cortina.top living
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Un progetto editoriale tra architettura e artigianato, inteso come un cluster nel territorio, che propone una visione allargata sui temi del design: interni di abitazioni, progetti e nuove opere letti come processi di trasformazione, di strategie tese a riconfigurare le relazioni e i possibili equilibri tra gli aspetti ambientali, naturali, sociali ed energetici. La finalità di CORTINA.TOP Living è la promozione della cultura che ruota attorno al concetto di architettura a Cortina d’Ampezzo, da sempre microcosmo di sperimentazione e di salvaguardia di antichi saperi.TRANSCRIPT
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8 Editorialedi Stefano Illing
10 Il punto diKuno Prey intervistato da Massimo Spampani
IMPRONTE14 Totem. Innovazione e tradizione
Il genio di Cortina di Giuseppe Maria Jonghi LavariniINdOOR/FOcus INTERNI
22 Sguardi contemporanei di Chiara Caliceti
30 Il cemento e la pietradi Fede Rebecchini
38 Il cielo in una stanzadi Cristina Palmiotto
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Lessico famigliare | Camera con vistadi Lucia PortesiTENdENzE
44 Speciale Bagno | Rivoluzione domesticadi Eva GrippaIl PERsONaggIO
52 Giancarlo Candeago: nella fucina di Vulcanodi Ennio RossignoliOlTREcONFINE
58 Artigiani nel mondo: sulla scia di Marco Polodi Alessandra Segafreddo
64 Architettura del paesaggio: un equilibrio possibiledi Cesare de SetacOllEzIONI
70 Oggetti più unici che raridi Claudio Zanettin
cORTINa HOME cOllEcTIONEmozioni
76 Officina delle Piante | Piccolo mondo antico77 Cesarino Fiorista | Alice in wonderland
Ornamenti78 La Cooperativa di Cortina | Cento di questi anni80 Ampezzan Fiori&Casa | Decora(r)te81 La Bottega di Amélie | Mappa-mondo
Tradizione82 Stufe Dimai | Ritorno al futuro
Oggetti d’arte83 Alberto Verni | Il valore del tempo84 Arredare e vestirsi | L'evoluzione della specie85 Bartorelli Gioiellerie | Moto perpetuo
suggestioni86 Bottega La Suite | Arredo DiVino
TOP.sHOw88 Fuori Salone | Posti di vista – Green Block 2010
di Alessandro Lolli
cORTINa TOP FRIENds92 Dove e quando trovare la rivista
A Roma per ROMA. A Verona per Abitare il Tempo. E ancora, Londra, Milano, Bologna, Venezia, Capri
Il POcKET dEllE EccEllENzE96 Tutti i nomi e gli indirizzi
8 Editorialby Stefano Illing
10 The point ofKuno Preyinterviewed by Massimo Spampani
TRAILS14 Totem. Innovation and tradition
The genius of Cortina by Giuseppe Maria Jonghi LavariniIndooR/InTeRIoR focuSSeS
22 Contemporary glancesby Chiara Caliceti
30 Concrete and stoneby Fede Rebecchini
38 The sky in a roomby Cristina Palmiotto
42 Family language | Room with a viewby Lucia Portesi
44 Bathroom Special | Domestic revolutionby Eva GrippaThe peRSonALITy
52 Giancarlo Candeago: in Vulcan's forgeby Ennio Rossignoli
Beyond The confIneS58 Artisans in the world: in the tracks of Marco Polo
by Alessandra SegafreddoouTdooR
64 Architecture of the landscape: a sustainable balanceby Cesare de SetacoLLecTIonS
70 Objects that are more unique than rareby Claudio Zanettin
coRTInA hoMe coLLecTIonemotions
76 Officina delle Piante | Small antique world77 Cesarino Fiorista | Alice in wonderland
ornaments78 La Cooperativa di Cortina | Many happy returns80 Ampezzan Fiori&Casa | Decorart81 La Bottega di Amélie | Globe
Tradition82 Stufe Dimai | Back to the future
objets d’art83 Alberto Verni | The value of time84 Guerresco | The evolution of the species85 Bartorelli Gioiellerie | Perpetual motion
Suggestioni86 Bottega La Suite | DiVine décor
88 Top.ShoWAt the Fuori Salone | Posti di vista – Green Block 2010by Alessandro Lolli
coRTInA.Top fRIendS92 In Rome at ROMA. In Verona at Abitare il Tempo. In
addition, in London, Milan, Bologna, Venice and Capri
IL pocKeT deLLe ecceLLenZe (THE POCKET GUIDE TO EXCELLENCE)
96 All the names and addresses
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cesare de seta Storico dell’arte e dell’architettura moderna e contemporanea, insegna all’Istituto italiano di Scienze umane di Firenze e dirige il Centro Studi sull’iconografia della città europea, Università di Napoli Federico II. Molti dei suoi volumi saggistici sono tradotti in diverse lingue, ha curato grandi mostre in Italia e all'estero. Ha pubblicato quattro romanzi: Era di maggio (1991), La dimenticanza (1994), Terremoti (2003), finalista al Premio Strega, Quattro elementi (2007) e un volume di racconti, Viaggi controcorrente sempre del 2007, Premio Estense. Collabora a la Repubblica e L’espresso.
Historian of art and modern and contemporary architecture, he teaches at the Istituto italiano di Scienze umane of Florence and is the director of the Centre for the Study of iconography of the European city at the Università di Napoli Federico II. Many of his volumes of essays have been translated into various languages, and he has been curator of sizeable exhibitions in Italy and abroad. He has published four novels: Era di maggio (1991), La dimenticanza (1994), Terremoti (2003), which was a finalist at the Premio Strega, and Quattro elementi, besides a volume of short stories, Viaggi controcorrente (2007), which won the Premio Estense. He contributes to La Repubblica and L’espresso.
Eva grippaGiornalista, è a Repubblica dal 2004. Architetto mancato, si specializza in arredamento e design scrivendo per il quotidiano e i suoi supplementi, tra cui il Venerdì. Ha coordinato la redazione delle Grandi Guide e del sito Casa&Design fino al gennaio 2010, quando si è trasferita a D-la Repubblica delle Donne. Del giornalismo ha fatto anche un oggetto di studio nel suo dottorato di ricerca, condotto all'Università La Sapienza di Roma. Ha curato una mostra al primo Festival del giornalismo di Perugia e insegna presso alcuni master e corsi. Tra le pubblicazioni, il saggio La dolce vita in copertina (in Dolce vita gossip, Aurelio Magistà). Vive a Milano, e nei suoi progetti futuri c'è quello di imparare a cucinare.
A journalist at Repubblica since 2004. A would-be architect, she specialises in writing on furnishing and design for the daily and its supplements, including Il Venerdì. She co-ordinated the editing of the Grandi Guide and of the web site Casa&Design until January 2010, when she moved to D-la Repubblica delle Donne. She has also made journalism the object of a study in her research doctorate at the Università della Sapienza of Roma. She was the curator of an exhibition at the first Festival of Journalism in Perugia and teaches in various master's degree courses and other courses. Her publications include the essay La dolce vita in copertina (in Dolce vita gossip, Aurelio Magistà). She lives in Milan and her future plans include learning to cook.
giuseppe MariaJonghi lavariniArchitetto laureato al Politecnico di Milano, designer, progettista, ricercatore e infine, per scelta, comunicatore. Editore, inoltre, di libri e riviste, pubblicate in edicola per essere più vicine al lettore, e tutte firmate 99 Idee. Chi legge, infatti, deve trovare nella ricca testimonianza fotografica di ogni edizione il seme della sua esclusiva idea, che sarà la centesima. Ogni casa, infatti, è la casa della propria personalità, alla ricerca della bellezza che è qualità di vita da condividere con la famiglia, gli ospiti e gli amici.
Nella foto: gli architetti Giuseppe Maria Jonghi Lavarini e Gjlla Giani.
An architect who graduated from the Polytechnic of Milan, as well as a designer, planner, researcher and, last but not least, by choice, a communicator. He is also the editor of books and magazines published in the newsagent's in order to be closer to the reader and of all the signed 99 Idee. Those who read these will surely find in the wealth of photographic testimony of each edition the seed of his exclusive idea, which will be the hundredth. Each house, in fact, is the house of one's own personality, the search for the quality of life to be shared with family, guests and friends.
In the photo: The architects Giuseppe Maria Jonghi Lavarini and Gjlla Giani.
Cortina.Top Living è un periodico di informazione di carattere culturale e di promozione turistica di Cortina d’Ampezzo.Copyright: Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma rielaborata con l’uso dei sistemi elettronici e diffusa senza l’autorizza-zione scritta dell’editore. Manoscritti e fotografie anche se pubblicati non vengono restituiti.Pubblicità inferiore al 45%. L’elaborazione dei testi, anche se curata con scrupolosa at-tenzione, non può comportare specifiche responsabilità per eventuali involontari errori o inesattezze.
Cortina d’Ampezzo fa parte dell’associazione europea «Best of the Alps» che riu-nisce le 12 località monta-ne più famose ed esclusive di 5 nazioni Alpine.
AGENZIA MONITORAGGIO E ANALISI DEI MEDIA
è press-partner di Cortina Turismo.
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alessandro lolliSi occupa di formazione e comunicazione dal 1983. Il tema della divulgazione dei contenuti è sempre stato al centro del suo percorso professionale, focalizzatosi su organizzazione di mostre d’arte, formazione a distanza e marketing per un importante gruppo editoriale italiano. Nel 1996, coordinando un progetto industriale, entra in Editrice Compositori oggi punto di riferimento del settore design e architettura. Condivide con Aldo Colonetti la direzione della testata Ottagono, affermatasi anche a livello internazionale come magazine di punta del progetto made in Italy.
He has been in the world of training and communication since 1983. The spreading of information has always been at the centre of his professional career, focussing on the organising of art exhibitions, distance training and marketing for an important Italian editorial group. In 1996, co-ordinating an industrial project, he joined Editrice Compositori, today a reference point for the design and architecture sector. He shares with Aldo Colonetti the directing of Ottagono, which is affirmed also on an international scale as the leading magazine of the made in Italy project.
claudio zanettinAppassionato e instancabile ricercatore, è antiquario per talento e per passione. Il suo quartier generale è da 33 anni La Ruota, il suo atelier di Cortina d’Ampezzo, in Galleria Croce Bianca. Sin da piccolo, si perdeva ore intere ad osservare dalle vetrine quegli oggetti di eccellenza artigianale e di grande gusto che tanto lo colpivano. Ha avuto negozi, oltre che a Cortina, a Milano e a Porto Rotondo. Da lui ha acquistato il vero jet set mondiale. Tra le mostre e i relativi cataloghi che portano la sua firma: Storia di bracciali, braccialini, braccialetti (1989), Lo zoo fantastico (1991) e David Webb e gli americani (1993), Capolavori eburnei (2001).
An impassioned and indefatigable researcher, he is also an expert in antiques by virtue of talent and passion.His headquarters has been for the last 33 years La Ruota, his atelier at Cortina d’Ampezzo, in Galleria Croce Bianca. As a child, he would spend hours observing through shop windows those objects of artisanal excellence and great taste that so struck him. He has had shops, besides at Cortina, also in Milan and at Porto Rotondo. The world's jet set has purchased at his shops. Among the exhibitions and the catalogues for them that bear his name are: Storia di bracciali, braccialini, braccialetti (1989), Lo zoo fantastico (1991) and David Webb e gli americani (1993), Capolavori eburnei (2001).
Registrazione al Tribunale di Bellunon. 04/08 del 23 maggio 2008
Direttore editorialeStefano Illing
Direttore onorarioLamberto Sechi
Direttore responsabileChiara Caliceti
Supervisione creativaStefano Zardini
Redazione [email protected]
Cortina TurismoCoordinamento di redazione:
Eleonora AlveràHanno collaborato:
Alessandro Broccolo, Cinzia Confortola, Paola Dandrea, Imma Durazzo, Marianne Moretti-Adimari, Maria Grazia
Soravia, Gabriella Talamini
Omnia RelationsCoordinamento di redazione:
Cristina Palmiotto, Lucia Portesi
Hanno collaborato a questo numero:Testi
Cesare de Seta, Eva Grippa, Giuseppe Maria Jonghi Lavarini, Alessandro Lolli, Fede Rebecchini, Ennio Rossignoli,
Alessandra Segafreddo, Massimo SpampaniFoto
Diego Gaspari Bandion, Andrea Martiradonna, Giacomo Pompanin, Johnny Dell'Orto, Stefano Zardini
Archivio Ambra Piccin, Archivio OttagonoIllustrazioni
Diego Gabriele
Progetto graficoKidstudio Communications - Firenzewww.kidstudio.it – [email protected]
Art directorMarco Innocenti, Luca Parenti
TraduzioniKate Page, Ilaria Zagni
Proprietario ed editoreCortina Turismo
Sede socialeVia Marconi 15/b – 32043 Cortina d'Ampezzotel. +39 0436 866252 – fax +39 0436 867448
StampaGrafica Veneta Spa
Via Malcanton, 2 – 35010 Trebaseleghe (Padova)tel. +39 049 9319911 – fax +39 049 9385760
Pubblicitàlocale
Laura Gaspari [email protected] nazionale
Cristiana Melis [email protected] Ferri [email protected]
Gestione distribuzione circuito nazionaleMaria Vittoria Cesari [email protected]
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The house is the space of equilibrium and seren-
ity, of warmth and tranquillity. Even more so is the
house in the mountains, which protects and welcomes
even more, given the nature which surrounds it. Wood,
stone and metal here take on a profound meaning, of
strength, stability, equilibrium and tradition, in continu-
ous relationship with ancient but ever present values.
The house is not only welcoming: it also provides a
harmony which is soothing, a continuity and a solidity
which are reassuring. I believe that this is the reason for
the fascination of mountain architecture, where themes
and stylistic elements re-emerge from the past with an
ancient strength which is surprising and makes us think.
Top Living gathers them in the particular interpretation
given in Cortina and by Cortina. In this edition we are
speaking about tradition and innovation, interior archi-
tecture, bathrooms, decorating, collections and tech-
nology, carrying this knowledge around the world, in a
circuit of events — The Road to Contemporary Art, Ab-
itare il Tempo in Verona — and ever wider and refined
locations which share with us the quest for excellence.
La casa è lo spazio dell’equilibrio e della serenità,
del calore e della quiete. A maggior ragione lo è la
casa di montagna, che protegge e accoglie ancora
di più, data la natura che la circonda. Legno, pietra
e metallo assumono qui significati profondi, di forza,
stabilità, equilibrio e tradizione, in continuo rappor-
to con valori antichi ma sempre attuali. La casa non
è solo accoglienza: è anche richiamo a un’armonia
che ci acquieta, a una continuità e a una solidità
che ci rassicurano. Credo sia questo il motivo del
fascino dell’architettura di montagna, dove temi e
stilemi riemergono dal passato con una forza antica
che sorprende e fa riflettere. Top Living li raccoglie
nella particolare interpretazione data a Cortina e da
Cortina. In questo numero parliamo di tradizione e
d’innovazione, di architettura di interni, di bagni, di
arredo, di collezioni e tecnologia, portando questo
sapere nel mondo, in un circuito di eventi — The
Road to Contemporary Art, Abitare il Tempo a Ve-
rona — e location sempre più esteso e raffinato che
condivide con noi la ricerca dell’eccellenza.
EDITORIALEdi stefano Illing
HANNO�SCRITTO�PER�NOICESARE�DE�SETAEVA�GRIPPAGIUSEPPE�MARIA�JONGHI�LAVARINIALESSANDRO�LOLLICLAUDIO�ZANETTIN
IL�PERSONAGGIONELLA�BOTTEGA�DEL�VULCANICO
GIANCARLO�CANDEAGO
COLLEZIONITRA�SACRO�E�PROFANOMA�RIGOROSAMENTE
�BIEDERMEIER
INDOORINTERPRETAZIONICONTEMPORANEE
DELL’ABITAREIN�MONTAGNA
GENIUS�LOCIL’ECCELLENZA
DELL’ARTIGIANATOALLA�CONQUISTA
DEL�MONDO
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The carpenters, blacksmiths, goldsmiths and small busi-nessmen of Cortina have al-ways been much appreciated for the quality of the products and services that they offer.
This is an additional value of the Ampezzo val-
ley about which we wanted to speak to Kuno Prey,
founder and head of the Faculty of Design and Arts
of the Libera Università di Bolzano (Free University
of Bolzano), a well known figure in the international
I falegnami, i fabbri, gli orafi e i piccoli imprendito-ri di Cortina sono da sem-pre molto apprezzati per la qualità dei prodotti e dei servizi che sanno offrire.
È questo un valore aggiunto della conca ampez-
zana di cui abbiamo voluto parlare con Kuno Prey,
fondatore e preside della Facoltà di design e arti
della Libera Università di Bolzano, figura nota in
campo internazionale, allievo, negli anni Settanta,
Un nOTO DEsIgnER E sTUDIOsO, KUnO PREy, fOnDATORE DELla fAcOLTà DI DEsIgn E ARTI DELla LIbERA UnIvERsITà DI bOLzAnO, E Un EsPERTO
gIORnALIsTA, MAssIMO sPAMPAnI, A cOLLOqUIO. PER RAccOnTARE L’EccELLEnzA ARTIgIAnALE DELla TRADIzIOnE AMPEzzAnA: Un PATRIMOnIO cULTURALE scOLPITO In LEgnO, PIETRA E METALLO, DI cUI L’ARTIgIAnO, cOL
TOccO DELLE sUE MAnI, sI fA EsPERTO InTERPRETE E TRADUTTORE.
Tesorodi una valleTreasure of a valley
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IL PUnTO DI
field, a pupil in the 1970s of the Cortina Art Institute
and, subsequently, also of Ettore Sottsass and Gian-
franco Ferré. «The artisan is the translator and trans-
porter of the values of the past. He knows certain
tricks of the trade which he has assimilated from the
local culture, and this has a great value over mass
production». And Prey points out how Cortina has
an extra chance in this sector: «in Cortina there is
a clientèle with certain tastes, a certain culture and
also considerable spending power. The patrons ap-
preciate the excellence of this mountain resort and
look for objects, furniture and furnishings which
bear witness to this cultural reality. It is up to
the artisans to use their skills and to take
the necessary time in order to devel-
op this trend. Time is an important
factor, because the artisan must
not put himself in competition with
the industrialist, who has chests, ta-
bles and chairs in the warehouse ready
for shipment. The relationship which develops
with the artisan is much more personal and his
work makes a strong impression owing to his manual
skills: his hands do not move like a robot, but they
are guided by the past, by his culture, and they are
searching for a collation with the present ». Accord-
ing to the well known designer, the fact that the pa-
trons recognise these values in the artisans of Cor-
tina, even when they call them to do works outside
the Ampezzo Valley, is a highly positive aspect. «If
the work is automated using machinery, there is a
risk of losing the traditions and values of the terri-
tory, which does not mean, for example, making old
furniture but having a personal, live relationship with
the materials and with the way in which these are
transformed».
dell’Istituto d’Arte di Cortina e, successivamente,
anche di Ettore Sottsass e Gianfranco Ferré. «L’ar-
tigiano è il traduttore, il trasportatore dei valori
del passato. Conosce i trucchi del mestiere che
ha assimilato dalla cultura locale, e questo ha un
grande valore rispetto alla produzione in serie». E
Prey fa rilevare come Cortina abbia una chance in
più in questo settore: «A Cortina c’è una clientela
che ha un certo gusto, una certa cultura e anche
una notevole capacità economica. La committenza
apprezza l’eccellenza di questa località di monta-
gna e cerca oggetti, mobili e arredamenti che
testimonino questa realtà culturale. Sta agli
artigiani, con la loro abilità e prenden-
dosi il tempo necessario, sviluppa-
re questa indicazione. Il tempo
è un fattore importante, perché
l’artigiano non deve porsi in com-
petizione con l’industriale, che in
magazzino ha cassepanche, tavoli e se-
die pronti da spedire. Il rapporto che nasce
con l’artigiano è molto più personale e il suo la-
voro ha una forte impronta data della sua stessa
manualità: non sono mani che si muovono come
un robot, ma sono mani che vengono azionate dal
passato, dalla cultura e che cercano un confronto
con il contemporaneo». Secondo il noto designer è
un aspetto molto positivo il fatto che i committenti
riconoscano all’artigiano di Cortina queste quali-
tà anche quando lo chiamano per interventi al di
fuori del contesto ampezzano. «Se il lavoro viene
automatizzato attraverso le macchine, si rischia di
perdere la tradizione, i valori del territorio, che non
vuol dire, ad esempio, fare vecchi mobili ma avere
un rapporto personalizzato, vivo, con i materiali e
con il modo in cui questi vengono trasformati».
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The experience of Kuno Prey in Cortina was deter-minate in his professional formation.
«I was a student at the Institute of Art from 1974
to 1978. Cortina, I always say, was for me a truly
unique opportunity to grow as a designer, to attain
my identity and my language, being able to work to-
gether with people and teachers like Dino Gaspari,
Renato Balsamo, Bepi Olivieri and Emilio Bassanin.
Among other things they taught me not to be afraid
of expanding my horizons and of coming into con-
tact with new realities». And if we ask the South
Tyrolean designer to tell us the sectors that the ar-
tisans of the Ampezzo Valley
can develop most, he replies:
«all of them, because in an ex-
tremely flat and banal world
like the one in which we live,
we need more and more to be
able to find our identity, to es-
tablish intimate and personal
relationships with things: from
hand made woollen pullovers
to furniture, from metal ob-
jects to textiles. I think arti-
sans will always have better
cards to play if they make the
most of their strong links with
the territory».
L’esperienza vissuta da Kuno Prey a Cortina è sta-ta determinante nella sua formazione professionale.
«Sono stato studente all’Istituto d’Arte dal 1974
al 1978. Cortina, lo dico sempre, è stata per me
un’occasione veramente unica, per crescere come
progettista, per acquisire una mia identità, un mio
linguaggio, potendo lavorare insieme a personag-
gi e docenti come Dino Gaspari, Renato Balsamo,
Bepi Olivieri, Emilio Bassanin. Mi hanno insegnato,
fra l’altro, a non avere paura di allargare i propri
orizzonti, a essere in contatto con nuove realtà». E
se chiediamo al designer altoatesino quali siano i
settori in cui l’artigianato am-
pezzano può avere il suo mag-
giore sviluppo, così risponde:
«In tutti, perché in un mondo
estremamente piatto e bana-
le come quello che viviamo,
abbiamo sempre più bisogno
di riuscire a identificarci. Di
instaurare rapporti intimi e
personali con le cose: dal ma-
glione di lana fatto a mano, al
mobile, dall’oggetto in metallo
ai tessuti. Penso che gli arti-
giani avranno carte sempre
migliori da giocare se faranno
tesoro del loro forte legame
con il territorio».
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ini il Genio di CorTina
L’ARTIgIAnO è la RADIcE, IL PROgETTIsTA la LInfA vITALE: LE MAnI E L’IngEgnO chE DAnnO fORMA ALLO sPIRITO DI Un LUOgO. UnA sInERgIA cREATIvA cELEbRATA DA TOTEM. InnOvAzIOnE E TRADIzIOnE: Un cOncORsO DI IDEE, UnA MOsTRA, Un cOnvEgnO; PER RAccOnTARE, cOME sOTTOLInEA L’ARchITETTO lavARInI — DIRETTORE DELla DI bAIO EDITORE ED EsPERTO DI cULTURA DELla MOnTAgnA — UnA sTORIA TUTTA D’AMPEzzO.
Winner: L’Arfa come totem, (The Arfa as a totem) by the architect Matteo Apollonio.Carried out by Falegnameria Idea Legno of Constantini Andrea and I Fabbri Zardini.
Primo classificato. L’Arfa come totem, dell'architetto Matteo Apollonio.Realizzato da Falegnameria Idea Legno di Constantini Andrea e I Fabbri Zardini.
The inheritance of timeA symbol of great value, capable
of representing in the best way possible the unity of tradition and innovation: this is the merit of the Arfa — the ancient drier for broad beans — as a totem, and the winner of the first prize at the competition for ideas titled Totem. Innovazione e Tradizione . The signs of a long-vanished way of agricultural life, and an object of the collective memory of the people of the Ampezzo Valley, part of the ethnographic heritage of the entire community.
l'ereditàdel tempo
n grande valore simbo-lico, capace di raffigurare al meglio l’innesto di tra-dizione e innovazione.
Questo il merito dell’Arfa — l'an-tico essiccatoio per le fave — come totem, vincitore del Primo Premio al concorso di idee. Non solo un semplice espositore dal design creativo, quanto il segno di un’agricoltura scomparsa, og-getto della memoria collettiva della popolazione ampezzana, bene etnografico di un’intera comunità.
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Premio Speciale AD. Stesse radici diverse storie, Istituto Statale d’Arte.Studenti: Ilenia De Villa, Giulia Ghedina e Agata Tua (tutor: architetti Ambra Piccin e Luca Menardi Ruggeri). Realizzato da Mauro Lampo.
Accanto: un momento della consegna del
Premio Speciale AD, l’attestato firmato dal direttore della rivista
Ettore Mocchetti e assegnato da
Massimo Spampani.
In alto a destra: gli organizzatori
e i protagonisti di Totem. Innovazione e tradizione durante la serata-evento del 20
agosto 2009.
AD Special Award. Same roots different stories, State Institute of Art.Students: Ilenia De Villa, Giulia Ghedina and Agata Tua (tutor: architects Ambra Piccin and Luca Menardi Ruggeri). Carried out by Mauro Lampo.
Totem. Innovazione e tradizione.
n progetto promosso dall’Associazione professionisti edili (Luca Menardi Ruggeri e Ambra Piccin) e dall’associazione Arti-giani di Cortina (Renzo Siorpaes "Zino" e
Loris Zanol), in collaborazione con l’Istituto Statale d’Arte. Un concorso di idee, una colorata mostra lungo Corso Italia e un convegno dedicato, durante il quale sono stati premiati i totem vincitori — all’in-terno di ognuno, uno scatto fotografico di Stefano Zardini — sullo sfondo di un dibattito che ha visto Gjlla Giani (Di Baio Editore), Massimo Spampani (AD), Kuno Prey (preside della Facoltà di design e arti della Libera Università di Bolzano) e Francesco Ponzellini (Editrice Compositori) confrontarsi sul progetto di creazione di un marchio territoriale di qualità, tra architettura e artigianato.
Totem. Innovation and tradition
The inheritance of time
A project promoted by the Professional Building Association (Luca Menardi Ruggeri and Ambra
Piccin) and by the Cortina Association of Artisans (Renzo Siorpaes "Zino" and Loris Zanol), in collabo-ration with the State Institute of Art. A competition of ideas, a colourful exhibition along Corso Italia and convention dedicated to it, during which the totem winners were given prizes — in each one, a photograph taken by Stefano Zardini — against a background of debate in which took part Gjlla Giani (Di Baio Editore), Massimo Spampani (AD), Kuno Prey, head of the Design and Arts faculty of the Libera Università di Bolzano, and Francesco Ponzellini (Editrice Compositori) who debated the project of creation of a territorial trademark of qual-ity, between architecture and craftsmanship.
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Premio Studenti.I guardiani del colore, Istituto Statale d’Arte.
Studenti: Luisana Carotenuto, Francesca Gnech e Chiara Pagan (tutor: architetti Ambra
Piccin e Luca Menardi Ruggeri). Realizzato
da Bottega Artistica, de Bernardo Carlo Costruzione Stufe
Ceramica, Fabbro Zino e L’Arte di Arredare di
Silvano Pagan.
Students Awards. The guardians of colour, State Institute of Art.Students: Luisana Carotenuto, Francesca Gnech and Chiara Pagan (tutor: architects Ambra Piccin and Luca Menardi Ruggeri). Carried out by Bottega Artistica, de Bernardo Carlo Construction of Ceramic Stoves, Fabbro Zino and L’Arte di Arredare by Silvano Pagan.
i suoi nonni spaccavano per farne rifugi, sceglien-do sapientemente i materiali del luogo. Sa piegare il ferro, intagliare il legno e sentirne la superficie con la mano. Valori di cui l’architetto deve essere tutore e responsabile. Lo dice la parola: “archè”, coordinatore, e “tekton”, costruire. L’architetto che non obbedisce alla storia del territorio cade nella sciagura del solipsismo e dell'arido compiaci-mento di sé, estraneo alla sensibilità del luogo. Il rispetto etico dei luoghi e la collaborazione con gli altri professionisti sono il solo percorso possibile per una realizzazione armonicamente inserita nel genius loci. Le idee in questo modo si fortificano, diventando opere riconoscibili e condivise. Una casa, oggi, deve essere un contenitore di percorsi, di sensazioni tattili e percezioni positive che per-mettono di vivere con felicità il proprio ambiente. Felicità che, se è in armonia con i luoghi, diventa contagiosa. All’architetto questa responsabilità, e all’artigiano questo impegno».
È importante dunque preservare la nostra cul-tura che troppo facilmente tende a scivolar via da quei valori.
E, parlando di Cortina, non può mancare un ac-cenno alla bellezza perché, come disse Fëdor Do-stoevskij: «Solo la bellezza salverà il mondo».
ortina rappresenta la casa di montagna per antonomasia. La cultura dell’abitazione ampezzana e il rispetto della sua tradizione sono stati una grande scuola per tutti i pro-
gettisti dell'area alpina. In agosto il concorso Totem. Innovazione e tra-
dizione è riuscito a sottolineare come un artigiana-to creativo ma rispettoso delle tradizioni possa va-lorizzare in modo moderno il genius loci della Regi-na delle Dolomiti, senza creare dissonanze. Riporto volentieri alcuni appunti dell'architetto Gjlla Giani che illustrano i valori fondamentali dell’architettura di montagna.
«L’architetto e il progettista devono saper valo-rizzare il territorio, che è un insieme di paesaggio naturale e culturale, riconoscerne le specificità e i costumi, per poi tradurli in forme adeguate.
Anche oggi, infatti, dobbiamo fare i conti con quella personalità collettiva che si chiama genius loci. L’artigiano è il singolo che, cosciente della sua manualità, riesce a dare materia al flusso della sua immaginazione, producendo nella sua bottega un manufatto che rimane nel tempo, un contributo alla poesia del territorio. Vive la sua terra, i prati, i boschi, la chiesa; ricorda la casa e la stalla dei suoi avi, apprezza i frutti del loro lavoro, le pietre che
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1• Alta montagna, Istituto Statale d’Arte, Pietro Albertini, Falegnameria Artigiana Chi De Mano, Falegnameria Romano Zardini.
2• I am a monument, arch. Pierpaolo Tabacchi, Cromax di Massimiliano Fontana, Falegnameria Bariza di Roger Alberti, Lavori Boschivi Francesco Zangrando, Vetreria Vierre.
3• Il bosco del Cristallo, arch. Jacopo Bernardi e Valentina Bernardi, Light Hunter Publications, Fabbro Marco Pompanin, Falegnameria Dipol e Gaspari, Vetreria Cortinese.
4• Il cesto dei tesori, arch. Jr Francesca Moreni, Falegnameria Faloppa, Falegnameria Lorenzi di Massimo Lorenzi, I Fabbri Zardini.
5• Pelle e ossa, arch. Fabrizio Luchetti, Fabbro
Zino, Falegnameria Scapinello, Vetreria
Cortinese.
6• Piccola e rara, Istituto Statale d’Arte, Maria de
Boni, Sara Menardi, El Fouro, Pio Alverà.
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The Genius of CortinaThe culture and tradition of the habitations
of the Ampezzo Valley have constituted a great school for all designers of the Alpine area. In August the competition Totem. Inno-vazione e tradizione emphasised the fact that an artisanship that is creative yet respectful of traditions can exalt in a modern way the genius loci of Cortina, without creating disso-nance. I am happy to report on some notes by the architect Gjlla Giani on the fundamental values of mountain architecture.
«The architect and designer must know how to make the most of the territory, which is a collection of natural and cultural landscapes, to recognise its particular characteristics and customs, in order to then put them into suitable forms: even today we have to reckon with that collective personality called genius loci. The artisan is the individual who, conscious of his manual skills,manages to fuel the flow of his imagination. He identifies with his land, the meadows and the woods; he remembers the house of his ancestors, appreciates the fruits of their labours, the stones split by his grand-
parents to make a refuge, choosing wisely the materials of the place. He knows how to bend iron, carve wood and feel the surface with his hand. These are values which the architect must respect and protect. The word says it: “archè”, coordinator, and “tecton”, build. The ethical respect for places and collaboration with other professionals represent the only way possible for a creation harmoniously inserted into the genius loci. In this way the ideas are strengthened, becoming recognisable and shared works. Today, a house must be a con-tainer of tactile sensations and positive percep-tions allowing people to live happily in their own environment — a happiness which, if it is in harmony with the place, becomes contagious. This is the responsibility of the architect, and the task of the craftsman».
7• Porta Secuia, A.P.S Cortina Artist, Alberto Belfi.
8• Portatore di idee, geom. Alessandro Zandonella, Electra, Vetreria Cortinese.
9• Seven, Adriano Menardi, Fabbro Zino, Falegnameria Dadiè e Zardini, Vetreria Vierre.
10• Tubature metalliche in cuore di legno e pietra, interior design Luca Sogne, Cortina Vetera Pavimenti d’arredo, Falegnameria Dimai.
11• Ultime notizie, arch. Silvio Bernardi, Fabbro Marco Pompanin, Falegnameria El Marangon, Vetreria Cortinese.
12• Una finestra nel bosco, arch. Luca Caproni, El Fouro, Electra.
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Il senso di ampiezza degli ambienti è dettato anche dalle scelte di arredo. Pochi pezzi, ma assolutamente speciali.
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alore, con un bel tratto di pulizia e mo-dernità. Questa abitazione firmata da Silvio, Valentina e Jacopo Bernardi rap-presenta un bell’esempio di cosa significhi
innovazione nelle abitazioni di montagna. Difficile crederci scorrendo le immagini: è di appena 60 me-tri quadri questa dimora con angolo cottura e sala da pranzo, salotto, una stanza matrimoniale e una stanza singola trasformabile in un prolungamento del salotto, grazie a una porta scorrevole che divi-de e unisce armoniosamente gli ambienti.
Il legno è un elemento imprescindibile per una casa di montagna? Bene: qui c’è, e in tante decli-nazioni. Il soffitto trattato a calce, come si faceva una volta. Tavole di diverse misure e larghezze per il pavimento. Una cucina fatta di accostamenti di le-gni e colori diversi, cromaticamente equilibrati tra il bianco, il grigio e il sabbia.
«È un progetto che ci ha molto divertito — rac-contano gli architetti — anche per la spiccata pro-pensione a giocare, sperimentare e, perché no, pure osare, della nostra committente. Ha accettato con entusiasmo la proposta della vasca da bagno in camera e la trasparenza che abbiamo costruito tra questa e il bagno». Risultato? Un effetto dupli-catore delle superfici, proprio dettato dal concetto innovativo di distribuzione degli spazi.
D’altro canto, è questa la forza di Silvio Bernar-di. La sua abilità si esprime al meglio proprio quan-do può cimentarsi su piccole superfici. Silvio chiac-chiera e disegna. «Il regalo più bello che io abbia mai ricevuto? Un album da disegno che mi regalò Angelo Menardi». L’inizio di una passione che si è trasformata in talento anche grazie alla gavetta che Silvio Bernardi ha fatto negli studi di De Bonetti e dell’ingegner Luigi Menardi Milar.
Il suo archivio ha da poco superato i 600 rac-
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sGuardiConTemporanei
Two angles of the same room: the single bedroom with a comfortable divan bed and with the ceiling treated with whitewash, as was the custom in days of old.
The sense of spaciousness of the rooms is also dependent upon the choice of furnishings: a few pieces but absolutely special.
Due angolazioni della stessa stanza: la camera singola con un comodo divano letto e con il soffitto trattato a calce, secondo un'antica usanza.
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Adjacent, double effect: open/closed. In the first case, from the living room there is a view of the single bedroom, which thus becomes a second living room.
Accanto, effetto doppio: open/closed. Nel primo caso, dal salotto si ha la vista sulla camera singola che diventa, così, secondo living.
coglitori: oltre 600 progetti che a Cortina, e fuori, portano la firma dell'architetto, noto come l’erede di Luigi Vietti. Ma guai a dirglielo: arrossisce di fron-te ai complimenti. Sulle riviste più titolate è di casa, ma se non ci fossero i suoi figli a conservarle, chissà dove finirebbero…
Un bel trio, gli architetti Bernardi: stesso stile, stessa passione. Assieme hanno firmato progetti di rilievo, come la Club House del golf di Cortina e un lavoro importante per un concorso, vinto, a San Candido. Per arrivare all’ultimo: quello della nuova galleria d’arte Farsetti che sorgerà di fronte al Po-sta, nell’area che ospitava la funivia che portava a Pocol.
Qual è il tratto che contraddistingue Silvio Ber-nardi? A rispondere, senza esitazioni, sono Valenti-na e Jacopo: «I disegni a mano libera che lui fa da-vanti ai clienti mentre insieme immaginano gli spazi. Disegni che lui traccia al contrario e che, dunque, si materializzano dritti sotto gli occhi di chi gli siede di fronte». Netta suddivisione dei ruoli all’interno del-lo studio Bernardi. Silvio segue la distribuzione e il taglio. Jacopo l’architettura delle grandi strutture. E Valentina la parte arredo, con tanta ricerca sui materiali che ama miscelare con creatività.
C’è un progetto che rende Silvio Bernardi particolarmente orgoglioso? «Il centro Congressi Alexander Girardi Hall. Per essere una sala poli-funzionale, ha un’acustica veramente eccezionale». Basti dire che Zimermann, dopo averla “testata” lo scorso anno per il Festival e Accademia Dino Ciani, è tornato, entusiasta, a Cortina per un’intera gior-nata di prove. Detto da uno che di teatri ne ha gira-ti parecchi nel mondo, è un bel riconoscimento. E non certo solo in termini di estetica.
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Lineare ed armonica, la zona cottura che sfocia nella sala
da pranzo. Con un tocco di modernità: l’accostamento
al legno dell’acciaio, in un riuscito richiamo tra gli
elettrodomestici e la cornice della porta.
Linear and harmonic, the kitchen area flows into the
dining room. A touch of modernity: the juxtaposition
of wood and steel, a successful link between the
household appliances and the door frame.
Contemporary glancesWarmth, with a good dosage of clarity and mo-
dernity. This habitation designed by Silvio, Valentina and Jacopo Bernardi represents a good example of what innovation means with regard to mountain dwellings. It is difficult to believe when we leaf through the pictures that it is hardly 60 metres square. This living space has a kitchen area and din-ing room, living room, one double bedroom and one single bedroom transformable into a prolongation of the living room by means of a sliding door that divides and unites the spaces harmoniously.
There is wood, an indispensable element for a mountain house, in many declinations. The ceiling
is treated with whitewash, as in the old days. The floorboards are of differing sizes and widths. The kitchen is composed of a juxtaposition of wood and various colours, chromatically balanced between white, grey and sandy.
«It was a project that we found extremely enjoy-able», say the architects, «partly because of the marked propensity for play of our client, who en-thusiastically accepted the proposal for the bath in the bedroom and the transparency that we created between the two rooms». The result? A duplicating effect of the surfaces. This is the strength of Silvio Bernardi: his ability is expressed to the full exactly in small contexts.
His archives contain over 600 projects. Al-though he is at home in the worthier magazines, if it were not for his children's efforts at preserving
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Da notare il lavello, una vecchia vasca da giardino, adagiata su una superficie moderna: un piano di faggio schiarito, e cassettoni fatti con legname da esterno ossidato dal tempo.
Pochi pezzi, tante suggestioni. Ogni particolare fa la differenza.
Worthy of note is the sink, an old garden tub arranged on a modern surface: a plane of lightened beech and chests of drawers made of wood that has been oxidised with time from the outside.
Few pieces, many suggestions. Each detail makes the difference.
them, who knows where they would end up… An excellent trio: the same style, the same passion. To-gether they have achieved prestigious projects such as the Golf Club House in Cortina. Last but not least of these is the new Farsetti art gallery that will go up opposite the Hotel Posta, in the area where the cable car stood that went up to Pocol.
What is the trait that distinguishes Silvio Ber-nardi? An answer to this question is provided by Valentina and Jacopo: «the freehand designs that he does in front of the client while they imagine the spaces together». There is a clear subdivision of the roles within the Bernardi studio. Silvio takes care of the distribution and styling, Jacopo takes charge of the architecture of large structures, and Valentina deals with the décor, engaging in much searching for the materials that she loves to mix with creativity.
Is there a project of which Silvio Bernardi is par-ticularly proud? «The Alexander Girardi Hall Con-gress Centre: it has really exceptional acoustics». Suffice it to say that Zimermann, after having tried it out last year at the Festival e Accademia Dino Ciani, came back enthusiastically to Cortina for a whole day of rehearsals. That is a good recognition, coming from one who has been in many theatres around the world.
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Anche il disegno della stufa, realizzata da Maurizio Dimai, porta la firma di Silvio Bernardi.
The design of the stove, made by Maurizio Dimai, is also the work of Silvio Bernardi.
Un risultato di grande effetto l'accostamento tra lo stile di questa dimora moderna di montagna e la gigantesca poltrona africana.
To considerable effect is the juxtaposition of the style of this modern mountain dwelling and the gigantic African armchair.
Giochi di vetri e trasparenze producono un evidente effetto di duplicazione delle superfici.
Plays between glass panes and transparencies produce an obvious effect of duplication of the surfaces.
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Maestri d'operaIl progetto:
Architetti Bernardi
pavimento e arte del legno:Falegnameria El Marangon
Architectural Lighting design:Studioillumina Arch. Adriano Caputo
Impianto elettrico:Electra
Realizzazione stufa:Maurizio Dimai
Arte del ferro:Fabbro Marco Pompanin
Bagno e camera da letto con vista. Uno sull’altro. Con tanto di vasca a idromassaggio nella stanza matrimoniale.
Bathroom and bedroom with a view. One over the other. With bathtub and hydromassage in the double bedroom.
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la roccia entra in casa. una scelta coraggiosa
ma con un senso preciso: impossessarsi dell’ambiente esterno.
The rock comes into the home. A courageous
choice but one with a precise aim: to take
possession of the outside environment.
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Il muro in pietra dai colori pallidi della Dolomia assume un’ideale funzione di blocco portante dell’intera struttura, oltre che costituire il fulcro della casa.A wool carpet would have
been too banal. The carpet made by the metal worker Candeago takes up the ancient concept of matting, but with novel elements: the steel and copper of the old campanile joined with small loops.
The pale coloured wall of Dolomite stone takes on an ideal function of supporting block for the entire structure, besides constituting the focal point of the house.
Troppo banale un tappeto in lana. Il tappeto eseguito da Fabbro Candeago riprende il concetto antico della stuoia, ma con elementi inediti: l’acciaio e il rame antico del vecchio campanile uniti da piccoli passanti.
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l primo, materiale costruttivo simbolo di un’architettura tipica degli anni Cinquanta, e la seconda, una pietra proveniente dalla cava delle 5 Torri, si integrano nel Palazzo delle Po-
ste, costruito per le Olimpiadi del 1956 su progetto dell’architetto Edoardo Gellner.
L’intento, nella ristrutturazione di questo ap-partamento, è stato quello di rispettare la struttura di un edificio polifunzionale, esaltandone i com-ponenti principali: costruito in cemento armato a faccia vista, presenta il piano terra rivestito in blocchi di pietra di varie dimensioni e spessori. È nata così l’idea di riprendere il disegno del rive-stimento presente all’angolo di Via Bepin per re-alizzare, nell’appartamento, un muro in pietra dai colori pallidi della Dolomia che, al suo interno, racchiude il bagno turco e la palestra. Il disegno esecutivo è servito anche per la realizzazione del tappeto in acciaio e in rame di recupero del cam-panile della chiesa della Madonna della Difesa. I due materiali, la pietra e il rame, si uniscono nella realizzazione del camino.
Al lato del tappeto, il tavolo da pranzo è stato creato accoppiando le vecchie travature di larice di un fienile desueto, le stesse utilizzate per la panca
i in cavallino addossata sulla parete opposta al ca-mino.
Tutti gli elementi in calcestruzzo interni alla casa — scale, pilastri, travature — sono stati attenta-mente restaurati ed evidenziati, inserendoli come elementi portanti delle nuove finiture.
Così, anche per le maniglie delle porte, dise-gnate dagli architetti, sono stati utilizzati i ferri di armatura delle strutture in cemento armato.
Altro elemento caratterizzante l’appartamen-to è la scala: ripulito l’originale corrimano in ferro, sono stati inseriti i pannelli in vetro, mettendo in evidenza i meravigliosi gradini in cemento armato faccia vista a coda di rondine.
Pavimenti e rivestimenti in legno sono stati re-alizzati utilizzando delle vecchie assi di quercia. Le pareti rivestite in legno sono state trattate come prosecuzione del tavolato in quercia massello po-sto a pavimento, la cui tonalità scura contrasta con il colore naturale dell’abete utilizzato per le arma-diature.
Il grande salotto poggia sui colori del cemento e della roccia. Sulla destra, le aperture che consentono un’ampia vista sul Faloria e sul Cristallo. Sullo sfondo, un’opera di Antony Caro.
The large living room is centred around the colours of concrete and rock. At the right, the apertures that afford a wide view of the Faloria and the Cristallo. In the background, a work by Antony Caro.
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Anche i dettagli riprendono in modo discreto i colori dominanti della casa. Un insieme riposante e minimalista adatto a una dimora di vacanza e relax.
The details, too, discreetly take up the dominant colours of the house. A relaxing and minimalist ensemble suitable for a place for holidays and relaxation.
Dietro il massiccio tavolo da pranzo, un olio di Luca Pignatelli con i corpi illuminanti a soffitto come fiocchi di neve in caduta libera.
Behind the solid dining table, an oil painting by Luca Pignatelli with the the illuminating bodies on the ceiling like snow flakes in free fall.
The planners have modelled the spaces for the insertion of contemporary works of art in the areas of the house most lived in by the owners: the gym and the table.
Concrete and stoneThe first, a building material that is symbolic of
a type of architecture typical of the 1950s, and the second, a stone coming from the quarry of the 5 Torri, come together in the Palazzo delle Poste (the Post Office building), constructed for the 1956 Olympics to a design by the architect Edoardo Gellner.
The intention in restructuring this apartment was to conserve the structure of this multi-function-al building, highlighting its main components: it is built of rough reinforced concrete, and the ground floor is lined with blocks of stone of various sizes and thicknesses. Thus arose the idea of taking up the design of the panelling at the corner of Via Bepin to create in the apartment a wall of the pale colours of the Dolomite stone that in its interior en-closes the Turkish bath and the gym. The executive design of this is also furthered by the carpet made of steel and copper reclaimed from the campanile of the chiesa della Madonna della Difesa. The two materials, stone and copper, are joined in the mak-ing of the fireplace.
To the side of the carpet, the dinner table, made by coupling the old larch beams of an old-fashioned hayloft, the same as those used for the trestle bench leaning against the wall opposite the fireplace.
All the elements in concrete inside the house — stairways, pillars, beams — have been carefully restored and highlighted, inserting them as support-ing elements of the new finishings.
Thus, for the door handles too, designed by the architects, the reinforcing rods of the structures in reinforced concrete have been utilised.
Another characterising element of the apart-
ment is the staircase: the original iron handrail has been cleaned up, and glass panels have been in-serted, showing off the marvellous dovetailed steps in rough reinforced concrete.
The wood floors and panels have been made out of old oak planks. The wood-panelled walls have been treated as a continuation of the solid oak planking of the floor, the dark hue of which con-trasts with the natural colour of the deal used for the wainscoting.
I progettisti hannomodellato gli spazi per l’inserimento delle opere d’arte contemporanea nelle zone più vissute della casa dai proprietari: la palestra e la tavola.
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La palestra e il bagno turco sono separati dal salotto da ante scorrevoli in vetro. Sulla parete di sinistra, un’opera fotografica di Stefano Zardini dedicata alla neve. A soffitto, le travi in cemento di Gellner.
The gym and the Turkish bath are separated from the living room by glass sliding doors. On the left hand wall, a photographic study of snow by Stefano Zardini. In the ceiling, the concrete beams by Gellner.
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le MaestranzeIl progetto:
Architetti Federica De Gaetanie Fabio Ortolani
Arte del ferro:Fabbro Candeago
Fabbro Poloto
Arte del legno:La Falegnameria di Mario Ghedina
La scala e i corrimano voluti da Edoardo Gellner negli anni Cinquanta. Unica aggiunta attuale i pannelli di vetro, inseriti da Fabbro Poloto, per la sicurezza dei bambini.
The staircase and handrail by Edoardo Gellner in the 1950s. The only modern additions are the glass panels inserted by the metal worker Poloto, for child safety.
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era una volta...». Merita un incipit da favola l'attico di una palazzina anni Sessanta a Cianderies, ristrutturato attraverso soluzioni che tenessero
conto della splendida posizione panoramica.Leitmotiv delle scelte progettuali di Divisione
Architettura Alberto del Biondi è stata la parteci-pazione allo spazio circostante — siamo a due passi dal centro di Cortina — resa possibile da una ben precisa volontà di portare la natura “dentro” l'abi-tazione.
Gli spazi sono stati ampliati con vetrate e pareti composte, da una parte, in legno e, dalla parte su-periore, in vetro, per consentire il prolungamento della visuale oltre la stanza. Anche gli arredi, dalle linee pulite ed eleganti, sono stati pensati per coin-volgere l’immagine degli spazi esterni.
Una particolarità dell’attico è la visione ampia del tetto: le pareti in vetro permettono, infatti, una visuale totale del sottotetto e donano un gradevole senso di continuità, dato anche da una particolare partizione della soffittatura. Ogni canale ligneo è internamente illuminato con luci nel soffitto, con-ferendo a tutti gli ambienti una luminosità indiretta, calda e non invadente.
Un attico da sogno, che ben riflette la filoso-fia di Alberto del Biondi Industria del Design che
il Cieloin una sTanZa
consiste nell’ideazione di progetti unici, in grado di comunicare valori attraverso la corretta interpre-tazione e valorizzazione delle specificità presenti in loco. Essenzialità, unicità, autenticità sono, dun-que, le caratteristiche fondamentali di questa abi-tazione che dialoga idealmente con la natura e che reinterpreta in chiave contemporanea gli elementi propri della tradizione di montagna.
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«Once upon a time there was...». The fairy tale beginning is justified when refer-
ring to the attic of a 1960s building at Ciander-ies, restructured taking into account its splendid panoramic position. The leitmotiv of the planning choices of Divisione Architettura Alberto del Bion-di was the blending in with the surrounding space (it is situated a stone's throw away from the centre of Cortina), made possible by the precise desire to bring nature “inside” the habitation.
The spaces have been enlarged with glass panes and with walls composed partly of wood and, in the upper part, of glass, to permit the visual to extend beyond the room. The furnishings, too, with their clear and elegant lines, were de-signed to involve the image of the external spaces.
A special feature of the attic is the wide view of the roof: the glass walls allow for a total view of the eaves and create a pleasant sense of continu-ity, also conveyed by a special partition of the
ceiling. Each wooden channel is lit internally with lights in the ceiling, conferring to all the rooms an indirect luminosity that is warm and subtle.
An attic of your dreams, which well reflects the philosophy of Alberto del Biondi Industria del De-sign, consisting of ideas for unique projects able to communicate values through the right inter-pretation and exploitation of the specific features present in loco. Essentialness, uniqueness, and au-thenticity are thus the fundamental characteristics of this habitation ideally in harmony with nature that reinterprets in a contemporary key the ele-ments of mountain tradition.
The sky in a room
The images of the attic are very high quality
photorealistic renderings, that emphasize the sense of
continuity between inside and outside.
Le immagini dell'attico sono rendering fotorealistici di altissima qualità che ben
mettono in evidenza la continuità tra l'appartamento
e gli spazi esterni.
Maestri d'operaIl progetto:
Alberto del Biondi Industria del Design
Impianto idro-termo-sanitario:Calor Service
Impianto elettrico:Elettrica Gaspari
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The excitement of cycling on the road has moved indoors
l'emozione del ciclismo su strada ora è indoor
The 100 editions of the Giro d’Italia cycle race, the legendary Bianchi, the exciting duels
between Coppi and Bartali: all these are splendid tales of Italy that have made cycling history on the road. This is the glorious tradition that has inspired Technogym in its revival of indoor cycling. The result? Group Cycle, a unique and elegant bike that unites the design and quality of Technogym with the heritage of Italian cycling on the road.
Given the close link that Cortina enjoys with the world of cycling on the one hand and with technol-ogy on the other, Group Cycle will be one of the prizes of the Cortina-Dobbiaco MTB, the historical race that this year will be held on 25th July during the Cortina Bike Days 2010 event.
e 100 edizioni del Giro d’Italia, la leggenda-ria Bianchi, le emozionanti sfide fra Coppi e Bartali: tutti splendidi racconti italiani che hanno fatto la storia del ciclismo su strada.
Questa è la gloriosa tradizione cui Technogym si è ispirata per rinnovare l’indoor cycling. Il risultato? Group Cycle, una bike unica ed elegante che unisce il design e la qualità Technogym all’eredità del cicli-smo italiano su strada.
Per lo stretto legame che Cortina intrattiene con il mondo del bike, da un lato, e con la tecnologia, dall'al-tro, Group Cycle sarà uno dei premi della Cortina-Dobbiaco MTB, la storica gara che quest'anno si terrà il 25 luglio durante l'evento Cortina Bike Days 2010.
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Biò fireplace warms the heart of the Queen
Biò fireplace scalda il cuore della Regina
During the winter, the centre of Cortina was literally trans-formed into a “room with a view”. From 20th December
to 28th February 2010, Piazza Roma hosted the Chalet Biò, a little house designed by the well known architect and designer Matteo Ragni: a cosy wooden structure with a view of the landscape afforded by its large windows, from where you could admire the flickering flames reflected in the glass panes. So, visitors to Cortina had an elegant refuge to go to right in the town centre where they could get warm, admire several models of bio fireplaces, taste the best reserves of rum and brandy and leaf through copies of CORTINA.TOPic and CORTINA.Top Living.
urante l'inverno il centro di Cortina si è trasformato, letteralmente, in una “camera con vista”. Dal 20 di-cembre al 28 febbraio 2010, Piazza Roma ha ospitato infatti lo Chalet Biò, una casetta disegnata dal noto
architetto e designer Matteo Ragni: una struttura in legno, calda e aperta sul paesaggio circostante, grazie a grandi ve-trate da cui ammirare lo scintillio del fuoco riflesso nei vetri. Gli ospiti di Cortina hanno così potuto trovare un elegante rifugio in pieno centro all'interno del quale riscaldarsi, ammi-rare alcuni modelli di biocamini, degustare le migliori riserve di rum e brandy e sfogliare CORTINA.TOPic e CORTINA.Top Living.
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Maestri d'operaArte della decorazione:
Officina delle Piante
Arte del tessuto e dell'arredo: Sottosopra Cortina
La Cooperativa di Cortina
Arte del legno:Silvano Pagan
complementi d'arredo:La Bottega di Amélie
l concetto di fondo è quello della "hotel expe-rience", nuova tendenza dell’hotellerie in Italia. Ma anche di "affordable luxury", ossia lusso di-sponibile, che i consumatori identificano in cam-
po alberghiero con la progettazione, la costruzione o la ristrutturazione dell'hotel secondo canoni estetici mutuati dal design e dalla moda. Non più, dunque, il lusso sfrenato ed esibito, ma un’intima raffinatezza fatta di attenzione all'ambiente e di servizio da dieci e lode. Ecco la filosofia che è alla base della recente ristrutturazione dell’Hotel Panda, da poco trasfor-mato in un delizioso meublé con due appartamenti, Balcony ed Easy, arredati secondo i suggerimenti della tradizione, perseguendo un obiettivo di sem-plicità e naturalezza. Pensati per le esigenze delle fa-miglie e dei giovani sportivi, con un’accoglienza e un servizio da quattro stelle, seppur a prezzi contenuti. Un tipico stile di montagna riscaldato dalla generosa presenza del legno, si accompagna quindi al confort degli spazi, senza dimenticare l’importanza dei com-plementi d’arredo — freschi e floreali — e l’attenta ricerca alla raffinatezza dei dettagli.
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www.hotelpandacortina.com
Family languageThe basic concept is that of the “hotel experience”, a new trend in the Italian hotel business, but at the same
time of "affordable luxury". An intimate refinement based on attention to surroundings and to top class service. This is the philosophy underlying the recent restructuring of the Hotel Panda, which has been transformed into a delightful accommodation with two apartments, Balcony and Easy, furnished in accordance with tradition, striving for simplicity and naturalness. Designed with the needs of families and young sports people in mind, with a warm welcome and a four-star service at reasonable prices. And so a typical mountain style goes hand in hand with the comfort of the spaces, without forgetting the importance of furnishing accessories and details.
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Maestri d'operacomplementi d'arredo:
Sottosopra Cortina
pavimento e arte del legno:Luca Dimai
icerca di materiali raffinati ma naturali, rigo-rosamente ricavati dal contesto in cui sorge l'hotel. Insomma, una grande attenzione al rapporto, ormai recepito come inscindibile,
fra albergo e territorio. L’Hotel Ambra si rinnova pen-sando anche a questo. Cinque stanze, le Luxury roof rooms, della piccola bomboniera ampezzana sono in fase di ristrutturazione, disponibili a partire dall’esta-te 2010. Preziosi arredi con boiserie, pezzi di design tradizionale e materiali ricercati per far cogliere subi-to all'ospite il sapore della montagna (roccia e pietra nei bagni), del bosco (legno pregiato nei pavimenti) e, perché no, pure del glamour di Cortina (intarsi e ferro battuto per i complementi d'arredo). Ogni stanza è co-struita con un concept particolare: Afrodite, la stanza più romantica, con un bagno voyeuristico dalla parete in vetro; quella che rimanda all’architettura cortinese dei “tabià”, una volta fienili, oggi prestigiose dimore; e poi ancora la camera sportiva con soppalco dedicata all’hockey, per finire con le due stanze comunicanti de-dicate alle Tofane e alla celeberrima pista Olympia.
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In the other page:Two details of the original pieces of furniture, that show the fine care of every particular.
The fireplace room, a space finely furnished and created to have relax with friends. On the walls there are pictures of the beginning of 1900, on the floor Persian carpets, genuine statues decorate the room and blue draperies frame the windows.
La sala caminetto, uno spazio finemente arredato pensato per vivere un memonto di relax in compagnia. Alle pareti quadri d'inizio Novecento, sul pavimento sono posti tappeti persiani, statue d'autore adornano la stanza e drappeggi blu incorniciano le finestre.
Nella pagina accanto: due dettagli degli originali complementi d’arredo che testimoniano la raffinata cura di ogni particolare.
www.hotelambracortina.it
Room with a viewSearch for refined but natural materials, rigorously obtained from the setting of the hotel, and great atten-
tion to the relationship between the hotel and the territory. Hotel Ambra has taken it into account for its renovation. Five rooms, the Luxury roof rooms, are to be restructured. Sumptuous furnishings with boiserie, pieces of traditional design and precious materials will remind the guests of the savour of the mountains, the woods, the glamour and the luxury that is Cortina. Every room will revolve around a particular concept: there will be the room of Aphrodite, the most romantic, with a bathroom that will be visible through the glass wall; another will recall the architecture typical of Cortina, the “tabià”; then there will be the sports room with a part dedicated to hockey, and finally the two communicating rooms dedicated to the famous Tofane.
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ome spiegare questo recente “riscoperta” del bagno? Con la complicità di un senti-mento di insicurezza del tempo che viviamo, un desiderio di ripiegare sul privato di una
stanza-guscio, di raccolta, riflessione e cura di sé.
I romani si incontravano lì, nelle vasche delle terme prima ancora che nel Foro, per discutere di affari. E in alcuni paesi si coltiva ancora questa tra-dizione dell'abluzione che depura il corpo e rasse-rena la mente, momento privato e sociale assieme, in cui i due sessi si separano per confidarsi in un'in-timità che solo una sala da bagno può garantire. Anche se pubblica.
Ma nei secoli il bagno è stato spesso nascosto, costretto in spazi minimi e soffocato in ambienti bui e privi di aerazione o luce naturale, ridotto a mero luogo di servizio. In fondo, anche nel linguaggio del-le compravendite le case sono descritte in termini di «stanze + servizi», come se questi ambienti non fossero che accessori, corollari di un teorema di vita che si svolge altrove.
Negli ultimi anni, invece, la stanza da bagno ha recuperato tutta la sua centralità. Un divertente li-bro (La scomparsa della cucina, John B. Dancer, Fermoeditore, 2008) collega questo fenomeno al fatto che la cucina oggi abbia abdicato alla propria funzione di focolare domestico attorno a cui la fa-
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rivoluZione domesTiCaERA DEL bAThROOM DEsIgn. sOnO AnnI DI TRAsfORMAzIOnE cOncETTUALE PER LO sPAzIO PIù InTIMO DELla cAsA. Un RInnOvAMEnTO DEcIsO, In PARTE sOTTO IL vEssILLO DEL wELLnEss, A vOLTE cOnDOTTO DA fUnzIOnI hI-TEch. chE nOn DI RADO PREnDE fORMA ATTORnO A sAnITARI DALLE fOggE scULTOREE chE EsIgOnO MAggIORI sPAzI.
miglia si riunisce per condividere pasti ed emozioni. Perfino l'elemento vivo, il fuoco, scompare, nascosto sotto piastre a induzione o sostituito dal microonde, mentre viene restituita centralità all'elemento acqua e al bagno che, archiviata la moda della miniaturiz-zazione (mini-lavabi, docce a scomparsa, vaso-bidet due in uno) esce dalle retrovie domestiche per ri-conquistare un ruolo primario in casa. Come se, nel tempo, cucina e bagno avessero avuto un'evoluzio-ne inversamente proporzionale: all'aumentare dello spazio riservato a uno diminuiva quello per l'altro. Si pensi al Medioevo, quando le cucine occupavano interi piani dei castelli mentre i bagni erano ridotti all'essenziale, complici teorie mediche che riteneva-no le abluzioni pericolose nel favorire l'ingresso di miasmi velenosi nel corpo.
Se tutto torna nella teoria descritta, siamo de-cisamente nella fase in cui a prevalere è il bagno. Complice un sentimento di insicurezza del tempo che viviamo, un desiderio di ripiegare sul privato di una stanza-guscio, di raccolta, riflessione e cura di sé. Oggi, il centro si sposta. O meglio, è il bagno stesso a spostarsi invadendo spazi altri, sconfinan-do nelle camere da letto o addirittura nel living, con docce, mini-spa e vasche scenografiche che invitano a godere momenti di relax privati o condivisi con al-tri, perfino con gli amici. La rivoluzione sotto il ves-sillo del wellness — benessere olisticamente inteso come corporale e mentale assieme — viene condot-ta da funzioni hi-tech, come quelle che al solito idro-massaggio uniscono l'effetto cromoterapico di getti illuminati a Led. Attorno, i sanitari assumono forme scultoree, esigendo il centro stanza, e monolitiche, integrando in un unico blocco lavabo, specchio e ac-
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Non un bagno, ma una vera e propria sala da ba-gno, intesa come spazio da vivere anche con gli amici, in completo relax o dedicandosi al fitness. Cambia il modo di vivere la propria abitazione. Una nuova con-cezione che non può prescindere dal coinvolgimento di quei locali un tempo destinati ai servizi, ma che nella consuetudine odierna sono diventati vani importanti e tutti da valorizzare: i bagni. Nell’immagine, un ba-gno molto originale progettato dall’architetto Ambra Piccin che si estende fino a comprendere uno spazio aperto nel quale è stata costruita anche una piscina dotata di impianto per il nuoto controcorrente ed un bellissimo box con funzione di doccia, sauna e bagno turco. (Foto Archivio Ambra Piccin)
Not so much a bathroom, as a true room with a bath, meant as a space to be shared with friends, in complete relaxation or engaging in fitness activities. It changes the way in which we live in our own homes: a new concept that emphasises the involvement of those rooms that were at one time meant merely to be func-tional but which in today's daily habits have become important and indispensable rooms: our bathrooms. In the photo, an extremely original bathroom designed by the architect Ambra Piccin that extends to include an open space in which there has also been installed a pool equipped with the machinery for counter-current swimming, and a very beautiful cabin combining a shower, sauna and home Turkish bath.
Progetto Architetto Ambra Piccin
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cessori. Oppure prendono forme morbide, quasi or-ganiche, che nelle smussature richiamano le rotondi-tà delle rocce scolpite dall'acqua che scorre. Il bagno è anche il luogo in cui si ricava spazio (sempre se la metratura lo permette) per la “palestra domestica”, in cui si sperimentano sistemi sostenibili come i rubi-netti che controllano l'erogazione per ridurre sprechi d'acqua; e in cui trovano applicazione i “solid surfa-ce”, nuovi materiali compositi duttili e iper-resistenti. Come il Corian (materiale naturale misto a resina acrilica) o il Cristalplant (misto a polimeri poliesteri e acrilici), che contendono il primato alla ceramica e al tradizionale legno. Alte prestazioni valutate con altrettanto alti prezzi, indizio utile a capire quanto si sia disposti a fare per restituire a questo ambiente la centralità che gli spetta. Salvo però saper porre un limite, perché il bathroom design — come lo defini-
E guai a chiamarlo solo mobile. È una vera e pro-pria opera d’arte, o artigianato artistico che dir si voglia, questo armadio sotto lavabo, che rende dav-vero speciale l’intero ambiente. Legno accatastato che diventa design puro, unico e ricercatissimo. Il particolare che fa la differenza, che esce con creati-vità dalla standardizzazione, grazie alla progettazio-ne meticolosa e all’uso di materiali sempre diversi. Materiali di riciclo, ma anche di uso comune, che Va-lentina Bernardi si diverte a ripensare per dare loro nuova vita e nuovi consumi. Concepiti per contesti e ambienti che esigono un'originale personalità.
Be careful not to call it merely a piece of furniture. This cupboard beneath the washbasin is a true work of art, or rather of artisanship if you prefer, which makes the whole room really special. Stacked wood that becomes pure design, unique and inimitable. The detail that makes all the difference, which de-parts with creativity from the usual standardisation, thanks to meticulous planning, is the use of materials that are always different: recycled materials but that are in common use, which Valentina Bernardi enjoys reshaping to give them new life and a new use. De-signed for contexts and ambients that need person-ality and originality.
Progetto Architetto Valentina Bernardi
sce anche il primo e unico corso di alta formazione in Europa, nato al Politecnico di Milano — non diventi esercizio di stile, tralasciando la funzionalità in nome dell'emozione, con forme e funzioni più adatte a stu-pire che non a soddisfare chi quel bagno — perché è pur sempre di un bagno che si parla — deve viverlo e utilizzarlo ogni giorno.
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Domestic revolution
The Romans met there, in the baths of the thermal spas, rather than the Forum, to discuss business.
And some countries still uphold this tradition of ablu-tion that purifies the body and settles the mind, a moment that is both private and social, in which the two sexes separate, making for an intimacy that only a bathroom can give, albeit a public one.
Yet over the centuries the bath has often been hidden away, confined to small spaces and suffocated in a dark ambient with no air circulation or natural light, reduced to a mere place with a function. In fact, even in the language of estate agents, houses are described in terms of «rooms + bathroom», as if these
Tutto il calore del legno è protagonista dei pa-vimenti in pattina, della ricercata boiserie e di que-sto magic box con una controsoffittatura in dogato. Porcellane Philippe Starck dalla forma sobria e ar-monica che lega con l’ampio lavabo in marmo, rubi-netterie ed elementi radianti a vista, volutamente di impronta minimalista. La cornice dello specchio, ricavata da una specchiera d’epoca in legno scolpito con doratura a foglia, conferisce tono e importanza all’ambiente, inserendosi tra due applique dalla luce soffusa e calda, sapientemente assistite da due can-dele in cera. Gli elementi tessili che arricchiscono l’arredo hanno tonalità rosso scuro e verde bosco a richiamare un fascino retrò. Il risultato di un progetto pensato per andare incontro al futuro, senza perde-re d’occhio le radici più profonde delle cose, fonte pura di energia e ispirazione.
All the warmth of wood: the protagonist of the felt floors, the refined boiserie and even the closure of this magic box with a staved false ceiling. Philippe Starck porcelain in harmonic and minimalist shapes that are in harmony with the ample marble wash ba-sin, the taps and the heating elements on view, with an intentionally minimalist stamp. The mirror frame, taken from a period mirror and made of sculpted wood with gold leaf, confers tone and importance to the room, placed between the two appliqués with their suffused and warm light, tastefully accompa-nied by two wax candles. The fabrics that enrich the décor have dark red and forest green tonalities conveying a retro fascination. The result of a project that was designed to reach out to the future with-out losing sight of the deeper roots of things, a pure source of energy and inspiration.
ProgettoAndrea Bernardi
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latter rooms were nothing but accessories, a corollary to a life that is carried on elsewhere.
However, in recent years the bathroom has re-gained all of its central status. An enjoyable and amus-ing book (The Disappearance of the kitchen by John B. Dancer, Fermoeditore, 2008) links this phenomenon to a contemporary “disappearance of the kitchen”, which for a long time has foregone its proper function as a domestic hearth around which the family gathers to share meals and emotions. Even the living element, the fire, disappears, hidden beneath induction grids or replaced by the microwave, while the element of water and the bathroom are regaining their central importance with the rejection of miniaturisation (mini-washbasins, hideaway showers and two-in-one bowl-bidets), emerging from the domestic backstage to be reinstated in their primary role in the home. It is as if, with time, kitchen and bathroom had undergone an inversely proportional evolution: as the space reserved for the one increased, the space for the other dimin-ished. Just think of the Middle Ages, when kitchens occupied entire floors of castles while the bathrooms were reduced to a bare minimum, thanks in part to medical theories that pronounced ablutions as being dangerous in that they favoured the entry of poison-
Linearità ed essenzialità delle forme i tratti pre-minenti di questo bagno dai rivestimenti lignei rea-lizzati con tavole orizzontali e mobili costituiti di travi lineari. Il marmo utilizzato per i rivestimenti è il verde imperiale semplicemente lucidato. I lavelli da appog-gio sono di cristalli di forma squadrata.
Il bagno in foto è quello della camera degli ospiti, parte di un progetto più strutturato che ne prevede tre, tutti di stessa concezione. Ha una vasca con doc-cia, un lungo mobile armadio e un semplice mobile lavello. L’essenza utilizzata è larice antico in secondo taglio.
Linearity and essentiality of form are the pre-em-inent traits of this bathroom with its wood panelling consisting of horizontal boards and furniture consist-ing of linear beams. The marble used for the pan-elling is of simply polished imperial green. The sup-port wash basins are of square-shaped crystals. This bathroom is part of a more structured project that involves three, all of the same conception. The one in the photo is that of the guest room. It has a tub with a shower, a long cupboard and a simple wash basin. The type of wood utilised is recut antique larch.
Progetto Architetto Luca Caproni
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ous miasmas into the body. If the theory described is working, we are in the
phase in which the bathroom prevails, thanks in part to a feeling of insecurity of the times in which we live, a desire to retract into the intimacy of a shell, a time of recollection, reflection and personal care. Nowadays, the gravitational centre has shifted. Or rather, it is the bathroom itself that has begun to invade other spaces, spilling out into the bedroom or even the living room, with showers, mini-spas and showy tubs that invite us to enjoy a moment of relaxation, private or shared with others, even friends. The wellness revolu-tion — well-being holistically intended as of body and mind together — is being waged by hi-tech functions such as the usual hydromassage together with the chromotherapeutic effect of LED illuminated jets. The surrounding bathroom fittings take on sculpted shapes, demanding a place at the centre of the stage, and monolithic, integrating in a single block sink, mirror and accessories. Or else they form soft, almost organic shapes whose bevelling recalls the roundness
Rivestimenti in pietra naturale verde alpi e pa-vimento in travertino chiaro per un’ampia doccia costruita su misura con anta in cristallo. Linee essen-ziali a richiamare la semplicità e l’eleganza dei mate-riali in un ricercato dialogo con l’ambiente esterno, le Dolomiti. Il legno dell’armadio è di abete con piano d’appoggio del lavello — una ciotola metallica smal-tata e rubinetto monoforo — in larice.
Panelling in natural alpine green stone and the floor in light travertine making for an ample made-to-meas-ure shower with a crystal glass door. Essential lines redolent of the simplicity and elegance of the materials in elegant harmony with the external environment of the Dolomites. The wood of the cupboard is deal, with the support surface of the wash basin — an enamelled metal bowl and single-head tap — in larch.
Progetto Architetto Luca Menardi Ruggeri
of the rocks sculpted by flowing water. The bathroom is also the place in which space is found (providing the bathroom is big enough) for the “home gym”, in which sustainable systems are tried out such as taps that control the water flow to reduce water wastage, and in which an application is found for the new “solid surface” composite materials that are ductile and hyper-resistant, such as “corian” (a natural material mixed with acrylic resin) or “crystalplant” (mixed with polymers, polyesters and acrylics), which compete with ceramics and the traditional wood. High performances evaluated with equally high prices: a useful index to understand how far we are willing to go to restore to this room the central role it deserves. We must, how-ever, know when to impose a limit, since “bathroom design” — as it is defined at the first and only highly specialised training course in Europe, held at the Polytechnic of Milan — must not become an exercise in style, forsaking functionality for the sake of emotion, with shapes and functions designed to astonish rather than to satisfy the needs of those who have to live with and utilise that bathroom: it is after all a bathroom we are speaking about.
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è un uomo a Cortina che “non sente le doppie” (significherà qualcosa?) ma, in cambio, imprime nella materia più ardua il marchio della genialità: un fab-
bro. Cioè uno della specie uscita dai cupi bagliori della fucina di Vulcano o dalle mitiche simbologie della magia satanica, e arrivato là dove il metallo, qualunque metallo, si piega alla bellezza di un'idea e all'opera di chi la trasforma; dove anche il ferro, emblema della forza dura, oscura, diabolica, tro-va un'anima nell'arte. Forse Giancarlo Candeago è l'ultimo discendente di quel Tubalkain che nella Bibbia è detto «padre di quanti lavorano il rame e il ferro», colui che forgia il mondo del non-essere nella realtà di ciò che è. Naturalmente lui è pur sempre un discendente nato e cresciuto nella ci-viltà della tecnologia e, tuttavia, a chi si aggira nel labirinto della sua officina sembra ancora di avver-tire un soffio vagamente luciferino che circola, tra i fragori delle macchine e l'agitarsi delle mani ar-tigiane, in una maniacale ricerca della perfezione. Tradizione e modernità, una formula tradotta in
etica del lavoro. Dietro a tutto c'è lui, questo ruvido bellunese arrivato bambino in Ampezzo che, ver-so la metà dei Settanta, scopre una vocazione e la traduce in una bottega del ferro battuto: sarà l'af-fermazione di un'attitudine naturale che, dell'antico simbolo dell'ombra e della notte, farà il frutto di un'intelligenza ideativa e creatrice, costantemente alimentata da una curiosità aperta al mondo. Pre-sto la bottega diventa un laboratorio di sperimen-tazioni e applicazioni, si moltiplicano i committenti e i collaboratori, nasce una sorta di Werkstatt wei-mariana (ricordate Gropius?), una nuova piccola Bauhaus in cui saldare la frattura tra qualità e ripro-duzione, tra il libero esercizio dell'attività creativa e le necessità della replica. Ciò sempre all'insegna di quell'imparare-facendo dal quale viene a crearsi il ricco repertorio dei prodotti conformati al gusto contemporaneo: lampade, cancelli, ringhiere, cu-cine, scale, tutto concepito, studiato, ambientato, collocato secondo una complessa combinazione di gusti, materiali, tecniche e psicologie. La regola è la stessa: pretendere un'eccellenza che nulla lascia
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TRA I fRAgORI DELLE MAcchInE E L'AgITARsI DELLE MAnI ARTIgIAnE, la bOTTEgA DI gIAncARLO cAnDEAgO è Un labORATORIO DI sPERIMEnTAzIOnE DOvE IL fERRO sI PIEgA ALla bELLEzzA DI Un'IDEA, In UnA MAnIAcALE RIcERcA DELla PERfEzIOnE.
Ogni sua opera è frutto di un’intelligenza ideativa e creativa, costantemente
alimentata da una curiosità aperta al mondo.
All his works are the fruit of an imaginative and
creative intelligence that is constantly fed by a
curiosity that is open to the world.
Maybe he is the last descendent of Tubalkain,
who in the Bible is said to be«the father of all those who
work in copper and iron».
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Forse è l’ultimo discendente di quel Tubalkain che nella Bibbia è detto «padre di quanti lavorano il rame e il ferro».
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There is a man in Cortina who, as they say in Italian, “does not hear double letters” but who,
in exchange, impresses the mark of his genius onto the most arduous of materials: he is a blacksmith, a worker in iron, a species emerging out of the gloomy glow of Vulcan's forge, to a point where metal bends to the beauty of an idea and to the work of this man who transforms it; where iron also finds a soul in art. Perhaps Giancarlo Can-deago is the last descendent of Tubalkain, who in the Bible is said to be « the father of copper and iron workers», the one who forges the world of the non-being into the reality of what it is. Natu-rally he is a descendent born and brought up in a technological civilisation; nonetheless, those who wander about the labyrinth of his workshop still seem to sense a vaguely satanic breath circulating among the clang of the machines and the move-ments of the craftsmen's hands, in a manic search for perfection. Tradition and modernity, a formula translated into a work ethic. Behind everything is this rough Belluno man who came as a child to Cortina and who, in the mid 1970s, discovered a vocation and translated it into a wrought iron workshop: it was to be the affirmation of a natural
Le sue creazioni sono concepite,
ambientate e studiate secondo una complessa
combinazione di gusti, materiali, tecniche e
psicologie.
His creations are conceived, set and
studied on the basis of a complex combination
of tastes, materials, techniques and
psychologies.
Cocteau once wrote: «genius is the extreme point of the
practical sense».
In Vulcan's forgeall'improvvisazione, ma si propone come un asso-luto anche nel minimo dettaglio decorativo. Un ge-nio? Ha scritto una volta Cocteau che «il genio è la punta estrema del senso pratico» e, in verità, la sto-ria di Candeago sembra dargli ragione. Lui crede nelle capacità dell'uomo — e non potrebbe essere altrimenti — anche se poi aggiunge che è l'uomo stesso a dover disperare di sé in un tempo in cui si perdono di vista i valori morali, sacrificati sugli alta-ri del consumo e della utilità. Una filosofia, la sua, che non fa sconti a chi rinuncia alla ricerca e cioè — come vuole l'etimologia — alla storia, personale e professionale. Lui non l'ha fatto, ma con un ammi-revole processo di oggettivazione del pensiero ha trovato nel lavoro la sua stessa ragione di vita: lettu-re — la biblioteca è imponente — viaggi, progetti mi-surati sulle categorie di un'estetica intransigente. E incontri con i maestri dell'architettura (ultimo Joao Ferreira Nunes), soprattutto per capirne il rappor-to con il paesaggio. Parlate con lui, troverete un interlocutore che ha saputo affinare una naturale sensibilità con gli strumenti dell'esperienza e della riflessione sull'esperienza. Qualcuno ha detto (era Shakespeare) che nessun pensiero è contento di sé: un colloquio con Giancarlo Candeago può farci pensare che è vero, ma anche che è appunto per questo che la ricerca, cioè la storia, continua.
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aptitude which would turn the ancient symbol of shade and night into the fruit of an imaginative and creative intelligence, fed by a curiosity open to the world. Soon the workshop was to become an experimental laboratory, the customers and and collaborators began to multiply, and a kind of Weimar Werkstatt was born (remember Gro-pius?), a new little Bauhaus in which to weld the rift between quality and reproduction, between the free exercise of creative activity and the need for a replica — always true to the idea of learning as he worked, creating a rich range of products in conformity with contemporary tastes — lamps, gates, railings, kitchens and stairs — conceived in accordance with a complex combination of tastes, materials, techniques and psychology. The rule is always the same: to demand an excellence which leaves nothing to improvisation, but which proves to be an absolute even in the tiniest decorative detail. A genius? Cocteau once wrote that « gen-ius is the extreme point of practical sense» and Candeago's story actually seems to bear this out.
He believes in man's capabilities, although he then adds that it is man himself who must despair at a time when moral values are being lost, sacrificed on the altar of consumption — a philosophy which does not spare those who give up the search and hence — according to etymology — their history, both personal and professional. He himself has not done this; with an admirable process of ob-jectification of thought, he has found in his work his very reason for living. Reading — his library is impressive — travels, projects measured on a scale of intransigent aesthetics, and meetings with great architects (the last one was Joao Ferreira Nunes), above all to understand the relationship with the landscape. If you speak to him, you will find an interlocutor who has learnt how to refine a natural sensitivity with the instruments of experience and reflection on experience. Shakespeare said that no thought is content with itself: talking to Giancarlo Candeago we can believe this to be true, but it is also because of this that research, which is history, continues.
Ha scritto una volta Cocteau: «il genio è la punta estremadel senso pratico».
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tufe in ceramica, arredamenti in legno, lavo-razioni in vetro e metalli, ma anche tessuti, tendaggi e passamanerie, sono solo alcuni dei prodotti — realizzati a mano con cura
e totalmente differenti dalle produzioni industria-li create in serie — che Cortina esporta in tutto il mondo, grazie all’allestimento di fiere, appartamen-ti, alberghi, negozi, ville e castelli. Un tocco di classe capace di rendere ogni arredo unico ed esclusivo. Fiore all’occhiello delle lavorazioni artigianali locali è la tradizionale stufa. La ditta zardini stufe, grazie al lavoro della bottega artigiana arti e Mestieri zar-dini, da Cortina si è fatta conoscere e apprezzare nel nord Italia, in Lazio e in Puglia ma anche in Sviz-zera, Austria, Germania, Francia, Croazia, Romania, Lichtenstein, Giappone, Russia, Stati Uniti, fino ai lontani territori dell'Australia. Negli Stati Uniti, nel centro Italia e al nord sono approdati anche gli ar-redamenti di lacedelli che, tra gli altri progetti, ha creato anche i mobili, i tendaggi, i divani e i cuscini di una casa nel Vermont, per un ingegnere newyor-kese assiduo frequentatore della conca ampezzana. L’Europa è, invece, meta privilegiata delle stufe di de
olTre Confine sulla sCia di marCo polo
cORTInA-IL REsTO DEL MOnDO: AnDATA E RITORnO. L’EccELLEnzA DELL'ARTIgIAnATO AMPEzzAnO sI RAccOnTA AnchE gEOgRAfIcAMEnTE, gRAzIE ALla vAsTIssIMA RETE DI cOMMITTEnzE chE DALL’ITALIA, PAssAnDO PER L’EUROPA, gIUngE fInO A RUssIA, gIAPPOnE E AUsTRALIA: Un vALORE AggIUnTO A qUELLO, sEMPRE PIù RIchIEsTO, DEL MADE In ITALy.
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stefano ghezze. Non solo legno. Cortina è anche un'importante fucina di fabbri. Marco siorpaes e Renzo Siorpaes, noto come Fabbro zino, portano con orgoglio in Italia e all’estero la tradizione locale dell’artigianato del ferro.
Marco Siorpaes, oltre a lavorare con i mercati olandesi, svizzeri, austriaci, francesi e dell’est Eu-ropa, ha partecipato a importanti fiere tra cui Abi-tare il Tempo e Index Dubai, da quasi un ventennio l'evento di riferimento per il settore in tutto il me-dio Oriente. Le opere artistiche di Zino le troviamo a Roma dove è stato realizzato un parapetto su misura in ferro battuto artistico, interamente forgiato e di-pinto a mano con elementi in foglia d’oro, e in Fran-cia, nel nord Italia e in varie località estere. Molto famose oltre confine sono anche le lavorazioni del vetro di Pio alverà, specializzatosi nel corso degli anni in diverse tecniche come il vetro piombato, la vetro-fusione e la pittura. La composizione delle varie metodologie consente ad Alverà di ottene-re effetti molto particolari e adattabili a qualsiasi tipo di ambiente e arredamento, da quello rustico fino al più moderno. E parlando di modernità, non si possono dimenticare le competenze di Osvaldo Majoni, titolare dell’azienda Elettrotecnica Majoni che, oltre ad essere trasduttore di tecnologia per una zona di ben 60 chilometri attorno Cortina, ha portato la propria esperienza alla Fiera campiona-ria di Bolzano, alle fiere Optimak e Arredamont di Longarone.
Insomma, la presenza di Cortina nel mondo è cresciuta, affermandosi negli anni, non solo grazie alla tradizione sportiva che indissolubilmente la lega alle Olimpiadi del 1956, ma anche, e forse so-prattutto, grazie al lavoro e all’impegno delle eccel-lenze dell’artigianato locale.
Bernardo, diffuse in abitazioni francesi, tedesche e austriache. Gli arredamenti in legno tipici delle case di montagna sono ormai esportati anche nelle ville venete, nella case di campagna e in importanti cen-tri cittadini. È lungo, quindi, l’elenco dei falegnami ampezzani che arredano nel più totale rispetto del-la tradizione ogni tipologia di abitazione. claudio Faloppa, ad esempio, dalla zona del trevigiano si è spinto fino a Forte dei Marmi e Gstaadt, mentre i la-vori di Fabrizio Menardi, dell'omonima falegname-ria, hanno toccato la Capitale, Lugano, Kransmon-tana e Ovindoli in Abruzzo. Anche la ditta legno d’Epoca — caratteristica principale della quale è l’esibizione e l’impiego di legni antichi da far rivivere — ha valicato le Alpi per arredare case e chalet di montagna. Da oltre quarant’anni l’azienda opera su piazze come Taormina, Roma, Firenze, Bologna, Ve-nezia, Milano, Torino e, all'estero, Albertville, Cha-monix, Saint Moritz, Mosca e Kitzbühel. Emilia-Ro-magna, Abruzzo, Lazio e Marche, fino alle isole della Sicilia e della Sardegna, sono invece le destinazioni delle opere dei falegnami Silvano Pagan dell’arte di arredare, Enrico Valle della Falegnameria Valle e
Foto-ricordo di Index Dubai e Abitare il Tempo
2009, le fiere cui ha partecipato il fabbro Marco
Siorpaes. Ad Abitare il Tempo era con Sebastiano
Scandiuzzi e Umberto Zardini: il loro spazio è stato particolarmente
apprezzato.
Souvenir photo of Index Dubai and Abitare il
Tempo 2009, the trade fairs in which the artist in
metalwork Marco Siorpaes has participated with
Sebastiano Scandiuzzi and Umberto Zardini:
their products have been particularly appreciated.
In alto a destra, parapetto su misura in ferro battuto
artistico forgiato e dipinto a mano realizzato da Fabbro
Zino a Roma.
Top right, the artistic made-to-measure wrought iron parapet forged and hand
painted by the artist in metalwork Zino in Rome.
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Stoves in ceramic, furnishings in wood, work-ings in glass and metals, but also fabrics and
curtains are only some of the products, hand made and totally different from mass-produced ones, that Cortina exports all over the world. A touch of class capable of making any décor unique and exclusive. The feather in the cap of the local arti-sanal production is the traditional stove. Thanks to the work of the artisanal boutique Arti e Mestieri Zardini, the Zardini Stufe company has become renowned and appreciated all over Italy and in half of Europe, as well as in Japan, Russia, the United States and Australia. In America, in central Italy and in the north can also be seen the furnishings of Lacedelli, whose projects include the creation of the furnishings of a house in Vermont for an en-gineer from New York who is an assiduous visitor to the Ampezzo Valley. Europe is the favoured des-tination for the stoves of de Bernardo. The list is also long of the cabinet makers from the Ampezzo Valley who furnish all types of habitation in the utmost respect for tradition. claudio faloppa, for example, from the Treviso area, has travelled as far as Forte dei Marmi and Gstaadt, whereas the works of fabrizio Menardi, of the cabinet maker's shop of the same name, have found their way to the Capital, Lugano, Kransmontana and Ovindoli in Abruzzo. The firm Legno d’epoca too — the main
characteristic of which is exhibition and the use of antique woods to be revived — has crossed the Alps to furnish mountain houses and chalets. For over forty years the firm has operated in places such as Taormina, Rome, Florence, Bologna, Venice, Milan, Turin and, abroad, Albertville, Chamonix, Saint Moritz, Moscow and Kitzbühel. Central Italy, Sic-ily and Sardinia are the destinations of the works by the cabinet makers Silvano Pagan of Arte di Arredare, Enrico Valle of falegnameria Valle and Stefano Ghezze. But in addition to wood workers, Cortina is also a breeding ground for metal work-ers. Marco Siorpaes and Renzo Siorpaes, known as fabbro Zino, carry on with pride the local tradi-tion of artisanal iron-working in Italy and abroad. Marco Siorpaes, besides working in important European markets, has participated in important
Beyond the confines,in the tracks of Marco Polo
Da anni Zardini Stufe installa i suoi gioielli ceramici nel mondo.
For years Zardini Stufe has been installing ceramic treasures all over the world.
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In a book all the fascination of «Uffizi of wood», another revealed side of the Ampezzo excellence
In un volume tutto il fascino e la suggestione degli «uffizi del legno», un altro volto svelato dell’eccellenza ampezzana
Milan, Courmayeur, Chamonix and Gstaad, the cities where next Autumn will be presented Il
legno che rivive, the volume which contains the forty year long activities Tarcisio Scandiuzzi who, at the same time as the development of the profession of internal decorating, he has selected and recuper-ated, in houses and castles of Europe, an incalcula-ble wealth of wooden artifacts. A heritage collected by his son Sebastiano who, in decorating, uses only recuperated wood, brought back to the original state or treated according to stylistic elements and models of a specific period, and which, through the book, tells of the collection contained in the Wood Museum, defined by Panu Kaila, world expert in the sector, «the Uffizi of wood».
ilano, Courmayeur e, fuori Italia, Chamo-nix e Gstaad. Queste le città dove sarà presentato il prossimo autunno Il legno che rivive, il volume che raccoglie l'attività
quarantennale di Tarcisio Scandiuzzi che, parallela-mente allo sviluppo della professione di esecutore di arredamenti di interni, ha percorso numerose aree ricche di tradizione e cultura nell’impiego del legno, selezionando e recuperando, in case e castelli d’Eu-ropa, un'incalcolabile ricchezza di manufatti lignei. Un'eredità raccolta dal figlio Sebastiano, che conti-nua l'attività del padre, impiegando negli arredamen-ti esclusivamente legni recuperati, riportati allo stato originale oppure trattati secondo stilemi e modelli di un’epoca specifica, e che, tramite il libro, racconta la collezione contenuta nel Museo del Legno, definito da Panu Kaila, esperto mondiale del settore, «gli Uf-fizi del legno».
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trade fairs such as Abitare il Tempo and Index Du-bai, for almost twenty years the trade fair of ref-erence for the sector all over the Middle East. The artistic works of Zino are to be found in Rome and in France, in northern Italy and in various overseas localities. Also very well known are the glass work-ings of pio Alverà, who has over the years special-ised in various techniques that allow him to obtain effects that are particular and adaptable to any type of environment, from rustic to the very mod-ern. And speaking of modernity, we must not forget the competences of Osvaldo Majoni, the owner of the firm elettotecnica Majoni, who in addition to being a transmitter of technology over an area of a good 60 kilometres around Cortina, has taken his experience to important trade fairs of the sector.
In short, the presence of Cortina in the world has grown, affirmed over the years, not only thanks to the sporting tradition that links it to the 1956 Olym-pics but also, and perhaps above all, thanks to the work and efforts of the excellent local artisanship.
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A new collection of ceramic jewelsThe Bio-Stoves of the Bottega Arti e Mestieri Zardini
una nuova collana di gioielli ceramicile Bio-stufe della Bottega artie Mestieri zardini
Bio-ethanol is the novelty of the Zardini brand new heat accumulating radiant ceramic Bio-Stoves,
fruit of years of research. The plus points are tangible: the stoves do not emit fumes, ash or fine dust and work without using gas or electricity. Just light them to heat the environment immediately also thanks to the salutary thermal radiation of the ceramic. Made from a special refractory enamel ceramic, the Zar-dini Bio-Stoves are coated with refractory tiles with infrared heat radiation. Particularly suited to modern clima-houses with low dispersion of energy and, in ad-dition, simple and safe to operate. In other words both beautiful and functional.
anno aperto una nuova frontiera anche nel settore del riscaldamento i carburanti biolo-gici, energia rinnovabile pulita, in armonia con la natura. Frontiera che Umberto Zardini ha
approfonditamente studiato per proporre soluzioni innovative capaci di offrire una risposta alla riduzione dell'uso di carburanti fossili nel settore del riscalda-mento. Ed ecco che proprio il bioetanolo è la novità delle nuovissime Bio-Stufe ceramiche radianti ad ac-cumulo termico Zardini, frutto di anni di ricerche e analisi. I plus sono tangibili: le stufe non emanano fumi, ceneri, polveri sottili e odori sgradevoli. Non necessi-tano di costose canne fumarie, non fanno rumore, non muovono l'aria e funzionano senza usare il gas o l'ener-gia elettrica. Basta accenderle per far subito scaldare l’ambiente anche grazie alla benefica radiazione ter-mica della ceramica. Costruite con camere di combu-stione e circuiti ad aria calda in uno speciale refrattario ceramico smaltato, le Bio-Stufe Zardini sono rivestite esternamente con mattonelle refrattarie dalla radiazio-ne termica infrarossa. Particolarmente adatte, quindi, alle moderne case-clima dalle basse dispersioni ener-getiche e, in più, contraddistinte da un funzionamento semplice e sicuro. Insomma belle, ma non solo.
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www.zardini.com
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Le Dolomiti sono il tratto più affascinante e suggestivo delle Alpi. Quel rosa pallido di roccia che s’incendia al tramonto è lo scenario impareggiabile di un luogo privilegiato.
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a montagna è vissuta e abitata da millenni, ma le Dolomiti sono il tratto più affascinante e suggestivo delle Alpi. Quel rosa pallido di roccia che s’incendia al tramonto è lo scena-
rio impareggiabile di un luogo privilegiato. Ho tra-scorso molte estati a Cortina, ma una m’è rimasta nel cuore ed è parte dei miei ricordi più belli. Dove-vo terminare il mio primo libro perché uscisse come strenna di Natale. Per me era, e tale si rivelò, un’oc-casione eccezionale: un editore aveva accettato la mia idea folle di raccogliere tutte le vedute di Napoli dal Quattrocento al Settecento. Avevo lavorato per anni, quando l’editore mi disse che Francesco Com-pagna, insigne meridionalista e geografo, che ben conoscevo collaborando alla sua rivista Nord e Sud, aveva accettato di scrivere la prefazione. E aggiunse: «Chinchino va a Cortina, se non gli stai dietro non te la scriverà mai l’introduzione». Dunque, ai primi di agosto con una montagna di libri e l’ultimo capitolo da terminare, presi in affitto una stanza a Cortina. Avevo tutto. Una veduta spettacolare che mi distra-eva, i miei libri e un’amica che aveva deciso di fare vacanza ospite in un collegio di monache. Così si usava a quel tempo. Trascorrevo ore a lavorare, poi facevo lunghe passeggiate, di tanto in tanto andavo a trovare i Compagna, chiassosi e numerosi: un vero clan. Conobbi in quell’estate del 1969 tutti i loro ami-ci: Montanelli e Gorresio, Soldati e Bocca, Cingano e molti altri intellettuali. Giocavamo a pallone nei prati e io ero una schiappa. Amando l’architettura ed essendo un giovane architetto, conobbi Edoardo Gellner e il suo lavoro: mi disse che aveva studiato a Vienna, poi a Venezia e che, nel primo dopoguerra, era diventato assistente di Giuseppe Samonà, affa-scinato da Carlo Scarpa.
Dal 1947 apre lo studio a Cortina e di lì pratica-mente non si muoverà più.
Con un’intelligenza del genius loci di non comu-ne talento, sentirà sempre come sua questa terra adottiva. A cominciare dalla Ca’ del Cembro, che si apre sullo scenario delle Dolomiti, dove ogni le-gno è scelto con la competenza del montanaro che è cresciuto tra i boschi del Friuli: ogni parte, ogni
dettaglio ha questo profumo. Qualcuno ha scritto saggiamente che «conviene costruire nelle Alpi se-condo Gellner». In piena guerra mette le mani sui volumi dell’opera di Wrigh: è un incontro che l’ac-costa subito al magistero di Scarpa e alla sua bot-tega. Gellner eredita quanto di “organico” c’è nel genio americano e impara dal veneziano il modo di trattare la pietra, il legno, i metalli e il vetro.
Mastro d’ascia, come si diceva una volta, pro-getta gli arredamenti per l’impresa artigiana del padre. I primi progetti sono ad Abbazia, parteci-pa all’Apao, il gruppo che promuove l’architettura organica, e vive con entusiasmo questo momento volto alla ricostruzione. Non è un caso se Bruno Zevi fu tra i suoi primi estimatori. Il Bar Genzianella (1947-48) ci dice che Gellner ha digerito anche la lezione di un maestro del legno come Alvar Aalto. La sua ora scocca nel 1954, quando conosce Enrico Mattei, il patron dell’Eni. Il Villaggio Eni di Corte di Cadore è tra i primi esempi di progettazione inte-grale di un complesso aziendale di tale ampiezza e rilievo, per altro affidato a un unico progettista. Ideato nel tempo fino al 1963, è la prova migliore di come si possa costruire in montagna, rispettandola e esaltandone le qualità geomorfologiche. È diffici-le qui distinguere tra architettura e arredamento: si vedano i percorsi a rampa con finestrelle aperte sul paesaggio o il grande refettorio con struttura in cemento armato e la grande vetrata sulle Alpi. Con Carlo Scarpa progetta la chiesa con una struttura ardita in cemento e ferro. Ogni oggetto di queste architetture nasce dal sodalizio con gli artigiani. Le Olimpiadi del 1956 sono il coronamento di un’atti-vità prestigiosa. Debbo dire che per me Gellner fu un'emozionante scoperta: scoprii la valle d’Ampez-zo anche attraverso le sue opere.
Sia Compagna che Gellner sono morti da de-cenni, ma Cortina è ancora lì: troppo affollata in agosto per me, che vorrei poterla continuare ad amare così come la vissi in quel lontano 1969. Pur-troppo sono pochi a costruire come Gellner e an-che Cortina ha subito gravi offese, ma io continuo ad amare quella distesa di montagne rosa.
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qUAnDO la sTORIA DI UnA IMPORTAnTE LOcALITà s’InTREccIA A qUELla DI Un gRAnDE PERsOnAggIO. cEsARE DE sETA, sTORIcO DELL’ARTE E DELL’ARchITETTURA MODERnA E cOnTEMPORAnEA, RIcORDA L’InIzIO DELla sUA cARRIERA ALL’OMbRA DELLE TOfAnE TInTE DI ROsA. AD ALTA qUOTA, Là DOvE L’ARchITETTURA, IMPROnTA DELL'UOMO, IncOnTRA la nATURA, PATRIMOnIO DELL'UMAnITà.
The Dolomites are the most fascinating and
evocative stretch of the Alps. That pale pink tint of the rock that flames up at
sunset is the unequalled scenario of a privileged
place.
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Ho trascorso molte estati a Cortina, ma una mi è rimasta nel cuore ed è parte dei miei ricordi più belli.
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The Dolomites are the most fascinating and sug-gestive part of the Alps. That pale pink rock
which flares up at sunset is an incomparable scene of a very special place. I have spent many sum-mers in Cortina, but one of these has remained in my heart and is part of my most beautiful memo-ries. I had to finish my first book so that it would come out as a Christmas present. A publisher had accepted my crazy idea of collecting all the views of Naples from the 1400s to the 1700s and told me that Francesco Compagna, renowned expert on Southern Italy and geographer, who I knew well having collaborated on his magazine Nord e
A possible equilibriumSud (North and South) had accepted to write the preface. And he added: «Chinchino is going to Cortina, if you don't follow him you'll never even write the introduction». So, in early August, with a mountain of books and the last chapter to fin-ish, I rented a room in Cortina. I had everything. A spectacular view to distract me, my books and a a friend who had decided to spend her holidays as a guest in a convent. That's what people did in those times. I spent hours working, then I went for long walks, occasionally visiting the Compagna family, rowdy and numerous: a true clan. In that summer of 1969 I got to know all their friends: Montanelli
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I have spent many summers at Cortina, but one of them has stayed in my heart and is part of my most beautiful memories.
Cortina is still there and I continue to love that expanse of pink mountain.
Cortina è ancora lì e io continuo ad amare quella distesa di montagne rosa.
is chosen with the competence of a mountain man who grew up in the Friuli woods. During the war he came across the volumes of the works of Wright: it is a meeting which will immediately draw him closer to the skills of Scarpa and his workshop. Gellner inherits the “organic” qualities of the American genius and learns from the Venetian the way to handle stone, wood, metals and glass. Mas-ter of the axe, as they used to say, he designed the furnishings for his father's artisanal business. His first projects are in an Abbey, he participated in the Apao, the group which promotes organic ar-chitecture, and lives this moment with enthusiasm devoted to reconstruction. The Bar Genzianella (1947-48) tells us that Gellner also absorbed the lessons of a wood expert like Alvar Aalto. His time comes in 1954, when he met Enrico Mattei, the patron of Eni. The Eni Village in Corte di Cadore is one of the first examples of integral planning of a business complex of such size and importance, entrusted to a single designer. Planned over time up to 1963, it is the best evidence of how to go about building in the mountains, while respecting them and exalting the geomorphological qualities. With Carlo Scarpa he designed the church with a bold structure in cement and iron. Every object of these architectural projects comes from his as-sociation with the artisans. The 1956 Olympics are the crowning achievement of a prestigious activ-ity. I must say that for me Gellner was an exciting discovery: I discovered the Ampezzo Valley also through his works. Both Compagna and Gellner died decades ago, but Cortina is still there: too crowded in August for me to be able to continue to love it just as it was far back in 1969. Unfortunately there are few who can build like Gellner and Cor-tina has also suffered grave offence, but I will con-tinue to love that expanse of pink mountains.
and Gorresio, Soldati and Bocca, Cingano and many other intellectuals. Being keen on architec-ture and being a young architect, I got to know Edoardo Gellner and his work: he told me he had studied in Vienna, then in Venice and, soon after the War, he had become Giuseppe Samonà's as-sistant, fascinated by Carlo Scarpa. In 1947 he opened a studio in Cortina and since then practi-cally never left the place. With an intelligence of the genius loci and with an uncommon talent, he always felt at home in his adopted land. Beginning with the Ca’ del Cembro, which opens onto the Dolomite scenery and where every piece of wood
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ono particolarmente entusiasta che mi sia stata affidata questa rubrica legata alle col-lezioni, perché queste fanno parte della mia vita e cercarne di uniche è stato, ed è an-
cora oggi, un piacere indescrivibile. Insieme ai miei tanti amici-clienti abbiamo condiviso la passione e la gioia per la ricerca di oggetti unici. Da qui la scel-ta di cominciare questa collaborazione con manu-fatti a me particolarmente cari, che cerco sempre di avere nel mio negozio e nella mia casa.
Tra sacro e profano, ma rigorosamente Biedermeier
Le preziose cere con raffigu-razioni sacre venivano prodotte a mano nei monasteri e portate
in dono dai luoghi di pellegrinag-gio. Sotto queste eleganti campane di vetro, le figure rappresentate sono in
cera policroma con piccoli elementi in carta lavorata e colorata; venivano inoltre
indicati i nomi di Gesù, della Madonna o dei San-ti. Dal 1860 fino al 1920 in ogni casa si potevano am-
piÙ uniCiCHe rariUnA nUOvA RUbRIcAPER cORTInA.TOPLIvIng chE, nUMERODOPO nUMERO,cI PORTERà ALlascOPERTA DI cOMPLEMEnTID'ARREDO DAvvERO sPEcIALI.
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mirare le cere o intere collezioni di esse che veniva-no tenute tutte insieme in una vetrinetta tirolese.
Io ho sempre amato molto il periodo Bieder-meier, e negli anni ho collezionato undici diavoli acquistati in un castello nei pressi di Vienna. Due di questi rappresentano una coppia (diavolo e dia-volessa) con straordinari occhi in madreperla che danno sempre la sensazione di essere osservati. Un altro di questi è alato e sdraiato, e veniva usato come lampada. Dello stesso periodo i bicchieri in vetro finemente lavorati e colorati di varie fogge e misure, di cui possiedo una bella collezione che continuo ad arricchire.
guai a chiamarli vezziIn argento per le giovani ragazze, d'oro per si-
gnore sposate, blu notte o nero per le occasioni luttuose e riccamente decorati per i vestiti della festa: i copri chignon erano una gioia per i capelli e venivano fissati con spille in filigrana d'argento. La prima produzione risale all'Ottocento a Monaco e, passando attraverso la Baviera e la zona della Fore-sta Nera, è arrivata fino in Italia.
A sinistra uno degli 11 diavoli che Claudio Zanettin ha scovato in un castello nei
pressi di Vienna.
At left, one of the 11 devils that Claudio Zanettin
discovered in a castle near Vienna.
Sopra, preziose cere con raffigurazioni sacre in
eleganti campane in vetro. Oggetti di culto per le
vetrinette tirolesi.
Above, precious wax figures with holy images in elegant
glass bells. Objects of worship for placing inside
Tyrolean showcases.
It's a pleasure to share the passion and the joy for
research.
Le scatolette in paglia non solo sono rare e pre-ziose, sono pure utili e resistenti. La paglia di grano, segale o avena, è da sempre un materiale facilmen-te reperibile che si presta per molteplici impieghi. Tutte le antiche civiltà l'hanno sempre utilizzata: ne abbiamo notizia dagli affreschi di Pompei e sui dipinti nelle tombe egizie. La tecnica dell'intarsio della paglia ha origine in Italia e si era sviluppata soprattutto grazie ai Cappuccini e alle Clarisse, in particolar modo a Mantova dal 1840 al 1900. La pa-glia veniva incisa e dipinta con motivi geometrici a trama contrapposta.
«È un piacere condividere la passione e la gioia per la ricerca».
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Bicchieri Biedermeier in vetro finemente lavorati, colorati e
dotati di una spiccata personalità in tutte le
loro fogge.
Biedermeier glasses in finely worked coloured glass, each with its own
striking character and shape.
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Starting from this edition, CORTINA.Top Living dedicates a section of the magazine to the pre-
cious objects from the collection that the antiques expert Claudio Zanettin, with his years of invalua-ble experience in the furnishing of mountain houses, proposes to those who love antique furniture and objects. The collections are part and parcel of the life of Claudio Zanettin, who shares with his many friends cum clients the passion and the pleasure of the search for unique objects.
Between the sacred and the profane, but rigorously BiedermeierThe precious wax figures with holy depictions
were hand made in the monasteries and taken as gifts from the places of pilgrimage. Under these elegant glass bells, the figures represented are of polychrome wax with small elements in worked and coloured paper; the names of Jesus, the Madonna or the Saints were also added. From 1860 until 1920 every house had wax figures to be admired, or even entire collections of them that were kept together in a Tyrolean glass cabinet.
I have always been extremely fond of the Bied-ermeier period, and over the years I have collected eleven devils acquired in a castle near Vienna. Two of these are a pair (a male and a female devil) with extraordinary mother-of-pearl eyes that always give you the feeling that they are watching you. Another of them has wings and is lying down, and was used as a lamp. Eleven pieces are al-ready enough to be called a collection.
Also belonging to this period are the glasses of finely wrought coloured glass of various shapes and sizes of which I possess a sizeable collection to which I continue to add.
not only charmsIn silver for young girls, in gold for married la-
dies, navy blue or black for mourning and sumptu-ously decorated for party clothes: the chignon cov-ers were a joy to wear in the hair and were fixed in place with silver filigree pins. The first ones were produced in the 1800s in Munich and, going down through Bavaria and the Black Forest area, they fi-nally came to Italy.
The little straw boxes are not only rare and pre-cious; they are also useful and strong. The straw of grain, rye and oats has always been an easily obtainable material that lends itself to a multitude of uses. All the ancient civilisations used them: we have news of them from the frescoes of Pompei and on the paintings of the Egyptian tombs. The technique of straw inlay has its origins in Italy and developed largely thanks to the Capuchin monks and the Clarisse nuns, in particular in Mantua from 1840 to 1900. The straw was inlaid and painted with geometric motifs of opposing weave.
More unique than rare
Accanto, scatolette in paglia incisa e dipinta con motivi geometrici a trama contrapposta.
Adjacent, little straw boxes inlaid and painted with geometric motifs in opposing weave.
A destra, i copri chignon. In argento per le giovani
ragazze, in oro per le signore sposate.
At right, some examples of chignon covers, in silver for young girls and in gold for
married ladies.
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A cura di Cristina Palmiotto e Lucia PortesiFoto Giacomo Pompanin
Futuro remoto. Tempi e modi dell'arredo ampezzano, tra botteghe che custodiscono preziosi
segreti artigianali e luoghi simbolo del nuovo che avanza.
Sulle ali della fantasia. Abbiamo abbinato a ogni lettura la giusta colonna sonora per afferrare al meglio l’atmosfera dei luoghi raccontati.
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Nido pasquale di larice.
Larch easter nest.
Composizione con muscari, papavero, campanula e uova di pasqua.
Composition of grape hyacinths, poppies, bell flowers and easter eggs.
è chi lo descrive come un piccolo Eden, un colorato paradiso immerso nel bianco della neve o nel verde dei prati d’estate, quel che è certo è che l’Officina delle
Piante ha tutto il sapore di un luogo speciale, dove apprezzare la natura con tutti e cinque i sensi, perché, come racconta la maestra fioraia Annette Gottmann «il miracolo della pianta deve essere ammirato con gli occhi, compreso con le mani, sentito con il corpo e custodito nel cuore». Oltre ad organizzare corsi di studio delle piante e medicina verde, Annette è spe-cializzata in arte floreale. Molti dei materiali delle sue decorazioni per la casa, ma anche per feste e matri-moni, provengono dal giardino che lei stessa coltiva
con grande dedizione. Fiori, fil di ferro, gusci d’uovo, legno e piante vengono assemblati per creare addobbi e complementi che, alla raffi-
nata artigianalità, uniscono un forte richiamo ai doni della terra.
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piCColomondo anTiCo
Small antique worldAcolourful paradise immersed in the whiteness
of snow or the green of the summer meadows, the Officina delle Piante has all the fragrance of a special place where you can savour nature with all five senses. Many of the materials of the decorations by the expert florist Annette Gott-mann, designed for the home but also for parties and weddings, come from the garden that she cultivates with great dedication. Flowers, wire, egg shells, wood and plants are assembled to create decorations and complements that unite refined artisanship with the strong appeal of the gifts of the earth.
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Felt MountainGoldfrapp
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La serraThe greenhouse
Uno scorcio del negozio dove si possono osservare le particolari composizioni con fiori secchi.
A corner of the shop where you can look at particular compositions of dried flowers.
entirsi delle piccole Alice e stupirsi come in ogni Paese delle meraviglie che si rispetti.A Cortina si può, grazie a Cesarino Fiorista, attività fondata nel 1948 e oggi portata avanti
da Alessandro, Marco e Roberto Zisa. La fioreria, un angolo di artigianalità volutamente retrò, è specializ-zata in realizzazione di giardini di montagna, creati con la massima attenzione al contesto naturale e al paesaggio circostante. La particolare cura di ogni dettaglio caratterizza gli allestimenti per feste e ma-trimoni così come le decorazioni di interni ed esterni: i tipici balconi di montagna, colorati da mille sfumature in estate, dal verde del pino e dal rosso dell'erica in autunno, ne sono solo un esempio. E se negli spazi del negozio si possono ammirare particolari compo-sizioni di fiori secchi, una visita ad una delle quattro serre sarà un’esperienza tutta da gustare. E non solo con gli occhi.
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How would you like to feel like Alice in Wonder-land? At Cortina you can, thanks to Cesarino
Fiorista, the florist's that was founded in 1948 and specialises in mountain gardens created with the greatest attention to the natural context and the surrounding landscape. The particular care taken with every detail is a feature of the decorations for parties and weddings as well as those for inte-riors and exteriors. And while within the confines of the shop you can admire particular composi-tions of dried flowers, a visit to one of the green-houses will be an experience to be savoured. And not only with your eyes.
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www.cesarino.wordpress.com
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n’antica foto ritrae alcuni commessi della Cooperativa Cortina davanti a una vetrina colma di stoffe e tessuti colorati. Siamo agli inizi del Novecento, e questo è solo un in-
dizio dell'importanza del settore tessile all’interno della storica società ampezzana. Che, infatti, ancora oggi, grazie al vastissimo assortimento di stoffe per l’arredo dell’intera casa, in stili e fantasie diverse, è in grado di soddisfare le esigenze di ogni cliente. Un solido attaccamento alla tradizione fa sì che la Co-operativa, oltre a collaborare con antiche tessiture dolomitiche, produca anche i costumi di numerosi gruppi folcloristici. Un’attenzione in più è il servizio di tappezzeria e confezionamento specializzato, ca-pace, grazie all’esperienza dei maestri artigiani, di progettare soluzioni ad hoc per dare corpo a nuove idee. Marchi di fabbrica, oltre al secolo di esperien-za, la passione e l'eleganza, sapientemente sviluppa-te tra tradizione e contemporaneità.
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Many happy returnsA vast assortment of fabrics and materi-
als, available in differing styles and patterns, a solid attachment to tradition, a specialised soft furnishing and personalis-ing service capable, thanks to the experi-ence of expert artisans, of designing ad hoc solutions, hence constantly giving rise to new ideas. These are the characteris-tics of the Cooperativa Cortina, adding up to an ability to satisfy the demands of every customer. In short, the features that distinguish this historical company are long experience together with the image, the dedication and the elegance that have been sagely developed by balancing tradition and modernity.
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www.coopcortina.com
La casa degli angeli Caterina Caselli
Sotto: tessuto damascato di seta
viennese.
Below: Damask fabric of Viennese silk.
A sinistra: un angolo del settore tessile
della Cooperativa con i tipici tessuti
dolomitici.
To the left: a corner of the fabrics
department of the Cooperativa with
typical fabrics of the Dolomites.
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uando arredare è un’arte e l’elegan-za un decoro naturale. Da Ampezzan Fiori&Casa, attività avviata nel 1991 e trasferitasi nel 2009 in pieno centro, si
possono trovare particolarissimi oggetti per la casa, fiori, tessuti e quadri. Prodotti personalizzabili sco-vati in giro per il mondo — come le pelli scandinave e bretoni, il feltro tibetano e le affascinanti radici in-donesiane — o realizzati in bottega utilizzando solo sostanze naturali, scelte in armonia con le diverse stagioni dell’anno. Ogni materiale viene esaltato nella sua semplicità per esprimere al meglio la pro-pria anima naturale e distintiva. Secondo lo stesso principio, Ampezzan Fiori realizza anche arredo di interni e allestimenti per negozi e feste. Imperdibile, infine, per chi ama l’accoppiata mare-monti, la linea di prodotti dedicata al mondo marino. Piccoli pesci in legno, asciugamani e molto altro ancora per sen-tirsi «nel blu dipinto di blu», anche tra le bianche nevi di Cortina d’Ampezzo.
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deCorar(T)e
DecorartFlowers, fabrics, paintings and really
special ornaments. Personalisable products that have been discovered in various parts of the world or created in the workshop using only natural materials chosen in harmony with the various sea-sons of the year. For the interior furnish-ings and the decorations for shops, parties and weddings that are the speciality of Ampezzan Fiori&Casa, the simplicity of each material is exalted so as to express to the full its own natural and distinctive soul.
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www.fiori.it
Pruned branches transformed into a
natural scenographic décor.
Rami di potatura trasformati in uno
scenografico decoro naturale.
The table is an Indonesian root, with some accessories on it: the heart is the protagonist, designed on plates and ornaments.
Il piano d'appoggio è una radice indonesiana, sopra alcuni complementi: protagonista il cuore, declinato su piatti e oggetti per l’arredo.
SummertimeBillie Holiday
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erché pensare ancora al “giro del mondo in 80 giorni”, quando si può farlo in pochi metri e senza contrattempi? Come? Con una visi-ta alla Bottega di Amélie, ad esempio, dove,
tra bicchieri molati a mano made in Usa, pregiate ceramiche stampate in tessuto, lampade ecologiche francesi e molti altri complementi che arrivano da terre vicine e lontane, c’è tutto un mondo a portata di mano. Ogni pezzo, accuratamente scelto da Leda, è frutto della sua curiosità e di una passione che for-tunatamente ha saputo trasformarsi in mestiere. Ol-tre all’oggettistica d’arredo, estremamente ricercata e declinata su ogni stanza della casa — dal bagno alla sala da pranzo — enorme attenzione è dedicata a tessuti, stoffe e tendaggi. In collaborazione con tap-pezzieri artigiani ed esperte ricamatrici, si potranno creare le proprie stanze su misura, impreziosire fine-stre e pareti, fino a realizzare il proprio divano dei sogni.
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mappa-mondo
World mapWhy keep on thinking about going
“around the world in 80 days” when you can do it in a few metres and without hitches? At the Bottega di Amélie, for example, with glasses made in the USA, precious ceramics printed in fabric, eco-logical lamps from France and many other ornaments discovered in places both far away and nearby, there is an entire world right at your feet. Enormous attention is dedicated to the fabrics and curtains, all personalisable thanks to collaboration with expert artisans.
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Un dettaglio delle pregiate lavorazioni su tessuti e tendaggi (foto Archivio Ambra Piccin).
A detail of the intricate working on fabrics and curtains (archive photo Ambra Piccin).
Servizio da tavolain ceramica francese.
Table servicein French ceramic.
C’è tutto un mondo intornoMatia Bazar
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www.stufedimai.it
Tipica stufa ampezzana, circondata da struttura lignea, con base in materiale refrattario ed esterno rifinito in muratura.
Typical stove of the Ampezzo Valley, surrounded by a wooden structure, with a base in refractory material and finished externally in brick.
s toria e natura racchiuse in un unico og-getto. Simbolo della cultura architettonica locale, antico nucleo della tipica “ra ciàsa” d’Ampezzo, la stufa è un piccolo patrimonio
culturale costruito in pietra o ceramica, un modello di riscaldamento antichissimo e, allo stesso tempo, innovativo. Il suo funzionamento, come ci spiega Maurizio Dimai, esperto progettista, artigiano e co-struttore, è in tutto simile a quello del sole: il calore si propaga per irraggiamento, mantenendo costante la temperatura dell'ambiente e asciugandone l’umidità. Un prodotto al passo coi tempi, date le sue caratteri-stiche di rispetto ambientale e risparmio energetico, un oggetto di design capace di adattarsi ad arredi moderni e spazi più tradizionali, grazie alla costante personalizzazione che Maurizio compie in stretta si-nergia con ogni cliente. Un prezioso suggerimento, quindi, per i nostri tempi: imparare a far tesoro del proprio passato, guardando al futuro.
Back to the futureAge-old nucleus of the typical “ra
ciàsa” of Ampezzo, the stube is a little cultural heritage built of stone or ceramic. As Maurizio Dimai, the expert designer and artisan, explains, it works in essentially the same way as the sun: the heat radiates, heating the entire house. A product that keeps pace with time, given its environmentally free characteristics and its capacity to adapt to both modern and traditional furnishings, thanks to the personalisation that Maurizio creates in close synergy with each individual client.
Light my FireThe Doors
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Top.LIVING
a oltre trent'anni a Cortina, Verni è sino-nimo di antiquariato di classe. Un'attività di famiglia cominciata in realtà ben prima, nel 1950, dalla madre a Riccione.
Oggi come allora, Alberto Verni Antiquariato e Gioielli non si è mai posto alcun limite di epoca o provenienza nella ricerca di mobili, oggetti o monili. La qualità e l'unicità sono i soli criteri di selezione, che diventa così un vero e proprio atto di coraggio, intellettuale, di sensibilità e di gusto. E, molto spes-so, come ricorda lo stesso Alberto, non è il valore economico del materiale a rendere prezioso un oggetto, quanto piuttosto la sua lavorazione. Così, ogni pezzo racconta una vicenda, una storia di cui è spesso parte integrante. Non è quindi difficile im-maginare che, per l'antiquario, sia la ricerca la parte più emozionante del suo lavoro, e che il distacco da ogni singolo oggetto verrà reso più dolce sapendo che, nella casa che lo accoglierà, sarà riempito dello stesso amore.
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il valore del Tempo
The value of timeVerni has been a synonymous of first
class antiques in Cortina for more than thirty years. Today as then, Alberto Verni Antiquariato e Gioielli has never limited itself in terms of the origin and the period when looking for furniture, objects or jewellery. The only selection criteria are the quality and the uniqueness of each item; in this way the search becomes a veritable bold and intellectual effort, in which the antique dealer also uses his sensitivity and taste. It’s not the monetary value of the material that makes each item precious but how it’s been manufactured. For this reason, each piece tells a story, of which most of the times it’s been essential part of. Therefore it’s not hard to imagine that the most exciting part of an antique dealer’s job is the search.
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www.albertoverni.it
ai monti: coppia di sciatrici in legno
dell'artista Abele Jacopi (fabbrica Lenci)
degli anni Trenta.
ai monti: two ladies skiing, made of wood
by the artist Abele Jacopi (fabbrica Lenci) in the 30s.
Austrian mirror of the nineteenth century in wood, inlaid and gilt,
believed to be a lucky charm.
Specchio austriaco dell'Ottocento in
legno intarsiato e dorato, considerato
portafortuna.
E ti vengo a cercareFranco Battiato
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Bancone in le-gno decapato,
Francia, primi del Novecento.
Pickled wood bar counter, France, early twentieth
century.
era una volta l’em-porio, un guazzabu-glio di merci, cibi e stoffe, versione no-
strana dei più orientali bazar. Ar-rivarono poi le piccole botteghe specializzate, in seguito soppian-tate dal boom dei grandi magaz-zini e, più di recente, dai mono-marca, che però dimostrano già qualche ruga. Sì, perché l’ultima frontiera della vendita — accre-ditata dalle vetrine più luccicanti di mezzo mondo — è il negozio multitasking. Se nelle grandi ca-pitali europee si può mangiare al ristorante e portar via il tavolo su cui si è pranzato, a Cortina, da Arredare e Vestirsi, si può, non solo acquistare un nuovo capo, ma anche rifarsi letteralmente il guardaroba: comprando diret-tamente un armadio, un divano o un comò. Oggetti particola-rissimi, frutto di acquisti in giro per il mondo o di idee brillanti, introvabili pezzi di modernariato (chiedete a Mauro Guerresco di mostrarvi lo splendido divano di Carlo Scarpa), a conferma di come Cortina sia Regina di ten-denze e nuove mode.
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l'evoluZionedella speCie
The evolution of the speciesThe last frontier in shopping, accredited by
the most glittering shop windows of half the world, seemingly a truly multitasking shop. Just as in the great capitals of Europe, at Cortina too, at Arredare e Vestirsi, you can not only ac-quire new clothes but also literally renew your entire wardrobe, by buying a wardrobe or new dresser here as well. Really special objects, the fruit of acquisitions around the world or of brilliant ideas, and modern collectables not to be found elsewhere, confirming Cortina as the Queen of trends and new fashion.
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Divano Chesterfield in pelle, con stampa
a colori della bandiera inglese, Inghilterra, metà
Novecento.
Leather Chesterfield sofa,
with colour print of the British flag,
England, mid-twentieth century.
www.guerresco.it
Anarchy in the UkSex Pistols
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Top.LIVING
Senza pile, senza corrente, senza carica, la pendola Atmos vive del mutare del tempo, dell'energia dell'aria.
Without the use of batteries, electricity or winding, the grandfather clock Atmos lives off the changes of time, of the energy of the air.
imanere sul solco dell'ele-ganza, dell'unicità e del lus-so assoluto: questa la scelta di Bartorelli Gioiellerie al mo-
mento dell'inaugurazione del suo pun-to vendita nel cuore di Cortina. Promesse mantenute fino in fondo, non soltanto per le pre-ziose collezioni di alta gioielleria e i prestigiosi marchi di orologeria proposti al cliente con stile e professio-nalità, ma anche nel settore dell'orologeria da pare-te. Basti pensare alla riedizione in chiave moderna della pendola Atmos di Jager-LeCoultre, realizzata dal designer di fama internazionale Marc Newson. Il modello 561 è un elaborato meccanismo intrappo-lato in una sfera di cristallo Baccarat, che unisce la complessità del movimento meccanico alla sempli-cità delle linee. Un’opera d’arte e, allo stesso tempo, un capolavoro di tecnologia: il cuore è formato da una capsula con gas e cloruro di etile, che, man mano che sale la temperatura, si espande comprimendo una molla, facendo muovere l’orologio.
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moToperpeTuo
Perpetual motionThe jeweller’s shops Bartorelli Gioiellerie
offers not only precious jewellery collec-tions and prestigious watchmakers brands, but also exclusives wall clocks, for example the re-release, with a modern twist, of the grandfather clock Atmos by Jager-Le-Coultre, made by the famous international designer Marc Newson. The 561 model is a work of art and a technology masterpiece at the same time: the heart of the clock is made of a gas and ethyl chloride capsule that, the more the temperature rises slowly, it expands compressing the spring and making the clock move.
www.bartorelli.it
L'orologio Sergio Endrigo
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A bottle of fine Champagne Krug.
Una bottiglia del pregiato Champagne Krug.
orsi da sommelier, master, percorsi di studi specializzati e chi più ne ha più ne metta. Negli ultimi tempi la passio-
ne per il vino è decisamente dilagan-te. Come assaporare al meglio, con
piacere e consapevolezza, il prezioso nettare di Bacco? Armandosi del giusto kit fat-to di calici, boule, decanter e bottiglie rigorosamente di qualità. E siccome anche l’oc-chio vuole la sua parte, è bene
che questi siano veri e propri oggetti di design. Ecco allora
come un wine bar diventa anche wine shop. Nella Bottega La Suite, inaugurata lo scorso novembre in centro a Cortina, l’amore per il vino si mescola a complementi d’arredo estremamente ricercati
in un’atmosfera calda e accogliente: un luogo davvero imperdibile per gli
appassionati di tendenze e design eno-gastronomici.
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arredodivino
DiVine décorCourses for sommeliers, master
degrees and specialised studies: in recent times the enthusiasm for wine is beginning to spread. How to savour to the full the precious nectar of Bacchus? By arming yourself with the right kit made up of chalices, boules and decanters of the best quality. And since visual appearance is also important, it is just as well if these objects are designed taste-fully. That is how a wine bar also becomes a wine shop. At the Bottega La Suite, the passion for wine merges with elegant ornaments in a warm and welcoming atmosphere: a place that is a must for lovers of trends and design in wine and gastronomy.
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Innovativo set da cocktail in policarbonato viola.
Innovative cocktail set in purple polycarbonate.
Whisky facileFred Buscaglione
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a cornice è quella del Fuori Salone di Mila-no che affianca, con iniziative e progetti, il Sa-lone del Mobile, vetrina per eccellenza delle nuove collezioni d'arredamento per l'abita-
re. Il target è la cosiddetta "community del proget-to": architetti, designer, art director e creativi della comunicazione. Decine e decine di appuntamenti culturali, showroom e spazi industriali dismessi che ospitano opere di artisti e designer provenienti da ogni parte del mondo, mostre e installazioni che pre-sentano in modo creativo il meglio della produzione a livello internazionale. Milano si trasforma così in un magico “teatro del design”, dove i diversi percorsi creativi dialogano con il mercato e centinaia di mi-gliaia di visitatori si incontrano per aggiornarsi sulle ultime tendenze dell'arredo.
Nell’ampia offerta di eventi del Fuori Salone e della proposta culturale milanese, la Fabbrica del Va-pore, in questi ultimi anni, ha rappresentato una voce coerente e dalla forte identità. Dal monitoraggio con-dotto da Ottagono nel corso del 2009 si è rilevata una presenza di circa 13.000 visitatori: un pubblico meno propenso ai facili richiami della semplice comu-nicazione e certamente più incline a indagare conte-nuti prossimi alle tematiche del green life.
Questi aspetti hanno indotto FdVLab (Asso-ciazione Laboratori Fabbrica del Vapore) a indivi-duare un partner di comunicazione per supportare lo sviluppo e l’approfondimento della cultura con-temporanea: dalle arti visive alle arti performative, dal design all’architettura, dalla fotografia alla moda e, non ultimo, all’interazione tra queste discipline, nuove tecnologie e altre culture.
posTi di visTa Green bloCk 2010fDvlab, OTTAgOnO E cOMUnE DI MIlanO PROMUOvOnO IL fUORI sALOnE DEDIcATO ALla sOsTEnIbILITà, ALL’EffIcIEnzA EnERgETIcA E AL vERDE URbAnO.
Top living a Milano in occasione del Fuori salone
Media partner del progetto La fabbrica della sostenibilità, promosso dalla rivista Ottagono all’interno della Fabbrica del Vapore.
CORTINA.Top Living sarà presente dal 14 al 19 aprile all’interno del bookshop di Ottagono, allestito all’ingresso della Fabbrica del Vapo-re (Via Procaccini 4; orari di apertura: 10-22). Un container riciclato e adattato dall'architetto Pierluigi Molteni sarà l'originale spazio espositi-vo che ospiterà le due testate proponendo, al suo interno, anche una biblioteca dei titoli di de-sign più rappresentativi di Compositori, la casa editrice che ha fatto dell’architettura e del de-sign i principali temi delle proprie pubblicazioni.
Media partner of the project La fabbrica della sostenibilità (The sustainability factory), pro-moted by the magazine Ottagono inside the Fabbrica del Vapore.
CORTINA.Top Living will be present from 14th to 19th April at the Ottagono bookshop set up at the entrance to the Fabbrica del Vapore (Via Procaccini 4; opening times: 10-22). A container recycled and adapted by the architect Pierluigi Molteni will be the original exhibition space that will host the two publications, with a library of the design titles that are most representative of Compositori, the publishing house that has made architecture and design the main themes of its publications.
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Top.LIVING
Da questi presupposti nasce l’edizione 2010 di Posti di Vista — Green Block, organizzata da FdV-Lab in collaborazione con Ottagono e con il Co-mune di Milano, con l’obiettivo di dare vita a un progetto nuovo che, oltre a promuovere un sistema di eventi proposti dai singoli laboratori all’interno dello spazio, vede coinvolte iniziative culturali nel-le immediate aree circostanti per favorire sinergie comunicative e conferire alla Fabbrica del Vapore il ruolo di polo di attrazione della città di Milano durante il Salone del Mobile.
Il filone tematico intrapreso darà particolare spazio alla sostenibilità nel design e nell’arreda-mento, ampliandosi in termini applicativi verso l’architettura su scala abitativa e urbana, l’efficienza energetica e l’accessibilità, allargandosi, infine, ai contenuti della multifunzionalità in agricoltura e sul progetto-verde. Con un concept ben preciso che affronterà temi in linea con Milano Expo 2015 Nu-trire il pianeta, energia per la vita.
posti di Vista - Green Block 2010Milano 14-19 aprile 2010fabbrica del Vapore – Via procaccini, 4 - Milano
Un'immagine del progetto Green Street
realizzato in occasione di Expogreen e Cersaie lo
scorso settembre presso Fiera Bologna. L'idea di
integrare verde urbano e architettura sostenibile si
è concretizzata attraverso la costruzione della Plug
in House progettata dall'architetto Pierluigi
Molteni (nella foto) e altri edifici mobili, immersi in
4.500 metri quadri di verde.
The Green Street project, created on the occasion of
Expogreen and Cersaie last September. The integration
of urban green area and sustainable architecture
was achieved in the construction of the Plug
in House designed by the architect Pierluigi Molteni (in the photo) and in other
mobile buildings immersed in the green spaces.
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1. Feedaway è un seggiolone made in Australia in cartone: personalizzabile
e riciclabile, può essere piegato e trasportato facilmente. Design: Betul Madakbas e Anthony Dann. Azienda:
Belkiz, www.belkiz.com.au.
2. Le Log Bowls, lavorate a mano dal Loyal Loot Collective e da artigiani
locali, arrivano dal Canada e combi-nano la naturale bellezza degli alberi
con una finitura colorata e brillante. Design: Doha Lindskoog. Azienda:
Loyal Loot, www.loyalloot.com.
3. Din-ink trasforma delle normali pen-ne in un set completo di posate. Non
tossico, igienico e riciclabile al 100%. Design: ZO-loft, www.zo-loft.com.
1. Feedaway is a high chair made in Australia of cardboard: personalis-able and recyclable, it can be folded and easily transported. Design: Betul Madakbas and Anthony Dann. Firm: Belkiz, www.belkiz.com.au.
2. The Log Bowls, hand made by the Loyal Loot Collective and by local artisans, come from Canada and combine the natural beauty of trees with a colourful and shiny finish. Design: Doha Lindskoog. firm: Loyal Loot, www.loyalloot.com.
3. Din-ink transforms normal pens into a complete set of cutlery. Non-toxic, hygienic and 100% recyclable. Design: ZO-loft, www.zo-loft.com.
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FdVLab, Ottagono and the City Council of Milan are the promoters of the side exhibition dedicated to
sustainability, energy saving and urban green space.The framework is the Fuori Salone of Milan, which
is a side exhibition, with initiatives and projects, of the Salone del Mobile furniture exhibition, the show-case par excellence of the new house furnishing col-lections. The target is the so-called "community of the project": architects, designers, art directors and creative communicators. There will be dozens and dozens of cultural appointments, showrooms and disused industrial areas hosting works by artists and designers coming from all parts of the world, exhibi-tions and installations presenting in a creative way the best of the production on an international scale. Milan will thus be transformed into a magical “thea-tre of design”, where the various creative tendencies will interact with the market and the hundreds and thousands of visitors will converge to find out the lat-est trends in furnishing.
Given the wide range of events offered by the Fuori Salone and the cultural possibilities offered by Milan, the Fabbrica del Vapore has in recent years been a coherent voice with a strong identity. The monitoring conducted by Ottagono in the course of 2009 revealed a turnout of around 13,000 visitors: a public less inclined to seek the easy appeal of simple communication and certainly more inclined to exam-ine topics closely linked to the themes of green life.
These considerations have prompted FdVLab (the Workshop Association of the Fabbrica del Vapore) to identify a partner in communication to support the de-velopment and broadening of contemporary culture: from the visual to the performing arts, from design to architecture, from photography to fashion and, last
but not least, the interaction between these disci-plines, new technologies and other cultures.
From these premises arose the 2010 edition of Posti di Vista – Green Block, organised by FdVLab in collaboration with Ottagono and with the City Coun-cil of Milan, with the aim of giving life to a new project that, besides promoting a series of events proposed by the individual workshops within the space, involves cultural initiatives in the immediately surrounding ar-eas to nurture communicative synergies and to confer to the Fabbrica del Vapore the role of pole of attrac-tion for the city of Milan during the Salone del Mobile. The thematic Leitmotif adopted will lay particular emphasis on sustainability in design and furnishing, broadening its application to include architecture on a home and urban scale, energy saving and accessi-bility, as well as the themes of multi-functionality in agriculture and the green project, with a clear and precise concept tackling topics consistent with Milano Expo 2015 Nutrire il pianeta, energia per la vita, (Feed-ing the planet, energy for life).
posti di Vista — Green Block 2010Milano 14-19 aprile 2010fabbrica del Vapore – Via procaccini, 4 - Milano
Posti di Vista
In alto a sinistra: Faustina è una molletta per bucato dal
design spiritoso, ricavata da fustini di detersivo appiattiti e fustellati.
Design: Giorgio Biscaro, www.giorgiobiscaro.com.
Qui sopra: Masterlite è uno scarpone da sci alpinismo.
Un prodotto monomaterico e riciclabile. Concetto e design: MM Design. Produttore: Garmont.
Top left: Faustina is a clothes peg of a humorous
design, obtained from detergent boxes flattened
and punched. Design: Giorgio Biscaro, www.
giorgiobiscaro.com.
Above: Masterlite is an alpine ski boot. A product made of a single material and recyclable. Concept and design: MM Design.
Producer: Garmont.
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sTREsa
Villa e palazzo Aminta*****LussoVia Sempione Nord, 123 tel. +39 0323 933818www.villa-aminta.it
MIlaNO four Seasons hotel*****Lusso Via Gesù, 6/8 tel. + 39 02 77088 www.fourseasons.com
hotel principe di Savoia*****LussoPiazza della Repubblica, 17 tel. +39 02 62301 www.hotelprincipedisavoia.com
carlton hotel Baglioni*****Baglioni HotelsVia Senato, 5 tel. +39 02 77077www.baglionihotels.com
hotel The Gray*****LussoSina HotelsVia San Raffaele, 6 tel. +39 02 7208951 www.hotelthegray.com
hotel de La Ville****SSina HotelsVia Hoepli, 6 tel. +39 02 8791311 www.delavillemilano.com
Ristorante Trussardi alla Scala**MichelinPiazza della Scala, 5tel. +39 02 0688201www.trussardi.it
lONdRa
Baglioni hotel*****Baglioni Hotels60 Hyde Park Gate – Kensingtontel. +44 (0) 2073685700www.baglionihotels.com
cERNOBBIO
Villa d’este*****LussoVia Regina, 40 tel. +39 031 3481www.villadeste.it
BEllagIO
Grand hotel Villa Serbelloni*****Lusso Via Roma, 1 tel. +39 031 950216 www.villaserbelloni.com
cOMO
circolo Golf Villa d’esteVia Cantù, 13 - Montorfano tel. +39 031 200200www.golfvilladeste.com
Ristorante Antica osteriadel ponte**MichelinVia Piazza G. Negri, 9Cassinetta di Lugagnanotel. +39 02 9420034www.anticaosteriadelponte.it
VENEzIa
Golf club ca’ della navePiazza della Vittoria, 14 - Martellagotel. +39 041 5401555www.cadellanave.com
Bauer hotel***** San Marco, 1459tel. +39 041 5207022 www.bauervenezia.com
Bauer casa nova***** San Marco, 1459tel. +39 041 5207022 www.bauervenezia.com
Bauer Il palazzo*****LussoSan Marco, 1459tel. +39 041 5207022 www.bauervenezia.com
Bauer palladio hotel & Spa***** San Marco, 1459tel. +39 041 5207022 www.bauervenezia.com
Ristorante Gourmet de pisis Bauer San Marco, 1459tel. + 39 041 5207022 www.bauervenezia.com
Luna hotel Baglioni*****LussoBaglioni HotelsSan Marco, 1243tel. +39 041 5289840www.baglionihotels.com
palazzo Sant'angelo****Lusso San Marco, 3878/b - 3488 tel. +39 041 2411452www.palazzosantangelo.com
San clemente palace*****LussoIsola di San Clemente 1, San Marco tel. +39 041 2445001 www.sanclementepalacevenice.com
centurion palace*****LussoSina Hotels Dorsoduro, 173 tel. +39 041 34281 www.centurionpalacevenezia.com
VERONa
due Torri hotel Baglioni*****Baglioni HotelsPiazza S. Anastasia, 4tel. +39 045 595044www.baglionihotels.com
Ristorante Il desco**MichelinVia Dietro San Sebastiano, 7tel. +39 045 595358www.ildesco.com
Villa del Quar***** & Ristorante Arquade**Michelin Via Quar, 12 - Pedemonte tel. +39 045 6800681 www.hotelvilladelquar.it
Ristorante perbellini**MichelinVia Muselle, 130 – Isola Rizzatel. +39 045 7135352 www.perbellini.com
NOVaRa
hotel Ristorante Villa crespi****Lusso Via G. Fava, 18/1 – Orta San Giuliotel. +39 0322 911902www.hotelvillacrespi.it
Il viaggio di CORTINA.Top Living oltre i confini geografici di Cortina d'Ampezzo continua. Grazie a un circuito in costante sviluppo, fatto di location ed eventi che condividono con il magazine i valori dell'ec-cellenza e del bien vivre (l'elenco aggiornato, corredato dalle singole descrizioni, è onsultabile su www.cortina.dolomiti.org).
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Top.LIVING
Ristorante Al Sorriso***MichelinVia Roma, 18 – Soriso tel. +39 0322 983228www.alsorriso.com
VIcENza
Ristorante La peca**MichelinVia Giovanelli, 2 - Lonigo tel. +39 0444 830214www.lapeca.it
MaNTOVa
Ristorante dal pescatore***MichelinLocalità Runate, 15 Canneto sull’Ogliotel.+39 0376 723001 www.dalpescatore.com
TORINO
Relais Villa Matilde****LussoVia Marconi, 29 - Romano Canavese tel. +39 0125 639290www.relaisvillamatilde.com
PaRMa
hotel palace Maria Luigia****LussoSina HotelsViale Mentana, 140 tel. +39 0521 281032 www.palacemarialuigia.com
BOlOgNa
Grand hotel Baglioni*****LussoBaglioni HotelsVia Indipendenza, 8tel. +39 051 225445www.baglionihotels.com
Ristorante La LumieraVia di Sabbiuno, 4tel. +39 051 589404www.lumiera.it
frassinago diciotto InsideoutVia Frassinago, 18/2tel. +39 051 330888www.frassinagodiciotto.com
hotel corona d’oro****LussoArt Hotels Via Oberdan, 12tel. +39 051 7457611www.bolognarthotels.it
hotel commercianti****Art Hotels Via de’ Pignattari, 11tel. +39 051 7457511www.bolognarthotels.it
hotel novecento****Art Hotels P.zza Galileo, 4/3tel. +39 051 7457311www.bolognarthotels.it
hotel orologio***SArt Hotels Via IV Novembre, 10tel. +39 051 7457411www.bolognarthotels.it
IMOla
Ristorante San domenico**MichelinVia G. Sacchi, 1tel. +39 0542 29000www.sandomenico.it
Polo gold cup 20101-9 maggio, Villa sesta29 maggio-5 giugno, costa smeralda14-19 giugno, Roma
ORTINA.Top Living prosegue il suo viaggio all’inse-gna dell’eleganza e della raffinatezza. Media partner di Audi Polo Gold Cup Circuit, che ogni anno a Corti-na nel mese di febbraio ha un suo importante appun-
tamento, a seguito del torneo, la rivista approderà anche in Toscana, in Sardegna e a Roma.
Cwww.pologoldcup.org
The Road to contemporary art27-30 maggio 2010, Roma
alcoscenico d’eccezione, allestita per la prima volta nell’ex Mattatoio del quartiere Testaccio, la fiera apri-rà la primavera romana dell’arte contemporanea con ben 70 gallerie internazionali per 8.000 metri qua-
drati di superficie espositiva. Per l’occasione, i musei d’arte contemporanea MACRO e MAXXI, assieme al ricco calen-dario di attività, mostreranno i nuovi spazi, facendo di Roma la capitale indiscussa dell’arte internazionale che ospiterà anche l’eccellenza della valle ampezzana.
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tarsi nel futuro: questo è Abitare il Tempo. A Verona, CORTI-NA.Top Living avrà quindi un’altra fondamentale occasione di visibilità internazionale, grazie alla sua distribuzione all’inter-no di una vetrina assolutamente esclusiva per l’arredamento di interni.
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forti esigenze di mobilità di un territorio particolarmente viva-ce, sempre attento a cogliere le opportunità offerte dai nuovi mercati e interessato, al contempo, a far conoscere al mondo le sue ricchezze culturali e ambientali.
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