lezione 2 fine del viaggio e le scuole di...
TRANSCRIPT
Lezione 2
Fine dell’introduzione
e la crisi finanziaria
Corso di Macroeconomia
Prof. Alessandro Flamini, Università di Pavia
La Crisi Finanziaria 2
outline
Introduzione (segue):
Ciclo Economico
Inflazione
Finanza Pubblica: Deficit e Debito
La crisi finanziaria
La crisi dei debiti sovrani e le conseguenze
per l’Unione Europea
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$ U
SA
1990 (
pp
a)
Italia: PIL pro capite
Fonte: Maddison, 2001 e Groeningen Growth and Development Center, 2007
La Crisi Finanziaria 5
Fonte: Groeningen Growth and Development Center, 2007; Bureau of Labour Statistics
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scala
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valo
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scostamenti del PIL reale dal trend Tasso di disoccupazione
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Indebitamento netto
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Fonte: ISTAT e Ref
La Crisi Finanziaria 13
Debito Pubblico
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Fonte: ISTAT e Ref
La Crisi Finanziaria 14
Spesa per interessi
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Fonte: ISTAT e Ref
La Crisi Finanziaria 15
La crisi finanziaria
Le seguenti slides sono in parte basate su
un articolo di Blanchard: “The crisis: basic mechanisms, and appropriate
policies” , Munich Lecture del 18 Novembre 2008, IMF working paper No. 09/80.
Ch. 20, Blanchard, Amighini, Giavazzi
La Crisi Finanziaria 16
come può un evento relativamente limitato e localizzato (in una specifica
regione, in questo caso la crisi sui mutui subprime negli USA) avere effetti così
devastanti su tutta l'economia mondiale?
La Crisi Finanziaria 17
Condizioni iniziali la sottostima del rischio contenuto in asset innovativi;
l'opacità intorno ai titoli definiti “derivati” sui bilanci delle istituzioni finanziarie;
le interconnessioni e le strette dipendenze tra le istituzioni finanziarie, sia all'interno dei singoli paesi che tra i paesi stessi;
l'altissimo leverage (effetto leva) presente nel sistema finanziario.
Due meccanismi di amplificazione, dovuti alla Vendita massiccia di asset da parte degli intermediari Per reperire liquidità
Per ristabilire i capital ratios
Dinamica della crisi e risposte di politica economica Monetaria
Fiscale
La Crisi Finanziaria 18
Condizioni iniziali 1: sottostima del rischio
Ottimismo, dovuto alla favorevole situazione economica
Bassi tassi d’interesse, sia per la politica monetaria espansiva della Fed, sia per l’elevato risparmio mondiale, soprattutto cinese
Cartolarizzazione: la scomparsa dl rischio di credito?
La Crisi Finanziaria 21
Chi ha prestato tutto questo
denaro alle famiglie americane? ∙
Soprattuto Cina e paesi produttori di
petrolio
Questo flusso di risorse ha determinato un
deficit di bilancia commerciale degli USA
La Crisi Finanziaria 23
Maggiori detentori esteri di titoli del Tesoro Usa, ottobre 2008
0 100 200 300 400 500 600 700
Giappone
Cina
Regno Unito
Paesi Opec
Brasile
Paesi caraibici sedi di ist finanz
Lussemburgo
Hong Kong
miliardi di dollari
La Crisi Finanziaria 24
Condizioni iniziali 2: difficoltà di
valutazione dei titoli derivati
complessità di uno strumento si accompagna
spesso anche l'opacità
dai MBS (mortgage backed securities) =>più
difficile valutarne le tranches nei CDOs
(Collateralized Debt Obbligation), e ancora di più
nei derivati ricavati da queste ultime (le CDO2s).
incertezza notevole sul loro vero valore
titoli posseduti da un grande numero di istituzioni
finanziarie => panico
La Crisi Finanziaria 26
Condizioni iniziali la sottostima del rischio contenuto in asset innovativi;
l'opacità intorno ai titoli definiti “derivati” sui bilanci delle istituzioni finanziarie;
le interconnessioni e le strette dipendenze tra le istituzioni finanziarie, sia all'interno dei singoli paesi che tra i paesi stessi;
l'altissimo leverage (effetto leva) presente nel sistema finanziario.
Due meccanismi di amplificazione, dovuti alla vendita massiccia di asset (fire sales) da parte degli intermediari Per reperire liquidità
Per ristabilire i capital ratios
Risposte di politica economica Monetaria
Fiscale
La Crisi Finanziaria 27
Cosa ha comportato la caduta dei
prezzi delle case?
Insolvenza dei cosiddetti debitori "subprime“
Innalzamento tassi d’interesse
Difficoltà a pagare rate mutuo e interessi sul debito da parte delle imprese
Sofferenze bancarie….nessuno sapeva l’ammontare dei default e dei “titoli tossici”
Necessità delle banche di Reperire liquidità sul mercato
Ristabilire i requisiti patrimoniali
Vendita di asset
La Crisi Finanziaria 28
Fire sales: La crisi delle Borse mondiali
La dinamica recente delle Borse: 2000-2009
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DJS50E MIB30 Nikkei DJ
La Crisi Finanziaria 29
La dinamica recente delle Borse mondiali: 2007.6-2009.3
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DJS50E MIB30 Nikkei DJ
Fire sales: La crisi delle Borse mondiali
La Crisi Finanziaria 31
Prima fase: 9 Agosto 2007- 15 Settembre 2008
Questa prima fase è caratterizzata da una sistemica carenza di liquidità
9 Agosto 2007: BNP Paribas temporaneamente ferma I rimborsi di quote di 3 fondi monetari in quanto non è in grado di calcolarle non riuscendo a prezzare subprime-mortgage-asset-backed securities
Il mercato interbancario cessa di funzionare, le banche trattengono le proprie riserve, perchè non si fidano dei collaterali/garanzie
tassi overnight alle stelle e grandi iniezioni di liquidità => la BCE implementa la più grande iniezione di liquidità dei suoi nove anni di storia: 94.8 miliardi di Euro, la FED 24 miliardi di $
Seconda fase: 15 Settembre 2008-??
15 settembre 2008: Fallisce Lehman Brothers, Il 16 settembre AIG riceve un prestito dalla FEDNY, con appoggio del tesoro , di 85 miliardi di $ e Bank of America acquista Merrill Lynch, Morgan Stanley e Goldman Sachs sono riconosciute come banche commerciali, Washington Mutual fallisce (25/09) Il rischio di credito percepito è elevatissimo: il mercato monetario cessa di funzionare => gli unici fondi reperibili sono sul mercato overnight Non è più solo un problema di carenza liquidità delle banche, ma di funzionamento del mercato del credito alle imprese ed alle famiglie Le banche non riescono più a cartolarizzare i prestiti
La Crisi Finanziaria 35
Dalla crisi bancaria all’economia reale
Difficoltà ad ottenere nuovo credito per il
consumo (es: televisore, macchina) e
finanziamenti per le imprese
Effetti su consumo, investimento, reddito
ed occupazione
La Crisi Finanziaria 38
Growth rate of GDP (% on previous year)
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EU (27 countries) Germany France Italy
United Kingdom Japan United States
La Crisi Finanziaria 39
Unemployment rate
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EU (15 countries) Germany France Italy
Spain United Kingdom United States Japan
La Crisi Finanziaria 40
Condizioni iniziali la sottostima del rischio contenuto in asset innovativi;
l'opacità intorno ai titoli definiti “derivati” sui bilanci delle istituzioni finanziarie;
le interconnessioni e le strette dipendenze tra le istituzioni finanziarie, sia all'interno dei singoli paesi che tra i paesi stessi;
l'altissimo leverage (effetto leva) presente nel sistema finanziario.
Due meccanismi di amplificazione, dovuti alla Vendita massiccia di asset da parte degli intermediari Per reperire liquidità
Per ristabilire i capital ratios
Risposte di politica economica Monetaria
Fiscale
La Crisi Finanziaria 43
Questo tampona il primo meccanismo di amplificazione: la crisi di liquidità
..ma per il secondo: la sottocapitalizzazione delle istituzioni finanziarie?
La Politica Fiscale
Ottobre 2008: TARP (“troubled asset relief program”), => Tesoro compra asset per 700 miliardi di dollari.
Seguono altri stati europei
È corretto che i contribuenti salvino i banchieri?
La Crisi Finanziaria 45
Effetto negativo
Deficit (% of GDP)
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EU (27 countries) Germany France Italy Spain United Kingdom
La Crisi Finanziaria 46
Debt (% of GDP)
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EU (25 countries) Germany France Italy Spain United Kingdom
La Crisi Finanziaria 47
General government deficit (-) and surplus (+); percentage of GDP
geo\time 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
EU (25 countries) -1,9 -1 0,6 -1,4 -2,5 -3,1 -2,9 -2,5 -1,4 -0,8 -2,3 -6,8
Germany -2,2 -1,5 1,3 -2,8 -3,7 -4 -3,8 -3,3 -1,6 0,2 0 -3,3
France -2,6 -1,8 -1,5 -1,5 -3,1 -4,1 -3,6 -2,9 -2,3 -2,7 -3,3 -7,5
UK -0,1 0,9 3,6 0,5 -2,1 -3,4 -3,4 -3,4 -2,7 -2,8 -4,9 -11,5
Portugal -3,4 -2,8 -2,9 -4,3 -2,8 -2,9 -3,4 -6,1 -3,9 -2,6 -2,8 -9,4
Ireland 2,4 2,7 4,8 0,9 -0,3 0,4 1,4 1,6 3 0,1 -7,3 -14,3
Italy -2,8 -1,7 -0,8 -3,1 -2,9 -3,5 -3,5 -4,3 -3,3 -1,5 -2,7 -5,3
Greece : : -3,7 -4,5 -4,8 -5,6 -7,5 -5,2 -3,6 -5,1 -7,7 -13,6
Spain -3,2 -1,4 -1 -0,6 -0,5 -0,2 -0,3 1 2 1,9 -4,1 -11,2
General government consolidated gross debt as a percentage of GDP
geo\time 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
EU (25 countries) 66,7 66 62,1 61,2 60,6 62,1 62,5 63,2 61,9 59,4 62,3 74,3
Germany 60,3 60,9 59,7 58,8 60,4 63,9 65,8 68 67,6 65 66 73,2
France 59,4 58,9 57,3 56,9 58,8 62,9 64,9 66,4 63,7 63,8 67,5 77,6
UK 46,7 43,7 41 37,7 37,5 39 40,9 42,5 43,5 44,7 52 68,1
Portugal 52,1 51,4 50,5 52,9 55,6 56,9 58,3 63,6 64,7 63,6 66,3 76,8
Ireland 53,6 48,5 37,8 35,6 32,2 31 29,7 27,4 24,9 25 43,9 64
Italy 114,9 113,7 109,2 108,8 105,7 104,4 103,8 105,8 106,5 103,5 106,1 115,8
Greece 94,5 94 103,4 103,7 101,7 97,4 98,6 100 97,8 95,7 99,2 115,1
Spain 64,1 62,3 59,3 55,5 52,5 48,7 46,2 43 39,6 36,2 39,7 53,2
La Crisi dei debiti sovrani e le conseguenze per l’Unione Europea 48
Crisi dei debiti sovrani e conseguenze per l’Unione Europea
Punto di partenza 2007: inizia crisi fiananziaria in US • Recessione che si propaga in US e resto del mondo
•Risposta alla crisi provoca un rapido peggioramento dei conti pubblici anche nei paesi rigoristi dal punto di vista fiscale
50
General government gross financial liabilities, %GDP
1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Australia 30.3 39.6 41.3 38.6 37.0 32.0 | 27.6 24.7 21.8 19.8 18.3 16.6 16.1 15.3 14.3 13.6 19.2 23.6 25.9 26.8
Austria 62.1 65.5 69.8 70.2 66.7 68.4 71.2 71.1 72.0 73.0 71.2 70.8 70.9 66.6 63.1 67.5 72.7 75.9 78.0 79.7
Belgium1 140.7 137.8 135.4 133.4 128.0 123.2 119.7 113.7 112.0 108.4 103.4 98.4 95.9 91.6 88.0 93.4 100.4 102.5 104.3 105.2
Canada 96.3 98.0 101.6 101.7 96.3 95.2 91.4 82.1 82.7 80.6 76.6 72.6 71.6 70.3 66.5 71.3 83.4 84.4 85.5 87.0
Czech
Republic .. .. .. .. .. .. .. .. .. 32.8 34.7 34.5 34.3 33.9 33.6 36.3 42.4 49.0 52.3 55.0
Denmark 85.0 78.9 81.7 79.1 74.8 72.4 67.1 60.4 58.4 58.2 56.6 54.0 45.9 41.2 34.1 42.3 51.8 53.7 55.2 58.0
Finland 57.8 60.9 65.3 66.2 64.8 61.2 54.9 52.5 50.0 49.6 51.5 51.5 48.4 45.5 41.4 40.6 52.6 58.4 62.7 65.8
France 51.0 60.2 62.7 66 68.8 70.3 66.8 65.6 64.3 67.3 71.4 73.9 75.7 70.9 70.0 75.9 87.1 92.4 97.1 100.2
Germany2 46.2 46.5 55.7 58.8 60.3 62.2 61.5 60.4 59.8 62.2 65.4 68.8 71.2 69.3 65.3 69.4 76.5 79.9 81.3 82.0
Greece .. .. 101.1 103.1 100.0 97.7 101.1 114.9 117.7 117.2 112.0 114.4 114.0 108.5 104.6 105.6 120.2 129.2 136.8 142.2
Hungary 92.3 92.1 88.8 75.8 66.5 64.5 66.6 60.9 59.7 60.7 61.7 65.0 68.9 72.3 72.5 76.4 85.2 89.0 90.2 90.1
Iceland .. .. .. .. .. 77.3 73.6 72.9 75.0 72.0 71.0 64.5 52.6 57.4 53.3 102.4 119.5 124.9 116.9 111.3
Ireland .. .. .. .. .. 62.2 51.3 40.1 37.3 35.3 34.1 32.9 33.2 29.4 28.9 49.4 72.7 104.9 112.7 115.6
Israel .. .. 102.2 100.2 99.3 100.9 94.8 84.4 88.9 96.6 99.2 97.4 93.5 84.1 77.5 76.7 79.2 79.4 78.1 75.0
Italy 116.3 120.9 122.5 128.9 130.3 132.6 126.4 121.6 120.8 119.4 116.8 117.3 119.9 117.2 112.7 115.1 127.7 131.3 132.7 133.0
Japan3 73.9 79.0 86.2 93.8 100.5 113.2 127.1 135.4 143.7 152.3 158.0 165.5 175.3 172.2 167.1 173.9 192.8 198.4 204.2 210.2
Korea4 .. .. .. .. .. .. .. .. .. 19.2 19.3 22.6 24.6 27.7 27.9 29.6 32.6 33.2 32.8 32.6
Luxembourg .. .. 9.5 10.1 10.2 11.2 10.0 9.2 8.2 8.4 7.9 8.6 7.6 11.5 11.8 16.5 18.0 21.0 26.0 28.1
Netherlands 96.5 86.7 89.6 88.1 82.2 80.8 71.6 63.9 59.4 60.3 61.9 62.2 61.1 54.9 52.0 66.0 69.4 74.6 77.6 79.5
New Zealand .. 56.8 50.7 44.4 41.8 41.7 39.1 37.0 35.0 33.1 31.0 28.3 27.0 26.7 25.8 29.1 34.5 38.8 43.5 46.6
Norway 40.8 37.3 40.9 36.6 32.1 30.3 31.0 34.2 33.0 40.6 50.2 52.7 49.1 60.5 58.6 56.7 49.5 51.8 53.6 51.8
Poland .. .. 51.6 51.5 48.4 44.0 46.8 45.4 43.7 55.0 55.3 54.8 54.8 55.2 51.8 54.5 58.5 63.9 66.7 67.4
Portugal .. .. 66.8 66.5 65.3 63.0 59.9 59.7 61.0 64.3 65.9 68.3 71.8 70.9 68.8 74.1 86.3 92.9 98.7 100.6
Slovak
Republic .. .. 38.2 37.7 39.0 41.2 53.5 57.6 57.1 50.3 48.3 47.6 39.2 34.1 32.8 31.7 39.8 47.1 51.1 53.3
Slovenia .. .. .. .. .. .. .. .. 33.7 34.8 34.2 35.0 33.9 33.8 30.0 29.7 44.1 49.9 54.8 58.5
Spain 65.5 64.3 69.3 76.0 75.0 75.3 69.4 66.5 61.9 60.3 55.3 53.4 50.7 46.2 42.3 47.4 62.4 72.2 78.2 79.6
Sweden 78.2 82.5 81.1 84.4 83.0 82.0 73.2 64.3 62.7 60.2 59.3 59.2 59.9 52.8 47.4 46.7 51.9 51.3 48.8 45.2
Switzerland 42.9 45.5 47.7 50.1 52.1 54.8 51.9 52.4 51.2 57.2 57.0 57.9 56.4 50.3 46.5 44.3 42.2 42.1 41.1 40.5
United
Kingdom 48.7 46.8 51.6 51.2 52.0 52.5 47.4 45.1 40.4 40.8 41.5 43.8 46.4 46.1 47.2 57.0 72.4 81.3 88.6 94.5
United States 71.9 71.1 70.7 69.9 67.4 64.2 60.5 54.5 54.4 56.8 60.2 61.2 61.4 60.9 62.0 71.1 84.4 92.8 98.5 101.4
Euro area 69.0 71.3 | 75.5 79.9 80.8 81.6 78.2 75.9 74.4 75.3 75.9 77.2 78.0 74.3 70.9 76.0 86.3 91.6 94.8 96.3
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Debito pubblico come percentuale PIL (2009-2010)
La Crisi dei debiti sovrani e le conseguenze per l’Unione Europea
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Punto attuale: Mediamente, alto indebitamento pubblico, previsioni di bassa crescita, e incapacita’ politica d’implementare riforme strutturali (differenze importanti tra paesi).
Senza finanziamenti condizionati di FMI e UE Grecia, Irlanda e Portogallo devono dichiarare default.
Default italiano e spagnolo (?)
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Unione europea - Trattati, Istituzioni, storia dell'integrazione europea
1951-52 1957-58 1965-67 1986-87 1992-93 1997-99 2001-03 2007-09
Comunità europea del carbone e dell'acciaio (CECA)
Comunità europea dell'energia atomica (CEEA o Euratom)
Comunità economica europea (CEE) Comunità europea (CE)
Comunità europee: CECA,
CEEA, CEE
Giustizia e
affari interni
(GAI)
Cooperazione giudiziaria e di
polizia in materia penale (GAI)
Politica estera e di
sicurezza comune (PESC)
U N I O N E E U R O P E A (U E)
Trattato di
Parigi
Trattati di
Roma
Trattato di
fusione
Atto unico
europeo
Trattato di
Maastricht
Trattato di
Amsterdam
Trattato di
Nizza
Trattato di
Lisbona
Crisi dei debiti sovrani e possibile fine dell’EURO Partiamo da lontano: da dove viene l’Euro?
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•L’Euro e’ un punto intermedio chiave del processo d’unificazione europea. E’ importante sia dal punto di vista economico che politico.
•L’Unione europea viene posta in essere allo scopo di mettere fine alle guerre frequenti e sanguinose tra paesi vicini, culminate nella seconda guerra mondiale.
• Negli anni Cinquanta la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) comincia ad unire i paesi europei sul piano economico e politico al fine di garantire una pace duratura (fondatori: Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi).
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Tappe importanti dell’unificazione europea
- 1957, Trattato di Roma istituisce la Comunità economica europea (CEE), o ‘Mercato comune’. Primo passo della costruzione paziente dell’Euro.
- 1973, Danimarca, Irlanda e Regno Unito aderiscono
- 1979, Il Parlamento europeo viene eletto per la prima volta a suffragio universale e accresce la propria influenza nelle attività dell’UE
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- 1981-86, Grecia, Portogallo e Spagna 1986 adersicono. Atto unico europeo, programma finalizzato a risolvere i problemi che ancora ostacolano la fluidità degli scambi tra gli Stati membri dell’UE e crea così il ‘Mercato unico’.
- 1987, tappa speciale: parte il programma Erasmus.
- 1989, cade il muro di Berlino: unificazione delle due Germanie.
-1993, completamento mercato unico: ‘quattro libertà’ di circolazione di beni, servizi, persone e capitali e Trattato di Maastricht sull’Unione europea.
- 1995, Austria, Finlandia e Svezia aderiscono.
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- 1995, Accordi di ‘Schengen’ libera circolazione dei cittadini dell’Unione Europea.
- 1997, Patto di Stabilita’ e Crescita: accordo tra membri dell’UE per il controllo delle rispettive politiche di bilancio, al fine di mantenere fermi i requisiti di adesione all'Unione Economica e Monetaria.
- 1998, nascita dell’Euro e della BCE. I paesi decisi ad adottare la moneta unica debbono essere conformi alle regole del Patto di Stabilità. Danimarca, Svezia e Gran Bretagna restano fuori la moneta unica.
- 1999, Trattato di Amsterdam
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Bilancio di 10 anni dell’Euro
• Successo esponenziale, inizialmente molti sfasamenti ed un'inflazione media del 2,2%, seconda moneta di riserva internazionale subito dietro il dollaro, livello di stabilità dei prezzi molto alto, clima di stabilita’ economica che ha favorito la crescita di nuovi posti di lavoro, integrazione commerciale e finanziaria migliorate.
•Problema: le condizioni richieste dal Patto di Stabilita’ per esser parte dell’Euro non possono essere garantite una volta che un paese e’ accettato nell’Unione Monetaria.
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Problema debiti sovrani e futuro dell’Euro
• I paesi che prima della crisi finanziaria avevano il bilancio in rosso e non mostrano prospettive di crescita adeguate non sono piu’ credibili nella loro richiesta di credito per far fronte alla gestione del debito pubblico.
Impossibilita’ di finanziarsi sul mercato; attacchi speculativi; richiesta aiuto a prestatori di ultima istanza (FMI, BCE).
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• Grecia primo paese non piu’ in grado di finanziare sul mercato il proprio debito.
Problema default greco. Vacilla il supporto finanziario dei contribuenti europei, in particolare tedeschi, a finanziare il debito greco per evitare il default.
Tagli alla spesa pubblica e maggiori tasse richieste dai prestatori di ultima istanza (BCE, FMI) per stabilizzare il debito deprimono una crescita gia’ asfittica. Senza prospettive di crescita la probabilita’ d’insolvenza aumenta.
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•Ha fatto bene la BCE a comprare i titoli del debito greco? Con default greco
Altri default in Europa, possibilmente anche paesi grandi.
Default di grandi banche
Tenendo conto che il tasso d’interesse e’ vicino a zero e che la politica fiscale non e’ piu’ disponibile, una sequenza di default di paesi e grandi banche porterebbe ad una seconda recessione probabilmente molto grave.
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Con aiuti condizionati a misure di aggiustamento di bilancio
Aumenta il rischio morale (moral hazard) dei creditori e disciplina e costi imposti solo a debitori.
Rischio di posticipare il default e amplificarne gli effetti negativi.
Default/no default ... scelta difficile per l’Unione Europea, anche tenendo conto che il 91% del debito greco e’detenuto da stranieri.
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• Perche’ la Grecia non e’ piu’ in grado di finanziare il debito con capitali privati?
- Non e’ in grado di riscuotere le tasse in modo omogeneo.
- Cattivo uso delle risorse pubbliche.
- Piano per la crescita assente.
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• Dalla nascita dell’Euro ad oggi la Grecia ha cercato di soddisfare i parametri del Patto di Stabilita’? Qual’e’ stata la posizione dell’UE verso la Grecia in questo periodo?
-Irresponsabilita’ fiscale: la Grecia e’ vissuta per anni al di sopra delle proprie possibilita’ e ha truccato i conti. L’UE “non se n’e’ accorta” ma i mercati finanziari si appena la crisi finanziaria, l’aumento del debito, e le prospettive di bassa crescita hanno aumentato il rischio di finanziare la Grecia.
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• C’e’ una responsabilita’ dell’UE in questa crisi del debito?
- Mancanza di un meccanismo che garantisca all’interno dell’Unione la “disciplina fiscale” degli stati membri, il Patto di Stabilita’ non funziona.
- Difficile inserire questo meccanismo perche’ la politica fiscale appartiene alla sovranita’ nazionale.
• Perche’ questo meccanismo non e’ stato inserito al momento della nascita dell’Euro?
- Mancanza di volonta’ politica. Il problema della disciplina fiscale era ben noto ma non era possibile fare altrimenti.
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•Come si sta muovendo l’Unione Europea?
- Tentativo di rinforzare il Patto di Stabilita’ e Crescita: creazione del Fondo Europeo di Stabilita’ Finanziaria (Efsf), il cosidetto fondo salva-stati
-Nuovo Patto: vincoli piu’ stretti alla gestione delle finanze pubbliche e possibilita’ di sanzionare i governi che non dovessero seguire i suoi avvertimenti preventivi.
- Misure in discussione: Tobin Tax e Eurobond.
-Nelle emergenze pero’ si possono prendere decisioni importanti. Una maggiore integrazione politica tra i paesi della UE potrebbe essere possibile ora come ultimo strada per salvare l’Euro.
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Com’e’ legato il nostro paese alla crisi dei debiti sovrani e al futuro dell’Euro?
Qualche caratteristica importante del bilancio italiano
- Debito italiano: 121% GDP; in valore assoluto terzo del mondo.
- Surplus primario; recente manovra finanziaria estremamente severa.
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• Gli stranieri vendono i titoli italiani facendo aumentare la differenza tra il rendimento dei titoli italiani e quelli tedeschi (spread BTP-BUND). Perche’?
Andamento spread BTP-BUND
1. Dubbio che il governo italiano sia in grado d’implementare le misure varate. 2. Pessime prospettive di crescita. 3. Governo tedesco ha esitato nel mostrarsi convinto a supportare i paesi in difficolta’ per salvaguardare l’Euro.
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=> Banche d’investimento cambiano opinione, l’Italia non e’ piu’ diversa dai PIGS: teoria del contagio del debito greco diventata prevalente. Gli stanieri cominciano a vendere i BTP italiani e cade il loro valore.
=> Riduzione del valore di portafoglio delle banche italiane che detengono grandi quantita’ di BTP. Rischio default banche italiane.
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• Che succede se l’opinione dei mercati non cambia e lo spread continua ad aumentare?
La BCE non puo’ continuare a comprare titoli italiani e anche il fondo salva stati ha risorse limitate.
Aumenta il costo del debito che fa aumentare il debito.
Aumento del rischio paese con ulteriore aumento del costo del debito.
Parte la spirale viziosa, aumento rischio paese, aumento costo del debito, aumento rapporto debito/PIL.
Default e uscita dell’Italia dall’Euro; caduta ricchezza; probabile aumento del costo del denaro; recessione.