio possibile…
Per il Go-PEI:
Il direttore Alberto Valsangiacomo
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PREMESSA
Il PEI ha la sua base legale negli articoli 28 e 29 del Regolamento della scuola media. Il nostro attuale PEI
si inserisce poi nella formazione offerta dall’UIM alle
sedi di scuola media, a partire dal 2012 – 2013, in
collaborazione con l’Università della Svizzera italiana
(USI) e con l’Istituto Universitario Federale per la
Formazione Professionale (IUFFP). I PEI delle diverse
scuole medie scaturiti da tale formazione prendono vita,
in un momento storico di transizione per la Scuola
Media ticinese. A 40 anni dalla Legge che ne sancì
l’atto di nascita ufficiale, vi è un nuovo Piano di studio
della scuola dell’obbligo, figlio dell’adesione del
Cantone al Concordato Harmos, che implica, come
traspare dal nome, una rivalutazione dei piani di studio
atta ad armonizzare la progressione delle competenze
da acquisire da parte degli allievi e delle allieve lungo
tutto il percorso della scolarità obbligatoria, in un’ottica di costante e solida crescita individuale sia cognitiva
sia umana di coloro che saranno i protagonisti sociali dei prossimi decenni.
Nella riflessione attorno a questo progetto sono stati considerati i vari aspetti legati al mondo ed alla vita
della sede, in un contesto sociale in costante mutamento e che, di riflesso, implica l’accoglimento di nuove
sfide, così come sono presentate ne La scuola che verrà. Sono quindi stati analizzati diversi punti
caratterizzanti l’essenza della scuola, dell’insegnamento, sia al suo interno sia nelle relazioni con la realtà
circostante allo scopo di perseguire una crescita complessiva della stessa. L’azione si concentrerà su tre
ambiti di intervento. L’idea che sottende a tale scelta è che il miglioramento di questi si rifletta anche su altri
aspetti, imprimendo quindi una tendenza ad una positiva rivalutazione dell’insieme della vita dell’istituto
scolastico.
Dal momento che l’esistenza di una scuola comporta l’interazione tra molteplici individui, plurime realtà e
svariate esigenze, ci siamo interrogati circa l’immagine che potesse meglio rappresentare questo percorso.
La metafora dell’orchestra, che solo nella sua armonica e coordinata esecuzione riesce ad amalgamare
l’anima dei suoi componenti arricchendo sia il singolo musicista, sia gli astanti, a nostro avviso ben
simboleggia il PEI come via e non come punto di arrivo, ma anche come insieme dinamico che accoglie
nuovi elementi di sviluppo della scuola media ticinese in modo proficuo.
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LA SCUOLA MEDIA DI MENDRISIO
Storia breve della Scuola Media di Mendrisio
È nel corso della seconda metà del XIX secolo che la città di Mendrisio si affaccia alla modernità. Un primo
passo indubbiamente importante fu l’apertura dell’ufficio postale nel 1850, tanto più significativo poiché
seguì a soli due anni di distanza dall’adozione della Costituzione federale del 1848 che decretava la
nascita della Confederazione così come ancora oggi la conosciamo da un punto di vista istituzionale. Nei
cinquant’anni che seguirono si installarono nel Borgo le ferrovie, l’elettricità cominciò ad illuminare le vie ed
il telefono fece capolino alla cancelleria comunale ed all’Ospedale della Beata Vergine.
In questo contesto di modernizzazione non poteva mancare un’adeguata istruzione che permettesse alla
popolazione (o almeno parte di essa) di accrescere le proprie conoscenze armonicamente col mutare
socio-economico della società, così nel 1852 aprì i battenti il ginnasio con la sua prima sede a San
Giovanni. La sua apertura seguiva la decisione, in data 28 maggio 1852, del Gran Consiglio che avocava
allo Stato l’istruzione nelle scuole secondarie (in precedenza gestita dalle Congregazioni religiose
maschili). Un centinaio di allievi e cinque docenti (come sono cambiate le cose da allora!) si divideva nelle
due sezioni: industriale (indirizzo tecnico-scientifico) e letteraria.
Alla direzione, dopo Pietro Nessi di Como, rifugiato politico del ’48, si succedettero importanti personalità
del borgo.
Nel 1958 il ginnasio si trasferì nel pregevole edificio attualmente occupato dalle Scuole Medie, per
trasformarsi in queste ultime nel 1980. Alla vigilia del cambiamento gli allievi erano circa 700!
L’attuale sede sorge in località “Banchette” su un’area di circa 22000 mq. La sua realizzazione fu affidata
all’architetto Attilio Marazzi di Lugano ed agli ingegneri Giuseppe Rondati di Vacallo e Dante Gerosa di
Stabio. Attualmente gli spazi non rispondono più appieno alle mutate esigenze, particolarmente si sente la
necessità di una nuova palestra, più ampia e moderna, di nuovi spazi da destinare all’insegnamento,
essendo le attuali capacità quasi completamente sfruttate, come pure la creazione di una vera aula magna,
di una mensa e di spazi destinati ai docenti.
Del passato ginnasiale, oltre all’edificio, resta tutt’ora una propensione importante verso l’opzione di latino e
quella di francese. La sede di Mendrisio si inserisce in una realtà urbana in grande trasformazione ma, allo
stesso tempo, serve un territorio “periferico” nel quale persiste ancora, seppur parzialmente, un mondo
rurale.
Dando uno sguardo
all’evoluzione della popolazione
scolastica della sede di
Mendrisio e di quella
complessiva del distretto,
possiamo fare alcune
osservazioni. Tra il 2001-02 ed
il 2013-14, il numero degli
allievi che frequenta il nostro
istituto è passato dai 334 ai
389, toccando un valore
massimo nel 2012-13 di 422
allievi e allieve.
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Nello stesso periodo la popolazione scolastica dell’intero Mendrisiotto, riferita naturalmente alle sole Scuole
Medie, è passata dai 1814 allievi del 2001-02 ai 1996 del 2013-14, con una punta massima di 2082 allievi
nel 2008-09. Si può quindi dire che l’aumento degli allievi sia stato piuttosto costante, con una tendenza
verso una moderata e regolare crescita.
2001
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MENDRISIO 334 337 362 391 396 392 395 380 375 372 398 422 389
MENDRISI
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L’incremento percentuale a livello di sede e di distretto mostra un’importante differenza forse più
interessante e significativa. Infatti si nota chiaramente come il 7,5 % di Mendrisio sia nettamente superiore
rispetto all’incremento
avvenuto nell’insieme del
distretto, pari a circa l’1,8 %.
Tale differenza è sicuramente
riconducibile a molteplici
fattori. Probabilmente il
comprensorio scolastico
coperto dalla sede di
Mendrisio esprime una
maggiore dinamicità da un
punto di vista sociale ed
economico rispetto all’insieme
del distretto, che si manifesta
attraverso un maggiore
afflusso di nuove famiglie con
figli in età scolastica. Il
processo aggregativo potrebbe pure aver contribuito a tale fenomeno. Certamente però un territorio che
offre una relativamente buona qualità di vita, grazie anche ai servizi presenti, costituisce un fattore
d’attrazione per le famiglie che cercano una nuova residenza.
L’organizzazione
Il comprensorio scolastico della Scuola Media di Mendrisio copre quasi interamente il territorio della città
che si è venuto a creare a seguito delle aggregazioni comunali (infatti il quartiere di Capolago fa parte del
comprensorio scolastico di Riva San Vitale e la scuola media di Stabio è frequentata anche dagli allievi del
quartiere di Ligornetto). L’evoluzione socio-economica e le scelte di politica scolastica, volte all’integrazione
del maggior numero possibile di alunni, accrescono l’eterogeneità degli allievi che vivono situazioni sociali,
economiche e culturali molto variegate. Alla nostra sede fanno capo pure tre istituti sociali che si occupano
di minorenni in difficoltà e due classi di Scuole Speciali. Questa complessità, che spesso rappresenta una
vera sfida per l’insegnante, costituisce anche una ricchezza per la comunità scolastica e per la crescita
delle allieve e degli allievi.
La nostra scuola nell’anno scolastico 2014-2015 contava 20 sezioni, per un totale di 400 allievi. Il corpo
insegnante, 58 docenti, di cui diversi a tempo parziale o con più sedi, attraversa anch’esso una fase di
rinnovamento.
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INCREMENTO INCREMENTOPERCENTUALE
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In questi anni è stata sviluppata un’importante interazione con il territorio e le istituzioni che vi operano,
affinché l’istruzione e l’educazione degli allievi non risultino avulse dal contesto di vita nel quale la scuola è
inserita.
Al contempo lo scambio con l’ambiente circostante permette sia d’accrescere la consapevolezza da parte
dei ragazzi della realtà che li circonda, sia di mostrare loro le diverse possibilità dopo la Scuola Media, in
un periodo storico che offre meno certezze rispetto al passato. Si può quindi dire che la nostra scuola
cerchi di essere sempre più dinamica ed aperta, allo scopo di favorire la crescita personale degli allievi e di
facilitarne l’inserimento sociale.
Autovalutazione dell’istituto
La scuola media di Mendrisio ha affrontato un primo PEI negli anni 1997/1998 e ha messo in atto un
Dispositivo di (Auto) Analisi Autovalutazione e Sviluppo degli Istituti scolastici (DAASI) tra il 2004 ed il
2005. Quest’ultimo aveva coinvolto docenti, allievi e genitori, attraverso questionari, nella definizione di
fattori che determinavano la qualità della scuola, in un’ottica di miglioramento continuo dell’istituto
scolastico attraverso strategie concrete.
Questo procedimento di autovalutazione, che ha avuto il merito di porre delle questioni importanti, era stato
però molto lungo, macchinoso e faticoso al punto che, in concreto, non si era rivelato efficace quanto ci si
aspettava pur avendo portato, in particolare, all’istituzione della mensa scolastica e del Consiglio d’Istituto.
Rispetto al DAASI, l’attuale progetto risulta più snello sia nella progettazione sia nella realizzazione. Esso
vuole promuovere una cultura collaborativa tra i vari attori allo scopo di migliorare le possibilità
d’apprendimento e d’insegnamento in favore degli allievi.
9
PROGETTO EDUCATIVO D’ISTITUTO Il metodo di lavoro
Il PEI costituisce l’opportunità di far confluire le pratiche professionali del corpo insegnante in un asse di
sviluppo concordato e definito. Esso consiste in un progetto centrato sui processi di apprendimento e
insegnamento e sul clima di sede, al fine di migliorarli, e si avvale di un dispositivo di accompagnamento
che affianca l’azione di una direzione “allargata”, a geometria variabile, il GO-PEI. Esso prevede
l’intervisione con la scuola media di Breganzona e la supervisione da parte della professoressa Monica
Gather Thurler, membro di LIFE, Laboratorio Innovazione, Formazione e Educazione presso l’università di
Ginevra.
Dagli esordi del progetto, nel nostro GO-PEI, si sono avvicendati accanto al direttore e alla vicedirettrice, i
docenti Emiliano Aranovitch, insegnante di francese, Pietro Bazzero, insegnante di storia, Giovanna
Medolago-Magni, docente di Educazione alimentare, Simone Peverelli e Giusi Russello, docenti di
matematica e scienze.
Il coinvolgimento del corpo docenti è stata una priorità della direzione nell’elaborazione del PEI, fin dalle
sue fasi iniziali. La ricerca della condivisione risiede infatti nella natura stessa del PEI, che tende
all’efficacia dell’insegnamento attraverso la collaborazione delle diverse componenti della scuola.
Impensabile dunque voler promuovere un insegnamento di qualità, senza la condivisione di finalità e
metodo tra i vari attori scolastici.
Cionondimeno siamo tutti consapevoli dello scarto tra gli ideali che ci poniamo e la realtà nella quale ci
troviamo ad operare. Proprio in questo scarto si situa l’azione del PEI, dispositivo che può sostenere la
tensione costante della comunità scolastica verso i suoi obiettivi di miglioramento. La responsabilità del
GO-PEI è stata dunque quella di mediare tra esigenze interne ed istituzionali e guidare l’istituto scolastico
verso l’obiettivo della definizione di un PEI con al centro l’apprendimento dell’allievo.
Il GO-PEI ha pertanto sempre operato nell’ottica di giungere ad un progetto condiviso, coinvolgendo il
Collegio docenti a più riprese: nella valutazione iniziale della sede scolastica e dunque nella definizione
delle direttrici del PEI, dei suoi obiettivi strategici e delle azioni volte al raggiungimento delle finalità del
progetto.
Il punto di partenza. La Stella polare
Il progetto coinvolge allievi, docenti e genitori, affinché siano favoriti la crescita dei ragazzi a
trecentosessanta gradi, l’ambiente di lavoro all’interno della sede e le relazioni tra la scuola, le famiglie e,
più in generale, le istituzioni e gli enti del territorio che possano contribuire alla formazione degli allievi.
Nell’ambito del PEI, per identificare i punti di forza e le fragilità della Scuola Media di Mendrisio, è stato
scelto uno strumento chiamato Stella polare. Essa comprende una serie di dimensioni da prendere in
considerazione per garantire una scuola di qualità e permette di esprimere in tempi brevi una valutazione
dettagliata dell’Istituto, come risultante delle rappresentazioni dei singoli docenti riguardo ai molteplici
aspetti che caratterizzano la sede scolastica. La componente personale della valutazione, anziché
rappresentare un limite, favorisce un confronto fra le varie visioni, consentendo di focalizzare le dimensioni
che necessitano e meritano di essere sviluppate, migliorate o potenziate.
Inizialmente è stata sottoposta al Plenum dei docenti una Stella polare comprensiva di una ventina di item
da valutare, aspetto per aspetto, secondo la percezione che ognuno aveva del tema presentato di volta in
volta. Le aree presenti nella stella toccavano gli allievi, i docenti, i genitori e i rapporti con la società
circostante. La raccolta di questi dati ci ha permesso di avere un’immagine chiara della percezione globale
della situazione.
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Nel Collegio docenti del 25 novembre 2013, la Stella polare è stata presentata in dettaglio ai docenti, i quali sono stati invitati a tracciare la propria stella, così come avevano fatto in precedenza i membri del GO-PEI, assegnando ad ogni dimensione un punteggio da 0 a 3, dove lo 0 indicava la valutazione minima e il 3 quella massima.
Il GO-PEI ha raggruppato le dimensioni della Stella polare in tre aree, indicandole con un colore diverso: in
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Nel Collegio docenti del 14 gennaio 2014 i docenti hanno indicato gli ambiti specifici sui quali intervenire
per migliorarli o potenziarli:
■ Organizzazione del lavoro flessibile, attenta alle differenze e coerente con gli obiettivi dichiarati
(all’interno dell’area rossa, Apprendimento: scambi e collaborazioni)
■ Comunicazioni interne soddisfacenti (nell’area gialla, Docenti nella scuola)
■ Relazioni e collaborazione con le famiglie (nell’area blu, Cultura, società e scuola).
Vagliando i risultati sono stati scelti tre punti sui quali lavorare, senza avere l’ambizione di risolvere tutti i
problemi rilevati. La scelta è stata fatta tra le dimensioni che non erano troppo carenti, sapendo che
investire delle energie su di esse avrebbe avuto maggiori probabilità di riuscita. Buone possibilità di
successo avrebbero inoltre contribuito a sostenere la motivazione a lungo termine e, allo stesso tempo,
avrebbero favorito un miglioramento complessivo di tutti i punti evidenziati dall’analisi. La nostra scelta è
poi stata sottoposta al Plenum dei docenti, che l’ha accettata. Stabilite le direttrici della futura azione di
miglioramento, ci siamo occupati della definizione precisa delle azioni da intraprendere allo scopo di
realizzare gli obiettivi prefissati. Sempre con la collaborazione del Plenum sono stati creati dei gruppi di
lavoro volti all’approfondimento dei tre aspetti scelti, poiché la realizzazione del PEI, che attende la sede
nei prossimi anni, deve essere anzitutto il frutto dell’impegno e del lavoro di tutti i docenti.
Il 17 aprile 2014 il Collegio docenti ha approvato lo schema generale del PEI e il 24 febbraio 2014 ha
proposto delle azioni attraverso le quali perseguire le direttrici tracciate.
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La visione
Il PEI della scuola media di Mendrisio si fonda sui valori e gli obiettivi enunciati nella Legge della scuola
del 1990 e nella Legge sulla scuola media del 1974, nello spirito degli ideali proclamati nella Convenzione
sui diritti del fanciullo del 1989, ratificata dalla Svizzera nel 1997.
Al tempo stesso il PEI intende predisporre l’istituto scolastico ad accogliere le trasformazioni conseguenti
al Concordato Harmos del 2007 e in particolare, il nuovo Piano di Studio per la scuola dell’obbligo, con
una tensione costante tra esigenze istituzionali e ricerca del consenso tra le componenti della scuola.
Il riferimento alla Convenzione sui diritti del fanciullo intende principalmente ribadire il diritto, del bambino
prima e dell’adolescente poi, all’istruzione e all’educazione, in un’epoca in cui l’istituzione scolastica, la
gratuità e l’obbligatorietà dell’insegnamento hanno perso il riconoscimento che fino agli anni sessanta e
settanta era dato per scontato. Il richiamo alla Convenzione dei diritti del fanciullo è da intendere come
un’esortazione all’adulto, nella scuola, ad assumere la responsabilità del proprio ruolo, sia esso dirigente
scolastico, insegnante o genitore. Così che l’allievo, come persona, sia davvero il fulcro dell’azione
formativa e il suo diritto all’istruzione e allo sviluppo della sua autonomia, con particolare riguardo al futuro
inserimento nella società, siano garantiti, secondo l’uguaglianza delle possibilità, l’estensione delle
capacità, l’età e il grado di maturità, in relazione alla società e all’ambiente naturale in cui l’allievo vive, in
base ad ideali di pace, dignità, tolleranza, libertà, uguaglianza e solidarietà, nel rispetto delle differenze di
sesso, di origine nazionale, etnica, religiosa, linguistica e sociale, riconoscendo il suo diritto al riposo e al
tempo libero, al gioco e alle attività ricreative, culturali e artistiche.
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Società, cultura e scuola. Relazione e collaborazione con le
famiglie.
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Organizzazione di gruppi di materia; elaborazione comune di sequenze d’insegnamento-apprendimento; preparazione di verifiche
Orientamento scolastico e professionale
Docenti nella scuola. Comunicazione efficace e
collaborazione.
Sito della scuola
Serate genitori
Attività e progetti sulle competenze trasversali e la formazione generale (ora di classe, ASPI, medicina scolastica, Giornate progetto, …)
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Il progetto educativo della scuola media di Mendrisio si fonda sui valori e gli obiettivi enunciati nella Legge della scuola del 1990 e nella Legge sulla scuola media del 1974, nello spirito degli ideali proclamati nella Convenzione sui diritti del fanciullo del 1989, ratificata dalla Svizzera nel 1997. Al tempo stesso esso intende predisporre l’istituto scolastico ad accogliere le trasformazioni conseguenti al Concordato Harmos del 2007 e, in particolare, l’imminente revisione del piano di studio per la scuola dell’obbligo, con una tensione costante tra consenso ed esigenze legislative.
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Uscite di studio
Studio assistito e corsi estivi di ripasso
Criteri di riuscita
Indicatori di riuscita
Piano di valutazione
Apprendimento: scambi e collaborazione.
Organizzazione flessibile e attenta alle differenze.
Assemblea allievi
Progetti interdisciplinari
Formazione interna
Collaborazione tra il SSP e i docenti
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Apprendimento: scambi e collaborazione. Organizzazione flessibile e attenta alle differenze.
Assicurare un apprendimento di qualità e fornire ad ogni allievo un bagaglio di cultura, di capacità e di
strumenti per il proprio futuro professionale, umano e sociale è una priorità della scuola media. La
collaborazione, la condivisione, l’armonia tra tutte le componenti della scuola favoriscono un
apprendimento sempre più efficace, mirato ed universale.
a) Incentivare la pedagogia differenziata
La scuola si trova, oggi più che mai, di fronte a nuove, importanti, appassionanti sfide. Valorizzare i
diversi talenti, capacità, modi di apprendere degli allievi significa far emergere il meglio di ciascuno.
Significa dare l’opportunità agli studenti di esprimere sé stessi grazie alla cultura, alle competenze, alla
conoscenza di sé e dell’altro.
Solo una pedagogia differenziata, attenta e rispettosa delle differenze, può identificare al meglio i
bisogni dell’allievo e mettere in atto strategie e professionalità diverse per rispondere a questi bisogni, e
valorizzare così le qualità di ognuno fornendogli strumenti per crescere e per trovare la propria strada
ed il proprio ruolo nella società. In quest’ottica sarà anche importante implementare tutte quelle misure
inclusive che la Scuola mette a disposizione o che riterrà opportuno in un futuro realizzare, affinché sia
propositiva e conseguente con questo desiderio di universalità.
b) Favorire percorsi didattici comuni e condivisi
Pur nelle differenze di ognuno – ogni ragazzo con le proprie qualità, bisogni, interessi e passioni – la
nostra sede scolastica si pone l’obiettivo di proporre agli allievi di diverse classi percorsi didattici comuni
(sequenze didattiche, verifiche) allo scopo di fornire un insegnamento sempre più valido ed efficace,
che tenga conto delle peculiarità di ogni alunno, e che metta a frutto concretamente le competenze, le
conoscenze di tutti i docenti delle diverse materie, al fine di trarre il meglio da ognuno, e di rendere
ancor migliore l’insegnamento dato ai ragazzi, centro del nostro interesse e agire.
c) Assicurare coerenza tra obiettivi istituzionali e pratiche pedagogico – didattiche
La scuola è attenta a che vi sia coerenza tra il lavoro svolto in classe e gli obiettivi istituzionali, tenendo
Harmos - l'accordo intercantonale sull'armonizzazione della scuola obbligatoria - come punto di
riferimento, la cui prima concretizzazione è il nascente nuovo piano di formazione. Grazie, ad esempio,
a gruppi di materia in cui i docenti condividono materiale, idee, informazioni e professionalità, si cerca di
proporre un insegnamento sempre più universale, ordinato e attento alle differenze, che si realizzi
concretamente nella quotidianità della vita scolastica, all’interno della quale il tutto nasce e si sviluppa.
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Docenti nella scuola. Comunicazione e collaborazione
L’organizzazione è fatta di comunicazione, che deve essere chiara, rapida e precisa. Così in un istituto
scolastico, nella cui sede, nell’interazione tra le sue componenti – docenti, allievi, genitori – è fondamentale
anche un’altra caratteristica: quella del rispetto e del modo in cui ci si avvicina all’altro.
a) Condividere e sviluppare le competenze professionali
Attraverso la condivisione, la comunicazione, l’aggiornamento professionale svolto nella nostra
sede scolastica, i docenti hanno l’obiettivo di sviluppare le proprie competenze professionali al fine
di migliorare sempre più l’apprendimento/insegnamento proposto agli allievi e di contribuire alla
creazione di una cultura di sede aperta, dinamica e sensibile ai cambiamenti ed all’evoluzione della
società.
b) Promuovere una cultura di sede di collaborazione e comunicazione
Illustrare e condividere il proprio punto di vista, saper ascoltare, avere una propria opinione, che non
sia solo frutto di nozionismi o ripetizione acritica di idee altrui, sono tra le competenze più importanti
che accompagnano lo sviluppo dell’allievo, il suo percorso verso un’autonomia di pensiero libera e
consapevole. Questo seme, che fa germogliare il sapere e la coscienza di sé, potrà svilupparsi solo
in un’atmosfera aperta, ricca e feconda, pronta a promuovere collaborazione ed armonia tra tutte le
componenti della scuola.
Altrettanto importante risulta essere la capacità di comunicare e collaborare all’interno del corpo
docente. Le comunicazioni tra Direzione e docenti e viceversa, come pure quelle tra i docenti stessi,
devono essere precise, chiare, trasparenti e puntuali. Bisogna quindi perfezionare i canali che
permettono il flusso delle informazioni. Una comunicazione chiara è dimostrazione di rispetto e di
messa in valore dell’altro, quindi è basilare per ottenere un clima di sede più disteso e collaborativo,
in cui cresca il desiderio di interagire, collaborare e condividere.
c) Elaborare nuovi approcci disciplinari ed interdisciplinari
Gli allievi sono confrontati con l’apprendimento di numerose e variegate discipline, che spesso si
sfiorano, si incontrano o si sviluppano in parallelo. Un insegnamento «a 360 gradi», che tenga conto
delle similitudini e delle differenze tra le materie, e consideri ogni aspetto che rende il sapere più
completo nel suo contesto, è auspicabile.
La collaborazione tra docenti di diverse materie, la nascita di gruppi interdisciplinari, fanno sì che ciò
che si impara in una materia diventi utile e significativo anche per un’altra (ad esempio, per le lingue
seconde, i vocaboli di tedesco sono simili a quelli di inglese). Questi nuovi approcci interdisciplinari
favoriscono, inoltre, lo sviluppo del senso critico dei ragazzi e di nuove modalità di associazione tra
discipline che si pensavano non affini.
In questa prospettiva sarebbe certamente utile una maggiore consapevolezza di quanto viene
svolto nelle altre materie, che faccia emergere le convergenze tra le varie discipline, affinché
vengano forniti agli allievi gli strumenti utili anche in ambiti diversi.
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Cultura, società, scuola. Relazione e collaborazione con le famiglie
Preparare al futuro scolastico e professionale, formare i futuri cittadini, favorire l’autonomia e lo sviluppo
personale degli allievi. Sono questi alcuni tra gli obiettivi più importanti che la scuola si pone. Scuola,
inserita in un contesto cittadino, sociale e culturale, dal quale non si dovrebbe mai allontanare, in
un’interazione costante e profonda, dalla quale tutte le componenti della società possono e dovrebbero
trarre giovamento, ma della quale si avvantaggiano soprattutto gli allievi, testimoni e attori dell’intersezione
di tutte le componenti della loro esistenza.
a) Riflettere sul ruolo delle famiglie nell’ambito degli apprendimenti disciplinari.
La scuola ha nelle famiglie un interlocutore molto importante. La nostra sede si interroga e riflette su
come le famiglie possano essere di supporto all’attività scolastica degli allievi. Una buona
comunicazione e relazione tra famiglie e scuola favorisce il raggiungimento degli obiettivi di
“sapere”, “saper fare” e “saper essere” nel percorso educativo dei ragazzi, previsti dalle istituzioni e
dal piano di formazione della scuola media. Una buona interazione tra le famiglie ed i docenti aiuta
l’allievo a prendere consapevolezza dell’importanza della scuola, favorisce la sua autonomia e il
percorso di crescita individuale.
b) Curare il progetto formativo dell’allievo in relazione alla società
Cultura, professionalità e spirito cittadino, sono valori fondamentali per i ragazzi che frequentano e
terminano la scuola media. In questo percorso, così personale e diverso per ogni allievo,
l’orientamento professionale ha un ruolo molto importante, in particolare nel secondo biennio,
quando si avvicina la fine della scuola media.
Trovare e saper seguire la propria strada, avere un proprio ruolo nella società, sono aspetti dei quali
la nostra sede cerca di occuparsi al meglio in collaborazione con le famiglie, fornendo strumenti,
informazioni e stimoli dentro e fuori le mura scolastiche. La conoscenza del proprio territorio, di
culture e società diverse apre gli orizzonti concreti e spirituali dei nostri allievi.
c) Favorire l’alleanza educativa tra famiglia e scuola
Valori come il rispetto, la tolleranza, l’interesse per l’altro sono tra le colonne portanti della nostra
società e parte integrante del concordato Harmos. Questi “saper essere” dovrebbero venir sempre
condivisi dall’istituzione scolastica e dalle famiglie, in un’alleanza educativa che mira al bene
dell’allievo, alla sua crescita umana e scolastica, che va verso un’autonomia professionale e di
pensiero. In quest’ottica le famiglie gettano le basi, le fondamenta, sulle quali inserire un percorso
educativo, nella sua accezione più profonda di “condurre fuori”, che prosegue poi tra le mura
scolastiche.
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LE AZIONI
Molte sono le azioni concrete che la scuola media di Mendrisio svolge in sintonia con le finalità del PEI di
migliorare l’apprendimento degli allievi, la comunicazione interna e il rapporto della sede scolastica con le
famiglie e le istituzioni.
Tali pratiche professionali sono una realtà solida e concreta da diversi anni, e tramite il PEI – e la
riflessione che esso comporta – potranno ora inserirsi nella direzione degli assi di sviluppo, concordati e
definiti col corpo insegnante, e, se necessario, essere modificate o implementate.
Altre azioni, invece, rappresentano una novità, che ci auguriamo possano contribuire alla crescita della
nostra comunità scolastica.
a) I gruppi di materia
Didattica e pedagogia sono in costante evoluzione. Lo scambio tra i docenti e la condivisione del
materiale favoriscono un insegnamento di qualità ed un clima di maggior collaborazione all’interno
della sede.
I gruppi di materia preparano percorsi didattici comuni e condivisi ed elaborano le relative verifiche,
per favorire i diversi tipi di apprendimento degli allievi.
Oltre ai gruppi di materia già presenti nell’istituto scolastico, si sono attivati i gruppi di matematica e
francese. Insegnanti di altre discipline hanno espresso il desiderio di avviare una riflessione
comune.
b) Gruppo interdisciplinare
Nell’anno scolastico 2014-
2015 si è formato un gruppo di
lavoro comprendente docenti
di educazione alimentare,
scienze, educazione visiva e
educazione fisica e
matematica.
L’obiettivo di questo gruppo è
informare e accrescere la
consapevolezza e il senso
critico degli allievi verso
l’alimentazione, l’attività fisica,
la scelta dei prodotti, gli
aspetti agronomici, i messaggi
pubblicitari.
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c) Il sito internet
È stato creato un Monte Ore per lo sviluppo e l’implementazione del sito www.smmendriso.ch, uno
strumento a disposizione delle famiglie, degli allievi e dei docenti, sempre più utilizzato, immediato,
efficace e completo.
L’organizzazione del sito vuole essere attenta e ricettiva alle suggestioni degli utenti che possano
migliorarne l’efficacia. Il progetto rientra nell’ambito della formazione generale e in particolare in
quello trasversale degli strumenti informatici e delle tecnologie della comunicazione.
d) Le serate rivolte ai genitori
Sulla scorta della consultazione del Collegio docenti, Il Consiglio di direzione ha già introdotto dei
cambiamenti nell’organizzazione delle serate dedicate ai genitori delle classi prime, seconde e
terze, al fine di promuovere la conoscenza tra le famiglie e fra queste e i docenti, informare i genitori
sull’andamento delle classi, trasmettere loro comunicazioni generali ed eventualmente sui figli.
Il nuovo programma consente anche brevi colloqui discreti che possono essere l’occasione di
fissare un incontro più approfondito con il docente interessato.
e) L’orientamento scolastico e professionale
Per quanto riguarda l’orientamento, la sede fa capo al contributo dell’orientatrice scolastica, Sabrina
Borsa presente a scuola due mattine la settimana. Numerose sono le attività sviluppate in
quest’ambito, che concorrono al progetto personale dell’allievo, come, ad esempio, lo Stage delle
terze, la visita a Espoprofessioni e alle diverse scuole professionali, la giornata Nuovo Futuro, gli
stage professionali in quarta, l’informazione sull’orientamento durante l’ora di classe di terza e
quarta, la consulenza individuale ad allievi e famiglie, le visite ad aziende.
Grazie al progetto Educazione alle scelte, cui la scuola media di Mendrisio ha aderito con la
sperimentazione nel 2010-2011, così da coinvolgere adesso le tutte le classi nell’implementazione,
anche gli allievi del primo biennio hanno la possibilità di iniziare a esplorare il tema dello scegliere e
di compiere delle riflessioni preliminari su quali tipi di mestieri o studi potrebbero interessare loro in
futuro.
Queste lezioni “speciali” di Educazione alle scelte (diversi itinerari didattici l’anno) sono inserite nei
programmi delle discipline o svolte durante l’ora di classe.
f) La formazione generale
Rientrano nell’ambito della formazione generale numerose attività sviluppate di anno in anno dalla
sede, anche in collaborazione con i genitori e degli enti esterni. Sono, ad esempio, le Giornate
Progetto, la Giornata della Memoria, il teatro “integrato” degli allievi, la visione di spettacoli teatrali o
la partecipazione alla rassegna di cinema per ragazzi, Castellinaria, le attività legate alla salute e al
benessere o le Giornate di chiusura. Rientrano nella formazione generale anche l’Alfabetizzazione
informatica, impartita in prima media, sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione,
come pure l’intervento della Fondazione della Svizzera italiana per l’Aiuto, il Sostegno e la
Protezione dell’Infanzia (ASPI) per la prevenzione dei pericoli insiti nell’accesso ad Internet. Dalle linee guida del PEI ci si attende un contributo alla scelta delle attività, in modo che queste
assumano una maggiore coerenza rispetto al quadro complessivo delle attività d’istituto, una minor
dispersione e un buon grado di approfondimento.
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g) Le uscite di studio
Le uscite di studio organizzate dai docenti di classe, in collaborazione con i colleghi e la direzione,
rappresentano dei momenti privilegiati durante i quali, visitando luoghi diversi dalla consuetudine, i
ragazzi hanno la possibilità di arricchire il proprio patrimonio di conoscenze e la propria dimensione
umana e si collocano pertanto sia nell’ambito disciplinare sia in quello delle competenze trasversali
e della formazione generale. La nostra sede offre un ventaglio ampio e variato di uscite di studio.
La programmazione delle uscite di studio subirà un cambiamento sul piano organizzativo per
quanto riguarda in particolare le classi terze e quarte, in cui si pone il problema delle assenze degli
allievi nei corsi differenziati di matematica e tedesco.
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PIANIFICAZIONE E VALUTAZIONE
I gruppi di materia si riuniscono a scadenze regolari con l’obiettivo di elaborare sequenze
d’apprendimento – insegnamento comuni. Il raggiungimento degli obiettivi di materia da parte degli allievi è
oggetto di valutazione tramite verifiche. Successivamente i ragazzi sono interpellati dai loro insegnanti sul
metodo di lavoro in comune, mentre al termine dell’anno scolastico i docenti si esprimono sull’esperienza
compiuta e formulano una valutazione sul lavoro svolto.
L’attività sul sito internet della scuola è condotta da due docenti. Essi intendono favorire un uso ottimale
del sito internet come strumento, per gli insegnanti, gli allievi e le famiglie nell’ambito trasversale delle
tecnologie informatiche e della comunicazione. Dopo un bilancio iniziale sull’uso del sito da parte dei
docenti, il progetto prevede dei momenti formativi, rivolti a tutti gli insegnanti, e valutazioni successive, che
servono da base per la pianificazione dell’attività futura.
Le serate genitori rappresentano delle occasioni che contribuiscono alla definizione del ruolo delle
famiglie nel progetto formativo degli alunni e dell’alleanza educativa tra scuola e genitori. Cambiamenti
nell’organizzazione degli incontri serali sono introdotti e valutati tramite dei questionari rivolti ai genitori e
agli insegnanti.
La riflessione sulla base delle esperienze fatte ha lo scopo di trovare una formula organizzativa efficace.
Nel primo anno d’implementazione le uscite di
studio, limitatamente a quelle di più giorni di
terza e quarta, saranno soggette a cambiamenti
meramente di tipo organizzativo, allo scopo di
migliorare la coordinazione tra le uscite
medesime e lo svolgimento delle lezioni regolari
di matematica e tedesco, nelle quali
confluiscono allievi di diverse sezioni. Direzione
e docenti potranno valutare i benefici delle
modifiche introdotte al termine dell’anno
scolastico.
La valutazione delle attività d’orientamento
scolastico e professionale o di formazione
generale è strettamente legata ai singoli progetti
e ai periodi in cui gli stessi sono realizzati. In
particolare, riguardo all’orientamento, sarà
considerata la percentuale degli allievi di quarta che a fine maggio avranno realizzato il proprio progetto
formativo.
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I PARTNER DEL PEI
L’Assemblea degli allievi
L’Assemblea degli allievi è uno degli strumenti con cui i ragazzi possono esprimersi e concorrere al
miglioramento della scuola insieme alle altre sue componenti. Conformemente all’art. 39 della Legge della
scuola, essa è istituita dal secondo biennio previa informazione da parte della direzione. Il Comitato
dell’assemblea degli allievi è eletto all’inizio dell’anno scolastico e si compone dei delegati delle classi terze
e quarte. Da alcuni anni la direzione organizza però anche la nomina dei rappresentanti delle classi prime e
seconde, che danno voce ai bisogni degli allievi del primo ciclo. L’assemblea si riunisce generalmente tre o
quattro volte all’anno in collaborazione con la direzione, parzialmente in tempo di scuola, sulla base dell’art.
60 del Regolamento d’applicazione della Legge della scuola. I temi e i progetti discussi in assemblea sono
poi sottoposti alla direzione.
L’Assemblea dei genitori
La Legge della scuola sancisce il ruolo portante, svolto da sempre dai genitori e dalle famiglie,
annoverando ufficialmente i genitori tra le componenti della scuola con l’art. 3. L’Assemblea dei genitori è
l’organismo di rappresentanza, che insieme all’Assemblea degli allievi e al Consiglio d’istituto, affianca la
direzione e il Collegio docenti nella conduzione della scuola per il raggiungimento degli obiettivi della
comunità scolastica. Nel nostro istituto i genitori si occupano in particolare dell’organizzazione dello Studio
assistito, dei Corsi estivi di ripasso, partecipano attivamente ad alcuni momenti di chiusura della scuola in
occasione delle festività (offerta e distribuzione delle chiacchere di Carnevale) e all’allestimento delle
Giornate di chiusura dell’anno scolastico con gli atelier, il rinfresco e la discoteca degli allievi, contribuendo
a sostenere anche finanziariamente tali attività e la cerimonia di consegna delle licenze di quarta media.
L’Assemblea dei genitori ha pure tre rappresentanti nel Consiglio d’istituto.
Il Consiglio d’istituto
Il Consiglio d’istituto è il terzo organismo di rappresentanza della scuola accanto ad Assemblea degli allievi
e Assemblea dei genitori. L’istituzione del Consiglio d’istituto nella nostra scuola, che risale al 30 maggio
2007, scaturisce dal Dispositivo di Analisi, Autovalutazione e Sviluppo degli istituti scolastici (DAASI),
condotto tra il 2004 e il 2005. Esso si compone della direzione, dei rappresentanti degli allievi, dei genitori,
dei docenti e del Comune di Mendrisio. Di norma il Consiglio d’istituto si riunisce una volta per semestre.
Una delle sue prime realizzazioni è stata la possibilità, per i nostri allievi, di usufruire del servizio mensa del
Liceo cantonale di Mendrisio, dando seguito a un bisogno rilevato pure dal DAASI. Il Consiglio d’istituto ha
poi concentrato la sua attività sulla discussione dei principali temi posti da allievi, genitori e scuola, nelle
varie sedute.
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La Commissione scolastica comunale
La Commissione scolastica comunale è composta dai rappresentanti del Comune, da esso designati, e si
riunisce di regola una volta all’anno con la direzione. L’incontro è l’occasione per presentare le attività
scolastiche realizzate nel corso dell’anno e il Rapporto di gestione della Cassa allievi, nella quale
confluiscono i contributi comunali per ogni ragazzo, destinati alle uscite di studio e a diverse attività culturali
e sportive. Negli ultimi anni la Commissione ha dato un grande contributo alla risoluzione della questione
dell’uso dell’area circostante alla scuola e che ora sottostà al Regolamento per l’uso degli spazi esterni del
Centro studi di Mendrisio (Scuola Media, SPAI e Liceo cantonale) del 15 agosto 2012. Essa è, inoltre, da
sempre parte attiva nella richiesta di adeguamento delle infrastrutture, prima fra tutte la disponibilità di
un’aula magna, di una nuova palestra e di una mensa adeguata ai bisogni delle famiglie.
Il Comune di Mendrisio
Oltre a finanziare una parte delle attività della scuola con i suoi contributi, il Comune mette ogni anno a
disposizione una serie d’infrastrutture: la piscina e la palestra del Centro scolastico Canavée, la pista
d’atletica, l’Aula Magna delle scuole elementari, i campi da calcio di Rancate e la palestra di Via Vela per le
Giornate di chiusura, alla realizzazione delle quali partecipano anche le maestranze comunali con la
fornitura e la posa di materiale e installazioni. Sul territorio di Mendrisio e nei Comuni limitrofi sono inoltre
presenti associazioni ed enti con i quali sono organizzate molte attività culturali, sportive o di orientamento
scolastico e professionale, che favoriscono un contatto essenziale con la realtà esterna.
Infine le scuole comunali sono per noi un interlocutore speciale, poiché da esse provengono quasi tutti i
nostri allievi. La collaborazione tra i due ordini di scuola è ottima. Essa riguarda, ad esempio, attività come
Français ensemble, realizzata alla scuola media con ragazzi di quinta elementare e allievi di prima media,
e culmina
nelle giornate di armonizzazione di fine aprile – inizio maggio, quando i bambini delle quinte elementari
visitano la scuola in funzione di un buon inserimento in prima media.
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FIRME:
Alberto Valsangiacomo, direttore:
Nicoletta Meroni-Carlovingi Garzoni, vicedirettrice:
Membri del Gruppo Operativo PEI:
Emiliano Aranovitch:
Pietro Bazzero:
Giovanna Medolago-Magni:
Giusi Russello:
Approvato dal collegio docenti il 21 aprile 2015.
Alessandro Grassi, presidente del Collegio docenti: