federalismo fiscale presentazione 04-04-11
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Federalismo fiscale: un’occasione perduta?
4 aprile 2011
Antonio MisianiDeputato PD
Commissione bicamerale per il federalismo fiscale
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Il PD e il federalismo Il PD protagonista della riforma federalista:
1997-1998 Leggi Bassanini 2000-2001 Nuovo titolo V della Costituzione 2009 Legge 42/2009 (PD astenuto) dal 2010 Commissione bicamerale per il federalismo fiscale
Il federalismo fiscale che vogliamo:– coordinato con riforma istituzionale e fiscale– ispirato ai princìpi di:
• autonomia (superamento finanza derivata)• responsabilità (superamento spesa storica)• solidarietà (finanziamento integrale funzioni LEP)
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Il governo PDL – Lega Nord: federalisti a parole, centralisti nei fatti
Stop all’autonomia impositiva delle autonomie locali Abolizione ICI prima casa Patto interno di stabilità paralizzante Aiuti discrezionali a Roma, Catania, Palermo Manovra 2011-2013 centralista (DL 78/2010):
2007-2010: autonomie locali 10% deficit aggiuntivo (5,6 md su 53,9) e 0% debito aggiuntivo (0,4 md su 244,3)
2011-2013: 40% riequilibrio deficit su autonomie locali nel 2011 (4,9 md su 12,1) e nel 2012 (9,5 md su 25,1)
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Federalismo fiscale: il punto della situazione
Maggio 2009: in vigore la Legge 42/2009 (20 temi delegati) Febbraio 2010: costituita la Commissione bicamerale A fine marzo 2011 sono stati approvati:
1) federalismo demaniale; 2) fabbisogni standard EL; 3) Roma Capitale; 4) federalismo municipale; 5) federalismo regionale e provinciale, sanità.
Mancano temi importanti: perequazione enti locali, interventi speciali, armonizzazione bilanci, perequazione infrastrutture, ecc.
Scadenza delega: maggio 2011 (probabile proroga di 6 mesi)
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Il coordinamento con la riforma istituzionale e fiscale
Il codice delle autonomie, approvato alla Camera in prima lettura, è fermo al Senato
La riforma costituzionale (Senato delle regioni e delle autonomie, revisione 117 Cost.) è ferma
Gli interventi sul sistema fiscale previsti dai decreti attuativi sono sganciati da un disegno organico di riforma fiscale
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L’autonomia
I decreti attuativi confermano i tagli dei trasferimenti a comuni e province disposti dal DL 78/2010. I tagli alle regioni saranno rivisti in base alla clausola di salvaguardia del decreto
I trasferimenti statali alle autonomie locali vengono fiscalizzati, ma su un ammontare decrescente a causa dei tagli
I decreti permettono il graduale recupero dell’autonomia impositiva delle autonomie locali: 2011 addizionale comunale, imposta di soggiorno; 2012 imposta di scopo, Rc auto province; 2013 addizionale regionale, Irap; 2014 Imup, Imus
La ritrovata autonomia impositiva provocherà un aumento della pressione fiscale finalizzato alla copertura dei tagli
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La responsabilità
L’autonomia impositiva delle autonomie locali ricalca in buona parte l’assetto attuale. L’Imup è poco funzionale alla responsabilizzazione degli amministratori comunali
L’introduzione dei fabbisogni standard negli enti locali e nelle regioni permetterà il superamento della spesa storica. Nella sanità, invece, i costi standard hanno valore solo teorico
Il decreto su premi e sanzioni deve essere ancora esaminato
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La solidarietà
Nel nuovo ordinamento degli enti locali restano indefiniti i LEP, i fondi di riequilibrio (orizzontali) e i fondi perequativi a regime
Nel nuovo ordinamento delle regioni viene introdotta la procedura per i LEP non sanitari e definita la perequazione per le spese LEP e non LEP
I fondi di riequilibrio/perequazione statali e regionali non sono coordinati tra loro
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Il federalismo fiscale: le proposte PD
Revisione della composizione della manovra di finanza pubblica 2011-2013
Coordinamento con riforma istituzionale e fiscale Assetto dell’autonomia impositiva più orientato alla
responsabilità (service tax nei comuni) e meno alla concorrenza fiscale (minore manovrabilità Irpef e Irap nelle regioni)
Maggiore chiarezza su riequilibrio/perequazione
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Il federalismo fiscale: un'occasione perduta?
Ritardi e condizionamenti negativi dalla politica economica (manovra 2011-2013) e dalle dinamiche politiche
Scarso coordinamento con le riforme del fisco e delle istituzioni (Carta delle autonomie, Senato federale, ecc.)
Le regioni a statuto speciale sono escluse dalla riforma Probabile aumento della pressione fiscale complessiva e
redistribuzione del carico in alcuni casi iniqua Risultati contraddittori sul versante della responsabilizzazione Riequilibrio/perequazione eccessivamente indefiniti Non è una “riforma epocale”: in molti casi è un mero
consolidamento dell'assetto attuale