marcheteatro produzioni 2015
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PRODUZIONI 2015
MARCHE TEATRO via della loggia, 1/d 60121 ancona
CONTATTI Marta Morico +39.335.7550078 [email protected] | Alessandra Simeoni +39.340.368686 [email protected]
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LA DODICESIMA NOTTE di William Shakespeare
traduzione Patrizia Cavalli
con e regia di Carlo Cecchi
musiche di scena Nicola Piovani
produzione MARCHE TEATRO in collaborazione con Estate Teatrale Veronese
disponibilità da gennaio 2016
SCENDE GIÚ PER TOLEDO
di Giuseppe Patroni Griffi
con e regia di Arturo Cirillo
scene Dario Gessati
costumi Gianluca Falaschi
produzione MARCHE TEATRO e Fondazione Campania dei Festival / Napoli Teatro Festival Italia
disponibilità su richiesta
TRINCEA - novità
scritto e interpretato da Marco Baliani
regia Maria Maglietta
scene e costumi Lucio Diana
immagini e musica Mirto Baliani
visual design David Loom
MARCHE TEATRO in coproduzione con Festival delle Colline Torinesi
debutto 10 giugno 2015
disponibilità da giugno 2015
LE STRATEGIE FATALI - novità
scritto e diretto da Lino Musella e Paolo Mazzarelli
con Marco Foschi, Fabio Monti, Laura Graziosi, Paolo Mazzarelli, Lino Musella, e due attori da definire
produzione MARCHE TEATRO in collaborazione con Compagnia MusellaMazzarelli e EmmeAteatro
debutto novembre 2015
disponibilità da dicembre 2015
LA SOCIETÀ - tre atti di umana commedia
scritto e diretto da Lino Musella Paolo Mazzarelli
con Fabio Monti, Laura Graziosi, Paolo Mazzarelli, Lino Musella
produzione MARCHE TEATRO in collaborazione con Compagnia MusellaMazzarelli
disponibilità su richiesta
456
scritto e diretto da Mattia Torre
con Massimo De Lorenzo, Cristina Pellegrino, Carlo De Ruggieri e con Michele Nani
scene Francesco Ghisu, disegno luci Luca Barbati, costumi Mimma Montorselli
produzione MARCHE TEATRO / Nutrimenti Terrestri / Walsh
disponibilità su richiesta
STARE MEGLIO OGGI
scritto e diretto da Giacomo Ciarrapico
con Carlo De Ruggieri
disegno luci Luca Barbati, musiche Giuliano Taviani
produzione MARCHE TEATRO-Inteatro
disponibilità su richiesta
AURORA - novità
invenzione Alessandro Sciarroni
produzione corpoceleste_C.C.00# coproduttori/partner MARCHE TEATRO / Torinodanza festival / Kunstenfestivaldesarts - Halles de
Schaerbeck / Mercat de les Flores / Szene Salzburg / Scène nationale de Chambéry / CND - Centre nationale de la danse de Pantin /
Comune di Bassano del Grappa – CSC Centro per la scena contemporanea / Festival Drodesera / Dansehallerne - Copenhagen / altri
partner di coproduzione in via di definizione
debutto ottobre 2015
disponibilità su richiesta
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UNTITLED I will be there when you die di Alessandro Sciarroni
con Lorenzo Crivellari, Edoardo Demontis, Victor Garmendia Torija, Pietro Selva Bonino
produzione MARCHE TEATRO in collaborazione con Corpoceleste, Comune di Bassano del Grappa, Centro per la Scena Contemporanea,
Biennale Maison de la Danse de Lyon, Mercat de les Flors/Graner (Barcelona), Dance Ireland (Dublin), Amat realizzato nell'ambito del
progetto europeo Modul Dance promosso dall'European Dancehouse Network, con il sostegno del Programma Cultura 2007-13 dell' Unione
Europea con il sostegno di Centrale Fies, Santarcangelo dei Teatri
disponibilità su richiesta
FOLK-S di Alessandro Sciarroni
con Marco D'Agostin, Pablo Esbert Lilienfeld, Francesca Foscarini, Matteo Ramponi, Alessandro Sciarroni, Francesco Vecchi
produzione MARCHE TEATRO in collaborazione con Corpoceleste e Inteatro, Amat-Civitanova Danza per “Civitanova Casa della Danza”,
Centrale Fies, ChoreoRoam Europe: Centro per la Scena Contemporanea - Comune di Bassano del Grappa, The Place/London,
Dansateliers/Rotterdam, Dance Week Festival/Zagreb e Certamen Coreográfico de Madrid
disponibilità su richiesta
JOSEPH
Ideazione e interpretazione Alessandro Sciarroni, drammaturgia Antonio Rinaldi
produzione MARCHE TEATRO in collaborazione con Corpoceleste
disponibilità su richiesta
KK // I'M A KOMMUNIST KID - novità
coreografia Glen Çaçi
con Glen Çaçi e Olger Çaçi
allestimento scenico in collaborazione con Andrea Saggiomo
ricerca teorica e assistente alla coreografia Paola Stella Minni
produzione MARCHE TEATRO
debutto maggio 2015
disponibilità su richiesta
HOSPICE
di Glen Çaçi
con Glen Çaçi, Silvia Mai
disegno luci e assistente alla drammaturgia Andrea Saggiomo
produzione Fondazione Musica per Roma, MARCHE TEATRO-Inteatro, con il sostegno del Consorzio Marche Spettacolo nell’ambito del
progetto REFRESH – Lo spettacolo delle Marche per le Nuove Generazioni, in collaborazione con Associazione Culturale dello Scompiglio,
coproduzione Parc de la Villette nell’ambito di Résidences d'artistes, un ringraziamento particolare al Comune di San Ginesio, Sergio
Longobardi
A PLAY (Hand Play - Display)
ideazione e regia Davide Calvaresi
con Davide Calvaresi, Giulia Capriotti
osservazione Valeria Colonnella
produzione MARCHE TEATRO - Inteatro in coproduzione con Ente Autonomo Teatro di Messina
disponibilità su richiesta
JOB
ideazione e regia Davide Calvaresi
con Davide Calvaresi, Giulia Capriotti, Valeria Colonnella
produzione MARCHE TEATRO in collaborazione con 7-8 chili
disponibilità su richiesta
TEATRO DELLA BIOSPHERA
testi e regia Adriana Zamboni
scene, immagini e luci Lucio Diana
produzione MARCHE TEATRO - Inteatro
MARCHE TEATRO Società Consortile a r.l. via della loggia, 1/d 60121 ancona
CONTATTI Marta Morico +39.335.7550078 [email protected] | Alessandra Simeoni +39.340.368686 [email protected]
comunicazione e ufficio stampa
Beatrice Giongo +39.335.7550083 [email protected]
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LA DODICESIMA NOTTE
di William Shakespeare
traduzione Patrizia Cavalli
regia di Carlo Cecchi
musiche di scena Nicola Piovani
scena Sergio Tramonti, costumi Nanà Cecchi, disegno luci Paolo Manti
con Carlo Cecchi, Vincenzo Ferrera, Daniela Piperno, Eugenia Costantini, Dario Iubatti, Barbara Ronchi, Remo Stella, Loris
Fabiani, Federico Brugnone, Davide Giordano, Rino Marino, Giuliano Scarpinato / musicisti Luigi Lombardi d’Aquino-Sergio
Colicchio tastiere e direzione musicale, Alessandro Pirchio-Alessio Mancini flauti e chitarra, Daniele D’Ubaldo strumenti a
percussione
produzione MARCHE TEATRO in collaborazione con Estate Teatrale Veronese
debutto luglio 2014 – in tournée da febbraio a maggio 2015 *
disponibilità da gennaio 2016
[…] L’amore è il tema della commedia; la musica, che, come dice il Duca nei primi versi “è il cibo dell’amore”, ha una
funzione determinante. Non come commento ma come azione.
La scena reinventa un espace de jeu che permette, senza nessuna pretesa realistica o illustrativa, il susseguirsi rapido e
leggero di questa strana malinconica commedia, perfetta fino al punto, a volte, di rasentare la farsa. (dalle note di regia di
Carlo Cecchi)
Carlo Cecchi torna a Shakespeare con una commedia corale, fondata sugli scambi di identità e di genere e sugli equivoci. Il
testo shakespeariano permette ancora una volta al regista e anche interprete nelle vesti di Malvolio, di orchestrare un gioco
attoriale straordinario, attraverso quella maestria che ha fatto di lui il più moderno tra i grandi interpreti del teatro italiano. Lo
spettacolo ha debuttato al Teatro Romano di Verona il 16 luglio 2014 con grande successo di pubblico.
- […] La scena per La dodicesima notte è quella di una commedia di ambiguità e grovigli sentimentali che un gran Maestro
come Carlo Cecchi sa espandere in uno sgombro spazio dell’amore che non c’è, un luogo a metà tra la base di una
meridiana e il piatto di un giradischi […] c’è ovviamente da dire di Cecchi, contemplativo e flemmatico regista, in scena
anche come attore. E’ nei panni di Malvolio, il maggiordomo che è appannaggio degli attori mitici, il tutto fare burlato, l’uomo
che per dileggio accetta d’essere stravagante. E lo è, nella più filosofale delle accezioni di chi l’amore lo pratica solo con la
testa. Cecchi ne fa un cammeo che è un capolavoro -. (Rodolfo Di Giammarco, la Repubblica)
- […] La dodicesima notte, con conferma del felice approccio di Carlo Cecchi ai classici: mano leggera e sorridente omaggio
alla tradizione, nonché allo stesso tempo gran rispetto del dettato. […] La regia attenua il romanticismo di altre versioni […],
in compenso però presenta i lazzi dei comici con un buonumore che li rende ameni come non capita di frequente […] -.
(Masolino d’Amico, La Stampa)
* 19/22 febbraio | Ancona, Teatro delle Muse, 24-25 febbraio | Jesi, Teatro Pergolesi, 27-28 febbraio, 1 marzo | Pistoia, Teatro Manzoni, 3-
4 marzo | Piacenza, Teatro Comunale, 5/’8 marzo | Cesena, Teatro Bonci, 10 marzo | Ortona (PE), Teatro Comunale, 16 marzo | Lecco, Teatro Comunale, 17-18 marzo | Cremona, Teatro Ponchielli, 19/ 22 marzo | Ravenna, Teatro Alighieri, 24-25 marzo | Parma, Teatro Due, 26/ 29 marzo | Prato, Teatro Metastasio, 31 marzo, 1-2 aprile | Massa, Teatro Guglielmi, 8/12 aprile | Padova, Teatro Verdi, 14 /19 aprile | Bergamo, Teatro Donizetti, 21-22 aprile | Fermo, Teatro dell’Aquila, 16-17 maggio | Novara, Teatro Coccia, 19/31 maggio | Torino, Teatro Carignano
© Alessandro Cecchi
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SCENDE GIÙ PER TOLEDO
di Giuseppe Patroni Griffi
con e regia di Arturo Cirillo
scene Dario Gessati
costumi Gianluca Falaschi
musiche originali Francesco De Melis
luci Mauro Marasà
produzione MARCHE TEATRO -Teatro Stabile Pubblico e Fondazione Campania dei Festival / Napoli teatro Festival Italia
debutto Napoli Teatro Festival, giugno 2014
disponibilità su richiesta Dalle note di regia di Arturo Cirillo - "Scende giù per Toledo" è un romanzo breve, lo lessi per la prima volta molti anni fa,
come un piccolo cult della letteratura napoletana, e da allora è rimasto nella mia memoria.
Scende giù per Toledo è una travolgente invenzione letterarie, scritta da Giuseppe Patroni Griffi nel 1975, la storia di un
travestito napoletano, emblema della stravaganza e fragilità di una città e dei suoi mutanti abitanti.
“Che bello spettacolo fresco, brillante e insieme amaro al punto giusto, che gioiello di misura e intelligenza ha realizzato
Arturo Cirillo con Scende giù per Toledo […]. Artista dall'aguzza sensibilità, il quarantaseienne Cirillo - oggi esponente di
spicco della generazione di mezzo della scena italiana - è stato sempre ritenuto una sorta di ideale trait d'union fra
innovazione e tradizione, ma forse ormai questa collocazione gli va stretta: forse in realtà lui trascende entrambe le
categorie, è un talento fuori dal tempo, capace di parlare al pubblico di oggi sfuggendo ad anguste delimitazioni stilistiche
[…]”. Renato Palazzi,Il Sole 24 ore
[…] Spettacolo forte che afferra lo spettatore e non lo molla, Scende giù per Toledo è costruito sull’interpretazione maiuscola
di Cirillo, che sa tenere il suo personaggio e la sua vita estrema – sempre a un passo dalla morte -, sulla corda tesa
dell’emozione, inquietante e leggero, ironico e spavaldo, disperato e protervo, commovente e poetico, che ci cattura e che
sentiamo “nostro”. […] Maria Grazia Gregori www.delteatro.it
[…] "Il romanzo di Patroni Griffi è un gioiello di poesia, violenza, ironia. Grande intuizione di Cirillo nel riconoscere il
potenziale drammaturgico amplificato da una interpretazione polifonica da applausi." […] Diego Vicenti, Il Giorno
[…] "E parla parla senza sosta, come una Molly Bloom dei quartieri spagnoli, di cose che sono accadute o mai accadranno.
Ci emoziona il suo correre giù per Toledo, il suo rivivere i rapporti anali con gli uomini “per bene”, la sua innocenza, la sua
voglia di fuggire, il suo bisogno di trovare l’amore, nonostante tutto […] Stupendo Cirillo che con il suo accento napoletano ci
fa sorridere delle miserie umane, e che sa rendere tutto leggero […] con un tocco di camomilla Schulz, e la cui
interpretazione e regia hanno la forza di lasciare un segno ben più marcato dei pesi che si porta addosso." […] Daria D.
www.corrieredellospettacolo.com
© Alessandro Cecchi
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TRINCEA - novità
scritto e interpretato da Marco Baliani
regia Maria Maglietta
scene e luci Lucio Diana
musica e immagini Mirto Baliani
visual design David Loom
costumi ed elementi di scena Lucio Diana, Stefania Cempini
MARCHE TEATRO in coproduzione con Festival delle Colline Torinesi
debutto 10 giugno 2015 – Teatro Astra, Torino
disponibilità da giugno 2015
L’iniziativa ha ricevuto il logo ufficiale
delle Commemorazioni del Centenario della prima guerra mondiale dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionali.
Sono trascorsi cento anni dal primo conflitto mondiale. Ci saranno celebrazioni, pubblicazioni, conferenze, riflessioni, e altro
ancora.
Io vorrei provare a toccare un piccolo punto di quell’immensa catastrofe, un solo corpo, quello di un qualsiasi soldato,
anonimo, non appartenente ad una precisa nazionalità, e toccare quel corpo nel luogo più emblematico di quella guerra, la
trincea.
Vorrei tentare di essere laggiù, in quel punto di una trincea di molti anni fa, ed esserci prima di tutto fisicamente, come
corpo, in una forma di mimesi totale, in modo da essere così immerso nella dimensione dell’orrore e della sua gratuità da
percepire almeno per un istante “il tipo di esistenza” di quel soldato.
Per il soldato in trincea il tempo si assolutizza in un puro denso presente, un tempo inceppato nella minuta quotidianità della
sopravvivenza, fatto di gesti folli divenuti normali, di azioni compiute per inerzia, senza speranza di cambiamenti. La
percezione del tempo, impedisce alla parola di farsi discorso, essa gira in un flusso vegetativo o semidormiente, si etilizza,
ubriaca di terrore o di fame o comunque di mancanze. La narrazione non può più espletarsi in un flusso temporale lineare,
ma viene spezzata, il vivere diviene un inarrestabile fluire di frammenti, come frammentato appare il Tempo per chi in ogni
istante è sottoposto alla casualità di un morire inutile e atroce.
L’individuo perde la coscienza della propria individualità, il singolo soldato diviene ingranaggio di una immensa fabbrica
produttrice di morte, è un pezzo di ricambio, un pezzo di artiglieria fatto di carne umana.
La prima guerra mondiale sperimenta su larga scala una forma di totale assoggettamento dell’uomo, la sua riduzione ad
automa, fantoccio, cosa.
È da qui, da quel momento storico che si inaugura in occidente la possibilità di un controllo biopolitico del corpo umano, in
forma industriale, di massa.
Aprendo la strada ai tanti totalitarismi del terrore del nostro Novecento.
Marco Baliani
© Marco Parollo
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LE STRATEGIE FATALI – novità
testo e regia di Paolo Mazzarelli e Lino Musella
con Marco Foschi, Fabio Monti, Laura Graziosi, Lino Musella, Paolo Mazzarelli, e due attori da definire
produzione MARCHE TEATRO in collaborazione con Compagnia MusellaMazzarelli e EmmeA Teatro
debutto novembre 2015
disponibilità da dicembre 2015
La Compagnia MusellaMazzarelli, considerata una tra le più interessanti e originali realtà nel panorama della nuova scena
teatrale italiana, nasce nel 2009 dall'incontro tra Lino Musella (premio Hystrio 2004) e Paolo Mazzarelli (premio speciale
Scenario 2001). Tra il 2009 e il 2011 la Compagnia produce “Due cani”, “Figlidiunbruttodio” (vincitore del premio Inbox 2010)
e “Crack machine”, tutti lavori basati su testi originali, ideati, scritti diretti e interpretati a due. Nel 2012 si avvia la
collaborazione con le Marche con “La società”. Lo spettacolo vince il Premio della Critica 2014 e Lino Musella nello stesso
anno riceve il premio Le Maschere del Teatro come miglior attore esordiente. Con il nuovo allestimento per sette attori, “Le strategie fatali”, la Compagnia sceglie di osare sempre di più sul piano della
scrittura a due dando vita a un testo complesso e ambizioso, formato da tre diverse storie che si intrecciano tra loro. Ne “Le
strategie fatali” (il titolo è un omaggio al saggio di Jean Baudrillard) tutto è affidato alla parola e alla abilità degli attori che
daranno vita a una molteplicità di personaggi.
Quella di Musella Mazzarelli è una scrittura diretta, spiazzante ed al tempo stesso comica. In “Le strategie fatali, ci sono i grandi miti contemporanei: il danaro, il successo ma anche l'amore, la seduzione, il desiderio, l'osceno e le grandi paure collettive ed individuali: il terrorismo, la mancanza di lavoro, la violazione della privacy.
LA SOCIETÀ - tre atti di umana commedia
scritto e diretto da Lino Musella Paolo Mazzarelli
con Fabio Monti, Laura Graziosi, Paolo Mazzarelli, Lino Musella
scene Elisabetta Salvatori, costumi Stefania Cempini, luci Mauro Marasà
produzione MARCHE TEATRO in collaborazione con Compagnia MusellaMazzarelli
- spettacolo vincitore del Premio della Critica 2014
- Premio Le Maschere del Teatro 2014 a Lino Musella come miglior attore esordiente
in tournée ad aprile 2015 *
disponibilità su richiesta
Tre amici e una donna straniera si trovano a dover gestire, in società, un locale lasciato loro in eredità. I migliori ideali, l'amicizia, il sogno di una gestione condivisa non basteranno ad evitare che la società finisca nel peggiore dei modi, assieme ai rapporti e agli ideali coltivati dai quattro per l'intera vita. L'aspetto tragico e quello comico sono, come nei precedenti lavori del gruppo MusellaMazzarelli, in costante equilibrio fra loro, svelando il volto infido e beffardo di un nemico intimo e invisibile: quel seme della discordia che si nasconde in ogni tentativo di Società e, prima ancora, in ogni uomo che dica “io”.
[…] Tra gli esponenti di maggior spicco […] c’è di sicuro la Compagnia MusellaMazzarelli, che con La società conferma
quella capacità di raccontare storie attuali già rivelata nel coinvolgente Crack Machine[…] (Renato Palazzi Il Sole 24 ore).
[…] Certo, bravi come sono…Una bravura che dimostrano anche questa volta insieme ai loro compagni di scena, un cast strepitoso impegnato nel difficile compito di reggere un’interpretazione sotto il segno di un verismo giocato sui toni alti. Ne escono sempre credibili e coinvolgenti, sul filo di rasoio di una studiatissima misura[…] Nicola Viesti, Hystrio * Tournée aprile 2015: 3 aprile – Forlì / 7-12 aprile Napoli, Teatro Bellini / 17,18 aprile Taranto, Teatro Tatà / 13-17 maggio, Milano Teatro
dell'Elfo.
© Andrea Delbò
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456
scritto e diretto da Mattia Torre
con Massimo De Lorenzo, Cristina Pellegrino, Carlo De Ruggieri e con Michele Nani
scene Francesco Ghisu
disegno luci Luca Barbati
costumi Mimma Montorselli
assistente ai movimenti scenici Alberto Bellandi
produzione MARCHE TEATRO - Inteatro / Nutrimenti Terrestri / Walsh
disponibilità su richiesta
4 5 6 nasce dall’idea che l’Italia non è un paese, ma una convenzione. Che non avendo un’unità culturale, morale, politica,
l’Italia rappresenti oggi una comunità di individui che sono semplicemente gli uni contro gli altri: per precarietà, incertezza,
diffidenza e paura; per mancanza di comuni aspirazioni. 4 5 6 è una commedia che racconta come proprio all’interno della
famiglia – che pure dovrebbe essere il nucleo aggregante, di difesa dell’individuo – nascano i germi di questo conflitto: la
famiglia sente ostile la società che gli sta intorno ma finisce per incarnarne i valori più deteriori, incoraggiando la diffidenza,
l’ostilità, il cinismo, la paura. 4 5 6 racconta la famiglia come avamposto della nostra arretratezza culturale.
Dallo spettacolo è stato tratto l’omonimo sequel televisivo, prodotto da Inteatro e andato in onda su La7 all’interno del
programma “The show must go off” di Serena Dandini e il libro “4 5 6 - Morte alla famiglia”, edito da Dalai.
Mattia Torre insieme a Giacomo Ciarrapico è autore delle commedie teatrali “Io non c’entro” “Tutto a posto” “Piccole anime”
e “L’ufficio”. Dal 2000 a oggi pubblica libri, co-sceneggia film ed è autore di vari programmi tv cult come Parla con me di
Serena Dandini, la serie televisiva “Boris”; ha scritto e diretto “Boris - il film” e Ogni maledetto Natale.
“[…]non l’avete mai sentita una storia d’interno famigliare come quella “detestabile”, “comica”, “violenta”, e “arretrata” che
prende corpo conflittualmente e s’esprime con dialetto immaginario in 456 […]” Rodolfo Di Giammarco – la
Repubblica/Roma
“[…]è un vero e raro pezzo di grande bravura teatrale da non perdere[…]” Paolo Petroni-Corriere della Sera/Roma
“[…]a teatro non ci si può far mancare una penna così interessante. […]Torre sa tenersi in equilibrio sull’ironia, virando su
toni di fumetto grottesco […]” Rossella Battisti, L’Unità
© Piero Cremonese
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STARE MEGLIO OGGI scritto e diretto da Giacomo Ciarrapico
con Carlo De Ruggieri
disegno luci Luca Barbati
musiche Giuliano Taviani
produzione MARCHE TEATRO – Inteatro
disponibilità su richiesta
Mi lamento spesso del mio paese.
Quando io sono pessimo, come l’Italia.
[...] Calato dentro un monologo che sembrerebbe introverso, l’attore interpreta una scrittura astuta e divertente, un
marchingegno ben orchestrato che attira a sé lo spettatore e lo ingloba [...] Paolo Ruffini, “Hystrio”
[...] Il risultato è un ritratto sagace, vero per quanto amaro, della nostra Italia[...] Francesca De Sanctis, “L’Unità”
[...] Tante le risate, che agiscono sul pubblico per lo più con meccaniscmi mimetici e dunque morbidamente fustigatori, De
Ruggieri si scopre interprete eccellente di questo gioco al massacro [...]. È già tutto nella scrittura vivace e toccante
come nella prova dell‘interprete [...] Andrea Pocosgnich, “Teatro e Critica”
Stare meglio oggi nasce da un parallelismo tra l' ”Io” del protagonista e il Paese in cui viviamo. Un testo surreale, in cui le
vicissitudini tragicomiche di un trentacinquenne deluso da una storia d’amore finita male, diventano l’occasione per parlare
anche della società italiana e delineare, con lucida ironia, un ritratto della storia politica degli ultimi trent’anni.
Autore e regista per il teatro e il cinema, Giacomo Ciarrapico debutta come autore e regista nel 1994 con le commedie
teatrali Io non c'entro, Tutto a Posto, Piccole Anime e L'Ufficio, scritte insieme a Mattia Torre; nel 1998 scrive e dirige il film
Piccole Anime. Nel 2001, con il cortometraggio Dentro e fuori, vince il Sacher Festival di Nanni Moretti, nel 2003 dirige il suo
secondo film Eccomi Qua. Con Torre e Vendruscolo è autore e regista delle serie televisiva Buttafuori e delle tre
stagioni di Boris. Con gli stessi autori scrive e dirige Boris – il film e Ogni maledetto Natale .
© Guido Calamosca
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AURORA - novità invenzione Alessandro Sciarroni
con Alexandre Almeida, Emmanuel Coutris, Charlotte Hartz, Matej Ledinek, Damien Modolo, Emanuele Nicolò, Matteo
Ramponi, Marcel van Beijnen oppure Sebastiaan Barneveld, Dimitri Bernardi
documentazione visiva, collaborazione drammaturgica Cosimo Terlizzi
luce Valeria Foti, Cosimo Maggini, Alessandro Sciarroni
musica Pablo Esbert Lilienfeld
consulenza drammaturgica, casting Sergio Lo Gatto
collaborazioni artistiche Francesca Foscarini, Francesca Grilli, Matteo Maffesanti, Eric Minh Cuong Castaing, Cosimo Terlizzi
styling Ettore Lombardi
sviluppo, promozione, consiglio Lisa Gilardino
amministrazione, produzione esecutiva Chiara Fava
casting, assistenza, ricerca Damien Modolo
ufficio stampa Beatrice Giongo
consulenza tecnico-sportiva Ettore Armani, Angelo De Meo, Aurora Zanolin
produzione MARCHE TEATRO Teatro di Rilevante Interesse Culturale
avec le soutien de la Fondation d'entreprise Hermès dans le cadre de son programme New Settings
in coproduzione con Mercat de les Flors / Torinodanza Festival / Kunstenfestivaldesarts - Les Halles de Schaerbeek
e Comune di Bassano del Grappa – CSC Centro per la scena contemporanea / Centrale Fies / SZENE Salzburg nel quadro di APAP
Advancing Performing Arts Project / Espace Malraux Scène Nationale de Chambéry et de la Savoie / VOORUIT
con il supporto di CND - Centre Nationale de la Danse de Pantin / Graner Centre de Creació / Dansehallerne - Copenhagen
produzione esecutiva Corpoceleste _C.C.00#
spettacolo per 6 atleti/performer non vedenti e/o ipovedenti e due arbitri; lo spazio scenico corrisponderà a un effettivo
campo di Goalball (20x10m); il pubblico disposto su entrambi i lati del campo.
debutto ottobre 2015
disponibilità su richiesta
Aurora è una pratica performativa e coreografica sul passare del tempo che nasce da una riflessione sulle discipline sportive
in generale, ed in particolare sul gioco del Goalball: sport rivolto a non vedenti e ipovedenti. Questo lavoro rappresenta il
terzo capitolo di un progetto più ampio intitolato Will You Still Love Me Tomorrow? una trilogia di Alessandro Sciarroni
dedicata ai concetti di resistenza, sforzo e concentrazione. Come afferma Sergio Lo Gatto nel testo critico Una
© Cosimo Terlizzi
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drammaturgia del tempo: “Il presupposto di tutti e tre i lavori è quello di portare in scena una qualità di realtà che non ha a
che fare con l’imitazione di una pratica, ma con il trasferimento (progressivo di opera in opera) della pratica da un contesto a
un altro.” In questa maniera Aurora, si riconnette ai due capitoli precedenti della trilogia, come un evento scritto senz’occhi,
composto seguendo il ritmo dell’azione che rivela la natura e il significato della pratica sportiva, dove il tempo non coincide
mai con la durata, ma si contrae e si dilata in relazione alla percezione sensoriale soggettiva di performer e pubblico.
Parallelamente al percorso performativo, Alessandro Sciarroni consegna all'artista visivo Cosimo Terlizzi l'idea del progetto
e lo invita a creare la propria visione su Aurora attraverso un film-diario-documentario che racconta l'intera fase di creazione
e di ricerca.
altre creazioni di ALESSANDRO SCIARRONI in distribuzione
UNTITLED I will be there when you die di Alessandro Sciarroni
con Lorenzo Crivellari, Edoardo Demontis, Victor Garmendia Torija, Pietro Selva Bonino
produzione MARCHE TEATRO e Corpoceleste_C.C.00#, coproduzione Comune di Bassano del Grappa / Centro per la Scena
Contemporanea - Biennale de la danse / Maison de la Danse de Lyon - AMAT - Mercat de les Flors/Graner, Barcelona - Dance Ireland,
Dublin, realizzato nell'ambito del progetto europeo Modul Dance e promosso dall' European Dancehouse Network con il sostegno del
Programma Cultura 2007-13 dell'Unione Europea, con il sostegno di Centrale Fies, Santarcangelo dei Teatri •12 •13 •14 Festival
Internazionale del Teatro in Piazza
FOLK-S di Alessandro Sciarroni
con Marco D'Agostin, Pablo Esbert Lilienfeld, Francesca Foscarini, Matteo Ramponi, Alessandro Sciarroni, Francesco Vecchi
produzione MARCHE TEATRO - Progetto Archeo.S - System of Archeological Sites of the Adriatic Seas, in collaborazione con
Corpoceleste_C.C.00# e con Inteatro, Amat-Civitanova Danza per “Civitanova Casa della Danza”, Centrale Fies, ChoreoRoam Europe:
Centro per la Scena Contemporanea - Comune di Bassano del Grappa, The Place/London, Dansateliers/Rotterdam, Dance Week
Festival/Zagreb e Certamen Coreográfico de Madrid
JOSEPH
Ideazione e interpretazione Alessandro Sciarroni, drammaturgia Antonio Rinaldi
produzione MARCHE TEATRO e Corpoceleste_C.C.00#, coproduzione Officina Concordia, Comune di San Benedetto del Tronto (AP), con
il contributo di Centro per la Scena Contemporanea - Comune di Bassano del Grappa, Amat e Centrale Fies
HANNO DETTO DI ALESSANDRO SCIARRONI: [...] Alessandro Sciarroni è un coreografo con una carta d’identità di un teatrante, è un ricercatore della danza con l’animo di un artista
visivo, è un studioso della solitudine che ama però uno scambio di emozioni tra performers e spettatori. …dal 2006 è un artista guidato da
“intuizioni inaspettate”, ed è un talento creativo italiano... Schivo, enigmatico, ironico,… pragmatico, Sciarroni è uno che lotta contro la
gravità, contro il tempo, e contro personaggi e narrazione[...] Rodolfo Di Giammarco, La Repubblica
[...] performer, coreografo, regista. Invitato nei principali festival europei, porta la danza in terreni inattesi. Interagisce con le chat su internet
in Joseph; … scatena un gruppo di danzatori in una gara di resistenza sullo Shuhplatter, la danza tirolese, in Folk-s; chiama quattro esperti
giocolieri a fare ballare le mazze in Untiltled[...] Sergio Trombetta, L’Espresso
[...] e’ sempre un piacere poter incontrare Alessandro Sciarroni e il suo teatro, per il senso profondo che lo connota. Sono incontri che
sottolineano come questo giovane sia ormai un artista internazionale: a raccontarlo sono le sue tournée. Ma soprattutto il suo porsi
all’interno della scena più inquieta e prolifica del nostro continente. Merito anche di chi ha creduto in lui, a cominciare da Marche Teatro –
Teatro Stabile Pubblico, che ha prodotto sei dei suoi spettacoli, tra cui ll’ultimo, Untitled. …Cittadino e artista del mondo, ha saputo imporre
un codice riconoscibile, caratterizzato dalla serietà nelle intenzioni e nei risultati. …Non c’è teatro in Italia ma ormai anche all’estero, dove
tra il pubblico non ci sia qualcuno che lo conosce, che desidera stringergli la mano …che ritiene che il Nostro sia un punto di riferimento
nelle sue estetiche di spettatore….Sciarroni è inconsapevole protagonista dell’affermarsi dello “sciarronismo”. [...] Pierfrancesco
Giannangeli, QN Il Resto del Carlino-Il Giorno-La Nazione
[...] A volte succede così. Un giorno, nel 2007, l’artista e performer Alessandro Sciarroni invia cinque dvd del suo show “Your girls” a cinque
festival di danza in Italia. Bingo! Quattro programmatori sono interessati e lo chiamano, ecco come il successo entra nella vita di un giovane
uomo che si ritrova coreografo prima ancora di sapere che lo sia. Così Alessandro Sciarroni è partito come un razzo…felice di essere stato
catapultato sul pianeta danza. [...] Rosita Boisseau. Le Monde
[...] l prodigio, Alessandro Sciarroni capobanda iperattivo, rivelazione annunciata [...] PHILIPPE NOISETTE, Supplements Les InRocks,
ottobre 2014
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KK // I'M A KOMMUNIST KID - novità
coreografia Glen Çaçi
con Glen Çaçi e Olger Çaçi
allestimento scenico in collaborazione con Andrea Saggiomo
ricerca teorica e assistente alla coreografia Paola Stella Minni
produzione MARCHE TEATRO
debutto maggio 2015
L’uomo che trova dolce la sua patria non è che un tenero principiante; colui per il quale ogni terra è come la propria è già un
uomo forte; ma solo è perfetto colui per il quale tutto il mondo non è che un paese straniero. [Ugo da San Vittore]
La bellezza è condizionata dal proprio background storico, dalle proprie radici d'infanzia? In quali termini possiamo parlare di
identità, appartenenza e radici oggi, negli anni 10 del ventunesimo secolo? Cosa ci differenzia, se ci differenzia, dai secoli
precedenti e dalla modernità? E in che misura possiamo giocare oggi con la nostra identità, entità ontologicamente
complessa e frattale, farla dialogare col passato e col futuro prossimo, reinventandola a nostro piacimento? Ci sono dei
privilegi che ci permettono di farlo con più o meno libertà? Quali sono? Come cittadino europeo sono forse più libero
rispetto a mio fratello? Qual è il legame tra cittadinanza, libertà e immaginazione?
I due interpreti interrogano il loro senso di appartenenza ripescando nella memoria stereotipi, luoghi comuni ed episodi
storici: tra karaoke e canzoni italiane retrò (da Toto Cutugno ad Adriano Celentano), tra danze tradizionali (apprese imitando
video da youtube) e attitudini fisiche secondo un immaginario stereotipato di mascolinità albanese; e poi ancora la caduta
del comunismo e la rincorsa al capitalismo, evocazioni di una lontana discendenza sufi da parte di padre e una lingua di
emigrati, che conserva il sapore degli anni '90.
KK è una riflessione politico-performativa sulla proprietà territoriale e sull'identità culturale, filtrata da un'ironia cruda e
pungente; una traduzione coreografico-contemporanea dell'estetica di un'infanzia post-comunista.
Glen Caci, giovane coreografo italo-albanese, decide di affrontare queste ed altre questioni attraversando da neo-cittadino
europeo le sue radici albanesi assieme al fratello, anche lui emigrato in Europa negli anni '90, da oltre sedici anni assente
dall'Albania ma tuttora in attesa della cittadinanza spagnola. Entrambi, da punti di vista e condizioni differenti, si confrontano
in scena con i propri ricordi dell'Albania, un'Albania pre-globalizzazione vissuta durante l'infanzia e l'adolescenza; un'Albania
che per necessità re-inventano a livello mnemonico-immaginativo con il loro sguardo di oggi.
© Alessandro Cecchi
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HOSPICE di Glen Çaçi
con Glen Çaçi, Silvia Mai
disegno luci e assistente alla drammaturgia Andrea Saggiomo
sound design Sec_
traning e processo di ricerca teorica Paola Stella Minni
produzione Fondazione Musica per Roma, MARCHE TEATRO-Inteatro, con il sostegno del Consorzio Marche Spettacolo nell’ambito del
progetto REFRESH – Lo spettacolo delle Marche per le Nuove Generazioni, in collaborazione con Associazione Culturale dello Scompiglio,
coproduzione Parc de la Villette nell’ambito di Résidences d'artistes, un ringraziamento particolare al Comune di San Ginesio, Sergio
Longobardi
Hospice è un lavoro sulla perdita, l'irreversibilità, la paura.
Le sfide della vita diventano nulle di fronte alla morte. Il tempo perde la sua connotazione, lo spazio diviene quello interno.
Guardo il mondo da una finestra e attendo il miracolo. Chi è pronto a lasciare?
Un viaggio attraverso il diario di un uomo, la poesia di Derek Jarman e i dubbi di Glen Caci.
Il titolo evoca un luogo dove non esistono possibilità di scelta e i gesti, le azioni, gli stessi incontri sono gli ultimi possibili,
assumendo una dimensione di assoluta compiutezza.
Due persone definiscono le loro singole identità e la loro relazione costruendo uno spazio denso di intimità, ricordi,
sofferenza e piacere.
Hospice utilizza la fisicità di due giovani e straordinari interpreti, frammenti di testo tratti da spunti letterari e cinematografici
e immagini visive originali.
© Guido Calamosca
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A-PLAY (Hand Play+Display) ideazione e regia Davide Calvaresi
con Davide Calvaresi, Giulia Capriotti
osservazione Valeria Colonnella
produzione MARCHE TEATRO - Inteatro in coproduzione con Ente Autonomo Teatro di Messina
disponibilità su richiesta
selezionato per IETM Bergamo – 23/26 aprile 2015
A Play è un dittico che riunisce due lavori, risultato di un percorso di ricerca sulle possibilità d’interazione tra immagine video
e figura umana. Display racconta con leggerezza l'isolamento dell'uomo contemporaneo che osserva e descrive il mondo da
dietro lo schermo di un computer; Hand Play s'interroga, con stile ironico e dissacrante, sulla dimensione relazionale tra
uomo e donna mostrando il difficile dialogo tra due mondi.
Collettivo marchigiano diretto da Davide Calvaresi, 7-8 chili è stato protagonista di alcune delle più importanti vetrine
nazionali e internazionali segnalandosi come una delle realtà emergenti più originali, ironiche e creative del panorama
nazionale. Nel 2012 lo spettacolo Replay partecipa all’8° Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di
Venezia, poi finalista del Premio Equilibrio Roma 2012 per la danza contemporanea. Con gli spettacoli Replay e Display, 7-8
chili è ospite del network Anticorpi XL. Tra i lavori passati ricordiamo Ossi di seppia e Piano con il quale il gruppo riceve la
menzione speciale al Premio Scenario Infanzia 2010.
JOB
ideazione e regia Davide Calvaresi
con Davide Calvaresi, Giulia Capriotti, Valeria Colonnella
produzione MARCHE TEATRO
disponibilità su richiesta
Davide Calvaresi, del collettivo marchigiano 7/8 chili, approfondisce le diverse forme di interazione dell’attore con l’immagine proiettata, già esplorate nello spettacolo A Play (Hand Play-Display): Job è la sintesi di questa ricerca, nel tentativo di sviluppare un linguaggio scenico ibrido tra cinema e teatro. A partire da una riflessione sulla difficoltà dei rapporti tra Uomo e Donna e tra l'Uomo e le sue passioni, 7-8 chili mette in scena un dialogo tra immagini, un mondo reale che ne completa uno immaginato.
[…] Articolato in tre quadri […] lo spettacolo con i protagonisti al cospetto di immagini riflesse e proiezioni filmate che li rende a loro volta spettatori smarriti e disincantati […] Gian Paolo Grattarola, teatroteatro.it
[…] Uno spettacolo che usa linguaggi visivi e prevede in scena due schermi dove passano alcuni video d’archivio, delle interviste e giochi di immagini realizzate con la webcam. Il tutto interagisce con quanto accade sul palcoscenico. […]. dall’intervista di Maria Manganaro, Il Messaggero
© Monia Pavoni
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TEATRO DELLA BIOSPHERA
LA PELLE DEL PIANETA – BIOSPHERA D’ACQUA – ENERGIA / UTOPIA
Progetto ambiente in occasione di EXPO 2015
testi e regia Adriana Zamboni
scene, immagini e luci Lucio Diana
produzione MARCHE TEATRO - Inteatro
Il Teatro della Biosphera è un’imponente installazione costituita da una semisfera trasparente, capace di contenere fino a 40
spettatori, che evoca una sorta di micromondo, una serra: l'ambientazione ideale per affrontare questioni riguardanti
l'ambiente e i limiti che esso ci presenta.
Si tratta di un'istallazione di elevato impatto visivo, con un’azione scenica ricca di suggestioni e stimoli, costruita su
contenuti scientifici elaborati in collaborazione con docenti e ricercatori dell’ Università Politecnica delle Marche -
Facoltà di Agraria, Dipartimento di biotecnologie agrarie e ambientali; dell’ Università di Perugia – sezione antropologica,
Dipartimento Uomo e Territorio, dell’ ISES International Solar Energy Society, e dell’ ENEA.
Il Teatro della Biosphera si presenta come una proposta innovativa capace di affrontare in modo creativo ed originale
tematiche chiave che interrogano lo spettatore sui limiti imposti dal pianeta e sulla necessità di ripensare il nostro futuro
sulle questioni dell’energia, dell’acqua e della biodiversità.
Il Teatro della Biosphera propone tre azioni sceniche della durata di trenta minuti l’una, a forte valenza divulgativa sui temi
citati: capitolo I – Biosphera. La pelle del pianeta – dedicato al tema della biodiversità – capitolo II Biosphera d’acqua –
dedicato al tema del risparmio idrico – capitolo III Biosphera Energia / Utopia – dedicato alle tematiche legate al risparmio
energetico e alle fonti rinnovabili.
Il Teatro della Biosphera è stato realizzato in collaborazione con Regione Marche – Assessorati all’Agricoltura e
all’Ambiente, Provincia di Ancona - Assessorato all’Agricoltura, Comune di Ancona – Assessorato all’Ambiente, Cia Marche,
Parco del Conero, Gorgovivo Multiservizi, è stata invitata nel 2008 all’EuroScience Open Forum di Barcellona nella
sezione dedicata alla divulgazione scientifica, nel 2008 al Festival dell’Energia di Lecce, nel 2008 Festival dell’Energia di
Frascati, nel 2008 al Mondadori Junior Festival di Verona, nel 2009 al Festival Tocatì di Verona.