1 etichettatura dei prodotti chimici tutti i prodotti chimici in laboratorio devono essere...
TRANSCRIPT
1
Etichettatura dei prodotti chimiciEtichettatura dei prodotti chimici Etichettatura dei prodotti chimici
Tutti i prodotti chimici in laboratorio devono essere
adeguatamente etichettati.
Sull’etichetta deve comparire
il nome del prodotto
la sua formula
le frasi di rischio (Frasi R)
le frasi di sicurezza (Frasi S)
eventuali pittogrammi per descrivere visivamente il
tipo di
pericolo associato a quel determinato prodotto
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
2
Sono simboli che vengono stampati sulle etichette dei
prodotti chimici e che servono ad informare
immediatamente riguardo ai tipi di pericoli connessi
all'uso, alla manipolazione, al trasporto ed alla
conservazione degli stessi.
L'uso dei simboli di rischio è spesso regolato da leggi e/o
da direttive di organizzazioni. Tali simboli, pur conservando
lo stesso significato, possono presentare colori, sfondi,
bordi diversi, o anche informazioni supplementari sul tipo
di pericolo.
Simboli di rischio o pittogrammi di pericolo
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
3
Pittogramma di pericolo
CE 1272/2008
Simbolo e denomi-nazione obsoleta
Significato (definizione e precauzioni)
Esempi
GHS01
E
ESPLOSIVO
Classificazione: sostanze o preparazioni che possono esplodere a causa di una scintilla o che sono molto sensibili agli urti o allo sfregamento.Precauzioni: evitare colpi, scuotimenti, sfregamenti, fiamme o fonti di calore.
Tricloruro di azoto Nitroglicerina
GHS02
F
FACILMENTE INFIAM-MABILE,
Classificazione: Sostanze o preparazioni:•Che possono surriscaldarsi e successivamente infiammarsi al contatto con l'aria a una temperatura normale senza impiego di energia•Che possono infiammarsi molto facilmente, a causa di una semplice scintilla anche da lontano continuano ad ardere•Liquidi che possiedono un punto di combustione compreso tra i 21 e i 55 °C.•Gas che a contatto con l'acqua o l'aria umida creano gas facilmente infiammabili in quantità pericolosa.Precauzioni: evitare il contatto con materiali ignitivi (come aria e acqua).
Benzene Etanolo Acetone Acquaragia Vernice Olio minerale GPL
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
4
GHS02
F+
ESTREMA-MENTE INFIAM-MABILE
Classificazione: sostanze o preparazioni:•Liquidi il cui punto di combustione è inferiore ai 21 °C.•Che possono surriscardarsi e poi infiammarsi a contatto con l' aria a una temperatura normale senza impiego di energia.•Che possono infiammarsi molto facilmente, a causa di una semplice scintilla anche da lontano e continuano ad ardere.•Gas che a contatto con l' acqua o l' aria umida possono surriscaldarsi creando gas estremamente infiammabili in quantità pericolose.Precauzioni: evitare il contatto con materiali ignitivi (come aria e acqua).
Benzina Cherosene Butano Metano Acetilene
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
5
GHS03
O
COMBU-RENTE
Classificazione: sostanze che si comportano da ossidanti rispetto alla maggior parte delle altre sostanze o che liberano facilmente ossigeno atomico o molecolare, e che quindi facilitano l'incendiarsi di sostanze combustibili.Precauzioni: evitare il contatto con materiali combustibili.
OssigenoNitrato di potassioPerossido di idrogeno
GHS04
(gas compresso)
Classificazione: bombole o altri contenitori di gas sotto pressione, compressi, liquefatti, refrigerati, disciolti.Precauzioni: trasportare, manipolare e utilizzare con la necessaria cautela.
ossigeno acetilene
GHS05
C
CORRO-SIVO
Classificazione: questi prodotti chimici causano la distruzione di tessuti viventi e/o materiali inerti.Precauzioni: non inalare ed evitare il contatto con la pelle, gli occhi e gli abiti.
Ac. cloridrico Ac. fluoridrico
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
6
GHS06 per prodotti tossici acuti
GHS08 per prodotti
tossici a lungo termine
T
TOSSICO
T+
ESTREMA-MENTE
TOSSICO
Classificazione: sostanze o preparazioni che, per inalazione, ingestione o penetrazione nella pelle, possono implicare rischi gravi, acuti o cronici, e anche la morte.Precauzioni: deve essere evitato il contatto con il corpo.
Classificazione: sostanze o preparazioni che, per inalazione, ingestione o assorbimento attraverso la pelle, provocano rischi estremamente gravi, acuti o cronici, e facilmente la morte.Precauzioni: deve essere evitato il contatto con il corpo, l'inalazione e l'ingestione, nonché un'esposizione continua o ripetitiva anche a basse concentrazioni della sostanza o preparato.
Bario cloruro Monossido di carbonio Metanolo Boro trifluoruro
Cianuro Nicotina Ac. fluoridrico
GHS07
Xi
IRRITANTE
Classificazione: sostanze o preparazioni non corrosive che, al contatto immediato, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose possono espletare un'azione irritante.Precauzioni: i vapori non devono essere inalati e il contatto con la pelle deve essere evitato.
Calcio cloruro Sodio carbonato
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
7
GHS07 per prodotti nocivi acuti
GHS08 per prodotti
nocivi a lungo termine
Xn
NOCIVO
Classificazione: sostanze o preparazioni che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono implicare rischi per la salute non mortali; oppure sostanze che per inalazione possono causare reazioni allergiche o asmatiche; oppure sostanze dagli effetti cancerogeni, mutageni o tossici per la riproduzione sospetti[3].Precauzioni: i vapori non devono essere inalati e il contatto con la pelle deve essere evitato.Classificazione: il contatto dell'ambiente con queste sostanze o preparazioni può provocare danni all'ecosistema a corto o a lungo periodo.Precauzioni: le sostanze non devono essere disperse nell'ambiente.
Laudano Diclorometano Cisteina
GHS09
N
PERICO-LOSO PER AMBIENTE
Classificazione: il contatto dell'ambiente con queste sostanze o preparazioni può provocare danni all'ecosistema a corto o a lungo periodo.Precauzioni: le sostanze non devono essere disperse nell'ambiente.
Fosforo Potassio cianuro Nicotina
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
8
Negli Stati Uniti d’America la normativa è stabilita dalla
National Fire Protection Association (NFPA), con lo standard NFPA
704. Questo standard usa un rombo diviso in quattro sezioni di quattro
colori diversi: in tre sezioni è presente un numero tra 0 e 4, a seconda
della pericolosità della sostanza.
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
9Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
10Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
11Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
12
Frasi di rischio e consigli di prudenzaFrasi di rischio e consigli di prudenza
Frase di rischioR11: facilmente infiammabile.
Consigli di prudenzaS9: Conservare in un luogo ben ventilatoS16: Conservare lontano da fiamme o scintille;S23:Non respirare i vapori;S33:Evitare l’accumulo di cariche elettrostatiche..
(Acetone)
Sul recipienteSul recipiente Al catalogo del produttoreAl catalogo del produttore
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
13
Alcune cose da sapere, anche se non di diretto interesse
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
14
Combustibile LiquidoCombustibile LiquidoQualsiasi liquido avente un punto di infiammabilità
compreso tra 37,8 °C e 93,3 °C,
ad eccezione di qualsiasi miscela
con componenti aventi punti di infiammabilità ≥ 93,3
°C,
il cui volume totale costituisca almeno il 99% del
volume totale della miscela.
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
15
Limite Inferiore di Esplosività (LIE)Limite Inferiore di Esplosività (LIE)Conosciuto anche come Limite Inferiore di Infiammabilità
(LII), è la più bassa concentrazione di una sostanza che
produca un incendio o flash quando è presente una fonte
di accensione (fiamma, scintilla, ecc).
E’ espresso in percentuale di vapore o di gas nell’aria, in
volume.
Al di sotto del LIE (o LII), la miscela aria/contaminante
è
teoricamente troppo “magra” per accendere.
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
16
Limite Superiore di Esplosività (LSE)Limite Superiore di Esplosività (LSE)Conosciuto anche come Limite Superiore di Infiammabilità
(LSI), è la più alta concentrazione (espressa in percentuale
del vapore o di gas nell’aria, in volume) di una sostanza
che brucia o esplode quando è presente una fonte di
accensione.
Sopra questo limite, la miscela è detta troppo “ricca”
per
sostenere la combustione.
La differenza tra il LIE e LSE costituisce
il campo di infiammabilità o intervallo di esplosività
di una sostanza esplosiva. Sicurezza e buona prassi nel
laboratorio chimico
17
Sensibilizzante Sensibilizzante Una sostanza che non può provocare alcuna reazione in una persona durante l’esposizione iniziale, ma che per successive ulteriori esposizioni causerà una reazione allergica alla sostanza
TeratogenoTeratogenoUn agente o sostanza che può provocare difetti fisici nell’embrione in via di sviluppo o del feto quando una donna incinta è esposta a tale sostanza
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
18
Esposizione cronicaEsposizione cronica
Una serie di esposizioniUna serie di esposizioni che si verificano in un
lungo periodo di tempo.
Sostanze tossicheSostanze tossicheSostanze che possono influire sulla salute delle persone, quali le
cancerogene, le irritanti, o i gas velenosi, i liquidi ed i solidi che
sono irritanti.
TossicitàTossicitàLa potenzialità di una sostanza di esercitare un effetto nocivo
sulla salute umana o animale e una descrizione degli effetti,
delle condizioni o delle concentrazioni in base alle quali l’effetto
ha luogo.Sicurezza e buona prassi nel
laboratorio chimico
19
Concentrazione Letale 50 - LC50Concentrazione Letale 50 - LC50
La concentrazione di un inquinante che uccide il 50% di un
gruppo di animali da esperimento, nel corso di una singola
esposizione
Dose Letale 50 - LD50Dose Letale 50 - LD50La dose di una sostanza o un prodotto chimico che uccide il
50% di un gruppo di animali da esperimento, entro i primi
30 giorni di esposizione.
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
20
Classi di composti cancerogeni
Agenti alchilantiEteri αlogenati
Sulfonati
Epossidi
Aziridine
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
21
Composti Diazo, Azo, e Azossi
Alcheni e Alchini Elettofili
Idrazine
Agenti alchilanti
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
22
Composti Organo-alogenati
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
23
N-Nitroso Composti
Ammine Aromatiche
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
24
Idrocarburi Aromatici Prodotti Naturali
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
25
Composti Inorganici Vari
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
26
Composti Organici vari
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
27
. Lavorare in sicurezza: pratiche
e procedure
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
28
Prima di cominciare:Quando si entra in un laboratorio occorre dapprima Quando si entra in un laboratorio occorre dapprima
familiarizzare con il nuovo ambiente, ed in particolare:familiarizzare con il nuovo ambiente, ed in particolare:1.Prendere visione delle procedure di emergenza, delle vie di esodo, e del punto di raccolta esterno.2.Individuare dove sono collocati docce d’emergenza, lavaggi oculari, cassetta di pronto soccorso, telefono con elenco dei numeri utili.3. Individuare dove sono riposti il kit di emergenza ed i materiali adsorbenti.4. Essere informati sui DPI a disposizione del laboratorio.5. Essere informati sul corretto metodo di raccolta dei rifiuti in laboratorio e sul loro smaltimento.
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
29
Vengono definite sostanze infiammabili o combustibili quelle sostanze che in condizioni standard possono sviluppare vapori sufficienti per causare un incendio in presenza di una fonte di innesco. L'incendio può essere causato anche da reazioni tra infiammabili e ossidanti.
Le seguenti precauzioni devono essere osservate: 1. Eliminare le sorgenti di innesco quali materiale fumante, fiamme libere, superfici calde, scintille da saldatura o da taglio, operazioni con apparecchiature elettriche.2. Minimizzare le quantità di questi materiali nelle aree di lavoro, effettuando lo stoccaggio in contenitori approvati per gli infiammabili.
Pratiche e procedure nell’utilizzo di prodotti infiammabili
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
30
3. I liquidi infiammabili conservati in contenitori di vetro non devono superare 1 litro. Se possibile conservali in recipienti in plastica, in metallo o in recipienti di sicurezza.4. I frigoriferi e i congelatori usati per lo stoccaggio di infiammabili o combustibili devono essere a prova di esplosione.5. Effettuare i travasi solo sotto cappa chimica in modo da controllare l’accumulo di vapori infiammabili.6. Assicurarsi che le aree in cui vengono usati o conservati liquidi infiammabili o combustibili siano dotate di estintori.7. Ricordarsi che i vapori di liquidi infiammabili stratificano verso il basso.
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
31
Nel caso di solidi infiammabili fra cui metalli alcalini, magnesio, idruri, alcuni composti organometallici e zolfo, occorre ricordarsi che:8. Se un solido infiammabile e reattivo con l’acqua viene a contatto con la pelle occorre allontanarlo per quanto possibile e poi lavarsi con molta acqua.9. Procurarsi un estintore di classe D.
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
32
I prodotti corrosivi possono produrre gravi ustioni per contatto con gli occhi e la pelle, per inalazione sul tratto respiratorio e per ingestione sul tratto gastroenterico.
Sono corrosivi gli acidi minerali, le soluzioni alcaline e alcuni ossidanti; il bromo, l’idrossido di sodio, l’acido solforico e il perossido di idrogeno.
Maneggiando questi prodotti occorre prendere le seguenti precauzioni:1.Indossare sempre guanti e occhiali di protezione. Se necessario, anche uno schermo facciale, scarpe di gomma e grembiule di gomma.2. Addizionare sempre l'acido all'acqua (mai il contrario) per evitare una reazione violenta e la formazione di fumi o schizzi.
Pratiche e procedure nell’utilizzo di prodotti corrosivi
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
33
3. Assicurasi che un lavaocchi e una doccia di sicurezza siano prontamente accessibili nell'area dove sono usati o stoccati i prodotti corrosivi 4. Nel caso di contatto della sostanza corrosiva con occhi o pelle lavare con acqua fredda per 15 minuti.5. Rimuovere tutti i vestiti contaminati e cercare un aiuto medico.
Gas altamente solubili, come ammoniaca e acido cloridrico causano forte irritazione al naso e alla gola, mentre biossido di azoto, fosgene, biossido di zolfo, possono penetrate nei polmoni. Se si maneggiano questi prodotti:6. Manipolare questi prodotti solo sotto cappa chimica.7. Proteggere tutta la pelle esposta.
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
34
I solidi corrosivi, come idrossido di sodio e fenolo, possono causare ustioni nel contatto con la pelle o più raramente nel tratto respiratorio se inalate come polveri aereodisperse.Se si maneggiano questi prodotti: 9. Indossare sempre guanti e occhiali di sicurezza.10. Addizionarli all’acqua lentamente e sempre sotto agitazione, raffreddando se necessario.
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
35
Pratiche e procedure nell’uso di prodotti cancerogeni e mutageni
Sostituzione dell’agente cancerogeno e mutagenoPrima di iniziare a lavorare con un agente cancerogeno o mutageno si deve effettuare un tentativo di sostituire tale prodotto con un altro che cancerogeno non è. Questa attività implica un lavoro di studio e di ricerca non indifferente, con la possibilità di concludere che il prodotto cancerogeno non è sostituibile.
In questo caso, le ricerche potranno spostarsi verso composti anche con tossicità equivalente ma più difficilmente captabili dal nostro organismo (polveri con maggior diametro, solventi con minore tensione di vapore, ecc.).
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
36
Il Registro degli esposti L’utilizzo e la detenzione di un prodotto cancerogeno devono essere registrate.Per l’utilizzo occorrerà indicare la tipologia della sostanza, le modalità di uso, la persona che esegue l’operazione, la frequenza o la durata di tale operazione.
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
37
Misure comportamentaliOltre alle regole generali, nel caso di uso di prodotti cancerogeni e mutageni occorrerà:1.Seguire scrupolosamente le norme igieniche fra cui lavarsi spesso le mani, non mangiare e non bere in laboratorio.2. Se il laboratorio è dedicato all’uso di sostanze cancerogene utilizzare un camice apposito e lasciarlo nel laboratorio.3. Confinare il più possibile le sostanze cancerogene4. Decontaminare spesso superfici e banchi di lavoro.5. Eseguire sempre le registrazioni sul registro degli esposti.6. Dovranno essere segnalati al responsabile di laboratorio e trascritti nel quaderno di laboratorio tutti gli incidenti evidenziando cause ed interventi di emergenza.Sicurezza e buona prassi nel
laboratorio chimico
38
Scelta del ciclo chiuso e di tecnologie produttive alternativeSe non è possibile sostituire l’agente cancerogeno o mutageno, si deve provvedere affinché l’utilizzazione dell’agente stesso avvenga in un sistema chiuso, sempre che ciò sia tecnicamente possibile.
In tal caso la sola causa possibile di esposizione dei lavoratori è la fuoriuscita accidentale o dalle operazioni elementari che comportano la temporanea sospensione delle segregazioni del circuito.
Al fine della riduzione del rischio dell’esposizione accidentale anche i sistemi a circuito chiuso devono essere realizzati sotto cappa.
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
39
Conservazione dei prodottiI prodotti cancerogeni e mutageni devono essere conservati in luoghi dedicati ed adeguatamente compartimentati, a temperatura ambiente (salvo diverse indicazioni specifiche), in appositi armadi di sicurezza, chiusi a chiave ed adeguatamente segnalati.
I composti cancerogeni che devono essere conservati a bassa temperatura dovranno avere un frigorifero dedicato.
La corretta conservazione di questi prodotti garantisce da esposizioni causate da inquinamento ambientale e da eventi incidentali.
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
40
Dispositivi di protezione individualeNon esistono DPI specificatamente concepiti per essere utilizzati contro sostanze cancerogene o mutagene in quanto tali. In relazione alla scelta del DPI l’inquinante, anche se cancerogeno, va considerato come un inquinante chimico del quale è importante conoscere la forma fisica (aerosol solido o liquido oppure aeriforme) e le possibili vie di assorbimento dell’organismo umano.
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
41
RegistrazioniTutti i prodotti cancerogeni e mutageni devono essere registrati con modalità tali da consentire il carico del prodotto in arrivo e lo scarico del prodotto esaurito. • nome del prodotto col numero EINECS e numero CAS;• simbolo di pericolo, frasi di rischio, consigli di prudenza;• istruzioni per la conservazione;• informazioni per la sicurezza;• il lotto; il tipo; il codice; la scadenza; la ditta fornitrice;• la collocazione; • la quantità caricata o scaricata; la data di carico o scarico;• la rimanenza;• il nome dell’esecutore dell’ultimo aggiornamento;• eventuali note.
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
42
Misure igieniche Nell’area dove esiste il rischio di esposizione agli agenti cancerogeni deve essere proibito fumare, bere e mangiare.
Sono assolutamente necessarie misure igieniche particolari, quali la pulizia quotidiana dei banchi e delle cappe, e periodica degli arredi, degli armadi, dei pavimenti, dei muri e delle altre superfici, per evitare inquinamenti ambientali.
Nei laboratori ove vi sono soggetti esposti si deve disporre di servizi igienici adeguati di tipo “bianco-nero” (con una zona “sporca” separata da una “pulita”), con doppio spogliatoio, doccia di decontaminazione ed armadi dove riporre gli idonei indumenti protettivi separati dagli abiti civili.
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico
43
Proverbio da laboratorio:Il buon senso non si trova necessariamente sui manuali!Proverbio da laboratorio:Il buon senso non si trova necessariamente sui manuali!
Sicurezza e buona prassi nel laboratorio chimico