natalità e fecondità a brescia. che sta succedendo?
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Natalità e fecondità a BresciaChe sta succedendo?
Marco Trentini
Settembre 2015
Comune di BresciaUnità di staff Statistica
Comune di Brescia 2
In sintesi PopolazioneLa popolazione cittadina nel decennio trascorso oscilla tra 187mila e 194mila residenti con significative differenze tra componente italiane e straniera.
La componente italiana cala progressivamente e perde il 10% dal 2002 al 2014. Le nascite calano del 30% per effetto congiunto (stesso segno) e di pari peso (stessa intensità) della riduzione della coorte di donne in età feconda e dei tassi di fecondità. La riduzione è continua, ma subisce una accelerazione significativa dal 2012.
La componente straniera più che triplica (+314%) nello stesso periodo: da 11mila del 2002 a 35mila del 2014. Le nascite crescono molto meno che proporzionalmente, +40%, nonostante la crescita del numero di donne in età feconda. Calano fortemente i tassi di fecondità, dal 2009, anche se il calo si intensifica dal 2012.
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In sintesiNasciteLa metà delle nascite di primogeniti italiani avviene quando la madre ha un’età tra 30 e 33 anni. La discendenza finale delle italiane è più contenuta rispetto a quella delle straniere: 1,7 figli (per le donne che hanno almeno un figlio).La metà delle nascite di primogeniti stranieri (tra quelli presenti in Italia) ha luogo quando la madre ha tra 25 e 29 ani.La discendenza finale delle straniere è più alta, 1,9 figli (per le donne che hanno almeno un figlio) con forti differenze tra le comunitàLe donne dell’est Europa hanno una discendenza più contenuta (la prole non è in Italia), mentre le donne asiatiche (Cina, Pakistan, India …) e africane (Egitto) hanno discendenza superiore al massimo del 60% rispetto alle italiane (2,7 figli per le pakistane). Il 60% delle donne fa il primo figlio; il 60% e altrettante il 2° figlio. Analogamente per le donne straniere.Le differenze sono evidenti nel passaggio al 3° figlio. La percentuale per le italiane, 18%, è metà rispetto al 39% delle donne straniere.
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ObiettivoAnalizzare alcuni aspetti differenziali della natalità e fecondità delle donne bresciane con riferimento a:- Comunità di appartenenza: italiana e straniera con dettaglio su
aree a forte pressione migratoria, su grandi aree geografiche e sulle singole comunità;
- Condizione sociale approssimata dal titolo di studio della madre;
- Condizione economica approssimato dal reddito
Utilizzo dei dati ISTAT del Movimento e calcolo della popolazione residente dal 2002 al 2014.
Utilizzo dei dati di ARCHIMEDE (rilascio 2011) per la presenza di informazioni sule caratteristiche demografiche e socio-economiche delle persone e delle famiglie.
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I dati: movimento e calcolo della popolazione residente I dati utilizzati provengono dalla banda dati demo.istat.it e sono relativi al movimento e calcolo della popolazione residente. Sono forniti per il totale della popolazione (per genere) e per gli stranieri (per genere).La contabilità degli stranieri comprende anche come posta Uscita l’acquisizione della cittadinanza italiana.
Il movimento per la comunità italiana è stato ottenuto per differenza, applicando la posta compensativa Entrata per acquisizione della cittadinanza italiana.
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Contabilità demografica di BresciaItaliani
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La popolazione italiana cala da 176mila nel 2002 a 158mila nel 2014 (-10%)
Al Censimento del 2011 si raggiunge il minimo di 156mila residenti, in crescita negli anni successivi di 1.800 unità.
Le nascite sono in costante calo da 1.350 del 2002 a 1.100 nel 2009/2011, per poi crollare sotto i mille, 955, nel 2014 (-28%).
Effetto congiunto è la riduzione del tasso di natalità dall’8‰ al 6‰.
Il calo delle nascite è imputabile (nella stessa percentuale) alla riduzione del numero di donne in età feconda e al calo del tasso di fecondità.
Contabilità demografica di BresciaStranieri
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La popolazione straniera è in costante crescita e triplica dal 2002 al 2014, da 11mila a 35mila (minimo 31mila dopo le revisioni del Censimento 2011).
Il Censimento del 2011 porta al riallineamento della popolazione con una riduzione per gli stranieri di 6.600 unità.
Le nascite sono in costante aumento (salvo la stabilizzazione dopo il 2011) da 450 a 600 (massimo 750 nel 2010), con una variazione del 40%.
Le nascite crescono meno che proporzionalmente alla crescita della popolazione (+150%); ciò significa un calo rilevante dei tassi di fecondità (-50%).
Nascite dalla popolazione residente
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Movimento della popolazione residente Popolazione e nascite
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AnnoPopolazione
italianaNati
Italiani
Tasso di natalità italiani
Popolazione straniera Nati stranieri
Tasso di natalità stranieri
2002 175.985 1.338 7,7 11.203 436 33,22003 172.522 1.373 8,0 15.073 328 18,52004 170.742 1.362 8,0 20.372 593 26,62005 167.975 1.205 7,2 24.189 550 22,12006 165.379 1.212 7,4 25.680 620 23,52007 162.911 1.198 7,4 27.133 650 23,12008 160.603 1.173 7,3 29.139 699 23,02009 159.332 1.079 6,8 31.512 690 21,22010 158.047 1.134 7,2 33.571 751 21,32011 156.995 1.079 6,9 36.884 719 21,12012 157.757 983 6,3 31.328 679 21,52013 156.632 977 6,2 31.888 627 18,72014 158.348 955 6,0 35.251 607 16,9
Movimento della popolazione residenteVariazione percentuale sul 2002
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AnnoPopolazione
italianaNati
ItalianiPopolazione
stranieraNati
stranieri % stranieri sulla pop.
%s stranieri sui nati
2002 0,0 0,0 0,0 0,0 6,0 24,62003 -2,0 2,6 34,5 -24,8 8,0 19,32004 -3,0 1,8 81,8 36,0 10,7 30,32005 -4,6 -9,9 115,9 26,1 12,6 31,32006 -6,0 -9,4 129,2 42,2 13,4 33,82007 -7,4 -10,5 142,2 49,1 14,3 35,22008 -8,7 -12,3 160,1 60,3 15,4 37,32009 -9,5 -19,4 181,3 58,3 16,5 39,02010 -10,2 -15,2 199,7 72,2 17,5 39,82011 -10,8 -19,4 229,2 64,9 19,0 40,02012 -10,4 -26,5 179,6 55,7 16,6 40,92013 -11,0 -27,0 184,6 43,8 16,9 39,12014 -10,0 -28,6 214,7 39,2 18,2 38,9
Variazione percentuale della popolazione e delle nascite
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Variazione dei tassi di natalità
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La fecondità delle donne brescianeI dati: madri e figli
La ricostruzione della discendenza (relativamente ai figli ancora in vita) è la base informativa per l’analisi della fecondità.L’archivio ARCHIMEDE consente di operare solo su informazioni relative alla famiglie e ai suoi componenti.Per ogni persona di età tra 0 e 15 anni si è proceduto a ricercare la madre all’interno della famiglia di residenza.
La ricerca della madre è fatta per passi successivi, utilizzando via via i criteri più laschi.
La madre è individuata direttamente laddove possibile come nel caso di figli e della intestataria della scheda o del coniuge.
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La fecondità delle donne brescianeI dati: la ricostruzione della discendenza
Nelle altre situazioni si procede a ricercare una candidata al ruolo di madre tra le donne nella famiglia di età alla nascita del figlio almeno superiore a 19 anni e inferiore a 45, con relazione di parentela e stato civile coerenti
Per ogni donna di età da 20 a 44 anni si è ricostruita la discendenza (ancora in vita) ricercando i figli tra i residenti nella stessa famiglia di età tra 0 e 15 anni.
Sono state gestite varie problematiche legate all’uso di variabili derivate (età) e non originarie (data di nascita).
La percentuale di mancati abbinamenti è del 5% con differenze significative tra italiane e straniere.
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Criteri di analisi differenziale
Le elaborazioni sono state effettuate relativamente alle donne di età da 35 anni in poi, che hanno completato (quasi totalmente) la procreazione.
Sono elementi differenziali: Comunità di appartenenza: cittadinanza aggregata per
continente, area geografica e raggruppamento rispetto alla migratorietà, individuando i Paesi a forte pressione migratoria;
Caratteristiche della persona di riferimento: età e genere Titolo di studio: distinguendo tra donne con titolo fino alla licenza
secondaria di I grado, diplomati e laureati; Reddito: distinguendo tra donne che non contribuiscono al
reddito familiare e quelle che vi contribuiscono.
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Qualità dei dati
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La percentuale di abbinamenti cala tra gli stranieri di età superiore a 11 anni, presumibilmente per effetto di migrazioni selettive per età.Pertanto la ricostruzione della discendenza delle straniere non comprende una parte della discendenza stessa, quindi i risultati potrebbero sottostimare i livelli di alcune variabili (ad esempio il numero di figli).
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Età della madre alla nascita del 1° figlio
L’età della madre alla nascita del primo figlio (in generale l’età alla nascita dei figli) è indicatore rilevante della fecondità perché: identifica il momento di inizio della carriera riproduttiva
della donna; definisce il tempo che rimane ancora disponibile per la
procreazione, tempo che ha:◦ Un limite biologico massimo nell’età alla menopausa◦ Un limite culturale massimo, inferiore a quello biologico, nell’età
che la comunità in cui si vive ritiene adeguata alla nascita dell’ultimo figlio.
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Età della madre alla nascita del 1° figlioDonne italianeI 30 anni sembrano essere l’età soglia: media, moda e mediana coincidono.La metà delle nascite dei primogeniti viene generata da madri di età tra 30 e 33 anni.Quindi il 25% delle nascite avviene entro i 30 anni, e un ulteriore 25% dopo i 33.
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Età della madre alla nascita del 1° figlioDonne straniere L’età mediana alla nascita del primo figlio per le donne di paesi a forte pressione migratoria è di 26,4 anni con forti differenze tra le comunità.Le donne dell’Est Europa, dell’Africa settentrionale e dell’Asia centrale e occidentale anticipano la nascita del primo figlio (rispetto alla media).Le donne dell’Africa centrale e meridionale, dell’Asia orientale e delle Americhe tendono a ritardare la nascita.La metà delle nascite dei primogeniti stranieri (paesi a forte pressione migratoria) viene generata da madri di età tra 25 e 29 anni.
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Discendenza finaleEtà della madre alla nascita del primo figlio
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Età della madre alla nascita del 1° figlioper cittadinanza della madre
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Classe di età Italia
Paesi di migrazio
ne EstAfrica nord
Altra africa
Asia oriental
eAltra Asia Altro
15-19 0,5% 3,1% 4,4% 3,8% 2,7% 1,0% 2,9% 3,2%20-24 7,3% 35,4% 37,4% 44,0% 17,6% 32,0% 38,9% 29,3%25-29 32,7% 38,2% 36,7% 34,9% 42,7% 38,6% 40,5% 27,9%30-34 41,9% 16,8% 15,2% 11,9% 25,7% 20,5% 14,5% 23,9%35-39 15,9% 5,7% 5,6% 4,5% 10,6% 6,6% 2,9% 14,0%40-44 1,7% 0,8% 0,8% 0,8% 0,8% 1,4% 0,4% 1,8%Totale 8101 4196 1008 604 490 513 1359 222
Donne italianeEtà alla nascita del 1° figlio
Valori assoluti Media = 30,5Moda = 30Mediana = 29,9N = 8.101
Valori percentuali
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Donne di paesi a forte pressione migratoriaEtà alla nascita del 1° figlio
Valori assoluti Media = 26,4Moda = 24Mediana = 25,4N = 497
Valori percentuali
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Aspetti differenziali socialiSolo donne da 35 anni e più con almeno 1 figlioDonne italianeAl crescere del titolo di studio cresce l’età media (+2 anni da basso a laurea), ma cresce anche la dimensione media della prole, da 1,5 a 1,8 in media.
Donne straniereNon sembra che il titolo di studio influisca in modo rilevante né sull’età della madre né sulla discendenza. Possibili effetti legati alle caratteristiche e permanenza delle donne in Italia.Le giovani generazioni potrebbero avere comportamenti differenti.
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Età della madre alla nascita del 1° figlioAspetti differenziali sociali
Titolo studio
Età media alla nascita del 1°
figlio
Numero medio di figli (almeno 1
figlio) N. donne
Italia Fino licenza media 30,1 1,5 1439
Italia Diploma 30,8 1,7 2963
Italia Laurea 32,6 1,8 1801
Paesi migratori Fino licenza media 28,9 1,9 918
Paesi migratori Diploma 29,1 1,8 555
Paesi migratori Laurea 28,9 1,8 163
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Aspetti differenziali economiciSolo donne da 35 anni e più con almeno 1 figlioÈ stato considerato l’apporto della donna al reddito familiare, come proxy della condizione professionale.Donne italianeLe donne che non contribuiscono al reddito (15%) hanno età media alla nascita più bassa (comunque sopra i 30 anni) e discendenza media maggiore (1,8 figli).Al crescere dell’apporto economico l’età cresce, poco, mentre cala del 18% il numero di figli.
Donne straniereLe donne che non contribuiscono al reddito sono il 50% e hanno età media alla nascita più bassa (28,5 anni) e discendenza media maggiore e pari a 2,1 figli.Al crescere dell’apporto economico l’età cresce, poco, mentre cala fortemente il numero di figli.
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Età della madre alla nascita del 1° figlioAspetti differenziali economici
Paesi a
Apporto al reddito
familiare Età media alla nascita
del 1° figlio
Numero medio di figli (almeno 1
figlio) N. donne
Italia 0 30,24 1,81 939
Italia 0-25% 31,13 1,76 1211
Italia 26-50% 31,40 1,68 2132
Italia 51-75% 32,14 1,62 657
Italia 76-100% 31,18 1,48 1258
Paesi migratori 0 28,56 2,12 812
Paesi migratori 0-25% 29,32 1,90 211
Paesi migratori 26-50% 28,70 1,54 248
Paesi migratori 51-75% 28,38 1,75 88
Paesi migratori 76-100% 29,71 1,46 303
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DiscendenzaSolo donne da 35 anni e più con almeno 1 figlioNon esiste una chiara relazione tra età alla nascita è del primo figlio e dimensione media della prole.
Esistono forti differenze tra le comunità legate alle specifiche caratteristiche religiose, culturali delle comunità (quindi ai tassi di fecondità della comunità d’origine) ma anche alla storia migratoria (quindi alla durata della permanenza a Brescia).
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Discendenza
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Le donne dell’est Europa, dei paesi sviluppati e americane hanno discendenza (in Italia) più bassa rispetto a quella delle italiane.
Le donne del nord Africa hanno la discendenza più alta (2,4 figli), contro gli 1,7 delle donne italiane.
Con 2,6 figli sono le donne pakistane a raggiungere il massimo.
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Tassi di accrescimento della famiglia
I tassi di accrescimento sono calcolati come percentuale di donne (di età 35 e più) che, nell’arco della propria vita feconda hanno avuto almeno 1 figlio, almeno 2 figli e via dicendo.Solo figli residenti a Brescia.
Le differenze sono evidenti nel passaggio al 3° figlio.La percentuale per le italiane,18%, è metà rispetto al 39%delle donne straniere.
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