nell’ipotiroidismo primario si ha una carenteproduzione di...

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La regolazione del rilascio degli ormoni tiroidei si basa su una concatenazione di fattori stimolanti e di feedback negativi che caratterizzano l’asse ipotalamo-ipofisi-tiroide. Più in dettaglio, dall’ipotalamo viene rilasciato il TRH che ha la funzione di stimolare la parte anteriore dell’ipofisi a produrre e rilasciare a sua volta il TSH. Quest’ultimo, tramite il torrente circolatorio, raggiunge la tiroide per stimolarne la produzione e il rilascio di ormoni tiroidei. Per evitare un eccessivo rilascio di questi ultimi, gli stessi ormoni tiroidei esercitano un effetto inibitorio a livello sia ipotalamico sia ipofisario sulla secrezione, rispettivamente, di TRH e TSH.

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Nell’ipotiroidismo primario si ha una carente produzione di ormoni tiroidei a causa di una patologia a carico della ghiandola. Di conseguenza non si manifesta il feedback negativo sull’ipotalamo e sull’ipofisi. Questa, nel tentativo di stimolare la tiroide a produrre ormoni tiroidei, produce TSH a livelli elevati. Proprio la presenza di alti valori ematici di TSH in presenza di bassi livelli ormonali permette la diagnosi laboratoristica di ipotiroidismo primario.

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Nell’ipotiroidismo secondario a deficit di funzione ipofisaria a ipotalamica, si realizza una ridotta/assente produzione rispettivamente di TSH e TRH. La ridotta/assente produzione di questi due ormoni a monte, non è dunque in grado di stimolare più la tiroide a valle.

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Sono qui elencate le caratteristiche principali della “facies” del paziente ipotiroideo.

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In caso di sospetto di ipotiroidismo bisogna sempre ricordare che alcuni segni/sintomi sono del tutto aspecifici.

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L’ICD-9-CM Codes to Support Thyrotropin Testing definisce un elenco di segni/sintomi in base ai quali è consigliato richiedere un test di funzionalitàtiroidea.

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L’ipotiroidismo subclinico è una condizione caratterizzata, dal punto di vista clinico, da assenza o scarsità di segni/sintomi di ipotiroidismo. Sotto il profilo laboratoristico si caratterizza, come l’ipotiroidismo franco, da livelli circolanti di TSH elevati ma, al contrario di quest’ultimo, i valori ormonali tiroidei associati sono nella norma.

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Nel complesso, la diagnosi di ipotiroidismo si fonda su due piani: quello sintomatologico e quello laboratoristico.

Alla luce di un segno/sintomo sospetto, il rilievo di alti livelli di TSH, eventualmente confermati da bassi livelli di T4 (tiroxina), sono indicativi di una tiroide poco attiva.

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Per porre diagnosi di ipotiroidismo, il migliore metodo iniziale è considerato la misurazione laboratoristica del livelli circolanti del TSH (esame di cui è sempre consigliabile effettuare una ripetizione dopo qualche settimana).

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La produzione di anticorpi anti-tiroide e più in particolare di anticorpi anti tireoparossidasi, caratterizza la cosiddetta tiroidite cronica autoimmune o tiroidite di Hashimoto

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Il test al TRH (per la valutazione di laboratorio della funzione tiroidea) può essere utile ai fini della distinzione tra ipotiroidismo secondario a un'insufficienza ipofisaria e ipotiroidismo dovuto a insufficienza ipotalamica. In quest'ultimo, viene rilasciato TSH in risposta al TRH.

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L’ecografia tiroidea nell’ipotiroidismo ha una sua valenza soprattutto in presenza di noduli. In ogni caso, è spesso impiegata in gravidanza, in pediatria, per confermare morfologicamente la tiroidite di Hashimoto.

Quadro ecografico caratteristico di tiroidite di Hashimoto (la prima causa di ipotiroidismo primitivo): si nota una ipoecogenicità diffusa e disomogenea con noduli invisibili.

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