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ISTITUTO COMPRENSIVO “G. AGOSTI”
di Scuola dell’Infanzia,Scuola, Primaria e Scuola Secondaria di 1° grado
VIA RAGAZZI DEL ’99 - 25020 DELLO (BS)
TEL 0309718040 – 0309718002 Fax 0309772063
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA
bsic823002@ istruzione.it – bsic823002@ pec.istruzione.it
Codice Meccanografico BSIC823002 Sito Web www.icdello.gov.it Partita IVA 88005130179
Piano triennale dell'Offerta Formativa
2016 - 2019
Pag. 1
INDICE
NATURA E SCOPO DEL DOCUMENTO ......................................................................5
COS’ É UN ISTITUTO COMPRENSIVO? .....................................................................7
ORGANIGRAMMA.....................................................................................................8
FUNZIONI STRUMENTALI AL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA, COMMISSIONI E REFERENTI............................................................................................................. 8
REFERENTI E COMMISSIONI OPERANTI NELL’ANNO SCOLASTICO 2015/16.............15
PROPOSTE PER L’INNOVAZIONE DIDATTICA..........................................................11
ANALISI SOCIO – AMBIENTALE DEL TERRITORIO E CORRESPONSABILITA’ EDUCATIVA............................................................................................................17
FINALITÀ E VALORI EDUCATIVI DEI TRE ORDINI DI SCUOLA....................................19
ORGANIZZAZIONE DEI VARI ORDINI DI SCUOLA E CURRICOLI................................22
LA SCUOLA DELL’INFANZIA....................................................................................22
SCUOLE DELL’INFANZIA DI CORZANO E LONGHENA...............................................23
CONTESTO SCOLASTICO ......................................................................................23
LA SCUOLA DEL PRIMO CICLO...............................................................................27
MODELLI ORGANIZZATIVI.......................................................................................29
SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO: MODELLI ORGANIZZATIVI..............................31
METODI E STRUMENTI...........................................................................................33
ATTIVITÀ ALTERNATIVE ALL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA.........34
LA CONTINUITÀ EDUCATIVA...................................................................................35
PROGETTI EDUCATIVO – DIDATTICI........................................................................40
PROGETTI PERMANENTI SCUOLA PRIMARIA-INFANZIA...........................................41
PROGETTI PERMANENTI SCUOLA SECONDARIA DI 1o GRADO................................44
COLLABORAZIONE CON L’UNIVERSITÀ...................................................................46
VIAGGI DI ISTRUZIONE E VISITE GUIDATE..............................................................46
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LA VALUTAZIONE...................................................................................................47
LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO ...............................52
INTEGRAZIONE DELLE DIVERSITÀ..........................................................................60
CONTINUITÀ FRA I DIVERSI ORDINI DI SCUOLA PER ALUNNI DISABILI ....................71
PROTOCOLLO D’ACCOGLIENZA ALUNNI NON ITALOFONI........................................72
“PROGETTO PONTE”: RACCORDO TRA SCUOLA SECONDARIA DI 1° E 2° GRADO PER ALUNNI NEO-ARRIVATI ..........................................................................................76
IL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE E IL PIANO DI MIGLIORAMENTO....................77
I DOCENTI DELL’ORGANICO DELL’AUTONOMIA.......................................................79
LA FORMAZIONE TRIENNALE DEI DOCENTI ...........................................................86
FABBISOGNO RELATIVO AI POSTI DEL PERSONALE AMMINISTRATIVO, TECNICO E AUSILIARIO ..........................................................................................................89
FORMAZIONE DEL PERSONALE AMMINISTRATIVO, TECNICO E AUSILIARIO ...........91
FABBISOGNO DI INFRASTRUTTURE E DI ATTREZZATURE MATERIALI ....................92
ALLEGATI…………………………………………………………………………………………….94
COS’È IL P.T.O.F.
Pag. 3
Pag. 4
NATURA E SCOPO DEL DOCUMENT O
Il piano triennale dell'offerta formativa (P.T.O.F) è il documento fondamentale costitutivo
dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione
curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano
nell'ambito della loro autonomia. Esso contiene anche la programmazione delle attività
formative rivolte al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario, nonché la
definizione delle risorse occorrenti, in base alla quantificazione disposta per le istituzioni
scolastiche, per la realizzazione degli obiettivi di formazione in esso definiti. Viene
predisposto ogni tre anni, con la partecipazione di tutte le componenti scolastiche e, qualora
necessario, può essere rivisto annualmente.
Il piano è coerente con gli obiettivi generali ed educativi contenuti nelle Nuove Indicazioni per
il curricolo, determinati a livello nazionale e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale
ed economico della realtà locale.
Esso si manifesta nel progetto che delinea le azioni e gli interventi che la scuola intende
porre in essere per raggiungere gli obiettivi formativi, cognitivi e comportamentali individuali.
Tali obiettivi configurano differenti profili di studente, nel rispetto delle diverse opzioni
metodologiche dei corsi, le quali trovano unitarietà nelle comuni finalità educative.
IL NOSTRO P.T.O.F. PERSEGUE LE SEGUENTI FINALITÀ:
Utilizzare al meglio tutte le risorse della scuola per rendere più funzionali gli interventi
educativi e promuovere l’ innalzamento dei livelli di istruzione e delle competenze degli
studenti, nel rispetto dei loro tempi e stili di apprendimento.
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Dar voce alle diverse componenti della comunità scolastica e territoriale, valorizzandone
le competenze.
Favorire una maggiore integrazione e interazione tra scuola e territorio in un’ottica di
inclusione delle diversità.
Sviluppare un'articolazione flessibile del tempo scuola.
Valorizzare il patrimonio delle esperienze passate e aprirsi ai cambiamenti e alle
sollecitazioni esterne.
Sviluppare la capacità di autovalutazione.
COS’ É UN ISTITUTO COMPRENSIVO ?
È un’ istituzione scolastica caratterizzata da un'organizzazione coerente e continuativa
dell'intero arco formativo, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado.
E’ un insieme formato da docenti, operatori, dirigente e genitori che condividono scelte
educative, formative, culturali e che cooperano alla loro attuazione attraverso i caratteri
specifici degli ordini di scuola e professionalità diverse.
Pag. 6
ORGANIGRAMMA
DIRIGENTE SCOLASTICO
STAFF: formato dai
docenti responsabili
di plesso
Funzioni Strumentali al
PTOF
Organo di garanzia
Animatore digitale
Comitato di valutazione
Direttore dei Servizi
Generali ed Amministrativi
No 2 collaboratori
delDirigente
Scolastico
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FUNZIONI STRUMENTALI AL PIANO DELL’OFFERTA
FORMATIVA , COMMISSIONI E REFERENTI
FUNZIONI STRUMENTALI
Per la realizzazione delle finalità istituzionali della scuola in regime di autonomia, la risorsa
fondamentale è costituita dal patrimonio professionale dei docenti, da valorizzare per
l'espletamento di specifiche funzioni riferite alle seguenti aree:
a. gestione del Piano Triennale dell'Offerta Formativa;
b. sostegno al lavoro dei docenti;
c. interventi e servizi per gli studenti;
d. realizzazione di progetti formativi d'intesa con enti ed istituzioni esterni alla scuola.
Le Funzioni Strumentali sono identificate ed attribuite dal Collegio dei docenti, in coerenza
con specifici piani dell'Offerta Formativa." (art. 28 del CCNL).
Per l’a.s. 2017/2018 sono individuate sei Funzioni Strumentali aventi i seguenti compiti
essenziali:
1. Inclusione
Referente per il gruppo lavoro Inclusione.
Fornire indicazioni ed aiutare i docenti per la stesura di PEI, PDP, progetti particolari e
verifiche.
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Coordinare le iniziative di formazione ed i progetti inerenti i Bes.
Coordinare la stesura del Piano Annuale di Inclusione Scolastica.
Curare il continuo adeguamento della documentazione alla Legge 104/92.
Curare la relativa documentazione e la diffusione delle informazioni.
Fornire indicazioni circa le disposizioni normative vigenti.
Fornire indicazioni di base su strumenti compensativi e misure dispensative, al fine di
realizzare un intervento didattico il più possibile adeguato e personalizzato.
Collaborare con i CTI.
Promuovere iniziative e progetti per migliorare il livello d’inclusione dell’Istituto (anche in
relazione all’accessibilità per il sito d’istituto) e per garantire il successo formativo agli
alunni con BES.
Coordinare lo screening dislessia per le classi seconde/discalculia per le classi terze
della scuola primaria.
Le attività di screening sono programmate per individuare eventuali alunni a rischio DSA.
Vengono somministrate nel mese di maggio le prove di dislessia agli alunni delle classi
seconde e le prove di discalculia agli alunni delle classi terze. Le modalità di attivazione dello
screening prevedono la proposta di prove collettive da parte delle insegnanti di classe e di
prove individuali da parte di insegnanti selezionati per la somministrazione.
2. Intercultura
Referente per l’accoglienza, l’inserimento e l’alfabetizzazione degli alunni stranieri.
Effettuare un’indagine conoscitiva per la rilevazione dei bisogni nel nostro Istituto.
Diffondere materiale documentale: normativa, progetti, iniziative.
Analizzare, elaborare, diffondere procedure e strumenti a supporto dell’accoglienza e
dell’integrazione.
Condividere e assumere di strumenti di rilevazione e monitoraggio dei processi di
integrazione.
Partecipare agli incontri del Centro Territoriale Intercultura di Manerbio, in particolare, per
l’individuazione di azioni progettuali irrinunciabili da rendere operative nelle singole
scuole.
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Allestire uno “scaffale interculturale “ (materiale bibliografico, giochi, schede didattiche …)
presso la scuola Secondaria di 1° grado di Dello.
Coordinare il gruppo di lavoro Intercultura presente nel nostro Istituto.
Collaborare con il personale di Segreteria per quanto riguarda compiti di accoglienza e di
facilitazione nei confronti degli alunni neo arrivati e delle loro famiglie.
Supportare gli insegnanti in casi problematici rispetto al percorso di inserimento
scolastico.
Predisposizione progetti di alfabetizzazione-aree a forte processo immigratorio.
Supporto ai docenti per l’integrazione degli alunni stranieri.
Proposte interculturali.
3. Informatica
Gestire il Sito Web d’Istituto.
Fornire consulenza in merito all’uso del registro elettronico e implementare i processi di
dematerializzazione e trasparenza amministrativa.
Inserire sezioni di esperienze stimolanti sia per gli alunni che per i docenti.
Utilizzare gli strumenti multimediali rivolti ai docenti ed, in via indiretta, agli alunni.
Fornire consulenza alla scuola nella gestione generale dei laboratori dei plessi.
Supportare la progressiva informatizzazione nella compilazione dei documenti.
4. Ptof e Miglioramento
Referente per attività volte al miglioramento dell’istituto.
Curare la revisione e l’aggiornamento del PTOF.
Coordinare, in collaborazione con la referente per l’Autovalutazione, la commissione
“Autovalutazione”con riferimento ad:
Analisi d’Istituto
Analisi dati invalsi
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Revisione ed aggiornamento del Rav e del Piano di Miglioramento, in
collaborazione con la referente per l’Autovalutazione (curare i monitoraggi
d’istituto ed elaborarne gli esiti).
Predisposizione sezione RAV per la scuola dell’infanzia.
5. Innovazione didattica
Referente per attività di innovazione didattica.
Coordinare il gruppo di lavoro innovazione didattica.
La commissione per l’Innovazione didattica è stata istituita nel corso dell’anno scolastico
2015/2016, è formata da insegnanti dei tre ordini scolastici del nostro Istituto Comprensivo e
si occupa di formulare proposte volte a migliorare il livello degli apprendimenti.
Le proposte vengono formulate tenendo conto del RAV, del PTOF e degli obiettivi prefissati
nel Piano di Miglioramento.
Sono altresì tenute in considerazione le istanze del collegio docenti e tutte le proposte
sottoposte alla commissione da insegnanti, genitori e studenti.
Gli ambiti d’intervento ritenuti prioritari, per il triennio 2016-19 sono:
a) La formazione dei docenti, attraverso corsi d’aggiornamento (formulazione di una nuova proposta di Piano triennale formazione da inserire nel PTOF per il triennio 2019-2022).
b)L’individuazione di strumenti che consentano l’attuazione di una reale didattica per competenze.
c) La revisione dei documenti di valutazione e la sperimentazione di compiti autentici/valutazione per competenze.
d)La proposta di un criterio di aggregazione disciplinare per la scuola primaria.
e) La Proposta di iniziative volte all’innovazione didattica
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f) La revisione ed eventuale modifica delle Prove d’Intercorso e delle loro modalità da somministrazione.
La somministrazione di Prove standardizzate di intercorso agli alunni delle classi terze della scuola Primaria e agli alunni delle classi seconde della scuola Secondaria di Primo Grado viene effettuata a partire dall’anno scolastico 2015/2016 e rientra tra le iniziative di rilevazione previste nel PDM al fine di valutare, mediante idonei indici statistici, l’andamento della variabilità degli esiti formativi tra le varie classi.
6. Innovazione tecnologica
Istituita nell’anno scolastico 2015/2016 per supportare il processo di dematerializzazione e di
formazione dei docenti sull’uso delle nuove tecnologie. Le sue attività principali sono:
Referente per l’ innovazione tecnologica dell’Istituto;
Fornire supporto alla segreteria per la dematerializzazione;
Gestire il Sito Web d’Istituto;
Gestire il registro elettronico;
Fornire supporto e consulenza ai docenti per l’uso delle tecnologie digitali e migliorarne la
competenza;
Gestire la condivisione di esperienze significative sul sito dell’Istituto;
Installare software didattici per un approccio alla lezione interattiva con gli alunni;
Collaborare alla costruzione dei progetti PON per la diffusione della LIM in tutte le classi.
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Il Piano Nazionale per la Scuola Digitale
Il “Piano Nazionale per la Scuola Digitale” prevede l’avvio di percorsi formativi per
l’innovazione didattica e organizzativa del personale scolastico finanziati con le risorse del
Programma Operativo Nazionale “Per la scuola–Competenze e ambienti per
l’apprendimento” 2014-2020. Esso ha previsto l’istituzione nel nostro Istituto, di alcune
nuove figure :
1. l’animatore digitale, che potrà sviluppare progettualità su tre ambiti:
fungere da stimolo alla formazione interna alla scuola sui temi del PNSD (ma
non dovrà necessariamente essere un formatore), sia organizzando laboratori
formativi, sia animando e coordinando la partecipazione alle altre attività formative,
come quelle organizzate attraverso gli snodi formativi;
favorire la partecipazione e stimolare il protagonismo degli studenti
nell’organizzazione di workshop e altre attività, anche aprendo i momenti formativi
alle famiglie e altri attori del territorio;
individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere
all’interno degli ambienti della scuola, coerenti con l’analisi dei fabbisogni della
scuola stessa, anche in sinergia con attività di assistenza tecnica condotta da altre
figure.
2. il team per l’innovazione digitale, formato da 3 docenti con la funzione di
supportare e accompagnare l'innovazione didattica nelle istituzioni scolastiche e
l'attività dell'Animatore digitale.
3. un assistente tecnico: col ruolo di fornire eventuale “pronto soccorso tecnico” (per le
sole istituzioni scolastiche del primo ciclo).
4. due assistenti amministrativi: col ruolo di supporto all’innovazione tecnologica e alla
dematerializzazione.
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REFERENTI E COMMISSIONI OPERANTI NELL’A. S. 2017/1 8
Il Dirigente ha nominato i seguenti Referenti:
- Referente Orientamento
- Referente per l’autovalutazione
- Referente per la continuità
- Referente per il progetto “Life skills program” Primaria
- Referente per il progetto “Life skills program” Secondaria
- Referente progetto “Trinity”
- Referente progetto “DELE”
- Referente INVALSI Primaria
- Referente INVALSI Secondaria
- Referenti “Diario”
- Referente Progetto CONI Primaria
- Referente per i rapporti col territorio
- Referente per il “Centro sportivo scolastico”
- Referente per il Bullismo e l’educazione alla legalità.
- Referente “Area didattica scuola primaria”
- Referente “Alleanza educativa”
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Sono state individuate dal Collegio docenti le seguenti commissioni:
Intercultura GLI Autovalutazione Continuità Innovazione Didattica Diario d’istituto Orientamento Alleanza educativa
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ANALISI SOCIO – AMBIENTALE DEL TERRITORIO
La scuola opera in un contesto sociale, del quale non può ignorare le caratteristiche e le
peculiarità, per essere in grado di calibrare i propri interventi sulle reali risorse disponibili.
Inoltre, attuando la continuità con gli ambienti di vita dei propri alunni, la scuola entra in
contatto con altre agenzie educative del territorio, con le quali ha interesse a collaborare per
raggiungere comuni finalità formative.
L’Istituto Comprensivo di Dello raccoglie un’utenza proveniente dai Comuni di Dello,
Barbariga, Brandico, Corzano, Longhena, con le rispettive frazioni.
I collegamenti con il capoluogo sono garantiti da linee di trasporto extraurbane, mentre il
servizio di scuolabus con le sedi scolastiche è gestito dai comuni.
Il bacino d’utenza conta una popolazione quantificabile in circa 11.712 abitanti, aggiornata
all’anno 2013.
Negli ultimi anni i residenti sono aumentati grazie al saldo migratorio in attivo: una parte è
immigrata da comuni limitrofi e dalla città, ma si va consolidando e ampliando anche il
fenomeno, già in atto da alcuni anni, dell’immigrazione da Paesi esterni all’Europa
Comunitaria.
In ogni comune è presente una biblioteca; l’iniziativa culturale è promossa anche da diverse
associazioni. Scuole di musica private e gruppi bandistici garantiscono la formazione
musicale.
Diffuse sono le associazioni sportive che usufruiscono anche delle palestre delle varie
scuole, organizzando corsi per la popolazione.
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CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA La Scuola è l’ambiente in cui si promuove la formazione di ogni studente, la sua interazione
sociale e la sua crescita civile.
La Famiglia, intesa come contesto che più influenza lo sviluppo degli alunni, è portatrice di
risorse che, adeguatamente valorizzate nella scuola, consentono di creare una rete di
scambi positivi e di responsabilità comuni.
Insegnanti e genitori, nonostante la diversità dei ruoli e la separazione dei contesti d’azione,
condividono sia i destinatari della loro azione, i figli/alunni, sia la finalità di provvedere alla
loro educazione.
E’ fondamentale, pertanto, creare un sistema di comunicazione efficiente che consenta la
condivisione tra il personale, gli alunni e le famiglie delle informazioni e delle conoscenze
interne ed esterne relative agli obiettivi perseguiti, alle modalità di gestione, e ai risultati
conseguiti. A tal fine è essenziale costruire un’alleanza scuola-famiglia, un “patto” fondato su
una fattiva collaborazione e sul reciproco rispetto delle competenze specifiche, per aiutare il
bambino a diventare il miglior se stesso possibile.
I Patti di corresponsabilità educativa dell’Istituto Comprensivo di Dello (vedi allegati per scuola Primaria e Secondaria , dell’Infanzia e per gli alunni ) sono il frutto di un
processo di collaborazione e condivisione di valori e principi educativi tra genitori, insegnanti
e alunni. Essi si raccordano con il Patto Territoriale per l’educazione che è stato siglato fra
Istituto, Parrocchie, Amministrazioni Comunali, Imprenditori, Associazioni Sportive e di
Volontariato del territorio e rappresentano la risposta possibile alle problematiche diffuse che
richiedono uno sforzo comune per far convergere le energie di tutte le agenzie educative.
In particolare il Patto di corresponsabilità per gli alunni può costituire un valido strumento per
la valorizzazione della componente studentesca in termini di partecipazione democratica.
A partire dall’anno scolastico 2017/2018 è stata costituita la commissione “Alleanza
Educativa” avente come obiettivi principali:
1.Analisi criticità e situazioni conflittuali scuola/famiglia
2.Creazione di alleanze educative scuola-famiglia
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3.Proporre strategie di miglioramento.
FINALITÀ E VALORI EDUCATIVI DEI TRE ORDINI DI
SCUOLA
Nell’Istituto Comprensivo sono presenti tre ordini di scuola: Scuola dell’Infanzia, Scuola
Primaria e Scuola Secondaria di 1° grado.
L’offerta formativa del nostro Istituto fa riferimento alle nuove “Indicazioni nazionali per il
curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione” emanate nel settembre 2012.
Nella consapevolezza della relazione che unisce cultura, scuola e persona, la finalità
generale della Scuola deve essere lo sviluppo armonico e integrale della persona, all’interno
dei principi della Costituzione italiana e della tradizione culturale europea, nella promozione
della conoscenza e nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali, con il
coinvolgimento attivo degli studenti e delle famiglie.
Lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi,
relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi. Tale azione, si esplica all’interno del
gruppo classe e pertanto risulta essenziale la promozione dei legami cooperativi fra i suoi
componenti, la gestione degli inevitabili conflitti, la condivisione di regole e valori che
facciano sentire gli alunni parte di una comunità vera e propria.
Il nostro Istituto sviluppa la propria azione educativa in coerenza con i principi dell’inclusione
delle persone e dell’integrazione delle culture, considerando l’accoglienza della diversità un
valore irrinunciabile. La nostra Scuola promuove l’inclusione dei bambini e ragazzi di
cittadinanza non italiana favorendone l’ integrazione.
Particolare cura è riservata agli allievi con disabilità o con bisogni educativi speciali,
attraverso adeguate strategie organizzative e didattiche. Per affrontare difficoltà non risolvibili
dai soli insegnanti curricolari, la scuola si avvale dell’apporto di professionalità specifiche
come quelle dei docenti di sostegno e di altri operatori.
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La scuola, inoltre, deve perseguire costantemente l’obiettivo di costruire un’alleanza
educativa con i genitori, mediante relazioni costanti che rispettino i reciproci ruoli e che si
supportino vicendevolmente nelle comuni finalità educative.
La molteplicità di culture e di lingue che sono entrate al suo interno, la diffusione delle
tecnologie di informazione e di comunicazione, la ricorrente necessità di riorganizzare e
reinventare i propri saperi, fa sì che l’obiettivo della scuola non possa essere
prevalentemente quello di inseguire lo sviluppo di singole tecniche e competenze, ma
piuttosto quello di formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale, affinché
possa affrontare positivamente l’incertezza e i cambiamenti degli scenari sociali e
professionali, presenti e futuri.
A tal fine è fondamentale:
organizzare un ambiente di apprendimento che consenta agli alunni di riflettere e
acquisire capacità critica, di partecipazione, di cooperazione e creatività.
utilizzare metodologie didattiche attive (apprendimento per problem solving, ricerca,
esplorazione e scoperta, metodologie laboratoriali) e individualizzate che rispettino i
diversi stili cognitivi;
promuovere situazioni di apprendimento collaborativo:aiuto reciproco, tutoring,
apprendimento cooperativo e lavoro in gruppo;
prestare attenzione allo sviluppo di un clima di apprendimento positivo anche mediante
la trasmissione di regole di comportamento condivise, con l’adozione di specifiche
strategie per la promozione delle competenze sociali.
I tre diversi ordini di scuola si orientano, pertanto, al raggiungimento delle finalità seguenti:
- MATURAZIONE DELL’IDENTITÀ: intesa sia come conoscenza di se stessi sia come
formazione di atteggiamenti di sicurezza, stima di sé, fiducia nelle proprie capacità,
motivazione alla curiosità, vivere in modo equilibrato sentimenti ed emozioni.
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- CONQUISTA DELL’AUTONOMIA: intesa come capacità di operare delle scelte, di
interagire con il nuovo e il diverso, aprendosi alla scoperta, alla condivisione di valori
universali quali il rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente.
- SVILUPPO DELLA SOCIALIZZAZIONE: intesa come passaggio dall’individualismo tipico
del bambino all’apertura verso il mondo e gli altri attivando comportamenti di tipo
collaborativo – attivo.
- SVILUPPO DELLE COMPETENZE: intese, in accordo con il Quadro comune europeo di
riferimento, come “comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità
personali, sociali e/o metodologiche, in varie situazioni problematiche sia di studio, sia
legate alla vita quotidiana”.
- EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA promossa attraverso esperienze significative che
consentano un’adesione consapevole a valori condivisi e l’apprendimento di
atteggiamenti cooperativi e collaborativi che costituiscono la condizione per praticare la
convivenza civile.
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ORGANIZZAZIONE DEI VARI ORDINI DI SCUOLA E CURRICOLI
LA SCUOLA DELL’INFANZIA
Le scuole dell’infanzia di Longhena e Corzano fanno propri i principi delle Indicazioni
Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia del 2012 per favorire nei bambini e nelle
bambine lo sviluppo:
dell’Identità: il bambino vive serenamente tutte le dimensioni del proprio io. Impara a
stare bene e ad affrontare nuove esperienze. Si sente rassicurato nella molteplicità del
proprio fare e sentire. Si sente a proprio agio in un ambiente sociale allargato. Impara
a conoscersi e a essere riconosciuto come persona unica ed irripetibile.
dell’autonomia: ha fiducia in sé e negli altri. Prova soddisfazione nel fare da sé e nel
saper chiedere aiuto. Sa esprimere insoddisfazione e frustrazione elaborando
progressivamente risposte e strategie. Manifesta emozioni e sentimenti. Partecipa alle
decisioni esprimendo opinioni. Impara ad operare scelte e ad assumere
comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli.
delle competenze: gioca, si muove , manipola, curiosa, domanda, impara a riflettere
attraverso l’esperienza, l’osservazione e il confronto tra proprietà, quantità,
caratteristiche e fatti. Ascolta e comprende narrazioni e discorsi. Racconta e rievoca
azioni ed esperienze e le traduce in tracce personali condivise. Descrive, rappresenta
ed è in grado di “ripetere” con simulazioni e giochi di ruolo situazioni ed eventi con
linguaggi diversi.
della cittadinanza: scopre l’altro da sé e attribuisce progressiva importanza agli altri
ai loro bisogni. Stabilisce, accetta e rispetta regole condivise. Sperimenta il dialogo
fondato sulla reciprocità dell’ascolto e rispetta il punto di vista dell’altro. Impara ad
assumere un comportamento rispettoso degli altri, dell’ambiente, della natura.
Queste finalità sono raggiungibili attraverso i diversi ambiti del fare e dell’agire del
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bambino .Le attività che vengono proposte fanno riferimento ai campi di esperienza
determinati a livello nazionale e contenuti nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo che sono
nello specifico:
-Immagini, suoni, colori (gestualità, arte, musica)
-Il corpo e il movimento (identità autonomia ,salute)
-I discorsi e le parole (comunicazione, lingua, cultura, multimedialità)
-La conoscenza del mondo (ordine, misura, spazio, tempo, natura)
-Il sé e l’altro (le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme).
SCUOLE DELL’INFANZIA DI CORZANO E LONGHEN A
Le due scuole sono dislocate in due plessi scolastici ubicati nei due paesi in zone opposte
all’interno del territorio dell’Istituto Comprensivo.
CONTESTO SCOLASTICO (VEDASI ALLEGATO)
Orari di funzionamento
La scuola dell’infanzia si articola su un totale di 40 ore settimanali suddivise su 5 giorni dalle
ore 8 alle ore 16 (8,05- 16,05 Corzano).
Orario docenti
L’orario settimanale di ogni singolo insegnante è pari a 25 ore settimanali di insegnamento
frontale distribuito su 5 giorni settimanali. All’interno di ogni sezione operano due insegnanti
che ruotano su due turni giornalieri, antimeridiano e pomeridiano. Nell’organizzazione oraria
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settimanale si è cercato di concentrare le compresenze durante la mattinata per consentire lo
svolgimento dei laboratori o intersezione e rafforzare la presenza durante la mensa per
aiutare i bambini più piccoli durante i pasti.
Es. di orario: dalle 8 alle13 il primo turno e dalle 11 alle16 il secondo turno.
La scuola dell’infanzia di Corzano offre inoltre agli alunni che ne hanno necessità e ne fanno
richiesta in comune, la possibilità di usufruire di un servizio di anticipo e posticipo (7,30-
17,00) gestito dal Comune.
I.R.C. E ATTIVITA’ALTERNATIVA
Agli alunni della scuola dell’infanzia viene proposta l’ I.R.C. che si svolge per h.1.30 alla
settimana da un insegnante specializzato e nominato dalla Curia, il cui orario viene stabilito
ad inizio anno scolastico in accordo con l’altra scuola dell’infanzia.
Per gli alunni che non si avvalgono dell’insegnamento della Religione Cattolica la scuola
organizza progetti di attività alternative
L’ORGANIZZAZIONE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA: (sezione – tempo – spazi)
SEZIONI: le sezioni della scuola dell’infanzia dell’Istituto Comprensivo sono organizzate tutte
per età eterogenea; sono però previsti momenti di intersezione-laboratori con particolare
attenzione ai bisogni specifici delle singole età. Gli spazi della sezione vengono utilizzati per:
accoglienza/commiato, le attività didattiche, le attività di intersezione/laboratori. All’interno
della sezione sono predisposti angoli per giochi e attività varie, attrezzati con materiale
accessibile ai bambini.
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Le sezioni diventeranno, al momento opportuno, ambienti adatti per l’attività di
intersezione/laboratorio e per le esperienze del pomeriggio.
TEMPI/SPAZI: il ritmo della giornata è determinato in modo da salvaguardare il benessere
psicofisico del bambino, il suo impiego ottimale consente di sviluppare significative
esperienze di apprendimento e di far proprie alcune regole fondamentali del vivere in
comunità. L’organizzazione degli spazi è flessibile e predisposta a facilitare l’incontro di ogni
bambino con le persone, gli oggetti e l’ambiente. L’organizzazione della giornata viene
illustrata ai genitori in occasione della prima assemblea informativa.
CURRICOLO IMPLICITO: nell’organizzazione dell’intera giornata scolastica esistono “tempi
deboli” e tempi forti”. I cosiddetti “tempi deboli” sono quelli relativi alle attività di vita
quotidiana ,anche detti di “routine”, che non sono da considerarsi solo momenti assistenziali,
ma che svolgono un ruolo fondamentale in ordine al conseguimento delle finalità della scuola
dell’infanzia. Inoltre danno sicurezza al bambino e favoriscono la socializzazione. I ”tempi
forti” sono quelli principalmente dedicati alle attività relative ai campi d’esperienza.
SCELTE DIDATTICHE
Le progettazioni didattiche annuali sono scelte dal team dei docenti all’inizio dell’anno
scolastico , vengono formulate in base alle esperienze degli anni precedenti, agli stimoli
offerti dal territorio. Gli insegnanti dopo una attenta osservazione delle esigenze e delle
capacità dei bambini elaborano la programmazione annuale delle attività
METODOLOGIE
Le insegnanti utilizzano un metodo non direttivo ma propositivo , di regia educativa flessibile,
tale da rispondere alle esigenze dei bambini.
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Privilegiano le attività di routine come occasione per sviluppare l’autonomia, la responsabilità,
l’autocontrollo, l’aiuto reciproco e collaborazione.
Praticano la metodologia dell’osservazione , del gioco, dell’esplorazione e della ricerca e
pongono particolare attenzione alla documentazione.
-L’OSSERVAZIONE: occasionale e sistematica è un importante strumento per le insegnanti
al fine di modulare le attività progettuali e rispondere alle esigenze formative che il contesto
evidenzia come necessarie per la crescita di ogni bambino.
- IL GIOCO: Risorsa privilegiata di apprendimenti e relazioni. Permette ai bambini di agire,
costruire, scoprire i meccanismi e la conoscenza delle regole; permette di acquisire
sicurezza, esprimere emozioni e socializzare.
-L’ESPLORAZIONE E RICERCA: stimola nel bambino la curiosità nei confronti del mondo
circostante, lo porta a porsi domande e a trovare soluzioni, formulare ipotesi e verificarle.
- LA DOCUMENTAZIONE: le attività della scuola dell’infanzia vengono documentate sia dalle
insegnanti che dai bambini attraverso: disegni, cartelloni, mappe, fotografie… Ciò permette al
gruppo docente di rievocare, modificare e riesaminare; al bambino di ricostruire e
socializzare l’oggetto della sua attività formativa; permette inoltre alla famiglia di costatare i
percorsi e i progressi compiuti dai propri figli.
INCONTRI FRA INSEGNANTI E GENITORI:
• Assemblea nuovi iscritti (giugno)
• Assemblea di insegnanti e genitori (Ottobre)
• Consiglio di intersezione ( n°3 incontri con i rappresentanti dei genitori)
• Colloqui individuali iniziali/intermedi/finali
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• Festa di fine anno scolastico.
LA SCUOLA DEL PRIMO CICLO
Il primo ciclo d’istruzione comprende la scuola primaria e la scuola secondaria di primo
grado.
LA SCUOLA PRIMARIA
IL SENSO DELL’ESPERIENZA EDUCATIVA
La scuola propone situazioni e contesti in cui gli alunni riflettono per capire il mondo e se
stessi, diventano consapevoli che il proprio corpo è un bene di cui prendersi cura, trovano
stimoli per sviluppare il pensiero analitico e critico, imparano ad imparare, coltivano la
fantasia e il pensiero divergente, si confrontano per ricercare significati e condividere possibili
schemi di comprensione della realtà, riflettendo sul significato e sulle conseguenze delle
proprie scelte.
Favorisce lo sviluppo delle capacità necessarie per imparare a leggere le proprie emozioni e
a gestirle, per porsi obiettivi non immediati e perseguirli.
Promuove inoltre quel primario senso di responsabilità che si traduce nel fare bene il proprio
lavoro e nel portarlo a termine, nell’avere cura di sé, degli oggetti, degli ambienti che si
frequentano, sia naturali che sociali.
Sollecita gli alunni a un’attenta riflessione sui comportamenti di gruppo al fine di individuare
quegli atteggiamenti che violano la dignità della persona e il rispetto reciproco; li orienta a
sviluppare atteggiamenti positivi e a collaborare con gli altri.
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Crea favorevoli condizioni di ascolto e di espressione tra coetanei e guida gli alunni nella
comprensione critica dei messaggi provenienti dalla società nelle loro molteplici forme.
L’ALFABETIZZAZIONE CULTURALE DI BASE
La scuola primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti di base, come primo esercizio
dei diritti costituzionali. Ai bambini e alle bambine che la frequentano offre l’opportunità di
sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose e di
acquisire i saperi irrinunciabili. Attraverso l’utilizzo dei linguaggi specifici di ciascuna
disciplina, pone le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico.
CITTADINANZA E COSTITUZIONE
Obiettivi irrinunciabili dell’educazione alla cittadinanza sono la costruzione del senso di legalità,
lo sviluppo di un’etica della responsabilità e la promozione di azioni finalizzate al
miglioramento continuo del proprio contesto di vita.
L’AMBIENTE D’APPRENDIMENTO
La scuola primaria deve costituire un contesto idoneo a promuovere apprendimenti
significativi e a garantire il successo formativo per tutti gli alunni. A tal fine si rende
necessario:
Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni, per sviluppare nuove
competenze.
Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità, per fare in modo che non
diventino disuguaglianze.
Favorire l’esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere il gusto per la ricerca di
nuove conoscenze.
Incoraggiare l’apprendimento collaborativo: imparare non è solo un processo
individuale.
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Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere, al fine di “imparare
ad imparare”.
Realizzare attività didattiche laboratoriali, per favorire l’acquisizione delle competenze
attraverso l’operatività.
MODELLI ORGANIZZATIVI
Dall’anno scolastico 2009/10, tenendo conto della normativa vigente, è prevista, a partire
dalle classi prime, l’introduzione dell’insegnante prevalente per un massimo di 22 ore
settimanali per classe.
L’accorpamento delle discipline negli ambiti potrà essere diverso da plesso a plesso, in
considerazione delle competenze dei docenti e delle esigenze determinate dalla situazione
delle classi del plesso.
Per la Scuola Primaria sono previsti tre modelli organizzativi:
Tempo Normale e Tempo Pieno.
TEMPO NORMALE
30 ore settimanali ( 4 ore per 6 mattine + 3 rientri pomeridiani di 2 ore)
E’ in funzione il servizio mensa per i giorni di rientro pomeridiano.
TEMPO PIENO
40 ore settimanali ( 8 ore per 5 giorni) , con servizio mensa per i cinque giorni del rientro.
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Rispetto alle ore settimanali da dedicare alle materie di studio ogni modulo può valutare la
soluzione più opportuna, pur nel rispetto delle indicazioni date dal Collegio Docenti ed
indicate nel prospetto seguente:
DISCIPLINE Minimo ore Max ore
Italiano 6 9
Inglese 1 3
Matematica 5 8
Scienze e tecnologia 2 3
Storia, geografia, ed. cittadinanza e costituzione 3 5
Arte e immagine 1 2
Musica 1 2
Educazione fisica 1 2
IRC 2 2
Curricolo e Discipline
I riferimenti istituzionali per l’elaborazione del curricolo sono le Indicazioni nazionali che
definiscono:
le finalità generali dell’azione educativa e didattica;
i traguardi di sviluppo delle competenze da raggiungere al termine della scuola
dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado;
gli obiettivi di apprendimento da conseguire al termine del terzo e quinto anno della
scuola primaria ed al terzo anno della scuola secondaria.
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Gli obiettivi di apprendimento, la cui finalità è l’alfabetizzazione culturale di base,
sono specificamente disciplinari e funzionali allo sviluppo delle relative competenze.
Il Collegio dei Docenti elabora i curricoli disciplinari dell’Istituto declinando, in sintonia con il
Piano dell’Offerta Formativa, il percorso delle discipline sulla base dei traguardi e degli
obiettivi di apprendimento prescritti a livello nazionale. I nostri Curricoli sono disponibili sul
sito del nostro Istituto.
Nell’ottica della continuità educativa e didattica particolare attenzione è stata dedicata alla
stesura di un curricolo verticale che definisce le competenze/indicatori essenziali del
percorso di apprendimento di ogni disciplina nell’arco e nella prospettiva di tutto il primo ciclo
dell’istruzione.
Le discipline, così come noi le conosciamo, sono state storicamente separate l’una dall’altra
da confini convenzionali che non hanno alcun riscontro con l’unitarietà dei processi
dell’apprendimento.
Pertanto, nella scuola primaria, essendo improponibili rigide separazioni, la scansione oraria
settimanale delle discipline, sopra riportata, non è vincolante, ma essa è utile sul piano
organizzativo.
SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO : MODELLI ORGANIZZATIVI
CLASSI 1^,2^, 3^ SEZIONI B, C, D, E
30 ore - 29 ore curricolari + 1 ora attività di approfondimento in materie letterarie.
Dalle ore 8,10 alle ore 13,10 dal lunedì al sabato
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CLASSI 1ª ,2ª E 3ª SEZIONE A
36 ore - 33 ore curricolari ( ore aggiuntive: 2 ore di matematica+ 1 ora di italiano e 1 ora di
geografia) + 1 ora attività di approfondimento in materie letterarie + 2 ore di mensa
Dalle ore 8,10 alle ore 13,10 dal lunedì al sabato
2 rientri pomeridiani di 2 ore (lunedì e mercoledì) con servizio mensa nei giorni di rientro.
IL CURRICOLO DELLE CLASSI
Classi 1ª 2ª e 3ª
36 ore (sezione A)
30 ore
(sezioni B, C, D, E)
MATERIE Ore Ore
Italiano 7 6
Storia ed educazione civica 2 2
Geografia 2 1
Inglese 3 3
Spagnolo 2 2
Scienze matematiche 8 6
Tecnologia 2 2
Arte e immagine 2 2
Musica 2 2
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Educazione fisica 2 2
Religione 1 1
Approfondimento lettere 1 1
METODI E STRUMENTI
I docenti attuano il proprio intervento educativo sulla base del dialogo, instaurando con la
classe un rapporto fondato sulla fiducia e sul rispetto reciproco.
La metodologia didattica attuata prevede una:
Programmazione delle attività: dopo una fase di osservazione iniziale e la valutazione
della situazione di partenza vengono individuati gli obiettivi specifici, i contenuti da
proporre e, coerentemente con quanto svolto, esercitazioni e verifiche
Diversificazione delle attività: si ricorre alla lezione frontale, soprattutto nelle introduzioni
alle unità didattiche e come momento di sintesi, ma anche ad attività di gruppo e
individuali; le spiegazioni si alternano ad attività laboratoriali e momenti di dialogo, in
maniera da coinvolgere tutti gli studenti.
Problematizzazione dei contenuti, per favorire la formazione e il consolidamento del
pensiero astratto.
- Le lezioni sono condotte cercando di rendere i ragazzi sempre più autonomi nella
ricerca e nella gestione delle fonti, nella sintesi mediante appunti, nella organizzazione
del materiale.
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- Gli insegnanti concordano percorsi interdisciplinari in modo da far percepire, sotto
angolature differenti, l’unitarietà del sapere.
- Sono considerate attività formative le visite guidate, gli incontri con esperti e ogni altra
esperienza che possa offrire uno spunto per la didattica.
- Oltre ai libri di testo, vengono utilizzati i laboratori, materiali quali libri alternativi, riviste,
quotidiani, dizionari, atlanti, tabelle, grafici, carte geografiche/storiche, documenti
audiovisivi e multimediali ritenuti utili.
ATTIVITÀ ALTERNATIVE ALL’INSEGNAMENTO DELLA
RELIGIONE CATTOLICA
Le attività alternative all’insegnamento della Religione Cattolica sono organizzate secondo il
seguente criterio:
Gli alunni che non fruiscono dell’IRC, possono partecipare ad attività didattiche
organizzate per gruppi di alunni, anche di classi diverse, oppure essere inseriti in altre
classi.
Gli alunni che non si avvalgono dell’insegnamento dell’IRC, a richiesta dei genitori, possono
uscire dalla scuola in anticipo o entrare più tardi.
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LA CONTINUITÀ EDUCATIVA
Tra le scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° grado dell’Istituto Comprensivo
Colonnello Agosti di Dello, la collaborazione è garantita dalla Commissione Continuità che
consente di curare i rapporti tra i diversi ordini di scuola. Tale commissione è formata da
alcuni docenti della Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° grado. Su indicazione
della Commissione, o per proposta degli insegnanti, sono attuate alcune iniziative:
incontri tra insegnanti per la presentazione degli alunni e delle attività svolte;
progetti di accoglienza per i nuovi alunni.
COMMISSIONE CONTINUITÀ
Tutti gli insegnanti sono chiamati a contribuire con le rispettive competenze alla realizzazione
del PROGETTO CONTINUITA’ dell’Istituto.
Tale Progetto, attuato tra scuole di grado diverso, comporta l’esigenza di definire obiettivi specifici:
1. conoscenza delle situazioni di partenza;
2. rispetto delle peculiarità dell’età evolutiva;
3. conoscenza delle indicazioni nazionali;
4. scambio di informazioni sui percorsi formativi;
5. utilizzo dei curricoli verticali;
6. confronto sulla valutazione e verifica dei percorsi didattici.
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L’attuazione della continuità richiede il contributo coordinato di una pluralità di soggetti e un
flusso permanente di comunicazione fra i tre ordini di scuole.
Finalità:
perfezionare la conoscenza reciproca a livello pedagogico, programmatico e curricolare;
condividere finalità educative e strategie didattiche in rapporto alle diversificazioni
curricolari;
facilitare il passaggio degli allievi tra i diversi ordini di scuola;
migliorare il potenziale educativo delle rispettive scuole, anche mediante scambio di
esperienze;
potenziare i rapporti scuola-famiglia;
razionalizzare la fruizione delle risorse del territorio e i rapporti con i relativi operatori.
Gli operatori di continuità, ciascuno nei limiti delle proprie competenze, sono:
il dirigente scolastico;
i collegi dei docenti;
i consigli di classe degli anni iniziali e terminali dei rispettivi curricoli;
i singoli docenti delle suddette classi e i rappresentanti della commissione.
All’inizio di ogni anno scolastico si costituisce la Commissione Continuità formata da docenti
dei vari gradi scolastici che rappresentino l’Istituto nell’ambito territoriale.
Fase iniziale
Durante il primo incontro, la Commissione definisce gli obiettivi essenziali:
1. verifica l’utilizzazione e la validità degli strumenti predisposti (scheda di passaggio);
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2. focalizza gli eventuali problemi emersi, anche di tipo organizzativo e ricerca possibili
soluzioni;
3. stabilisce intese sulle finalità e sulle strategie educative da concordare nell’anno
scolastico in corso.
Fase progettuale
Nel mese di ottobre, i docenti designati dai rispettivi plessi dovranno formulare nuove
proposte o indicazioni per la continuità.
Fase di intervento
Durante gli incontri annuali, i membri della Commissione verificheranno che:
sia possibile un raccordo tra gli obiettivi curricolari delle classi-ponte;
si confrontino strategie educative riferibili a problematiche comuni;
si utilizzino criteri di verifica e di valutazione significativi e comprensibili;
si realizzino scambi di informazione tra le scuole di grado diverso.
Fase di passaggio di informazioni
Nel corso degli anni, la Commissione Continuità ha costruito uno strumento d’informazione
significativo e articolato, ma anche agile, di chiara lettura e di sicura fruibilità da parte della
scuola di accoglienza, la SCHEDA DI PRESENTAZIONE DELL’ALUNNO TRA I VARI
ORDINI DI SCUOLE.
Tale scheda non comprende i dati amministrativi e i documenti di valutazione, bensì altri
elementi conoscitivi importanti perché possano:
assicurare agli insegnanti della scuola di accoglienza i fondamenti conoscitivi sulla
maturazione personale, sulle capacità e/o sugli apprendimenti degli alunni;
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permettere una formazione di classi prime più omogenea, sia a livello didattico, sia a
livello educativo;
individuare eventuali casi problematici, non solo a livello cognitivo o comportamentale e/o
segnalati o certificati, ma anche a livello socio-affettivo e/o a livello fisico.
Sono stati realizzati due Fascicoli Personali: uno per gli alunni che frequenteranno la Scuola
Primaria, l’altro per gli alunni che frequenteranno la Scuola Secondaria (ai fascicoli si
possono aggiungere alcuni “allegati” valutati necessari dalla Commissione Continuità).
CONTINUITÀ SCUOLA DELL’INFANZIA – SCUOLA PRIMARIA
Attività di accoglienza:
visita alla scuola primaria;
programmazione di “unità didattiche comuni”, attività specifiche svolte dai bambini
dell’infanzia con gli alunni delle classi prime;
giornata dell’accoglienza organizzata dalla classe 5^, che prepara delle attività da
proporre ai bambini della scuola dell’Infanzia.
Attività di continuità:
incontri tra insegnanti delle Scuole dell’Infanzia ed insegnanti di classe 1^, per passaggio
di informazioni;
incontri per verificare l’efficacia del percorso di passaggio delle informazioni (entro i primi
mesi dell’anno scolastico).
SCHEDA PER IL PASSAGGIO DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA ALLA SCUOLA PRIMARIA (VEDASI ALLEGATO)
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CONTINUITÀ SCUOLA PRIMARIA – SECONDARIA DI 1° GRADO
Attività di accoglienza:
visita della scuola secondaria di 1° grado (aule, laboratori, ecc.) e incontro con alcuni
docenti;
attività di laboratorio per gruppi misti di alunni delle classi quinte della primaria e delle
classi prime della secondaria.
Attività di continuità:
incontro tra gli insegnanti delle cl. 5ª della primaria e i docenti della scuola secondaria
per il passaggio delle informazioni sugli alunni;
incontri per verificare l’efficacia del percorso di passaggio delle informazioni (entro i
primi mesi dell’ anno scolastico).
LA SCHEDA PER IL PASSAGGIO DALLA SCUOLA PRIMARIA ALLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO (VEDASI ALLEGATO).
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PROGRAMMAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA TRIENNALE
Comprende tutti i progetti e le attività realizzate all’interno dell’Istituto per “il potenziamento
dei saperi e delle competenze delle studentesse degli studenti e per l’apertura della comunità
scolastica al territorio con il pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle realtà locali”.
PROGETTI EDUCATIVO – DIDATTICI
Ogni anno (al termine di ogni anno scolastico per l’anno successivo, oppure all’inizio
dell’anno) vengono elaborati, approvati dal Collegio Docenti, e in seguito attuati, alcuni
progetti che hanno l’intento di supportare le normali attività didattiche perseguendo il
successo scolastico attraverso attività che qualificano ed arricchiscono l’offerta formativa
della scuola.
Si tratta di progetti “ speciali” in quanto su queste attività si investono fondi e molte energie;
la loro realizzazione è affidata ai Docenti delle classi, che possono avvalersi della
collaborazione di operatori esterni, il cui intervento è subordinato alle risorse finanziarie. In
quest’ultimo caso i progetti devono essere approvati anche dal Consiglio d’Istituto.
Essi sono in accordo con alcuni degli obiettivi prioritari previsti dalla recente normativa
(legge 107 del 13/07/2015):
potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali;
sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica;
sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della
legalità', della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle
attività culturali;
alfabetizzazione all'arte.
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PROGETTI PERMANENTI SCUOLA PRIMARIA -INFANZIA
PROGETTO ACCOGLIENZA-INSERIMENTO (INFANZIA)
Le scuole dell’infanzia dell’istituto comprensivo di Dello attuano ogni anno un progetto
accoglienza che si traduce in un progetto finalizzato a rendere sempre più efficaci le modalità
legate all’ambientamento dei piccoli e delle loro famiglie nel nuovo ambiente scolastico. Sarà
utilizzato il monitor multitouch per attività ludico-educative di accoglienza (progetto PON in
fase di aggiudicazione).
Per le fasi del progetto accoglienza vedasi allegato
PROGETTO PONTE SCUOLA PRIMARIA-SCUOLA DELL’INFANZIA
o Visita alla scuola Primaria
o Programmazione di “unità didattiche comuni” con attività specifiche svolte insieme
dai bambini della materna e dagli alunni di classe prima con l’utilizzo di software
specifici e LIM.
o giornata dell’accoglienza organizzata dalla classe V, che prepara delle attività da
proporre ai bambini della scuola dell’Infanzia.
EDUCAZIONE AL SUONO E ALLA MUSICA
Obiettivi: Classi I, II - Musica e movimento: riproduzione di ritmi e semplici danze
attraverso i movimenti del corpo.
Classi III,
IV, V
- Conoscere il sistema di notazione e acquisire la tecnica per
suonare il flauto, con la collaborazione della Banda Civica di
Dello.
PROGETTO DI PROMOZIONE ALLA LETTURA
Obiettivi: - Laboratorio di Educazione all’ascolto: attraverso le letture di testi adatti
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agli alunni, con strategie accattivanti, incentivare il piacere alla lettura
personale e saper apprezzare generi testuali diversi. Il progetto sarà
integrato dall’uso di audiolibri o libri in formato digitale da utilizzare con la
LIM.
PROGETTO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE
Obiettivi: - Affrontare le tematiche del rispetto dell’ambiente e del risparmio delle
risorse.
- Conoscere l’esigenza della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti
differenziati.
- Aderire ad iniziative territoriali (piantumazione, pulizia di spazi pubblici …)
PROGETTO DI EDUCAZIONE STRADALE
Obiettivi: - Primo approccio, anche ludico, alla conoscenza delle
principali norme di comportamento stradale come pedoni e/o
ciclisti. Uso di software specifici e della LIM per approfondire il
percorso di educazione stradale.
Classi
IV, V
- Conoscere le principali norme di educazione stradale e
sviluppare comportamenti corretti in qualità di pedone e di
ciclista.
PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA
Obiettivi: - Simulare comportamenti da assumere in condizione di rischio (D.Lgs.
81/2008, prove di evacuazione). Visione di materiali specifici con l’uso
della LIM.
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PROGETTO IGIENE DENTALE
In collaborazione con l’ASL locale. Utilizzo della LIM per visionare il materiale didattico
specifico.
PROGETTO DI EDUCAZIONE MOTORIA NELLA SCUOLA PRIMARIA
In collaborazione con il CONI (progetto regionale e/o nazionale) e con l’Ufficio scolastico di
Brescia.
PROGETTO ALUNNI NON ITALOFONI
Corsi di alfabetizzazione per potenziare le abilità linguistiche degli alunni non italofoni,
finanziati dal MIUR, anche tramite l’uso di software specifici e della LIM.
PROGETTI PON 2014/2020 (progetti vari prevalentemente finalizzati a migliorare la
quantità e la qualità delle dotazioni tecnologiche del nostro Istituto).
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PROGETTI PERMANENTI SCUOLA SECONDARIA DI 1 o GRADO
Progetto orientamento
La continuità educativa
L’integrazione scolastica
Educazione affettiva-relazionale
Educazione stradale
Educazione ambientale
Educazione alla sicurezza
Potenziamento lingua inglese – Trinity
Potenziamento lingua spagnola – DELE
Corsi di recupero
Olimpiadi della matematica
Progetto alunni non italofoni
Progetto dispersione scolastica
Progetto CONI-MIUR Scuola Secondaria
Life skills Training
Progetti PON 2014/2020 (progetti vari prevalentemente finalizzati a migliorare la
quantità e la qualità delle dotazioni tecnologiche del nostro Istituto).
Progetto “Diario”
“Progetto ponte”: raccordo tra scuola secondaria di 1° e 2° grado per alunni neo-
arrivati (vedasi allegato)
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Tutte queste attività fanno riferimento alle finalità generali del nostro Istituto e sono parte
integrante del nostro sistema scolastico tanto da ritenersi progetti permanenti. In tutti questi
progetti si utilizzeranno le nuove tecnologie, i software specifici e le LIM.
Essi sono organizzati seguendo sei progetti di riferimento (vedi allegati).
A. LA CONTINUITÀ EDUCATIVA: ACCOGLIENZA;
Favorire l’inserimento nella scuola secondaria degli alunni provenienti dalla scuola primaria.
B. L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA;
C. EDUCAZIONE ALLA SALUTE (ATTIVITÀ MOTORIA E GRUPPO SPORTIVO; EDUCAZIONE ALIMENTARE;
D. EDUCAZIONE AMBIENTALE; EDUCAZIONE STRADALE;
La scuola sottolinea l’importanza di progettare interventi formativi che pongano al primo
piano il senso di benessere degli alunni, inteso come star bene con se stessi, con gli altri e
con l’ambiente.
E. ORIENTAMENTO;
L’orientamento si inserisce nel percorso triennale dell’alunno e concerne lo sviluppo della
capacità di pensare, valutare, prendere decisioni e maturare un progetto per il futuro.
F. EDUCAZIONE ALLA LETTURA;
Ha l’obiettivo di creare un “clima” adatto ad instaurare un incontro piacevole con la
lettura.
G. POTENZIAMENTO L2 – TRINITY-DELE;
Il progetto è rivolto agli alunni delle classi terze più meritevoli e più capaci nell’ambito
dell’interazione orale in seconda lingua.
Ad essi vengono affiancati PROGETTI ANNUALI O A BREVE TERMINE che variano in
relazione alle esigenze didattico educative dell’anno scolastico (vedasi sito dell’IC di Dello).
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COLLABORAZIONE CON L’UNIVERSITÀ
Si conferma la collaborazione, già funzionante da alcuni anni, con l’Università Cattolica di
Brescia – Corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria – per lo svolgimento di
attività di tirocinio degli studenti.
L’accordo consente ai tirocinanti una prima conoscenza operativa dell’ambiente scolastico e
permette al nostro Istituto la possibilità di usufruire delle iniziative di aggiornamento con
l’Università.
VIAGGI DI ISTRUZIONE E VISITE GUIDATE
Su proposta degli insegnanti le singole assemblee di classe possono concordare
l'organizzazione di gite e visite guidate, nel rispetto dei criteri individuati e deliberati dal
Consiglio d'Istituto. In linea generale si prevedono visite a parchi naturali, musei, località di
interesse storico e paesaggistico.
Nell'ambito delle attività di ricerca scientifica e/o d'ambiente saranno possibili brevi escursioni
nel territorio circostante.
Si fa riferimento al Regolamento “Viaggi d’istruzione e visite guidate”(vedasi allegato).
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LA VALUTAZIONE
La valutazione ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento delle alunne
e degli alunni, ha finalita' formativa ed educativa e concorre al miglioramento degli
apprendimenti e al successo degli stessi, documenta lo sviluppo dell'identita' personale e
promuove l’autovalutazione di ciascuno in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilita' e
competenze.
La preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di
stimolo al miglioramento continuo, si evidenzia anche in un’ottica di autovalutazione di Istituto
(vedasi paragrafo sul Piano di Miglioramento), che tenta di introdurre modalità riflessive
sull’intera organizzazione dell’offerta educativa e didattica della scuola, per svilupparne
l’efficacia.
La valutazione, inoltre, consente di pianificare le azioni educativo-didattiche da intraprendere,
di regolare quelle avviate e di effettuare un bilancio sull’efficacia di quelle condotte a termine.
Agli insegnanti competono la responsabilità della valutazione e la cura della
documentazione, nonché la scelta dei relativi strumenti, nel quadro dei criteri deliberati dagli
organi collegiali. Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali dovranno essere
coerenti con gli obiettivi e i traguardi previsti dalle Indicazioni e declinati nel curricolo.
Inoltre, sono tenuti ad informare le famiglie sui criteri e sui risultati delle valutazioni effettuate
nei diversi momenti del percorso scolastico, promuovendone con costanza la partecipazione
e la corresponsabilità educativa nella distinzione di ruoli e funzioni.
Il sistema nazionale di valutazione prevede la somministrazione, agli alunni delle classi
seconda e quinta della scuola primaria e della classe terza della scuola secondaria di primo
grado, di prove per rilevare gli apprendimenti con riferimento ai traguardi e agli obiettivi
previsti dalle Indicazioni (Prove INVALSI).
Per la funzione didattico - formativa della valutazione viene ribadita “ l’importanza della
rilevazione della situazione iniziale di ciascun alunno, nelle dimensioni cognitive e affettive e
delle conseguenti proposte di interventi individualizzati atti a valorizzare le potenzialità
dell’allievo e a soddisfare i bisogni riscontrati”.
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Nella nostra scuola i docenti, nella fase iniziale dell’anno, rilevano la situazione dell’alunno,
tenendo presente:
Esperienze scolastiche ed extrascolastiche;
Conoscenze, abilità e competenze possedute;
In particolare:
Per la dimensione motivazionale:
l’interesse
l’impegno personale
l’attenzione
Per la dimensione cognitiva le conoscenze pregresse
abilità possedute
l’uso delle competenze
i modi di apprendere
Per la dimensione relazionale la partecipazione alla vita scolastica
i livelli di socializzazione
il rispetto delle regole
La rilevazione della situazione iniziale, che ha una “valenza diagnostica”, volta cioè ad
esplorare il potenziale e le caratteristiche di sviluppo e di apprendimento di ogni alunno per
poter regolare la programmazione didattica ed educativa, viene presentata ai genitori in
occasione dei primi colloqui.
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Per procedere alla conoscenza degli alunni la scuola si avvale dei seguenti strumenti:
fascicolo personale (informazioni, documenti relativi alle esperienze scolastiche
pregresse);
incontri e colloqui con le famiglie;
documentazioni specialistiche, se presenti;
osservazioni sistematiche degli alunni;
cura dell’accoglienza, durante la quale gli insegnanti programmano attività attraverso le
quali è possibile osservare e raccogliere dati sia su aspetti socio-affettivi sia sugli aspetti
di tipo cognitivo.
Dopo aver analizzato la situazione di partenza di ciascun alunno (anche avvalendosi della
“Griglia di rilevazione per la classe”) i docenti individuano gli aspetti dell’intervento educativo
che devono essere:
recuperati (intendendo per recupero il superamento di difficoltà cognitive o
comportamentali non ancora acquisite e che richiedono modalità di
lavoro e contenuti specifici programmati).
consolidati (intendendo per consolidamento il rinforzo necessario a rendere più
sicuro l’uso di competenze e di abilità)
potenziati (intendendo per potenziamento il raggiungimento del livello
notevolmente più elevato sia per gli apprendimenti che per gli
obiettivi comportamentali).
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I docenti, inoltre, individuano gli interventi e le attività che verranno proposti ai singoli alunni
all’interno delle diverse aree con percorsi individualizzati.
Al termine del 1° quadrimestre e alla fine dell’anno scolastico i docenti delle classi
rileveranno i livelli e la qualità delle competenze acquisite nei diversi ambiti disciplinari.
Gli insegnanti pervengono alla formazione di tali livelli attraverso:
osservazioni sistematiche degli alunni (rilevazione delle “Competenze trasversali”:
Socializzazione, Responsabilità, Partecipazione e Impegno)
conversazioni
interrogazioni
verifiche
libere elaborazioni, ricerche, ecc.
Le verifiche sono il più possibile oggettive ed il risultato si esprime come misurazione:
possono essere utilizzate frasi, per esprimere un giudizio sul lavoro che serva da stimolo,
incoraggiamento ed apprezzamento, ma anche voti e proporzioni.
LA VALUTAZIONE QUADRIMESTRALE
Il Documento di valutazione viene usato per registrare e comunicare il processo educativo di
apprendimento, in riferimento alla proposta culturale e didattica che la scuola formula
secondo gli orientamenti del progetto d’Istituto.
L’attribuzione delle valutazioni, con voto numerico espresso in decimi, è riservata alla fine di
ciascun quadrimestre e viene espressa integrando i dati delle prove con tutte le altre
informazioni che è possibile reperire tramite le osservazioni sistematiche degli insegnanti
(situazione di partenza, progressi significativi, atteggiamento, motivazione, risposta alle
istruzioni e agli incoraggiamenti degli insegnanti, costanza dei risultati, impegno e
consapevolezza dei lavori assegnati a casa). Il comportamento di ogni studente viene
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valutato durante tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica anche in relazione alla
partecipazione, alle attività e agli interventi educativi realizzati dall’Istituto Scolastico anche
fuori dalla propria sede (art.2, legge 137).
LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA
Per la valutazione in ordine ai livelli di apprendimento raggiunti nelle singole discipline il
Collegio Docenti ha attribuito i seguenti significati:
VALUTAZIONE NUMERICA
SIGNIFICATO
10 Ha acquisito le competenze previste dalla programmazione e le
sa trasferire in contesti diversi.
9 Ha acquisito le competenze previste dalla programmazione con
sicurezza.
8 Ha acquisito le competenze previste dalla programmazione.
7 Ha acquisito parzialmente le competenze previste dalla
programmazione .
6Ha acquisito le competenze minime previste dalla
programmazione.
5 Non ha acquisito le competenze minime previste dalla
programmazione.
Pag. 50
La valutazione globale (alla fine del 1° quadrimestre e alla fine dell’anno scolastico)
descriverà invece i progressi conseguiti dall’alunno ed il suo processo di maturazione
complessiva; valuterà quindi l’incidenza degli apprendimenti scolastici sulla maturazione
generale dell’alunno, cioè la loro ricaduta sugli aspetti cognitivi, sociali ed affettivi della
personalità in formazione.
LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO
La valutazione degli apprendimenti delle varie discipline si articola in:
valutazione di ingresso, effettuata all’inizio dell’anno scolastico, con l’obiettivo di
verificare le conoscenze iniziali degli studenti, al fine di pianificare l’attività annuale
valutazione formativa, in itinere e conclusiva: è formalizzata negli atti del Consiglio di
classe e nella documentazione prodotta e conservata dagli insegnanti (verifiche
scritte, orali, strumentali…), come valutazione degli alunni in relazione agli obiettivi,
con cadenza periodica e quadrimestrale.
La valutazione è espressa in decimi, partendo dal 4 secondo la seguente scala:
9 – 10 = obiettivo raggiunto in modo completo: piena padronanza delle conoscenze,
sicurezza ed autonomia nell’applicazione delle abilità richieste; capacità di
argomentare con senso critico sulle conoscenze acquisite.
8= obiettivo raggiunto in modo quasi completo: buona padronanza delle conoscenze e
delle abilità richieste.
7= obiettivo raggiunto in modo soddisfacente: sicurezza nelle conoscenze e nelle
abilità fondamentali.
6 = obiettivo raggiunto in modo sufficiente: accettabile padronanza nelle conoscenze
5= obiettivo raggiunto in maniera parziale o non completo - insufficiente
4 = obiettivo non conseguito per gravi lacune nelle conoscenze e difficoltà nelle abilità
di base.
Pag. 51
La valutazione del comportamento dell'alunna e dell'alunno viene espressa collegialmente
dai docenti attraverso un giudizio sintetico riportato nel documento di valutazione, e si
riferisce allo sviluppo delle competenze di cittadinanza (D.L.62 del 13 aprile 2017)
(Vedasi griglia per la valutazione del comportamento in allegato ).
Vengono considerati i seguenti aspetti:
rapporto con i pari e con gli adulti
responsabilità e rispetto delle regole
frequenza scolastica e partecipazione alle attività
impegno.
“GRIGLIA PER LA RILEVAZIONE DELLE OSSERVAZIONI SISTEMATICHE QUADRIMESTRALI” (VEDASI ALLEGATO)
Pag. 52
PROVE DI VERIFICA NEL CORSO DELL’ANNO SCOLASTICO
Le verifiche hanno lo scopo di accertare i risultati raggiunti e di controllare il percorso di
apprendimento per rendere consapevoli gli alunni e le loro famiglie. Si prevedono verifiche:
ORALI: colloqui individuali o discussione di gruppo, prove di lettura, relazioni a
voce
SCRITTE: schemi, questionari, saggi, temi, procedimenti di calcolo, soluzione di
problemi
GRAFICHE: tabelloni di sintesi, illustrazioni, disegni e composizioni, rappresentazioni
geometriche, diagrammi di valori statistici
PRATICHE: esecuzioni con strumenti, manipolazioni, esperimenti, attività motorie
Le verifiche hanno carattere formativo nel corso dei processi di apprendimento e/o
conclusivo quando si vuol controllare il raggiungimento complessivo di obiettivi essenziali che
costituiscono la trama della specifica materia. Nella preparazione e nella somministrazione
delle prove si considera importante ed utile esplicitare il rapporto tra obiettivi e prestazioni
richieste per sviluppare l’autovalutazione degli alunni. Analogamente, nella correzione delle
prove, si ritiene efficace coinvolgere gli allievi nell’analisi degli errori perché ci si renda conto
del genere di difficoltà incontrate. Vanno, inoltre, sempre indicati i criteri ai quali ci si riferisce
per l’attribuzione dei punteggi o dei giudizi qualitativi.
Pag. 53
Dove è possibile, nelle prove scritte o grafiche di ogni materia si usa la misurazione con un
punteggio che viene riportato in centesimi. Successivamente, per offrire una graduatoria
orientativa dei risultati, i punteggi ottenuti in centesimi sono raggruppati in classi di cinque
livelli:
100% - 96% = 10
95% - 86% = 9
85% - 76% = 8
75% - 66% = 7
65% - 56% = 6
55% - 46% = 5
45% - 0% = 4
Nelle prove di tipo saggio (temi, relazioni scritte, tavole grafiche, esecuzioni strumentali ecc.)
dove la misurazione analitica in punteggi risulterebbe più complicata e più forzata, il risultato
più specificatamente qualitativo viene classificato solo per i livelli. Anche le interrogazioni
orali sono classificate per “livelli”, facendo riferimento a questo schema:
Qualità e quantità delle informazioni (più o meno ricche, pertinenti, organiche)
Uso della lingua comune (consapevole, accettabile, poco comprensibile …)
Uso dei linguaggi specifici delle materie
Capacità di trarre inferenze e fare collegamenti
Fluidità espositiva
Valutazioni personali.
In sintesi:
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CRITERI PER LA
VALUTAZIONE DELL’ALUNNO
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ESITI DI PROVE DI VERIFICA
PROPOSTE:
- all’inizio dell’anno
- in itinere
- alla fine del 1°quadrimestre
- a fine anno scolastico
LIVELLO DI IMPEGNO E PARTECIPAZIONE
Osservazioni sistematiche
(Valutazione delle Competenze trasversali)
LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
Il documento di certificazione, che la scuola è tenuta a rilasciare alla fine della classe quinta
di scuola primaria e alla fine della classe terza di scuola secondaria di primo grado, è
consegnato alla famiglia dell’alunno e, in copia, all’istituzione scolastica o formativa del ciclo
successivo.
La certificazione delle competenze, che accompagna il documento di valutazione degli
apprendimenti e del comportamento degli alunni, rappresenta un atto educativo legato ad un
processo di lunga durata e aggiunge informazioni utili in senso qualitativo, in quanto descrive
i risultati del processo formativo, quinquennale e triennale, anche in vista della ulteriore
certificazione delle competenze al termine dell’obbligo di istruzione del secondo ciclo. Tale
operazione, pertanto, piuttosto che come semplice trasposizione degli esiti degli
apprendimenti disciplinari, va intesa come valutazione complessiva in ordine alla capacità
degli allievi di utilizzare i saperi acquisiti per affrontare compiti e problemi complessi e nuovi,
reali o simulati.
Con l’atto della certificazione si vuole richiamare l’attenzione sul nuovo costrutto della
competenza, che impone alla scuola di ripensare il proprio modo di procedere, suggerendo di
utilizzare gli apprendimenti acquisiti nell’ambito delle singole discipline all’interno di un più
globale processo di crescita individuale.
I singoli contenuti di apprendimento rimangono i mattoni con cui si costruisce la competenza
personale. Non ci si può quindi accontentare di accumulare conoscenze, ma occorre trovare
il modo di stabilire relazioni tra esse e con il mondo al fine di elaborare soluzioni ai problemi
che la vita reale pone quotidianamente. La certificazione è strumento utile per sostenere e
orientare gli alunni nel loro percorso di apprendimento dalla scuola primaria alla scuola
secondaria di primo grado e, successivamente, sino al conseguimento di un titolo di studio o
di una qualifica professionale.
La certificazione delle competenze a conclusione della scuola primaria e del primo ciclo di
istruzione rappresenta dunque:
per gli alunni e le loro famiglie
▪ una descrizione degli esiti del percorso formativo;
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▪ un insieme di elementi espliciti sulla base dei quali gli alunni stessi si possano
orientare ed effettuare scelte adeguate;
per le istituzioni scolastiche che certificano
▪ la formulazione di giudizi basati su esiti comprensibili e spendibili anche in altri
contesti educativi;
▪ una risposta alla domanda di qualità, di trasparenza e di rendicontazione dei
risultati di apprendimento e dell’offerta formativa;
per le istituzioni scolastiche che accolgono l’alunno
▪ un elemento utile per un’efficace azione di accompagnamento dell’alunno in
ingresso;
▪ un elemento per favorire la continuità dell’offerta formativa, attraverso la
condivisione di criteri/metodologie tra i diversi gradi di scuola.
La certificazione delle competenze assume, nelle scuole del primo ciclo, una prevalente
funzione educativa di attestazione delle competenze in fase di acquisizione, capace di
accompagnare le tappe più significative (quinta classe primaria, terza classe secondaria di I
grado per i soli alunni che superano l'esame di Stato) di un percorso formativo di base che
oggi, partendo dall'età di 3 anni, si estende fino ai 16 anni.
Per la certificazione delle competenze al termine della classe quinta della scuola Primaria e della classe terza della scuola Secondaria di primo grado si fa riferimento ai seguenti modelli (vedasi allegati).
Pag. 57
LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
Nella Scuola dell’Infanzia i livelli di maturazione raggiunti da ciascun bambino devono essere
osservati e compresi più che misurati.
L’attenzione delle insegnanti è orientata a identificare i processi da promuovere, sostenere e
rafforzare per consentire ad ogni bambino di esprimere al massimo le proprie potenzialità.
Il processo di valutazione formativa dell’alunno dell’infanzia avviene secondo le seguenti
scansioni:
- Osservazione iniziale e in itinere;
- Valutazione finale attraverso la compilazione di una griglia (vedasi allegato).
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INTEGRAZIONE DELLE DIVERSITÀ
Definire metodi, responsabilità e attività per favorire l’integrazione delle diversità e garantire
pari opportunità agli alunni con bisogni speciali
Campo di applicazione:
:
- Disabilità (Legge 104 del 1992 )
- Disturbi evolutivi specifici con diagnosi specialistica (L. 170/2010 DSA; disturbo del
linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria; disturbo dell’attenzione e dell’iperattività;
disturbo dell’umore e della condotta…)
- Svantaggio socio-economico, linguistico e culturale (D.M. 27/12/2012 C.M. n. 8 06/03/2013 - nota 27/06/2013).
Soggetti aventi diritto:
1. ALUNNI CON DISABILITA' (Legge 104 del 1992 )
È persona disabile colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale,
stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di
integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di
emarginazione.
La persona con disabilità ha diritto alle prestazioni stabilite in suo favore in relazione
alla natura e alla consistenza della minorazione, alla capacità complessiva individuale
residua e alla efficacia delle terapie riabilitative.
Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l'autonomia personale, correlata
all'età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo
e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione
di gravità. Le situazioni riconosciute di gravità determinano priorità nei programmi e negli
interventi dei servizi pubblici.
La presente legge si applica anche agli stranieri e agli apolidi, residenti, domiciliati o
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aventi stabile dimora nel territorio nazionale. Le relative prestazioni sono corrisposte nei
limiti ed alle condizioni previste dalla vigente legislazione o da accordi internazionali
Nel nostro Istituto, ogni alunno disabile è seguito, per un monte ore variabile nei diversi
casi, da un insegnante di sostegno; se necessario è messo a disposizione, dagli Enti Locali,
personale assistenziale qualificato e, ove possibile e opportuno, si ricorre anche alla
collaborazione di personale volontario.
Modalità di integrazione degli alunni disabili (vedasi allegato)
2. ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DSA: dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia.
Disturbo della Espressione del Linguaggio: menomazione dello sviluppo
nell’espressione del linguaggio, inferiore rispetto alla capacità intellettiva non verbale ed al
linguaggio recettivo. Le manifestazioni comuni sono: limitata gamma di vocabolario,
strutture grammaticali semplificate, difficoltà a trovare le parole.
Disturbo Misto della Espressione e della Ricezione del Linguaggio:
menomazione nello sviluppo del linguaggio recettivo ed espressivo, inferiore rispetto alla
capacità intellettiva non verbale. Le manifestazioni comuni sono: vocabolario limitato,
difficoltà a capire le parole, deficit dell’elaborazione uditiva.
Disturbo della Fonazione: incapacità di utilizzare nel discorso i suoni prevedibili
rispetto allo sviluppo e appropriati rispetto all’età e all’idioma. I sintomi comuni
comprendono: errori nella produzione, nella rappresentazione o nella organizzazione del
suono. I suoni più spesso male articolati sono quelli acquisiti più tardi (l, r, s, z, gl, gn,c).
Balbuzie: ripetizione prolungata di suoni e sillabe, prolungamento di suoni, anomale
pause che interrompono il ritmo normale del discorso, sostituzione di parole difficili da
articolare con parole più semplici. Talvolta si accompagna a movimenti muscolari come
sbattimento degli occhi, tremori, scosse e tic.
Disturbo dello Sviluppo della Coordinazione: menomazione nello sviluppo della
coordinazione motoria, non dovuta ad un Disturbo Generalizzato dello Sviluppo o ad un
disturbo fisico o neurologico dimostrabile (ad esempio: PCI, distrofia muscolare, emiplegia
Pag. 60
etc.), che interferisce in modo significativo con le acquisizioni scolastiche o con le attività
quotidiane. I sintomi comuni variano, a seconda dell’età, dalla difficoltà nell’acquisire le
tappe dello sviluppo nei bambini in età infantile (ad esempio: gattonare, sedersi etc.), alle
difficoltà nelle capacità motorie grossolane o fini nei bambini più grandi (ad esempio:
scrivere a mano, scrivere al computer etc.). Sono comunemente associati Disturbi della
comunicazione.
Borderline cognitivo ( Funzionamento Intellettivo Limite).
3. ALUNNI CON SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO E CULTURALEAlunni con normali capacità di apprendimento, ostacolati negli apprendimenti da patologie o
da una scarsa dotazione di mezzi o da risposte psicologiche e/o comportamentali
disfunzionali (ICF fattori contestuali/ambientali e/o personali).
Svantaggio familiare:
- Una prima tipologia è quella di “svantaggio e deprivazione sociale”. Alunni che sono
cresciuti in situazioni familiari/sociali povere, marginali, in contesti degradati. La loro vita
non è stata ricca di occasioni informali di apprendimento o legate all’istruzione scolastica.
- Alunni che vivono in una famiglia difficile, multiproblematica, abusante, densa di
conflitti e di dinamiche invischianti e produttrici di patologie; alcuni dei familiari possono
avere patologie psichiatriche, condotte antisociali o criminali, e così via.
- Alunni che vivono in famiglie senza regole chiare, disorganizzate, oppure rigide,
oppressive, patologicamente protettive, o altre che possono indurre valori e comportamenti
divergenti rispetto all’istruzione e all’apprendimento.
- Alunni con provenienza e bagaglio linguistico e culturale diverso: alunni migranti, figli
di migranti, profughi, rifugiati, figli di immigrati di recente stabilizzazione, e così via. Portatori
di lingua, cultura, abitudini diverse.
Svantaggio Emotivo/Relazionale:
- Alunni con comportamenti disfunzionali, ad esempio aggressivi o distruttivi, che non
sopportano limiti, o che usano l’aggressione per prevaricare i più deboli.
- Alunni che portano in sé alcune difficoltà psicologiche (emozionali e/o relazionali) che
però non sono di gravità tale da giustificare pienamente una diagnosi di psicopatologia
(isolamento, passività, eccessiva dipendenza, timidezza, collera, ansia, inibizione,
depressione, disturbi della personalità).
Pag. 61
La legge 104/92, Legge Quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle
persone disabili, le leggi 53/2003 e 170/2010, il D.M. 27/12/2012, la C.M. n. 8 06/03/2013 e
la nota 27/06/2013 prevedono diversi interventi atti a favorire una piena integrazione della
persona disabile o in difficoltà all’interno dell’ambito scolastico.
La nostra scuola, offrendo a tutti gli alunni adeguate opportunità formative, si propone
l’obiettivo di consentire a ciascuno il pieno sviluppo delle proprie potenzialità.
Pertanto le programmazioni annuali vengono stese considerando le potenzialità di tutti gli
alunni.
PROGETTO PERMANENTE ISTRUZIONE DOMICILIARE
Nel triennio 2016/19 sarà possibile attivare il Progetto di Istruzione Domiciliare per alunni
con gravi patologie che non possono frequentare la scuola per periodi superiori a 30 giorni
anche non continuativi.
DOCUMENTAZIONE E RELAZIONI CON LA FAMIGLIA E GLI SPECIALISTI
P.E.I.
Il Piano educativo individualizzato è il documento nel quale vengono descritti gli interventi
integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per l'alunno disabile ai fini della realizzazione
del diritto all'educazione e all'istruzione.
Il P.E.I. contiene: il profilo dell’alunno, osservazioni, finalità educative, itinerari di lavoro,
metodologie, valutazione intermedia e finale, modalità di coinvolgimento della famiglia e dei
servizi sociali.
D.F. (diagnosi funzionale)
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È un documento redatto dalla neuropsichiatria infantile e depositato in Direzione Didattica.
Raccoglie tutti i dati di conoscenza del bambino e viene usato come guida alla stesura del
P.E.I. consentendo di scegliere obiettivi appropriati e metodi di lavoro efficaci sulla base
delle caratteristiche dell'alunno.
P.A.I. (Progetto assistenziale individuale)
È il progetto steso in accordo con le assistenti sociali e l’assistente ad personam; esso
rappresenta la sintesi degli interventi e attività da svolgere per raggiungere obiettivi di
superamento/riduzione di problematiche per garantire la tutela/autonomia del bambino.
P.D.P. (Piano Didattico Personalizzato)
È uno strumento che garantisce all’alunno l’opportunità di una didattica il più possibile
funzionale al suo modo di apprendere, un buon PDP deriva dunque da una buona
comunicazione tra specialisti, scuola e famiglia.
Piano: perché prevede la predisposizione di un programma, un progetto, un insieme di
strategie condivise.
Didattico: perché il suo scopo è quello di favorire la didattica ovvero: migliorare l’efficienza
dell’apprendimento dell’allievo; migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’insegnamento del
docente.
Personalizzato: deve essere funzionale a individuare le metodologie, gli strumenti e le
strategie più adeguate per il singolo alunno.
Il PDP è:
Un documento che spiega quali sono i punti di forza dell’alunno sui quali fare leva.
Pag. 63
Un’occasione per stabilire un patto tra scuola e famiglia.
Un’opportunità per l’intera classe di approfondire nuove metodologie didattiche.
Il PDP non è:
Un elenco delle cose che l’alunno non sa fare.
La sintesi della valutazione diagnostica.
Una griglia di valutazione.
Fisso e immutabile.
PAI Di Istituto (Piano Annuale per l’Inclusività vedi allegato)
“Il PAI, (…) non va inteso come un ulteriore adempimento burocratico. È un’ ipotesi globale
di utilizzo funzionale delle risorse specifiche, istituzionali e non, per incrementare il livello di
inclusività generale della scuola nell’anno successivo” (…) Muove da “un’analisi delle
criticità e dei punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati nell’anno appena
trascorso” (CM n.8 del 6 marzo 2013).
Risorsa strategica per costruire una scuola più equa e per migliorarne la qualità dei
risultati in termini di inclusività.
Azione pedagogica di sistema che coinvolge l’intera comunità educante e che richiede il
rilancio di nuove sinergie e di obiettivi comuni.
Strumento per progettare un’offerta formativa in senso inclusivo – attenta ai bisogni
educativi comuni e speciali.
Pag. 64
RAPPORTI CON LA FAMIGLIA
La scuola e la famiglia sono corresponsabili del percorso di crescita del bambino. Pertanto,
fin dai primi contatti, si cercherà di instaurare un rapporto di fiducia e di collaborazione.
La famiglia partecipa attivamente alla stesura del P.E.I. e del P.D.P.
RAPPORTI CON LA NEUROPSICHIATRIA
Gli insegnanti e i genitori si incontrano con gli operatori della neuropsichiatria per la
condivisione del P.E.I. e del P.D.P. e per un confronto sull’andamento scolastico.
Compiti dei docenti per predisposizione pei – pdp (vedasi allegato)
Scopo:
VERIFICA E VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI B.E .S.
“…Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali”
(Don Milani “Lettera ad una professoressa”).
LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ
Il P.E.I. può essere redatto in conformità agli obiettivi didattici previsti dai programmi
ministeriali o, comunque, ad essi globalmente riconducibili, ma può anche definire percorsi
con obiettivi didattici e formativi differenziati, quindi non riconducibili ai programmi della
classe.
Pag. 65
Per gli alunni con disabilità la valutazione formativa è individualizzata, cioè relativa alla
situazione di partenza e agli interventi educativi e didattici effettivamente realizzati sulla base
del P.E.I. e deve esprimere i progressi raggiunti in relazione alle potenzialità iniziali. Quindi
le verifiche possono essere uguali, semplificate o differenziate rispetto a quelle previste per
la classe, sulla base di quanto declinato nel PEI.
In base alla normativa la valutazione degli alunni con disabilità:
- deve sempre avere luogo;
- deve prestare attenzione alla qualità dei processi attivati;
- deve esser svolta secondo i criteri educativi e didattici stabiliti nel PEI da tutti i docenti del
Team / Cdc, e quindi non solo dal docente di sostegno.
Gli alunni con PEI che non possono avere in nessun modo un voto nelle discipline si
avvalgono del modello allegato che diventa parte integrante del documento di valutazione.
Vedasi la Griglia di valutazione allegata .
Un PEI semplificato/facilitato dà diritto al conseguimento del titolo di studio con valore legale;
un PEI differenziato dà diritto alla sola attestazione delle competenze.
LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON D.S.A.
La valutazione degli alunni con DSA deve avvenire in coerenza con tutte le modalità adottate
nelle fasi del percorso di apprendimento effettuato con l’obiettivo di ridurre il più possibile le
difficoltà degli studenti dovute a mancata automatizzazione delle abilità di base.
Pag. 66
Per tali alunni è necessario che:
- le verifiche siano coerenti con quanto stabilito nel PDP (es. tempi più lunghi, verifiche
graduate, uso di strumenti compensativi, svolgimento di un numero minore di
esercizi…)
- la valutazione sia svolta sulla base di quanto dichiarato nel PDP prestando attenzione
alla padronanza dei contenuti e prescindendo dagli errori connessi al disturbo.
LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON ALTRE SITUAZIONI BES
La valutazione degli studenti che vivono altre situazioni di BES richiede di porre al centro
alcuni principi guida che dovrebbero caratterizzare sempre le azioni valutative della scuola
nei confronti degli apprendimenti degli alunni:
- è necessario distinguere monitoraggio, controllo, verifica e valutazione degli
apprendimenti;
- è indispensabile che la valutazione non sia solo sommativa ma anche, soprattutto,
formativa;
- è auspicabile che la valutazione sia sempre globale e multifattoriale, mai parcellizzata
e segmentata.
La valutazione deve inoltre tener conto:
- della situazione di partenza;
- dei risultati raggiunti dallo studente nel suo personale percorso di apprendimento;
Pag. 67
- dei risultati riconducibili ai livelli essenziali degli apprendimenti previsti per la classe
frequentata e per il grado di scuola di riferimento;
- delle competenze acquisite nel percorso di apprendimento.
MODALITÀ E TEMPI DI VALUTAZIONE
Settembre – ottobre - novembre:
- osservazioni iniziali utilizzando strumenti o criteri di riferimento individuati e condivisi dal
gruppo docente;
- prove di ingresso per l’area degli apprendimenti attraverso l’uso di strumenti diversi;
- definizione della situazione di partenza e degli interventi programmati.
Primo e secondo quadrimestre
- prove disciplinari (prove oggettive, strumenti standardizzati, interrogazioni e colloqui….);
- osservazioni riferite alle aree dell’autonomia e dello sviluppo sociale;
- compilazione della scheda personale;
- compilazione del registro;
- revisione e adeguamento degli obiettivi e degli interventi previsti;
- valutazione generale e suggerimenti per l’anno successivo (fine anno).
Pag. 68
SCANSIONE TEMPORALE PEI – PDP
Pag. 69
Per le modalita’ di svolgimento dell’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione vedasi allegato.
CONTINUITÀ FRA I DIVERSI ORDINI DI SCUOLA PER ALUNNI DISABILI
(VEDASI ALLEGATO).
L'ORIENTAMENTO DELL'ALUNNO DISABILE ALL'USCITA DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO
Il progetto di orientamento (VEDA SI ALLEGATO) pensato per venire incontro alle
necessità dell'alunno disabile si inserisce con continuità nel percorso di orientamento
formativo e informativo della Scuola Secondaria di I Grado “Agosti”, al quale pertanto
si rimanda, ampliando alcune di queste fasi per aiutare ulteriormente gli alunni disabili
a conoscere meglio se stessi e a scegliere la scuola superiore da frequentare con
maggior consapevolezza, essendo così da supporto anche per le loro famiglie, in un
momento di passaggio molto complesso.
Pag. 70
PROTOCOLLO D’ACCOGLIENZA ALUNNI NON ITALOFONI
Il protocollo d’accoglienza è un documento che viene deliberato dal Collegio dei Docenti.
Contiene criteri, principi, indicazioni riguardanti l’iscrizione e l’inserimento degli alunni neo-
arrivati, definisce compiti e ruoli degli operatori scolastici, traccia le diverse possibili fasi di
accoglienza e le attività di facilitazione per l’apprendimento della lingua italiana.
Il protocollo costituisce uno strumento di lavoro che viene elaborato tenendo conto dei
principi del PTOF e rivisto sulla base delle esperienze realizzate e delle risorse disponibili.
La sua adozione consente di attuare in modo operativo le indicazioni normative contenute
nell’art. 45 del D.P.R. 31/8/99 n°394 intitolato “Iscrizione scolastica” che attribuisce al
Collegio dei Docenti numerosi compiti di proposta e deliberativi .
Il protocollo di accoglienza si propone di:
● definire pratiche condivise all’interno delle scuole in tema di accoglienza di alunni e alunne
neo-arrivati;
● facilitare l’ingresso a scuola di bambini/e e ragazzi/e di altra nazionalità nel sistema
scolastico e sociale;
● sostenere gli alunni e le alunne neo-arrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto;
● favorire un clima di accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga e rimuova
eventuali ostacoli alla piena integrazione;
● costruire un contesto favorevole all’incontro con le altre culture;
Pag. 71
● promuovere la comunicazione e la collaborazione fra scuola e territorio sui temi
dell’accoglienza e dell’educazione interculturale nell’ottica di un sistema formativo integrato e
inclusivo.
Il protocollo di accoglienza delinea prassi condivise di carattere:
● amministrativo-burocratico-informativo (iscrizione e raccolta dati); (vedasi biografie allegate
per la scuola dell’Infanzia e Primaria e Secondaria)
● normativo per i criteri di assegnazione alla classe;
● organizzativo;
● sociale.
Fasi del Protocollo di accoglienza (vedasi allegato).
LINEE GUIDA PER L’INCLUSIONE DEGLI ALUNNI NON ITALOFONI
“La parola è la chiave fatata.
Io sono sicuro che la differenza
fra il mio figliolo e il vostro non è
nella quantità né nella qualità
del tesoro chiuso dentro la mente e il cuore,
ma in qualcosa che è sulla soglia
fra il dentro e il fuori,
anzi è la soglia stessa: la parola.
Ciò che manca ai miei è solo questo:
IL DOMINIO SULLA PAROLA.”
Don Lorenzo Milani
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PROPOSTE DIVERSE PER BISOGNI LINGUISTICI DIVERSI
Tratto dalle “LINEE GUIDA PER L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI-FEBBRAIO 2014”.
…”l’educazione interculturale costituisce lo sfondo da cui prende avvio la specificità di percorsi formativi rivolti ad alunni stranieri, nel contesto di attività che devono connotare l’azione educativa nei confronti di tutti. La scuola infatti è un luogo centrale per la costruzione e condivisione di regole comuni, in quanto può agire attivando una pratica di vita quotidiana che si richiami al rispetto delle forme democratiche di convivenza e, soprattutto, può trasmettere i saperi indispensabili alla formazione della cittadinanza attiva. Infatti l’educazione interculturale rifiuta sia la logica dell’assimilazione, sia quella di una convivenza tra comunità etniche chiuse ed è orientata a favorire il confronto, il dialogo, il reciproco riconoscimento e arricchimento delle persone nel rispetto delle diverse identità ed appartenenze e delle pluralità di esperienze spesso multidimensionali di ciascuno”.
In un momento cruciale per la scuola e per la società, è opportuno trovare delle metodologie
condivise, operative, che siano da fondamento per un piano di gestione delle diversità e che
costruiscano un tessuto sociale e culturale nuovo, teso a superare la dicotomia dell’Io/Tu e
mirare al raggiungimento del Noi nell’ottica della conoscenza e del rispetto delle differenze. È
per questo che è indispensabile un intervento efficace della scuola che, attraverso la sua
specificità, deve cercare di fornire allo studente non italofono tutti quegli strumenti che gli
permetteranno il raggiungimento del successo scolastico e della realizzazione del proprio
progetto di vita.
DARE A CIASCUNO CIÒ DI CUI HA BISOGNO
I bisogni linguistici degli alunni non italofoni si diversificano sulla base dell’età al momento del
loro inserimento scolastico e dipendono dalle storie personali, scolastiche e linguistiche, dal
contesto e dalla modalità d’accoglienza. Tuttavia ciascun ragazzo ha bisogno di orientarsi nel
nuovo ambiente, comunicare, interagire ,studiare e apprendere. Gli alunni non italofoni
devono, infatti, in tempi rapidi:
· imparare a comprendere e a comunicare in italiano per condurre gli scambi interpersonali
di base quotidiani;
· leggere e scrivere nella nuova lingua e attraverso il suo alfabeto, compiendo un percorso
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di alfabetizzazione ex novo – per chi non è stato prima scolarizzato in L1 – oppure di
rialfabetizzazione, per chi ha già imparato a leggere e a scrivere in L1;
· comprendere e produrre messaggi e testi, orali e scritti, di complessità diversa e
crescente;
· studiare le diverse discipline e seguire i contenuti del curricolo comune utilizzando solo la
L2;
· riflettere sulla nuova lingua, le sue strutture e componenti grammaticali, morfologiche,
sintattiche;
· valorizzare la lingua d’origine.
MODALITÀ DI ATTUAZIONE
Si potranno organizzare, all’interno della nostra istituzione scolastica tre interventi in base
alle disponibilità :
1°- livello di alfabetizzazione.
Indirizzato agli allievi che arrivano all’inizio o nel corso dell’anno scolastico con poche o nulle
competenze linguistiche. A loro va prestata particolare attenzione per favorire un rapido
inserimento nella realtà scolastica (livello -A1-A2 del Quadro comune europeo di riferimento
per le lingue). Gli obiettivi di questa prima fase sono: la capacità di ascolto e comprensione
dei messaggi orali, l’acquisizione del lessico fondamentale della lingua italiana, l’acquisizione
delle strutture grammaticali di base, la capacità tecnica di letto-scrittura.
2° livello: recupero/potenziamento, per gli alunni che sono già in Italia da uno o più anni ed
hanno quindi bisogno di un supporto per approfondire le competenze linguistiche e per
affrontare con più sicurezza i contenuti di studio delle discipline (livello A2/ B1). L’alunno non
italofono può così iniziare a costruire una lingua ponte che lo porterà poi a poter affrontare
la lingua dello studio. Gli insegnanti che svolgono l’alfabetizzazione dovranno, in
collegamento con il lavoro svolto in classe, permettere agli alunni non italofoni di seguire le
discipline (identificando i concetti chiave, le abilità da sviluppare) e impostare quindi la
programmazione. Si cercherà di ampliare il lessico, far acquisire strutture supportando
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l’apprendimento con immagini, illustrazioni, operatività, testi semplificati / facilitati. “In altre
parole, l’allievo non italofono impara l’italiano anche studiando, accompagnato in questo
cammino da tutti i docenti che diventano facilitatori di apprendimento” (LINEE GUIDA PER
L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI - FEBBRAIO 2014).
3° livello: apprendere e insegnare la lingua dello studio (ore da svolgere in stretta
collaborazione con gli insegnanti di classe).
Per il successo scolastico degli alunni non italofoni è indispensabile accompagnarli ben oltre
la soglia della competenza Bics (insieme delle competenze legate alla lingua della
comunicazione) verso una elevata competenza di tipo Calp (competenze più evolute legate
alla lingua dello studio delle varie discipline).
In queste ore si cercherà di ampliare il lessico disciplinare, di spiegare la sinonimia di tante
parole, il valore dei connettivi, l’uso di pronomi, ma anche di esplicitare le conoscenze
richieste per comprendere un testo; esse talvolta sono assenti non solo per motivi linguistici,
ma anche perché la cultura di provenienza è molto distante e quindi ciò rende difficile fare
inferenze che aiutano la comprensione.
LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI NON ITALOFONI (VEDASI ALLEGATO)
“PROGETTO PONTE”: RACCORDO TRA SCUOLA SECONDARIA DI 1° E 2° GRADO PER ALUNNI NEO-ARRIVATI (VEDASI ALLEGATO)
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IL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE E IL PIANO DI MIGLIORAMENTO
A partire dal 2008 l’INVALSI, sulla scia delle Raccomandazioni Europee per l'attuazione di un
Sistema di valutazione, ha avuto l'incarico di studiare e definire un percorso di valutazione
delle scuole in grado di rilevare gli assetti organizzativi e le pratiche didattiche che
favoriscono un migliore apprendimento degli studenti. La valutazione dei punti di forza e di
debolezza per l’individuazione delle aree di miglioramento potrà consentire alla scuola di
implementare i cambiamenti necessari e sviluppare la propria capacità di apprendimento per
ottimizzare l’efficacia.
Il nostro Istituto è stato coinvolto nel processo di autovalutazione nel corso dell’ anno
scolastico 2014/2015 con l’elaborazione finale, da parte di un apposita Commissione, di un
Rapporto di Autovalutazione (RAV) (presente sul sito).
Tale processo è stato condotto prendendo in considerazione tre dimensioni principali:
Contesto e risorse, Esiti e Processi (suddivisi in Pratiche educative e didattiche e Pratiche
gestionali e organizzative).
L’autovalutazione, prima fase del procedimento di valutazione, ha delineato un percorso di
riflessione interno, finalizzato ad individuare piste di miglioramento con il coinvolgimento di
tutta la comunità scolastica. Tale percorso va considerato come uno stimolo alla riflessione
continua sulle modalità organizzative, gestionali e didattiche messe in atto all’interno
dell’Istituto. Esso, da un lato, ha avuto la funzione di fornire una rappresentazione della
nostra scuola attraverso un’analisi del suo funzionamento e, dall’altro, ha costituito la base
per individuare le priorità di sviluppo verso cui orientare il Piano di miglioramento (vedasi
allegato).
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Il Piano di Miglioramento, seconda parte dell'azione del Sistema Nazionale di Valutazione,
prevede interventi di miglioramento che si collocano su due livelli: quello delle pratiche
educative e didattiche e quello delle pratiche gestionali ed organizzative, per agire in maniera
efficace sulla complessità del sistema scuola. Tale Piano delinea un insieme di interventi
coerenti e collegati tra loro, frutto di una scelta operata dalla scuola tra alternative diverse.
Per l’elaborazione del Piano si è tenuto conto delle risorse a disposizione pervenendo ad una
progettazione cronologicamente ordinata, declinata per fasi e affidata a uno o più
responsabili.
Le azioni di monitoraggio sulla realizzazione delle attività previste nel Piano sono ritenute
essenziali per avviare momenti di riflessione, adeguare la progettazione e introdurre
eventuali interventi correttivi.
Dall’anno scolastico 2016/2017 è stato avviato un analogo processo di autovalutazione
anche per la Scuola dell’ Infanzia.
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PREVISIONE RELATIVE AL FABBISOGNO DI ORGANICO DELL’AUTONOMIA TRIENNIO 2016/2019
L’Organico dell’autonomia è costituito dai posti comuni, per il sostegno e per il potenziamento
dell’offerta formativa (c.63 L.107/2015)
POSTI COMUNI E DI SOSTEGNO
SCUOLA DELL’ INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Annualità Fabbisogno per il triennio Motivazione: indicare il piano delle sezioni previste e le loro caratteristiche (tempo pieno e normale, pluriclassi….)
Posto comune
Posto di sostegno
Scuola dell’infanzia
a.s. 2016-17 6 3 3 sezioni
a.s. 2017-18 6 3 3 sezioni
a.s. 2018-19 6 3 3 sezioni
Scuola primaria
a.s. 2016-17 55 9 33 classi, di cui n 27 a tempo pieno e n 6 a tempo normale
a.s. 2017-18 53 8 31 classi, di cui n 25 a tempo pieno e n 6 a tempo normale
a.s. 2018-19 53 8 31 classi, di cui n 25 a tempo pieno e n 6 a tempo normale
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Scuola secondaria di primo grado
a.s. 2016-17 26 5 14 classi, di cui n 3 a tempo prolungato e n 11 a tempo normale
a.s. 2017-18 28 5 15 classi, di cui n 3 a tempo prolungato e n 12 a tempo normale
a.s. 2018-19 26 5 14 classi, di cui n 3 a tempo prolungato e n 11 a tempo normale
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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
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Classe di concorso/sostegno
a.s. 2016-17 a.s. 2017-18 a.s. 2018-19
Lettere
9 10 9
Scienze matematiche
6 7 6
Lingua straniera: inglese
2+6 ore 2+9 ore 2+6 ore
Lingua straniera:
spagnolo
1+ 10 ore 1+12 ore 1+10 ore
Lingua straniera:
francese
Lingua straniera:
tedesco
Arte 1+ 10 ore 1+12 ore 1+10 ore
Musica 1+ 10 ore 1+12 ore 1+10 ore
Educazione fisica
1+ 10 ore 1+12 ore 1+10 ore
Tecnologia 1+ 10 ore 1+12 ore 1+10 ore
Attività Alternativa
14 ore 15 ore 14 ore
Sostegno 4 5 5
I DOCENTI DELL’ORGANICO DI POTENZIAMENTO
I docenti che andranno a far parte dell’organico cosiddetto potenziato svolgeranno,
nell’ambito dell’istituzione scolastica, interventi mirati al miglioramento dell’offerta formativa.
Di conseguenza tali docenti saranno impiegati per la qualificazione del servizio scolastico,
concorrendo alla realizzazione del piano dell’offerta formativa con vari tipi di attività, nonché
per altri scopi previsti dalla normativa vigente (vedasi Nota Miur 30549 del 21 settembre
2015).
Detti docenti verranno impegnati nei seguenti progetti:
1. Alfabetizzazione linguistica per alunni non italofoni;2. Recupero e potenziamento;3. Progetti inclusivi per alunni con BES;4. Didattica laboratoriale;5. Riduzione numerosità delle classi;6. Supporto alle classi con alunni in situazione di disagio relazionale-
comportamentale.
La seguente tabella esplicita il fabbisogno relativo ad ogni singolo plesso dell’Istituto.
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SCUOLE DELL’ISTITUTO
DOCENTI PROGETTI POSTI/CLASSI CONCORSO
S CUOLA SECONDARIA DI 1^GRADO DI DELLO
2 -Alfabetizzazione
-Recupero e potenziamento
-Didattica laboratoriale
-Supporto alle classi con alunni in situazione di disagio relazionale-comportamentale
italiano
matematica
inglese/spagnolo
SCUOLA PRIMARIA DELLO
2 -Progetto riduzione numerosità classe
-Alfabetizzazione
-Supporto alle classi con alunni in situazione di disagio relazionale-comportamentale
-Recupero e potenziamento
Posto comune/
Sostegno
SCUOLA PRIMARIA
BARBARIGA
1 -Alfabetizzazione
-Progetto riduzione numerosità classe
-Recupero e potenziamento
Posto comune/
Sostegno
SCUOLA PRIMARIA
BRANDICO
1 -Alfabetizzazione
-Progetto riduzione numerosità classe
-Supporto alle classi con alunni in situazione di disagio
-Recupero e potenziamento
Posto comune/
Sostegno
SCUOLA PRIMARIA
CORZANO
1 -Alfabetizzazione
-Recupero e potenziamento
Posto comune/
Sostegno
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SCUOLA PRIMARIA
QUINZANELLO
1 -Alfabetizzazione
-Supporto alle classi con alunni in situazione di disagio relazionale-comportamentale
-Recupero e potenziamento
Posto comune/
Sostegno
SCUOLA DELL’INFANZIA
CORZANO
½ -Supporto alle sezioni con alunni in situazione di disagio relazionale-comportamentale
-Progetto riduzione numerosità sezioni
Posto comune / sostegno
SCUOLA DELL’INFANZIA
LONGHENA
½ -Supporto alle sezioni con alunni in situazione di disagio relazionale-comportamentale
-Progetto riduzione numerosità sezioni
Posto comune / sostegno
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LA FORMAZIONE TRIENNALE DEI DOCENTI
Nel triennio a.s. 2016/19 i docenti sono stati coinvolti in vari corsi di formazione:
– a.s. 2015/16
o “Insegnare ad alunni con problemi”, sulla gestione degli alunni con problemi
comportamentali tenuto dal prof. Triani.
o Formazione obbligatoria sulla sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro:
Corso per lavoratori Corso per preposti Corso per addetti antincendio Corso per addetti al primo soccorso Corso per l'uso del defibrillatore
– a.s. 2016/17
o “Ritorno al futuro: costruire la conoscenza attraverso una didattica attiva per gli alunni di oggi “ relativo a: didattica attiva, metodo EAS; tenuto dal prof. Carosio.
– a.s. 2017/18
o “La valutazione per competenze” tenuto dalla dott.ssa Ferraboschi.
o “Disturbi specifici dell’apprendimento nell’età evolutiva” tenuto dalla dott.Fabemoli.
o “Metodi e didattica delle attività nella scuola dell’Infanzia” tenuto dal Prof. Pè
o
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Tali corsi sono in linea con le scelte effettuate dal collegio docenti, tra le proposte relative a
possibili attività di formazione formulate dalla commissione “Innovazione didattica” per il
triennio 2016-2019:
1) Metodologie didattiche alternative o complementari alla lezione frontale anche tramite
l’utilizzo di nuove tecnologie (es. apprendimento cooperativo e attraverso la risoluzione di
problemi).
Questa scelta vuole soddisfare le necessità, sempre più pressanti, di:
- coinvolgere maggiormente i ragazzi
- valorizzare la collaborazione come circostanza di apprendimento
- fare i conti con una realtà nella quale oltre alla lingua parlata assumono grande
importanza altri linguaggi come quello della musica, dell’immagine e della multimedialità.
2) I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).
Constatata la recente e ampia diffusione, tra la popolazione studentesca, di queste
tipologie di disturbo, il corso sarebbe volto sia a presentare in maniera chiara i DSA, sia a
proporre strategie didattiche adeguate.
3) La Valutazione
La necessità di un corso di formazione che abbia come tema la Valutazione nasce dalla
consapevolezza di quanto questo aspetto della professione docente sia delicato e
importante.
L’attenzione delle famiglie e degli studenti nei confronti dei voti è sempre molto alta e la
competenza degli insegnanti nell’ambito docimologico deve sempre essere adeguata.
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4) La comunicazione scuola-famiglia, la gestione di eventuali conflitti e la normativa che
regolamenta la gestione dei documenti ufficiali e altri aspetti della professione docente.
La Commissione “Innovazione didattica”, inoltre, ha ipotizzato che potrebbero essere una
valida alternativa ad un corso di formazione le seguenti proposte:
- la partecipazione ad una serie di attività/incontri, condotti eventualmente da uno
psicoterapeuta competente o da un professionista, volti a favorire una maggiore
consapevolezza del proprio comportamento/carattere e una crescita personale che possa poi
avere ripercussioni all’interno della relazione educativa con gli studenti e i colleghi;
- l’accesso, da parte degli insegnanti, ad un servizio di supporto psicologico.
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FABBISOGNO RELATIVO AI POSTI DEL PERSONALE AMMINISTRATIVO, TECNICO E AUSILIAR IO
PERSONALE ATA
FABBISOGNO DIRETTORE SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI E ASSISTENTI AMMINISTRATIVI
SEGRETERIA PERSONALE IN SERVIZIO PERSONALE NECESSARIO
DSGA 1 1
UFFICIO AMMINISTRATIVO 3 4
UFFICIO DIDATTICA 2 3
FABBISOGNO COLLABORATORI SCOLASTICI
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PERSONALE IN SERVIZIO
PERSONALE NECESSARIO
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO DI DELLO
4 5
PRIMARIA DELLO 2 3
PRIMARIA DI BARBARIGA 2 3
PRIMARIA DI BRANDICO 2 3
PRIMARIA DI QUINZANELLO 2 3
PRIMARIA DI CORZANO 2 2
SCUOLA DELL’INFANZIA DI CORZANO
2 2
SCUOLA DELL’INFANZIA DI LONGHENA
2 2
FORMAZIONE DEL PERSONALE AMMINISTRATIVO, TECNICO E AUSILIARIO
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Nel corso del triennio sono stati effettuati i seguenti corsi:
Protocollo e segreteria digitale Dematerializzazione e privacy Tutela e sicurezza della salute nei luoghi di lavoro. Corsi per :
Lavoratori
Preposti
Addetti antincendio
Addetti al primo soccorso
Addetti all’uso del defibrillatore
Supporto ad alunni con disabilità.
Nel corso del triennio il “Piano Nazionale per la Scuola Digitale” prevede
l’avvio di percorsi formativi per l’innovazione didattica e organizzativa del personale
scolastico finanziati con le risorse del Programma Operativo Nazionale “Per la scuola–
Competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020. Tale Piano si articolerà:
– in due fasi per il DS, il DSGA, i 2 assistenti amministrativi, l’assistente tecnico (ATA o
docente). La prima fase andrà realizzata nei mesi aprile 2016 – luglio 2016 e la
seconda da settembre 2016 a agosto 2017;
– in una sola fase per l’animatore digitale, i 3 docenti per il team per l’innovazione da
essere realizzata nel periodo settembre 2016 - agosto 2017.
FABBISOGNO DI INFRASTRUTTURE E DI ATTREZZATURE MATERIALI
Aula Magna per conferenze, incontri assembleari e corsi di formazione e
aggiornamento
Laboratorio musicale, artistico, scientifico per la scuola secondaria di 1° grado di Dello
6 LIM per la scuola secondaria di 1° grado di Dello
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6 LIM per la scuola primaria di Dello
3 LIM per la scuola primaria di Quinzanello
1 LIM per la scuola primaria di Barbariga
4 LIM per la scuola primaria di Brandico
1 LIM per la scuola primaria di Corzano
1 Laboratorio creativo multimediale per la scuola dell’infanzia di Longhena
5 tablet da usare per i colloqui con i genitori per la scuola secondaria di 1° grado di
Dello
5 computer portatili per il lavoro dei docenti per la scuola secondaria di 1° grado di
Dello
5 computer portatili per il lavoro dei docenti per la scuola primaria di Dello
3 computer portatili per il lavoro dei docenti per la scuola primaria di Quinzanello
3 computer portatili per il lavoro dei docenti per la scuola primaria di Barbariga
3 computer portatili per il lavoro dei docenti per la scuola primaria di Brandico
3 computer portatili per il lavoro dei docenti per la scuola primaria di Corzano
Attrezzature materiali per potenziare laboratori informatica, musicali, artistici e
biblioteche in tutti i plessi scolastici.
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ALLEGATI
Pag. 93
Pag. 94
ISTITUTO COMPRENSIVO
" Guido Agosti"
Via Ragazzi del ' 99 – DELLO
PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA
INSEGNANTI- ALUNNI
"INCONTRARSI E GUARDARSI NEGLI OCCHI"
Le insegnanti si impegnano ...nei rapporti con le famiglie:
• ad assicurare la dovuta privacy quando si discute di fatti riferiti a sfere di vita privata;
• ad assicurare il massimo rispetto per le scelte culturali e religiose;• a condividere i principi educativi generali per lo sviluppo della personalità del
bambino, nei suoi aspetti individuali e sociali;nei rapporti con gli alunni:
• a promuovere lo sviluppo dell'identità, dell'autonomia e delle competenze di ciascun bambino;
• a creare le condizioni relazionali perché i bambini stiano bene a scuola con sé e con gli altri;
• a rispettare i tempi di ciascun bambino valorizzando un percorso di crescita condiviso ma originale;
• a realizzare, compatibilmente con le risorse disponibili, attività di laboratorio e di gruppo per stimolare la motivazione ad apprendere;
• a valorizzare gli aspetti positivi di ciascun alunno e ad aiutarlo ad affrontare i propri limiti;
Posso collaborare...nella comunicazione:
• mantenendo in buono stato il mio diario scolastico/quaderno degli avvisi, usandolo per le comunicazioni scuola-famiglia e per i compiti;
• recapitando puntualmente a casa e a scuola le comunicazioni che mi vengono consegnate;
Pag. 95
• riconsegnando velocemente e in ottimo stato i documenti ufficiali: scheda di valutazione quadrimestrale e verifiche, firmati dai miei genitori;
nei rapporti con i docenti, con i compagni e con i collaboratori scolastici:
• prendendo progressivamente coscienza dei miei diritti/doveri;• avendo nei confronti degli altri lo stesso rispetto che chiedo per me;• rispettando il lavoro dei miei compagni, dei docenti e dei collaboratori;• esprimendo il mio pensiero e ascoltando democraticamente gli altri;
sul piano delle regole:
• rispettando il mio materiale e quello degli altri, gli ambienti e le attrezzature scolastiche;
• attuando comportamenti adeguati alla salvaguardia della mia sicurezza e di quella degli altri, sia in ambiente scolastico che extra-scolastico;
• frequentando regolarmente e con puntualità le lezioni;• non portando mai il cellulare in classe;• avendo cura della mia persona e utilizzando un abbigliamento conveniente e
rispettoso della scuola come luogo di cultura e di lavoro;sul piano della "collaborazione didattica":
• mantenendo un atteggiamento responsabile nel mio percorso di apprendimento;• partecipando al lavoro scolastico individuale e/o di gruppo impegnandomi per
sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla scuola;• applicandomi con puntualità nei compiti a casa e nello studio;• informandomi delle attività svolte durante l'assenza dalle lezioni e dei compiti
assegnati;• rispettando l'eventuale impegno che ho assunto di portare i compiti a un
compagno assente, facendolo in modo puntuale;• chiedendo chiarimenti e consigli ai docenti in caso di difficoltà• assicurandomi di avere tutto il materiale necessario per lo svolgimento delle
attività scolastiche. Firma degli insegnanti: Firma dell'alunno:
(Firma il coordinatore per il CdC/TEAM)
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mod. infanzia
L’alunno/a_____________________________________,classe_______________ plesso________________, dichiara di aver ricevuto, letto e sottoscritto il PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA
data_____________________________
Firma ___________________________
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mod. infanzia
ISTITUTO COMPRENSIVO
" Guido Agosti"
Via Ragazzi del ' 99 - DELLO
PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA SCUOLA DELL'INFANZIA-FAMIGLIA
"INCONTRARSI E GUARDARSI NEGLI OCCHI "
La scuola è l'ambiente in cui si promuove la formazione di ogni studente, la sua interazione sociale e la sua crescita civile. Insegnanti e genitori, nonostante la diversità dei ruoli e la separazione dei contesti d'azione, hanno in comune sia i destinatari della loro azione, i figli/alunni, sia la finalità di provvedere alla loro educazione. È fondamentale, perciò, costruire un'alleanza scuola-famiglia, fondata sulla condivisione dei valori e su una fattiva collaborazione nel reciproco rispetto delle competenze specifiche, per aiutare il bambino a diventare il miglior se stesso possibile. Pertanto, all'interno dell'Istituto Comprensivo di Dello, mediante un processo di condivisione e collaborazione tra tutte le sue componenti, è stato elaborato il seguente patto di corresponsabilità educativa.
Gli impegni:La famiglia collabora...
nella comunicazione:
partecipando attivamente a tutti gli incontri, sia assembleari che individuali; informando i docenti relativamente ai fatti che possono incidere sui processi educativi
del proprio figlio; rispettando i momenti e i luoghi idonei per il passaggio di informazioni tra genitori e
docenti; giustificando i ritardi e le assenze scolastiche sugli appositi moduli adeguatamente
compilati; informandosi sulle iniziative scolastiche (prestando attenzione agli avvisi e alle
comunicazioni affisse in bacheca) e fornendo tempestivi riscontri alle comunicazioni o alle richieste della scuola;
nei rapporti con i docenti:
Pag. 98
mod. infanzia
rispettando la professionalità dei docenti che sono titolari delle scelte e delle decisioni didattiche;
supportando il lavoro degli insegnanti, fornendo il materiale richiesto e aiutando il proprio figlio a mantenerlo in ordine;
preservando l'autorevolezza dei docenti stessi, non esprimendo considerazioni o giudizi negativi in presenza dei bambini per favorire la formazione di un clima sereno;
utilizzando la forma del colloquio diretto con gli insegnanti interessati, concordando le modalità dell'incontro, per chiedere i necessari chiarimenti su fatti e circostanze che inducono dubbi e perplessità;
sul piano delle regole:
facendo rispettare la regolarità della frequenza e la puntualità sia all'ingresso che all'uscita;
sostenendo e incoraggiando costantemente l'azione della scuola nella graduale scoperta e nel rispetto delle regole condivise;
sul piano della "collaborazione educativo- didattica":
mostrando interesse, giorno per giorno, per le attività scolastiche realizzate dai propri figli;
incoraggiando e controllando l'esecuzione dei compiti a casa, senza sostituirsi ai figli; aiutando il bambino a trovare strategie efficaci nell'affrontare le situazioni conflittuali,
portandolo a riflettere sulle motivazioni del suo comportamento e di quello degli altri; valorizzando gli aspetti positivi del proprio figlio e aiutandolo ad affrontare i propri
limiti; chiedendo chiarimenti e consigli ai docenti sulle azioni e/o iniziative di aiuto da
realizzare a casa per superare eventuali difficoltà scolastiche.
Questa scuola s'impegna...
nella comunicazione
a presentare e illustrare il progetto educativo-didattico ad inizio di ogni anno scolastico;
ad organizzare incontri con i genitori, sia in forma assembleare sia in forma individuale;
a rispettare i momenti e i luoghi idonei per il passaggio di informazioni tra genitori e docenti;
a rendersi disponibile ad incontri individuali o assembleari, oltre quelli fissati, per la discussione di fatti o problematiche di attinenza educativa;
a informare le famiglie, anche per iscritto, su fatti e circostanze rilevanti per i processi educativi, ivi compresi i ritardi scolastici o le assenze ingiustificate;
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mod. infanzia
nei rapporti con le famiglie:
ad assicurare la dovuta privacy quando si discute di fatti riferiti a sfere di vita privata; ad assicurare il massimo rispetto per le scelte culturali e religiose; a condividere i principi educativi generali per lo sviluppo della personalità del
bambino, nei suoi aspetti individuali e sociali;nei rapporti con gli alunni:
a promuovere lo sviluppo dell'identità, dell'autonomia e delle competenze di ciascun bambino;
a organizzare gli spazi e i tempi in modo tale che siano funzionali a soddisfare i bisogni dei bambini;
a creare le condizioni relazionali perché i bambini stiano bene a scuola con sé e con gli altri;
a rispettare i tempi di ciascun bambino valorizzando un percorso di crescita condiviso ma originale;
a realizzare, compatibilmente con le risorse disponibili, attività di laboratorio e di gruppo per stimolare la motivazione ad apprendere;
a valorizzare gli aspetti positivi di ciascun alunno e aiutarlo ad affrontare i propri limiti;rispetto al POF e agli obiettivi:
a predisporre un piano dell'offerta formativa adeguato e funzionale agli obiettivi previsti;
ad arricchire il POF con esperienze che concorrano a costruire l'identità personale di ciascuno (teatro, musica, psicomotricità, pittura, multimedialità).
Gli alunni collaborano...
nei rapporti con i docenti, con i compagni e con i collaboratori scolastici
avendo nei confronti degli altri lo stesso rispetto che si chiede per se stessi; esprimendo il proprio pensiero e ascoltando democraticamente ;sul piano delle regole
rispettando il proprio materiale e quello degli altri, gli ambienti e le attrezzature scolastiche;
attuando comportamenti adeguati alla salvaguardia della propria e altrui sicurezza, sia in ambiente scolastico che extra-scolastico.
Firma degli insegnanti: Pag. 100
Il sottoscritto genitore dell’alunno/a _____________________________________________, sezione __________ plesso_______________________,dichiara di aver ricevuto e letto il
PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA
data____________________________
Firma ___________________________
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ISTITUTO COMPRENSIVO
" Guido Agosti"
Via Ragazzi del ' 99 - DELLO
PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA- FAMIGLIA
"INCONTRARSI E GUARDARSI NEGLI OCCHI "
La scuola è l'ambiente in cui si promuove la formazione di ogni studente, la sua interazione sociale e la sua crescita civile. Insegnanti e genitori, nonostante la diversità dei ruoli e la separazione dei contesti d'azione, hanno in comune sia i destinatari della loro azione, i figli/alunni, sia la finalità di provvedere alla loro educazione. È fondamentale, perciò, costruire un'alleanza scuola-famiglia , fondata sulla condivisione dei valori e su una fattiva collaborazione nel reciproco rispetto delle competenze specifiche, per aiutare il bambino a diventare il miglior se stesso possibile. Pertanto, all'interno dell'Istituto Comprensivo di Dello, mediante un processo di condivisione e collaborazione tra tutte le sue componenti, è stato elaborato il seguente patto di corresponsabilità educativa.
Gli impegniLa famiglia collabora... nella comunicazione:
partecipando attivamente a tutti gli incontri, sia assembleari che individuali;
informando i docenti relativamente ai fatti che possono incidere sui processi educativi del proprio figlio;
rispettando i momenti e i luoghi idonei per il passaggio di informazioni tra genitori e docenti;
giustificando i ritardi e le assenze scolastiche sugli appositi moduli adeguatamente compilati;
informandosi sulle iniziative scolastiche e fornendo tempestivi riscontri alle comunicazioni o alle richieste della scuola;
nei rapporti con i docenti:
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rispettando la professionalità dei docenti che sono titolari delle scelte e delle decisioni didattiche;
supportando il lavoro degli insegnanti, fornendo il materiale richiesto e aiutando il proprio figlio a mantenerlo in ordine;
preservando l'autorevolezza dei docenti stessi, non esprimendo considerazioni o giudizi negativi in presenza dei bambini per favorire la formazione di un clima sereno;
utilizzando la forma del colloquio diretto con gli insegnanti interessati, concordando le modalità dell'incontro, per chiedere i necessari chiarimenti su fatti e circostanze che inducono dubbi e perplessità;
sul piano delle regole: facendo rispettare la regolarità della frequenza e la puntualità sia all'ingresso che
all'uscita; sostenendo e incoraggiando costantemente l'azione della scuola nella graduale
scoperta e nel rispetto delle regole condivise;
sul piano della "collaborazione educativo- didattica": mostrando interesse, giorno per giorno, per le attività scolastiche realizzate dai
propri figli; incoraggiando e controllando l'esecuzione dei compiti a casa, senza sostituirsi ai
figli; aiutando il bambino a trovare strategie efficaci nell'affrontare le situazioni
conflittuali, portandolo a riflettere sulle motivazioni del suo comportamento e di quello degli altri;
valorizzando gli aspetti positivi del proprio figlio e aiutandolo ad affrontare i propri limiti;
chiedendo chiarimenti e consigli ai docenti sulle azioni e/o iniziative di aiuto da realizzare a casa per superare eventuali difficoltà scolastiche.
Questa scuola s'impegna... nella comunicazione: a presentare e illustrare il progetteducativo-didattico ad inizio di ogni anno
scolastico; ad organizzare incontri con i genitori, sia in forma assembleare sia in forma
individuale; a rispettare i momenti e i luoghi idonei per il passaggio di informazioni tra genitori e
docenti;
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a rendersi disponibile ad incontri individuali o assembleari, oltre quelli fissati, per la discussione di fatti o problematiche di attinenza educativa;
a informare le famiglie, anche per iscritto, su fatti e circostanze rilevanti per i processi educativi, ivi compresi i ritardi scolastici o le assenze ingiustificate;
nei rapporti con le famiglie: ad assicurare la dovuta privacy quando si discute di fatti riferiti a sfere di vita
privata; ad assicurare il massimo rispetto per le scelte culturali e religiose;
a condividere i principi educativi generali per lo sviluppo della personalità del bambino, nei suoi aspetti individuali e sociali;
nei rapporti con gli alunni: a promuovere lo sviluppo dell'identità, dell'autonomia e delle competenze di
ciascun bambino; a creare le condizioni relazionali perché i bambini stiano bene a scuola con sé e con
gli altri; a rispettare i tempi di ciascun bambino, valorizzando un percorso di crescita
condiviso ma originale; a realizzare, compatibilmente con le risorse disponibili, attività di laboratorio e di
gruppo per stimolare la motivazione ad apprendere; a valorizzare gli aspetti positivi di ciascun alunno e aiutarlo ad affrontare i propri
limiti;
rispetto al POF e agli obiettivi: a predisporre un piano dell'offerta formativa adeguato e funzionale agli obiettivi
previsti; ad arricchire il POF con esperienze che concorrano a costruire l'identità personale
di ciascuno (teatro, musica, psicomotricità, sport, pittura, multimedialità).
Gli alunni collaborano... nella comunicazione:
mantenendo in buono stato il diario scolastico/quaderno degli avvisi, che dovrà essere utilizzato per le comunicazioni scuola-famiglia e per i compiti;
recapitando puntualmente a casa e a scuola le comunicazioni loro consegnate;
riconsegnando tempestivamente e in ottimo stato i documenti ufficiali: scheda di valutazione quadrimestrale e verifiche, debitamente firmati dai genitori;
Pagina 104
nei rapporti con i docenti, con i compagni e con i collaboratori scolastici: prendendo progressivamente coscienza dei personali diritti/doveri; avendo nei confronti degli altri lo stesso rispetto che si chiede per se stessi;
rispettando il lavoro dei compagni, dei docenti e dei collaboratori; esprimendo il proprio pensiero e ascoltando democraticamente;
sul piano delle regole: rispettando il proprio materiale e quello degli altri, gli ambienti e le attrezzature
scolastiche; attuando comportamenti adeguati alla salvaguardia della propria e altrui sicurezza,
sia in ambiente scolastico che extra-scolastico; frequentando regolarmente e con puntualità le lezioni; non portando mai il cellulare in classe;
avendo cura della propria persona e utilizzando un abbigliamento conveniente e rispettoso della scuola come luogo di cultura e di lavoro;
sul piano della "collaborazione didattica": mantenendo un atteggiamento responsabile nel proprio percorso di
apprendimento; partecipando al lavoro scolastico individuale e/o di gruppo impegnandosi per
sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla scuola; applicandosi con puntualità nei compiti a casa e nello studio;
informandosi delle attività svolte durante l'assenza dalle lezioni e dei compiti assegnati;
rispettando l'eventuale impegno assunto di portare i compiti a un compagno assente, facendolo in modo puntuale;
chiedendo chiarimenti e consigli ai docenti in caso di difficoltà; assicurandosi di avere tutto il materiale necessario per lo svolgimento delle attività
scolastiche.
Firma del coordinatore di classe:
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Il sottoscritto genitore dell’alunno/a _____________________________________________________, classe __________ plesso_______________________, dichiara di aver ricevuto e letto il
PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA
Data____________________________ Firma___________________________
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Scuola dell’Infanzia “ M. Pesce” di Longhena. La scuola dell’infanzia “M. Pesce” di Longhena è situata in un edificio di costruzione non
molto recente; è dislocata su un unico piano privo di barriere architettoniche e dotato di
uscite di sicurezza.
Nella scuola sono presenti:
Un salone (utilizzato per attività di accoglienza, per attività motorie e di gioco).
Due aule (per le attività didattiche ,curricolari e laboratoriali).
Un’aula attrezzata con brandine per il rilassamento/riposo dei più piccoli
Una cucina interna e un’aula adibita a refettorio.
Due bagni che vengono utilizzati dai bambini e un bagno per le insegnanti
attrezzato con piccola vasca e fasciatoio .
Un’aula utilizzata dalle insegnanti e una bidelleria con annesso piccolo bagno
Intorno alla scuola un ampio giardino piantumato con giochi adatti alle attività ricreative
dei bambini e omologati per l’esterno.
SCUOLA DELL’ INFANZIA DI CORZANO
L’edificio della Scuola dell’Infanzia è così organizzato:
2 sezioni ampie con il bagno in sezione, per i bambini e per le insegnanti
Un ampio salone, adibito al gioco e all’entrata/uscita degli alunni
Un soppalco adibito alle attività psicomotorie e/o alle attività di laboratorio per
piccoli gruppi
1 aula insegnanti
1 bidelleria e bagno per disabili
1 refettorio con annessa la cucina ed il bagno
Un ampio giardino attrezzato con giochi e sabbio naia
1 corridoio adibito a spogliatoio con gli armadietti
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FASI DEL PROGETTO ACCOGLIENZA
Questo momento di passaggio deve possedere alcune caratteristiche:
-Creare un ambiente accogliente: che si traduce in comportamenti di disponibilità e ascolto
da parte degli insegnanti e di una progettazione attenta agli spazi e ai tempi .L’accoglienza
diventa l’elemento dominante nella relazione educativa e nella creazione di un clima di
benessere e serenità.
-Un inserimento graduale e scaglionato: questa fase che coincide con l’inizio della scuola
è il momento maggiormente carico di tensione emotiva. Per favorire questo delicato
passaggio si adotta un inserimento graduale, che nel rispetto dei tempi di ognuno,sappia
creare situazioni rassicuranti in un ambiente sereno.
Fasi:
1)Il progetto accoglienza ha inizio nel mese di giugno dell’anno scolastico precedente;in
quel periodo le famiglie che hanno iscritto i loro bambini sono invitate ad un assemblea
iniziale che consente loro di formarsi un immagine dell’ambiente che accoglierà il
bambino.
Durante l’assemblea le insegnanti:
-presenteranno la scuola e il personale docente
-parleranno dell’inserimento e delle sue problematiche
-presenteranno le strategie scelte per un inserimento graduale dei bambini e
concorderanno i tempi del graduale inserimento
-illustreranno alcuni aspetti organizzativi consegneranno giornalino e regolamento.
-accoglieranno le eventuali domande ed aspettative espresse dai genitori.
Sarà inoltre consegnata ai genitori una scheda per raccogliere informazioni sui bambini e
notizie utili a facilitarne l’inserimento. I genitori compileranno a casa la scheda che
riconsegneranno a settembre prima dell’inizio della frequenza del bambino durante un
colloquio individuale.
2)L’inserimento graduale dura in genere i primi 10 giorni lavorativi di scuola. L’orario di
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funzionamento è ridotto alla frequenza antimeridiana e adeguato al progetto per favorire
maggior compresenza giornaliera dei docenti al fine di:
-favorire l’instaurarsi di una relazione più diretta con il bambino
-rispondere con flessibilità alle diverse esigenze dei bambini
-ricercare strategie educative mirate a creare un clima di benessere e serenità.
L’accoglienza così strutturata necessita di un organizzazione specifica dei tempi di
inserimento che definiamo come graduali e scaglionati per ogni bambino
.inserimento graduale:offre ai bambini la possibilità di vivere ogni momento della vita
scolastica per gradi, a “piccoli passi” prima qualche ora,poi la mattinata ,poi ancora il
pranzo; tempi di permanenza sempre più serrati o più distesi vengono concordati con le
insegnanti sulla base dell’adattamento dei singoli bambini al nuovo ambiente.
.inserimento scaglionato:ogni bambino merita un’ attenzione particolare ecco perché non è
possibile accogliere tutti i bambini a scuola contemporaneamente ma diventa “strategico”e
funzionale al benessere di ciascuno scaglionarne l’ingresso.
Oltre alla frequenza a orario ridotto per il primo periodo l’orario di ingresso per i nuovi
iscritti è posticipato (9,15) per consentire di essere accolti in un ambiente tranquillo perché
già organizzato.
Anche per i bambini mezzani e grandi che già hanno frequentato gli anni precedenti è
stato pensato e sviluppato un breve periodo di accoglienza che ha lo scopo di :
.ristabilire un dialogo con le insegnanti e i compagni per “raccontarsi”.
.riappropriarsi degli spazi della scuola e della loro sezione.
A questo proposito i primi 2 giorni di scuola vengono frequentati solamente dai bambini
che già frequentavano l’anno precedente.
3)colloqui individuali: all’inizio del mese di settembre le insegnanti organizzano i colloqui
individuali con i genitori dei nuovi iscritti secondo tempi e modalità ritenute più
opportuni .E’ il primo momento di conoscenza personale reciproca: i genitori raccontano la
storia del loro bambino,parlano delle sue abitudini. Durante il colloquio viene condiviso il
Pagina 110
contenuto della scheda di conoscenza consegnata durante l’assemblea di giugno.
PROGETTO PONTE”: Raccordo tra Scuola Secondaria di 1° e 2° grado per alunni neo-arrivati
OBIETTIVI
Raccogliere informazioni sullo studente non italofono.
Creare occasioni di riflessione sulla scelta della Scuola Secondaria di 2° grado
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Verificare la conoscenza reale della lingua, permettendo un adeguato passaggio
alla Scuola Secondaria di 2° grado .
Provvedere ad un eventuale inserimento a settembre dello studente nel corso
intensivo di lingua.
Informare e coinvolgere la famiglia per sensibilizzarla sulla scelta scolastica del
figlio.
RISULTATI ATTESI
Successo scolastico e minor dispersione (intesi sia come abbandono che come
ritardo scolastico)
Integrazione degli studenti all’interno di una prospettiva più ampia di educazione
interculturale.
Acquisizione di strumenti linguistici per comunicare bisogni, esperienze, vissuti.
Sviluppo della consapevolezza della valenza formativa del percorso scolastico
intrapreso.
PERCORSO
Contatti con il referente all’orientamento della Scuola Sec. 1° grado.
Contatti con il coordinatore di classe della Scuola Sec. 1° grado.
In caso la Scuola Sec. 1° grado segnali dei problemi, predisporre eventuali colloqui
tra i docenti della Scuola Sec. 1° grado e il “referente intercultura” da attuare
nell’Istituto per gli studenti in entrata.
Colloqui individuali con genitori e studenti anche in presenza del mediatore
culturale, ove necessario.
Invio al Consiglio di classe del questionario di conoscenza (sotto allegato).
Possibilità di individuare tutors interni alla scuola: ( tutor senior, di classe, junior)
Tutor senior ________ referente intercultura dell’Istituto.
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Tutor di classe __________ coordinatore di classe
Tutor junior ___________ studente dell’Istituto
RISORSE DELLA SCUOLA
Docenti classi prime in ingresso
Docenti alfabetizzatori
Tutors
QUESTIONARIO DI CONOSCENZA
Alla c.a. del REFERENTE per gli stranieri
dell’Istituto______________
Il/La suddetto/a alunno risulta iscritto/a al vostro Istituto per il prossimo anno scolastico.
Si allega pertanto alla documentazione il seguente breve questionario, al fine di facilitare un adeguato inserimento di …………………………………………… nella nuova
Pagina 113
classe e sezione ed eventualmente predisporre per tempo la frequenza ai corsi di L2.
Cordiali saluti.
Il coordinatore di classe
___________________
1. Anno di arrivo in Italia ………………………………..
2. Anno di iscrizione all’attuale Scuola Sec. 1°
3. Frequenza regolare SI’ NO
4. Residenza attuale ………………………………………….
5. Conoscenza lingua italiana
Scritta:
non sufficiente sufficiente Buona Ottima
Orale:
Partecipazione a corsi o laboratori di ◘ prima alfabetizzazione
◘ seconda alfabetizzazione
◘ linguaggi specifici delle discipline
◘ individualmente
◘ a piccoli gruppi
Per numero ore ………..
Pagina 114
6. Rapporti scuola-famiglia
Regolari saltuari nulli collaborativi Passivi
Conflittuali
Figura familiare di riferimento ……………………………………………………………………
Altro ……………………………………………………………………………………
7. Eventuali annotazioni
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
Il Docente Coordinatore
__________________
Data _____________________
REGOLAMENTO VIAGGI E VISITE D’ISTRUZIONE
I viaggi di istruzione, le visite guidate e gli scambi culturali sono una fattiva occasione di
formazione per i giovani. Le iniziative in oggetto hanno valenza didattica e la finalità di
integrare la normale attività della scuola sul piano della formazione generale e della
personalità degli alunni. Sul piano della socializzazione, i viaggi di istruzione
rappresentano opportunità da saper cogliere e sono momenti di grande importanza per un
positivo sviluppo delle dinamiche socio affettive del gruppo classe.
Il Consiglio di Classe/Interclasse/Intersezione individua e programma le attività in maniera
razionale e con la massima valenza didattica, potenziando l’abbinamento di classi per
favorire la socializzazione ed il contenimento dei costi per gli studenti. Tutti i viaggi di
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studio sono considerati come momento integrante dell’attività didattica e sono inseriti nella
programmazione di classe.
In base alla loro tipologia si distinguono:
USCITE DIDATTICHE: occasionali nel territorio comunale. Si effettuano nell’ambito
dell’orario di lezione (necessita solo approvazione del Consiglio di Classe, docenti di
modulo. Si richiede autorizzazione cumulativa ai genitori).
VISITE GUIDATE: si effettuano, nell’arco di una sola giornata scolastica, presso
mostre, monumenti, musei, gallerie, località di interesse storico – artistico, parchi
naturali, ecc. (necessitano approvazioni del Consiglio di Classe, docenti di modulo. Si
richiede autorizzazione ai genitori).
VIAGGI D’ISTRUZIONE: si effettuano nell’arco di uno o due giorni in località italiane.
(necessitano approvazioni del Consiglio di Classe, docenti di modulo, Collegio Docenti e
Consiglio di Istituto. Si richiede autorizzazione ai genitori).
Per l’utilizzo di ditte di autotrasporto e/o il ricorso ad agenzie di viaggio, è necessario
acquisire le autorizzazioni di legge.
Per gli alunni della Scuola dell’Infanzia è consigliabile che il tempo di percorrenza si
esaurisca nel limite di tre/quattro ore nell’arco di una giornata.
Per la Scuola Primaria il viaggio di istruzione viene organizzato nell’ambito di una
giornata. E’ consigliabile di abbinare le classi per abbattere i costi.
Per la scuola Secondaria di primo grado per le classi prime e seconde si dispone che il
viaggio di istruzione si svolga in un solo giorno. Per le classi terze è possibile effettuare il
viaggio nell’arco dei 2 giorni. Si devono abbinare per corsi le classi prime, le seconde e le
terze. Non è consentito il viaggio ad una sola classe per ovvi motivi organizzativi di Istituto
e per favorire il risparmio e la partecipazione del maggior numero di alunni.
I viaggi devono essere effettuati entro un mese prima del termine delle lezioni, fatta
eccezione per i viaggi che hanno come meta i parchi o visite naturalistiche.
Pagina 116
Particolare attenzione va posta al problema della sicurezza:
sono vietati i viaggi notturni;
si raccomanda di evitare, per quanto possibile, la programmazione dei viaggi e
delle visite guidate nei periodi di alta stagione e/o nei giorni prefestivi nei luoghi di
maggior affluenza turistica; si richiama la disposizione di legge.
ORGANI COMPETENTI
Il piano delle visite guidate e dei viaggi di istruzione è approvato dagli organi collegiali
della scuola con questa procedura:
Proposta dei Docenti in Consiglio di Classe, interclasse, con motivazioni didattiche
Individuazione dei Docenti accompagnatori
Autorizzazione dei genitori
Autorizzazione del Collegio Docenti (sua pertinenza)
Autorizzazione del Consiglio di Istituto (sua pertinenza)
I consigli di Classe, interclasse devono deliberare entro Novembre, il Collegio Docenti:
entro Dicembre, il Consiglio di Istituto entro gennaio e assegna l’appalto alle ditte di
trasporto che meglio rispondano alle esigenze di servizio, di costo oltre che ottemperino
alle condizioni di sicurezza.
Il piano generale, una volta approvato e deliberato, diventa esecutivo consentendo ai
docenti di dare avvio alle procedure necessarie all’uscita.
DESTINATARI
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Sono rivolte a tutti gli alunni della Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di primo
grado; gli alunni dovranno essere in possesso di un documento di identificazione rilasciato
dalla scuola o del certificato di identità personale.
Visite guidate e viaggi di istruzione si configurano come esperienze di apprendimento e di
crescita della personalità alle quali devono partecipare gli alunni della classe, la
percentuale dei partecipanti dovrà essere non inferiore al 80% del totale complessivo degli
alunni delle classi coinvolte, pena la sospensione della gita. Gli alunni che non partecipano
all’uscita sono tenuti alla frequenza delle lezioni, saranno inseriti nelle classi/sezioni del
plesso. Coloro che non si presenteranno a scuola dovranno giustificare l’assenza. Non è
prevista la partecipazione dei genitori o persone estranee alla scuola, salvo casi
eccezionali e autorizzati dal Dirigente Scolastico.
DOCENTI ACCOMPAGNATORI
I docenti accompagnatori devono far parte dell’equipe pedagogico - didattico della classe,
per la Scuola Primaria è consentito avere come accompagnatori anche docenti non facenti
parte del modulo, ma appartenenti al plesso.
É prevista la presenza di almeno un docente ogni quindici studenti e nel caso di alunni
portatori di disabilità si designa, in aggiunta al numero degli accompagnatori, anche
l’insegnante di sostegno, o di altra disciplina, per garantire una sorveglianza più mirata. In
casi particolari il Dirigente Scolastico valuterà la possibilità di ricorrere anche ai
collaboratori scolastici e ad altri docenti del plesso.
Tale procedura dovrà essere garantita per tutte le uscite, comprese quelle che si
effettuano nell’ambito del comune. I docenti accompagnatori hanno l’obbligo di attenta ed
assidua vigilanza esercitata a tutela sia dell’incolumità degli alunni che del patrimonio
artistico e ambientale del luogo visitato. Deve essere comunque previsto un docente
accompagnatore supplente che all’occorrenza sia pronto a sostituire un collega che, per
gravi e imprevisti motivi, non sia in grado di intraprendere o continuare il viaggio. Il
personale accompagnatore e gli alunni sono coperti dall’assicurazione stipulata
dell’Istituto.
Pagina 118
ONERI FINANZIARI
Le spese di realizzazione di visite didattiche e viaggi di istruzione, riportate sugli appositi
capitoli di bilancio, sono a carico dei partecipanti. I docenti accompagnatori dopo aver
verificato il numero dei partecipanti, sentita la segreteria per i costi globali, richiederanno
alle famiglie il costo unitario che consegneranno, in soluzione unica, all’ufficio competente.
I pagamenti dei costi dei viaggi e delle visite guidate saranno effettuati dagli uffici della
segreteria, dietro presentazione di fattura.
All’alunno che non possa partecipare per sopravvenuti importanti motivi, verrà rimborsato
la quota-parte relativa ai pagamenti diretti quali biglietto di ingresso, pasti ecc; non
saranno invece rimborsati tutti i costi (pullman, guide …..) che vengono ripartiti tra tutti gli
alunni partecipanti. I docenti avranno cura di proporre gite a cui possono partecipare tutti
gli alunni, escludere alcuno per motivi economici non è formativo.
NORME
La possibilità di effettuare viaggi e/o visite è regolata dalla seguente normativa:
C.M. n. 291 del 1992
C.M. n. 380 del 1995
D.L.vo n. 111 del 1995
C.M. 623 del 1996
Legge n. 59 del 1997
Il presente regolamento è stato approvato definitivamente nella seduta del Consiglio di
Istituto del 29 Aprile 2010.
Pagina 119
VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTOLa valutazione del comportamento è regolata dal D.Lgs.62 del 13 aprile 2017, è espressa con giudizio in sede di scrutinio intermedio e finale, collegialmente dal Consiglio di Classe.
Per avere un comportamento uniforme in tutti i consigli si propone la seguente griglia:
(ex 10) eccellente (in alternativa: corretto e consapevole) → indica un comportamento dello studente particolarmente attivo, impegnato, rispettoso e solidale con gli altri.
(ex 9) corretto → indica un comportamento dello studente attivo, corretto, interessato alle attività di studio e disponibile nella comunità scolastica.
Pagina 120
(ex 8) generalmente corretto → indica un comportamento dello studente generalmente impegnato e corretto nella comunità scolastica.
(ex 7) abbastanza corretto → indica un comportamento dello studente che pur non infrangendo le fondamentali regole della scuola, deve ancora maturare l’autocontrollo, alcune competenze relazionali e migliorare l’impegno scolastico.
(ex 6) non sempre corretto → indica un comportamento dello studente che dimostra scarsa attenzione al dialogo educativo ed alla partecipazione alle iniziative formative, che assume comportamenti non rispettosi delle regole del vivere civile e scolastico (ritardi, assenze, disimpegno e sanzioni).
(ex 5) non corretto → indica che è incorso in sospensione per periodi di più giorni e non ha dimostrato apprezzabili e concreti cambiamenti nel comportamento per l’intero anno scolastico.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Dott. Pietro Michele Dursi
Pagina 121
Pagina 122
OSSERVAZIONI SISTEMATICHE DA ALLEGARE AL CONSIGLIO DEL ___ GENNAIO 2016
LEGENDA PER I PUNTI 1-2-3-4
1- Completo raggiungimento degli obiettivi
2- Accettabile raggiungimento degli obiettivi
3- Mancato raggiungimento degli obiettivi
LEGENDA PER IL PUNTO 5
1 - 10 2 - 9 3 - 8 4 - 7, 6 5 - 5, 4, 3, 2, 1
1. SOCIALIZZAZIO
NE A - L’alunno è inserito
1
2
3
B - L’alunno collabora con i compagni
1
2
3
Pagina 123
2. RESPONSABILI
TÀ
A - Rispetta le regole scolastiche
1
2
3
B - Porta il materiale
1
2
3
3. PARTECIPAZIO
NE A - L’alunno sa ascoltare
1
2
3
B - L’alunno interviene in modo pertinente
1
2
3
Pagina 124
4. AUTONOMIA OPERATIVA
A - L’alunno è autonomo nell’esecuzione del lavoro
1
2
3
B – l’alunno usa in modo appropriato gli strumenti di lavoro
1
2 ● ● ●
3
5. PROGRESSION
E
NELL’
APPRENDIMENTO
A - Conoscenza dei contenuti
1
2
3
4
5
B - La comprensione e l’uso dei linguaggi disciplinari risultano
1
2
3
4
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5
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OSSERVAZIONI SISTEMATICHE DA ALLEGARE AL CONSIGLIO DEL ___ MAGGIO 2016
LEGENDA PER I PUNTI 1-2-3-4
1- Completo raggiungimento degli obiettivi
2- Accettabile raggiungimento degli obiettivi
3- Mancato raggiungimento degli obiettivi
LEGENDA PER IL PUNTO 5
1 - 10 2 - 9 3 - 8 4 - 7, 6 5 - 5, 4, 3, 2, 1
1. SOCIALIZZAZIONE
A - L’alunno è inserito
1
2
3
B - L’alunno collabora con i compagni
1
2
3
2. RESPONSABILITÀ 1
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A - Rispetta le regole scolastiche
2
3
B - Porta il materiale
1
2
3
3. PARTECIPAZIONE
A - L’alunno sa ascoltare
1
2
3
B - L’alunno interviene in modo pertinente
1
2
3
4. AUTONOMIA OPERATIVA
A - L’alunno è autonomo
1
2
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nell’esecuzione del lavoro 3
B – l’alunno usa in modo appropriato gli strumenti di
lavoro
1
2
3
5. PROGRESSIONE
NELL’
APPRENDIMENTO
A - Conoscenza dei contenuti
1
2
3
4
5
B - La comprensione e l’uso dei linguaggi
disciplinari risultano
1
2
3
4
5
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Pagina 130
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
Il Dirigente Scolastico
Visto il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62 e, in particolare, l’articolo 9; Visto il decreto ministeriale 3 ottobre 2017, n. 742, concernente l’adozione del modello nazionale di certificazione delle competenze per le scuole del primo ciclo di istruzione; Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse in sede di scrutinio finale dagli insegnanti di classe al termine del quinto anno di corso della scuola primaria; tenuto conto del percorso scolastico quinquennale;
CERTIFICA
Che l ’alunn … ……………………………………………...........................……………...... ,
nat… a .......…………………………………….…………….… il ..………………..…… ,
ha frequentato nell’anno scolastico ........ / ...…... la classe …..… sez. ….....……
con orario settimanale di ….. ore;
e ha raggiunto i livelli di competenza di seguito illustrati.
Pagina 131
Competenze chiave europee
Competenze dal Profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione Livello(1)
1 Comunicazione nella madrelingua o lingua di istruzione
Ha una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati, di raccontare le proprie esperienze e di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.
2 Comunicazione nella lingua straniera
È in grado di affrontare in lingua inglese una comunicazione essenziale in semplici situazioni di vita quotidiana.
3 Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia
Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche per trovare e giustificare soluzioni a problemi reali.
4 Competenze digitali Usa le tecnologie in contesti comunicativi concreti per ricercare dati e informazioni e per interagire con soggetti diversi.
5 Imparare ad imparare Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è in grado di ricercare nuove informazioni. Si impegna in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo.
6 Competenze sociali e civicheHa cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente. Rispetta le regole condivise e collabora con gli altri. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato, da solo o insieme agli altri.
7 Spirito di iniziativa* Dimostra originalità e spirito di iniziativa. È in grado di realizzare semplici progetti. Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.
8 Consapevolezza ed espressione culturale
Si orienta nello spazio e nel tempo, osservando e descrivendo ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.
Riconosce le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco.
In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si esprime negli ambiti che gli sono più congeniali: motori, artistici e musicali.
9L’alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o extrascolastiche, relativamente a:
......................................................................................................................................................................................
* Sense of initiative and entrepreneurship nella Raccomandazione europea e del Consiglio del 18 dicembre 2006
Data …………………….. Il Dirigente Scolastico
……………………………………………
(1) Livello Indicatori esplicativiA – Avanzato L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle
abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli.
B – Intermedio L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.
C – Base
D – Iniziale
L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese.
L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.
Pagina 132
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
Il Dirigente Scolastico
Visto il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62 e, in particolare, l’articolo 9; Visto il decreto ministeriale 3 ottobre 2017, n. 742, concernente l’adozione del modello nazionale di certificazione delle competenze per le scuole del primo ciclo di istruzione; Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse in sede di scrutinio finale dagli insegnanti di classe al termine del quinto anno di corso della scuola primaria; tenuto conto del percorso scolastico quinquennale;
CERTIFICA
Che l ’alunn … ……………………………………………...........................……………...... ,
nat… a .......…………………………………….…………….… il ..………………..…… ,
ha frequentato nell’anno scolastico ........ / ...…... la classe …..… sez. ….....……
con orario settimanale di ….. ore;
e ha raggiunto i livelli di competenza di seguito illustrati.
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Competenze chiave europee
Competenze dal Profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione Livello(1)
1Comunicazione nella madrelingua o lingua di istruzione
Ha una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati, di raccontare le proprie esperienze e di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.
2 Comunicazione nelle lingue straniere
È in grado di affrontare in lingua inglese una comunicazione essenziale in semplici situazioni di vita quotidiana.
3 Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia
Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche per trovare e giustificare soluzioni a problemi reali.
4 Competenze digitali Usa le tecnologie in contesti comunicativi concreti per ricercare dati e informazioni e per interagire con soggetti diversi.
5 Imparare ad imparare Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è in grado di ricercare nuove informazioni. Si impegna in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo.
6 Competenze sociali e civicheHa cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente. Rispetta le
regole condivise e collabora con gli altri. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato, da solo o insieme agli altri.
7Spirito di iniziativa * Dimostra originalità e spirito di iniziativa. È in grado di
realizzare semplici progetti. Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.
8 Consapevolezza ed espressione culturale
Si orienta nello spazio e nel tempo, osservando e descrivendo ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.
Riconosce le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco.
In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si esprime negli ambiti che gli sono più congeniali: motori, artistici e musicali.
9L’alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o extrascolastiche, relativamente a:
......................................................................................................................................................................................
* Sense of initiative and entrepreneurship nella Raccomandazione europea e del Consiglio del 18 dicembre 2006
Data. ………………. Il Dirigente Scolastico ………………………….
(2) LivelloIndicatori esplicativi
A – Avanzato L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli.
B – Intermedio L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.
C – Base
D – Iniziale
L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese.
L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.
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ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA PERSONE
Gli insegnanti possono svolgere attività individualizzate con gli alunni in situazione di handicap o
attività disciplinari con il gruppo classe, a seconda delle scelte organizzative e metodologiche
adottate dal team.
L’assistente per l’autonomia permette al bambino di adeguarsi al contesto scolastico, superando
le difficoltà fisiche.
La scuola permette l’intervento di esperti all’interno dell’orario scolastico per facilitare l’accesso
a terapie consigliate, in collaborazione con la famiglia.
Il/la collaboratore/trice scolastico/a può prestare assistenza agli alunni disabili nell’accesso dalle
aree esterne alle strutture scolastiche, negli spostamenti dentro i locali della scuola e da questi
all’esterno.
SPAZI
In ogni plesso si deve reperire uno spazio adeguato e opportunamente attrezzato per
permettere lo svolgimento di attività individualizzate, un laboratorio accessibile anche a piccoli
gruppi per interventi di recupero e di integrazione.
Gli insegnanti controllano che tutti gli ambienti frequentati dal bambino siano di facile accesso,
segnalando l’eventuale presenza di barriere, e si assicurano della fruibilità dei mezzi di trasporto
pubblico e privato e dell’organizzazione di trasporti specifici.
STRUMENTI
Gli insegnanti, anche su parere degli specialisti, provvedono alla verifica e all’integrazione del
materiale necessario per realizzare progetti.
L’A.S.L. e altri Enti dispongono di materiali e attrezzature che possono essere prestati alla
scuola, su richiesta del neuropsichiatra e degli insegnanti.
La risorsa informatica può essere utilizzata proponendo, se necessario, anche l’acquisto di
hardware e software adeguati.
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TEMPI
La scuola garantisce il diritto alla frequenza secondo l’orario stabilito dal Consiglio d’Istituto;
permette flessibilità oraria qualora sia necessaria per rispondere a bisogni speciali del bambino.
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Istituto Comprensivo G. Agosti -Dello-a.s.2016/2017
PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE
Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità
A. Rilevazione dei BES presenti: n°
1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)
minorati vista
minorati udito 2
Psicofisici 27
2. disturbi evolutivi specifici
DSA 41
ADHD/DOP 1
Borderline cognitivo 5
Altro 6
3. svantaggio (indicare il disagio prevalente)
Socio-economico 10
Linguistico-culturale 30
Disagio comportamentale/relazionale 1
Altro 9
Totali 132
% su popolazione scolastica 15% circa
N° PEI redatti dai GLHO 29
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 53
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 50
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B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in…
Sì / No
Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo gruppo
sì
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)
sì
AEC Attività individualizzate e di piccolo gruppo
sì
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)
sì
Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo gruppo
sì
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)
sì
Funzioni strumentali / coordinamento 5
Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES)
1
Psicopedagogisti e affini esterni/interni 0
Docenti tutor/mentor 1
Altro: 0
Altro: 0
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C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No
Coordinatori di classe e simili
Partecipazione a GLI sì
Rapporti con famiglie sì
Tutoraggio alunni sì
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
sì
Altro:
Docenti con specifica formazione
Partecipazione a GLI sì
Rapporti con famiglie sì
Tutoraggio alunni sì
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
sì
Altro:
Altri docenti
Partecipazione a GLI sì
Rapporti con famiglie sì
Tutoraggio alunni sì
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
sì
Altro:
D. Coinvolgimento personale ATA
Assistenza alunni disabili sì
Progetti di inclusione / laboratori integrati
Altro:
E. Coinvolgimento famiglie Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva
sì
Coinvolgimento in progetti di inclusione sì
Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante
sì
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Altro:
F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI
Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità sì
Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili sì
Procedure condivise di intervento sulla disabilità sì
Procedure condivise di intervento su disagio e simili sì
Progetti territoriali integrati sì
Progetti integrati a livello di singola scuola sì
Rapporti con CTS / CTI sì
Altro:
G. Rapporti con privato sociale e volontariato
Progetti territoriali integrati sì
Progetti integrati a livello di singola scuola sì
Progetti a livello di reti di scuole
H. Formazione docenti
Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe sì
Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva
Didattica interculturale / italiano L2 sì
Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)
Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…)
sì
Altro:
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo x
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
x
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Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; x
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola x
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti; x
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative;
x
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; x
Valorizzazione delle risorse esistenti x
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione x
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
x
Altro:
Altro:
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici
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Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)
COMPITI SPECIFICI:
Dirigente Scolastico: è garante del processo di integrazione del ragazzo disabile.
A tal fine assicura al proprio Istituto: la promozione di attività di formazione dei docenti per l'acquisizione di
adeguate metodologie di insegnamento; il reperimento di ausili e/o attrezzature e materiale didattico
calibrato sulle effettive potenzialità (punti di forza) dell'alunno e necessarie nel caso di precise esigenze
dell’alunno, così da favorire la sua inclusività e un positivo clima di classe; la richiesta di organico di docenti di sostegno e di potenziamento; collaborazione con Enti e Associazioni per assicurare l’inclusione dell’alunno.
Il Dirigente scolastico inoltre convoca e presiede i vari gruppi di lavoro e ne controlla e firma le delibere.
Gruppo di lavoro per l’inclusione: è nominato dal Dirigente scolastico, su proposta del Collegio Docenti.
Il GLI è composto da: F.S. per l’inclusione/referente DSA, insegnanti curricolari con esperienza e/o formazione specifica o con compiti di coordinamento delle classi, insegnanti di sostegno, in modo da assicurare all’interno del corpo docente il trasferimento capillare delle azioni di miglioramento intraprese e un’efficace capacità di rilevazione e intervento sulle criticità all’interno delle classi.
Il GLI svolgerà le seguenti funzioni:
promuovere una cultura dell’inclusione;
rilevare i Bisogni Educativi Speciali presenti nella Scuola;
elaborare, tenere aggiornato e verificare il Piano Annuale per Inclusione degli alunni disabili e di tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali entro il mese di giugno di ogni anno scolastico;
proporre al Collegio dei Docenti, all’inizio dell’ anno scolastico, una programmazione degli
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obiettivi da perseguire e delle attività da realizzare, che confluisce nel Piano Annuale d’Inclusione;
formulare progetti per la continuità fra ordini di scuola;
promuovere azioni di sensibilizzazione degli studenti, dei genitori, del territorio;
collaborare alla pianificazione di specifici progetti per i soggetti disabili;
proporre al Dirigente scolastico l’acquisto di attrezzature, sussidi e materiale didattico destinati alle attività per il supporto dei soggetti disabili.
predisporre e somministrare, in collaborazione con le insegnanti, un piano per lo screening della dislessia e della discalculia nella scuola primaria.
Consiglio di Classe o team dei docenti ha il compito di:
indicare in quali casi sia opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative e dispensative sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche e, ove previsto, sulla base della documentazione clinica e/o certificazione fornita dalla famiglia;
predisporre un piano didattico personalizzato (PDP) che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti per tutti gli alunni che presentano bisogni educativi speciali, tranne nei casi di disabilità.
GLH operativo elabora il Piano Educativo Individualizzato in presenza della certificazione di disabilità, come stabilito dalla legge 104/92.
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
Anche per il prossimo anno scolastico continueremo la collaborazione con il CTI di Manerbio: organizzazione di incontri di formazione dove i docenti formati trasferiscono le competenze in una formazione tra pari.
Successivi corsi possono essere previsti su tematiche specifiche emergenti nel corso dell’anno, tenendo anche conto degli alunni in ingresso, delle future rilevazioni o delle evoluzioni di situazioni esistenti e in itinere.
L’aggiornamento si avvarrà anche di consultazione di materiale bibliografico ed informatico, software, banche dati in rete.
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive
Nel nostro Istituto tutti gli alunni con bisogni educativi speciali hanno diritto ad uno specifico piano:
a) Piano Educativo Individualizzato ex art. 12, comma 5 della L. 104/1992, a favore degli alunni con disabilità a cui si fa riferimento per la valutazione.
b) Piano Didattico Personalizzato per gli alunni con DSA secondo quanto previsto dalla legge
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170 del 8/10/2010 e le relative Linee guida del 12/07/2012.
c) Piano Didattico Personalizzato per tutti gli alunni con BES secondo quanto previsto dalla Direttiva BES e
CTS 27/12/29012 e Circolare applicativa n.8 del 6/03/2013.
Valutare un alunno in difficoltà coinvolge in modo responsabile sia il singolo docente che il consiglio di classe nella sua interezza. Per questi alunni vengono verificati e valutati gli obiettivi, previsti nel piano personalizzato, raggiunti considerando sia le abilità in ingresso, sia le conquiste ottenute in itinere e alla fine dell'anno.
Disabilità
Gli studenti disabili sono valutati in base al PEI. Le verifiche, orali e scritte, sono elaborate da docenti curriculari e docenti di sostegno e possono essere personalizzate, equipollenti e/o prevedere tempi più lunghi di attuazione.
DSA/ALUNNI CON SVANTAGGIO SCOLASTICO
Le verifiche per la valutazione saranno diversificate coerentemente al tipo di svantaggio. Per le verifiche saranno previsti eventuali modalità differenziate di esecuzione per consentire tempi di riflessione, pause e gestione dell’ansia.
Gli obiettivi delle verifiche saranno chiari e comunicati all’allievo prima della verifica stessa.
Le verifiche potranno essere di tipo formale, contenutistico, organizzativo.
Le valutazioni privilegeranno le conoscenze e le competenze di analisi, sintesi e collegamenti piuttosto che la correttezza formale.
Saranno previste verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la lingua straniera).
Si farà uso di strumenti e mediatori didattici nelle prove di verifica sia scritte che orali (mappe concettuali, mappe mentali, formulari…).
Non saranno tema di verifica la grafia o l’ordine, saranno valutati esclusivamente i concetti, i pensieri, il grado di maturità, di conoscenza, di consapevolezza. Si valuterà prestando attenzione più al contenuto che alla forma.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Ogni anno nel mese di settembre, in relazione all’ organico assegnato alla scuola, il Dirigente Scolastico procede alla distribuzione definitiva delle risorse, sempre in termini funzionali.
Docenti di Sostegno
Supportano i docenti della classe in attività inclusive quali: lavori di piccolo gruppo di livello, elettivi, ecc,
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apprendimento cooperativo, attività di tutoring, attività individuali per fondare abilità e conoscenze utili ad
una migliore collaborazione con i compagni o che soddisfino le esigenze educative e di apprendimento dell’alunno.
Assistenti ad personam
Supportano i docenti della classe, se idonei, nelle stesse attività condotte dai docenti di sostegno; in caso
contrario collaborano secondo quanto organizzato dai docenti. Se necessario parteciperanno ad incontri di programmazione con i docenti, alle uscite didattiche, visite guidate e viaggi d’istruzione.
Organico di potenziamento.
Coopera per attuare progetti di potenziamento, recupero, prima alfabetizzazione.
Progetti di alfabetizzazione
Il Dirigente Scolastico attiva percorsi di apprendimento/approfondimento della lingua italiana secondo i bisogni degli alunni in accordo con i docenti di classe.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti
Rapporti costanti e collaborativi con:
Amministrazioni comunali;
servizi socio-sanitari-assistenziali;
gruppi di volontari.
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative
I rapporti con le famiglie sono fondati su corresponsabilità e condivisione di intenti.
La collaborazione è fondamentale per poter supportare gli alunni nel loro percorso di crescita.
La corretta e completa compilazione del PEI e del PDP e la loro condivisione con le famiglie sono passaggi indispensabili alla gestione dei percorsi personalizzati e al rapporto con le
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famiglie stesse.
Queste vengono coinvolte nei passaggi essenziali del percorso scolastico dei figli anche come assunzione
diretta di corresponsabilità educativa, in particolare nella gestione dei comportamenti e nella
responsabilizzazione degli alunni rispetto agli impegni assunti.
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi
Metodologie didattiche attive, centrate sull’ascolto, sul coinvolgimento, sulla partecipazione, sul lavoro di gruppo e sulle attività laboratoriali.
Utilizzo di misure dispensative e/o strumenti compensativi.
Scelte metodologiche inclusive: cooperative learning, tutoring, peer tutoring, didattiche plurali sugli stili di apprendimento, didattica per problemi.
Rispetto dei tempi di apprendimento.
Percorso personalizzato.
Utilizzo inclusivo delle tecnologie.
Riconoscimento e valorizzazione delle differenze.
MODALITA D’INTERVENTO: a classe intera, a piccolo gruppo, individuale, potenziamento, recupero, tutoring.
Valorizzazione delle risorse esistenti
Attivazione delle competenze specifiche di ogni docente e di ogni professionalità presente ell’istituto nei vari ambiti.
Valorizzazione della risorsa "alunni" attraverso l'apprendimento cooperativo per piccoli gruppi e il tutoraggio tra pari.
Collaborazione con il personale non docente per l’assistenza fisica al disabile, alla facilitazione in
caso di somministrazione di farmaci salvavita, nonché di vigilanza in ambiente scolastico e durante le attività didattiche esterne alla scuola che si svolgono in collaborazione con i docenti.
Diffusione dell’utilizzazione degli strumenti e sussidi multimediali.
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione
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L’eterogeneità dei soggetti con BES e la molteplicità di risposte possibili richiede l’articolazione di un progetto globale che valorizzi prioritariamente le risorse della comunità scolastica e definisca la richiesta di
risorse aggiuntive per realizzare interventi precisi. Le proposte progettuali, per la metodologia che le contraddistingue, per le competenze specifiche che richiedono, necessitano di risorse aggiuntive, numerose
non presenti nell’Istituto.
L’istituto necessita:
- assegnazione di docenti da utilizzare nella realizzazione dei progetti di inclusione e personalizzazione degli apprendimenti;
- finanziamento di corsi di formazione sulla didattica inclusiva, in modo da ottimizzare gli interventi di ricaduta su tutti gli alunni e su patologie specifiche;
- assegnazione di un organico di sostegno adeguato alle reali necessità per gli alunni con disabilità;
- incremento di risorse tecnologiche in dotazione alla singole classi, specialmente dove sono indispensabili strumenti compensativi.
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
All’inizio del primo anno di frequenza del nuovo ordine di scuola il DS organizza incontri con genitori, insegnanti della classe, assistenti per l’autonomia, operatori dei servizi socio-sanitari al fine di:
- analizzare le informazioni disponibili;
- definire la situazione dell’alunno (diagnosi clinica e funzionale, modalità di funzionamento e di comportamento, livelli e progressi acquisiti);
- elaborare un nuovo PEI concordando obiettivi educativi che tengano conto dei diversi contesti di vita dell’alunno (famiglia, contesto sociale, percorsi terapeutici e di riabilitazione).
Se si ritiene opportuno, al primo incontro possono essere invitati anche gli insegnanti della scuola di provenienza.
Nel periodo successivo alle iscrizioni, per gli alunni con certificazione, le insegnanti dovranno organizzare la visita alla nuova scuola (possibilmente con tutta la classe) predisponendo per il gruppo del bambino diversamente abile un’attività consona alle sue attitudini.In alcuni casi potrebbe essere necessaria l’osservazione del bambino nel suo ambiente scolastico da parte di almeno una delle future insegnanti.Nel caso in cui il primo ambientamento nel nuovo contesto scolastico costituisca per l’alunno difficoltà tali da compromettere i risultati già raggiunti, sono previsti “progetti di accompagnamento”: limitatamente ai primi periodi del nuovo corso scolastico sono possibili interventi rivolti all’alunno da parte di un insegnante o dell’assistente che l’hanno seguito nel precedente ordine di scuola.
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L’attuazione di tali progetti fa riferimento alla normativa esistente (CM n. 1/88).
Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data: 16 maggio 2017
Il presente documento è stato deliberato nel Collegio dei Docenti del 20 giugno 2017
Allegati:
Proposta di assegnazione organico di sostegno e altre risorse specifiche (AEC, Assistenti Comunicazione, ecc.)
Consiglio di classe
(scuola secondaria I grado)
Team docenti
(scuola primaria)
COMPITI DEGLI INSEGNANTI
- Legge e analizza le diagnosi cliniche di DSA, le certificazione l.104/92, le segnalazione BES.
- Valuta e decide in quali altri casi sia opportuna e necessaria l’adozione di una programmazione personalizzata.
- Incontra le famiglie per osservazioni particolari.- Redige per ogni alunno BES un Piano Educativo
Individualizzato (PEI) o un Piano Didattico Personalizzato (PDP) a seconda del caso.
- Concorda il grado di individualizzazione/personalizzazione (adattamenti didattici in aula, interventi personalizzati in aula e/o fuori, personalizzazioni del percorso scolastico) e il raccordo con il programma comune.
- Adotta strategie di organizzazione delle attività in aula, modalità di trasmissione - elaborazione dei saperi, metodi di lavoro, modalità di verifica e valutazione che consentano la partecipazione di tutti gli studenti della classe, anche se in misura diversa.
- Individua le modalità di comunicazione e condivisione possibile dei percorsi attivati per gli studenti con BES con gli studenti stessi e le loro famiglie.
- Condivide il PEI o il PDP con le famiglie.- Sottoscrive (tutto il consiglio di classe/team docenti) il PEI o il
PDP unitamente alla famiglia.
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Coordinatore di classe
(scuola secondaria I grado )
Team docenti
(scuola primaria)
- Tiene i contatti con le famiglie.- Tiene i contatti con il Referente d’Istituto.- Eventualmente prende contatti con la scuola precedente.- Coordina le attività pianificate e la stesura del PEI e PDP,
tenendo aggiornata la relativa documentazione.- Provvede ad informare i colleghi su eventuali evoluzioni del
problema.- Convoca le famiglie per eventuali segnalazioni di nuovi casi.- Valuta con le famiglie e gli alunni con difficoltà l’opportunità e
le dovute modalità per affrontare in classe il problema.
Ogni docente
- Segnala al coordinatore eventuale nuovi casi.- Concorda con le famiglie la modalità di svolgimento dei compiti
a casa.- Si accerta che i compiti vengano registrati opportunamente
anche con l’aiuto dei compagni.- Fornisce strumenti più adatti e utilizza gli strumenti
compensativi e dispensativi concordati con la famiglia (l.170/10- C.M. n. 8 del 06/03/2013.
- Garantisce le modalità di verifica in rispetto del D.P.R. 122 del 22/06/09 - l.170/10 - C.M. n. 8 del 06/03/13.
- Modula gli obiettivi facendo riferimento ai saperi essenziali della propria disciplina.
- Valuta lo studente in chiave formativa individuando le soglie di accettabilità (D.P.R. 122 del 22/06/09 - l.170/10 - C.M. n. 8 del 06/03/13).
- Favorisce l’autostima e il rinforzo positivo.
GRIGLIA
I
QUADRIMESTRE
II QUADRIMES
TRE
AREA AFFETTIVO-RELAZIONALE
Accetta la presenza dei compagni
Accetta le figure adulte
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Accetta i cambiamenti
Ascolta suoni, persone
Guarda persone, immagini, avvenimenti
Guarda la persona che parla
Avverte la presenza o l’assenza di una persona, di un oggetto
Sorride alla persona che lo avvicina
Interagisce con adulti e compagni
Gioca spontaneamente
Gioca da solo
Gioca con i compagni
Partecipa alle attività di gruppo o classe
AREA DELL’AUTONOMIA
Ha acquisito il controllo sfinterico
Mostra con qualche segno i propri bisogni fisiologici
Si lava le mani con aiuto
Si lava le mani da solo
Collabora quando viene vestito
Si alimenta da solo
AREA MOTORIA
Sgambetta
Sta seduto con appoggio
Sta seduto senza appoggio
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Rotola
Striscia
Cammina carponi (a quattro zampe)
Si alza in piedi con aiuto
Si alza in piedi da solo
Cammina con aiuto
Cammina da solo
Corre
Salta
Esegue spostamenti evitando gli ostacoli
Afferra gli oggetti
Lancia gli oggetti
Manipola gli oggetti
Manipola materiali diversi
Riempie e svuota contenitori
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I
QUADRIMESTRE
II QUADRIMES
TRE
AREA SENSORIALE COGNITIVA
Si gira verso la fonte di un rumore
Riconosce alcuni rumori della vita quotidiana
Riconosce voci famigliari
Batte le mani ascoltando una musica ritmata
Discrimina caldo-freddo
Discrimina asciutto-bagnato
Discrimina diversi tipi di superficie
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Discrimina colori e forme
Assaggia cibi con gusti e consistenze diverse
Discrimina gli odori
AREA LINGUISTICA DELLA COMUNICAZIONE
Produce lallazioni
Ripete suoni e parole
Comunica con i gesti
Comunica verbalmente
Data, _____________
FIRMA__________________________
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MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
NOTA MIUR 03.06.2014, PROT. N. 3587
Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione.Nel rammentare che lo svolgimento dell'esame di Stato conclusivo della scuola secondaria di
primo grado resta disciplinato dalle istruzioni trasmesse con circolare ministeriale n. 48 del 31 maggio 2012, contenente indicazioni a carattere permanente, si forniscono ulteriori indicazioni per i candidati, interni o privatisti, con disturbi specifici di apprendimento o con altri bisogni educativi speciali, in analogia a quanto precisato per i candidati all'esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione.
Alunni con DSA
La Commissione d'esame - sulla base di quanto previsto dall'articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122 e dal successivo decreto ministeriale n.5669 del 12 luglio 2011 di attuazione della legge 8 ottobre 2010, n. 170, recante Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico - nonché dalle Linee Guida allegate al citato decreto ministeriale - considerati gli elementi informativi forniti di singoli Consigli di classe, terrà in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, adeguatamente certificate, relative ai candidati con disturbi specifici di apprendimento (DSA). in particolare, la Commissione prenderà in esame le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell'ambito dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati.
Sulla base di tale specifica documentazione e di tutti gli elementi forniti dai Consigli di classe, la Commissione predisporrà adeguate modalità di svolgimento delle prove scritte e orali, prevedendo alcune particolari attenzioni finalizzate a rendere sereno il clima durante l'esame. Nello svolgimento delle prove scritte, ivi compresa la prova scritta a carattere nazionale, i candidati potranno utilizzare gli strumenti compensativi previsti dal Piano Didattico Personalizzato o da altra documentazione, redatta ai sensi dell'articolo 5 del decreto ministeriale 12 luglio 2011.
I candidati potranno usufruire di dispositivi per l'ascolto dei testi della prova registrati in formati
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"mp3". Per la piena comprensione del testo delle prove scritte, la Commissione potrà anche prevedere, in conformità con quanto indicato dal capitolo 4.3.1 delle Linee guida citate, di individuare un proprio componente che possa leggere i testi delle prove scritte.
Per i candidati che utilizzano la sintesi vocale, la Commissione potrà provvedere alla trascrizione del testo su supporto informatico. In particolare, si segnala l'opportunità di prevedere tempi più lunghi di quelli ordinari per lo svolgimento della prove scritte, con particolare riferimento all'accertamento delle competenze nelle lingue straniere, di adottare criteri valutativi attenti soprattutto al contenuto piuttosto che alla forma.
Ai candidati potrà essere consentita la utilizzazione di apparecchiature e strumenti informatici nel caso in cui siano stati impiegati per le verifiche in corso d'anno o comunque siano ritenuti funzionali allo svolgimento dell'esame, senza che venga pregiudicata la validità delle prove.
I candidati con certificazione di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA) che, ai sensi dell'articolo 6, comma 6, del decreto ministeriale n.5669 del 12 luglio 2011, hanno seguito un percorso didattico differenziato, con esonero dall'insegnamento delle lingue straniere, e che siano stati valutati dal consiglio di classe con l'attribuzione di voti relativi unicamente allo svolgimento di tale piano, potranno sostenere prove differenziate, coerenti con il percorso svolto finalizzate solo al rilascio dell'attestazione di cui all'articolo 13 del decreto del Presidente della Repubblica n. 323 del 1998. Per detti candidati, il riferimento all'effettuazione delle prove differenziate va indicato solo nella attestazione e non nei tabelloni affissi all'albo dell'istituto.
Per i candidati con certificazione di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA), che, ai sensi dell'articolo 6, comma 5, del decreto ministeriale n.5669 del 12 luglio 2011, hanno seguito un percorso didattico ordinario, con la sola dispensa dalle prove scritte di lingue straniere, la Commissione predisporrà una prova orale sostitutiva di tali prove scritte nell'ambito del colloquio pluridisciplinare.
Alunni con Bisogni educativi speciali
Per altre situazioni di alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES), formalmente individuati dai singoli Consigli di classe, dovranno essere fornite alla Commissione d'esame utili e opportune indicazioni per consentire a tali alunni di sostenere adeguatamente l'esame.
La Commissione - sulla base di quanto previsto dalla Direttiva 27.12.2012 recante Strumenti di intervento per alunni con Bisogni educativi speciali ed organizzazione scolastica per l'inclusione, dalla circolare ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 e dalle successive note, di pari oggetto, del 27 giugno 2013 e del 22 novembre 2013 - esaminati gli elementi forniti dai Consigli di classe, terrà in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, relative ai candidati con Bisogni Educativi Speciali (BES), per i quali sia stato redatto apposito Piano Didattico Personalizzato e, in particolare, le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell'ambito dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati. A tal fine i Consigli di classe trasmetteranno alla Commissione d'esame i Piani Didattici Personalizzati.
In ogni caso, per siffatte tipologie, non è prevista alcuna misura dispensativa in sede di esame, sia scritto che orale, mentre è possibile concedere strumenti compensativi, in analogia a quanto previsto per gli alunni con DSA.
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CONTINUITÀ FRA I DIVERSI ORDINI DI SCUOLA
PER ALUNNI DISABILI
AZIONI
Rilevazioni e
accertamenti
Nel periodo successivo alle iscrizioni, per gli alunni con certificazione di handicap, a cura del DS vengono organizzati incontri con genitori, insegnanti, assistenti per l’autonomia, operatori dei servizi socio-sanitari al fine di:
- definire la situazione in termini di diagnosi funzionale;
- analizzare e valutare i percorsi educativi e riabilitativi,
- elaborare un progetto generale in termini di profilo dinamico-funzionale;
- elaborare eventuali progetti di accompagnamento.
Collaborazione
all’elaborazione e
all’attuazione dei
PEI
All’inizio del primo anno di frequenza del nuovo ordine di scuola il DS organizza incontri con genitori, insegnanti della classe, assistenti per l’autonomia, operatori dei servizi socio-sanitari al fine di:
- analizzare le informazioni disponibili;
- definire la situazione dell’alunno (diagnosi clinica e funzionale, modalità di funzionamento e di comportamento, livelli e progressi acquisiti, ……);
- elaborare un nuovo PEI concordando obiettivi educativi che tengano conto dei diversi contesti di vita dell’alunno (famiglia, contesto sociale, percorsi terapeutici e di riabilitazione……….).
Se si ritiene opportuno, al primo incontro possono essere invitati anche gli insegnanti della scuola di precedente provenienza.
Raccolta e
passaggio di
documentazione
Sarà cura del DS acquisire e mettere a disposizione degli insegnanti (con le dovute modalità) la documentazione esistente:- diagnosi clinica e diagnosi funzionale;
- relazioni o profili forniti dai servizi socio-sanitari;
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- materiali forniti dalla scuola di provenienza;
- qualsiasi altro materiale riferito all’alunno.
Elaborazione e
attuazione di
progetti di
accompagnamento
Nel periodo successivo alle iscrizioni, per gli alunni con certificazione, le insegnanti dovranno organizzare la visita alla nuova scuola (possibilmente con tutta la classe) predisponendo per il gruppo del bambino diversamente abile un’attività consona alle sue attitudini.In alcuni casi potrebbe essere necessaria l’osservazione del bambino nel suo ambiente scolastico da parte di almeno una delle future insegnanti.Nel caso in cui il primo ambientamento nel nuovo contesto scolastico costituisca per l’alunno difficoltà tali da compromettere i risultati già raggiunti, sono previsti “progetti di accompagnamento”: limitatamente ai primi periodi del nuovo corso scolastico sono possibili interventi rivolti all’alunno da parte di un insegnante o dell’assistente che l’hanno seguito nel precedente ordine di scuola.L’attuazione di tali progetti fa riferimento alla normativa esistente (CM n. 1/88).
PROGETTO DI ORIENTAMENTO DELL'ALUNNO DISABILE ALL'USCITA DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO
Finalità del progetto
- Far emergere nell'alunno consapevolezza nei confronti di una scelta da compiere riguardo
alla scuola superiore da frequentare.
- Promuovere l'autoconoscenza: aiutare l'alunno a mettere in luce attitudini, interessi,
motivazioni, limiti.
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- Stimolare la conoscenza.
- Sviluppare il desiderio di scoprire e di sapere.
- Creare situazioni che inducono l'alunno a fare scelte.
Gli obiettivi di questo percorso sono:
Come già specificato, il progetto si inserisce in una programmazione triennale dedicata alla
tematica dell'orientamento, con lo scopo di aiutare ulteriormente l'alunno disabile a
riflettere sulle proprie capacità e attitudini, in modo che riesca a far emergere i suoi desideri
e i suoi interessi e a giungere quindi in modo più consapevole alla scelta della scuola
superiore da frequentare.
Gli obiettivi del progetto riprendono quindi quelli del progetto di orientamento della classe,
ma sono naturalmente riferiti alle varie fasi ed attività del percorso attuato con l'alunno
disabile e con il piccolo gruppo di lavoro.
Riflettere sulle proprie qualità, abilità, doti e limiti.
A breve termine: saper trovare in sé e riuscire a denominare correttamente punti di
forza e di debolezza, desideri, attitudini.
A medio termine: riuscire ad esprimere e motivare in modo semplice perchè si ritiene
di possedere o non possedere determinate caratteristiche.
A lungo termine: migliorare il livello di percezione, riconoscimento e manifestazioni
dei propri desideri e del proprio vissuto.
Sviluppare la capacità di riflettere sulle difficoltà, sull’impegno, sui sacrifici e sulle possibili
gratificazioni proprie di un corso di studi, di una professione o di un mestiere.
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A breve termine: acquisire le fondamentali informazioni su alcuni profili professionali,
abilità richieste, formazione richiesta.
A medio termine: conoscere e comprendere gli aspetti di difficoltà delle
professioni analizzate; conoscere e comprendere gli aspetti positivi delle professioni
analizzate.
A lungo termine: riuscire a confrontare le proprie necessità ed interessi con gli aspetti
positivi e negativi delle professioni analizzate.
Sviluppare la consapevolezza del rapporto esistente tra scelte scolastiche e professionali e
progetto di vita.
A breve termine: conoscere l'offerta formativa della scuole secondarie di II grado e
dei CFP e sapere quali sbocchi lavorativi offrono.
A medio termine: riuscire a confrontare le proprie abilità e attitudini con le
competenze richieste dalle scuole superiori.
scegliere in modo consapevole il percorso scolastico più adatto alle proprie capacità.
Metodologia
Viene utilizzato un approccio che cerca di tenere vive la motivazione e l'interesse degli alunni
proponendo attività coinvolgenti e socializzanti. Viene privilegiato il ruolo centrale dello
studente, al quale è stata richiesta una partecipazione attiva alle lezioni, sempre nel rispetto
della sua individualità e del suo carattere.
Il lavoro sarà organizzato in base alle esigenze delle diverse attività a livello di gruppo
classe, di lavoro in piccolo gruppo o individuale. Sono inoltre previste delle uscite sul
territorio per visitare gli ambienti lavorativi trattati e le Scuole Secondarie di II Grado.
Strumenti
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- Schede tratte dal libro “Educare le life skills”, Edizioni Erickson
- Computer e connessione Internet.
- Brochure e volantini delle scuole secondarie di II grado
Procedura per la Continuità tra la Scuola Secondaria di I e II Grado
Nel mese di novembre della classe terza il Consiglio di Classe incontra la famiglia e lo
specialista della neuropsichiatria infantile che ha in carico il ragazzo in modo da stendere un
consiglio orientativo condiviso tra i soggetti che operano per lo sviluppo personale e la
formazione scolastica dell’alunno.
Una volta scelta la scuola ed effettuata l'iscrizione da parte della famiglia, avviene il contatto
con la Scuola Secondaria di II grado per lo scambio di informazioni.
Lo studente viene quindi accompagnato dall'insegnante di sostegno a visitare la futura
scuola che frequenterà e può partecipare con i suoi compagni, grazie all'organizzazione di
un progetto ponte, agli stage organizzati dall'Istituto.
In alcuni casi, l'insegnante può accompagnare l'alunno e parte della classe alla scuola
secondaria, in modo da istruirlo sull'uso dei mezzi pubblici da prendere e del tragitto da
effettuare per raggiungere l’Istituto.
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FASI DEL PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA
Prima fase: amministrativo-burocratico-informativa
Iscrizione – Informazioni
Questa fase, precedente all’inserimento dell’alunno nella classe, viene eseguita da un incaricato
della segreteria: essa rappresenta il primo approccio dei genitori stranieri con l’istituzione.
Compiti dell’incaricato di segreteria all’atto dell’ iscrizione:
● Iscrivere i minori.
● Raccogliere la documentazione anagrafica e sanitaria e i documenti previsti dalla normativa
vigente.
● Richiedere la documentazione relativa alla precedente scolarità (se esistente) o eventuali
autocertificazioni (far compilare le biografie linguistiche- vedi allegato).
● Acquisire l’opzione di avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica.
● Provvedere a informare il docente referente per l’intercultura per un colloquio di conoscenza
con i genitori.
● Consegnare agli insegnanti che accoglieranno l’alunno la scheda d’iscrizione con dati e
informazioni utili alla compilazione del registro di classe.
Comunicare alla famiglia che l’inserimento nella sezione o nella classe non avverrà
immediatamente ma richiederà qualche giorno di tempo.
Tutte le procedure sopra esposte sono da utilizzarsi sia per le iscrizioni prima dell’inizio
dell’anno scolastico sia per quelle che avvengono in corso d’anno.
Seconda fase: criteri di assegnazione alla classePagina 165
Il Dirigente Scolastico individua la classe di inserimento secondo i criteri fondamentali previsti
dall’art. 45 del D.P.R. 31/8/99 n°394.
I minori stranieri soggetti all’obbligo scolastico vengono iscritti, generalmente, alla classe
corrispondente all’età anagrafica.
Il Dirigente Scolastico, considerato:
a) l’ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell’alunno;
b) il corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel Paese di provenienza documentato
o certificato dai genitori;
c) il titolo di studi eventualmente posseduto dall’alunno;
d) l’accertamento delle competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno;
può determinare anche l’iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto
all’età anagrafica (da decidere entro due settimane dall’inserimento).
Il Dirigente Scolastico, sentiti gli insegnanti riuniti in interclasse o nel Consiglio di classe ,
anche con la collaborazione della Funzione Strumentale, individua la sezione di frequenza sulla
base di:
● risorse disponibili;
● composizioni delle classi (numerosità, problematiche...);
● concentrazioni degli alunni stranieri.
Terza fase: organizzazione
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L’accoglienza non può essere una fase definita nel tempo, ma dovrebbe corrispondere ad una
modalità di lavoro atta ad instaurare e mantenere nel plesso un clima positivo e motivante per
tutti i protagonisti dell’azione educativa (genitori, alunni, docenti, collaboratori scolastici).
Organizzare l’accoglienza diventa un obiettivo educativo.
Integrare gli alunni stranieri significa non delegare l’attività educativa e didattica totalmente a
figure docenti specializzate: l’integrazione e l’inclusione diventano responsabilità di tutti i docenti che operano nella scuola e che collegialmente contribuiscono a mantenere climi
relazionali caratterizzati da apertura , curiosità, rispetto reciproco e dialogo.
E’ compito degli insegnanti preparare l’accoglienza predisponendo attività mirate a:
● sensibilizzare la classe all’accoglienza del nuovo compagno;
● favorire la conoscenza dei compagni;
● favorire la conoscenza degli spazi della scuola;
● favorire la conoscenza dei tempi e dei ritmi della scuola;
● sviluppare programmazioni differenziate specifiche;
● rilevare le componenti linguistiche ed extralinguistiche (scolarità pregressa);
● prevedere momenti di lavoro individuale alternati a momenti di attività da svolgersi in piccolo
e/o grande gruppo;
predisporre attività e strumenti finalizzati alla conoscenza reciproca (cartine, pubblicazioni
materiali multimediali,…)
predisporre materiali in doppia lingua (vocabolari,…)
● collaborare con mediatori culturali - linguistici.
Compatibilmente con le risorse umane ed economiche della scuola:
● organizzare gruppi di livello per una prima e seconda alfabetizzazione;
● utilizzare eventuali ore aggiuntive –straordinarie dei docenti per interventi mirati.
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Valutare l’opportunità di utilizzare flessibilità oraria e temporanea decurtazione di discipline
(vedi C.M. n.2-8/01/10) per potenziare l’insegnamento della lingua italiana, se le competenze
dell’alunno, al riguardo, sono ancora modeste o inadeguate.
Quarta fase: sociale (rapporti e collaborazioni con il territorio)
Per promuovere la piena integrazione dei bambini e delle bambine nel più vasto contesto
sociale, la scuola collaborerà con le associazioni territoriali presenti ed in primo luogo con le
amministrazioni locali, per costruire una rete di intervento che favorisca una cultura
dell’accoglienza e dello scambio culturale.
La Funzione Strumentale contatterà gli Enti Locali e le associazioni che operano sul territorio
per favorire lo scambio di conoscenze, per affrontare tematiche concrete, per costruire percorsi
comuni.
PIANO DI MIGLIORAMENTO BSIC823002 IC AGOSTI DELLO
(vedi allegato al PTOF)
SEZIONE 1 - Scegliere gli obiettivi di processo più rilevanti e necessari in tre passi
Passo 1 - Verificare la congruenza tra obiettivi di processo e priorità/traguardi
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Relazione tra obiettivi di processo e priorità strategiche (Sez.1-tab.1)
Area di processo Obiettivi di processo Priorità 1 2
Curricolo,progettazione e valutazione Progett. per competenze in base al nuovo curricolo d'Istituto Sì
Ambiente di apprendimento Successo scolastico e benessere a scuola Sì Sì Orientamento strategico e organizzazione della scuola Formazione docenti e innovazione didattica Sì Sì
Passo 2 - Elaborare una scala di rilevanza degli obiettivi di processo
Calcolo della necessità dell'intervento sulla base di fattibilità ed impatto (Sez.1-tab.2)
Obiettivo di processo Fattibilità Impatto Prodotto
Progett. per competenze in base al nuovo curricolo 4 3 12
Successo scolastico e benessere a scuola 4 3 12 Formazione docenti e innovazione didattica 4 3 12
Passo 3 - Ridefinire l'elenco degli obiettivi di processo e indicare i risultati attesi, gli indicatori di monitoraggio del processo e le modalità di misurazione dei risultati Risultati attesi e monitoraggio (Sez.1-tab.3)
Obiett. di processo
Risultati attesi
Indicatori di monitoraggio
Mod. di rilevazione
Progettazione per competenze in base al nuovo curricolo d'Istituto
Fornire agli insegnanti un quadro di riferimento organico sviluppato in verticale per la progettazione didattico educativa.
Utilizzo dei curricoli disciplinari per competenze nella stesura della programmazione di ogni docente.
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Questionario rivolto ai docenti
Successo scolastico e benessere a scuola
Riduzione delle insu cienze, miglioramento dei risultati nelle prove INVALSI. Diminuzione delffi disagio.
Esiti delle prove nazionali INVALSI. Restituzione risultati delle prove elaborate dai docenti. Percentuale di classi coinvolte in progetti per favorire il benessere a scuola e la riduzione di fenomeni di bullismo.
Questionario rivolto ai docenti. Prove INVALSI. Prove in uscita (classe terza per la Primaria e classe seconda per la Secondaria) elaborate dai docenti per lingua italiana e matematica. Rilevazione statistica del voto/giudizio di condotta.
Formazione docenti e innovazione didattica
Garantire una scuola più inclusiva utilizzando strategie condivise e metodologie sempre più innovative e tecnologiche.
Utilità i corsi di formazione e/o aggiornamento. Uso di metodologie e strumenti tecnologici (acquistabili anche con il bonus).
Questionario di gradimento relativamente al livello di soddisfazione delle attività di formazione proposte. Rilevazione della percentuale di docenti che hanno acquistato strumenti tecnologici acquistati con il bonus.
OBIETTIVO DI PROCESSO: Progettazione per competenze in base al nuovo curricolo d'Istituto
SEZIONE 2 - Decidere le azioni per raggiungere ciascun obiettivo di processo in due passi
Passo 1 - Ipotizzare le azioni da compiere considerandone i possibili effetti negativi e positivi a medio e a lungo termine
Valutazione degli effetti positivi e negativi delle azioni (Sez.2-tab.4)
Azione prevista : Ultimazione del curricolo d'istituto da utilizzare nella stesura delle
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programmazioni didattiche. Utilizzo di percorsi didattici mirati allo sviluppo delle competenze.
Effetti positivi all'interno della scuola a medio termine :Condivisione di un quadro di riferimento organico sviluppato in verticale.
Effetti negativi all'interno della scuola a medio termine :
Effetti positivi all'interno della scuola e lungo termine :Progressivo miglioramento dell’efficacia progettuale del docente.
Passo 2 - Rapportare gli effetti delle azioni a un quadro di riferimento innovativo
Caratteri innovativi (Sez.2-tab.5)
Caratteri innovativi dell'obiettivo
Connessione con il quadro di riferimento di cui in Appendice A e B
Il nuovo curricolo d'istituto aiuta ad indirizzarsi verso una progettazione per competenze e una didattica più laboratoriale.
Appendice A lettera i Appendice B numero 1, numero 4
SEZIONE 3 - Pianificare le azioni di ciascun obiettivo di processo individuato in tre passi
Passo 1 - Definire l'impegno delle risorse umane e strumentali
Descrivere l'impegno di risorse umane interne alla scuola (Sez.3 - tab. 6)
Figure professionali Docenti
Tipologia di attività :corso di formazione (prof. Sacchella), incontri per Dipartimenti disciplinari.
Numero di ore aggiuntive presunte 15
Costo previsto € 900,00
Fonte finanziaria MIUR
Figure professionali : Personale ATA
Tipologia di attività
Numero di ore aggiuntive presunte
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Costo previsto (€)
Fonte finanziaria
Figure professionali Altre figure
Tipologia di attività Esperto esterno
Numero di ore aggiuntive presunte
Costo previsto (€)
Fonte finanziaria
Descrivere l'impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e servizi (Sez.3 - tab. 7)
Impegni finanziari per tipologia di spesa Impegno presunto (€) Fonte finanziaria Formatori 900 MIUR
Consulenti
Attrezzature
Impegni finanziari per tipologia di spesa Impegno presunto (€) Fonte finanziaria Servizi
Altro
Passo 2 - Definire i tempi di attuazione delle attività
Tempistica delle attività (Sez.3-tab. 8)
Attività Pianificazione delle attività
Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu
Il corso di formazione per la costruzione del curricolo d'Istituto è terminato a giugno 2015 e il lavoro si è concluso a novembre 2015.
Sì - Giallo Sì - Giallo Sì – Verde
In fase di pianificazione elencare le azioni progettate. In corso di attuazione del PdM colorare le
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azioni secondo legenda:
- Nessuno: per annullare selezione fatta
- Rosso: azione non svolta secondo quanto pianificato/non in linea con gli obiettivi previsti
- Giallo: azione in corso/ in linea con gli obiettivi previsti, ma ancora non avviata o non conclusa
- Verde: azione attuata/conclusa come da obiettivi previsti
Passo 3 - Programmare il monitoraggio periodico dello stato di avanzamento del raggiungimento dell'obiettivo di processo
Monitoraggio delle azioni (Sez.3-tab. 9)
Data di rilevazione :03/05/2016
Indicatori di monitoraggio del processo : Utilizzo dei curricoli disciplinari per competenze nella stesura della programmazione di ogni docente. Strumenti di misurazione Questionario rivolto ai docenti.
Criticità rilevate : Si rileva la necessità di approfondire l'aspetto della valutazione per completare il processo della progettazione per competenze.
Progressi rilevati
Modifiche / necessità di aggiustamenti
OBIETTIVO DI PROCESSO: #6723 Successo scolastico e benessere a scuola
SEZIONE 2 - Decidere le azioni per raggiungere ciascun obiettivo di processo in due passi
Passo 1 - Ipotizzare le azioni da compiere considerandone i possibili e etti negativi eff positivi a medio e a lungo termine
Valutazione degli e etti positivi e negativi delle azioni (Sez.2-tab.4)ff
Azione prevista : Esercitazioni mirate per svolgere la prova INVALSI. Creazione dei Dipartimenti. Creazione degli Ambiti. Progetti rivolti all'inclusione.
E etti positivi all'interno della scuola a medio termine :ff Scambio di buone prassi didattiche e materiali. Condivisione della progettazione per disciplina. Coinvolgimento degli alunni nei progetti rivolti all'inclusione.
E etti negativi all'interno della scuola a medio termine : ff Recriminazione di alcuni docenti
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per gli incontri dei Dipartimenti e degli Ambiti. Non totale coinvolgimento di tutte le classi dell'istituto nei progetti volti all'inclusione.
E etti positivi all'interno della scuola e lungo termine :ff Condivisione di materiali e metodologie didattiche. Apertura al confronto come momento di crescita professionale.
E etti negativi all'interno della scuola e lungo termineff :
Passo 2 - Rapportare gli e etti delle azioni a un quadro di riferimento innovativo Caratteriff innovativi (Sez.2-tab.5)
Caratteri innovativi dell'obiettivo
Connessione con il quadro di riferimento di cui in Appendice A e B
Sia i Dipartimenti che gli Ambiti hanno in comune lo scopo di favorire la comunicazione tra i docenti con scambio di buone prassi didattiche e di materiali. Progetti rivolti all'inclusione attuati mediante l'utilizzo di metodologie innovative e delle nuove tecnologie. Appendice B n.1, 2, 7 Appendice A lettera d, e Appendice A lettera j Appendice A lettera n
SEZIONE 3 - Pianificare le azioni di ciascun obiettivo di processo individuato in tre passi
Passo 1 - Definire l'impegno delle risorse umane e strumentali
Descrivere l'impegno di risorse umane interne alla scuola (Sez.3 - tab. 6)
Figure professionali Docenti
Tipologia di attività : Esercitazioni sul modello delle prove INVALSI in un'ottica di sviluppo delle competenze. Prove finali per la classe terza primaria e seconda della secondaria. Progetto Life Skills Training e progetti vari. Sportello ascolto.
Numero di ore aggiuntive presunte
Costo previsto
Fonte finanziaria
Figure professionali : Personale ATA
Tipologia di attività
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Numero di ore aggiuntive presunte
Costo previsto (€)
Fonte finanziaria
Figure professionali Altre figure
Tipologia di attività Formatori dell'ASL di brescia all'interno di un progetto della regione Lombardia. Per la scuola Primaria: vari esperti esterni. Psicologhe.
Numero di ore aggiuntive presunte Costo previsto (€) Fonte finanziaria
Descrivere l'impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e servizi (Sez.3 - tab. 7) Nessun dato inserito
Passo 2 - Definire i tempi di attuazione delle attività
Tempistica delle attività (Sez.3-tab. 8)
Attività Pianificazione delle attività Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu progetti vari per il
benessere scolastico Sì Giallo Sì Giallo Sì Giallo Sì Giallo Sì Giallo Sì Giallo Sì Giallo Sì Verde Life skills training Sì Giallo Sì Giallo Sì Giallo Sì Giallo Sì Giallo Sì Verde
In fase di pianificazione elencare le azioni progettate. In corso di attuazione del PdM colorare le azioni secondo legenda:
- Nessuno: per annullare selezione fatta
- Rosso: azione non svolta secondo quanto pianificato/non in linea con gli obiettivi previsti
- Giallo: azione in corso/ in linea con gli obiettivi previsti, ma ancora non avviata o non conclusa
- Verde: azione attuata/conclusa come da obiettivi previsti
Passo 3 - Programmare il monitoraggio periodico dello stato di avanzamento del raggiungimento dell'obiettivo di processo
Monitoraggio delle azioni (Sez.3-tab. 9)
Data di rilevazione : 03/05/2016
Indicatori di monitoraggio del processo :Esiti delle prove nazionali INVALSI. Restituzione
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risultati delle prove elaborate dai docenti. Percentuale di classi coinvolte in progetti per favorire il benessere a scuola e la riduzione di fenomeni di bullismo.
Strumenti di misurazione: Numero di insufficienze in matematica e italiano. Percentuale di classi coinvolte in progetti per favorire il benessere a scuola e la riduzione di fenomeni di bullismo.
Criticità rilevate : La diffidenza di molti docenti verso le prove INVALSI e quindi la dfficoltà di doversi misurare con gli esiti di tali prove. La difficoltà dei docenti di coinvolgere le proprie classi in progetti per il benessere scolastico a causa delle risorse finanziarie sempre più limitate.
Progressi rilevati Modifiche / necessità di aggiustamenti
OBIETTIVO DI PROCESSO: Formazione docenti e innovazione didattica SEZIONE 2 - Decidere le azioni per raggiungere ciascun obiettivo di processo in due passi
Passo 1 - Ipotizzare le azioni da compiere considerandone i possibili e etti negativi eff positivi a medio e a lungo termine
Valutazione degli effetti positivi e negativi delle azioni (Sez.2-tab.4)
Azione prevista
Corsi di formazione. Creazione commissione innovazione didattica. Incrementare l'uso di nuove tecnologie nella didattica.
Effetti positivi all'interno della scuola a medio termine
Acquisizione di strategie didattiche alternative con maggior attenzione alle nuove tecnologie.
E etti negativi all'interno della scuola a medio termineff
Recriminazione di alcuni docenti per gli incontri di formazione. Di coltà per alcuni docenti adffi utilizzare le nuove tecnologie.
E etti positivi all'interno della scuola e lungo termineff
E etti negativi all'interno della scuola e lungo termineff
Passo 2 - Rapportare gli e etti delle azioni a un quadro di riferimento innovativo Caratteriff innovativi (Sez.2-tab.5)
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Caratteri innovativi dell'obiettivo
Connessione con il quadro di riferimento di cui in Appendice A e B
I corsi di formazione proposti sono stati scelti dal Collegio Docenti. La Commissione per l'innovazione didattica è stata istituita quest'anno con lo scopo di formulare proposte volte a migliorare il livello degli apprendimenti ed è formata da insegnanti dei tre ordini scolastici del nostro Istituto Comprensivo.
Appendice A lettera n, Appendice B n. 1 Appendice B n. 7
SEZIONE 3 - Pianificare le azioni di ciascun obiettivo di processo individuato in tre passi
Passo 1 - Definire l'impegno delle risorse umane e strumentali
Descrivere l'impegno di risorse umane interne alla scuola (Sez.3 - tab. 6)
Figure professionali Docenti
Tipologia di attività : Corso di formazione ( Prof. Triani). Istituzione della Commissione Innovazione didattica.
Numero di ore aggiuntive presunte : 10
Costo previsto (€: 700
Fonte finanziaria : MIUR
Figure professionali : Personale ATA
Esperto esterno.
Numero di ore aggiuntive presunte
Costo previsto (€)
Fonte finanziaria
Descrivere l'impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e servizi (Sez.3 - tab. 7)
Impegni finanziari per tipologia di spesa Impegno presunto (€) Fonte finanziaria Formatori : 700 MIUR
Consulenti Attrezzature Servizi Altro
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Passo 2 - Definire i tempi di attuazione delle attività
Tempistica delle attività (Sez.3-tab. 8)
Attività Pianificazione delle attività Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Commissione
Innovazione didattica: Sì Giallo Sì Giallo Sì Giallo Sì Giallo Sì Giallo Sì Giallo Sì Giallo Sì Verde
Corso di formazione (Prof. Triani) Sì Giallo Sì Giallo Sì Verde
In fase di pianificazione elencare le azioni progettate. In corso di attuazione del PdM colorare le azioni secondo legenda:
- Nessuno: per annullare selezione fatta
- Rosso: azione non svolta secondo quanto pianificato/non in linea con gli obiettivi previsti
- Giallo: azione in corso/ in linea con gli obiettivi previsti, ma ancora non avviata o non conclusa
- Verde: azione attuata/conclusa come da obiettivi previsti
Passo 3 - Programmare il monitoraggio periodico dello stato di avanzamento del raggiungimento dell'obiettivo di processo
Monitoraggio delle azioni (Sez.3-tab. 9)
Data di rilevazione 03/05/2016
Indicatori di monitoraggio del processo Utilità dei corsi di formazione. Incentivo all'acquisto di strumenti tecnologici (con il bonus).
Strumenti di misurazione Questionario rivolto ai docenti per rilevare l'utilità dei corsi di formazione e l'e ettivo utilizzo delle strategie apprese. Questionario di gradimento al corso diff formazione. Numero degli strumenti tecnologici acquistati con il bonus.
Criticità rilevate La di coltà di motivare tutto il personale docente in un percorso di formazioneffi (alcuni insegnanti sono restii all'uso delle tecnologie, altri ritengono sia un percorso troppo oneroso essendo vicini all'età pensionabile).
Progressi rilevati
Modifiche / necessità di aggiustamenti
SEZIONE 4 - Valutare, condividere e diffondere i risultati del piano di miglioramento in
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quattro passi
Passo 1 - Valutare i risultati raggiunti sulla base degli indicatori relativi ai traguardi del RAV
Priorità 1 Riduzione della variabilità fra le classi negli esiti delle prove standardizzate Priorità 2 Sviluppare le competenze sociali degli studenti
La valutazione in itinere dei traguardi legati agli ESITI (Sez.4 - tab. 10)
Esiti degli studenti Risultati nelle prove standardizzate
Traguardo della sezione 5 del RAV migliorare gli esiti di apprendimento degli studenti Data rilevazione 03/05/2016
Indicatori scelti :
Esiti delle prove nazionali INVALSI e confronto con gli esiti degli anni precedenti. Restituzione risultati delle prove elaborate dai docenti per la classe terza della scuola primaria e seconda della secondaria di primo grado.
Risultati attesi Riduzione delle insuffcienze in Italiano e Matematica.
Risultati riscontrati
Di erenza ff
Considerazioni critiche e proposte di interrogazione e/o modifica
Esiti degli studenti
Competenze chiave e di cittadinanza
Traguardo della sezione 5 del RAV Sviluppare le competenze sociali degli studenti.
Data rilevazione 03/05/2016
Indicatori scelti Percentuale di classi coinvolte in progetti per favorire il benessere a scuola e la riduzione di fenomeni di bullismo.
Risultati attesi Favorire il benessere a scuola e la riduzione di fenomeni di bullismo. Risultati riscontrati
Di erenza ff
Considerazioni critiche e proposte di interrogazione e/o modifica
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Passo 2 - Descrivere i processi di condivisione del piano all'interno della scuola Condivisione interna dell'andamento del Piano di Miglioramento (Sez.4 - tab. 11) Momenti di condivisione interna Collegio Docenti
Persone coinvolte n. 110
Strumenti Il PdM è consultabile dal sito dell'Istituto
Considerazioni nate dalla condivisione
Momenti di condivisione interna : Collegio Docenti
Persone coinvolte N. 110
Strumenti Il PdM è un allegato del PTOF
Considerazioni nate dalla condivisione
Momenti di condivisione interna Collegio Docenti
Persone coinvolte : N.110
Strumenti Invio file in pdf del PdM tramite posta elettronica a tutti i docenti Considerazioni nate dalla condivisione
Passo 3 - Descrivere le modalità di di usione dei risultati del PdM sia all'interno siaff all'esterno dell'organizzazione scolastica
Strategie di di usione dei risultati del PdM all'interno della scuola (Sez.4 - tab. 12)ff Metodi / Strumenti
Destinatari
Tempi
Presentazione e condivisione del lavoro svolto in Commissione sul PdM durante il Collegio Docenti.
Tutti docenti dell'istituto Dicembre 2015- Maggio 2016
Azioni di di usione dei risultati del PdM all'esterno (Sez.4 - tab. 13)ff
Metodi / Strumenti Destinatari Tempi
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Presentazione del PdM al C.di istituto Membri del C. di Istituto Gennaio 2016 Pubbl. del PdM sul sito dell'Istituto. Tutti i visitatori del Sito Gennaio 2016
Passo 4 - Descrivere le modalità di lavoro del Nucleo di valutazione
Composizione del Nucleo di valutazione (Sez.4 - tab. 14)
Nome Ruolo
Franciosi Mariagrazia Insegnante scuola dell'Infanzia Pietro Michele Dursi Dirigente Scolastico
Bertocchi Ilaria Insegnante scuola primaria
Sabattoli Marisa Insegnante scuola Primaria
Catina Eugenio Insegnante Sc. Sec. di primo grado Fera Finuccia Insegnante scuola Primaria
Baiguera Sara Insegnante scuola Primaria
Caratteristiche del percorso svolto (Sez.4 - for. 15)
Sono coinvolti genitori, studenti o altri membri della comunità scolastica, in qualche fase del Piano di Miglioramento? No
La scuola si è avvalsa di consulenze esterne? No
Il Dirigente è stato presente agli incontri del Nucleo di valutazione nel percorso di Miglioramento? Sì
Il Dirigente ha monitorato l'andamento del Piano di Miglioramento? Sì
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ISTITUTO COMPRENSIVO “G. AGOSTI”
Di Scuola dell’Infanzia – Scuola Primaria – Scuola Secondaria di 1° grado
VIA RAGAZZI DEL ‘99
25020 DELLO (BS)
TEL 0309718040-FAX 0309772063
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SCHEDA PER IL PASSAGGIO DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA ALLA SCUOLA
PRIMARIAAnno Scolastico _____________________
COGNOME__________________________NOME_________________
LUOGO E DATA DI NASCITA__________________________________
SCUOLA DELL’INFANZIA DI___________________________________
1) Dati generali:
◘
a) Frequenza scolastica
b) Collaborazione scuola-famiglia
(partecipazione riunioni,
attività)
- Anni di frequenza: …………………….
- Modalità di frequenza:
◘ REGOLARE
◘ SALTUARIA
◘ SCARSA
◘ COSTANTE
◘ SALTUARIA
Pagina 183
◘ SCARSA
2) Atteggiamento:
DOCENTI SCUOLA
DELL’INFANZIA
DOCENTI SCUOLA
PRIMARIA
Verso la scuola
a) Accetta il distacco
dai genitori
b) Viene volentieri a
scuola
◘ SÌ ◘ NO
ALTRO___________
____________________
____________________
◘ SÌ ◘ NO
ALTRO____________
____________________
____________________
◘ SÌ ◘ NO
ALTRO____________
_____________________
◘ SÌ ◘ NO
ALTRO____________
____________________
____________________
◘ SÌ ◘ NO
ALTRO____________
____________________
____________________
◘ SÌ ◘ NO
ALTRO____________
_____________________
_____________________
Pagina 184
c) Ha manifestato
difficoltà di
inserimento
_____________________
Con gli adulti
a) Dialoga e
comunica
volentieri
b) Accetta eventua
rimproveri
◘ SÌ ◘ NOALTRO____________
_
_____________________
_____________________
◘ SÌ ◘ NOALTRO____________
_
_____________________
_____________________
◘ SÌ ◘ NO
ALTRO_____________
_____________________
_____________________
◘ SÌ ◘ NO
ALTRO_____________
_____________________
_____________________
Pagina 185
c) È dipendente
d) Accetta aiuto
e) Ha un
atteggiamento
oppositivo/di sfida
◘ SÌ ◘NO
ALTRO_____________
_____________________
_____________________
◘ SÌ ◘ NO
ALTRO_____________
_____________________
_____________________
◘ SÌ ◘ NO
ALTRO_____________
_____________________
_____________________
◘ SÌ ◘NO
ALTRO_____________
_____________________
_____________________
◘ SÌ ◘ NO
ALTRO_____________
_____________________
_____________________
◘ SÌ ◘ NO
ALTRO_____________
_____________________
_____________________
Pagina 186
Con i compagni
a) Socializza
b) Incontra
difficoltà nelle
relazioni
Le eventuali
difficoltà
dipendono da:
◘ SÌ ◘NO
ALTRO___________
__________________
__________________
◘ SÌ ◘ NO
ALTRO_________
__________________
__________________
◘ SÌ ◘ NO
ALTRO___________
__________________
___________________
◘ SÌ ◘ NO
ALTRO___________
___________________
___________________
Pagina 187
comportameno
aggressivo-
provocatorio
eccessiva
timidezza
passività
altro
_______________________
_______________________
_
_______________________
_
__________________________
___________________________
___________________________
3) Comportamento:
DOCENTI SCUOLA
DELL’INFANZIA
DOCENTI SCUOLA
PRIMARIA
a) Gioca
spontaneamente
con un piccolo gruppo
di compagni
ALTRO_________
__________________
___________________
◘ SÌ ◘ NO
ALTRO_________
__________________
◘ SÌ ◘ NO
Pagina 188
b) Gioca da solo o
esclusivamente con un
compagno
c) Si inserisce senza
difficoltà nel gruppo
d) Nel gruppo
partecipa:
positivamente
in modo
costruttivo
negativamente
in modo
esibizionistico e
distruttivo
deve essere
sollecitato
ALTRO__________
__________________
◘ SÌ ◘ NO
ALTRO_________
__________________
_________________
ALTRO__________
__________________
◘ SÌ ◘ NO
ALTRO_________
__________________
_________________
Pagina 189
Partecipazione alle
attività
a) Partecipa
spontaneamente
b) Mantiene
l’attenzione
c) Riesce a
concentrarsi per un
tempo adeguato
d) Porta a termine
un’attività intrapresa
e) Svolge le attività nei
tempi stabiliti
◘ SÌ ◘ NO
◘ IN PARTE
◘ SÌ ◘ NO
◘ IN PARTE
◘ SÌ ◘ NO
◘ IN PARTE
◘ SÌ ◘ NO
◘ IN PARTE
◘ SÌ ◘ NO
◘ IN PARTE
◘ SÌ ◘
◘ SÌ ◘ NO
◘ IN PARTE
◘ SÌ ◘ NO
◘ IN PARTE
◘ SÌ ◘ NO
◘ IN PARTE
◘ SÌ ◘ NO
◘ IN PARTE
◘ SÌ ◘ NO
◘ IN PARTE
◘ SÌ ◘
Pagina 190
f) Dimostra interesse
per ciò che viene
proposto
g) Accetta di assumere
incarichi
Autonomia
Rispetto delle regole
NO
◘ IN PARTE
NO
◘ IN PARTE
Pagina 191
4)
DOCENTI SCUOLA
DELL’INFANZIA
DOCENTI SCUOLA
PRIMARIA
Aspetti psicomotori
a) Conoscenza
dello
schema
corporeo
b) Capacità
grafo-motorie
(pre-scrittura,
disegno)
c) Abilità
psicomotorie
buona sufficiente
scarsa
buona sufficiente
scarsa
Non presenta difficoltà
Sono state individuate
difficoltà quali:
limitazione del
movimento
scarsa coordinazione
generale
scarsa coordinazione
buona sufficiente
scarsa
buona sufficiente
scarsa
Non presenta difficoltà
Sono state individuate
difficoltà quali:
limitazione del
movimento
scarsa coordinazione
generale
scarsa coordinazione
Pagina 192
Abilità e competenze:
b) Comprensione del
linguaggio
Capacità logiche
a) Compie semplici
relazioni in situazioni
a lui familiari
con difficoltà di
strutturazione della
frase:______________
____________________
assente
buona
sufficiente
scarsa
buone sufficienti
scarse
con difficoltà di
strutturazione della
frase:______________
____________________
assente
buona
sufficiente
scarsa
buone sufficienti
scarse
Note particolari sull’alunno:
diversamente abile
difficoltà comportamentali
Pagina 193
problemi di salute
svantaggio socio-culturale
è un anticipatario
Non insieme a
_________________________________________________________
(solo per situazioni conflittuali)
Insieme a
___________________________________________________________
(per motivi particolari)
OSSERVAZIONI DEL TEAM DOCENTE:
_________________________________________________________________
_________________________________________________________________
_______________________________________________
ISTITUTO COMPRENSIVO “G. AGOSTI”
Pagina 194
Di Scuola dell’Infanzia – Scuola Primaria – Scuola Secondaria di 1° grado
VIA RAGAZZI DEL ‘99
25020 DELLO (BS)
TEL 0309718040-FAX 0309772063
SCHEDA PER IL PASSAGGIO DALLA SCUOLA PRIMARIA
ALLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Anno Scolastico _____________________
Scuola Primaria__________________________ Sez.______________
Comune di ______________ N. tel. della Scuola___________________
Insegnanti ________________________________________________________
Alunno/a________________________________________ □ M □ F
Rapporti Scuola- Famiglia
Pagina 195
Contatti con i docenti: □ frequenti □ nella norma □ saltuari □ assenti
Partecipazione □ i genitori sono disponibili a collaborare con la scuola
□ i genitori si rendono conto e accettano eventuali difficoltà del/la figlio/a
□ i genitori si interessano anche del comportamento sociale del/la figlio/a
□ si preoccupano solo del rendimento scolastico del/la figlio/a.
□ altro_________________________________________
Scolarità precedente: dalla classe 1^ alla classe 5^ nella stessa scuola
□ Sì □ No
Se no, precisare quali altre scuole e per quanto tempo
___________________________________________________________
_________________________________________________________________
_____________________________________________________
Cittadinanza_________________________________________________
Arrivato in Italia in data________________________________________
Pagina 196
Madrelingua_________________________________________________
Conoscenza della lingua italiana:
BUONA
DISCRETA
SUFFICIENTE
INSUFFICIENTE
INESISTENTE
Frequenza scolastica:
Regolare
Discontinua
Irregolare
Pagina 197
Alunno/a _________________Sc.Primaria ________________________
Sez.Primaria___________ Sez.Secondaria di 1° grado ______________
(Ingresso: compilazione a cura della scuola primaria – Ritorno: compilazione
a cura della scuola secondaria)
Comportamento
Ingresso Ritorno
Pagina 198
Autocontrollo □ □ Manca di autocontrollo ed è dispersivo
□ □ Possiede autocontrollo, ma è discontinuo
□ □ Possiede autocontrollo
□ □ Possiede autocontrollo e senso di
responsabilità
Rispetto delle regole □ □ Ha un atteggiamento sfrontato di fronte ai
richiami
□ □ Comprende ma non rispetta le regole
□ □ Non rispetta le regole di convivenza
□ □ Comprende ed accetta le regole
Socializzazione □ □ Tende ad isolarsi
□ □ Va d’accordo solo con alcuni
□ □ Va d’accordo con tutti
□ □ E’ disponibile verso tutti ed accetta un
confronto costruttivo
Partecipazione □ □ Disinteressato
□ □ Interessato saltuariamente
□ □ Interessato
Pagina 199
□ □ Interessato e propositivo
Autonomia □ □ Non è autonomo
□
□
□
□
Talvolta deve essere guidato per condurre il
proprio lavoro
Sa organizzare il proprio lavoro
Impegno □ □ Non si impegna
□ □ Si impegna saltuariamente
□ □ Si impegna soprattutto a scuola
□ □ Si impegna a scuola e a casa
Modalità di reazione □ □ Si demoralizza
all’insuccesso □ □ Indifferente
□ □ Se incoraggiato reagisce
□ □ Reagisce da solo
Pagina 200
Conoscenze e abilità
Ingresso
AREA LINGUISTICA
Italiano
Ritorno
□ 4
□ □ 5
□ □ 6
□ □ 7
□ □ 8
□ □ 9
□ □ 10
Inglese
□
□ 4
□ 5
Pagina 201
□ □ 6
□ □ 7
□ □ 8
□
□
□ 9
□ 10
AREA ANTROPOLOGICA
Geografia
□
□ 4
□ 5
□
□
□ 6
□ 7
□
□
□ 8
□ 9
□ □ 10
Storia
□
□
4
5
□ 6
7
□
□
Pagina 202
□
□
□
8
9
□
10
AREA
MATEMATICA/SCIENT.
Matematica
4
5
6
7
8
9
10
Pagina 203
Scienze
4
5
6
7
8
9
10
AREA ESPRESSIVA
Musica
4
5
6
Pagina 204
8
9
10
Arte
4
5
6
7
8
9
10
Pagina 205
AREA MOTORIA
Motoria □ 4
□ □ 5
□ □ 6
□ □ 7
□ □ 8
□ □ 9
□ □ 10
Si distingue particolarmente in queste materie:
Note particolari sull’alunno:
Alunno BES certificato in data _________________ (ai sensi della legge 104/92)
Alunno BES certificato in data _________________ (ai sensi della legge
Pagina 206
170/2010)
Alunno BES in attesa di certificazione (ai sensi della legge 170/2010)
Alunno BES senza certificazione (ai sensi della Direttiva Ministeriale del 27 dicembre
2012)
Si ritiene necessario un incontro con l’equipe psico-pedagogica per la Continuità?
(solo per i casi problematici)
Sì No
Non insieme a
_________________________________________________________
(solo per situazioni conflittuali)
Insieme a
___________________________________________________________
(per motivi particolari)
Altre informazioni utili (si prega di specificare nel dettaglio ogni informazione o, se
necessario, allegare uno scritto aggiuntivo, anche eventuale certificazione medica,
in caso di patologia seria).
Pagina 207
Progetti secondaria
A. PROGETTO ACCOGLIENZA
FINALITÀ
Conoscenza dell’ambiente, della sua organizzazione spaziale e funzionale per:
Favorire nell’alunno la capacità di “muoversi” con progressiva autonomia e senso di
responsabilità;
Creare una situazione di non estraneità;
Trasmettere le regole dell’ambiente per un’integrazione attiva e positiva;
Instaurare integrazioni positive, favorendo la conoscenza interpersonale e ponendo le
condizioni per la socializzazione e la cooperazione,
Promuovere condizioni di benessere che favoriscano la maturazione personale.
OBIETTIVI
Favorire l’inserimento nella scuola secondaria degli alunni provenienti dalla scuola primaria.
1. Conoscenza dell’ambiente;
2. Conoscenza dei compagni, degli insegnanti, del personale non docente, del Dirigente
scolastico;
3. Conoscenza dell’organizzazione della vita scolastica (regole, attività, uso del materiale)
Pagina 208
Al fine di rendere più efficace il lavoro, nella prima giornata saranno svolte le seguenti attività:
Conoscenza degli insegnanti, del personale, del Dirigente scolastico;
Conoscenza della scuola con visita “guidata”.
Lettura e commento del regolamento interno
Istruzioni per l’uso del materiale: diario, libri di testo, ecc.
B. INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI
L’Istituto s’impegna a favorire la frequenza scolastica degli alunni stranieri, come contributo ad
un’educazione aperta e multiculturale, finalizzata al confronto ed alla conoscenza di culture
diverse, mediante apposite iniziative di accoglienza.
Gli aspetti dell’accoglienza saranno di carattere:
AMMINISTRATIVO:
definire le procedure di iscrizione e la raccolta della documentazione prevista dalla legge;
BUROCRATICO:
accertare la scolarità precedente, lo stato di salute, la situazione giuridica e familiare,
l’identità;
EDUCATIVO/DIDATTICO:
rilevare le capacità ed i bisogni specifici di apprendimento;
individuare la classe e la sezione in cui inserire l’alunno, decisa dal Dirigente scolastico e dai
docenti;
Pagina 209
elaborare percorsi didattici individualizzati.
COMUNICATIVO:
facilitare l’informazione e la comunicazione tra la scuola e la famiglia;
fare ricorso ad interpreti e mediatori culturali per facilitare la comunicazione e superare le
difficoltà linguistiche.
RELAZIONALE:
prestare attenzione ai momenti iniziali di socializzazione del bambino ed ai rapporti con gli
insegnanti, prevenire situazioni di rifiuto, non accettazione, chiusura.
SOCIALE:
prendere contatti con associazioni del territorio per collaborazioni ed intese;
acquisire materiali, risorse e testi presso centri di documentazione e realtà operanti sul
territorio.
C. EDUCAZIONE ALLA SALUTE
(ED. MOTORIA –ED. AMBIENTALE – ED. STRADALE)
STAR BENE A SCUOLA:
La scuola sottolinea l’importanza di progettare interventi formativi che pongano al primo piano il
senso di benessere degli alunni, inteso come star bene con se stessi, con gli altri e con
l’ambiente.
Pagina 210
GRUPPO SPORTIVO SCOLASTICO NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO
L’attività sportiva scolastica avrà lo scopo di offrire, agli alunni, iniziative varie intese a suscitare
e a consolidare, come fattore di formazione umana, la crescita civile e sociale. L’attività sportiva
sarà organizzata per offrire un integrale sviluppo e maturazione di ogni alunno attraverso una
formazione di base sistematica e ricorrente, per mezzo del suo movimento. Si ricercherà il
massimo coinvolgimento possibile degli alunni, nella programmazione dell’attività sportiva. In
quest’ottica assumono importanza educativa le attività sportive svolte all’interno delle ore
curricolari di Educazione fisica, i tornei tra le classi, la Giornata dello Sport. Si ribadisce la
necessità di privilegiare i confronti fra le classi con il massimo coinvolgimento di alunni, sia nelle
vesti di atleti sia come arbitri o giudici.
Le iniziative rivolte a tutti gli alunni devono diventare strumento significativo di aggregazione
sociale, nonché luogo privilegiato di esperienze formative e consolidamento di civismo e
solidarietà, contro i pericoli dell’isolamento, dell’emarginazione sociale, delle devianze giovanili
ed a sostegno della lotta alla dispersione scolastica (C.M. 257)
In quest’ottica le attività sportive perseguiranno i seguenti obiettivi:
Prendere coscienza delle proprie potenzialità e limiti, per accettarsi come si è, pur con
l’aspirazione a migliorarsi con uno spirito ludico e collaborativo;
Valorizzare se stessi e sviluppare le proprie capacità ed abilità, ma all’interno della
solidarietà, della comprensione e della collaborazione con gli altri.;
Migliorare l’autocontrollo, l’osservanza delle regole, la lealtà ed il “fair play” come elementi
trasversali di educazione alla legalità;
Ottenere il massimo coinvolgimento possibile d tutti gli alunni.
EDUCAZIONE AMBIENTALE
Pagina 211
Riferimenti normativi; C.M. 263 del 26/9/86 “Educazione ambientale nelle scuole”.
L’Educazione ambientale è frutto di una nuova cultura che implica un cambiamento nel campo
dell’educazione. Alla scuola viene chiesto di promuovere atteggiamenti e comportamenti
consapevoli e responsabili verso l’ambiente.
Coscienti che il benessere dell’individuo dipende in buona parte dalle condizioni dell’ambiente
circostante, si interviene in questo modo:
Insistere sul corretto utilizzo degli ambienti interni ed esterni della scuola;
Affrontare le tematiche della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti differenziati;
Collaborare con gli operatori ambientali;
Aderire ad iniziative proposte dall’ A.S.M. di Brescia, a concorsi territoriali, provinciali, ecc.
Aderire ad iniziative proposte dalla Lega Ambiente Bassa Bresciana.
EDUCAZIONE STRADALE
Riferimenti normativi: C.M. 271 del 15/9/94 “Programmi di Educazione Stradale”.
L’Educazione Stradale nella scuola prevede l’impegno a progettare, attuare e verificare attività
inerenti ma differenziate nelle diverse classi.
Si possono progettare percorsi formativi relativi al comportamento stradale, alla sicurezza del
traffico, alla circolazione.
OBIETTIVI
Consapevolezza della necessità e importanza delle norme volte a regolare la vita con
particolare riferimento a quelle associate alla strada.
Sviluppo della capacità di comprendere, condividere consapevolmente e rispettare con i
propri atteggiamenti e comportamenti i valori etici civili insiti nelle norme.
Sviluppo di un crescente rispetto per la vita degli altri.
Pagina 212
Il lavoro previsto per tutte le classi, è così suddiviso.
CLASSI PRIME E SECONDE: norme di comportamento che riguardano i pedoni e il
mezzo meccanico (bicicletta)
CLASSI TERZE: norme di comportamento che riguardano i pedoni e i
mezzi meccanici (bicicletta e motorino).
Si usufruirà della collaborazione dei Vigili Urbani, della Polizia Stradale e di altri esperti.
D. ORIENTAMENTO
L’orientamento si inserisce nel percorso triennale dell’alunno e concerne lo sviluppo della
capacità di pensare, valutare, prendere decisioni e maturare un progetto per il futuro. Le attività
finalizzate al conseguimento di tali obiettivi sono prerogativa dei Consigli di Classe, che
predispongono materiale adeguato agli alunni con i quali operano e che possono usufruire di
risorse diverse secondo le attività proposte e della collaborazione con Scuole Secondarie di
secondo grado, mondo del lavoro e realtà territoriali.
Nelle classi prime si privilegeranno attività mirate ad una conoscenza di sé e delle
proprie emozioni (attraverso test, letture, visioni di film)
Nelle classi seconde si privilegeranno attività mirate a saper distinguere tra attitudini,
capacità, interesse e a saper definire le proprie aspirazioni (test
attitudinali, interventi di esperti).
Pagina 213
Nelle classi terze si opererà per conseguire un’adeguata consapevolezza della
scelta successiva alla Scuola Secondaria di 1° grado. Si
offriranno agli alunni informazioni sugli Istituti Superiori e sui
settori produttivi del mondo del lavoro attraverso:
incontri con il personale docente degli Istituti Superiori del
territorio;
visite ad alcuni Istituti Superiori del territorio;
raccolta di materiale informativo messo a disposizione degli
alunni;
indagini sul mondo del lavoro e visite ad ambienti di lavoro.
Nel mese di dicembre ad ogni alunno verrà consegnato un
consiglio orientativo redatto dagli insegnanti del Consiglio di
Classe.
E. EDUCAZIONE ALLA LETTURA
Riferimenti normativi CM n° 105 del 27/03/95; CM n° 347 del 09/11/95; CM n° 68 del 18/03/99.
L’educazione alla lettura è considerata uno degli aspetti principali della scuola non solo
nell’ambito specifico dell’educazione linguistica ma, come obiettivo formativo che consente a
tutti di saper gestire autonomamente e consapevolmente il proprio rapporto con la sfera
dell’informazione e con le proprie aspirazioni culturali.
L’educazione alla lettura deve coinvolgere, in una linea di continuità, i vari livelli di scolarità e le
varie discipline condividendo alcuni aspetti fondamentali:
Pagina 214
Leggere come insieme di abilità (decodifica e comprensione del testo scritto);
Leggere per curiosità e scelta (approccio motivato a una pluralità di testi);
Leggere come attività libera (abilità autonoma, abilità funzionale allo studio).
Nel progetto di educazione alla lettura assume un particolare rilievo il ruolo dell’insegnante e la
sua capacità di creare un “clima” adatto ad instaurare un incontro con la lettura piacevole.
Presupposto di tale clima è l’attuazione di strategie gradevoli e trascinanti quali:
Saper scegliere i testi in rapporto alla loro età e al loro gusto;
Saper coinvolgere l’alunno nella continuità del racconto creando una situazione di attesa
(interruzioni, cambiamenti del tono di voce, drammatizzazioni ecc.);
Saper stabilire un’interazione tra ciò che si legge e le esperienze familiari e sociali o
fantastiche degli alunni.
Altre “strategie progettate” dagli insegnanti per la promozione della lettura sono:
Creare spazi di lettura;
Portare gli alunni in libreria incontrando scrittori e illustratori;
Creare rapporti con le biblioteche esterne;
Creare mostre del libro all’interno della scuola;
Aggiornare i docenti sulle novità librarie per i ragazzi.
F. POTENZIAMENTO LINGUA INGLESE E SPAGNOLO FINALIZZATO A SOSTENERE L’ESAME “TRINITY” E DELE
Pagina 215
Il progetto è rivolto agli alunni delle classi terze più meritevoli e più capaci, nell’ambito
dell’interazione orale in seconda lingua. La scuola offre un corso di potenziamento, volto alla
preparazione dell’esame Trinity.
Tale esame è un’esperienza motivante che consiste in una conversazione fra il candidato e un
esaminatore madrelingua (del Trinity), riguardante argomenti scelti dal candidato.
Gli esami sono equiparati ai vari livelli del Quadro di riferimento Europeo e per la Scuola
Secondaria di 1° grado è consigliato il IV Livello.
Il Trinity è un ente certificatore esterno riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione.
CORSI DI RECUPERO
CORSI DI RECUPERO:
ITALIANO
MATEMATICA
INGLESE
SPAGNOLO
Gruppi misti classi
parallele
Orario aggiuntivo
pomeridiano – a
partire dal 2°
quadrimestre
Docenti della scuola
Secondaria
Allegato Scheda di valutazione Infanzia
SCUOLA DELL’INFANZIA di __________________
SCHEDA DI VALUTAZIONE - OSSERVAZIONE FINALE
Pagina 216
Nome e cognome dell’alunno___________________________
Data di nascita_______________________________
3 anni
bambino autonomo
4 anni
bambino responsabile
5 anni
bambino
in relazione
3 anni – bambino autonomo
É inserito
É autonomo
Si rapporta con gli adulti
Si rapporta con i compagni
Si rapporta con lo spazio
Si rapporta con il materiale
Partecipa alle attività proposte
Utilizza il linguaggio verbale per
comunicare
Ha dato sviluppo all’organizzazione dei
linguaggi non verbali
Preferenze, caratteristiche individuali,
difficoltà da superare
4 anni – bambino responsabile
Pagina 217
Si percepisce come bambino in crescita
Ha superato la fase dell’opporsi per
affermarsi
Orienta costruttivamente l’aggressività
Assume modelli imitativi al positivo
Supera le frustrazioni
Ha un amico
Collabora con l’insegnante
Porta a termine una consegna
Si sposta nell’ambiente in modo
intenzionale
Si esprime in modo competente
Sa scegliere un’attività/occupazione in
situazione libera
Ha acquisito le competenze tecniche nei
linguaggi non verbali
Preferenze, caratteristiche individuali,
difficoltà da superare
5 anni – bambino in relazione
Ha fiducia nelle sue capacità
Vuole diventare grande
Ha più amici
Dà contributi personali al lavoro
Pagina 218
Assume contributi altrui
Ricorre all’adulto solo in caso di reale
difficoltà
Vive l’adulto come un interlocutore
Dimostra interesse e sa fare domande
Di fronte ad un ostacolo sa trovare
soluzioni nuove
Ricorda gli incarichi
Ha raggiunto il pensiero rappresentativo
Comprende il significato di situazioni
Utilizza i linguaggi in modo creativo
Preferenze, caratteristiche individuali,
difficoltà da superare
SCUOLA DELL’INFANZIA
LEGENDA PER LA SCHEDA DI VALUTAZIONE LONGITUDINALE
(Dai TRE ai SEI ANNI)
3 ANNI – BAMBINO AUTONOMO
É inserito: è sereno�
al mattino si separa dal genitore con naturalezza�
accetta il cibo�
É autonomo: usa il bagno adeguatamente�Pagina 219
mangia da solo�
sa organizzare i tempi liberi�
Si rapporta con gli adulti: esprime i bisogni�
comunica emozioni�
individua nell’insegnante il proprio riferimento�
Si rapporta con i compagni: si avvicina agli altri bambini�
gioca spontaneamente con i compagni�
Si rapporta con lo spazio: si muove con sicurezza in sezione�
si muove con sicurezza nei grandi spazi�
Si rapporta con il materiale: è curioso�
ha esplorato vari materiali e giochi�
Partecipa alle attività proposte: dimostra interesse�
ricorda�
accetta la proposta�
Utilizza il linguaggio verbale per
comunicare: parla ad alta voce�
parla mentre gioca con i compagni�
si fa capire�
Pagina 220
Ha dato sviluppo all’organizzazione
dei linguaggi non verbali: ha superato la paura di sporcarsi�
ha superato la differenza verso materiali nuovi�
ha superato la fase dello scarabocchio�
4 ANNI – BAMBINO RESPONSABILE
Si percepisce come bambino in crescita: è attivo�
imita i bambini più grandi�
desidera incarichi�
Ha superato la fase dell’opporsi
per affermarsi: � supera in tempi brevi i capricci
risponde al richiamo dell’insegnante
condivide i ritmi del gruppo
�
Orienta costruttivamente
l’aggressività: si difende senza far del male
dopo un errore migliora i comportamenti
usa il canale corporeo e i materiali
informali in modo diretto
Assume modelli imitativi al positivo: imita i bambini più grandi�
osserva e parla di bambini leader positivi�
Supera le frustrazioni: evita forme di risentimento�
Pagina 221
riprova dopo una sconfitta�
Ha un amico: per giocare�
per parlare�
ha un’amicizia costruttiva�
Collabora con l’insegnante: guarda l’insegnante �
le fa vedere i suoi lavori�
Porta a termine una consegna: completa i disegni�
termina un gioco�
Si sposta nell’ambiente in modo
intenzionale: riconosce l’uso funzionale degli spazi�
Si esprime in modo competente: si fa capire�
differenzia i nomi delle cose�
parla a voce alta�
è coerente con l’argomento�
Sa scegliere un’attività/occupazione
in situazione libera: porta a termine un gioco�
porta a termine un disegno�
usa i giochi in modo funzionale�
Ha acquisito le competenze tecniche nei
linguaggi non verbali: lo schema corporeo è completo con �
elementi fondamentali
Pagina 222
nella rappresentazione grafica�
ha raggiunto l’organizzazione spaziale �
(sopra - sotto – orizzontale – verticale)
sa modulare l’espressione corporea �
(mimicità - scioltezza – espressività)
è vario nelle scelte di materiali lucido�
5 ANNI – BAMBINO IN RELAZIONE
Ha fiducia nelle sue capacità: sorride�
si cimenta in nuove esperienze�
cura i suoi lavori�
Vuole diventare grande: si riconosce nel gruppo dei grandi�
è contento di andare in prima elementare�
è responsabile dei bambini più piccoli�
Ha più amici: appartiene ad un gruppo�
ha un ruolo positivo all’interno del gruppo�
ha un ruolo positivo�
Dà contributi personali al lavoro: ricorda�
dà suggerimenti�
porta a scuola materiali pertinenti�
Assume contributi altrui: ascolta quando gli altri parlano�
Pagina 223
accetta proposte�
sa aspettare il proprio turno�
Ricorre all’adulto solo in caso di riferisce elementi positivi�
reale difficoltà: risolve da solo i piccoli problemi�
Vive l’adulto come un interlocutore: racconta�
fa vedere�
chiede pareri�
Dimostra interesse e sa fare
domande: si concentra�
porta a termine con cura�
sa porre domande pertinenti�
Di fronte ad un ostacolo sa trovare: sa trasferire apprendimenti�
soluzioni nuove: valuta i propri risultati�
sperimenta modalità�
Ricorda gli incarichi: si assume come proprio un impegno�
disimpegna gli incarichi senza farselo �
richiedere
Ha raggiunto il pensiero
rappresentativo: riconosce e codifica riferimenti spaziali�
sa porre domande pertinenti�
opera su quantità�
Pagina 224
comprende ed utilizza il linguaggio in forma �
diretta e indiretta
Comprende il significato di situazioni: è intuitivo�
è presente mentalmente�
comprende l’ironia e l’assurdo�
Utilizza i linguaggi in modo creativo: è personale�
diversifica le forme espressive�
sa assemblare più materiali�
nell’espressione corporea è disinvolto ed �
opportuno
sa inventare storie�
utilizza il linguaggio corporeo per �
esprimere messaggi di altri codici (musica,
mimo, animazione …
Preferenze, caratteristiche
individuali, difficoltà da superare: far emergere caratteristiche prettamente
individuali del bambino (capacità, attitudini, competenze,
modalità relazionali …)
annotare le difficoltà.
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Linee guida per la valutazione degli alunni non italofoni
“I minori con cittadinanza non italiana presenti sul territorio nazionale, in quanto soggetti
all’obbligo d’istruzione, sono valutati nelle forme e nei modo previsti per i cittadini italiani
(DPR394/1999, ART. 45). Questa norma è richiamata anche nel regolamento sulla valutazione
scolastica, emanato con il DPR n.122/2009. Pertanto, agli alunni stranieri iscritti nelle scuole
italiane, sia statali che paritarie, si applicano tutte le disposizioni previste dal regolamento:
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- diritto ad una valutazione, periodica e finale, trasparente e tempestiva, sulla base di criteri
definiti dal collegio docenti;
- assegnazione dei voti espressi in decimi per tutte le discipline di studio e il
comportamento ( tranne che per la scuola primaria , dove tale voto è sostituito da un
giudizio);
- ammissione alla classe successiva o all’esame di stato in presenza di voti non inferiori al
sei in tutte le discipline e nel comportamento;
- rilascio della certificazione delle competenze acquisite al termine della scuola primaria,
secondaria di primo grado e dell’obbligo di istruzione;
- attribuzione delle tutele specifiche previste dalle norme se lo studente è affetto da
disabilità certificata ai sensi della legge n.104/2012 o da disturbo specifico di
apprendimento (DSA), certificato ai sensi della legge n. 170/2010 o presenta altre
difficoltà ricomprese nella Direttiva sui bisogni educativi speciali emanata il 27 dicembre
2012.
Nella sua accezione formativa, la valutazione degli alunni stranieri, soprattutto di quelli di
recente immigrazione o non italofoni, pone diverse questioni…
È prioritario che la scuola favorisca un possibile adattamento dei programmi per i singoli alunni,
garantendo agli alunni non italiani una valutazione che tenga conto, per quanto possibile, della
loro storia scolastica precedente, degli esiti raggiunti, delle caratteristiche delle scuole
frequentate, delle abilità e competenze essenziali acquisite.
Valutazione degli alunni non italofoni di recente o recentissima immigrazione
Per gli alunni neo - arrivati (NAI) il team docente dovrebbe tener conto della storia scolastica
pregressa qualora gli alunni fossero in possesso di prerequisiti valutabili attendibili.
In ciascuna disciplina si selezioneranno i contenuti di base individuando i nuclei fondanti al fine
di permettere il raggiungimento degli obiettivi minimi previsti dalla programmazione e degli
obiettivi possibili rispetto alla situazione di partenza.
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Nel caso in cui gli alunni abbiano una buona conoscenza di una lingua straniera essa potrà
fungere, in un primo tempo, come lingua veicolare per l’acquisizione e l’esposizione di contenuti,
previa predisposizione di opportuni materiali.(NELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO
GRADO ).
In sede di valutazione, per gli alunni che entrano all’inizio o nel corso dell’anno scolastico e hanno competenze linguistiche in italiano limitatissime o nulle, gli insegnanti prendono in considerazione i seguenti indicatori:
la motivazione ad apprendere, la regolarità della frequenza, l’interesse, la partecipazione alle
diverse attività scolastiche, l’impegno, la serietà del comportamento;
il percorso scolastico pregresso;
i risultati ottenuti nell’apprendimento dell’italiano come L2;
i risultati ottenuti nei percorsi disciplinari programmati rispetto alla situazione di partenza.
Il lavoro svolto dagli alunni nei corsi di alfabetizzazione diventa parte integrante della valutazione di italiano, intesa come materia curricolare, per cui si farà riferimento alle schede di valutazione redatte dagli insegnanti titolari dei corsi di italiano L2.
Se alla fine del primo quadrimestre e dell’anno scolastico, dopo avere preso in esame gli
elementi sopra indicati, gli alunni non hanno raggiunto competenze linguistiche sufficienti ad
affrontare l’apprendimento di contenuti (anche semplificati), rendendosi impossibile la
valutazione si può, spiegandone le ragioni nel verbale, utilizzare una delle diciture riportate
nella tabella :
TABELLA DA UTILIZZARE PER ALUNNI NEO-ARRIVATI
Valutazione intermedia Ipotesi a (ALUNNO CHE FREQUENTA DA MENO DI UN MESE):
Ipotesi b:
Valutazione espressa in riferimento agli obiettivi esplicitati nel piano personalizzato
Piano personalizzato/PDP
(con differenziazione in tutte o alcune discipline) possibilità di:
usare la lingua
Non valutato in alcune discipline con motivazione espressa. Nel documento va riportata: “
La valutazione espressa si riferisce al percorso personale di apprendimento in quanto
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straniera, in un primo tempo, come lingua veicolare;
sostituire la seconda lingua straniera con l’insegnamento L2 (C.M. n.8/6 marzo 2013)
Nel Documento di Valutazione del primo quadrimestre va riportato: “La valutazione non viene espressa in quanto l’alunno si trova nella prima fase di alfabetizzazione in lingua italiana”
l’alunno si trova nella fase di alfabetizzazione della lingua italiana”
Valutazione finale Ipotesi a (ALUNNO CHE FREQUENTA DA MENO DI UN MESE):
Valutazione espressa in riferimento agli obiettivi esplicitati nel piano personalizzato.
Ipotesi b:
Valutazione espressa in riferimento agli obiettivi esplicitati nel piano personalizzato.
Piano personalizzato/PDP
(con differenziazione in tutte o alcune discipline)
Il team docenti valuta i progressi compiuti dall’alunno.
Il raggiungimento del livello A2 QCER può essere considerato uno degli indicatori positivi, ma non vincolanti soprattutto per alunni NAI, per l’ammissione alla classe successiva.
Valutazione che rispetti i tempi di apprendimento .
Nel Documento di Valutazione va riportato: “La valutazione espressa si riferisce al percorso personale di apprendimento in quanto l’alunno si trova nella fase di alfabetizzazione della lingua italiana.
NB:solo per le discipline che lo necessitano [*]
L’alunno viene ammesso alla classe successiva in base agli obiettivi previsti nel piano personalizzato e ai progressi compiuti.
[*]per le discipline il cui apprendimento è meno veicolato dalla lingua italiana (ad esempio esercitazioni pratiche, disegno, educazione fisica, lingua straniera conosciuta), si potrà procedere alla valutazione dei progressi relativamente ai nuclei fondanti delle discipline stesse.
Lingua per lo studio: valutazione di alunni non italofoni
Per gli alunni non italofoni che necessitano di supporto nella lingua dello Studio in quanto
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presentano ancora difficoltà nell’uso della lingua italiana con conseguente svantaggio linguistico,
verranno presi in considerazione i seguenti indicatori:
la motivazione ad apprendere, la regolarità della frequenza, l’interesse, la partecipazione alle
diverse attività scolastiche, l’impegno, la serietà del comportamento;
il percorso scolastico pregresso;
gli obiettivi possibili, rispetto alla situazione di partenza;
i risultati ottenuti nell’apprendimento dell’ Italiano come L2;
i risultati ottenuti nei percorsi disciplinari programmati.
Rispetto agli apprendimenti disciplinari:
Considerando la situazione di eventuale svantaggio linguistico e culturale, si valuteranno le conoscenze e le competenze raggiunte dall’allievo in base alla personalizzazione dei percorsi in correlazione ai contenuti essenziali previsti.
Per ciascuna disciplina si valutano i contenuti di base selezionati, individuati al fine di
permettere il raggiungimento degli obiettivi minimi previsti dalla programmazione, rispetto alla
situazione di partenza.
Il lavoro svolto dagli alunni nei corsi di potenziamento linguistico o di aiuto allo studio concorre alla valutazione delle varie discipline.
ESAMI DI STATO SCUOLA SECONDARIA di 1^ GRADO
LA NORMATIVA
L'OM n.90/01 e l'OM n.56/02 prevedono che i consigli di classe considerino le seguenti
indicazioni e disposizioni:“Il giudizio finale tiene conto dei giudizi analitici per disciplina e delle
valutazioni espresse nel corso dell'anno sul livello globale di maturazione, con riguardo anche
alle capacità e attitudini dimostrate (art.9, 3)… è data facoltà di formulare tracce diverse per
ciascuna classe terza, su proposta motivata dei rispettivi professori ed approvata dalla
commissione nella seduta preliminare (art.9,31); inoltre i consigli di classe sono tenuti a …
considerare l'indispensabile coerenza tra l'itinerario didattico percorso e lo sbocco finale
nell'esame di licenza (art.11,1);…. gli esami di idoneità e di licenza di scuola media non sono
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validi se manchi anche una sola delle prove scritte o il colloquio pluridisciplinare. Negli esami di
idoneità o di licenza media le prove scritte non hanno carattere eliminatorio rispetto alle prove
orali (art.11,5)".
La Circolare n. 48 del 31/05/2012 “Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione.
Istruzioni a carattere permanente”, a proposito della seconda lingua comunitaria stabilisce
che ..resta fermo che quanto sopra indicato non riguarda le situazioni di quegli studenti che si
avvalgono delle ore della seconda lingua comunitaria per il potenziamento della lingua inglese o
per il potenziamento della lingua italiana. In tal caso ovviamente, la seconda lingua comunitaria
non è oggetto di prova d’esame.
La normativa vigente (DPR 394/1999, art. 45; DPR n.122/2009 Regolamento sulla valutazione scolastica)prevede che gli alunni con cittadinanza non italiana presenti sul
territorio nazionale, in quanto soggetti all’obbligo d’istruzione, siano valutati nelle forma e nei
modi previsti per i cittadini italiani. Essa consente,comunque, una valutazione che tenga conto
dei livelli di partenza, del percorso di apprendimento dei singoli (quindi anche della storia
scolastica pregressa) e del raggiungimento delle competenze e dei traguardi di apprendimento
«essenziali».
La normativa d’esame non consente di differenziare formalmente le prove per gli studenti
stranieri, ma solo per gli studenti con bisogni educativi speciali certificati o comunque forniti di un piano didattico personalizzato.
La prova nazionale e la relativa griglia di correzione sono le stesse previste per tutti i candidati.
2014 -Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri
«Gli alunni con cittadinanza non italiana necessitano anzitutto di interventi didattici di natura
transitoria relativi all’apprendimento della lingua e solo in via eccezionale si deve ricorrere alla
formalizzazione di un vero e proprio piano didattico personalizzato (v. nota ministeriale del 22
novembre 2013). »
ALUNNI STRANIERI NEOARRIVATI (NAI)
Per questi alunni i Consigli di Classe possono decidere di adottare un PDP che dovrà essere
accluso alla documentazione d’esame. Resta inteso che la dispensa dalle prove scritte di lingua
straniera non si determina se non nei casi previsti dal DM n. 5669 del 12 luglio 2012.
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Si ricorda, tuttavia, che il DPR n. 89 del 2009 consente l’utilizzo delle 2 ore di seconda lingua
comunitaria per l’insegnamento dell’italiano agli alunni stranieri.
Per altre situazioni di alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES), formalmente individuati dai
singoli Consigli di classe, dovranno essere fornite alla Commissione d'esame utili e opportune
indicazioni per consentire a tali alunni di sostenere adeguatamente l'esame.
La Commissione -sulla base di quanto previsto dalla Direttiva 27.12.2012 recante Strumenti di
intervento per alunni con Bisogni educativi speciali ed organizzazione scolastica per l'inclusione,
dalla circolare ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 e dalle successive note, di pari oggetto, del 27
giugno 2013 e del 22novembre 2013 -esaminati gli elementi forniti dai Consigli di classe, terrà in
debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, relative ai candidati con Bisogni
Educativi Speciali (BES), per i quali sia stato redatto apposito Piano Didattico Personalizzato e,
in particolare, le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell'ambito dei percorsi
didattici individualizzati e personalizzati.
A tal fine i Consigli di classe trasmetteranno alla Commissione d'esame i Piani Didattici
Personalizzati.
In ogni caso, per siffatte tipologie, non è prevista alcuna misura dispensativa in sede di esame,
sia scritto che orale, mentre è possibile concedere strumenti compensativi, in analogia a quanto
previsto per gli alunni con DSA.
L’AMMISSIONE ALL’ESAME
Nel caso di studenti inseriti nell’ultimo anno del ciclo, il Consiglio di classe delibera l’ammissione
all’esame tenendo conto delle peculiarità del percorso personale ( PSP/ PDP) e dei progressi
compiuti, avvertendo che il processo di apprendimento dell’italiano L2 non può considerarsi
concluso.
LE PROVE D’ESAME
E’ opportuno contemperare le prove dell’esame di licenza con il possesso delle competenze
essenziali. Le prove scritte ed orali per l'allievo straniero si configurano come prove in L2,
pertanto è opportuno:
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• prevedere nella terna almeno una prova riferita a contenuti conosciuti dall’alunno;
• facilitare l’elaborazione della prova con indicazioni adeguate, sia scritte (immagini,
schemi,domande guida) che orali;
• consentire nel corso di tutte le prove la consultazione del dizionario bilingue;
• concordare per il colloquio argomenti a piacere, pianificati in anticipo, con contenuti affrontati
nel percorso scolastico personale dell’allievo straniero.
Tutto ciò può essere concretizzato con flessibilità orientandosi verso prove d’esame:
• a “ventaglio” (diverse modalità e tipologie di prove);
• a “gradini” "(diversi livelli di raggiungimento delle competenza essenziali);
Oppure nella terna di italiano è possibile prevedere una prova a contenuto ampio e affrontato
nella programmazione. In ogni caso è possibile ricorrere a modalità testuali a scelta:
lettera/diario,testo narrativo.
Nell’ambito matematico e delle lingue straniere è auspicabile formulare prove a gradini formate
da quesiti tra loro dipendenti ma che guidino l’allievo nelle soluzioni richieste dalle più semplici
alle più complesse esplicitando chiaramente tutti i passaggi richiesti, o tra loro indipendenti,
articolate con richieste graduate che individuano in modo chiaro il livello di sufficienza e i livelli
successivi.
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