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LA LINEA E LA RETE. I problemi di esercizio ferroviario riscontrati lungo la linea di adduzione derivano dalla sottovalutazione delle problematiche esistenti nel sottostante nodo di Torino. - PowerPoint PPT PresentationTRANSCRIPT
Andrea Debernardi
LA LINEA E LA RETEI problemi di esercizio ferroviario riscontrati lungo la linea di adduzione derivano dalla sottovalutazione delle problematiche esistenti nel sottostante nodo di Torino.
I programmi di sviluppo del trasporto ferroviario a scala regionale e metropolitana consentono di prevedere un forte addensamento della circolazione nell’intorno del nodo, che viene a costituire il vero “collo di bottiglia” del sistema.
TORINOTORINO
GENOVAGENOVA
MILANOMILANO
IMPEGNO POTENZIALITA’ RESIDUA
Andrea Debernardi
ribassamentopiano del ferro
passanteferroviario
interconnessioneEst
MILANO
FREJUS
interporto diOrbassano
Porta Susa
Porta Nuova
Lingotto
GENOVA
Alpetunnel
interconnessionea 40 km
IL PASSANTE FERROVIARIO DI TORINO
Le problematiche relative al nodo ferroviario di Torino debbono tener conto degli interventi in corso di realizzazione, ed in particolare del Passante Ferroviario, che attraverserà la città da Nord a Sud, e che verrà completato nel giro di 4-6 anni.
Il nuovo tunnel ferroviario sostituirà totalmente i binari oggi esistenti in superficie.
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GLI ISTRADAMENTI ORBASSANO-MILANO
La realizzazione del passante ferroviario, ed il contestuale potenziamento dei servizi di trasporto regionale e metropolitano, comporteranno seri vincoli all’istradamento di treni merci dalla linea della Valsusa e dall’interporto di Torino-Orbassano verso Milano.
Il transito di treni merci all’interno del tunnel urbano porrà infatti problemi di sicurezza e di interferenza con la circolazione dei treni passeggeri di breve, media e lunga percorrenza.
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ni d
i t/a
nno
capacità valico capacità adduzione
storico trend
ipotesi 1' ipotesi 2'
CAPACITA' ADDUZIONE / NODO DI TORINO
data di saturazione: verso il 2011
CRESCITA DEL TRAFFICO MERCIE VINCOLI AL NODO DI TORINO
Viste queste premesse, il nodo di Torino rischia, già all’orizzonte 2010, di trasformarsi nel vero “collo di bottiglia” del sistema.
I vincoli al nodo rischiano di rendere impossibile il conseguimento dell’obiettivo strategico di crescita del traffico ferroviario, con saturazione del valico storico all’orizzonte 2035.
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IL PROBLEMA DELLE MANOVRENELL’INTERCONNESSIONE DI TORINO OVEST
Per ovviare ai problemi di istradamento fra Torino-Orbassano e Milano, prevedibili già nel breve periodo, sarebbe necessario che l’interconnessione di Torino Ovest avesse funzionalità bidirezionale, in modo da consentire l’aggiramento del nodo metropolitano.
Tale previsione non sembra essere stata presa sinora in seria considerazione né dal Ministero, né da RFI.
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INTERVENTI PRIORITARI
In effetti, se si considerano i tempi di realizzazione del tunnel del Musiné-Gravio (21 km), l’indivisibilità funzionale della linea di gronda rischia di tradursi in un vincolo temporale alla piena funzionalità del nodo di Torino.
In un’ottica di corretta programmazione degli investimenti, la vera priorità sembrerebbe essere rappresentata dalla realizzazione della cintura ferroviaria di Torino.