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2006 PIMUS PIANO DI MONTAGGIO USO E SMONTAGGIO DEL PONTEGGIO
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tipi di ponteggi
Ponteggi mobili
Ponteggi autosollevanti
Ponteggi fissi in legno o metallici
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Ponteggimobili
Non assimilabili a ponteggi fissi solo se operano costantemente su ruote (circ. 24 del 14 Feb. 82)
H max 15 m. Ruote d min 20 cm , l min 5 cm
Pendolo o livella
Manuale d’uso
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Ponteggiautosollevanti
Assimilabili a ponteggi fissi (circ. 39/ 15 Maggio 1980 e 7 aprile 1986)
Ancoraggi ogni 2 elementi sovrapponibili
Azionati solo dal ponte
Ponte pendenza max 10%
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Ponteggi fissi
Corretta disposizione dei correnti e delle tavole fermapiede.
Riferimento normativo: art.24 del D.P.R. 07.01.1956 n.164
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Ponteggio metallico fisso con disposizione delle tavole in legno per la ripartizione dei carichi e
basette regolamentari.Riferimento normativo: art.35 del
D.P.R. 07.01.1956 n.164
L'estremità inferiore del montante deve essere sostenuta da una piastra di base metallica, a superficie piana, di area non minore di 18 volte l'area del poligono circoscritto alla sezione del montante stesso e di spessore tale da resistere senza deformazioni al carico. La piastra deve avere un dispositivo di collegamento col montante atto a centrare il carico su di essa e tale da non produrre momenti flettenti sul montante.
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Ponteggi in legname
MontantiAccoppiati con fasciatura con piattina d’acciaio dolce o con traverse in legno o funiGiunzioni distanti almeno m. 1,00Altezza max m. 8,00 (m. 7,00 ultima fila)Distanza max m. 3,60Sempre esterni rispetto alle strutture orizzontali
CorrentiDistanza verticale max m. 2,00 (piattina, chiodi)Sovrapposizione solo in corrispondenza dei montanti
TraversiDistanza max m. 1,20 in modo che ogni tavola del ponte sia retta da almeno 4 traversi
TavoleNodi passanti < 10% sezioneSpessore non minore 4 cm.Larghezza almeno 20 cm.Sempre esterni rispetto alle strutture orizzontali
Riferimenti: art. 23 DPR 164/56
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Parti del ponteggio
Traversi distanza normale 1,20 m. (art. 22 DPR 164/56)
Deroga fino a 1,80 m. se tavole 4x30 o 5x20 (art. 2 D.M. 2/09/1968)
Controventatura trasversale e longitudinale (art. 35 DPR 164/56)
Deroga controventi trasversali se giunti incastro certificato (art. 3,4 D.M. 2/09/1968)
Intavolati in legno (art. 23 DPR 164/56)Riduzione massima area 10%Resistenza tipica 60 kg/cmqSormonto 40 cm (20 per parte)Assenza di sbalzi (durante montaggio massimo 20 cm)Appoggiate almeno su 4 traversiUsati solo se distanza < 2m dall’ancoraggio più altoLe tavole devono essere assicurate contro gli spostamenti e ben accostate tra loro e all'opera in costruzione; è tuttavia consentito un distacco dalla muratura non superiore a 20 centimetri soltanto per la esecuzione di lavori in finitura. Le tavole esterne devono essere a contatto dei montati.
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Ponteggi metallici
2 Tipologie principali
Tubi e giunti TubiMontantiCorrentiDiagonali Giunti 2,4 vie
Telai modulari prefabbricatiTelaio chiusoTelaio a portaleTelaio ad “H”
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Ponteggi metallicia tubi e giunti
Tubi acciaioDiametro esterno 48,25 mmSpessore 3,25 mmNome o marchio impressiEsclusa la flessioneGiunzioni effettuate solo ai nodi
GiuntiOrtogonale, girevole, di trazione
Spinotti e basetteVitoni e ancoraggi
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D.P.R. 164/56 - Capo V Ponteggi metallici fissi.
Gli elementi metallici costituenti il ponteggio devono avere carico di sicurezza non minore di quello indicato nell'autorizzazione ministeriale prevista all'art. 30.
Le aste del ponteggio devono essere in profilati o in tubi senza saldatura con superficie terminale ad angolo retto con l'asse dell'asta.
L'estremità inferiore del montante deve essere sostenuta da una piastra di base metallica, a superficie piana, di area non minore di 18 volte l'area del poligono circoscritto alla sezione del montante stesso e di spessore tale da resistere senza deformazioni al carico. La piastra deve avere un dispositivo di collegamento col montante atto a centrare il carico su di essa e tale da non produrre momenti flettenti sul montante.
I ponteggi devono essere controventati opportunamente sia in senso longitudinale che trasversale; ogni controvento deve resistere atrazione e a compressione.
I giunti metallici devono avere caratteristiche di resistenza non minori di quelle delle aste collegate e sempre in relazione agli sforzi a cui sono sottoposti; ad elementi non verniciati, essi devono assicurare resistenza allo scorrimento con largo margine di sicurezza.
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D.M. del 02/09/1968Riconoscimento di efficacia di alcune misure tecniche di sicurezza er i ponteggi metallici fissi, sostitutive di quelle indicate nel D.P.R. 7 gennaio 1956 n° 164.
Le norme del presente decreto riguardano deroghe di carattere generale - disposte ai sensi dell'art. 395, terzo comma, del decreto presidenziale n. 547 del 27 aprile 1955, - a talune disposizioni del decreto presidenziale n. 164 del 7 gennaio 1956 , limitatamente alla fabbricazione ed all'impiego di ponteggi metallici fissi, a condizione che siano adottati i mezzi o i sistemi di riconosciuta efficacia ai fini della sicurezza del lavoro, previsti negli articoli seguenti.
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D.M. n° 115 del 23/03/1990Riconoscimento di efficacia per ponteggi metallici fissi aventi interasse tra i montanti superiore a metri 1,80.
1. In deroga all'art. 36 del decreto del Presidente della Repubblica 7 gennaio 1956, n. 164 , possono essere autorizzati alla costruzione ed all'impiego ponteggi metallici fissi aventi interasse tra i montanti della stessa fila superiore a metri 1,80, a condizione che si riscontrino sussistenti i seguenti requisiti: a) i risultati adeguatamente verificati delle prove di carico condotte su prototipi significativi degli schemi funzionali garantiscano la sussistenza dei gradi di sicurezza previsti dalle norme di buona tecnica; b) sia fornita una relazione di calcolo adeguatamente verificata che garantisca sia per gli aspetti di resistenza che per gli aspetti di stabilità il mantenimento del grado di sicurezza previsto dalle norme di buona tecnica.
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D.P.R. 164/56 - Capo VPonteggi metallici fissi. Art. 32 - Progetto
I ponteggi metallici di altezza superiore a 20 metri e le altre opere provvisionali, costituite da elementi metallici, o di notevole importanza e complessità in rapporto alle loro dimensioni ed ai sovraccarichi, devono essere eretti in base ad un progetto comprendente: 1) calcolo eseguito secondo le istruzioni approvate nell'autorizzazione ministeriale;2) disegno esecutivo.
Contravvenzioni commesse dai datori di lavoro e dai dirigenti
Art. 77 lettera c)
Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti con l'arresto sino a 3 mesi o con l'ammenda da euro 258 a euro 1.032.
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D.P.R. 164/56 - Capo VPonteggi metallici fissi. Art. 30 - Autorizzazione alla costruzione ed all'impiego
1. La costruzione e l'impiego dei ponteggi le cui strutture portanti sono costituite totalmente o parzialmente da elementi metallici sono disciplinati dalle norme del presente capo. Per ciascun tipo di ponteggio metallico il fabbricante deve chiedere al Ministero del lavoro e della previdenza sociale l'autorizzazione all'impiego, corredando la domanda di una relazione nella quale devono essere specificati gli elementi di cui all'articolo seguente. 2. Il Ministero decide in merito alle domande, sentiti il Consiglio nazionale delle ricerche e la Commissione consultiva prevista dall'art. 393 del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547. 3. Chiunque intende impiegare ponteggi metallici deve farsi rilasciare dal fabbricante copia conforme della autorizzazione di cui ai comma precedenti e delle istruzioni e schemi elencati ai numeri 4, 5, 6 e 7 dell'articolo seguente.
Contravvenzioni commesse dai datori di lavoro e dai dirigenti
Art. 77 lettera c)
Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti con l'arresto sino a 3 mesi o con l'ammenda da euro 258 a euro 1.032.
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AutorizzazioneMin. Lav.
Ottenuta dal fabbricante per la produzione e l’impiego (art. 30 DPR 164/56)Copia conforme deve essere rilasciata agli utilizzatori (art. 30 DPR 164/56)Nei luoghi di accesso al ponteggio cartello con: (Circ. Min. Lav. E Prev. Soc. n° 149 del 22 Nov. 1985)
Tipo ponteggio (manutenzione o costruzione)Numero impalcatiNumero impalcati su cui si può operare contemporaneamente e carichi ammissibili
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Relazione tecnica allegata
La relazione tecnica deve contenere: (art. 30 DPR 164/56)
descrizione degli elementi con dimensioni, tolleranze ammissibili e schema dell'insieme;resistenza dei materiali e coefficienti di sicurezza adottati prove di carico a cui sono stati sottoposti i vari elementi;calcolo del ponteggio secondo varie condizioni di impiego;istruzioni per le prove di carico del ponteggio;istruzioni per il montaggio, impiego e smontaggio;schemi-tipo di ponteggio con l'indicazione dei massimi ammessi di sovraccarico, di altezza dei ponteggi e di larghezza degli impalcati per i quali non sussiste l'obbligo del calcolo per ogni singola applicazione
Contenuti più dettagliati nella Circc. Min. Lav. e Prev. Soc. n.24 del 07/08/1963 e n.85 del 09/11/78
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Obblighi dell’utilizzatore
Disegno esecutivo (art. 33 DPR 164/56)
Ponteggio di un unico tipoPer ponteggi di altezza ≤ 20 m.Conformi agli schemi costruttivi e ipotesi di calcolo e di montaggio contenuti nella relazione tecnica
Deve contenere:Tipo di ponteggio usatoSovraccarichi massimi per mq. di impalcatoIndicazione degli appoggi e degli ancoraggiFirma e generalità del responsabile di cantiere che deve assicurarsi della corrispondenza del montaggio al disegno e agli schemi della relazione tecnica (art. 36 DPR 164/56)
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Obblighi dell’utilizzatore
La verifica della regolarità dello stato del ponteggio non può essere assunta da terzi come sancito dalla sentenza di cassazione penale sez. 4, n.3590 del 14/03/1990:
“In materia di prevenzione antinfortunitistica nel settore delle costruzioni, quando in un cantiere di lavoro diverse imprese assumono in appalto l’esecuzione di lavori che per la loro natura impongono l’utilizzazione di ponteggi già in precedenza installati da altra impresa, esiste l’obbligo per gli imprenditori (ed eventualmente per i loro preposti) di verificare che tutti i ponteggi siano completati nel pieno rispetto delle norme, senza che possa riconoscersi – ai fini dell’adempimento di tale obbligo specifico - un qualsiasi affidamento per eventuali assicurazioni avute da terzi, anche se qualificati, circa la regolarità dei ponteggi stessi, essendo l’obbligo di controllo rigorosamente personale del soggetto cui compete la direzione dei lavoratori ènon delegabile né a dipendenti né a terzi”
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Obblighi dell’utilizzatore
Progetto specifico (art. 32 DPR 164/56)
Combinazione di ponteggi di tipo diversoPer ponteggi di altezza > 20 m. oNon conformi agli schemi costruttivi o ipotesi di carico e di calcolo o di montaggio contenuti nella relazione tecnica (es. applicazione di reti o cartelli non previsti nel calcolo “standard” o ponteggio in zona climatica critica)
Deve contenere:Relazione di calcolo + Disegno esecutivoCondizioni di caricoFirma e generalità del progettista (ingegnere o architetto)
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Necessità di progetto specifico
Appoggio accostato
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Necessità di progetto specifico
Interruzione multiple di stilate
Verifiche critiche: carico di punta dei montanti adiacenti l’interruzione
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Necessità di progetto specifico
Piazzole di carico multipleLe piazzole devono essere calcolate per un carico di almeno 4500 N/mq (circ. Min. Lav. e Prev. Soc. 44 del 15/05/1990)
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Elementi per il progetto
Carichi verticali (Circolare Min.Lav. e Prev.Soc. n.44 del 15/05/1990) :1500 N/mq ponteggi da manutenzione3000 N/mq ponteggio da costruzione4500 N/mq piazzole di carico
Spinta del vento valutata secondo la norma CNR 10012 considerando anche teli mantovane e cartellonistica
16 m/s in condizioni di lavoro30 m/s in condizioni di fuori servizio
Coefficienti di sicurezza (Circolare Min.Lav. e Prev.Soc. n.85 del 09/11/1978)1,50 rispetto allo snervamento2,17 rispetto alla rottura3,75 per tensione tangenziale pura rispetto alla tensione di rottura a trazione
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Parti del ponteggio
Elemento tipo
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Parti del ponteggio
A=18 A’
A>150 cmq
Art.35 DPR 164/56
Art.5 DM 2/9/68
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Parti del ponteggio
Interasse tra i montanti (art. 36 DPR 164/56)I montanti di una stessa fila devono essere posti ad una distanza non superiore a 1,80 m da asse ad asseRiconoscimento di efficacia per ponteggi metallici fissi aventi interasse tra i montanti superiore a 1,80 m. (art. 1 D.M. 115 del 23 Marzo 1990)Ultimo impalcato se sopra gronda almeno 1,20 m.Correnti distanti non più di 2 m. (art. 21 DPR 164/56)2 Correnti per ponte (1 se ancoraggi ogni 22 mq) (art. 4 D.M. 2/09/1968)
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“ Per distrazionemetteva il piede fuori dall’impalcatura cadendo da una altezza di dieci metri ”
(da denuncia all’INAIL e Registro Infortuni)
Distanza massima dalla muratura 20 cm
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Parti del ponteggio
La mantovana non può essere sostituita dai reti o teli (Circ.Min.Lav. 149/85)
Almeno un parasassi ogni 12m
Dimensioni 1,20÷1,50 m
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ITER DI REALIZZAZIONE DEL PONTEGGIO
CONTROLLO DEL CARICO MEZZI, ATTREZZATURE,
MATERIALI
TRASPORTO
PREDISPOSIZIONE AREA CANTIERE + SCARICO
SOPRALLUOGO IN CANTIERE
APPRONTAMENTO PONTEGGIO
COSTRUZIONE CASTELLETTO DI
TIRO
MONTAGGIO IMPALCATURA
FINITURE
CONSEGNA LAVORI
LIBERAZIONE CANTIERE + CARICO
DISEGNO/PROGETTO (LISTA MATERIALI)
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Montaggio e Smontaggio
Diretta sorveglianza di un preposto ai lavori (art. 17 DPR 164/56)
Delimitazione area di lavoro
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Soluzioni per il montaggio e smontaggio in sicurezza dei ponteggi metallici
Montaggio parapetti dal piano inferiore per:
• Ponteggi con telaio ad H• Ponteggi con telaio a portale
Linee vita e/o sistemi di trattenuta con dispositivi retrattili per imbracature di sicurezza (ACAI)
Decreto Min Lavoro e Prev. Sociale n° 466 del 22/5/1992
o Guida rigida da applicare ai montantio Organo di ancoraggio scorrevoleo Fune di trattenuta e imbracatura di
sicurezza
Telaio ad "H" con parapetto che precede l'operatoreE' un ponteggio prefabbricato, con telaio ad "H" che garantisce la sicurezza di montatori e utilizzatori. Con questo tipo di ponteggio l'operatore è sempre protetto dal parapetto, che viene montato prima di salire al piano superiore e viene smontato solo dopo esserci scesi.
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Accesso ai ponti
Accesso con scale ai ponti (art. 8 DPR 164/56)
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Nelle costruzioni i materiali di supporto possono essere suddivisi nelle seguenti categorie:
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Materiali compatti e uniformiPer la sua natura e resistenza alla compressione il calcestruzzo è il materiale edile ideale per l’ancoraggio adatto alla maggior parte degli ancoranti e dei tasselli disponibili
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Materiali compatti e non uniformiSono da includere in questa categoria, le murature in mattoni pieni e pietra, i quali garantiscono una buona resistenza alla compressione. La scelta degli ancoranti è condizionata dalle caratteristiche variabili di questi materiali.
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Materiali alleggeriti e porosiCome i blocchi pieni in calcestruzzo leggero, cemento spugno ecc., dotati di una bassa resistenza alla compressione e di molte porosità. Con l’impiego di tasselli speciali e/o tasselli con grande superficie di espansione è possibile fissare dei carichi medio leggeri.
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Materiali semipieni e foratiTali materiali si differenziano principalmente dal formato e dagli spazi vuoti(in genere maggiori del 15%). Per ancorare questi supporti si utilizzano tasselli che riempiono le cavità e/o impianti di ancoraggio che le superano permettendoci il fissaggio di carichi medi.
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tasselli
in commercio sono disponibili differenti tipologie di tasselli ancoranti:
Meccanici ad espansione forzata, ideali per i materiali compatti ed uniformiMeccanici a variazione di forma, ideali per i materiali compatti ed uniformiChimici a variazione di forma, ideali per i materiali forati, alleggeriti e porosiChimici per adesione, la resina costituisce un corpo unico con le pareti del foro, con il materiale di supporto trattenendo l’elemento metallico che normalmente è una barra filettataAncoraggi chimici a FialaAncoraggi chimici ad iniezione
Le modalità e le condizioni di impiego, di ognuno di essi e la portata teorica, vengono specificate sulle schede tecniche di ogni azienda produttrice. Si parla di portata teorica, in quanto la stessa non tiene conto della resistenza del materiale in cui potrebbero essere infissi.
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impianti di ancoraggio
AnelloTubi e giunti a cravattaTubi e giunti a contrastoBarre filettanti passanti , dotate di piastre di contrastoAltri
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Prova ancoraggio
Non ritenendo conveniente adottare ancoraggi del tipo a cravatta, a vitone, ad anello con sbadacchio (solitamente riportati nei libretti di montaggio dei ponteggi), è possibile ricorrere atasselli di ancoraggio dotati di golfare ø 50 che permettono il passaggio del tubo da ponteggio all’interno del golfare stesso. Questi ancoraggi possono essere utilizzati sia su murature compatte e calcestruzzi, sia su materiali forati e semicompatti nel fissaggio di ponteggi appoggiati a terra. L’utilizzo di questo tipo di ancoraggio richiede accurate indagini preventive in merito allo stato e alle caratteristiche di resistenza e consistenza delle pareti per la determinazione del carico limite utile. Sarà opportuno compiere dei test di pull–out preliminari . Il coefficiente di sicurezza da adottare non dovrà essere inferiore a γs≥4,0 rispetto al carico limite di estrazione (rottura). Esistono tasselli in acciaio, ghisa, nylon e bussola filettata per resina chimica.
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PIMUSD.Lgs. 8 luglio 2003, n. 235
Attuazione della direttiva 2001/45/CE relativa ai requisiti minimi di sicurezza e di salute per
l'uso delle attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori
in vigore dal 19 luglio 2005 G.U. 27 agosto 2003, n. 198
Art. 36-quater (Obblighi del datore di lavoro relativi all'impiego dei ponteggi).
…………………………………………………. 3. Il datore di lavoro provvede a redigere a mezzo di persona competente un piano di montaggio, uso e smontaggio, in funzione della complessità del ponteggio scelto. Tale piano può assumere la forma di un piano di applicazione generalizzata integrato da istruzioni e progetti particolareggiati per gli schemi speciali costituenti il ponteggio, ed è messo a disposizione del preposto addetto alla sorveglianza e dei lavoratori interessati.
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CHE COSA E’ IL PIMUS
E’ UN DOCUMENTO OPERATIVO SPECIFICO PER IL SINGOLO PONTEGGIO A CURA DEL DATORE DI LAVORO
DEVE GARANTIRE LA SICUREZZA DEGLI ADDETTI AL MONTAGGIO/SMONTAGGIO
DEVE GARANTIRE LA SICUREZZA DELLE PERSONE TERZE POTENZIALMENTE COINVOLGIBILI
DEVE GARANTIRE LA SICUREZZA DEGLI UTILIZZATORI DEL PONTEGGIO
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UTILIZZO DEL PIMUS
DA REDIGERE TUTTE LE VOLTE CHE SI DEVE ALLESTIRE UN PONTEGGIO METALLICO FISSO, A PRESCINDERE DALLA SUA COMPLESSITA’
DA REDIGERE PRIMA DELL’INIZIO DEI LAVORI DI MONTAGGIO DEL PONTEGGIO
DA AGGIORNARE IN SEGUITO ALLE MODIFICHE IN CORSO D’OPERA DEL PONTEGGIO
DA DIVULGARE E DA FAR APPLICARE AI MONTATORI /SMONTATORI E A TUTTI GLI UTILIZZATORI DEL PONTEGGIO
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PRIMA DELLA REDAZIONE DEL PIMUS
VALUTARE LE ESIGENZE DELL’UTILIZZATORE DEL PONTEGGIO
EFFETTUARE UN SOPRALLUOGO PRELIMINARE IN CANTIERE
VALUTARE LE INDICAZIONI CONTENUTE NEL PSC
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MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALEDIREZIONE GENERALE DELLA TUTELA DELLE CONDIZIONI DI LAVORODIVISIONE VIProt. n. 15/VI/5047 All. n. 1 CIRCOLARE N. 25/2006 del 13 Settembre 2006OGGETTO: Art. 36-quater D.Lgs. n. 626/94 e s.m.i. – Obblighi del datore di lavoro relativi all’impiego deiponteggi – Contenuti minimi del Piano di montaggio, uso e smontaggio (Pi.M.U.S.).
CONTENUTI MINIMI DEL Pi.M.U.S.1. Dati identificativi del luogo di lavoro;2. Identificazione del datore di lavoro che procederà alle
operazioni di montaggio e/o trasformazione e/o smontaggio del ponteggio;
3. Identificazione della squadra di lavoratori, compreso il preposto, addetti alle operazioni di montaggio e/o trasformazione e/o smontaggio del ponteggio;
4. Identificazione del ponteggio;5. Disegno esecutivo del ponteggio;6. Progetto del ponteggio, quando previsto;
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MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE DIREZIONE GENERALE DELLA TUTELA DELLE CONDIZIONI DI LAVORODIVISIONE VI Prot. n. 15/VI/5047 All. n. 1 CIRCOLARE N. 25/2006 del 13 Settembre 2006OGGETTO: Art. 36-quater D.Lgs. n. 626/94 e s.m.i. – Obblighi del datore di lavoro relativi all’impiego dei ponteggi –Contenuti minimi del Piano di montaggio, uso e smontaggio (Pi.M.U.S.).
CONTENUTI MINIMI DEL Pi.M.U.S.7. Indicazioni generali per le operazioni di montaggio e/o trasformazione e/o smontaggio del
ponteggio("piano di applicazione generalizzata"):• planimetria delle zone destinate allo stoccaggio e al montaggio del ponteggio,evidenziando,inoltre: delimitazione, viabilità, segnaletica, ecc.,• modalità di verifica e controllo del piano di appoggio del ponteggio (portata della superficie,omogeneità, ripartizione del carico, elementi di appoggio, ecc.),• modalità di tracciamento del ponteggio, impostazione della prima campata, controllo dellaverticalità, livello/bolla del primo impalcato, distanza tra ponteggio (filo impalcato di
servizio) e opera servita, ecc.,• descrizione dei DPI utilizzati nelle operazioni di montaggio e/o trasformazione e/o
smontaggio del ponteggio e loro modalità di uso, con esplicito riferimento all'eventuale sistema di arresto caduta utilizzato ed ai relativi punti di ancoraggio,
• descrizione delle attrezzature adoperate nelle operazioni di montaggio e/o trasformazione e/o smontaggio del ponteggio e loro modalità di installazione ed uso,
• misure di sicurezza da adottare in presenza, nelle vicinanze del ponteggio, di linee elettriche aeree nude in tensione, di cui all’art. 11 del DPR n. 164/56,
• tipo e modalità di realizzazione degli ancoraggi,• misure di sicurezza da adottare in caso di cambiamento delle condizioni meteorologiche
(neve, vento, ghiaccio, pioggia) pregiudizievoli alla sicurezza del ponteggio e dei lavoratori,)
• misure di sicurezza da adottare contro la caduta di materiali e oggetti;
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MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALEDIREZIONE GENERALE DELLA TUTELA DELLE CONDIZIONI DI LAVORODIVISIONE VIProt. n. 15/VI/5047 All. n. 1 CIRCOLARE N. 25/2006 del 13 Settembre 2006OGGETTO: Art. 36-quater D.Lgs. n. 626/94 e s.m.i. – Obblighi del datore di lavoro relativi all’impiego deiponteggi – Contenuti minimi del Piano di montaggio, uso e smontaggio (Pi.M.U.S.).
CONTENUTI MINIMI DEL Pi.M.U.S.
8. Illustrazione delle modalità di montaggio, trasformazione e smontaggio, riportando le necessarie sequenze “passo dopo passo”, nonché descrizione delle regole puntuali/specifiche da applicare durante le suddette operazioni di montaggio e/o trasformazione e/o smontaggio (“istruzioni e progetti particolareggiati”), con l’ausilio di elaborati esplicativi contenenti le corrette istruzioni, privilegiando gli elaborati grafici costituiti da schemi, disegni e foto;
9. Descrizione delle regole da applicare durante l’uso del ponteggio;10. Indicazioni delle verifiche da effettuare sul ponteggio prima del montaggio e
durante l’uso (vedasi ad es.la circolare del MLPS n. 46/2000).
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Montaggio e Smontaggio
Controllo (art. 7 DPR 164/56)
Circolare n° 46 del 11 Luglio 2000
Nel ponteggio metallico fisso la sicurezza strutturale, che ha un rilievo essenziale, dipende da numerosi parametri, quali: la frequenza di utilizzo, il numero dei montaggi e smontaggi, il corretto stoccaggio dei componenti, l’ambiente di lavoro, l’utilizzo conforme all’autorizzazione ministeriale e lo stato di conservazione degli elementi costituenti lo stesso.In relazione a quanto sopra, non essendo possibile stabilire unadurata limite di vita del ponteggio, sono state elaborate istruzioni, che ribadiscono i controlli minimali, ritenuti necessari, che l’utilizzatore deve eseguire prima del montaggio e durante l’uso del ponteggio
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PONTEGGI METALLICI A TUBI E GIUNTI
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PONTEGGI METALLICI A TUBI E GIUNTI
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PONTEGGI METALLICI A TUBI E GIUNTI
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VERIFICHE DURANTE L'USO DEI PONTEGGI METALLICI FISSI
• Controllare che il disegno esecutivo:Sia conforme allo schema tipo fornito dal fabbricante del ponteggio;Sia firmato dal responsabile del cantiere per conformità agli schemi tipo forniti dal fabbricante del ponteggio;Sia tenuto in cantiere, a disposizione degli organi di vigilanza, unitamente alla copia del libretto di cui all'autorizzazione ministeriale.
• Controllare che per i ponteggi di altezza superiore a 20 metri e per i ponteggi non conformi agli schemi tipo:Sia stato redatto un progetto, firmato da un ingegnere o architetto abilitato a norma di legge all'esercizio della professione.Che tale progetto sia tenuto in cantiere a disposizione dell'autorità di vigilanza, unitamente alla copia del libretto di cui all'autorizzazione ministeriale.
• Controllare che vi sia la documentazione dell’esecuzione, da parte del responsabile di cantiere, dell’ultima verifica del ponteggio di cui trattasi, al fine di assicurarne l'installazione corretta ed il buon funzionamento.
• Controllare che qualora siano montati sul ponteggio tabelloni pubblicitari, graticci, teli o altre schermature sia stato redatto apposito calcolo, eseguito da Ingegnere o da Architetto abilitato a norma di legge all'esercizio della professione, in relazione all'azione del vento presumibile per la zona ove il ponteggio è montato.In tale calcolo deve essere tenuto conto del grado di permeabilità delle strutture servite.
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D.Lgs. 8 luglio 2003, n.235D.Lgs. 8 luglio 2003, n.235
Il datore di lavoro procede alla redazione di un calcolo Il datore di lavoro procede alla redazione di un calcolo di resistenza e di stabilità e delle corrispondenti di resistenza e di stabilità e delle corrispondenti configurazioni di impiego, se nella relazione di calcolo configurazioni di impiego, se nella relazione di calcolo del ponteggio scelto non sono disponibili specifiche del ponteggio scelto non sono disponibili specifiche configurazioni strutturali con i relativi schemi di configurazioni strutturali con i relativi schemi di impiego impiego Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti con l'arresto finIl datore di lavoro e il dirigente sono puniti con l'arresto fino o a tre mesi o con l'ammenda da euro 258 a euro 1.032.a tre mesi o con l'ammenda da euro 258 a euro 1.032.
..
CONDIZIONI PER L’IMPIEGO DEI PONTEGGICONDIZIONI PER L’IMPIEGO DEI PONTEGGI(art. 36 (art. 36 quaterquater, commi 1 e 2, D.Lgs. 626/94), commi 1 e 2, D.Lgs. 626/94)
Il datore di lavoro è esonerato da tale obbligo se Il datore di lavoro è esonerato da tale obbligo se provvede all’assemblaggio del ponteggio in conformità ai provvede all’assemblaggio del ponteggio in conformità ai capi IV, V e VI del DPR 164/56.capi IV, V e VI del DPR 164/56.
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D.P.R. 164/56 - Capo IVPonteggi ed impalcature in legname
Art. 16. Ponteggi ed opere provvisionaliArt. 17. Montaggio e smontaggio delle opere provvisionaliArt. 18. Deposito di materiali sulle impalcatureArt. 19. Collegamenti delle impalcatureArt. 20. Disposizione dei montantiArt. 21. CorrentiArt. 22. TraversiArt. 23. IntavolatiArt. 24. ParapettiArt. 25. Ponti a sbalzoArt. 26. Mensole metallicheArt. 27. SottopontiArt. 28. Impalcature nelle costruzioni in conglomerato cementizioArt. 29. Andatoie e passerelle
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D.P.R. 164/56 - Capo V Ponteggi metallici fissi.
Art. 30. Autorizzazione alla costruzione ed all’impiego
Art. 31. Relazione tecnicaArt. 32. ProgettoArt. 33. DisegnoArt. 34. Nome del fabbricanteArt. 35. Caratteristiche di resistenzaArt. 36. Montaggio e smontaggioArt. 37. Manutenzione e revisioneArt. 38. Norme particolari ai ponti metallici
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D.P.R. 164/56 - Capo VIPonteggi mobili.
Art. 39. Ponti sospesi e loro caratteristicheArt. 40. Impalcatura dei ponti sospesiArt. 41. ParapettiArt. 42. ArganiArt. 43. FuniArt. 44. Travi di sostegnoArt. 45. Accesso ai ponti sospesiArt. 46. Stabilità dei pontiArt. 47. Manovra dei pontiArt. 48. Lavoratori ammessi sui ponti sospesiArt. 49. ManutenzioneArt. 50. Libretto di immatricolazioneArt. 51. Ponti su cavallettiArt. 52. Ponti su ruote a torre e sviluppabili a forbiceArt. 53. Scale aeree su carroArt. 54. Manovre delle scale aeree
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La formazione
Il datore di lavoro assicura che i ponteggi siano montati, smontati o trasformati sotto la sorveglianza di un preposto e ad opera di lavoratori che hanno ricevuto una formazione adeguata e mirata alle operazioni previste
(art. 36 (art. 36 quaterquater, comma 6, comma 6--8, D.Lgs. 8, D.Lgs. 626/94)626/94)
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La formazione ha carattere teorico pratico e deve riguardare:
La comprensione del piano di montaggio, smontaggio o trasformazione del ponteggio;
La sicurezza durante le operazioni di montaggio, smontaggio o trasformazione del ponteggio con riferimento alla legislazione vigente;
Le misure di prevenzione dei rischi di caduta di persone o di oggetti;Le misure di sicurezza in caso di cambiamento delle condizioni
meteorologiche pregiudizievoli alla sicurezza del ponteggio;Le condizioni di carico ammissibile;Qualsiasi altro rischio che le condizioni di montaggio, smontaggio o
trasformazione possono comportare
CONTENUTI DELLA FORMAZIONE(art. 36 (art. 36 quaterquater, comma 7, D.Lgs. 626/94), comma 7, D.Lgs. 626/94)
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I lavoratori che alla data di entrata in vigore del presente decreto (19 luglio 2005) hanno svolto per almeno due anni attività di montaggio, smontaggio o trasformazione di ponteggi sono tenuti a partecipare ai corsi di formazione di cui al comma8 entro i due anni successivi alla data di entrata in vigore delpresente decreto.
CONDIZIONI PER L’IMPIEGO DEI PONTEGGICONDIZIONI PER L’IMPIEGO DEI PONTEGGI(art. 36 (art. 36 quaterquater, comma 9, D.Lgs. 626/94), comma 9, D.Lgs. 626/94)
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I preposti che alla data di entrata in vigore del presente decreto (19 luglio 2005) hanno svolto per almeno tre anni operazioni di montaggio, smontaggio o trasformazione di ponteggi sono tenuti a partecipare ai corsi di formazione di cui al comma 8 entro i due anni successivi alla data di entrata in vigore del presente decreto.
CONDIZIONI PER L’IMPIEGO DEI CONDIZIONI PER L’IMPIEGO DEI PONTEGGIPONTEGGI
(art. 36 (art. 36 quaterquater, comma 10, D.Lgs. 626/94), comma 10, D.Lgs. 626/94)
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In attesa che vengano predisposti i corsi di formazione di abilitazione per montatori previsti e resi obbligatori sempre dall’art. 36 quater del D.Lgs 626/94, nel PiMUS dovrà essere allegata una dichiarazione del datore di lavoro attestante l’esperienza di montaggio di ponteggi maturata da ogni lavoratore addetto a tali operazioni che è di anni due per i montatori e di anni tre per il preposto.
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Affidamento e gestione macchine, attrezzature e serviziModulo 1
Oggetto: affidamento e gestione macchine/attrezzature utilizzate nel cantiere di:___________________________________________________________
Con la presente l’impresa affidataria____________________________nella persona delresponsabile di cantiere: sig: ____________________________consegna all’impresa subaffidataria ____________________________il seguente tipo di ponteggio fisso
Elementi identificativi(modello e n° identificazione)
Tipo di ponteggio fisso□□□□□
All’atto della consegna il sig.______________________in qualità di responsabile delle attività di cantiere della ditta subaffidatariadichiara diAver preso visione che il/i ponteggio/i preso/i in consegna è/sono rispondenti ai requisiti di sicurezza previsti dalle norme di prevenzione;essere stato informato dei rischi e dei sistemi di prevenzione relativi all’utilizzo del/i ponteggio/i consegnati;si impegna a far utilizzare il ponteggio/i preso/i in consegna esclusivamente a proprio personale idoneo, tecnicamente capace, informato e formato specificatamente sulle modalitàdi utilizzo;informare i propri operatori sui rischi e sulle misure preventive nell’uso del ponteggio e sul divieto di vanificare le funzioni dei dispositivi di sicurezza dello stesso ;mantenere in buone condizioni/i ponteggio/i preso/i in consegna.Data…………………………..Letto e sottoscritto
Per la ditta affidataria Per la ditta subaffidataria
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RAPPORTOSOPRALLUOGO ANALISI AREA PONTEGGIO
ANALISI ESIGENZE CANTIERE DOC
RAPPORTOSOPRALLUOGO ANALISI AREA PONTEGGIO
ANALISI ESIGENZE CANTIERE DOCANALISI ESIGENZE
CANTIERE DOC
RAPPORTOSOPRALLUOGO ANALISI AREA PONTEGGIO
ANALISI PSC E PIANO EMERGENZA
ANALISI REQUISITI EPRESTAZIONI PONTEGGIO
PIANO USO
RILIEVO GRAFICO/FOTOGRAFICO
OPERA DA SERVIRE
PROGETTO (DIS. ESECUTIVO) BOZZA
ESAME POSPIANO MONTAGGIO
EMISSIONE PROGETTO
PROGETTOCANTIERIZZAZIONE
ANALISI REQUISITI E PRESTAZIONI PONTEGGIO
ANALISI PSCE PIANO EMERGENZA
ANALISIBOZZA PROGETTO
REDAZIONE POSBOZZA
REDAZIONE PIANOMONTAGGIO BOZZA
POSPIANO MONTAGGIO
PIANO USO COERENTI CON
PROGETTO?
EMISSIONEPOS
PIANO MONTAGGIOPIANO USO
ANALISI REQUISITI E PRESTAZIONI
PONTEGGIO
INDIVIDUAZIONE,ANALISI E
VALUTAZIONERISCHI CONNESSI
AL PONTEGGIO
REDAZIONE PSC EPIANO EMERGENZA
PSCPIANO EMERGENZA
VERIFICA IDONEITA’POS
POSIDONEO?
VERIFICA PROGETTO PONTEGGIO PIANO
MONTAGGIO/PROGETTOCANTIERIZZAZIONE/
PIANO USO
VERIFICA APPLICAZIONE PSCERELATIVE PROCEDURE DI
LAVORO CHE POSSONO ESSERECONTENUTE
IN POS/PIANOMONTAGGIO/PIANO USO
SEGNALA A COMMITTENTEINOSSERVANZE A PSC E A MISURE ARTT. 7,8,9 D.LGS.
494/96 CONTENUTE IN POS/PIANO MONTAGGIO/
PIANO USO.ALLONTANAMENTOPROPONE SOSPENSIONE
LAVORI, IMPRESE,RISOLUZIONE CONTRATTO
PROGETTOPIANO MONTAGGIO
PIANO USOPROGETTO CANTIERIZZAZIONE
CONSENTONO CORRETTAAPPLICAZIONE PROCEDURE
PREVISTE DA PSC?
PIANO MONTAGGIO,
SMONTAGGIO,TRASFORMAZIONE,
USO
SOPRALLUOGO
PROGETTISTA/RSPP DATORE DI LAVORO CON RSPP
COORDINATORE IN FASE DI PROGETTAZIONE
COORDINATORE IN FASE DI ESECUZIONE
PROGETTAZIONE, REALIZZAZIONE E VERIFICA DI UN PONTEGGIO
DOC DOC
DOC
DOC
POS
REDAZIONEPIANO USO
BOZZA
DOC
FOTODISEGNI
PROGETTO(DIS. ESECUTIVO)
NO
SI
NO
SI
NO
SI
PROGETTO CANTIERIZZAZIONE PONTEGGIO
PROGETTOPONTEGGIO
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ANALISI E COMPILAZIONETABELLA SOLUZIONI PROGETTUALI
SCELTA TIPOLOGIA PONTEGGIO(TUBO/GIUNTO, TELAI PREF.,
MULTIDIREZIONALE)
SCELTA DEL PASSO DEL PONTEGGIO
(1,8 M – 2,5 M – 3,0 M)
SCELTA DEL PONTEGGIO(COSTRUTTORE, MODELLO)
INDIVIDUAZIONE DI UNO SCHEMA-TIPO PRESENTE NEL LIBRETTO DI AUTORIZZAZIONE MINISTERIALE
SCHEMA-TIPOSI ADATTA A
TABELLA SOLUZIONI PROGETTUALI?
INDIVIDUAZIONE DI SCHEMA-TIPO DIFFERENTE PRESENTE
NEL LIBRETTODI AUTORIZZAZIONE MINISTERIALE
INDIVIDUAZIONE DI SCHEMA-TIPO DIFFERENTE NON
PRESENTE NEL LIBRETTODI AUTORIZZAZIONE
MINISTERIALE
ELABORAZIONE BOZZAPROGETTO
ANALISI DPI PERMONTAGGIO PREVISTI DAPOS E PIANO MONTAGGIO
INDIVIDUAZIONE PUNTI DEL PONTEGGIOIN CUI SARANNO ANCORATI DPI ANTICADUTA
O TRATTENUTA AI FINI VERIFICARESISTENZA STRUTTURALE
DURANTE MONTAGGIO
INDIVIDUAZIONE CONFIGURAZIONI
PONTEGGIO DURANTEMONTAGGIO AI FINI
VERIFICA RESISTENZASTRUTTURALE
DURANTE MONTAGGIO
ANALISI ATTREZZATURELAVORO PER MONTAGGIO
(ES. ARGANI) DESUMIBILIDA PIANO MONTAGGIO
PROGETTOCALCOLO
STRUTTURALE BOZZA
CALCOLO STRUTT.
REVISIONE POS BOZZAREVISIONE PIANO MONTAGGIO
BOZZAREVISIONE PIANO USA BOZZA
STRUTTURA PONTEGGIO
VERIFICATA?
ANCORAGGIRESISTONO A
SOLLECITAZIONI CALCOLATE?
(PROVA TENUTE)
PONTEGGIOSICURO
DURANTEUSO?
VERIFICA CONDIZIONI DISICUREZZA DURANTE
USO PONTEGGIO(PIANO USO)
REDAZIONEPIANO
MONTAGGIOREDAZIONEPROGETTO
REDAZIONECALCOLO
STRUTTURALE
REDAZIONEPIANOD’USO
PROGETTAZIONE DI UN PONTEGGIO
NO
SI
NO
SI
NO
SINO
SI
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ESAME DELL’IPOTESI DI PROGETTO DEL PONTEGGIO
IPOTESI DI CONSISTENZANUMERICA
DELLA SQUADRA ADDETTA AL MONTAGGIO/SMONTAGGIO
COMPRESO PREPOSTO
IPOTESI SULLA TIPOLOGIA DIDPI (ANTICADUTA O DI
TRATTENUTA) UTILIZZATI DURANTE
MONTAGGIO/SMONTAGGIO
IPOTESI SU TIPO E MODELLO DI APPARECCHI
DI SOLLEVAMENTO UTILIZZATI PER MONTAGGIO/
SMONTAGGIO (ARGANI ELETTRICI/MANUALI)
IPOTESI DI SEQUENZA DI MONTAGGIOIPOTESI DI
SEQUENZA DISMONTAGGIO
IPOTESI DISEQUENZA DI
TRASFORMAZIONE
DISEGNOSEQUENZA
GRAFICA
SCELTA DI UNO O PIU’ METODIDI MONTAGGIO/SMONTAGGIO NECESSARI
ALL’ESECUZIONE DELLE SEQUENZE DIMONTAGGIO/SMONTAGGIO
IPOTESI SU PUNTIDI ANCORAGGIO PER
DPI ANTICADUTAO TRATTENUTA
IPOTESI SU PUNTI DI ANCORAGGIOPER APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO
DA UTILIZZARSI PER MONTAGGIO/SMONTAGGIO
SOLLECITAZIONE PROVOCATA
DA ARGANI O ALTRE ATTREZZATURE
UTILIZZATE PER MONTAGGIO/SMONTAGGIO SONO
SOPPORTABILIDAL PONTEGGIO?
DPI ANTICADUTA OTRATTENUTA SONO
ANCORATI A PUNTI DEL PONTEGGIO IN GRADO DI
RESISTERE A SOLLECITAZIONI IN CASO DI CADUTA?
CONFIGURAZIONI PARZIALI
DEL PONTEGGIO DURANTEMONTAGGIO/SMONTAGGIO
SONO ADEGUATE A RESISTERE AI CARICHI PREVISTI?
SEQUENZA GRAFICAMONT./SMONT./TRASF.
PIANO MONT./
SMONT./TRASF.
REDAZIONE DEFINITIVAPIANO DI MONTAGGIO/SMONTAGGIO
DISEGNODI
PARTICOLARI
VALUTAZIONE DEI RISCHI (2)(VERIFICA DELLE CONDIZIONI
DI SICUREZZA DURANTE MONTAGGIO/SMONTAGGIO)
DPI ANTICADUTA O TRATTENUTAGARANTISCONO
SICUREZZA?TIRANTI D’ARIA
SUFFICIENTI?
REDAZIONE DI SEQUENZADI MONTAGGIO/SMONTAGGIO
ESECUTIVA
MOVIMENTAZIONEMANUALE ELEMENTI
PONTEGGIO RISPETTA NORMATIVA
E PRESCRIZIONICONTENUTE IN PSC
E POS?
NO
NOSI
SI
SI
SI
SI
NO
NO
NO
REDAZIONE DEL PIANO DI Montaggio/Smontaggio/Trasformazione DI UN PONTEGGIO
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Durata
La durata complessiva del corso per ponteggiatori è fissata in 28 ore (di cui la metà per il modulo pratico) e che quella per gli addetti ai sistemi a funi è fissata in 12 ore per la parte teorica e in 20 ore per ciascuno dei corsi pratici dedicati, rispettivamente, ai lavori in siti naturali o artificiali e all'attività lavorativa su albero.
La durata del corso di aggiornamento quadriennale per ponteggiatori è fissata in 4 ore e quella del corso quinquennale per addetti al lavoro su funi in 8 ore.
Per PREPOSTI è previsto un'ulteriore modulo formativo della durata di 8 ore e un corso di aggiornamento quinquennale di 4 ore.
coloro che, al 19 luglio 2005, già svolgevano le attività di montaggio ponteggi e uso funi da più di due anni (tre anni se preposti) hanno tempo fino al 19 luglio 2007 per frequentare i corsi,
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VALIDITA’ ATTESTATI
REGIONI E PROVINCE AUTONOMEll Ministero del LavoroISPESLAssociazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori, nel
settore dei lavori edili e di genio civile; Organismi paritetici (C.P.T) istituiti nel settore dell'edilizia; Scuole Edili.
Per gli addetti ai sistemi di accesso e posizionamento mediante funi i corsi possono essere organizzati anche dal Corpo dei Vigili del Fuoco e dal Collegio Nazionale delle Guide Alpine.
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Obblighi dell’utilizzatore
La verifica della regolarità dello stato del ponteggio non può essere assunta da terzi come sancito dalla sentenza di cassazione penale sez. 4, n.3590 del 14/03/1990:
“In materia di prevenzione antinfortunitistica nel settore delle costruzioni, quando in un cantiere di lavoro diverse imprese assumono in appalto l’esecuzione di lavori che per la loro natura impongono l’utilizzazione di ponteggi già in precedenza installati da altra impresa, esiste l’obbligo per gli imprenditori (ed eventualmente per i loro preposti) di verificare che tutti i ponteggi siano completati nel pieno rispetto delle norme, senza che possa riconoscersi – ai fini dell’adempimento di tale obbligo specifico - un qualsiasi affidamento per eventuali assicurazioni avute da terzi, anche se qualificati, circa la regolarità dei ponteggi stessi, essendo l’obbligo di controllo rigorosamente personale del soggetto cui compete la direzione dei lavoratori è non delegabile né a dipendenti né a terzi”