piano regolatore gebnerale relazione schema di massima
DESCRIPTION
anno 2012 - in consiglio comunale è stato presentato lo schema di massima del nuovo piano regolatore generale.TRANSCRIPT
COMUNE DI JOPPOLO GIANCAXIOProvincia di Agrigento
SCHEMA DI MASSIMA PIANO REGOLATORE GENERALE
RELAZIONE E PRESENTAZIONE
Progettazione Ufficio Tecnico ComunaleResponsabile: Arch. Giuseppe GueliCollaboratori: arch. Angelo Lupo, Geom. Pietro Argento e CAD System
1. ELENCO DEGLI ELABORATILo schema di massima del P.R.G. è composto dai seguenti elaborati:
1 Elenco degli elaborati1.1 Premessa1.2 Relazione generale sullo stato di fatto1.3 Joppolo Giancaxio nella corografia regionale scala 1:350.0001.4 Il territorio comunale scala 1:10.0001.5 Il centro urbano scala 1:2.0001.6 Carta dei vincoli
2 Dati demografici2.1 La condizione demografica2.2 La situazione della popolazione e delle abitazioni2.3 Impatto sull ambiente2.4 La consistenza dell edilizia2.5 Lo stato dell edilizia2.6 Infrastrutture
3 L economia locale3.1 Attività Commerciali e artigianali3.2 Mobilità3.3 Risorse idriche
4 Pianificazione4.1 Relazione generale pianificazione4.2 Assetto territoriale scala 1:10.000
1
1.1 PREMESSA
Il presente studio rappresenta lo schema di massima del progetto di PRG che costituirà la base
per la rielaborazione totale del piano del comune di Joppolo Giancaxio, approvato con D.A. n
°1493 del 28/09/1992.
Lo schema di massima è stato redatto dall Ufficio Tecnico Comunale il cui responsabile è
l Arch. Giuseppe Gueli, incaricato con determinazione sindacale n°03 del 02/01/2012, con la
collaborazione dell arch. Angelo Lupo, del Geom. Pietro Argento e per la parte grafico-
informatica, della Cad System.
Per visualizzare le analisi e il progetto sono state utilizzate le cartografie
aerofotogrammetriche realizzate e fornite dall Assessorato Regionale del Territorio e
dell Ambiente, aggiornate avvalendosi della collaborazione della Cad System, appositamente
per la redazione del piano, e precisamente:
- cartografia generale del territorio scala 1:10.000
- cartografia del centro abitato scala 1:2.000
- cartografia con P.R.G. attualmente vigente scala 1:2.000 e 1:10.000
- cartografia catastale scala 1:2.000
1.2 RELAZIONE GENERALE SULLO STATO DI FATTO
(Notizie tratte dal sito istituzionale del Comune)
Il territorio
Il Comune di Joppolo Giancaxio sorge alla sinistra del fiume Akragas sulla sommità di un
colle contornato da due profondi valloni, a 275 m. s.l.m., ad una distanza di circa 14 km. dal
capoluogo.
Il territorio ha una estensione di 1.910 Ha. con una popolazione di 1.243 abitanti, ha
caratteristiche economiche di piccolo centro agricolo. La struttura economica si fonda
prevalentemente sul settore primario, con produzione di uva, olive, cereali, legumi e il
rinomato melone giallo.
Il suo territorio confina, a brevissima distanza, con i territori dei comuni di Raffadali,
Aragona, Santa Elisabetta ed Agrigento. Questa realtà è di fondamentale importanza. Infatti
l analisi dei fenomeni economici Joppolesi risulterebbe poco significativa, se non si tenesse
degli influssi e delle interrelazioni che scaturiscono dal contatto con l economia dei paesi
limitrofi.
2
Storia
Come per tanti altri paesi, è difficile trovare una data in cui collocare la fondazione.
Sicuramente sorse nel XVII secolo, quando sotto l'auspicio dei baroni e signori di terre, venne
attuata la colonizzazione dell'interno della Sicilia.
Con la costituzione di un nuovo centro i signori acquisivano tanti voti in Parlamento, quanti
erano i nuovi territori con vassallaggio infeudati. Si attribuisce al 1696 la data di fondazione
di Joppolo Giancaxio ad opera di Calogero Gabriele Colonna, Duca di Cesarò, il quale nei
suoi feudi di Giancascio e Realturco eresse il casale.
Non si può negare però l'esistenza di nuclei di abitanti in quelle terre già in periodi più
lontani; alcuni storiografi infatti fanno risalire tali insediamenti al periodo arabo, basandosi
sull'etimologia, forse orientale, dei due feudi nei quali fu eretto il Paese.
Realturco proverrebbe da Rahal (= villaggio, terra, casale) mentre Giancaxio da Jan e càscr (=
castello) cioè Castello di Gianni.
Il nome Joppolo si pensa sia un omaggio del Duca di Cesarò alla moglie Rosalia Joppolo e
tale tesi è convalidata dal fatto che esiste in Calabria un altro paese chiamato Joppolo, in ex
possedimenti di tale famiglia nobile. Al suo nascere, il nuovo paese fu popolato da 305
abitanti, secondo il primo censo statistico dei libri regi, fra vassalli e coloni attirati dai paesi
vicini. E per tal modo il Colonna acquistò il titolo di Barone di Joppolo.
L'economia era basata sull'agricoltura, alle dipendenze del Duca, attraverso il sistema del
bracciantato, allora molto numeroso.
Le terre venivano concesse a censo o in gabella ; in tal modo i contadini autonomi spesso
divenivano degli schiavi del Gabellato o del Campiere quando non riuscivano, a causa
dell'annata, a pagare quanto dovuto.
Con la fine della feudalità Joppolo venne costituito in Comune autonomo, ma perse tale
autonomia nel 1827 e venne declassato a borgata di Aragona, per diventare nel 1892 borgata
di Raffadali, perché più vicino a questo centro e, infine, nel 1926, forse per interessamento
dell'ultimo Duca, ritornò ad essere Comune autonomo.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale vigeva ancora l'organizzazione legata alle infrastrutture
parassitarie della vecchia economia agricola: Guardie Campestri, Campieri, Soprastanti,
Gabelloti e tutta quanta l'organizzazione che vegetava nel feudo, continuò ad impedire, con le
consorterie politiche, lo sviluppo di Joppolo e l'emancipazione del contadino col possesso
della terra.
3
Il Movimento Contadino Joppolese, partecipò attivamente alla lotta per l'occupazione delle e,
in prima istanza, riuscì ad ottenere dei risultati positivi con lo spezzettamento del latifondo e
l'attribuzione di quote di terreno in proprietà.
In seguito però la famiglia Colonna riconquistò i propri possedimenti e li rivendette ai
precedenti campieri e gabelloti.
I contadini allora furono costretti ad abbandonare il paese alla ricerca di una fonte di
guadagno.
Cominciò il fenomeno della fuga dalle campagne e della emigrazione in massa verso i paesi
del nord Europa e d'oltre Oceano.
La popolazione attuale, circa 1.240 abitanti con una leggera prevalenza femminile, segue un
andamento che si rivela decrescente.
Appare elevata l'incidenza degli anziani che rappresentano il 39% della popolazione, il 21% è
costituito da bambini e ragazzi, il 40% da persone in età lavorativa.
Un numero così esiguo di forza attiva è spiegabile se si tiene conto della scarsa presenza di
attività lavorative o di servizi nell'ambito del terziario, idonei ad assorbire mano d'opera.
L'economia si basa sull'agricoltura, esercitata con mezzi di tipo tradizionale e con culture
poco produttive e quindi non in grado di consentire l'evoluzione economica della popolazione.
Molto praticata è la coltura cerealicola che non consente di percepire dei redditi soddisfacenti.
Si tratta di una agricoltura assistita con contributi della Regione dello Stato o della Comunità
Europea.
Le attività Socio-culturali hanno avuto, recentemente, un notevole sviluppo:
L'attività di assistenza agli anziani,
La presenza di una fornita biblioteca comunale,
Le attrezzature del Centro Sociale,
Il campo Sportivo,
La Piazza, centro di aggregazione e di sviluppo di attività culturali e ricreative che
coinvolgono tutta la popolazione e anche persone provenienti dai paesi vicini.
I costumi e la tradizione sono legati essenzialmente all'attività religiosa.
Archeologia
A circa 2 Km. dal centro abitato, nel punto detto Spoto , scavando la terra si trovano alcuni
resti di qualche vecchia abitazione mentre nella zona di Realturco sono stati rinvenuti dei
resti che dimostrano, in quelle parti, l'esistenza di un casale chiamato Rahal-Turk. Nella parte
grecale del paese nel punto detto "poggio del Carmine", esisteva una chiesa ove venivano
sepolti i nostri antenati . detta chiesa fu demolita in seguito alla costruzione del cimitero
4
comunale. Nella Chiesa Madre si seppellivano i morti privilegiati infatti esiste una lapide del
D. C. Colonna morto nel 1841.
Ai piedi dell'incantevole Rocca del Duca , sorge il Castello o meglio il Palazzo ducale di
Joppolo, costruito dalla famiglia colonna intorno al '700 e modificato strutturalmente intorno
all'800.
Detto Palazzo occupa una superficie di circa 2.000; al pianterreno troviamo le scuderie, la
casa del custode, il magazzino ove veniva conservato il frumento; al primo piano tre grandi
stanze; al secondo piano il salone, la sala da pranzo, le camere da letto con i relativi mobili del
'700; all'esterno troviamo un bellissimo giardino; all'interno del giardino, infine, troviamo la
splendida Cappella costruita intorno al 1880, stile trecentesco. Sotto la Cappella è stata
allestita una cripta all'interno della quale sono conservate le spoglie dei duchi di Cesarò. La
rupe calcarea è alta circa 60 metri mentre la base misura circa 300 metri in circonferenza.
Detta rupe è comoda da salire; ospita i resti di una necropoli dell'età del bronzo ed è la casa
di uccelli notturni e diurni.
5
2. DATI DEMOGRAFICI
2.1 LA CONDIZIONE DEMOGRAFICA ED ABITATIVA
Da parte degli abitanti di Joppolo, si sono avuti vari tipi di emigrazione. La prima ebbe inizio
verso il 1890, quando si partiva verso gli Stati Uniti in cerca di fortuna. Ma in America si
trovarono di fronte alla difficoltà di ambientarsi ed integrarsi nel paese ospite.
Verso il 1900 era di moda emigrare verso la Tunisia o verso altri centri della Sicilia stessa.
Nel secondo dopoguerra, considerata l impossibilità di andare negli USA, si emigra verso il
Venezuela ed in seguito verso il Canada. Intorno al 1960 arriva l ondata delle emigrazioni
europee.
Nelle emigrazioni europee scompare la prospettiva delle fortuna per un disegno più definito.
Si cambia residenza per andare a vivere altrove, dove si potrà stare meglio; così si emigra in
Germania, nel Belgio o in Francia.
Alla fine degli anni 90 si emigra ancora, ma stavolta non si va in Germania, in Francia o
addirittura negli USA. Si emigra nel nord Italia.
2.2 LA SITUAZIONE DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI
(Censimenti della popolazione e delle abitazioni)
Andamento della popolazione
1861 1871 1881 1901 1911 1921 1931 1936 1951 1961 1971 1981 19881111 1209 1342 1822 2071 1927 2264 2103 2439 1947 1504 1665 1531
1991 1996 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 20111460 1405 1286 1289 1259 1237 1240 1220 1230 1236 1229 1247 1243
Andam ento della popolazione
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
1861 1871 1881 1901 1911 1921 1931 1936 1951 1961 1971 1981 1988 1991 1996 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
6
Andamento delle Famiglie
1991 1996 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011603 562 559 586 572 562 563 554 559 618 561 569 578
Andam ento de lle fam iglie
520
540
560
580
600
620
640
1991 1996 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Censimento delle abitazioniAnno 1961Abitazioni occupate 485 Stanze occupate 1226Abitazioni non occupate 67 Stanze non occupate 125
Totale Abitazioni 552 Totale Stanze 1351
Anno 1971Abitazioni occupate 448 Stanze occupate 1104Abitazioni non occupate 191 Stanze non occupate 319
Totale Abitazioni 639 Totale Stanze 1423Anno 1981Abitazioni occupate 507 Stanze occupate 1211Abitazioni non occupate 185 Stanze non occupate 252
Totale Abitazioni 692 Totale Stanze 1463
Anno 2001Abitazioni occupate 565 Stanze occupate 2224Abitazioni non occupate 528 Stanze non occupate 1690
Totale Abitazioni 1093 Totale Stanze 3914
Anno 2011Abitazioni occupate 686 Stanze occupate 2401Abitazioni non occupate 661 Stanze non occupate 2313
Totale Abitazioni 1347 Totale Stanze 4714
7
Abitazioni occupate e non occupate
0
100
200
300
400
500
600
700
800
1961 1971 1981 2001 2011
anni
Abitazioni occupate
Abitazioni non occupate
Stanze occupate e non occupate
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
1961 1971 1981 2001 2011
anni
Stanze occupate
Stanze non occupate
Distribuzione della popolazione e Situazione degli alloggi
Popolazione residente: Alloggi non occupati:Centro 70% Centro 80%Piano corsa 20% Piano corsa 15%Borsellino 8% Borsellino 5%Aree agricole 2% Aree agricole 0%
8
Popolazione residente
70%
20%
8% 2%
Centro
Piano corsa
Borsellino
Aree agricole
Alloggi non occupati
80%
15%5% 0%
Alloggi non occupati:
Centro
Piano corsa
Borsellino
2.3 IMPATTO SULL AMBIENTE
Anno 1961 1971 1981 1988 2008 2011Densità demografica 1,02 ab/ha 0,79 ab/ha 0,87 ab/ha 0,80 ab/ha 0,64 ab/ha 0,64 ab/haDensità urbana 264,3 ab/ha 264,3 ab/haTasso di motorizzazione 52,8 %Indice di ruralità 64,6 %
2.4 CONSISTENZA EDILIZIA
Il maggior numero di edifici è a due piani, distribuiti in maniera pressoché uniforme lungo
tutto il centro urbano; si riscontrano anche pochi edifici con tre, quattro elevazioni
principalmente nella zona di Piano Corsa. Nel complesso circa l 80% della superficie
fondiaria è occupata da edifici a due o a tre elevazioni; mentre gli edifici ad una elevazione
occupano circa il 15%. Il rimante 5% è occupato da edifici oltre tre elevazioni.
9
Consistenza edilizia
15%
80%
5%
edifici ad una elevazione
edifici a due o a tre elevazioni
edifici oltre tre elevazioni
2.5 STATO DELL EDILIZIA
Lo stato dei manufatti edilizi costituenti la struttura del centro abitato, a seguito di rilievi
effettuati recentemente, per valutare la vulnerabilità degli edifici privati, è risultato secondo la
seguente classificazione:
circa il 30% delle abitazioni stato d uso buono (principalmente Piano Corsa)circa il 40% delle abitazioni stato d uso mediocrecirca il 20% delle abitazioni stato d uso scarsecirca il 10% delle abitazioni stato d uso pessime
Stato de ll'edilizia
30%
40%
20%
10%
stato d uso buono
stato d uso mediocre
stato d uso scarse
stato d uso pessime
10
2.6 INFRASTRUTTURE
Attrezzature sociali
Municipio mq.600
Caserma dei carabinieri mq.700 oltre mq.900 di piazzale
Centro sociale mq.300 con sala polifunzionale mq.200 e biblioteca mq.100
Centro di aggregazione giovanile mq.500 oltre mq.900 di piazzale
Fabbricato dell Arco da adibire a museo della civiltà contadina mq.150
Fabbricato comunale da adibire in parte a centro diurno per anziani mq.150
Cimitero comunale
Attrezzature scolastiche
Scuola materna ed elementare mq.660
Scuola media, attualmente ubicata nel centro sociale mq.150
Attrezzature ricreative e sportive
Parco urbano mq.30.000
Giardino pubblico denominato la villetta mq.1.500
Giardino pubblico municipio mq.200
Giardino pubblico Piano Corsa mq.850
Campo di calcio m.50 x m.100, dotato di spogliatoi e servizi di mq.200, con annesso campo
di calcetto mq.1.800
Campo di bocce mq.200
Giardino proveniente da lottizzazione in via Romano Colonna mq.300
Aree per verde attrezzato e parcheggio proveniente da programmi costruttivi e lottizzazione
Piano Corsa
Attrezzature ricettive
Castello Duca di Cesarò attività ricettiva di iniziativa privata
Fabbricati comunali da adibire ad attività ricettive (corso Umberto) mq.150 (via Torino)
mq.150
Attrezzature sanitarie
Posto di guardia medica mq.250
Attrezzature assistenziali religiose
La chiesa Madre mq.300 con annesso oratorio mq.200
La scuola materna mq.400 + mq.800 area esterna
La Chiesa del Perpetuo Soccorso (Piano Corsa) mq.50
11
Attrezzature tecniche
Impianto di depurazione e rete fognante
Serbatoio idrico di C/da Curiale da mc.5.000, Serbatoio idrico di via Tunisi da mc.450 e Rete
idrica
N°3 abbeveratoi comunali
Centro Comunale di Raccolta in comodato d uso gratuito alla GE.S.A. AG2
Isola ecologica di via Kennedy in comodato d uso gratuito alla GE.S.A. AG2
Ex discarica in C/da Cinti inserita nell Anagrafe dei siti contaminati
Centrale di riduzione del gas C/da Valentino e rete di distribuzione del gas della SNAM
Dall analisi sopra riportata appare evidente la carenza di strutture.
Manca un impianto di depurazione e rete fognaria nella zona Borsellino
Manca un serbatoio di distribuzione idrica della zona Borsellino
Manca l impianto di pubblica illuminazione nella zona Borsellino e in altre zone periferiche
del centro abitato
Manca una struttura poliambualtoriale
Le attrezzature scolastiche e sportive devono essere ampliante ed adeguate
Il parco urbano deve essere completato
Non esistono attrezzature ricettive se non di iniziativa privata
3. L ECONOMIA LOCALE
Il settore trainante dell economia joppolese è il settore primario dell'agricoltura, malgrado le
problematiche proprie del settore.
Il settore dell industria edile non ha mai rappresentato un settore trainante dell economia
locale come in altre realtà economiche vicine, ma tale sviluppo è stato strettamente legato al
boom edilizio verificatosi in quegli anni, pertanto oggi risulta essere per vari motivi in crisi.
Un comparto del settore secondario, costituito della produzione di beni e servizi, è costituito
dall artigianato e dal commercio presente sia in settori tradizionali che in settori innovativi ed
appare avviarsi ad uno sviluppo notevole.
Oggi si può rilevare la presenza sul mercato di aziende commerciali che si sono sviluppate a
tal punto da essere competitive rispetto a corrispondenti aziende delle vicine città nonché ad
attirare flussi di clientela da tutta la provincia provocando indubbi benefici economici indotti
su tutta la struttura economica del paese.
12
L economia Joppolese può sintetizzarsi, in termini percentuali, come di seguito:
Agricoltura 50% Attività agricole n°14Commercio 30% Commercio n°19Artigianato 10% Attività produttive n° 5 Imprese artigiane n°9Servizi 5% Servizi n° 4
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
35%
40%
45%
50%
Agricoltura Com m ercio Artigianato Servizi
Settori economici
Attività produttive
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
Attività agricole Commercio Attività produttive Servizi
13
3.1 ATTIVITA COMMERCIALI
Le attività commerciali si trovano concentrate nel centro abitato principalmente lungo il corso
Umberto 1°. Le attività di dimensioni extraurbane si trovano in C/da Borsellino, lungo la
S.S.118 che collega Raffadali e gli altri centri viciniori con Agrigento.
3.2 MOBILITA
Il territorio di Joppolo Giancaxio è attraversato a dalla S.S.118 Agrigentina-Corleonese. Il
centro abitato è collegato alla S.S.118, tramite al S.p. n°18.
La S.S.118 è un itinerario prevalentemente commerciale che collega i paesi interessati della
zona.
Le vie di penetrazione alle zone agricole e di collegamento tra il centro cittadino e gli altri
centri della zona, esistenti all interno del territorio, raggiungono in modo abbastanza
ramificato l intero territorio e i centri limitrofi, ma il loro stato d uso è per la maggior parte
pessimo.
La trama viaria del centro abitato è rimasta in gran parte quella sorta spontaneamente per
esigenze orografiche del sito senza subire interventi determinanti nelle varie epoche. Il nucleo
principale è costituito dal corso Umberto 1°, (piazza Matrice). La trama stradale segue un
orientamento prevalente Est-Ovest e Nord-Sud ed è costituita da vie di limitato sviluppo.
3.3 RISORSE IDRICHE
L approvvigionamento idrico è assicurato tramite l acquedotto del Voltano, oggi confluito in
Girgenti acque, che alimenta il serbatoio di C/da Curiale e di via Tunisi. La rete idrica è stata
realizzata intorno al 1996 e assicura la distribuzione idrica all intero abitato con una dotazione
sufficiente a garantire un turno di distribuzione ogni tre giorni. Nel periodo estivo, in
coincidenza con l aumento della popolazione, si creano frequenti disservizi.
14
4. PIANIFICAZIONE
4.1 RELAZIONE GENERALE
Il Piano Vigente
Il Comune di Joppolo Giancaxio è dotato di un P.R.G. con norme di attuazione e
Regolamento Edilizio, redatto dall Arch. Francesco Vecchio, approvato con Decreto
dell Assessore Regionale Territorio ed Ambiente n°1493/92 del 28/09/1992.
Con D.A.R.T.A. del 24/07/2000 è stata approvata una variante relativa alle Norme Tecniche
di Attuazione del P.R.G. di Joppolo Giancaxio, relativamente al punto 4 della zona B0
modificandolo come segue: sono ammessi solamente infissi in legno con persiane ed infissi
in alluminio preverniciato con persiane nei colori bianco verde e marrone .
Il territorio comunale, secondo il P.R.G. come sopra approvato, è suddiviso nelle seguenti
zone:
- Zona territoriale omogenea A
(Le parti territoriali interessate da agglomerati urbani con
caratteristiche artistiche e di particolare interesse ambientale e le aree circostanti che possono
considerarsi integranti).
- Zona territoriale omogenea B
(Le parti del territorio con densità territoriale maggiore di
1,2 mc/mq e superficie maggiore di 1/8, suddivise in B0 zone totalmente edificate
caratterizzate da edifici di particolare interesse ambientale; B1 zone totalmente o
parzialmente edificate, entro i limiti previsti dall art.2 del D.M. 02/04/68; B2 zone di
completamento caratterizzate da intenso abusivismo).
- Zona territoriale omogenea C
(Zone destinate ai nuovi complessi insediativi, del tipo
residenziale attrezzato, suddivise in C1 zone residenziali attrezzate di interesse privato, C2
zone residenziali attrezzate di interesse privato, C3 zone residenziali attrezzate di iniziativa
comunale, C4 zone a residenza stagionale);
- Zona territoriale omogenea D
(Zone destinate a insediamenti per impianti Industriali o
ad essi assimilati, suddivise in D1 zone specificamente industriali; zone D2 zone
destinate ad attività artigianali e a piccole industrie non nocive e a depositi commerciali e
servizi);
- Zona E
(verde agricolo, le parti del territorio destinate all uso agricolo suddivise in Er
Rimboschimento; Epu Verde pubblico; Erl Fascia di rispetto);
15
- Zone F
suddivise in zone del verde pubblico; zone delle attrezzature scolastiche e di
interesse comune; aree a parcheggio; zone per il verde attrezzato per il gioco e lo sport; zone a
servizi; verde di rispetto.
RICOGNIZIONE DEL SISTEMA DEI VINCOLI E PRESCRIZIONI DI NATURA
AMBIENTALE E TERRITORIALE
Il territorio di Joppolo Giancaxio risulta soggetto ad un regime vincolistico abbastanza
complesso, visualizzato nella tavola 1.6.
La situazione vincolistica discende sia dall applicazione di disposizioni di legge nazionali e/o
regionali sia dalla emanazione di specifici provvedimenti amministrativi, a tutela di interessi
di varia natura: paesaggistica, ambientale, di igiene pubblica, di sicurezza del traffico, ecc.
Si riporta di seguito l elenco dettagliato dei vincoli e delle prescrizioni esistenti.
- Vincolo a tutela dei beni paesaggistici, ambientali ed architettonici
Codice dei BB. CC. AA. (ex legge n°1497/1939 legge n°431/1985 - D.Lgs n
°490/1999)
Risultano vincolati le fasce di rispetto dei torrenti, zone di interesse archeologico, zone
con vincolo di rimboschimento, aree individuate e sottoposte a tutela del P.T.P. della
Provincia di Agrigento, come visualizzati nella tavola vincolistica allegata.
- Vincolo a tutela delle cose di interesse artistico e storico
Con Decreto D.D.S. n°772 del 23/05/2011 dell Assessorato BB. CC. AA. e successivo
D.D.S. n°3064 del 29/12/2011 di rettifica, è stata dichiarata di interesse culturale, ai
sensi del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, la Residenza della famiglia
Colonna Duchi di Cesarò .
- Vincolo delle aree boscate
(Legge n°16/1996, come modificata dalla L.R. n°13/1999 e dalla L.R. n°6/2001)
Limiti di edificazione nei boschi e nelle relative fasce di rispetto.
- Fasce di rispetto stradale
(art.26 D.P.R. n°495/92 - D.Lgs.n°285/92 Nuovo Codice della Strada e s.m.i.)
16
Il territorio di Joppolo Giancaxio risulta, nella parte bassa del territorio a confine con i
comuni di Agrigento e Raffadali, attraversato dal tracciato della S.S. 118
Agrigentina-Corleonese, per una lunghezza di circa 2,5 km.
Tale strada, ai sensi dell art.16, comma 1 lett.b) del D.Lgs. n°285/92 Nuovo Codice
della Strada, appartiene alla rete delle Strade Statali ed è identificata come strada di
tipo C , con la conseguente apposizione di un vincolo di m.30.
- Fascia di rispetto cimiteriale
(art.338 T.U.LL.S. n°1265/1934, art.57 Regolamento n°285 del 10/09/1990)
Con Deliberazione del Consiglio Comunale n°42 del 09/10/1998 la fascia di rispetto
cimiteriale di Joppolo Giancaxio di m.200, a seguito di conferenza di servizi, è stata
ridotta a m.100.
- Fascia di rispetto impianto di trattamento dei reflui
(art.46 L.R. n°27/86)
Il Comune di Joppolo Giancaxio risulta dotato di un impianto di trattamento dei reflui
per un carico previsto inferiore a 2.000 abitanti equivalenti, in conformità al disposto
dell art.9 della medesima L.R. n°27/86, l effluente depurato e ricondotto entro i limiti
fissati dalla tabella 3 della L.R. n°27/86, viene immesso in corpo idrico ricettore
superficiale.
Tenuto conto delle caratteristiche sopra riportate, ai sensi dell art.8 della L.R. n°27/6,
il sistema di depurazione dei reflui della fognatura pubblica comunale è classificato di
secondo livello. Pertanto, ai sensi dell art.46 della L.R. n°27/86, tenuto conto dei
requisiti dell impianto di depurazione (di secondo livello), la larghezza della fascia di
rispetto, con vincolo assoluto di inedificabilità circostante l'area dell'impianto di
depurazione è di m.50.
- Vincolo idrogeologico
(R.D. n°3267 del 30/12/1923).
Una considerevole porzione del territorio comunale risulta sottoposta al vincolo
idrogeologico ai sensi dell art.1 cap.1 tit.1 del R.D. n°3267 del 30/12/1923; in forza di
tale vincolo qualsiasi attività edilizia e di trasformazione è subordinata al nulla osta
dell Ispettorato forestale.
17
- Vincolo sismico
(L.n°64/74 - L.n°1086/71 e relative norme tecniche)
L intero territorio è vincolato sismicamente, ciò determina limitazioni nella attività
edilizia ed urbanistica;
- Pericolosità geologica ed esondazione
(art.130 della L.R. n°6 del 03/05/2001)
Risultano sottoposte a vincolo, per ragioni connesse alla pericolosità idrogeologica ed
al conseguente stato di rischio per la popolazione e per le urbanizzazioni, varie
porzioni del territorio comunale. Tali vincoli, discendenti dall approvazione del Piano
Stralcio di Bacino per l Assetto Idrogeologico (PAI) del Fiume S. Leone e Area
territoriale intermedia tra i bacini del Fiume S. Leone e del Fiume Naro, con Decreto
del Presidente della Regione n°272 del 02/07/2007 e successive attività di
aggiornamento dell Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente comunicate con
note n°1644 del 21/03/2011 e n°33645 del 19/05/2011, sono visualizzati in specifiche
cartografie alla scala 1:10.000.
- S.I.C. Maccalube di Aragona
Elenco dei siti di importanza comunitaria e delle zone di protezione speciali (Z.P.S.),
individuati ai sensi delle direttive n°92/43/CEE e n°79/409/CEE, pubblicato sulla
G.U.R.S. n°57 del 15/12/2000.
- Le leggi ed i regolamenti che fissano distanze minime delle costruzioni a protezione di
infrastrutture pubbliche, quali le strade, i luoghi strategici, etc.
Lo schema di massima del P.R.G. del Comune di Joppolo Giancaxio dovrà pertanto tenere
conto del sistema vincolistico sopra descritto, tra i quali particolarmente condizionanti sono
stati quelli derivanti dallo stato di diritto.
Saranno recepite altresì nel piano:
- le previsioni planivolumetriche contenute nei Piani di lottizzazione approvati in corso di
attuazione;
18
- i progetti di opere pubbliche approvati dalla Amministrazione o programmati, in conformità
e/o in variante al PRG, inserite nel piano triennale vigente, redatti in vari momenti su
indicazioni dell Amministrazione comunale:
1) Discarica per inerti
2) Ristrutturazione impianto di depurazione
3) Completamento campo sportivo
4) Realizzazione campo da tennis
5) Completamento Parco urbano
6) Piano per le infrastrutture produttive
7) Realizzazione zona artigianale
8) Realizzazione zona industriale
9) Costruzione serbatoio idrico in C/da Borsellino
10) Opere di urbanizzazione a servizio case popolari
11) Strada esterna Joppolo Giancaxio Raffadali (C/da Rina)
12) Strada esterna Joppolo Giancaxio via Terrasi (via Italia)
13) Strada esterna Joppolo Giancaxio S.S. 118 via Terrasi (via Europa)
14) Strada esterna Joppolo Giancaxio Raffadali (C/da Cinti)
15) Strada esterna Joppolo Giancaxio Raffadali (C/da Cinti ex discarica)
16) Trasformazione in rotabile strada Joppolo Giancaxio Passo Aragona
17) Strada di collegamento Joppolo Giancaxio S. Elisabetta
18) Collegamento Montefamoso - Passo Aragona
19) Strada di collegamento tra Joppolo e la zona industriale di Agrigento (ospedale)
20) Completamento strada di collegamento Firriato S.S. 118 2° lotto (discarica inerti)
- le strutture carenti di cui al punto 2.6
Conformemente con le normative specifiche, lo schema di piano deve tenere nella massima
considerazione le previsioni urbanistiche di destinazione in atto vigenti nonché i relativi diritti
acquisiti dai proprietari dei suoli, apportando modifiche solamente dove la loro conferma
risultasse incompatibile con il raggiungimento di accertati e documentati obiettivi di pubblico
interesse.
I vincoli preordinati alla espropriazione del P.R.G., da tempo decaduti per il trascorso periodo
di validità, saranno riproposti e confermati, solamente nel caso di imprescindibili esigenze di
interesse pubblico.
19
LE DIRETTIVE
Il Consiglio Comunale, con atto deliberativo n°21 del 27/07/2011, ha adottato le direttive
generali da osservarsi per la redazione del PRG, secondo quanto stabilito dal comma
7dell art.3 della L.R. n°15 del 30/04/1991.
Nelle direttive proposte dall U.T.C. e approvate dal C.C., dopo un analisi territoriale, storica
ed economica interessante il territorio comunale, vengono espresse le seguenti indicazioni:
È richiesto un dimensionamento per un arco di tempo ventennale, delle aree residenziali e
produttive basato su fenomeni reali, indagato approfonditamente, evitando in particolare lo
schematico e burocratico rapporto abitanti/vani e cubatura pro-capite di 80-100 mc.
Per quanto riguarda le aree per residenze permanenti:
a) Studiare l evoluzione della popolazione sia per abitanti che per famiglie;
b) Determinare il soddisfacimento abitativo nel rapporto famiglia/alloggio e non
vano/abitante;
c) Determinare la dimensione media degli alloggi in funzione della situazione attuale e delle
linee evolutive;
d) Studiare l andamento del mercato immobiliare al fine di tenere conto delle esigenze
edificatorie per come si manifestano nella concretezza della realtà economica.
Per quanto riguarda le aree per residenze stagionali;
a) Studiare la situazione del mercato, del reddito delle famiglie locali, delle esigenze del
mercato extra-comunale con tendenza turistica.
Per quanto riguarda le aree produttive:
a) Studiare le linee di condizione di iniziative produttive locali attraverso un complesso di
indicazioni specifiche.
In generale il dimensionamento del piano dovrà essere effettuato in modo da consentire una
gestione ragionevolmente elastica e la ottimizzazione di fenomeni di rarefazione dell offerta
di aree, cui si connetterebbero fenomeni di aumento dei prezzi.
20
ZONIZZAZIONE DEL P.R.G. ex D.M. 02/04/68
ZONA A
La delimitazione dovrà riferirsi alla presenza di valori storici effettivi sia edilizi
che urbanistici, da determinarsi con criteri scientifici. sulla base di analisi storico-urbanistiche
e delle trasformazioni fisiche che si sono verificate dal dopo-guerra ad oggi.
ZONZ B0
dovrà comprendere le zone del centro abitato totalmente edificate caratterizzate
da edifici di particolare interesse ambientale.
Le zone libere interne, sia pubbliche che private, dovranno essere totalmente salvaguardate.
Per le zone A e B0 , dato il carattere di centro storico minore, si ritiene che non si abbia
necessità di ricorrere ad un futuro P.P.di R. e pertanto deve essere organizzata una normativa
che consenta il rilascio delle singole concessioni per eventuali ristrutturazioni, demolizioni e
ricostruzioni, accorpamenti, sopraelevazioni, uso dei materiali e dei colori, la localizzazione
dei servizi. Ovviamente tale normativa dovrà essere opportunamente dettagliata e tale da
determinare il rispetto delle prescrizioni legislative vigenti.
ZONA B1
Dovrà essere limitata alle zone di completamento e di ricucitura del tessuto
urbano, da determinarsi nella misura conforme alle prescrizioni del D.M. 02/04/68. L indice
di cubatura sarà il massimo consentito dalla legge.
Le zone libere interne dovranno essere salvaguardate il più possibile, cercando, nel contempo,
di garantire i proprietari di quelle aree che hanno avuto il merito di non avere edificato
abusivamente.
In questa zona dovranno essere reperite ed individuate le aree per le attrezzature pubbliche
mancanti, anche per le carenze della zona A e B0 , in modo che si possa procedere al
rilascio di singole concessioni senza l esigenza di ricorrere a strumenti attuativi. Per le
attrezzature delle zone A e B0 , si dovranno prendere in considerazione anche edifici
idonei allo scopo. La viabilità delle zone B dovrà essere prevista in modo da soddisfare le
esigenze, senza ricorso ad ulteriori pianificazioni.
Nelle zone B0 e B1 dovrà essere prevista la possibilità di realizzare programmi costruttivi,
per l insediamento di edilizia economica e popolare di iniziativa pubblica e privata, che
contemplino il recupero di fabbricati fatiscenti.
ZONA C
Dovranno essere studiate limitate zone C ad indice di edificabilità di medio
valore, in modo da realizzare un espansione omogenea del centro urbano. Si dovranno
21
individuare delle zone già servite da rete viaria, idrica, elettrica e telefonica, da trasformare ad
edilizia abitativa a limitata densità.
Dovranno essere particolarmente curate le prescrizioni esecutive al fine di ottenere una
strumentazione urbanistica che consenta una ordinata edificazione basata sulle singole
concessioni.
In aggiunta dovrà essere prevista una zona di utilizzazione turistica, nonché una zona per le
residenze stagionali sia dei residenti che di famiglie non residenti, studiando le tendenze che
oggi al riguardo si manifestano. In questa zona deve essere prevista la possibilità di
costruzione di attrezzature turistico-ricettive.
ZONA D
Dovrà essere condotto un attento studio sull artigianato, sull attività commerciale
e la piccola industria in modo da valutare se le aree assegnate a questo tipo di attività, in gran
parte inattuate, possono soddisfare il fabbisogno relativo ad un decennio.
Si dovranno studiare altresì i motivi per cui tali aree sono rimaste in gran parte inattuate e, se
del caso prevedere la possibilità di una pianificazione flessibile anche in aree diverse, al fine
del massimo sfruttamento, da parte dei privati, di tutti gli strumenti di programmazione
comunitaria.
ZONA E
In relazione alla vocazione produttiva del territorio agricolo, la zona E sarà
suddivisa in zone nelle quali saranno consentite edificabilità differenziate a seconda delle
esigenze. Non dovranno essere trascurate le possibilità offerte dall'agriturismo e dovranno
essere individuate le attività di trasformazione dei prodotti agricoli.
Dovrà essere valutata la possibilità di favorire interventi di conversione colturale, come ad
esempio installazione di serre; tutto ciò in stretta correlazione con le risultanze e le eventuali
indicazioni dello studio agro-forestale. Particolare attenzione dovrà essere posta per un
organico e concertato sfruttamento del PSR 2007/2013, sia da parte pubblica che da parte
privata.
ZONA F Attrezzature pubbliche.
Tutte attrezzature dovranno essere localizzate tenendo conto dei raggi d influenza e della
accessibilità dalla viabilità esistente o prevista.
Dovranno essere dimensionate sulla base del disposto del D.M. 02/04/68, tenendo altresì
conto delle esigenze desunte da specifiche analisi. Pertanto se da un lato dovrà farsi una
previsione di attrezzature in grado di soddisfare le esigenze reali dei cittadini, dall'altro lato
22
saranno evitati, i sovradimensionamenti che si tradurrebbero in eccesso di costi di
urbanizzazione.
Dovrà altresì essere curata la netta distinzione tra attrezzature strettamente a servizio dei
residenti, da quelle di carattere generale, soprattutto ai fini della corresponsione degli oneri di
urbanizzazione secondo il disposto della L.R. n°15/91.
In tale ottica dovranno essere inserite le opere programmate nel territorio, facenti parte del
programma triennale delle opere pubbliche, chiedendo l'inserimento nel P.R.G.
INFRASTRUTTURE LINEARI
Infrastrutture viarie extra-urbane: dovrà essere individuata la rete viaria esistente, anche nella
sua componente rurale, dovrà esserne eseguita la classificazione sia dal punto di vista
funzionale che geometrico e, in relazione all assetto complessivo del territorio, dovrà essere
pianificato l assetto futuro della viabilità, considerando soprattutto come evoluzione del
sistema esistente, più che come invenzione di un nuovo schema. In tal senso la previsione di
nuove strade deve scaturire soltanto da imprescindibili esigenze.
Viabilità Urbana: Si ritiene che la rete stradale assumerà un carattere definitivo e dettagliato
solo per le aree interessate alle Prescrizioni stesse, mentre per le altre aree interessate di
espansione le previsioni di viabilità saranno limitate al massimo, procedendosi nel futuro al
dettagliamento in sede di strumenti attuativi.
Anche per la viabilità dovranno essere nettamente distinte, ai fini degli oneri di
urbanizzazione, le strade a carattere strettamente residenziale, da quelle a carattere generale.
Sottoservizi: nel P.R.G. dovranno essere riportati sia il PARF vigente che le attrezzature per
l'approvvigionamento e la distribuzione idrica, prevedendo la loro armonizzazione con le
previsioni complesse.
COMMERCIO
Lo strumento urbanistico generale ed attuativo dovrà individuare:
a) le aree da destinare agli insediamenti commerciali ed, in particolare, le aree in cui possono
essere consentiti gli insediamenti di medie e grandi strutture di vendita al dettaglio;
b) le aree da destinare a mercati su aree pubbliche di tipo giornaliero, periodico o fisso;
c) i limiti cui sono sottoposti gli insediamenti commerciali in relazione alla tutela dei beni
artistici, culturali, ambientali e dell'arredo urbano, nonché i limiti ai quali sono sottoposte le
imprese commerciali nei centri storici e nelle località di particolare interesse artistico e
naturale;
23
d) i vincoli di natura urbanistica ed in particolare quelli inerenti la disponibilità di spazi
pubblici o di uso pubblico e le quantità minime di spazi per parcheggi relativi alle medie e
grandi strutture di vendita, secondo gli indirizzi per gli insediamenti delle attività
commerciali riferiti ai diversi ambiti territoriali di cui alla L.R. della L.R. 22/12/1999, n°28 e
s.m.i., con particolare riferimento al D.P.R.S. del 11/07/2000 e s.m.i.
PREVISIONI ECONOMICHE
Il P.R.G. dovrà contenere lo studio delle previsioni di massima delle occorrenze finanziarie
per la sua realizzazione, nonché la giustificazione della economicità degli investimenti
proposti, che per le più importanti opere potrà assumere il carattere dell analisi costi-benefici
con metodologia semplificata.
CARATTERISTICHE DELLA NORMATIVA
La normativa del P.R.G. dovrà avere i caratteri della chiarezza e precisione dispositiva, dovrà
contenere tutti i collegamenti con la legislazione pertinente, dovrà chiarire tutti gli aspetti
procedurali e le competenze in modo da risultare applicabile in modo semplice ed inequivoco.
PRESCRIZIONI ESECUTIVE
Sotto il profilo tecnico dovranno essere elaborate a livello di progetto di massima, per definire
bene l assetto di dettaglio del territorio e per consentire un oculato calcolo dei costi di
urbanizzazione.
Sotto il profilo urbanistico dovranno prevedere tipologie di insediamento per quanto possibile,
in sintonia con i metodi tradizionali.
Sotto il profilo economico dovranno valutare accuratamente e senza sprechi i costi delle opere
di urbanizzazione e delle aree da espropriare per le opere di urbanizzazione primaria e
secondaria.
Sotto il profilo economico-normativo dovranno comprendere l elaborato di corresponsione
dei contributi di urbanizzazione, distinto per zone e sotto zone, in proporzione alle volumetrie
costruibili (art.4 comma 2 L.R.n°15/91) e dovranno regolamentare lo scomputo previsto
dall art. 4 comma 3 della predetta legge.
24
Si qui le direttive approvate dal consiglio comunale.
Partendo da queste premesse e dallo stato di attuazione del P.R.G. vigente, nel rispetto dei
vincoli presenti sul territorio, il progetto di massima deve definire le scelte urbanistiche che
costituiranno i diversi sistemi edilizi, oltre le attrezzature, da individuare nel territorio
comunale e cioè:
1) - Il sistema edilizio urbano
2) Il sistema edilizio di espansione
3) - Il sistema edilizio dei quartieri esterni
4) - Il sistema edilizio delle attività produttive.
Il sistema edilizio urbano (la zona A e le zone B ), sulla base dello stato attuale così come
oggi definito, secondo i dati statistici, le documentazioni e le cartografie storiche, può essere
riproposto, eventualmente da approfondire con ulteriori studi, prima delle perimetrazioni
definitive in sede di stesura del P.R.G.
In queste aree, caratterizzate da particolare stato di abbandono e degrado, al fine del loro
recupero, potranno essere insediati programmi costruttivi per la realizzazione di edilizia
popolare e di cooperative edilizie, normate in fase di definizione del P.R.G. con appositi piani
di recupero per individuare le zone ed i fabbricati da sottoporre a tale scopo.
Il sistema edilizio di espansione, in base al calcolo sommario del fabbisogno di nuovi alloggi
di seguito riportato, non subirà incrementi rispetto a quello esistente, a meno di limitatissime
nuove aree dovute ad aggiustamenti conseguenti alla rimodulazioni di aree vincolate o di
completamento di aree già lottizzate. D altro canto saranno rivisti gli indici di edificazione
delle diverse zone C , con parametri decrescenti man mano che ci si allontana dal centro, in
modo da avere una densità edilizia limitata in prossimità della campagna.
Il sistema edilizio della zona Piano Corsa, della zona Borsellino e delle zone turistico
residenziali, sarà sostanzialmente riconfermato secondo le previsioni del vecchio piano oggi
vigente, con alcune variazioni discendenti:
- dall analisi dello stato di attuazione conseguenti alla morfologia dei luoghi e rinviando al
progetto esecutivo una pianificazione di dettaglio più puntuale;
- da nuove strategie di sviluppo dell economia locale, con la previsione della creazione di aree
turistico-residenziali-stagionali in località particolarmente vocate quali la C/da Borsellino-
Chianti e la C/da Cinti, in prossimità della zona di espansione del Comune di Santa Elisabetta.
25
Il sistema delle attività produttive, tenendo conto anche delle esigenze emerse in occasione
dell incontro avuto con vari operatori, imprenditori e professionisti e tecnici operanti nella
zona, viene riconfermato seguendo le previsioni della passata pianificazione, in quanto in gran
parte inattuata, (a tal proposito è necessario approfondire lo studio per comprendere le cause
della inedificazione, se devono essere cioè ascrivibili alla inidoneità del sito o ad altro) e
proponendo una pianificazione dinamica, basata su esigenze reali e contingenti per evitare per
quanto possibile, la sperequazione urbanistica, rinviando alla pianificazione definitiva, uno
studio più approfondito, al fine di rilanciare l economia di Joppolo Giancaxio.
A tal proposito si ritiene di prevedere, tra l altro, delle aree specifiche per l insediamento di
piani P.I.P. di iniziativa degli operatori economici, nonché prevedere la possibilità di
insediamento di piccole attività commerciali ed artigianali, purché non inquinanti, nocive o
rumorose, nelle zone di espansione turistico residenziali, con specifiche norme di attuazione.
Per non onerare oltre misura i proprietari della aree per insediamenti produttive lungo la
S.S.118, si potrà limitare la previsione di aree a quelle effettivamente sfruttabili, deducendo la
fascia dei m.30 di rispetto dalla S.S.118. Tale limitazione dovrà però essere studiata
approfonditamente, nella stesura del progetto di P.R.G., con l ausilio della cartografia
catastale al fine di non penalizzare alcuni proprietari a scapito di altri.
DIMENSIONAMENTO DI MASSIMA
Il calcolo del fabbisogno abitativo viene effettuato, in questa fase, in termini di
dimensionamento di massima lasciando alla fase progettuale il calcolo analitico, su dati
stabilizzati provenienti dai dati censuari effettivi ed ufficiali del censimento 2011.
Bisogna altresì considerare nel calcolo, un fenomeno abbastanza consistente, che si è
registrato negli ultimi anni, rappresentato da migrazioni di abitanti provenienti dai centri
limitrofi più grandi, principalmente da Agrigento, che si sono stabiliti nel territorio del
comune di Joppolo Giancaxio anche se non ufficialmente ivi residenti.
Il calcolo della popolazione e delle famiglie, per il dimensionamento di massima del piano di
Joppolo Giancaxio e le proiezioni sul numero futuro delle famiglie, non risulta complesso in
quanto l andamento demografico è prossochè lineare e non sono necessarie indagini
statistiche più complesse.
26
Aree per residenze permanenti:
Come precedentemente affermato e specificamente nelle direttive impartite dal consiglio
comunale è necessario studiare l evoluzione della popolazione sia per abitanti che per
famiglie al fine di determinare il soddisfacimento abitativo nel rapporto famiglia/alloggio e
non vano/abitante.
Pertanto, considerando che l andamento di crescita demografica è lineare si possono
ipotizzare ritmi di crescita della popolazione e delle famiglie come nello schema seguente,
considerando anche il fenomeno rappresentato da migrazioni di abitanti provenienti dai centri
limitrofi più grandi, principalmente da Agrigento, che si sono stabiliti nel territorio del
comune di Joppolo Giancaxio anche se non ufficialmente ivi residenti quantificabili, secondo
una stima abbastanza cautelativa, in 150 unità nell arco di vent anni:
Famiglie e popolazione: proiezione al 2021 e 2031
Anni 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2021 2031Popolazione 1286 1289 1259 1237 1240 1220 1230 1236 1229 1247 1243 1275 1350
Famiglie 559 586 572 562 563 554 559 618 561 569 578 609 640
Famiglie e popolazione al 2031
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
1600
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2021 2031
Famiglie
Popolazione
Come detto, facendo corrispondere ad ogni nuova famiglia una abitazione, si calcola un
fabbisogno di 71 abitazioni nel ventennio in programma (640-569).
Il fabbisogno di nuove residenze stabili potrebbe essere assorbito in parte dalla conversione e
recupero di parte del patrimonio edilizio residenziale, già esistente e oggi non occupato, del
Centro Abitato, di Piano Corsa e Borsellino. Si inserisce in questo quadro la possibilità di
27
realizzare programmi costruttivi per la costruzione di alloggi di edilizia economica e popolare
o di cooperative edilizie, recuperando immobili del centro abitato, facenti parte del tessuto
urbano oggi degradato ed abbandonato.
Dalle tabelle di cui al cap.2.2 si evince che il 70% della popolazione è concentrata nel centro
urbano, il 20% a Piano Corsa e il 10% tra Borsellino e le aree agricole. Ipotizzando, come è
ragionevole pensare, che tali percentuali rimarranno pressoché stabili nei prossimi venti anni,
lo schema di massima dovrà prevedere di insediare l aumento fisiologico di popolazione e
quello proveniente da migrazioni da comuni limitrofi, secondo le percentuali di cui sopra e
soddisfacendo le nuove esigenze abitative, da un lato urbanizzando nuove aree in
ampliamento del centro urbano esistente; dall altro con una consistente riconversione del
patrimonio edilizio esistente sia del Centro abitato che di Piano Corsa e Borsellino.
La popolazione che risiederà nel Centro Urbano nel 2031 sarà:
- 945 abitanti (1350x70%) con un incremento, rispetto al 2011, di 72 abitanti (945-873).
- 448 famiglie (640x70%), con un incremento di abitazioni pari a 50 (448-398).
La popolazione che risiederà a Piano Corsa nel 2031 sarà:
- 270 abitanti (1350x20%) con un incremento, rispetto al 2011, di 21 abitanti (270-249).
- 128 famiglie (640x20%), con un incremento di abitazioni pari a 14 (128-114).
La popolazione restante che risiederà in C/da Borsellino e zone agricole nel 2031, sarà:
- 135 abitanti (1350x10%) con un incremento, rispetto al 2011, di 10 abitanti (135-125).
- 64 famiglie (640x10%), con un incremento di abitazioni pari a 7 (64-57).
Nella considerazione che il nuovo piano dovrà garantire la migliore utilizzazione del
patrimonio esistente, si stima che la domanda di sostituzione del tessuto degradato e/o
abbandonato del centro urbano, verrà riassorbita, per una percentuale pari ad almeno il 50%,
dal riuso e recupero del patrimonio edilizio esistente.
Il fabbisogno di edilizia residenziale rimanente che emergerà nell arco di un ventennio, dovrà
essere soddisfatto nelle nuove zone di espansione e di completamento dell area urbana.
Secondo i moderni standards abitativi, viene determinata la dimensione media degli alloggi,
in funzione della situazione attuale e delle linee evolutive, come costituito da un volume
medio di mc.640, compresi spazi accessori, condominiali e servizi. Pertanto si può
conclusivamente fissare il dimensionamento per aree residenziali permanenti pari a 50/2 + 14
+ 7 = 46 x 640 = mc.29.440.
28
Aree per residenze stagionali:
Per quanto riguarda le residenze stagionali si ritiene di dovere rivedere la superficie
dimensionale prevista dal vecchio P.R.G. e rimasta in gran parte inattuata, probabilmente per
la grande dimensione del lotto minimo e per la morfologia del terreno, (a tal proposito si
ribadisce quanto già detto per le arre produttive e cioè occorre approfondire lo studio per
comprendere le cause della inedificazione), prevedendo il ridimensionamento della zona
turistico residenziale della zona Borsellino e la creazione di aree turistico-residenziali
stagionali in località particolarmente vocate quali la C/da Borsellino-Chianti e la C/da Cinti in
prossimità della zona di espansione del Comune di Santa Elisabetta.
Aree per attività produttive:
I criteri di valutazione del dimensionamento e i criteri di scelta della collocazione della aree
da destinare ad attività produttive, discendono da un lato dall evoluzione dei fabbisogni di
ciascun settore produttivo: commercio, artigianato e piccola industria e settore terziario e
dall altro dai programmi di sviluppo territoriali e legati ad una dimensione a più larga scala
(provinciale, regionale, nazionale ed europea).
L operazione è molto complessa e progettualmente presenta grandi difficoltà, infatti il
corretto dimensionamento dipende dalla diretta correlazione tra pianificazione territoriale,
programmazione e sviluppo economico che, se applicati correttamente e gradualmente,
garantiscono, nell arco di validità temporale del piano, la corretta attuazione delle aree
destinate alle attività produttive ed un conseguente sviluppo economico per il territorio.
È chiaro che in un periodo di grande crisi economica e in prossimità dell uscita della Regione
Siciliana dall Obiettivo uno
degli aiuti comunitari, non è possibile garantire programmi di
sviluppo economici e strategie di obiettivo per ogni singolo settore.
Per la valutazione del fabbisogno e collocazione di aree per attività produttive si farà
riferimento, sulla base delle precedenti considerazioni, alla previsione degli addetti operanti
nei singoli settori, con una proiezione al 2031.
I dati relativi alle imprese, istituzioni ed unità locali, operanti nei vari settori nel territorio
comunale, sono stati desunti dai censimento ISTAT secondo la seguente tabella:
29
Censimenti ISTAT 1951 - 2001 Dati relativi alle imprese
Anno 1951 1961 1971 1981 1991 1996 2001
Unità locali 58 46 58 55 62 32 57
Addetti alle unità locali 73 83 73 81 143 103 122
La proiezione del numero di addetti al 2031, considerata la scarsità di dati a disposizione, è
stata effettuata in maniera molto prudenziale, sulla base di esperienze precedenti e sull'ipotesi
di uno sviluppo economico favorito dall'uscita dalla crisi economica europea.
Il calcolo effettuato permette di ipotizzare un numero degli addetti, proiettato al 2031, pari al
valore di 260 addetti. Pertanto considerata una superficie convenzionale lorda per addetto a
mq.300 si ottiene il fabbisogno di aree per attività produttive pari a (260 x 300) = 8 ettari
circa.
30
LO SCHEMA DI MASSIMA
Lo schema di PRG suddivide il territorio comunale di Joppolo Giancaxio nelle seguenti zone
e ambiti che risultano delimitati nell elaborato 4.2, alla scala 1:10.000:
a) zona A ;b) zone B , distinte nelle sottozone B0 e B1 ;c) zone C, distinte nelle sottozone C1 , C2 , C3 ;d) zona D ;e) zone E di verde agricolo;f) zone F di attrezzature di interesse generale;g) servizi della residenza;h) viabilità.
La zona A e B0 (centro storico)
Come sopra specificato, per le zone A e B0 , lo schema di massima ripercorre in linea di
massima la perimetrazione del vecchio piano che individuava quella parte del territorio che
riveste interesse storico, architettonico e paesaggistico per la presenza del castello e della
rocca che lo sovrasta con relativo parco che domina l intera valle sottostante, nonché la
piccola parte del tessuto urbano che riveste un minimo di interesse storico ed ambientale per
la presenza di costruzioni di interesse storico, quali in fabbricato dell Arco, e l impianto
urbanistico storico.
Considerato che il piano deve prevedere le aree da destinare a mercati su aree pubbliche di
tipo giornaliero, periodico o fisso, si riconferma la zona della piazza (corso Umberto 1°) per
lo svolgimento del mercato settimanale prevedendo nel piano i limiti cui sottoporre gli
insediamenti commerciali in relazione alla tutela dei beni artistici, culturali, ambientali e
dell'arredo urbano, nonché i limiti ai quali sono sottoposte le imprese commerciali nei centri
storici e nelle località di particolare interesse artistico e naturale.
Zona di completamento B1
Parte del vecchio abitato che pur non avendo pregio particolare, ha un carattere unitario con la
zona B0, dove si potrà intervenire con edilizia di recupero, ristrutturazione, demolizione e
ricostruzione e nuove realizzazioni, secondo i parametri delle zone B , nonché la parte di
territorio interessata da espansione in contrada Piano Corsa , caratterizzata da
un edificazione in parte abusiva ed altre zone dove l edificazione ha oggi raggiunto i limiti
stabiliti dall art.3 del D.M. 02/04/1968, per essere classificata zona B . In queste zone
esistono aree libere che possono essere utilizzate per la creazione di servizi.
31
In tutte le zone B potranno essere allocati programmi costruttivi per la realizzazione di
alloggi popolari o di edilizia sociale in genere, recuperando parti del tessuto urbano degradato
e/o abbandonato, secondo piani di recupero da individuare e normare in sede di definizione
del piano.
Le aree di espansione urbana
Sono le aree, localizzate nelle immediate adiacenze della città consolidata, destinate a
soddisfare le esigenze di nuova edilizia abitativa stabile. Sono dimensionate per una
popolazione complessiva di circa 360 abitanti ed occupano una superficie territoriale di circa
9 ettari, suddivisa in diversi comparti, distribuiti prevalentemente a sud e a nord dell abitato.
In queste aree vengono fatte salve le lottizzazioni approvate e non ancora completamenteattuate, anche se scadute, e le lottizzazioni per cui non è stata ancora stipulata laconvenzione con il comune.
Zona di espansione C1
Il comparto di superficie pari a circa 4,0 ettari è localizzato a sud ed è già parzialmente
interessato da edilizia residenziale esistente. Tale zonizzazione, unitamente alla zona
omogenea B1 di Piano Corsa, consentirà di dare completezza edilizia ed urbanistica al
disegno della città.
All interno di tali zone potrà prevedersi anche il soddisfacimento delle esigenze di edilizia
sociale.
Il lotto minimo delle zone C , considerata la parcellizzazione catastale, sarà quanto più
contenuto possibile.
Zona di espansione C2
Il comparto più esteso, di superficie pari a 5,1 ettari, è posta ai limiti delle zone B risulta già
parzialmente interessato da edilizia residenziale esistente nonché da iniziative di edilizia
residenziale pubblica. Sarà caratterizzata da densità territoriale di tipo estensivo.
In questa zona viene fatta salva la lottizzazione presentata, in data 15/03/2012 prot.n°1085,dalla Cooperativa Edilizia XI Settembre con sede in Agrigento in via Atenea n°38, su unappezzamento di terreno in C/da Curiale in catasto al foglio 6 particelle 570 e 598, per larealizzazione di n°12 alloggi di edilizia sociale.Il piano di lottizzazione suddetto ha ottenuto il parere favorevole, ai sensi dell art.13 dellalegge n°64/74, dell Ufficio del Genio Civile di Agrigento n°1702 prot.n°206848 del01/06/2012; Il parere favorevole della A.S.P. di Agrigento Referente Igiene Pubblica diJoppolo Giancaxio prot.n°72 del 13/06/2012 ed il parere favorevole da parte dell U.T.C.
32
Zona di espansione C3
È caratterizzata da edilizia di tipo stagionale e per la ricettività turistica. È stata riproposta la
delimitazione delle zona Borsellino prevista dal vecchio P.R.G., ridisegnando la
perimetrazione per eliminare zone non edificabili (torrenti, valloni, etc.) ed in più sono state
previste zone di edilizia residenziale stagionale in aree particolarmente vocate (C/da Cinti in
prossimità delle aree urbanizzate del Comune di santa Elisabetta, C/da Chianti-Borsellino)
dove l esistenza di viabilità e servizi permette l urbanizzazione senza eccessivi oneri per la
parte pubblica e privata. In tali zone le norme di attuazione prevederanno parametri più
dettagliati e procedure più snelle, al fine di potere consentire agli utenti, un attuazione
concreta e certa. In alcune di queste zone, più prossime alla S.S.118, si prevederà la
possibilità di insediare attività commerciali artigianali non nocive inquinanti o rumorose.
Le zone per le attività produttive
Lo sviluppo economico di Joppolo Giancaxio, nei prossimi anni, certamente dovrà essere
incentivato non solo per permettere lo sviluppo naturale che potranno avere le attività
produttive locali sorte spontaneamente e oggi consolidate, ma anche nella considerazione del
fenomeno che si sta verificando ultimamente e cioè quello della delocalizzazione di attività
artigianali e commerciali provenienti da centri vicini molto più grandi. Fenomeno
particolarmente favorito dalla posizione delle aree produttive ubicate lungo la S.S. 118 e dalla
vicinanza e raggiungibilità da centri limitrofi.
È chiaro che tali esigenze devono trovare, nello strumento urbanistico, adeguate possibilità di
sviluppo e di localizzazione.
Lo schema di massima del piano prevede pertanto la localizzazione di aree destinate alle
attività produttive caratterizzate da previsioni urbanistiche della massima flessibilità,
necessarie in un settore dove le logiche imprenditoriali sono estremamente mutevoli. (Per un
imprenditore è più facile scegliere una zona artigianale diversa e di più facile attuazione, che
non restare bloccato, possibilmente per anni, da pastoie burocratiche macchinose).
Zona Industriale artigianale commerciale D
Si prevede un unica zona dell estensione complessiva di circa 8 ettari, ubicata lungo la
S.S.118, che comprende anche gli ambiti già interessati dalle attività produttive esistenti.
All'interno di tale zona sono consentiti in particolare:
edifici ed impianti per attività piccolo-industriali, artigianali e commerciali di qualsiasi natura
purchè non nocive ed inquinanti, ai sensi del D.M. 23/12/1976 e s.m.i.
33
In queste aree saranno ammessi gli insediamenti commerciali di medie e grandi strutture di
vendita al dettaglio. Le norme di attuazione prevederanno i vincoli di natura urbanistica ed in
particolare quelli inerenti la disponibilità di spazi pubblici o di uso pubblico e le quantità
minime di spazi per parcheggi relativi alle medie e grandi strutture di vendita, secondo gli
indirizzi per gli insediamenti delle attività commerciali riferiti ai diversi ambiti territoriali di
cui alla L.R. della L.R. 22/12/1999, n°28 e s.m.i., con particolare riferimento al D.P.R.S. del
11/07/2000 e s.m.i.
In queste zone sarà altresì possibile l insediamento di piani P.I.P., di iniziativa degli operatori
economici, secondo quanto previsto dall'art.18 della L.R. n°71/78.
Il verde agricolo
Il territorio di Joppolo Giancaxio è caratterizzato da una morfologia collinare che conserva il
carattere agricolo e non è interessato da processi di urbanizzazione, a parte qualche limitata
zona in prossimità del centro abitato.
Zona E
Tutta la superficie residuale del territorio di Joppolo Giancaxio, cioè quella non interessata
dalle zonizzazioni sopra descritte, è destinata all uso agricolo, con possibilità di edificazione
strettamente limitata all attività agraria.
Le aree a rischio idrogeologico
Le parti del territorio comunale ed anche del centro abitato, legate ad una condizione di grave
rischio connesso sostanzialmente all assetto geomorfologico ed idrogeologico dei terreni,
evidenziate nel vigente P.A.I. come soggette a rischio, saranno soggette ad un regime
normativo particolarmente severo che esclude la possibilità di qualsiasi trasformazione
urbanistica. Tali aree sono tutte riportate negli elaborati allegate al P.A.I. Bacino del fiume S.
Leone, approvato con Decreto Presidenziale del 02/07/2007 e s.m.i.
Le attrezzature ed i servizi
Tutte attrezzature sono state localizzate tenendo conto dei raggi d influenza e della
accessibilità dalla viabilità esistente o prevista.
Sono state dimensionate sulla base del disposto del D.M. 02/04/68, secondo i calcoli riportati
nelle tabelle seguenti, curando la netta distinzione tra attrezzature strettamente a servizio dei
residenti, da quelle di carattere generale.
34
Sono state altresì inserite le seguenti opere programmate nel territorio, facenti parte del
programma triennale delle opere pubbliche:
1)Discarica per inerti
2)Ristrutturazione impianto di depurazione
3)Completamento campo sportivo
4)Realizzazione campo da tennis
5)Completamento Parco urbano
6)Piano per le infrastrutture produttive
7)Realizzazione zona artigianale
8)Realizzazione zona industriale
9)Costruzione serbatoio idrico in C/da Borsellino
10) Opere di urbanizzazione a servizio case popolari
11) Strada esterna Joppolo Giancaxio Raffadali (C/da Rina)
12) Strada esterna Joppolo Giancaxio via Terrasi (via Italia)
13) Strada esterna Joppolo Giancaxio S.S. 118 via Terrasi (via Europa)
14) Strada esterna Joppolo Giancaxio Raffadali (C/da Cinti)
15) Strada esterna Joppolo Giancaxio Raffadali (C/da Cinti ex discarica)
16) Trasformazione in rotabile strada Joppolo Giancaxio Passo Aragona
17) Strada di collegamento Joppolo Giancaxio S. Elisabetta
18) Collegamento Montefamoso - Passo Aragona
19)Strada Manicalunga - Borsellino
20) Strada di collegamento tra Joppolo e la zona industriale di Agrigento (ospedale)
21) Completamento strada di collegamento Joppolo- Firriato - S.S. 118 (discarica inerti)
ed inoltre le attrezzature carenti di cui al punto 2.6
La mobilità
Nella tavola riferita alla pianificazione è riportato lo schema gerarchico della viabilità di
collegamento del territorio comunale e di collegamento con i centri vicini, esistente e di
previsione nell elenco di cui al punto precedente.
Con tale previsione si dovrebbe superare il problema più pressante per la mobilità che
interessa il comune di Joppolo Giancaxio e cioè dell attraversamento dei mezzi pesanti del
centro cittadino
35
Dati dimensionali dello schema di massima
Nelle tabelle seguenti vengono riportati i principali dati metrici e dimensionali del progetto di
piano e precisamente i dati relativi alle diverse zone territoriali omogenee e la verifica degli
standard di cui al D.M. 02/04/1968.
Le aree residenziali
Lo schema di piano prevede di insediare una popolazione residente complessiva di 1.350
abitanti al 2031, dei quali 945, pari al 70%, concentrati nell area urbana e i restanti 405
distribuiti tra Piano Corsa, Borsellino e nel territorio agricolo.
Per soddisfare le esigenze di tale popolazione, oltre a procedere al recupero del patrimonio
edilizio esistente attualmente inutilizzato o utilizzato stagionalmente, occorrerà realizzare una
ulteriore nuova volumetria residenziale, che è stata quantificata in mc.29.440.
La volumetria necessaria per lo sviluppo di piano, valutata in mc.29.440, potrà essere ubicata
per una cubatura di circa mc.18.500, nelle zone C di espansione urbana e per una cubatura
pari a circa mc.11.000, all'interno delle zone di completamento del centro urbano (zone B).
Considerato che il comune di Joppolo Giancaxio non è obbligato alla redazione di piani per
edilizia economica si ritiene che una percentuale compresa tra il 40% ed il 70%, possa essere
destinata alle esigenze della edilizia residenziale pubblica.
Dati metrici e di dimensionamento delle zone residenziali
Z.T.O. Sup.totaleHa.
Sup.occupata
Ha.
Sup. Libera
Ha.
Volumetriaresidenzialetotale mc.
Volumetriaresidenzialeesistente mc.
Volumetriaresidenzialeprevista mc.
Volumepro
capitemc./ab.
Fattore diutilizzazione
Capacitàinsediativateorica (ab.)
A-B0 5,0 5,0 0,0 50.000 50.000 recupero 160 0,70 219B1 14,8 13,5 1,3 175.000 135.000 40.000 160 0,70 765
C1-C2 9,2 2,7 6,5 40.000 18.900 21.100 110 363Totale 29,0 21,2 7,8 265.000 203.900 61.100 1347
Considerato che nelle direttive che il Consiglio Comunale ha impartito, è richiesto un
dimensionamento per un arco di tempo ventennale, delle aree residenziali e produttive basato
su fenomeni reali, indagato approfonditamente, evitando in particolare lo schematico e
burocratico rapporto abitanti/vani e cubatura pro-capite di 80-100 mc., per quanto riguarda le
aree per residenze permanenti è stata studiata un evoluzione della popolazione sia per abitanti
che per famiglie, determinando il soddisfacimento abitativo nel rapporto famiglia/alloggio e
non vano/abitante; è stata determinata la dimensione media degli alloggi in funzione della
situazione attuale e delle linee evolutive, assumendo come capacità insediativa il valore di
36
160 mc./ab nelle zone A e B e 110 mc./ab nelle zone C, distinguendo all interno di tali valori,
oltre la volumetria per la residenza, anche la dotazione necessaria per spazi accessori, per
magazzini e garage e per i servizi della residenza di cui all'art.3 del D.M. 02/04/1968.
Il fattore di utilizzazione prevede una quota fisiologica di alloggi inutilizzati nel centro abitato
pari a circa il 30%.
Nel dimensionamento di massima, al capitolo aree per residenze permanenti, era stato
calcolato un fabbisogno di edilizia abitativa pari a mc.29.440, compreso il 50% di recupero di
edilizia inutilizzata. Pertanto, comprendendo l altro 50% di edilizia inutilizzata e con un
fattore di utilizzazione del 70%, si ottiene all'incirca la volumetria di mc.61.100 prevista nella
superiore tabella
Nel calcolo dei dati metrici e dimensionamento delle zone residenziali, non sono state
considerate le zone C3 in quanto destinate a residenze stagionali e turistico-residenziali, con
la possibilità di collocazione di attività commerciali e produttive non inquinanti o rumorose,
capaci quindi di attrarre, con una corretta politica di gestione del territorio e di iniziative
incentivanti, popolazione ed attività imprenditoriali esterne alla popolazione residente.
Prescrizioni esecutive
Considerato che nel piano regolatore generale devono essere previste le prescrizioni esecutive
per soddisfare il fabbisogno di un decennio, si ritiene, in ossequio alle direttive impartite dal
consiglio comunale, di prevedere la localizzazione delle prescrizioni esecutive, di cui all art.3
della L.R. n°15/91, nella Z.T.O. B0 al fine di studiare in maniera più approfondita e regolare
con apposite norme di attuazione, le parti del tessuto urbano degradato e/o abbandonato da
recuperare, dove potere localizzare i piani di recupero per la realizzazione di programmi
costruttivi finalizzati alla costruzione di alloggi popolari o di edilizia sociale in genere. Le
prescrizioni per il fabbisogno rimanente per arrivare al decennio, dovranno essere previste
nelle Z.T.O. C1 e/o C2 .
Le aree per attività produttive
A seguito degli studi effettuati riferiti alle attività produttive e alle aree specifiche previste
dalla vecchia pianificazione, rimaste in gran parte inattuale, si è giunti alla conclusione di
prevedere un unica zona dove potere insediare le attività artigianali e di piccola industria
purchè non nocive o rumorose e le attività commerciali, Le attività commerciali relative alle
medie e grandi strutture di vendita potranno essere realizzate in tutta la zona D , sia per la
37
naturale vocazione della zona, sia per ottemperare a quanto indicato dall art.15 del D.P.R.S.
11/07/2000: al fine di contrastare il formarsi di rendite di posizione, il numero delle aree
individuate per l insediamento di medie e grandi strutture di vendita dovrà comunque essere
sempre superiore al numero delle strutture distributive effettivamente attivabili .
La superficie destinata alle attività produttive misura complessivamente circa 8 ettari ed è
dislocata nella parte bassa del territorio, in prossimità delle arterie di collegamento con i
grossi centri limitrofi. A questa si aggiunge la possibilità offerta dalla possibilità di insediare
attività nelle zone C3 .
Standards urbanistici
Nella tabella sotto riportata vengono sintetizzate le previsioni del progetto di piano riferite
alle attrezzature residenziali di interesse locale, di cui all'art.3 del D.M. 02/04/1968.
38
Distribuzione territoriale Dotazionenecessaria
Dotazione di progetto Densitàterritoriale
Zona superficie Indiceterritorialeprevisto
Volumemassimo
abitanti densità 12 mq./ab. Esistente mq. Reperita nel progetto nell ambitodella zona
Ab.x160/Sup.Ab.x110/Sup.
mq. mc./mq. mc. n° ab./Ha mq. I S Epu P I S Epu P mc./mq.A 25.221 Compresi
in B0
Compresiin B0
= =
B0 23.352 50.000 219 45 2.628 1.660 0,70B1 148.274 5 175.000 765 52 9.180 2.624 5.980 1.655 210 4.000 8.700 1.324 0,82C1 40.367 1,5 Compresi
in C2
Compresiin C2
= 790415
=
C2 51.392 0,8 40.000 363 39 4.356 3.960 1.182 5.400 1.020 0,44C3 170.921 0,3 = = = =
Totale 1.347 16.164 2.624 9.940 4.105 210 1.182 4.000 14.100 2.759I = attrezzature per l istruzione S = attrezzature di interesse comune Epu = spazi pubblici attrezzati a parco,
gioco e sportP = parcheggi
39
Tra gli standard urbanistici non sono state conteggiate le aree verdi boscate in prossimità del
centro (Parco Urbano).
Lo standard di riferimento complessivo per il territorio comunale è di 12 mq/ab., trattandosi di
comune con popolazione inferiore a 10.000 abitanti.
La verifica del centro abitato è stata condotta riferendosi ad una popolazione di 1.350 abitanti
al 2031.
Lo standard raggiunto è pari a mq.38.920/1.350 = 28,83 mq. per abitante, superando di gran
lunga la quantità minima per abitante prescritta.
Alle quantità di cui sopra dovranno essere aggiunte le aree per servizi relative alle opere di
urbanizzazione da prevedere all interno delle zone C del piano, dove si opererà tramite
lottizzazioni, nelle misura di 12 mq./ab. di attrezzature e servizi per la collettività.
L Ufficio del Piano
40
This document was created with Win2PDF available at http://www.win2pdf.com.The unregistered version of Win2PDF is for evaluation or non-commercial use only.This page will not be added after purchasing Win2PDF.