2011¡estamos en barcelona! dopo 15 ore di viaggio, finalmente siamo giunti a barcellona; il tempo...
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Scusate il ritardo:
eravamo a dipingere!!!
Questo numero di NEON esce con qual-
che settimana di ritardo a causa dei nu-
merosi impegni che hanno coinvolto i no-
stri giornalisti.
L‟ultimo numero risale a prima dell‟estate,
cioè prima del Grest, dei campi scuola,
della GMG di Madrid, dei carri della Fe-
sta dell‟uva, ... Il fatto che non ci sia sta-
to tempo per NEON evidenzia che i no-
stri adolescenti e giovani hanno vissuto
l‟estate intensamente alternando espe-
rienze di servizio (il Grest e i Campi scuo-
la), di fede (GMG) e di gruppo (i carri al-
legorici). A questi grandi momenti si de-
vono aggiungere altre iniziative legate al-
la proposta dell‟oratorio per il gruppo
adolescenti tra cui incontri, uscite e film.
Proviamo a pensare a questi impegni e ini-
ziative come a tessere di un mosaico, l‟im-
magine che risulta non è né una semplice
foto di un bel gruppo di ragazzi e ragaz-
ze, né un collage di ricordi di ciò che si è
vissuto. Quello che si intravede è un qua-
dro in fase di realizzazione, ci mostra un
paesaggio all‟alba che induce a sperare in
uno splendida giornata. Sullo sfondo la
luce dell‟entusiasmo giovanile che illumi-
nando riscalda e trasforma ogni cosa che
avvolge (o travolge), grazie ai nostri ra-
gazzi questa luce arriva a tutti noi attra-
verso il loro impegno nelle attività rivolte
ai più piccoli e ai bisogni dell‟oratorio. Al
centro del quadro ci sono delle figure
sfuocate che ricordano le emozioni dell‟e-
state: un gruppo di bambini che gioca, un
altro che cammina sui sentieri bagnati di
Spiazzi e poi la spianata di Quatro Vien-
tos, i carri della Festa dell‟uva. A lato di
tutto si staglia il nostro oratorio che
sempre di più diventa un punto di riferi-
mento per la crescita umana e cristiana di
questi adolescenti e giovani. In primo pia-
no si vedono delle figure di spalle che
NeNew ooratorio nnews N. 4 anno 2 novembre 2011
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La redazione Andrea Coldani
Andrea Cuppone
Cristian Di Cosimo
Don Paolo
Elena Malaraggia
Gabriele Tosi
Gaia Tavazzi
Giada Mainardi
Giovanni Pasquali
Laura Bosoni
Luca Fontana
Luca Piccoli
Marco Bianchi
Matteo Carenzi
Matteo Micheli
Mattia Maniezzo
Paola Fulghieri
Sonia Polvara
Stefano Poggi
In questo numero…
Pag 1 Editoriale
Pag 4 Estate 2011: tra Grest e
campi scuola
Pag 6 Cos‟è la GMG ?
Pag 7 Diario della GMG
Pag 10 Saldi nella fede
Pag 11 Una notte a Cuatro Vientos
Pag 13 Riflessioni sulla GMG
Pag 14 Concorso Carri Allegorici
Pag 15 I menadi me pochi
Pag 17 Gli amici del Fantabosco
Pag 18 Gli Enotrafficanti
Pag 19 Gli Scrausi
Pag 20 I Balabiut
Pag 20 Erbason
Pag 21 1,2,3… Carta! Cosa vuol dire
fare un carro
Pag 22 Festa dell‟uva banina: i carri
sfilano…. E Bacco sorride
Pag 25 Sport: Ci hanno tolto l‟NBA
Pag 26 Film: Genitori & figli: agitare
bene prima dell‟uso
Pag 28 Giochi: Space Invaders
Extreme 2
Pag 30 L‟angolo del relax
Pag 31 Musica: 130 Decibel
Pag 33 Libri: L‟ombra del vento
Pag 34 Attualità: La riforma della
scuola
Pag 36 Laura Zelig risponde...
Pag 39 Calendario
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guardano verso il cielo, perché aper-
ti a nuove esperienze, desiderosi di
altro e in ricerca di un Altro. L‟in-
compiutezza dell‟opera è dovuta alle
numerose esperienze e iniziative
che ancora devono essere intrapre-
se (e pensate) nonché ai nuovi per-
sonaggi che si aggiugeranno.
Il dipinto mostra alla nostra comuni-
tà la fortuna di avere un gruppo di
adolescenti e giovani che, smenten-
do molti luoghi comuni, vogliono de-
dicare spazio e tempo della loro vita
alla condivisione, alla ricerca di inte-
riorità, al servizio per gli altri.
Rimanendo nella similitudine i colori
usati per dipingere sono i valori che
animano questi ragazzi e che stanno
crescendo in loro: l‟amicizia profon-
da, la solidarietà, l‟impegno per la
loro comunità, la fede. I pennelli so-
no le loro vite che non sono ingab-
biate in modelli stereotipati di di-
vertimento e aggregazione, basati
sulla ricerca dell‟apparire, del con-
sumismo, del primeggiare che porta
a una triste chiusura in sé o a un‟a-
nonima spersonalizzazione della pro-
pria vita.
Il desiderio grande è che questo
gruppo possa crescere sempre di
più, che la luce del quadro riesca a
toccare altri adolescenti e giovani
incrementando il numero di “pittori”.
Anche nel periodo “normale” delle
attività dell‟oratorio (se così si può
definire) ci sono diverse occasioni
per mettersi in gioco: incontri, cine-
forum, redazione di NEON, uscite
culturali e gite. C‟è posto per tutti
sia per quegli adolescenti che voglio-
no fare esperienze diverse o che
cercano dei momenti di condivisione,
crescita e aggregazione, sia per quei
giovani che si vogliono mettere a di-
sposizione dell‟oratorio per degli in-
contri mensili.
C’È POSTO PER TUTTI… ...ANCHE PER TE !
Se leggendo il nostro giornale ti sono venute in mente nuove idee o deside-ri far parte della redazione manda una mail all‟indirizzo:
Ospitiamo volentieri anche manifesti
e pubblicità di iniziative proposte
dalle associazioni di volontariato del-
la nostra comunità.
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...ANCHE QUEST'ANNO SI
PARTE CON IL GREST…
Il GREST, abbreviazione di GRuppo
ESTivo, riscuote sempre un grande
successo tra la gioventù banina. Pen-
sate, cari lettori, che quest'estate il
numero di iscritti ha raggiunto la
quota di ben 380 ragazzi!!!! Ma anche
gli animatori non sono stati da meno,
sfiorando la considerevole cifra di
90 partecipanti. Un vero RECORD!!!
Organizzarlo non è stato certo faci-
le, ma con la collaborazione di tutti
siamo riusciti a far funzionare al me-
glio le nostre giornate, anche prepa-
rando in anticipo un programma con i
giochi per tutta la settimana, e pen-
sando soprattutto a dividere equa-
mente gli spazi delle varie squadre.
Ecco come si svolgeva una tipica
giornata di grest:
- inizio ore 9.00 con l'incontro di
preghiera; - successiva divisione in
squadre; - giochi organizzati; - so-
spensione delle attività ore 12.00
(pausa pranzo, con possibilità di fer-
marsi a mangiare in oratorio); - ri-
presa dei giochi, ore 14.00; - meren-
da per tutti; - preghiera conclusiva,
ore 17.00
Non mancavano però le uscite fuori
porta, tra cui la piscina settimanale
( ogni mercoledì e venerdì), le gite a
RiverPark e a Gardaland. Quest'anno
la stagione delle vacanze ha avuto
come slogan "BATTIBALENO, inse-gnaci a contare i nostri giorni" stam-
pato su tutte le magliette e i cappel-
lini colorati che l'ultimo giorno di
grest sono volati in aria, felici anche
loro per le 5 settimane trascorse
insieme. E dopo la proposta grest...
Camposcuola 2011
…tutti insieme in vacanza!!!!! Quest‟anno la meta del camposcuola
è stata Spiazzi Di Gromo, un paesino
sulla bergamasca, dove abbiamo tra-
scorso due bellissime settimane.
Voi come le immaginate???
Partiamo dal bollettino meteorologi-
co…l‟impressione iniziale è stata poco
coinvolgente, infatti erano previsti
otto giorni di pioggia su dieci, ma poi
siamo sopravvissuti (più o meno)… =)
Il gruppo era diviso in due turni che
si sono trovati insieme per la messa
domenicale. La settimana del primo
turno, per i ragazzi dalla 5°
elementare alla 3° media, andava da
lunedì 18 a domenica 24 luglio. Il se-
condo turno, dalla 1° alla 3°
superiore, è rimasto invece fino al 31
luglio. La difficoltà delle passeggiate
Estate 2011: tra Grest e camposcuola di Paola Fulghieri e Elena Malaraggia
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variava a seconda del gruppo. In ogni
settimana si alternavano incontri
formativi e camminate per i sentieri.
Un‟esperienza comune a tutti i par-
tecipanti è stata la giornata al Parco
Sospeso di Spiazzi, dove si sono sco-
perti impensabili casi di vertigini…
assolutamente da ripetere però!!!
In più i ragazzi del secondo turno
hanno avuto la fortuna di provare
una lezione di difesa personale: il no-
stro don era riuscito a mettersi
d‟accordo con un maestro di judo an-
che lui in vacanza a Spiazzi!!!
È stata una vacanza meravigliosa che
non dimenticheremo facilmente!!!
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Cos’è la GMG ? Per capire meglio il senso
della Giornata Mondiale della Gioventù di Don Paolo
Penso che tutti abbiano visto alla
televisione qualcosa della GMG di
Madrid ma forse non tutti sono
riusciti a capire fino in fondo cosa
rappresenta questo appuntamento
per i giovani e per la Chiesa e quin-
di per tutti i cristiani del mondo.
Si sono visti milioni di giovani che
hanno “invaso” Madrid e si sono ac-
campati in un aeroporto militare.
Non sono mancate le critiche sul
senso di tutto ciò perché in mezzo
a tanta confusione ci si chiede co-
me sia possibile pregare, parteci-
pare ad una Messa, ascoltare il Pa-
pa (che parlava in spagnolo). È sta-
to soltanto un momento di diverti-
mento mondiale ?
Ovviamente No ! Anzitutto il fatto
che milioni di giovani abbiano dedi-
cato il loro tempo delle vacanze ad
una esperienza come la GMG in cui
hanno dormito per terra e non in
un albergo a 4 stelle; in cui si aveva
a disposizione una doccia ogni 9
persone (alcuni una ogni 30); in cui
le giornate non erano scandite da
animatori turistici ma dalla cate-
chesi; è già un segno per il loro
coetanei di tutto il mondo.
Per capire meglio bisogna andare
più a fondo e chiedersi il perché di
una scelta così e cosa univa tutti
questi giovani provenienti da tutto
il mondo. Perché un giovane do-
vrebbe rinunciare alla classiche va-
canze in Riviera per un‟esperienza
molto più scomoda ? Perché fare
qualcosa di diverso che lo diffe-
renzia dalla massa, e quindi è
aperto a nuove esperienze e non
intrappolato in schemi costituiti da
altri e perché è un giovane che con
la fede, la Chiesa o l‟oratorio ha
qualcosa a che fare. Questa è la
premessa per vivere umanamente
la GMG.
C‟è un altro aspetto fondamentale
per capire questa esperienza: l‟uni-
tà. I milioni di giovani erano uniti
tra di loro: per le strade, nei mezzi
pubblici, nei locali scattava auto-
maticamente il saluto, il canto e il
sorriso che nasceva dal cuore e dal
sentirsi uniti nel vivere i giorni del-
la GMG. Le barriere della lingua,
nazionalità erano abbattute
dall‟entusiasmo e dal… Papa. Il fat-
to di riunirsi attorno al Sommo
pontefice costituisce il “collante”
che ha permesso di sentirsi una
grande famiglia che si torva con il
proprio padre per pregare il Padre.
Le giornate sono trascorse tra la
visita alla città, le catechesi e le
messe culminando nel grande silen-
zio dell‟adorazione eucaristica del-
la veglia. Tutto questo è la GMG
che mostra la mondo il lato giovane
della chiesa e la “nutre” dell‟entu-
siasmo dei giovani. Ai giovani che vi
hanno partecipato ha sicuramente
lasciato un segno nel cuore e allar-
gato gli orizzonti della fede.
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SABATO 14 AGOSTO 2011 ¡España llegamos! Carichi di zaini, sacchi a pelo e tanta
voglia di partire, alle ore 0:00 inizia
l‟avventura! Su un pullman da 28 po-
sti tutto per noi, si parte per Bar-celona!
DOMEMICA 15 AGOSTO
¡Estamos en Barcelona! Dopo 15 ore di viaggio, finalmente
siamo giunti a Barcellona; Il tempo
di depositare in albergo gli zaini e…
¡Vamos! Nonostante la stanchezza,
abbiamo visitato la città e poi, dopo
aver cenato, stanchi, ma feli-
ci….¡Buenas Noches!
LUNEDI‟ 16 AGOSTO
Sveglia alle 7:30, colazione e par-
tenza per Madrid alla ore 8.00!!
Dopo un viaggetto di otto ore sul no-
stro pulmino guidato da un‟intrepida
autista, Danila, siamo arrivati nel
pomeriggio nella capitale spagnola
carichi di aspettative per questa
esperienza da vivere al meglio.
Arrivati nella casa che ci avrebbe
ospitato per la settimana della GMG
e riunitici con i nostri compagni d‟av-
ventura di Spino d‟Adda e Lodi, ci
siamo sistemati nelle camere e ci
siamo recati alla Feria de Madrid
per ritirare gli zainetti e i documen-
ti necessari e messi a disposizione
dell‟organizzazione spagnola per i
giorni successivi nella capitale.
Alla fiera ci siamo sistemati in un
prato e, guardando tutti i ragazzi
che come noi arrivavano, ci siamo
stupiti: quanti giovani! Quante ban-
diere! Ma non avevamo visto ancora
niente…Dopo aver compiuto la dura
impresa di ritirare zainetti e docu-
menti, capeggiati da Don Paolo, sia-
mo rientrati a casa per riposare un
pochino in previsione della visita a
Madrid.
MARTEDI‟ 16 AGOSTO
3,2,1…si parte! Madrid ci aspetta!
Arrivati nel centro della capitale
spagnola, abbiamo incontrato milioni
di ragazzi di ogni nazionalità: come
riconoscere gli italiani?? Ovviamente
dal casino: “ITALIANO BATTI LE
DIARIO GMG: MADRID, 14-23
AGOSTO 2011 di Giada Mainardi e Gaia Tavazzi
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MANI!” con questo coro, in mezzo a
milioni di ragazzi, riconoscevamo i
nostri connazionali.
Nel tardo pomeriggio ci siamo recati
in Piazza Cibeles per la messa di
apertura della GMG. Circondati da
milioni di ragazzi prove-
nienti da tutte le parti del
mondo, abbiamo assistito a
questa celebrazione pro-
fondamente toccante.
MERCOLEDI‟ 17 AGOSTO
Questa mattina ci hanno
spiegato che avremmo par-
tecipato alla catechesi dei
vescovi ritrovandoci con
altre diocesi lombarde per prepa-
rarci all‟incontro con il Santo Padre.
Nel pomeriggio abbiamo visitato il
museo “Reina Sofia” dove si trova il
famoso quadro ”Guernica” di Picasso
e alla sera ci siamo recati in un anfi-
teatro per assistere ad un emozio-
nante musical: “Il Risorto”.
GIOVEDI‟ 18 AGOSTO
Dopo la catechesi, con tutto il no-
stro gruppo abbiamo deciso di as-
saggiare un piatto tipico spagnolo, la
paella.
Nel pomeriggio ci siamo recati con la
funicolare ad un parco, ammirando
dall‟alto tutta la città.
VENERDI‟ 19 AGOSTO
Carichi per l‟esperienza che ci
avrebbe atteso il giorno seguente, al
mattino abbiamo partecipato all‟ulti-
mo incontro di fede e nel pomeriggio
ci siamo recati alla Via Crucis.
Nonostante il caldo e la quantità di
gente presente, è stata un‟esperien-
za unica e irripetibile.
SABATO 20 AGOSTO
Impavidi, alle 6:00 di mattina, siamo
partiti per Cuatro Vientos, l’aero-
porto che ci avrebbe ospitato per la
veglia.
Dopo ore e ore di fila sotto un sole
rovente, siamo riusciti ad entrare
nell‟aeroporto che avrebbe ospitato
più di 1 milione di ragazzi.
Abbiamo depositato i nostri zaini e
sacchi a pelo nella postazione a noi
assegnata ¸e, per resistere ai 45°C,
abbiamo passato il resto della gior-
nata vicino ai rubinetti di acqua fre-
sca, giocando con essa e ridendo ad
ogni schizzo…
Stanchi ma ansiosi di vedere il San-
to Padre, a fine giornata siamo tor-
nati nella nostra postazione per as-
sistere alla veglia. Durante la messa,
il cielo si è coperto di nubi, ma nono-
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stante la pioggia e il vento, non ci
siamo arresi e, coperti da una tela
cerata, abbiamo continuato a prega-
re con il Santo Padre che ha deciso
di restare con noi.
DOMENICA 21 AGOSTO
“Firmes en la fe, firmes en la fe…” l‟inno della GMG e una simpatica vo-
ce spagnola che ci chiedeva come
avessimo passato la notte sotto la
pioggia, sono stati la nostra sveglia a
Cuatro Vientos.
Per concludere quest‟emozionante
esperienza, abbiamo assistito alla
messa conclusiva del Santo Padre
che ha annunciato che la prossima
GMG si terrà a Rio De Janeiro nel
2013.
Al termine della celebrazione ci
siamo recati verso l‟uscita, ar-
ricchiti da questa esperienza
che ci segnerà per tutta la vita.
Una volta sul pullman siamo par-
titi per trascorrere un ultimo
giorno a Barcellona.
LUNEDI‟ 22 AGOSTO
Ci siamo svegliati al mattino
consapevoli che sarebbe stato
l‟ultimo giorno…che amarezza!
Ormai quasi alla fine di questa
magnifica avventura, al mattino,
abbiamo visitato con i ragazzi di
Spino d‟Adda e Lodi la Sagrada Familia mentre nel pomeriggio
ci siamo separati: un gruppo si è
recato al mare, mentre gli altri
hanno visitato la città.
Verso le 18:00 siamo partiti per tor-
nare a casa.
MARTEDI‟ 23 AGOSTO
Nel primo mattino siamo arrivati a
San Colombano, nostalgici verso que-
sta bellissima esperienza che ricor-
deremo per sempre.
La GMG ci ha fatto crescere e
condividere momenti di diverti-
mento, gioia e fede.
Grazie Don Paolo per averci dato
l’opportunità di poter vivere que-
sta fantastica avventura, che ci
ha arricchito e ci ha fatto capire
che cosa conta veramente nella
vita: la fede in Dio e nel nostro
prossimo.
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Nel messaggio per la Gmg 2011 che
si è svolta a Madrid papa Benedetto
XVI ha parlato della fede in Dio. Il
Santo Padre ha fatto riferimento a
un espressione di San Paolo:
“Radicati e fondati in Cristo, saldi
nella fede”. Per farci capire meglio il
significato di questo messaggio il pa-
pa usa delle similitudini. Il primo pa-
ragone è tra il termine radicato e
l‟immagine dell‟albero che trae nutri-
mento grazie alle radici. Il papa pa-
ragona le persone agli alberi e le ra-
dici alla famiglia, agli amici, ma so-
prattutto a Dio. Il Santo Padre ci
dice quindi che la fede cristiana non
significa solo credere nelle verità ma
è soprattutto une relazione con Dio.
Il secondo paragone è tra il termine
fondato e l‟immagine delle fondamen-
ta della casa che la sostengono. Co-
me la casa è sorretta dalle fonda-
menta anche noi dobbiamo vivere ba-
sandoci sulla parola di Dio e fidando-
ci di lui. Per essere saldi nella fede,
quindi, bisogna per prima cosa in-
staurare un rapporto con Dio, dob-
biamo seguire la sua parola e fidarci
di lui. È difficile credere in Dio sen-
za poterlo vedere, ce lo dice anche il
papa facendo l‟esempio dell‟apostolo
Tommaso che disse a Gesù che non
avrebbe creduto alla sua resurrezio-
ne senza aver visto i segni dei chiodi
nelle sue mani e la ferita nel costa-
to. Un modo per riuscire ad avere
fiducia in Dio è conoscerlo attra-
verso i Vangeli, il Catechismo e la
Chiesa. Si può dare fiducia a Dio
per esempio entrando in colloquio
con Lui tramite la preghiera. Noi
siamo legati alla fede della Chiesa
ed è questa che dà sicurezza alla
nostra fede personale.
Saldi nella fede! di Gabriele Tosi
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Una notte a Cuatro Vientos di Luca Fontana
Cuatro Vientos: un nome che rimar-
rà per sempre impresso nella mente
di chi come me ha partecipato alla
Giornata Mondiale della Gioventù
2011. Infatti questo è il nome
dell‟aeroporto militare di Madrid do-
ve si sono tenute la veglia e la messa
conclusiva della GMG 2011 e dove ab-
biamo passato i momenti più impor-
tanti della nostra esperienza. L
e due giornate trascorse a Cuatro
Vientos sono state particolarmente
dure: la giornata di sabato è comin-
ciata con circa due ore di coda per
poter entrare nell‟aeroporto. I con-
trolli di sicurezza procedevano len-
tamente sotto lo sguardo dei nume-
rosissimi volontari e i giovani presen-
ti erano davvero tanti!
Una volta dentro, abbiamo ritirato la
borsa dei pasti e ci siamo diretti
verso il settore C8, quello a noi asse-
gnato. Nonostante tutto, eravamo
anche abbastanza vicini al palco del
Papa. Non credo che vedrò mai più
così tanta gente in vita mia: quando
alzavo lo sguar-
do era impossi-
bile vedere dove
finisse la massa
di persone, pro-
venienti da ogni
angolo del mon-
do. Per darvi
un‟idea: i 2 mi-
lioni (circa) di
giovani presenti
a Cuatro Vientos
occupavano ogni
metro quadrato di un'area corri-
spondente a 41 campi da calcio! La
giornata è passata sotto un sole co-
cente, con temperatura costante so-
pra i 40 gradi. Camion di pompieri
passavano incessantemente a dar
sollievo con gli idranti a noi ragazzi
desiderosi di fresco. L‟ombra era
davvero poca e di alberi sotto cui ri-
posarsi neanche a parlarne! I
n serata è quindi cominciata la veglia.
Nuvoloni minacciosi si avvicinavano
veloci: infatti la veglia è stata inter-
rotta per una decina di minuti a cau-
sa di un improvviso nubifragio che ha
impedito al Papa di proseguire nella
lettura del suo discorso. Il nostro
Papa comunque non ci ha abbandona-
to ma è rimasto anche lui sorridente
sotto le intemperie.
La veglia è proseguita con un lungo
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È ATTIVO IL SITO
DELL‟ORATORIO:
momento di adorazione eucaristica
silenziosa, momento che più mi ha
colpito e che resterà il mio ricordo
di questa di questa JMJ. È stato in-
credibile il silenzio che quasi due mi-
lioni di persone sono state in grado
di creare in un‟atmosfera di profon-
da condivisione! La notte è passata
nei sacchi a pelo, coperti alla bella e
meglio, sotto teli e ombrelli; l‟ac-
quazzone è stato violento ma fortu-
natamente non troppo duraturo.
La mattina seguente è stata cele-
brata la Messa, a cui erano presenti
anche i reali di Spagna. A causa del
temporale del
giorno precedente
alcune delle tende
in cui erano con-
servate le partico-
le sono state dan-
neggiate: pochissi-
mi ragazzi hanno
avuto la possibilità
di fare la comunio-
ne rispetto ai pre-
senti.
Nella sua omelia il Papa ha esortato
i giovani a "dare testimonianza della
fede negli ambienti più diversi, in-
cluso dove vi è rifiuto o indifferen-
za. Non è possibile incontrare Cristo
e non farlo conoscere agli altri, quin-
di non conservate Cristo per voi
stessi, comunicate agli altri la gioia
della vostra fede". Quindi, al termi-
ne della Messa, ha dato appuntamen-
to alla prossima JMJ che sarà a Rio
de Janeiro nel 2013. L‟organizzazio-
ne sarà più complessa, ma spero di
poter partecipare!
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Riflessioni dalla GMG 2011 cosa resta?
La GMG è stata un‟esperienza fantastica che
mi rimarrà nel cuore. Spero di riviverla e
spero che nel corso degli anni non morirà
mai la voglia dei giovani di parteciparvi.
Perché non conta se dormi per terra e ti
lavi sotto la pioggia ma l‟importante è
stare con i propri amici e con Dio.
La GMG è stata un esperienza stupenda perché ho conosciuto
nuove persone e non solo all‟interno del gruppo Adda Lambro,
ma anche persone provenienti da altri paesi. Devo ringraziare
anche Sonia perché è grazie a lei che ho potuto vivere questa
esperienza unica. L‟unica cosa negativa, ma non molto importan-
te, è stata la pioggia durante la veglia quando dormivamo all‟a-
perto.
Madrid 2011. Tanti, anzi tantissimi, giovani con la voglia di stare
insieme a cantare, ballare, ridere o semplicemente parlare.. con
queste caratteristiche il risultato non può che essere un‟espe-
rienza positiva, di quelle che non si dimenticano! È stato bello
notare che giovani così tanto diversi abbiano scelto di condivi-
dere insieme la medesima esperienza con la stessa voglia di vi-
vere, che ha investito Madrid per qualche giorno. È stata un‟e-
sperienza mai provata prima, ma aspetto già la prossima GMG!
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54^ Sagra Provinciale dell’Uva
“CONCORSO CARRI ALLEGORICI” di Stefano Poggi
La Sagra dell‟Uva è la festa banina
che si svolge la quarta domenica di
Settembre. In questa giornata le
compagnie che realizzano i carri al-
legorici presentano il loro lavoro al
numeroso pubblico e alle giurie chia-
mate ad esprimere il proprio parere
ed a stilare una classifica designan-
do il carro migliore.
Quest‟anno sono state sei le compa-
gnie che hanno presentato diversi
temi interessanti e originali.
Il carro numero 1, della compagnia
degli Erbason, racconta le vicende di
un gruppo di astronauti sulla luna
che prima di ritornare sulla Terra
festeggiano con il buon vino banino.
Il carro numero 2, della compagnia
degli Enotrafficati, presenta invece
la battaglia per il vino banino tra
due segni zodiacali, il Toro e l‟Arie-
te, e il tentativo degli altri segni di
mettere pace fra di loro.
Il carro numero 3, della compagnia
degli Amici del Fantabosco, si pre-
senta con un grande contadino so-
gnante.
Il carro numero 4, della compagnia
dei Menadi me Pochi, festeggia l’e-
vento dei 150 anni dell‟Unità d‟Italia
con Garibaldi che brinda con il buon
vino banino
Il carro numero 5, della compagnia
dei Balabiut, propone la vicenda
dell‟Ape Maia che lotta contro il ca-
molone gigante per il famoso vino
banino.
Il carro numero 6, della compagnia
degli Scrausi, recante le avventure
dell‟aviatore Roverone Rosso.
La domenica della Sagra vengono
premiati i carri in base alla votazio-
ne della giuria “memoria storica”,
che valuta ciascun carro per tema,
coreografia e rappresentazione.
ECCO LA CLASSIFICA :
punti
1 MENADI ME POCHI
BRINDISI TRICOLORE
94,38
2 SCRAUSI
LA LEGGENDA DEL ROVERONE
ROSSO
84,79
3 ERBASON
VENDEMMIA SPAZIALE
83,33
4 ENOTRAFFICANTI
SOTTO IL SEGNO DELL’UVA
77,71
5 I BALABIUT
L’APE MAIA E IL CAMOLONE
GIGANTE
72,29
6 GLI AMICI DEL FANTABOSCO
IN VINO VERITAS : IL SOGNO
DI UNA VITA
71,25
Il sabato successivo in piazza del
popolo viene resa nota la classifica
complessiva della Sagra dell‟Uva che
tiene conto per il 90% della votazio-
Or
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ne dei giudici “tecnici” , mentre il
restante 10% deriva dal giudizio del-
la giuria “memoria storica. ” La giuria
tecnica si esprime votando 5 aspetti
del carro:
tema scenografia colore musica movimenti
ECCO LA CLASSIFICA:
punti
1 MENADI ME POCHI
BRINDISI TRICOLORE
92,36
2 SCRAUSI
LA LEGGENDA DEL ROVERONE
ROSSO
87,60
3 ENOTRAFFICANTI
SOTTO IL SEGNO DELL’UVA
81,31
4 ERBASON
VENDEMMIA SPAZIALE
80,65
5 I BALABIUT
L’APE MAIA E IL CAMOLONE GI-
GANTE
75,04
6 GLI AMICI DEL FANTABOSCO
IN VINO VERITAS : IL SOGNO
DI UNA VITA
73,67
I Menadi Me Pochi di Stefano Poggi
La compagnia dei Menadi me Pochi
prende vita in un caldo pomeriggio
d‟estate, nel lontano 11 luglio del
2003. Sono ragazzi con la voglia di
realizzare qualcosa insieme e la
passione per i carri e la festa
dell‟uva; vogliono cimentarsi in
questa avventura e decidono così di
fondare un nuovo gruppo. Manca pe-
rò il nome. La scelta cade su
“Menadi me pochi” perché la voglia e
l‟entusiasmo ci sono, mentre le fi-
nanze sono nulle... ...Si comincia con
la raccolta dei primi sponsor, si met-
tono insieme le idee, il materiale,
qualche aiuto arriva anche dalla
compagnia dei Virus e piano piano,
passo dopo passo, i Menadi me Pochi
iniziano il loro percorso. La voglia di realizzare un carro met-
te in moto un turbinio di emozioni
come la passione, l‟amicizia, la voglia
di stare insieme, l‟attaccamento alle
tradizioni e l‟amore per il proprio
paese. È un‟esperienza gratificante:
dal nulla si crea qualcosa di unico nel
s u o g e n e r e : E m o z i o n a n t e !
Ogni anno si parte dalla scelta del
tema che verrà realizzato; l‟elabora-
zione del progetto del nuovo carro
allegorico è una fase tutt‟altro che
semplice, richiede impegno, sforzo
mentale, fantasia, capacità tecniche.
Si parte sempre dal confronto delle
opinioni del gruppo e poi poco per
Or
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volta il progetto prende forma….. L‟
idea del carro vincente nasce però
quando meno te lo aspetti!
Quest‟anno i Menadi hanno presenta-
to un tema d‟attualità, la ricorrenza
dei 150 anni dell‟Unità d‟Italia, con
Garibaldi e il suo viaggio per le città
italiane passando anche per il paese
di San Colombano, dove assaggia il
miglior vino. L‟idea del titolo dell‟alle-
goria, “Brindisi Tricolore” nasce dal
tema del carro:
festeggiamo i 150
anni brindando
con il vino banino.
La trama del car-
ro è la seguente:
(tratta dalla rela-
zione di presen-
tazione del carro)
Signori e signore è tempo di fe-steggiare. L‟Italia compie 150 anni e in onore di questa ricorrenza si pre-para e mette in mostra il meglio di sé; le città italiane, ognuna con i suoi monumenti, le sue tradizioni, parte-cipano a questo evento. Garibaldi, attivo artefice della nostra unità, è un noto intenditore del buon vino, egli infatti riceveva e gustava i vini più disparati con i quali festeggiava ogni tappa del suo avanzare. Ed ec-colo oggi, con i suoi fidati garibaldini, in sella al suo cavallo, risalire il no-stro bel paese, città dopo città, ac-colto come un trionfatore intento a brindare e festeggiare il lieto even-to. Lungo è il suo viaggio, partendo dalla Sicilia, terra dai profumati
agrumi, passa per Napoli, la regina della pizza, per fermarsi poi ai piedi dell‟imponente Colosseo; Torino con il motore acceso lo aspetta, con una piccola deviazione si dirige nella ro-mantica laguna veneziana per essere pronto ad ammirare colei che, tutta dorata, svetta sulla bella Milano. Ma il suo viaggio prosegue anche nel ca-ratteristico paese di San Colombano. Il buon vecchio sommelier fa un‟ina-spettata scoperta: il pregiato netta-
re banino, ha un gusto inconfondibile: che dolce vittoria, è il migliore vino che abbia mai assaggiato! Forza si-gnori, in alto i calici e mano sul cuo-re: un brindisi al tricolore perchè “Qui si fa l‟Italia o si muore! Questo tema si fonda su alcuni noti
fatti storici. Garibaldi è nell‟immagi-
nario collettivo l‟artefice dell‟Unità
d‟Italia, colui che ha combattuto per
gli ideali di unità. Di lui si deve però
anche sapere che era un grande
estimatore del buon vino, come
emerge in alcune sue dichiarazioni.
Quando arrivava nelle regioni italia-
ne veniva accolto come eroe e trion-
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fatore e gli venivano offerti i vini
più disparati con i quali festeggiare
e brindare ogni tappa del suo avan-
zare. Vini di cui divenne involontario
testimonial.
Dal vino Marsala della Sicilia fino al
“vino del Risorgimento” da lui bat-
tezzato nei pressi del lago Maggiore.
Ecco quindi il collegamento con la sa-
gra dell‟uva: Garibaldi, in sella alla
sua cavalla, ha potuto apprezzare le
qualità del pregiato nettare banino
per festeggiare questa ricorrenza.
Anche quest‟anno cala il sipario su
questa esperienza che è sempre uni-
ca nel suo genere. Restano i sorrisi, i
ricordi, le fatiche e le ansie, le sod-
disfazioni, l‟impegno e la passioni.
Tutto è pronto per un nuovo inizio?
Sì, ma dopo un po‟ di riposo!
Gli Amici del Fantabosco di Andrea Coldani
.Ed ecco l’ultima aggiunta alla grande
famiglia dei gruppi dei carri allegori-
ci: gli Amici del Fantabosco!!! Nati
proprio quest‟anno dalle ceneri di in-
numerevoli predecessori, questa
compagnia riunisce ragazzi e genito-
ri, per un binomio esplosivo. A questa
sagra abbiamo presentato il carro
“In vino veritas: il sogno di una vita”
in cui il contadino Battista, ubriacato
dal vino, aveva una visione distorta a
causa dei fumi dell‟alcool; vedeva in-
fatti addirittura
una fata spuntare
dalle scorbe di uva.
Sinceramente noi
ragazzi non sarem-
mo riusciti a finire
il carro senza il
grande aiuto dei
genitori, che ogni
notte lavoravano
fino a tardi per
concludere anche
singole parti. Devo dire che la matti-
na prima della sfilata vedere il carro
concluso ed ormai montato è stata
un‟immensa e gratificante soddisfa-
zione. Nonostante gli enormi sforzi,
però, siamo arrivati all‟ultimo gradino
del podio. In effetti, pensando alla
composizione del gruppo (qualche ge-
nitore, molti ragazzi e alcuni ragazzi-
ni) un simile risultato era facilmente
immaginabile. Ma un grande cammino
inizia sempre con un piccolo passo…
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Gli Enotrafficanti di Elisabetta Cobianchi
Gli Enotrafficanti nascono con i pri-
mi raggi di sole della primavera
2008.
Il Gruppo originario contava non più
di una decina di membri,ragazzi e
ragazze più o meno della stessa età
con l‟obiettivo di esprimersi libera-
mente, divertendosi a
creare autentici carri
di cartapesta e so-
prattutto fare un po‟
di casino…
In questi quattro anni
il gruppo è profonda-
mente cambiato: nuovi
a m i c i , v e c c h i
“compagni di viaggio” e
tanti genitori con la
voglia di portare il lo-
ro sostegno a questa
avventura si sono ag-
gregati sotto al piccolo tendone,
creando così una grande compagnia
di persone di tutte le età dove è
sempre un piacere ritrovarsi nelle
sere di fine estate per condividere
esperienze, crescere e creare alle-
gramente qualcosa di bello… e tra-
sformare i propri sogni in realtà!
Gli Enotrafficanti partecipano per il
primo anno alla sagra dell‟uva con il
carro “Consegna in paradiso”, mentre
nel 2009 il gruppo propone il carro
“E‟ Festa nel grande bosco!”, un car-
ro fresco, colorato, divertente, dal
calore della nostra terra e dal pro-
fumo d'Irlanda, che ha riscosso mol-
to successo tra il pubblico.
Nell‟anno 2010 è la volta del carro
“Una nuova realtà”.
Gli Enotrafficanti rappresentano la
saga del mitico Super Mario e la te-
matica è rivolta interamente ai gio-
vani di San Colombano. Anche questo
carro, ben riuscito, riscuote molto
successo e infatti viene ripresentato
alla sfilata del carnevale 2011 di So-
maglia e Casalpusterlengo.
Nel 2011 Gli Enotrafficanti propon-
gono “Sotto il segno dell‟uva”.
Il tema originale e innovativo, parto-
rito durante una grigliata del gruppo
in una piovosa serata di inizio estate,
rappresenta i noti segni zodiacali in
versione banina dove la via Lattea,
inondata da buon vino proveniente
dal monte Mombrione, sì trasformò
così nella nuova via Vinea!
Non ci rimane che pensare al tema
dell‟anno prossimo sperando che vi
piaccia!
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Gli Scrausi di Marco Bianchi
Gli SCRAUSI sono
una delle più attive
compagnie che rea-
lizzano carri allego-
rici in occasione del-
la festa dell‟uva di
San Colombano al
Lambro.
La compagnia nasce
in occasione della
GMG, giornata mon-
diale della gioventù
di Roma 2000, dove gli amici romani
i nd i cavano con i l termine
“SCRAUSO” qualcosa di scadente,
tarocco.
Anche quest‟anno la compagnia ci
stupisce con un carro mozzafiato,
molto divertente e soprattutto ben
strutturato guadagnandosi un secon-
do posto sia dalla giuria popolare che
da quella tecnica.
Il carro 2011, intitolato “IL ROVE-
RONE ROSSO”, rappresenta i vini
banini e i vini di altre nazioni.
La battaglia è simboleggiata dal
“Roverone Rosso” che, pilotando un
immenso aereo di colore rosso che,
sfrecciando e volteggiando nel cielo
straniero, combatte e sconfigge i
vini di altri paesi, rappresentati da
bottiglie poste sopra torrette muni-
te di cannoni.
Per tale rappresentazione e per la
sua storia scritta, gli SCRAUSI han-
no vinto, per il terzo anno consecuti-
vo, il premio “CONSORZIO VINI
DOC”.
Speriamo che anche
l‟anno prossimo, gli
SCRAUSI continuino
a stupirci, grazie alle
loro idee e alle loro
capacità, come hanno
fatto negli anni pre-
cedenti ottenendo il
primo posto.
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I Balabiut di Matteo Carenzi
I Balabiut sono una delle com-
pagnie che creano i carri allego-
rici per la festa dell‟uva. Que-
st‟anno hanno partecipato al
concorso con il carro “L‟ape ma-
ya e il Camolone magico”, che si
è classificato quinto sia secon-
do la giuria tecnica che secondo
la giuria popolare. I Balabiut
hanno fatto diversi carri e al-
cuni di questi hanno anche vinto
il primo premio. Negli ultimi an-
ni stanno facendo solo carri di piccole
dimensioni data la scarsa manovalanza,
ma non per questo i carri che fanno sono
brutti, anzi al contrario sono colorati
egregiamente con belle sfumature,
espressioni dei pupazzi spettacolari, per
non parlare dei movimenti. Anche que-
st‟anno il loro carro ha riscosso grande
successo, in particolare tra i più piccoli,
per il tema fantastico e fiabesco.
Erbason di Marco Pasquali
La compagnia Erbason, composta
da 30 artisti, ha realizzato que-
st'anno, dopo 2 anni consecutivi
di successo, il carro allegorico
"Vendemmia spaziale". Il carro
portava il pubblico nello spazio
con una atmosfera creata da mo-
vimenti ottimi e divertenti. La
grande astronave decollava al
centro del carro e gli astronauti,
che fluttuavano intorno ad essa,
svolgevano le azioni più tipiche
della vendemmia classica.
Ci siamo divertiti molto nella realizza-
zione di questo carro allegorico e vedere
la notte prima della sfilata l'opera finita
è sempre molto gratificante! Il motivo
di continuare queste esperienze viene
dato dal pubblico che, come ogni anno, è
molto presente con i suoi applausi e ci ha
fatto molto piacere essere stati rico-
perti di complimenti. All'anno prossimo
con una nuova avventura!
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m
us
ica
!
1,2,3... CARTA!
Cosa vuol dire fare un carro? di Luca Piccoli e Laura Bosoni
“Fare un carro” significa creare dal nulla
un‟opera di cartapesta. E‟ quindi una for-
ma d‟arte per me al pari di pittura e
scultura. Anzi, è sicuramente molto più
coinvolgente, perché non
si è da soli ma parte di un
gruppo. Essere in una
compagnia è molto più
piacevole e anche più sti-
molante perché le proprie
idee sono soggette a
quelle degli altri e il risul-
tato finale appartiene a
tutti.
Tutto ha inizio con il pro-
getto basato su il tema
da presentare alle giurie
il giorno della Festa
dell‟uva. Qualsiasi tema è ben accetto:
unico vincolo è che sia collegato all‟uva,
al vino e alla Sagra. I pupazzi banini sono
sorretti da una struttura interna di fer-
ro e rete creata dai saldatori di fiducia
di ogni compagnia. Subito vi si attacca il
primo strato di giornali bagnati con colla
da tappezzieri. Quindi si lascia spazio ai
maestri cartapestai che operano armati
di scotch e giornali asciutti abbozzando
le sagome del pupazzo, si passa poi in
successione il secondo strato di giornali
incollati e successivamente uno strato di
fogli di guide (proprio quelle che si sfo-
gliano alla ricerca di qualche numero te-
lefonico). Infine la carta da pacco
(solitamente si trova all’interno dei sac-
chi della farina) e… il pupazzo è così
pronto!
Ma siamo ancora a metà del lavoro: gli
imbianchini danno una passata di fondo
bianco per rendere omogenei i pupazzi,
poi entrano in gioco i vari Giotto, Raf-
faello e Michelangelo, che rendono colo-
rati i nostri pupazzi, divertendosi con
sfumature e accostamenti di tonalità.
Una delle peculiarità del “fare un carro”
è che questo non ha età, i giovani sono
giustamente la maggioranza delle perso-
ne impegnate, ma non mancano adulti e
bambini. Sono poche le occasioni che
permettono un incontro alla pari tra età
tanto diverse, ma che insieme creano
una miscela esplosiva che il giorno della
sfilata dà il meglio di sé.
Spesso si inizia un carro con il pretesto
di trascorrere del tempo divertendosi
insieme ai propri amici, ma in realtà è
qualcosa di molto più coinvolgente. Non
solo si conoscono altre persone, ma con
loro si collabora per realizzare un pro-
getto; stare insieme è sicuramente posi-
tivo, ma creare è decisamente più arric-
chente.
Per realizzare un carro ci vuole circa un
mese e mezzo; non è molto tempo ma è
un periodo così fitto di avvenimenti che
Or
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Festa dell’uva banina: i carri sfilano
….. e Bacco sorride! di Sonia Polvara
Come di consueto la quarta domenica
di settembre nel bel paese banino si
tiene la sagra dell‟uva.
Bancherelle dai mille colori e dai mil-
le manufatti appartenenti all‟artigia-
nato italiano e ai prodotti della natu-
ra fanno da contorno agli stand del
vino banino DOC.
Le strade di San Colombano si popo-
lano fin dal primo mattino, per poi
raggiungere la massima affluenza nel
primo pomeriggio con l‟inizio della
sfilata dei carri allegorici.
La gente affolla la piazza ed esulta
ad ogni rappresentazione che i no-
stri “ragazzi” mettono in mostra con
gioia, passione e tanta tanta fatica
….
La ricompensa a tanti sacrifici e la-
voro e‟ data dall‟applauso e dall‟entu-
siasmo del pubblico.
La festa si conclude alla sera con al-
tri colori … quelli dei fuochi d‟artifi-
cio che illuminano e colorano la notte
banina.
Ci si domanda se in quel momento
tutto finisce … no assolutamente no
… e‟ solo l‟attimo prima che anticipa
la prossima idea … quella del nuovo
carro ….. e subito il sorriso sui nostri
volti si riaccende … perché siamo
consapevoli che una nuova opera
prenderà forma e noi con essa.
La Festa dell‟Uva e‟, però, un evento
che porta lustro a San Colombano al
Lambro e l‟Amministrazione ne „e
consapevole; ecco perche‟ e‟ parte
attiva nella realizzazione della mani-
festazione folcloristica.
Da qualche anno un nostro concitta-
dino, l‟Assessore Avv. Davide Pan-
zetti, e‟ responsabile dell‟organizza-
sembra succedano più vicende che in
un anno intero, se ci si pensa bene
non è un controsenso perché gran
parte del proprio tempo libero lo si
passa insieme al cantiere dove si
condivide tutto.
Ogni anno, inoltre, è un‟esperienza
diversa dalla precedente, mai un di-
vertimento monotono, qualcosa che
ci sorprende di continuo… e che fino-
ra non ci ha mai delusi.
Possiamo dire che fare il carro è il
miglior modo per concludere l‟esta-
te!!! Noi crediamo che l‟unico modo
per comprendere cosa vuol dire fare
un carro sia entrare in una compa-
gnia e provare in prima persona tut-
to quello che vi abbiamo appena de-
scritto. Sicuramente le parole non
riescono a trasmettere un‟emozione
così speciale. Non c‟è articolo che
spieghi quanto sia fantastico spor-
carsi le mani di colla, modellare la
carta a proprio piacimento, creare
sculture, dipingere come un artista e
divertirsi insieme a tanta altra gen-
te. Tutto questo e molto altro è FA-
RE UN CARRO!
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zione della sagra e del collegamento
tra la Pro-Loco e le compagnie dei
carri allegorici.
E quindi perche‟ non porgli quattro
semplici domande … birichine e pro-
vocatorie???
Detto fatto … gentilmente il
“giovane assessore” mi concede
un‟intervista seria e divertita … leg-
gete un po‟ il riassunto dell‟incontro:
“Anzitutto, grazie per il giovane as-
sessore!
Domanda: Festa dell‟uva, una tradi-zione banina. Secondo Lei come e‟ cambiata negli anni?
La nostra sagra dell'uva (57ema edi-
zione, riconosciuta Provinciale da
54 anni) credo sia uno degli eventi
di maggior richiamo nel territorio.
Pur rispettando le tradizioni, ha
visto radicali cambiamenti da circa
sei anni a questa parte ampliando
sia l'offerta turistica che la dura-
ta stessa della manifestazione.
Grazie ad una collaborazione
stretta con la Pro Loco si è cerca-
to di allargare il perimetro della
sagra, offrendo attrazioni di di-
versa natura lungo tutta la giorna-
ta. Momenti cruciali rimangono in-
dubbiamente la sfilata dei carri,
l'apertura degli stand ed i fuochi
finali, ma possiamo dire che chi
viene a San Colombano la quarta
domenica di settembre può impe-
gnare la giornata senza un attimo
di tregua (!!!!).
Domanda: Alcune testate giornali-stiche nel commentare la nostra sagra l‟hanno paragonata ad un “rave party”. Secondo Lei e‟ vera questa affermazione?
No, non corrisponde al reale stato
delle cose. Negli anni abbiamo as-
sistito alla festosa invasione di un
numero sempre maggiore di giova-
ni interessati a "degustare" il no-
stro prodotto principe "il vino Ba-
nino". Con l'aumentare delle pre-
senze ci siamo resi conto che
all'interno potevano crearsi situa-
zioni non consone al sereno svolgi-
mento della festa. Abbiamo cerca-
to di scoraggiare in tutti i modi
chi viene per eccedere, e sincera-
mente credo che quest'anno dei
passi in avanti siano stati fatti.
Abbiamo registrato ancora alcune
criticità ma continueremo a lavo-
rare in questa direzione.
Spiace sempre leggere commenti
esclusivamente polemici, che non
contribuiscono in modo costrutti-
vo alla soluzione dei problemi; non
sono d'accordo con chi vuole de-
monizzare un evento che, oltre ad
essere un nostro motivo di vanto,
rimane pur sempre una giornata
festosa ed allegra.
Domanda: Amministrazione e “compagnie dei carri”: rapporto o conflitto?
Assolutamente rapporto costruttivo
ed in continuo sviluppo. Dal 2004,
mio primo anno in amministrazio-
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ne, ho assistito ad un cambiamen-
to radicale nel movimento. Posso
dire con orgoglio che oggi i ragaz-
zi delle compagnie hanno acquisito
una consapevolezza ed una matu-
rità davvero significativa. Il grup-
po dei carri, che ricordo fa parte
della Pro Loco, mantiene un tavolo
di lavoro costantemente aperto
durante l'anno, occasione di con-
fronto e di crescita per tutti. Co-
me amministrazione sappiamo che
non è sempre facile rispondere
adeguatamente alle aspettative,
ma ci impegniamo a fondo, affin-
ché i ragazzi possano sentire il
nostro appoggio - anche morale.
Domanda: Come giovane assessore che cosa rappresenta per Lei la Festa dell‟uva ….. e come giovane banino?
Ancora grazie per il giovane... Per me
la sagra è passata da momento di
puro divertimento a giornata che
vede concludersi un periodo di la-
voro molto intenso; in poche ore
vedo realizzarsi quello che si è
ideato e di cui si è discusso a ta-
volino nei mesi precedenti, que-
st'anno anche idee nate poche ore
prima. Non nascondo che que-
st'anno la sfilata dei carri, con le
modifiche introdotte e non ancora
sperimentate, ha creato in me un
po‟ d'ansia all'inizio e fino alla
conclusione del primo giro. Solo
dal secondo giro ho potuto godere
dei movimenti e scatenarmi come
mia abitudine. Come banino, la sa-
gra è motivo d'orgoglio e di iden-
tità. Un evento che vede moltissi-
mi miei concittadini impegnati
verso un obbiettivo comune e che
consente al nostro Borgo di met-
tere in mostra la sua immagine più
bella. Il mio auspicio è che vi sia
un coinvolgimento sempre maggio-
re delle diverse entità coinvolte,
per fare in modo che con maggio-
ri contributi - non solo economici -
la sagra possa crescere ancora e
possa costituire motivo di soddi-
sfazione per tutti. Grazie per
avermi coinvolto per un appunta-
mento che sapete mi coinvolge
davvero tanto.
L‟Amministrazione di San Colombano,
la Pro – Loco, le compagnie dei carri
si impegnano ogni anno a rendere
sempre piu‟ viva e bella la Festa
dell‟Uva … impegno, fatica, discus-
sioni, lavoro sono accantonati, di-
menticati e soppiantati dalla gioia di
condividere e di realizzare tutti in-
sieme un progetto che e‟ il mantene-
re vivo il desiderio di non perdere e
far dimenticare le tradizioni popola-
ri italiane … vanto e orgoglio del no-
stro Bel Paese … che si chiama Italia
e che quest‟anno festeggia i suoi 150
anni … come i “Menadi me pochi” in-
segnano … ah ah ah … bel carro …
bella l‟Italia!!!!!
Forse ci sono dei particolari da si-
stemare, delle divergenze da appia-
nare … ma nulla e nessuno e‟ perfet-
to ….. sta a noi rimboccarci le mani-
che e collaborare tutti insieme con
civiltà e intento comune affinche‟ la
sagra continui a migliorare e si pos-
sa protrarre negli anni.
Le basi ci sono …. forza allora …. tut-
ti insieme saremo il nostro futu-
ro!!!!!!!!!!!
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por
t!
È stato un duro colpo per gli appas-
sionati del basket americano scopri-
re che la stagione Nba 2011-2012
non avrebbe avuto inizio il 3 Novem-
bre come era previsto, ma sarebbe
potuta essere completamente can-
cellata. La causa di tutto ciò è il loc-
kout, ossia il blocco delle attività
agonistiche che consiste in un vero e
proprio sciopero degli atleti del ba-
sket americano. Questa serrata,
sancita dal capo della federazione
americana di basket in accordo con i
proprietari delle 30 squadre Nba,
presuppone il blocco totale delle at-
tività. Il lockout è stato reso neces-
sario perché i rappresentati dei gio-
catori e i proprietari delle squadre
non sono riusciti a trovare un accor-
do riguardo il contratto collettivo di
lavoro tra i giocatori e le franchigie
del basket a stelle e strisce. I tre
punti cruciali della discussione sono :
la durata minima dei contratti, la di-
stribuzione degli introiti (diretti e
indiretti) e l‟ammontare del salary
cap, ovvero della cifra che ogni
squadra ha a disposizione per pagare
gli ingaggi dei propri giocatori. At-
tualmente infatti il 57% dei ricavi
della lega Nba è destinato agli sti-
pendi degli atleti, una percentuale
che i proprietari vorrebbero ridurre
nettamente e che naturalmente non
vede d‟accordo i diretti interessati,
i quali dovrebbero quindi
“accontentarsi” di un “misero” 50%
delle entrate della squadra.
Di fronte al
fallimento di
tutte le tratta-
tive fatte fino-
ra, la stagione
2011-2012
dell‟Nba rischia
quindi di non
vedere la luce.
Nel 1995 pro-
blematiche si-
mili furono su-
perate con un
accordo lampo,
che permise di
svolgere inte-
ramente la stagione. Nel 1998, inve-
ce, l‟accordo fu trovato solo nei pri-
mi giorni di gennaio, costringendo
l‟Nba a organizzare una stagione re-
golare di sole 50 partite.
Quindi non solo non è ipotizzabile
dare il via alla nuova stagione, ma
non si possono organizzare amiche-
voli o summer camp, i giocatori non
ricevono gli stipendi e non è ammis-
sibile alcuna operazione di mercato.
Impossibile anche che avvengano
contatti diretti tra i giocatori e le
altre squadre, visto che in questo
caso è prevista una multa che può
arrivare anche a un milione di dollari.
Diverso, invece, il discorso relativo a
un eventuale trasferimento in Euro-
pa, magari in attesa che la serrata
termini. Il problema, in questo caso,
è rappresentato dall‟ assicurazione
che dovrebbe essere garantita ai
Ci hanno tolto l’NBA! di Cristian Di Cosimo
Or
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C
ine
ma
! giocatori.
Sono però già molti i giocatori che
hanno preso la decisione di trasfe-
rirsi in un club europeo in attesa che
termini il lockout, come ad esempio
Danilo Gallinari che dai Denver Nug-
gets ha fatto ritorno alla sua Milano,
oppure Deron Williams che è diven-
tato un giocatore del Besiktas.
Uno degli aspetti positivi del lockout
Nba è quindi la possibilità di dare
maggiore risalto al basket europeo
che vede arrivare dall‟ America gio-
catori di notevole spessore che con-
tribuiscono a dare più competitività
alle squadre europee.
Tanti tifosi però continuano ugual-
mente ad attendere speranzosi la
fine delle trattative Nba, per torna-
re a gustarsi il campionato di basket
più seguito al mondo.
TRAMA
Il confronto-scontro tra il mondo
degli adulti e quello dei giovani di
oggi attraverso lo sguardo disincan-
tato della quattordicenne Nina.
Quando una mattina il suo professo-
re d'italiano Alberto - reduce da
una furibonda lite con il figlio Gigio -
assegna alla classe un tema dal tito-
lo “Genitori e Figli: istruzioni per
l'uso”, per lei è l'occasione di parla-
re, per la prima volta a cuore aper-
to, della sua famiglia: dei due geni-
tori, Luisa, caposala d‟ospedale, e
Gianni, che ha lasciato moglie e figli
per vivere su una barca; dell'amici-
zia che lega la madre a Clara, inso-
Genitori & figli: agitare bene prima
dell’uso di Mattia Maniezzo
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spettata amante dell'ex marito, e di
quella un po' particolare con il colle-
ga Mario; dell'inspiegabile razzismo
del fratellino Ettore e di una miste-
riosa nonna che ricompare all'im-
provviso dopo vent'anni. Ma soprat-
tutto Nina racconta di sé: delle sue
amiche, della prima tragicomica se-
rata in discoteca, delle uscite con i
ragazzi più grandi e del suo primo
innamoramento per Patrizio Cafiero,
un buffo ragazzo dall'ancora più
buffo soprannome, Ubaldolay. La
penna di Nina riserverà non poche
sorprese anche ad Alberto e a sua
moglie Rossana che, dalla lettura del
tema, scopriranno di Gigio, cose che
in vent'anni, non avevano mai nem-
meno sospettato.
I CRITICI
Il regista racconta di aver riportato
sullo schermo alcune proprie espe-
rienze adolescenziali e di aver ap-
profondito l‟argomento rapporti ge-
nitori-figli utilizzando i temi scritti
dagli allievi di due scuole. Con tanta
malinconia e struggimento viene rac-
contata la difficoltà a comunicare
fra le generazioni. Vengono descritti
i genitori mediocri, confusi, incazza-
ti, un po‟ egocentrici ed egoisti; i fi-
gli fragili e crudeli nei loro compor-
tamenti (il fratellino che sfoga il
proprio dolore familiare nel razzi-
smo, le minorenni cubiste, il ragazzo
cinese esperto nello sverginare le
liceali timide, …), ma il film, pur es-
sendo pieno di argomenti e momenti
interessanti, manca di spessore e di
approfondimento. Bravissimo invece
il gruppo d‟attori in cui spicca Chiara
Passarelli – Nina, voce narrante con-
vincente e tenera.
Anno di uscita: 2010
Regia: Giovanni Veronesi
Attori: Silvio Orlando, Lucia-
na Littizzetto, Michele Placi-
do, Elena Sofia Ricci, Mar-
gherita Buy, Vittorio Ema-
nuele Propizio, Chiara Passa-
relli, Andrea Fachinetti, Max
Tortora, Barbara Enrichi,
Piera Degli Esposti, Matteo
Amata.
Genere: Commedia
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! Space Invaders Extreme 2 di Andrea Coldani
Space Invaders è probabilmente
uno dei giochi arcade più imitati e
geniali della storia videoludica. Da-
tato 1978, fu creato da Toshihiro
Nishicado, pioniere e uomo impor-
tantissimo di Taito. Nel primissimo
Space Invaders controllavate una
navicella (in realtà una specie di
triangolo arrotondato) che poteva
essere spostata solo a destra e a si-
nistra. Dotata di un cannone, era suo
compito (e quindi vostro) distrugge-
re le orde di alieni che dall‟alto si sa-
rebbero progressivamente avvicinate
per distruggervi e quindi conquistare
la Terra. Ogni tanto un disco volante
attraversava la parte alta dello
schermo; colpendolo, avreste guada-
gnato più punti. Queste dinamiche
restano invariate (pur arricchendosi
notevolmente) in Space Invaders
Extreme 2, seguito di Space Inva-ders Extreme per PSP e Nintendo
DS.
S p a r a , s p a r a , s p a r a ! !
Le modalità di gioco a disposizione
del giocatore sono tre: Attacco a punti, Attacco a tempo e Multigioca-tore. Attacco a punti è la modalità
principale, poiché ricalca in maniera
maggiore l‟originale spirito del gioco.
Totalizzare un punteggio altissimo e
vedere di conseguenza il proprio no-
me sul ranking giornaliero era, in-
somma, la massima aspirazione del
classico giocatore di Space Inva-ders. Attraverso questa modalità,
che è poi una sorta di campagna, af-
fronteremo svariati stage di seguito
e senza sosta, onde arrivare allo
scontro finale con il sempre cubetto-
so boss finale. Il software salverà
automaticamente ogni vostro pro-
gresso ma, se perderete tutte le vi-
te a vostra disposizione, ricomince-
rete da capo il livello. Incrementere-
te i vostri punteggi effettuando, co-
me nel precedente capitolo, le famo-
se combo. Colpendo quattro o più ne-
mici dello stesso colore, otterrete
cannoni più potenti. Una delle armi
che maggiormente vi darà grande
soddisfazione distruttiva sarà il can-
none laser derivante dagli alieni blu.
Esso sarà costituito da un tempora-
neo e continuo “getto” di fuoco blu
da indirizzare contro i nemici. Que-
st‟arma rallenterà notevolmente la
vostra navicella, ma difficilmente
lascerà qualcosa ancora libero di
scorrazzare sullo schermo. Altre ar-
mi salteranno fuori durante le batta-
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glie, ed alcune saranno davvero ori-
ginali e divertenti.
In secondo piano (sul primo scher-
mo) si staglieranno spesso altri ne-
mici, più grandi dei principali, che
non sarà necessario per forza di-
struggere. Essi rappresenteranno in
pratica una sorta di “minigioco” com-
plementare al gioco principale”, e la
loro distruzione comporterà punti
aggiuntivi.
Molte saranno le trovate che trove-
rete certamente interessanti gio-
cando a Space Invaders Extreme 2,
e non faranno altro che assegnare un
valore aggiunto al vostro divertimen-
to. La modalità “attacco a punti” po-
trà essere giocata anche a livello fa-
cile, dove i nemici saranno meno ag-
guerriti ed il numero dei vostri
proiettili infinito. Molto frenetico
sarà poi “l‟attacco a tempo”, simile
all‟attacco a punti, ma basato mag-
giormente sulla velocità di elimina-
zione delle orde. Le opzioni vi con-
sentiranno di cambiare la luminosità
dello schermo, la distanza tra i due
schermi, abilitare o disabilitare gli
effetti e modificare il numero di
cannoni a propria disposizione. La
modalità multi giocatore del titolo
prevede uno scontro con un amico
con WiFi, o sfide VS contro chiun-
que al mondo.
T e c h n o e P s i c h e d e l i a
L‟aspetto tecnico del gioco è proba-
bilmente quello più interessante. Se
da un lato i nemici, i boss e la vostra
stessa navicella non sono un granché,
essendo spesso cubettosi ed animati
in maniera molto semplice, dall‟altro
certe esplosioni, giochi di luce ed
effetti rendono quest‟esperienza di
gioco davvero unica. I motivi grafici
che sottintenderanno il vostro gio-
care si riveleranno davvero appagan-
ti anche se, un certo sfoggio di vir-
tuosismo grafico negli sfon
di spaziali che affronterete, a volte
rischierà di rendere l‟azione un po‟
confusa. Le astronavi nemiche, i col-
pi da esse sparati e i vostri saranno
sempre ben visibili e raramente po-
trà capitarvi di perdere una partita
a causa dell' estrema confusione
nello schermo ma, detto ciò, un rin-
corrersi a volte eccessivo di anima-
zioni di sfondo renderà un po‟ conci-
tati certi passaggi
Le musiche in stile dance-elettronica
si sposano perfettamente con la fre-
nesia dell‟azione: i vostri spari pro-
durranno suoni che si sovrapporran-
no alle musiche di sottofondo, così
da generare una perfetta sintonia
grafico-sonora.
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Dopo la pausa estiva si ricomincia con
l‟appuntamento della rubrica musicale.
Questa volta devo aprire l‟articolo con
un ricordo speciale ad una persona che
ci ha lasciati poco tempo fa e che ho
stimato molto per il suo ingegno. Lui
ricreò parte della musica grazie alle
sue invenzioni. Sto parlan-
do di Steve Jobs, ex pre-
sidente della Apple, famo-
sa ditta di computer. Non
mi dilungo più di tanto, sic-
come nella settimana della
sua scomparsa non si è
parlato d‟altro, però volevo
solo ricordarlo in questa
rubrica, perché lui appena
entrò nel campo musicale
lo stravolse con una delle
sue più grandi invenzioni.
L‟iPod uno strumento che
ora fa parte della vita quo-
tidiana e che ha cambiato
l‟intero mondo musicale
portando la propria musica
ovunque. Ma non solo, pochi
sanno che il grande Steve, in un‟era
dove la musica illegale era molto dif-
fusa, ha avuto il coraggio di introdur-
re un negozio virtuale da dove scari-
care la musica a pagamento. Nessuno
avrebbe pensato che in un‟era dell‟ille-
galità musicale riuscisse ad avere suc-
cesso una trovata del genere, eppure
il suo iTunes Store è ancora in funzio-
ne con più di 10 miliardi di brani acqui-
stati dal 2003.
Lasciando questa parte di memoriale
dell‟articolo voglio presentarvi il tema
di questa rubrica musicale.
Da un mese circa è terminato il set-
tembre banino conclusosi con la festa
dell‟uva, quindi questa rubrica sarà de-
dicata all‟importanza e alle problema-
tiche della musica durante la festa
dell‟uva, vista da me che sono a stret-
to contatto proprio con questo aspet-
to della festa.
La musica viene utilizzata durante la
sfilata per le vie del paese per intrat-
tenere sia il pubblico che la compagnia
dei carri che si scatena in sfrenati
balli di gruppo e viene utilizzata du-
rante la presentazione dei movimenti
sotto gli occhi e orecchie attente del-
la giuria. In quest‟ultima situazione, la
musica ha un ruolo fondamentale, ca-
pace di coinvolgere il pubblico e si
spera la giuria, per aggiudicarsi più
voti possibili! Lo scopo principale della
130 decibel di Luca Piccoli
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musica durante la presentazione è di
armonizzare ed enfatizzare i movi-
menti del carro per rendere più piace-
vole ed emozionante l‟intera rappre-
sentazione. Inoltre nella votazione
tecnica è presente la voce “musica”
dove i giudici sono tenuti a valutare se
è adeguata ai movimenti.
Questo è lo scopo principale della mu-
sica nella festa dell‟uva, ma non succe-
de solo questo...
Da qualche anno a questa parte si è
diffusa una particolare usanza nelle
compagnie. Mi riferisco al volume
emesso dagli apparati musicali, che
tende ad aumentare sempre di più!
Ad alcune persone non importa molto
a quanto siano fatte suonare le casse,
altri invece sono totalmente contrari,
si lamentano chiedendo ai componenti
del gruppo del carro di abbassare il
volume. Indubbiamente alcune volte,
soprattutto nelle vie del borgo poco
larghe, il volume è alto, ma la compa-
gnia del carro provvede a correggere
immediatamente il livello.
Per scoprire se il volume sia pericolo-
so per le persone e i componenti del
gruppo ho cercato informazioni.
L‟unità di misura utilizzata per quanti-
ficare il suono è il dB (decibel), quindi
sono andato a cercare a quanto posso-
no corrispondere i dB utilizzati dalle
compagnie e a quanto ammontano i dB
prima di creare problemi all‟udito.
Il limite di sopportazione per un‟espo-
sizione di breve tempo è di 130 dB,
mentre se si viene esposti per molto
tempo a un suono continuo di 80 dB si
potrebbero avere problemi all‟udito.
Non resta che sapere a quanti dB cor-
risponde la musica che si sente alla
festa dell‟uva. Chiaramente per sapere
questo dato bisognerebbe ricreare le
stesse condizioni che si hanno alla fe-
sta e utilizzare uno strumento svilup-
pato appositamente per il calcolo dei
dB.
Nella ricerca ho trovato una tabella
dove sono riportati i decibel emanati
da varie fonti di inquinamento acusti-
co.
Il valore che si potrebbe avvicinare di
più è quello inerente a una discoteca o
un concerto rock (zona vicino al palco)
con un valore di 100 dB.
Alla festa dell‟uva non si dispone di un
impianto pari a quello di una discoteca
o di un concerto, quindi il valore di dB
alla festa dell‟uva sarà sicuramente
inferiore ai 100 dB di un concerto
rock.
Da qui si evince che la musica della
festa dell‟uva non comporta pericolo
all‟udito per le persone anche se può
sembrare troppo alta.
Con il passare degli anni, come detto
in precedenza, si tende sempre più ad
alzare il livello della musica, quindi a
mio parere ci vorrebbero delle regole
che impongano dei livelli di volume
massimo uguali per tutte le compagnie
in alcune parti del borgo. Per esempio
in Via Monti dove la strada è più
stretta e quindi il rimbombo della mu-
sica è maggiore, si potrebbe abbassa-
re il volume, mentre in vie più spaziose
come in Via Steffenini si potrebbe
alzare di più il volume e così via.
A parte questi “problemi” la musica è
talmente fondamentale per la festa
dell‟uva che quando si è là a ballare e
cantare con gli amici e festeggiare un
carro costruito con passione per due
mesi, ci si scorda di queste piccolezze
e il divertimento diventa la chiave di
una fantastica giornata unica in tutto
l‟anno banino!
mu
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Cari lettori di NEON,
in questo numero speciale post-
estate non è stato rimosso un angoli-
no del nostro giornale da dedicare
alle buone letture. In questo artico-
lo vorrei parlarvi di uno scrittore in
particolare che si chiama Carlos Ruiz
Zafòn.
Nato a Barcellona nel 1964 dopo
aver scritto alcuni libri per l‟infanzia
pubblica nel 2001 “L‟ombra del ven-
to”, il suo capolavoro, che sebbene
sia stato scritto dopo degli altri suoi
romanzi pubblicati dalla Mondadori è
uscito per primo. Questo è senza
dubbio il coronamento della carriera
di Zafòn che ha visto diffondersi il
suo romanzo in tutto il mondo (è sta-
to tradotto in più di 40 lingue!!!) è
che ha entusiasmato milioni e milioni
di lettori. Dopo questo romanzo sono
usciti quelli da lui scritti in prece-
denza: “Il gioco dell‟angelo”,
“Marina”, “Il palazzo della mezza-
notte” e infine “Le luci di settem-
bre”. Questi sono tutti libri che co-
stituiscono la preparazione alla
scrittura de “L‟ombra del vento”. Se
Zafòn non avesse subìto una causa
legale per i diritti dei suoi romanzi
questi sarebbero stati pubblicati
prima del capolavoro finale e sicura-
mente questo è stato un bene per
l‟autore che si è affermato così tra i
più grandi scrittori contemporanei.
D‟altra parte però non sono state
risparmiate critiche nei suoi con-
fronti per il fatto che abbia pubbli-
cato pro-
prio tutti i
suoi ro-
manzi, an-
c h e i
“cantieri”
del suo
capolavo-
ro; in mol-
ti pensano
che sia
stata la
casa edi-
trice a
sbagliare ostinandosi a pubblicare gli
altri libri, altri attribuiscono la colpa
all‟autore che ne ha permesso la
pubblicazione. Io penso che non esi-
sta una colpa perché, sebbene di li-
vello inferiore, gli altri romanzi di
Zafòn costituiscono una buona lettu-
ra, a tratti ricca di insegnamenti per
i giovani.
“ L‟ombra del vento”, ambientato nel
1945 a Barcellona, racconta la storia
di Daniel, figlio del proprietario di
un negozio di libri, che viene portato
dal padre nel Cimitero dei Libri Di-
menticati, un luogo segreto dove
vengono sottratti all‟oblio migliaia di
volumi di cui il tempo ha cancellato il
ricordo. Qui Daniel entra in possesso
di un libro “maledetto” che cambierà
la sua vita introducendolo in un mon-
do di misteri e intrighi legato alla
figura di Julian Carax, l‟autore di
quel volume. Daniel, rimasto folgora-
to dal libro, indagherà sul suo scrit-
L’ombra del vento di Giovanni Pasquali
lib
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tore e nel frattempo dovrà proteg-
gere l‟opera da un losco figuro, di-
sposto a tutto pur di impossessarse-
ne per distruggerlo.
A me questo libro è piaciuto tantis-
simo perché è un‟ottima lettura che
mischia diversi generi letterari fon-
dendoli in uno stile incalzante col ri-
sultato di creare una storia ricca di
suspance. Consiglio la lettura a le
persone di tutte le età (dai 14 anni)
perché è una storia che può essere
apprezzata anche dai più grandi.
Buona lettura!
ne
ws
!
La riforma della scuola di Matteo Micheli
Con il termine riforma Gelmini si indica co-
munemente l'insieme degli atti normativi
riguardanti il settore dell'istruzione entrati
in vigore durante la permanenza in carica
del ministro dell'Istruzione, dell'Università
e della Ricerca Maria Stella Gelmini. Questi
interventi hanno lo scopo principale di rifor-
mare il sistema scolastico italiano. La rifor-
ma è entrata in vigore il 1º settem-
bre 2009 per la scuola prima-
ria e secondaria di primo grado, mentre per
la scuola secondaria di secondo grado il 1º
settembre 2010. Infine la riforma del si-
stema universitario è entrata in vigore nel
gennaio 2011.
Le ore scolastiche sono passate da una du-
rata di 50 minuti ad una durata di 60 minuti
per tutte le scuole primarie e secondarie di
primo e di secondo grado.
Scuola primaria o scuola elementare
I cambiamenti nella scuola primaria riguar-
dano la reintroduzione della figura del mae-
stro unico, che a partire dallo scorso anno
scolastico 2009/2010 ha sostituito gli altri
tre insegnanti fino ad ora previsti per cia-
scuna classe e l‟introduzione della valutazio-
ne numerica con il conseguente ritorno all‟u-
tilizzo dei voti e non più dei giudizi.
La decisione del maestro unico è dettata da
problemi di costi troppo elevati per il no-
stro stato che a seguito della crisi mondiale
del 2008 si è posto l‟obiettivo di ridurre la
spesa pubblica effettuando dei tagli in di-
versi settori, mentre per quanto riguarda i
voti, il ministero ha ritenuto che essi forni-
rebbero una maggior e più precisa valutazio-
ne della preparazione dello scolaro.
Scuola secondaria di secondo grado o
scuola media
Anche nelle scuola secondaria è stata rein-
trodotta la valutazione numerica decimale
sempre per le stessa motivazione espressa
nel paragrafo precedente e la prova nazio-
nale dell‟Invalsi di italiano e matematica
nell‟esame finale di licenza media.
Scuola secondaria di secondo grado o
scuola superiore
A seguito della recente riforma Gelmini, è
stato previsto un drastico taglio delle ore di
insegnamento negli istituti tecnici e profes-
sionali e conseguentemente delle relative
cattedre e quindi di docenti; il voto di con-
dotta è ritornato ad avere un peso impor-
tante per la promozione e la valutazione
dell‟alunno tanto che rientra a far media
con gli altri voti in sede degli scrutini di fi-
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ne anno scolastico. L‟alunno che non avesse
raggiunto almeno la votazione pari a sei de-
cimi non sarà ammesso alla classe successi-
va.
Vengono eliminati diversi indirizzi di studio
(da 750 si è passati a circa 20) i quali acqui-
siscono nomi diversi e viene esteso l‟obbligo
quinquennale dell‟insegnamento della lingua
inglese a qualsiasi indirizzo.
Molti licei con minime opzioni di differenza
rispetto ad altri vengono raggruppati tra
loro e le ore scolastiche negli istituti
tecnici diminuiscono passando da un
numero variabile massimo di 36 ore
ad un numero fisso per tutti gli indi-
rizzi pari a 32 ore settimanali.
Università e ricerca
Sono stati effettuati diversi tagli
anche al numero di corsi universitari
e sono stati diminuiti in percentuali
rilevanti i fondi stanziati per lo svi-
luppo e la ricerca e soprattutto per
quest‟ultimo punto sono scaturite
diverse proteste e lamentele contro
questo provvedimento
Questi appena citati sono i principali
cambiamenti che la riforma Gelmini ha in-
trodotto nel campo dell‟istruzione.
Un po’ di opinioni........
Come appena affermato, questa riforma ha
suscitato diverse proteste soprattutto tra
gli studenti, ma in buona parte anche tra gli
insegnanti e tra il personale scolastico in
generale.
Come in tutte le cose c‟è sempre qualcuno
che non è d‟accordo, ma è la pura normalità.
I principali cortei organizzati contro la ri-
forma riguardano gli studenti delle scuole
superiori e delle università.
Gli studenti delle scuole superiori non si
sono dimostrati d‟accordo sull‟introduzione
del voto di condotta che deve essere,ai fini
della promozione,sempre almeno sufficien-
te,ma anche sull‟eliminazione di alcuni indi-
rizzi,sui tagli effettuati ai vari laboratori e
per l‟eliminazione quasi completa del rim-
borso spese ai docenti riguardanti le gite e i
viaggi d‟istruzione, scelta che ha comporta-
to una cospicua diminuzione delle uscite di-
dattiche di più giorni.
La maggior parte delle volte,si deve ammet-
tere,che gli studenti prendono la scusa della
riforma per organizzare “scioperi” (che
spesso diventano “bigiate”) collettivi in mo-
do da saltare un giorno di scuola, ma è cosa
normale. Chi non lo farebbe??? Per moltissi-
mi giorni si è parlato di questa riforma co-
me di qualcosa che avrebbe creato dei danni
enormi all‟istruzione italiana: sui giornali e ai
telegiornali non si faceva quasi altro che di
discutere di ciò. Ma i problemi del nostro
Paese non continuano ad essere altri????Ne
abbiamo di cose di cui preoccuparci mag-
giormente in questi ultimi anni.
Ci si è trovati nella situazione di essere co-
stretti a fare dei tagli nei ministeri per di-
minuire le spese dello Stato a seguito della
crisi economica mondiale che ha investito
anche l‟intera Europa.Prima di protestare è
fondamentale però,fare una riflessione ap-
profondita sul fenomeno. Purtroppo si sa
che lasciando a casa dei lavoratori molti si
trovano senza lavoro, ma da qualche parte
bisogna pur andare a parare. Forse è vero e
anch‟io condivido questa tesi, che l‟ambito
della pubblica istruzione e della ricerca sia
quello che debba rimetterci in misura mag-
giore rispetto ad altri, ossia quando c‟è ne-
cessità di ridurre i fondi per problemi fi-
nanziari si riducano quelli destinati agli isti-
tuti scolastici pubblici, ma non bisogna com-
mettere l‟errore di generalizzare altrimenti
si rischia di banalizzare e di semplificare la
questione che non è per nulla facile da risol-
vere e da comprendere fino in fondo.
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Laura Zelig risponde... di Laura Zeni
Una spiegazione sul cognome modificato:
Zelig è il simpatico appellativo con cui
sono indicata dai ragazzi del CDD “ Il
Melograno” dove lavoro come pedagogi-
sta.
Credo che la definizione ben si concili col
mio carattere: ho deciso di adottarla an-
che per quest‟occasione.
Buongiorno a tutti!
Da questo numero e, a seguito dell’invito
di D. Paolo, terrò la mia rubrica sul gior-
nalino dell‟oratorio.
Non penso di avere bisogno di presenta-
zioni in quanto ho affiancato ,in questi
anni, la mitica Francesca Chiappini in qua-
lità di sostituto-catechista e formatri-
ce del gruppo adolescenti.
La mia idea sarebbe quella di risponde-
re a dubbi , perplessità riguardo l’edu-
cazione dei figli o proporre approfondi-
menti sulle tematiche che mi segnale-
rete.
Pertanto v‟invito a scrivermi all‟indirizzo
di posta elettronica: [email protected]
Per questa volta vi propongo un articolo
che ho trovato molto interessante sulla
genitorialità: spero che possa servirvi
nella pratica quotidiana.
Genitorialità consapevole e funzione
educativa della famiglia
L‟amore che costituisce la “sostanza
dell‟unione” per Girard, padre francesca-
no, è alla base di quel legame d‟affetti
disinteressato che è la famiglia, cellula
della società e prima espressione di unità
d‟intenti e di sentimenti.
Nido d‟affetti nella visione del poeta, la
famiglia è unione che consolida e raf-
forza i sentimenti, poiché il legame che
unisce i coniugi alimenta giorno dopo gior-
no il focolare della vita, impossibile senza
passione, e, soprattutto, senza unità.
Quello che è il “primo e più semplice nu-
cleo del consorzio umano” nella visione di
Johann Friedrich Herbart, ha il dovere,
che diviene obbligo morale, di “coltivare e
rinvigorire” le virtù interiori dell‟uomo, se
è vero che, per il filosofo e pedagogista
tedesco, spetterà in particolare al padre
di famiglia provvedere all‟educazione dei
figli con i quali avrà maggiore confidenza
rispetto all‟educatore.
Questa convinzione tradizionale, radicata
sulla fiducia nelle capacità e nelle poten-
zialità educative dei genitori, si è mante-
nuta per molti secoli, confidando sul vin-
colo di amore che unisce padre e madre,
garanzia di una sana crescita per i figli di
cui non sarà sacrificata la personalità,
per mantenerne l‟autonomia che proprio
nell‟ambito familiare potrà consolidarsi.
Il contesto socio-familiare nel quale le
nuove generazioni crescono è determi-
nante, poiché una carenza di affetto in
tenera età, sostiene Anton Semionovic
Makarenko, provocherà una reale
“mutilazione” della personalità, dal mo-
mento che l‟assenza di fiducia e di sicu-
rezza emotiva inibiranno il conseguimento
della ricchezza individuale che, a sua vol-
ta, fungerà da stimolo per il raggiungi-
mento della perfezione umana.
È la famiglia, sottolinea Giovanni Calò, che
“tocca e costruisce quanto nell‟uomo vi è
di più intimo” e profondo, cuore di una
pienezza vitale che troppo spesso viene
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mortificata e sacrificata, in assenza
dell‟atmosfera del “focolare”, struttura e
istituzione che consente di rafforzare il
carattere e valorizza la persona.
La famiglia che da patriarcale qual era
nella tradizione è divenuta nucleare, se-
gno della contemporaneità, spesso non
trova più alla sua base sentimenti au-
tentici, veri, capaci di vivacizzarsi nel
tempo e di consolidarsi nel matrimonio.
La figura materna, da sempre forte della
sua carica affettiva, è stata a lungo con-
siderata differente da quella paterna,
così se al padre di famiglia per lunghi anni
è stato attribuito il compito di provvede-
re al benessere materiale del nucleo fa-
miliare, concezione perdurata fino agli
anni Sessanta, alla madre toccava lo svi-
luppo intellettivo, affettivo e sociale dei
figli.
Questa visione tradizionale è determina-
ta, direbbe Talcott Parsons, dalla diffe-
renza naturale fra padre e madre, ragione
che comporta l‟assunzione di ruoli diversi
nel gruppo familiare. Tuttavia, dalla fi-
ne degli anni Sessanta, la figura pater-
na è stata rivalutata nella dimensione
educativa, così che le scelte pedagogiche
non sono state più considerate esclusiva
prerogativa della madre, per rendere en-
trambi i genitori pienamente responsabili
del contesto familiare, nonché autori di
scelte formative importanti.
Ma la considerazione educativa che la fa-
miglia ha guadagnato nel tempo, sembra
essere fortemente in crisi in questi ultimi
decenni essendo di fatto coinvolta in un
più ampio conflitto socio-culturale che
riguarda l‟uomo e la natura, riflesso di un
considerevole mutamento epocale che ha
acutizzato il contrasto fra tradizione e
innovazione.
Marcato individualismo, esasperato narci-
sismo, edonismo e un generale nichilismo,
tratti distintivi del nuovo Millennio, hanno
influito sui costumi, sulla mentalità e
sulle tradizioni, non risparmiando, con
esiti negativi, anche la famiglia. Sono
una minoranza i genitori che si sacrificano
per i figli, rinunciando magari al proprio
successo personale, fonte sì di guadagno
ma soprattutto di valorizzazione e di rea-
lizzazione individuale. Ciò, auspica Charles
Taylor, dovrebbe sollecitare anche al ri-
pensamento di una nuova etica di autorea-
lizzazione, capace di conciliare bisogni,
aspirazioni e desideri con precisi obblighi
morali che derivano dall‟assunzione di un
ruolo sociale.
Nuovi modelli di vita hanno finito per se-
gnare il destino della famiglia tradiziona-
le, sempre più trascurata dai mass media,
poiché non ritenuta modello convincente e
soprattutto vincente in termini di produt-
tività economica…
Gli effetti derivanti dalla trasformazione
dei costumi, dallo stile di vita e dalla men-
talità collettiva hanno provocato riper-
cussioni negative sulla famiglia, e soprat-
tutto sui figli, sempre più spesso abban-
donati a se stessi, facilmente affascinati
dai nuovi modelli suggeriti dalla pubblicità
e dalle mode.
Dopo anni di battaglie per rivendicare il
valore dell‟infanzia, consapevoli di una sua
possibile scomparsa denunciata da Neil
Postman, ecco che siamo di nuovo tornati
ad una triste realtà di cui sembra tutta-
via difficile prendere coscienza.
Tutto questo rivela un diffuso malessere
della famiglia, che sfocia in uno stato che
può a ragione essere dichiarato
“patologico” da Norberto Galli, frutto
della precarietà del matrimonio, nonché
del diverso modo di interpretare e di vi-
veri i valori.
Separazioni e divorzi, crisi familiari e
persistente conflittualità di coppia, fi-
niscono per provocare effetti negativi
sui figli, spesso sofferenti per la stessa
assenza di un genitore o messi in crisi
dalla loro condotta incostante dovuta
alla eterogeneità dei comportamenti.
Se non è facile essere genitori, un me-
stiere difficile ha scritto Alexander S.
Neill fondatore della comunità educati-
va a Summerhill , potremmo dire che
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non è altrettanto facile essere figli, din-
nanzi a comportamenti e stili educativi
degli adulti che possono rivelarsi incoe-
renti, oscillanti come sono fra estrema
autorità ed eccessiva permissività. Se un
genitore autoritario è responsabile di una
comunicazione unidirezionale e non circo-
lare, fonte di aggressività e di aperta
ostilità da parte dei figli nei suoi confron-
ti, anche un atteggiamento fortemente
permissivo non può dirsi positivo, trattan-
dosi di una posizione spesso pseudolibera-
toria che produce incertezza e disorien-
tamento. Sicuramente dinanzi alle due
possibilità estreme, che portano il geni-
tore a dichiararsi responsabilmente pa-
drone dei figli o più superficialmente
amico, sarà preferibile uno stile auto-
revole, capace di avviare al dialogo, in
grado di suscitare amore, rispetto e
libertà nella condivisione di
obiettivi comuni.
Non è semplice instaurare un
rapporto equilibrato con i figli,
ma spetta ai genitori impegnarsi,
confidando nella forza dei senti-
menti e nell‟amore che solo una
famiglia unita può dare.[…]
La famiglia, dunque, malgrado la
crisi che vive di riflesso di una
più ampia e generalizzata crisi
sociale, può e deve essere sor-
gente di affetto e tolleranza
per rendersi sede privilegiata
di crescita educativa. Ciò obbliga a valo-
rizzarne costantemente la naturale forza
pedagogica (per questa ragione si parla di
“pedagogia della famiglia”), capace di tra-
smettere equilibrio, entusiasmo per la
vita, consapevolezza dell‟avvenire, promo-
zione e riconoscimento di autentici valori,
che chiedono “consonanza delle menti e
dei cuori” ricorda Galli, per garantire ai
figli l‟“armatura morale” di cui parla De-
besse che assicura possesso di idee e va-
lori forti, come lo sono quelli della vita
umana, della persona, dei buoni sentimen-
ti, della tolleranza e dell‟onestà.[…]
In questo modo avremo nuove generazioni
in grado di resistere alle sollecitazioni
negative che compromettono il libero pen-
siero, in vista di una solida integralità/
integrità dell‟Io, garanzia di forza e di
progettualità esistenziale. Saranno pro-
prio queste le qualità necessarie per sa-
per e poter costruire autonomamente il
proprio essere (destino e personalità), in
un‟opera di attento riconoscimento delle
“grandi questioni” della vita, capaci di far
superare il senso di estraneità e di nichi-
lismo persistenti nel Millennio, i quali non
aprono prospettive fiduciose all‟avvenire,
per condurre piuttosto ad una stupida e
superficiale rassegnazione che nega il va-
lore esistenziale e relazionale di ogni vita
umana. Eppure, ricorda Martin Buber, ogni
vita umana è essenzialmente incontro, re-
lazione dal marcato accento affettivo.
L‟apertura all‟altro, il protendersi verso di
lui con generosità e disponibilità, si ap-
prendono sin da piccoli e diverranno nella
vita adulta possibilità per uscire da sé, in
vista del superamento dei confini di un
egoistico individualismo che impedisce di
comprendere e di farsi carico degli altri,
nell‟ottica di un prodigarsi costante dono
di amore qual è la vita nella sua profonda
essenza.Amare, del resto, scrive Bruno
Rossi, è cogliere l’essere, nella disponi-
bilità evidenziata da Derbolav “a in-
travvedere il possibile nel fattuale, il
dover-essere nell’essere, il futuro nel
presente”. ( Agnes Rosati)
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CALENDARIO DI NOVEMBRE 2011 CALENDARIO DI NOVEMBRE 2011
13 DOM ore 11.00 incontro catechesi dalla 1A alla 3A elementare;
ore 14.30 incontro catechesi per la 4A - 5A elementare e 1A media
ore 16.00 Concerto della scuola junior polifonica “San Colombano” di
Santa Giuletta. Corale composta da ragazzi delle
elementari accompagnata dal gruppo strumentale “officina
musicale”.
ore 21.00 Incontro gruppo adolescenti
19 SAB ore 21.00 VEGLIA DI SAN COLOMBANO CON LA PRESENTAZIONE DEI
RAGAZZI CHE RICEVERANNO I SACRAMENTI
20 DOM ore 11.00 incontro catechesi per 1A,2A,3A elementare, 2A- 3A media;
ore 14.30 incontro catechesi per 4A,5A elementare e 1A media
21 LUN ore 10.15 Messa solenne per San Colombano Abate
ore 15.30 Vespri solenni a seguire benedizione degli automezzi
24 GIOV ore 21.00 corso in preparazione al matrimonio
27 DOM ore 11.00 incontro catechesi per 1A,2A,3A elementare, 2A- 3A media;
ore 14.30 incontro catechesi per la 4A - 5A elementare e 1A media
ore 19.15 pizza e film per il gruppo adolescenti
29 MART ore 21.00 incontro gruppo adolescenti (discussione sul film)
DATE DEI RITIRI D’AVVENTO
3A e 4A elementare: Domenica 4 dicembre dalle 9 alle 11.30
5A elementare e 1A media : Domenica 11 dicembre dalle 9 alle 11.30
Ritiro degli adulti: Domenica 18 dicembre dalle 9.00 alle 12.00
DATE DELLE CELEBRAZIONI DEI SACRAMENTI
PRIMA COMUNIONE: 6 MAGGIO ORE 10.00
PRIMA CONFESSIONE : 13 MAGGIO ORE 15.00
CRESIMA: 27 MAGGIO ORE 15.30
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